Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica

Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Palazzo del Quirinale 31/12/2016

Buonasera

Nell’attesa del nuovo anno desidero rivolgere gli auguri migliori a tutte le italiane e a tutti gli italiani.

A quelli che risiedono nel nostro Paese e a quelli che ne sono lontani, per studio o per lavoro, e sentono intensamente il vincolo di appartenenza alla Patria.

Ho visitato, anche quest’anno, numerosi territori, ho incontrato tante donne e tanti uomini. Ho conosciuto le loro esperienze, ho ascoltato le loro speranze, le loro esigenze. Ho potuto toccare con mano che il tessuto sociale del nostro Paese è pieno di energie positive. Tante persone – ragazzi, giovani, adulti, anziani – svolgono, con impegno, il proprio dovere. Molti vanno anche oltre, pronti a spendersi per gli altri e per la collettività, a soccorrere chi si trova in pericolo o in difficoltà. Senza inseguire riconoscimenti o cercare la luce dei riflettori.

Con tutti ho condiviso sofferenze e momenti di gioia.

Il nostro Paese è una comunità di vita, ed è necessario che lo divenga sempre di più.

Ci siamo ritrovati uniti in occasione di alcuni eventi che hanno suscitato l’emozione e la partecipazione di tutti noi.

Abbiamo vissuto insieme momenti dolorosi. Dall’assassinio di Giulio Regeni, mentre svolgeva, al Cairo, la sua attività di ricercatore, alla morte, in Spagna, delle nostre ragazze che studiavano nel programma Erasmus. Dalla strage di Dacca a quella di Nizza, con nostri connazionali tra le vittime. Dal disastro ferroviario in Puglia al terremoto che ha sconvolto le Regioni centrali, che hanno provocato tanti morti.

Negli ultimi giorni, abbiamo pianto Fabrizia Di Lorenzo, uccisa nell’attentato di Berlino. Così come era avvenuto, sul finire dell’anno scorso a Parigi, per Valeria Solesin.

Ai loro familiari desidero rivolgere, a nome di tutti, un pensiero di grande solidarietà che non si attenua con il passare del tempo.

Lo stesso sentimento di vicinanza esprimo ai familiari di quanti hanno perso la vita per eventi traumatici; tra questi le tante, troppe, vittime di infortuni sul lavoro.

Un pensiero di sostegno va rivolto ai nostri concittadini colpiti dal terremoto, che hanno perduto familiari, case, ricordi cui erano legati. Non devono perdere la speranza.

L’augurio più autentico è assicurare che la vita delle loro collettività continui o riprenda sollecitamente. Ovunque, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nel ritrovarsi insieme. Ricostruiremo quei paesi così belli e carichi di storia.

Ci siamo ritrovati tutti nel sostegno alle popolazioni colpite e nell’apprezzamento per la prontezza e l’efficacia dei soccorsi. Alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco, alle Forze di Polizia, ai nostri militari, ai tanti volontari esprimo la riconoscenza del Paese. Il loro operato è oggetto dell’ammirazione internazionale.

Lo stesso consenso avvertiamo per l’impegno dalle nostre Forze Armate nelle missioni di pace in Europa, in Asia, in Africa, in Medio Oriente.

Ci siamo tutti rallegrati perché i due fucilieri di Marina, Latorre e Girone, sono finalmente in Italia con i loro cari.

Abbiamo condiviso, con affetto e soddisfazione, il grande impegno e i successi dei nostri atleti alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi. Come non ricordare l’entusiasmo travolgente di Bebe Vio?

Abbiamo, in tante città, rievocato i settanta anni della Repubblica e del voto alle donne.

Questo senso diffuso di comunità costituisce la forza principale dell’Italia, anche rispetto alle tante difficoltà che abbiamo di fronte.

La comunità, peraltro, va costruita, giorno per giorno, nella realtà.

Il problema numero uno del Paese resta il lavoro.

Nonostante l’aumento degli occupati, sono ancora troppe le persone a cui il lavoro manca da tempo, o non è sufficiente per assicurare una vita dignitosa. Non potremo sentirci appagati finché il lavoro, con la sua giusta retribuzione, non consentirà a tutti di sentirsi pienamente cittadini.

Combattere la disoccupazione e, con essa, la povertà di tante famiglie è un obiettivo da perseguire con decisione. Questo è il primo orizzonte del bene comune.

Abbiamo, tra di noi, fratture da prevenire o da ricomporre.

Tra il Nord del Paese e un Sud che è in affanno. Tra città e aree interne. Tra centri e periferie. Tra occupati e disoccupati. Barriere e difficoltà dividono anche il lavoro maschile da quello femminile, penalizzando, tuttora, le donne.

Far crescere la coesione del nostro Paese, vuol dire renderlo più forte. Diseguaglianze, marginalità, insicurezza di alcuni luoghi minano le stesse possibilità di sviluppo.

La crescita è in ripresa, ma è debole. Il suo impatto sulla vita di molte persone stenta a essere percepito. Va ristabilito un circuito positivo di fiducia, a partire dai risparmiatori, i cui diritti sono stati tutelati con il recente decreto-legge.

Essere comunità di vita significa condividere alcuni valori fondamentali. Questi vanno praticati e testimoniati. Anzitutto da chi ha la responsabilità di rappresentare il popolo, a ogni livello. Non vi sarà rafforzamento della nostra società senza uno sviluppo della coscienza civica e senza una rinnovata etica dei doveri.

La corruzione, l’evasione consapevole degli obblighi fiscali e contributivi, le diverse forme di illegalità vanno contrastate con fermezza.

Le difficoltà, le sofferenze di tante persone vanno ascoltate, e condivise. Vi sono domande sociali, vecchie e nuove, decisive per la vita di tante persone. Riguardano le lunghe liste di attesa e le difficoltà di curare le malattie, anche quelle rare; l’assistenza in famiglia agli anziani non autosufficienti; il sostegno ai disabili; le carenze dei servizi pubblici di trasporto.

Non ci devono essere cittadini di serie B.

Sarebbe un grave errore sottovalutare le ansie diffuse nella società.

Dopo l’esplosione del terrorismo internazionale di matrice islamista, la presenza di numerosi migranti sul nostro territorio ha accresciuto un senso di insicurezza.

E’ uno stato d’animo che non va alimentato, diffondendo allarmi ingiustificati. Ma non va neppure sottovalutato. Non rendersi conto dei disagi e dei problemi causati alla popolazione significa non fare un buon servizio alla causa dell’accoglienza.

L’equazione immigrato uguale terrorista è ingiusta e inaccettabile, ma devono essere posti in essere tutti gli sforzi e le misure di sicurezza per impedire che, nel nostro Paese, si radichino presenze minacciose o predicatori di morte.

Anche nell’anno trascorso, le nostre Forze dell’ordine e i nostri Servizi di informazione hanno operato con serietà e competenza perché, in Italia, si possa vivere in sicurezza rispetto al terrorismo, il cui pericolo esiste ma si cerca di prevenire.

A loro va espressa la nostra riconoscenza.

Vi è un altro insidioso nemico della convivenza, su cui, in tutto il mondo, ci si sta interrogando. Non è un fenomeno nuovo, ma è in preoccupante ascesa: quello dell’odio come strumento di lotta politica. L’odio e la violenza verbale, quando vi penetrano, si propagano nella società, intossicandola.

Una società divisa, rissosa e in preda al risentimento, smarrisce il senso di comune appartenenza, distrugge i legami, minaccia la sua stessa sopravvivenza.

Tutti, particolarmente chi ha più responsabilità, devono opporsi a questa deriva.

Il web, ad esempio, è uno strumento che consente di dare a tutti la possibilità di una libera espressione e di ampliare le proprie conoscenze. Internet è stata, e continua a essere, una grande rivoluzione democratica, che va preservata e difesa da chi vorrebbe trasformarla in un ring permanente, dove verità e falsificazione finiscono per confondersi.

Un’altra grave ferita inferta alla nostra convivenza è rappresentata dalle oltre 120 donne uccise, nell’anno che si chiude, dal marito o dal compagno. Vuol dire una vittima ogni tre giorni. Un fenomeno insopportabile che va combattuto e sradicato, con azioni preventive e di repressione.

Desidero, adesso, rivolgermi soprattutto ai giovani.

So bene che la vostra dignità è legata anche al lavoro. E so bene che oggi, nel nostro Paese, se per gli adulti il lavoro è insufficiente, sovente precario, talvolta sottopagato, lo è ancor più per voi.

La vostra è la generazione più istruita rispetto a quelle che vi hanno preceduto. Avete conoscenze e potenzialità molto grandi. Deve esservi assicurata la possibilità di essere protagonisti della vita sociale.

Molti di voi studiano o lavorano in altri Paesi d’Europa. Questa, spesso, è una grande opportunità. Ma deve essere una scelta libera. Se si è costretti a lasciare l’Italia per mancanza di occasioni, si è di fronte a una patologia, cui bisogna porre rimedio.

I giovani che decidono di farlo meritano, sempre, rispetto e sostegno.

E quando non si può riportare nel nostro Paese l’esperienza maturata all’estero viene impoverita l’intera società.

Nel febbraio scorso, in una Università di New York, ho incontrato studenti di ogni continente. Una ragazza ha aperto il suo intervento dicendo di sentirsi cittadina europea, oltre che italiana.

Tante esperienze di giovani che condividono, con altri giovani europei, valori, idee, cultura, rendono evidente come l’Europa non sia semplicemente il prodotto di alcuni Trattati. Un Continente che, dopo essere stato, per secoli, diviso da inimicizie e guerre, ha scelto un cammino di pace e di sviluppo comune.

Quei giovani capiscono che le scelte del nostro tempo si affrontano meglio insieme. Comprendono, ancor di più, il valore della pacifica integrazione europea di fronte alla tragedia dei bambini di Aleppo, alle migliaia di persone annegate nel Mediterraneo e alle tante guerre in atto nel mondo.

E non accettano che l’Europa, contraddicendosi, si mostri divisa e inerte, come avviene per l’immigrazione.

Dall’Unione ci attendiamo gesti di concreta solidarietà sul problema della ripartizione dei profughi e della gestione, dignitosa, dei rimpatri di coloro che non hanno diritto all’asilo.

Un cenno alla vita delle nostre istituzioni.

Queste sono state concepite come uno strumento a disposizione dei cittadini. Sono i luoghi della sovranità popolare, che vanno abitati se non vogliamo che la democrazia inaridisca.

All’inizio di questo mese si è svolto il referendum sulla riforma della seconda parte della Costituzione, con alta affluenza, segno di grande maturità democratica.

Dopo il Referendum si è formato un nuovo Governo.

Ho ricevuto nei giorni scorsi numerose lettere, alcune di consenso, altre di critica per le mie decisioni. Ho letto con attenzione queste ultime: è sempre bene ascoltare, e rispettare, le opinioni diverse. Si tratta di considerazioni di persone che avrebbero preferito nuove elezioni subito, a febbraio, per avere un nuovo Parlamento. Composto, ovviamente, dalla Camera dei deputati e dal Senato, secondo il risultato del Referendum.

Ora, non vi è dubbio che, in alcuni momenti particolari, la parola agli elettori costituisca la strada maestra. Ma chiamare gli elettori al voto anticipato è una scelta molto seria.

Occorre che vi siano regole elettorali chiare e adeguate perché gli elettori possano esprimere, con efficacia, la loro volontà e questa trovi realmente applicazione nel Parlamento che si elegge.

Queste regole, oggi, non ci sono: al momento esiste, per la Camera, una legge fortemente maggioritaria e, per il Senato, una legge del tutto proporzionale.

L’esigenza di approvare una nuova legislazione elettorale mi è stata, del resto, sottolineata, durante le consultazioni, da tutti i partiti e i movimenti presenti in Parlamento.

Con regole contrastanti tra loro chiamare subito gli elettori al voto sarebbe stato, in realtà, poco rispettoso nei loro confronti e contrario all’interesse del Paese. Con alto rischio di ingovernabilità.

Risolvere, rapidamente, la crisi di governo era, quindi, necessario sia per consentire al Parlamento di approvare nuove regole elettorali sia per governare problemi di grande importanza che l’Italia ha davanti a sé in queste settimane e in questi mesi.

Rivolgo gli auguri più sinceri a Papa Francesco, auspicando che il messaggio del Giubileo, e i suoi accorati appelli per la pace, vengano ascoltati in un mondo lacerato da conflitti e sfidato da molte incognite.

Cari concittadini,

qualche giorno fa, nelle zone del terremoto, ho ricevuto questo disegno in dono dai bambini della scuola dell’Infanzia di Acquasanta Terme, ritrae la loro scuola.

Vi è scritto: “La solidarietà diventa realtà quando si uniscono le forze per la realizzazione di un sogno comune”.

Vorrei concludere facendo mio questo augurio, e rivolgendolo a ciascuno di voi, perché i sogni dei bambini possono costruire il futuro della nostra Italia.

Buon anno a tutti.

Educazione&Scuola Newsletter n. 1072


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Dicembre 2016 – XXI Anno

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Notizie

Nomina Sottosegretari e DL Milleproroghe in CdM

Nel Consiglio dei ministri del 29 dicembre la nomina dei Sottosegretari di Stato e l’approvazione del Decreto Legge per la proroga dei termini previsti da disposizioni legislative

 

Intesa politica su Contratto Integrativo Mobilità Docenti 2017/2018

Il 29 dicembre 2016 siglato al MIUR l’accordo politico sul contratto integrativo di mobilità del personale docente 2017/2018

 

Nuova Capo di Gabinetto MIUR

Sabrina Bono nominata Capo di Gabinetto del MIUR

 

Rilancio del Mezzogiorno in CdM

Il 23 dicembre il Consiglio dei Ministri approva un Decreto Legge per il rilancio del Mezzogiorno

 

Digital Christmas

Il 22 dicembre al Miur workshop digitali con docenti e studenti

 

Crisi di Governo

Il nuovo governo ottiene la fiducia dalle Camere

 

Passaggio di consegne al MIUR

Passaggio di consegne tra la neo Ministra Valeria Fedeli e la Ministra uscente Stefania Giannini

 

Legge di Bilancio 2017 al Senato

Il 7 dicembre il Senato approva in via definitiva la Legge di Bilancio 2017

 

Italian Teacher Prize

Resi noti i nomi dei 50 finalisti

 

Referendum Costituzionale

Si svolge il 4 dicembre 2016 il referendum popolare sulla legge costituzionale

 

 


Norme

Nota 30 dicembre 2016, AOODGOSV 15093

Procedura ordinaria aperta per la realizzazione del Progetto: “Automazione: sfida globale” che si svolgerà durante l’anno scolastico 2016/2017

 

Nota 30 dicembre 2016, AOODGOSV 15091

 

Nota 30 dicembre 2016, AOODGOSV 15092

Procedura ordinaria aperta per la realizzazione del Progetto: “Musica: arte e linguaggio che travalicano le frontiere” che si svolgerà durante l’anno scolastico 2016/2017

 

Nota 30 dicembre 2016, AOODGOSV 15103

Procedura ordinaria aperta per la realizzazione del Progetto: “La nuova frontiera: didattica per competenze” per l’a. s. 2016/2017

 

Avviso 30 dicembre 2016, AOODPIT 3653

Procedura per il conferimento di due incarichi dirigenziali ai sensi dell’articolo 19, comma 6 del decreto legislativo n. 165 del 30 marzo 2001 e successive modificazioni ed integrazioni presso il Dipartimento …

 

Decreto-Legge 30 dicembre 2016, n. 244

Proroga e definizione di termini

 

Nota 30 dicembre 2016, AOODGOSV 15094

Procedura ordinaria aperta per la realizzazione del Progetto: “Filosofia storia e diritto: le basi della società” per l’anno scolastico 2016/2017

 

Decreto-Legge 29 dicembre 2016, n. 243

Interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno

 

Atto di Indirizzo 23 dicembre 2016, AOOUFGAB 70

Individuazione delle priorità politiche del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca per l’anno 2017

 

Nota 23 dicembre 2016, AOODGOSV 14922

III edizione concorso “Certamen Latinum Syracusanum” – a.s. 2016/2017

 

Nota 23 dicembre 2016, AOODGOSV 14919

III edizione concorso “Certame Nazionale Cardarelliano” – a.s. 2016/2017

 

Decreo Dipartimentale 22 dicembre 2016, AOODPIT 1433

Progetti reti di scuole

 

Sentenza Corte Costituzionale 22 novembre 2016, n. 284

Legge Buona Scuola

 

Nota 22 dicembre 2016, AOODGOSV 14913

 

Decreto Dipartimentale 22 dicembre 2016, AOODPIT 1438

Criteri per l’individuazione degli studenti meritevoli per i risultati raggiunti nelle competizioni indicate nel Programma annuale per la valorizzazione delle eccellenze e determinazione dell’ammontare …

 

Nota 22 dicembre 2016, AOODGPER 40587

Piano di formazione per il personale ATA – a.s. 2016-2017. Decreto Dipartimentale 22 dicembre 2016, AOODPIT 1443

 

Nota 22 dicembre 2016, AOODGPER 40586

Piano di formazione per i dirigenti scolastici in servizio e neoassunti a.s. 2016-2017. Assegnazione delle risorse finanziarie e progettazione delle iniziative formative. Decreto Dipartimentale 22 dicembre …

 

Nota 21 dicembre 2016, AOODGOSV 14814

IV Edizione del Concorso Certamen di “Letteratura Scientifica e Tecnica greca e latina” – anno 2016-2017

 

Nota 20 dicembre 2016, AOODGOSV 14767

Concorso nazionale “Giovanni Virgilio Schiaparelli” – VII Edizione A.S. 2016-2017

 

Parere Consiglio di Stato 15 dicembre 2016, n. 2627

Schema DPR recante integrazioni al DPR 15 marzo 2010, n. 88

 

Nota 15 dicembre 2016, AOODGCASIS 4135

Rilevazioni sulle scuole statali e non statali – Dati Generali – A.S. 2016/2017

 

Parere Consiglio di Stato 15 dicembre 2016, n. 2629

Schema DPR recante integrazioni al DPR 15 marzo 2010, n. 87

Formazione all’innovazione didattica e organizzativa: Trasmissione Manuale Operativo Gestione (MOG)

Prot. 18922 del 15 dicembre 2016 e allegato

 

Nota 14 dicembre 2016, AOODGCASIS 4132

Iscrizioni on Line anno scolastico 2017/18 – Fase di avvio

 

Avviso 13 dicembre 2016, AOODPIT 3423

Procedura per il conferimento, presso l’Amministrazione centrale, di 2 incarichi dirigenziali ai sensi dell’articolo 19, comma 6 del decreto legislativo n. 165 del 30 marzo 2001 e successive modificazioni …

 

Convenzione 12 dicembre 2016, AOODGOSV 14322

Realizzazione, ai sensi all’art. 28 – comma 2 – lett. d – e comma 3 del D.M 663 del 1.9.2016, delle azioni previste dal Protocollo di intesa tra il MIUR e il Ministero della Giustizia siglato nel …

 

Convenzione 12 dicembre 2016, AOODGOSV 14321

Realizzazione, ai sensi all’art. 28 – comma 2 – lett. c – e comma 3 del D.M 663 del 1.9.2016, delle misure nazionali di sistema per l’aggiornamento dei dirigenti, dei docenti e del personale …

 

Decreto Ministeriale 12 dicembre 2016, n. 987

Autovalutazione ,valutazione, accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi di studio universitari

 

Avviso 12 dicembre 2016, AOODGOSV 14334

Valorizzazione delle eccellenze

 

Legge 11 dicembre 2016, n. 232

Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019

 

Nota 7 dicembre 2016, AOODGPER 38646

D.M. 941 del 1° dicembre 2016. Cessazioni dal servizio del personale scolastico dal 1° settembre 2017. Trattamento di quiescenza. Indicazioni operative

 

Nota 7 dicembre 2016, Prot. n. 14092

Concorso nazionale “Classe turistica. Festival del turismo sostenibile nelle scuole” A.S. 2016-2017 XI Edizione

 

Nota 6 dicembre 2016, AOODGOSV 14085

Festival dell’Economia di Trento 2017: Concorso “EconoMia” per le scuole secondarie di secondo grado

 

Nota 5 dicembre 2016, AOODGOSV 14000

Pubblicazione esempi di 2ª prova scritta/esami di Stato 2016/17

 

Nota 5 dicembre 2016, AOODGOSV 14031

Concorso nazionale “Bufale in rete: come riconoscerle!” e collana di divulgazione scientifica “I ragazzi di Pasteur”

 

Nota 2 dicembre 2016, AOODGOSV 13945

Gara Nazionale per gli alunni degli istituti professionali e per gli alunni degli istituti tecnici che frequentano il IV anno di corso nel corrente anno scolastico 2016/2017

 

Nota 1 dicembre 2016, AOODGOSV 13829

Giovani in crescendo. Anno scolastico 2016/2017

 

Avvio corsi di formazione per animatori digitali, team per l’innovazione, personale docente e personale tecnico-amministrativo

Nota prot. 18397 del 01 dicembre 2016

 

Decreto Ministeriale 1 dicembre 2016, AOOUFGAB 948

Disposizioni concernenti l’attuazione dei percorsi di specializzazione per le attività di sostegno ai sensi del DM n. 249 del 10 settembre 2010 e successive modificazioni

 

Nota 1 dicembre 2016, AOODPIT 3373

Piano per la formazione dei docenti – Trasmissione D.M. n.797 del 19 ottobre 2016

 

Decreto Ministeriale 1 dicembre 2016, AOOUFGAB 941

Presentazione delle domande di cessazione

 


Rubriche

in Bacheca della Didattica

Educazione all’essere bambina

di Margherita Marzario

E adesso cosa succede?

di Alessandro Basso

Innovazione e PNSD: i perché di una riforma

di Mariacristina Grazioli

Chi ha paura della scienza?

di Giovanni Fioravanti

La vacuità del Piano per la formazione dei docenti 2016-2019

di Enrico Maranzana

La mia didattica laboratoriale

di Patricia Tozzi

Legge di Bilancio

MIUR

in DIDES di Umberto Tenuta

Schola Renovanda Est
di Umberto Tenuta

in Europ@Fondi Strutturali di Fabio Navanteri

Formazione all’innovazione didattica e organizzativa: Trasmissione Manuale Operativo Gestione (MOG)

Prot. 18922 del 15 dicembre 2016 e allegato

Avvio corsi di formazione per animatori digitali, team per l’innovazione, personale docente e personale tecnico-amministrativo

Nota prot. 18397 del 01 dicembre 2016

in Famiglie

Sportello Genitori Studenti e Scuola

a cura di Cinzia Olivieri

in Handicap&Società di Rolando Alberto Borzetti

FAQ Handicap e Scuola – 59

a cura dell’avv. Salvatore Nocera e di Evelina Chiocca

in InformagiovaniLa Rete di Vincenzo Andraous

Natale dei solchi e della speranza

di Vincenzo Andraous

Quest’anno il Bambino è nato a casa mia

di Vincenzo Andraous

in LRE di Paolo Manzelli

IL PESCATO NELLA NUTRIZIONE FUNZIONALE DEL FUTURO

di Paolo Manzelli

EAT Aquafish & Think BLUEconomy

14 december 2016

in Recensioni

F. Geda, Nel mare ci sono i coccodrilli

di Mario Coviello

La mafia uccide solo d’estate

di Luigi Manfrecola

D. Goleman e P. Senge, A scuola di futuro

di Luigi Manfrecola

E. Rasy, L’estranea

di Antonio Stanca

D. Maraini, Se un personaggio bussa alla mia porta

di Antonio Stanca

Come diventare grandi nonostante i nostri genitori di Luca Lucini

di Mario Coviello

in Riforme On Line di Giancarlo Cerini

Lasciate lo “zerosei” ai bambini

di Giancarlo Cerini

in Scuola&Territorio di Gian Carlo Sacchi

La Buona Scuola un anno dopo

di Gian Carlo Sacchi

in Software

Internet, Reti, Nuove tecnologie

Innovazione e PNSD: i perché di una riforma

di Mariacristina Grazioli

in Statististiche

Orientamento e dis-orientamento

Roma, 14 dicembre 2016

#IMiei10Libri

La classifica finale

OCSE PISA – IEA TIMSS – TIMSS ADVANCED

Roma, 6 dicembre 2016

50° Rapporto sulla situazione sociale del Paese/2016

CENSIS

 

in Tiriticcheide di Maurizio Tiriticco

Apprendere per competenze nello scenario europeo

di Maurizio Tiriticco

Lettera aperta ai sindacalisti della scuola

di Maurizio Tiriticco

Un ministro dell’Istruzione molto sui generis!

di Maurizio Tiriticco

Ancora un ministro a cui occorrerà insegnare tutto!

di Maurizio Tiriticco

Cara Alessandra!

di Maurizio Tiriticco

Lettera a Giancarlo Cerini

di Maurizio Tiriticco

Conversando con Alessandra

di Maurizio Tiriticco

Una lingua in decadimento?

di Maurizio Tiriticco

Conversando con Aurelio

di Maurizio Tiriticco

Il superfluo e il necessario

di Maurizio Tiriticco

La scuola “a gran dispitto”

di Maurizio Tiriticco

La mia didattica laboratoriale

di Patricia Tozzi

 

 


Rassegne

Stampa

Sindacato

Gazzetta Ufficiale

 

Scuola, marcia indietro Il prof può chiedere di tornare vicino a casa

da Corriere della sera

Scuola, marcia indietro Il prof può chiedere di tornare vicino a casa

L’intesa con i sindacati. La stima: effetti su 50 mila docenti

Si torna al punto iniziale. C’era una volta la Buona scuola. Quella che doveva premiare il merito, assegnare i prof giusti alle scuole che ne avevano bisogno, dare un po’ di stabilità e cancellare la supplentite. Non è successo. Gli insegnanti che servivano non sono arrivati (non tutti almeno). I supplenti sono rimasti. Migliaia di persone hanno dovuto trasferirsi lontano pur di avere una cattedra. E in molti istituti il clima è diventato rovente.

Allora si ricomincia da capo. Con una nuova ministra dell’Istruzione, ex sindacalista, che come primo atto incontra quei sindacati per oltre mille giorni quasi ignorati dalla precedente titolare del Miur. E insieme firmano un «accordo politico» che «cancella» uno dei cardini della riforma, l’obbligo per ogni docente di restare al suo posto per tre anni per poi, in caso di trasferimento, finire negli «ambiti», bacini territoriali legati alle province, ed essere scelto da un preside in base a competenze e curriculum.

A partire dalla prossima primavera invece ogni insegnante di ruolo potrà subito chiedere di essere trasferito in un’altra scuola vicino a casa e indicare quale, fino a un massimo di 5 istituti: se non ci sarà posto per lui, avrà altre 4 possibilità. Inoltre potrà scegliere fino a 10 province (15 se non sceglie la scuola): se da Udine, ad esempio, non riuscirà a trovare una cattedra a Palermo, potrà indicare anche le province vicine. Questo significa che anche il prossimo anno scolastico, dopo quello in corso, vedrà un via vai di docenti su e giù per la Penisola. Il Miur ne prevede almeno 50 mila, per i sindacati saranno ben di più. E per la maggior parte c’è da aspettarsi che saranno viaggi dal Nord verso il Sud.

D’altronde, lo scorso settembre sono state 200 mila le persone che hanno usufruito della cosiddetta mobilità straordinaria, cioè la possibilità di chiedere un’assegnazione provvisoria di una cattedra per non doversi allontanare troppo da casa. Il che, il primo giorno di scuola, si è tradotto in un caos con cattedre occupate da un avente diritto che però non si è presentato potendo restare vicino a casa. In molte classi d’Italia, nel giro di pochi mesi, sullo stesso posto si sono susseguiti anche 4 supplenti.

«Non si smonta la legge 107 (la Buona scuola, ndr )» sottolinea però decisa la ministra Valeria Fedeli: «Quella siglata è un’intesa a favore della scuola, abbiamo avviato un percorso di responsabilità e serietà che mette al centro il funzionamento del nostro sistema di istruzione». L’obiettivo, spiega, «è il miglioramento delle condizioni della scuola, pensando a chi ci lavora e a chi la frequenta». E poi, «si tratta di una misura straordinaria, esclusivamente per la mobilità dell’anno scolastico 2017-2018: resta fermo infatti l’obiettivo prioritario, chiaramente indicato dalla 107, della continuità didattica».

Esultano i sindacati. L’accordo è stato firmato da Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals-Confsal: «È frutto di un meticoloso lavoro di mediazione favorito anche dall’atteggiamento di attenzione e apertura al dialogo assunto dalla ministra Fedeli a partire dall’incontro del 22 dicembre». Per Pino Turi della Uil «nella 107 ci sono stati errori palesi, per fortuna il clima è cambiato e ora stiamo riavvicinando la teoria alla pratica». Nessuna intesa invece per la Gilda, che alla ministra ha chiesto un deciso passo indietro su tutta la Buona scuola, a partire dalla «chiamata diretta dei presidi»: un punto della riforma che la ministra non vuole toccare ma che per i sindacati invece è il prossimo passo. L’accordo firmato rimanda infatti a «un accordo separato e parallelo» le «procedure e modalità per l’assegnazione alle scuole dei docenti in un quadro di requisiti stabiliti a livello nazionale per assicurare imparzialità e trasparenza». Come dire: stop ai presidi che scelgono il prof che vogliono.

Claudia Voltattorni cvoltattorni@corriere.it

La buona scuola finisce in retromarcia

da Corriere della sera

La buona scuola finisce in retromarcia

Il sindacato sventola un riequilibrio, ma l’importante è che non riporti alla melina di trattative asfissianti e a quella versione infetta della cogestione di cui già abbiamo fatto esperienza

di GianAntonio Stella

I «muscoli del Capitano», per citare De Gregori, non han dato i risultati promessi. Anzi. Meglio un passo indietro. Il senso della riforma alla riforma «epocale» della Buona scuola, al di là di questo o quel punto come la sterzata sui trasferimenti, sta in due righe del comunicato dei sindacati che salutano trionfanti «un riequilibrio del rapporto tra leggi e contrattazione a favore di quest’ultima». Traduzione: d’ora in avanti l’ultima parola spetterà ancora, ovvio, alle regole fissate dal governo. Ma solo «dopo» un confronto coi rappresentanti dei lavoratori.

Che le nuove norme avessero creato nella scuola una sorta di incessante bradisismo è sotto gli occhi di tutti. Un caos il concorsone per assumere 63.712 docenti selezionati da quasi mille commissioni attraverso prove spesso rifiutate da esaminatori pagati 50 cent «per la correzione di ciascun elaborato e 50 per ogni candidato esaminato all’orale». Ritardi enormi. Prove impugnate: «Più che un esame un tentativo di decimazione», scrisse di alcune Ernesto Galli della Loggia. Oltre la metà di bocciati (55%) agli scritti. Ricorsi a pioggia contro l’«algoritmo canaglia» delegato a gestire «equi» trasferimenti al Nord vissuti come «deportazioni». Classi sconvolte dai certificati medici di chi, vinta una cattedra a mille chilometri da casa, cercava di resistere appellandosi insieme al giudice. Centomila supplenze…

Prima ancora della slavina di «No», lo stesso Renzi pareva aver capito quanto certe prove di forza (tanto più in un settore come la scuola) possano essere un azzardo: o porti a casa i risultati promessi o il fallimento è scaricato addosso a te. La mano tesa di fine novembre al pubblico impiego e la scelta come ministro di Valeria Fedeli (non laureata ma ex sindacalista) han fatto il resto. Una sterzata radicale. Che potrebbe essere positiva. Purché quel «riequilibrio» sventolato dal sindacato non riporti alla melina di trattative asfissianti e a quella versione infetta della cogestione di cui già abbiamo fatto esperienza.

2016, un anno di scuola – Ministro vs sindacati

da La Tecnica della Scuola

2016, un anno di scuola – Ministro vs sindacati

Riassumere in poche battute l’andamento dei rapporti fra Ministro e sindacati nel corso del 2016 non è difficile: i rapporti non sono stati buoni, forse i peggiori degli ultimi anni.
C’è chi sostiene che non si era scesi così in basso neppure con i ministri Moratti e Gelmini che pure avevano assunto decisioni contestatissime dal mondo della scuola.
Le occasioni di scontro sono state numerose, a cominciare dai trasferimenti del docenti che non sono andati esattamente come si sperava. Per tutta l’estate le conseguenze dell’algoritmo della mobilità è stato motivo di proteste e ricorsi che hanno trovato però poco ascolto da parte del Ministero.
E poi c’è stata la vicenda della chiamata diretta che ha contribuito a rendere ancora più complicati e difficili i rapporti anche se, alla resa dei conti, gli stessi sindacati hanno dovuto ammettere che le operazioni di chiamata dei docenti dagli albi territoriali si sono svolte in modo legittimo e regolare.

Nel corso dell’anno la tensione fra Giannini e sindacati ha toccato la punta massima nel mese di maggio con una mezza dozzina di giornate di scioperi, fra i quali vanno ricordati quello del sindacalismo di base e della Gilda del 12 maggio e quello di Cgil, Cisl, Uil e Snals di 8 giorni dopo. Scioperi che per la verità non avevano avuto un grande risultato tanto che il ministro Giannini e lo stesso Renzi avevano dichiarato che, tutto sommato, alla scuola le riforme del Governo non spiacevano affatto.
In realtà, come si è detto, l’estate è trascorsa fra le proteste generali per gli esiti imprevisti del piano di mobilità.
La situazione sembra essere migliorata leggermente solo dopo il camibio di guardia a Viale Trastevere: con l’arrivo della nuova ministra Valeria Fedeli i rapporti stanno diventando più distesi (la firma dell’intesa sulla mobilità ne è il segnale tangibile), ma è ancora presto per dire se nel 2017 la situazione cambierà in modo significativo.

Accesso civico, trasparenza e obblighi di pubblicazione per la P.A.

da La Tecnica della Scuola

Accesso civico, trasparenza e obblighi di pubblicazione per la P.A.

Nella seduta del 28 dicembre il Consiglio dell’Anac ha approvato due importanti documenti.

Il primo riguarda le Linee guida per l’attuazione dell’accesso civico generalizzato, il cosiddetto Foia. Il documento fornisce indicazioni operative ai fini della definizione delle esclusioni e dei limiti all’accesso civico di cui all’art. 5 co. 2 del d.lgs. 33/2013.

Il secondo concerne le prime Linee guida sull’attuazione degli obblighi di pubblicazione previsti dal decreto Trasparenza (dlgs. 97/2016).

Le Linee guida sono suddivise in tre parti.

Una prima parte illustra le modifiche di carattere generale che sono state introdotte dal d.lgs. 97/2016, con particolare riferimento all’ambito soggettivo di applicazione, alla programmazione della trasparenza e alla qualità dei dati pubblicati.

Nella seconda parte si dà conto delle principali modifiche o integrazioni degli obblighi di pubblicazione disciplinati nel d.lgs. 33/2013. Con riferimento ai dati da pubblicare ai sensi dell’art. 14, l’ANAC rinvia a specifiche Linee guida in corso di adozione.

Nella terza parte sono fornite alcune indicazioni circa la decorrenza dei nuovi obblighi e l’accesso civico in caso di mancata pubblicazione di dati.

In allegato alle Linee guida è stata predisposta, in sostituzione dell’allegato 1 della delibera n. 50/ 2013, una mappa ricognitiva degli obblighi di pubblicazione previsti per le pubbliche amministrazioni dalla normativa vigente.

 

Pagamento supplenti: l’emissione speciale sarà il 18 gennaio

da La Tecnica della Scuola

Pagamento supplenti: l’emissione speciale sarà il 18 gennaio

La Direzione generale del risorse umane e finanziarie del MIUR ha informato che il 18 gennaio 2017 (e non il 9 come inizialmente previsto) ci sarà un’emissione speciale per il pagamento dei supplenti brevi e saltuari.

Infatti, si legge nella nota “in data 18 gennaio 2017 è programmata l’emissione straordinaria da parte di Noipa mediante la quale saranno liquidate le spettanze dovute del mese di dicembre 2016 al personale con incarichi di supplenza breve e saltuaria, nonché la liquidazione dei  ratei contrattuali non rientrati nell’emissione di dicembre 2016 o autorizzati successivamente alla data del 2 dicembre 2016”.

La Flc Cgil ha evidenziato le evidenti disfunzioni della procedura, la quale  “ha automaticamente escluso –  non assegnando le corrispondenti risorse finanziarie – tutti i contratti di supplenza temporanea che si concludevano con la fine del mese di novembre e quelli che proseguivano in dicembre. E’ evidente che così il meccanismo, arrivati a dicembre di ogni anno, non funziona”.

Nulla si può imputare ad Assistenti amministrativi, DSGA, DS  che hanno lavorato, come al solito, con solerzia e celerità.

“Ci attendiamo che il MIUR – conclude il Sindacato – metta mano in maniera risolutiva al sistema per rendere certo il diritto allo stipendio per migliaia di lavoratori”.

Pensioni, ottava salvaguardia: istanze entro il 2 marzo

da La Tecnica della Scuola

Pensioni, ottava salvaguardia: istanze entro il 2 marzo

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato la Circolare n. 41 del 29 dicembre 2016 concernente, fermo restando l’avvio dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, le istruzioni operative per i competenti uffici territoriali in relazione alla ottava procedura di salvaguardia.

Questa nuova misura è prevista dalla Legge 11 dicembre 2016, n. 232 (“Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019”), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale – Serie Generale – n. 297 del 21 dicembre 2016 (S.O. n. 70/L), volta a favore di 30.700 soggetti, penalizzati dall’innalzamento dei requisiti di accesso alla pensione operato dalla riforma pensionistica di cui al d.l. 201/2011.

Tra i lavoratori interessati rientrano anche coloro che erano nel 2011 erano in congedo per assistere i figli con disabilità grave, i quali perfezionano i requisiti utili a comportare la decorrenza del trattamento pensionistico, secondo la disciplina previgente, entro l’ottantaquattresimo mese successivo alla data di entrata in vigore del d.l. 201/2011 (quindi entro il 6/12/2018).

La Circolare è corredata, tra l’altro, dal modello di istanza che dovrà essere presentata dai lavoratori rientranti nelle categorie interessate.

Le domande devono essere trasmesse entro il 2 marzo 2017.

Vedi anche:

Accoglimento istanza
Dichiarazione sostitutiva di certificazione lettera d
Dichiarazione sostitutiva di certificazione lettera e
Dichiarazione sostitutiva di certificazione lettera f
Modulo istanza salvaguardati
Non accoglimento istanza
Elenco indirizzi e-mail cui inoltrare istanza

Mobilità, non ci sarà più la fase comunale

da La Tecnica della Scuola

Mobilità, non ci sarà più la fase comunale

Con l’accordo sulla mobilità 2017/2018, la soppressione di alcune preferenze sintetiche farebbe saltare la fase dei trasferimenti interni allo stesso comune.

Nel contratto della mobilità del 2015/2016 all’art.6, nella fase A della suddetta mobilità, era stato definito che si sarebbe proceduto, nel limite degli ambiti della provincia, prima a livello comunale, poi provinciale.

Quindi, come effettivamente è accaduto nei trasferimenti per l’attuale anno scolastico, prima sono state trattate le domande di mobilità dei docenti che chiedevano di trasferirsi tra scuole dello stesso comune, soltanto dopo questa fase sono state trattate le domande dei docenti che chiedevano il trasferimento tra comuni diversi della stessa provincia.

Con l’accordo raggiunto il 29 dicembre 2016 tra Miur e sindacati, la fase dei trasferimenti interni allo stesso comune non ci dovrebbero essere più. Infatti l’accordo parla soltanto della possibilità di scegliere un massimo di 15 preferenze, fino a 5 su scuola e fino a 10 su ambiti, non sono più previste le preferenze sintetiche dei comuni e dei distretti.

La prima riflessione da fare è che per alcune province con solo 2 ambiti territoriali, le preferenze massime da esprimere, nella fase intra-provinciale sarebbero 7, quindi le 15 preferenze sarebbero possibili soltanto in alcune province metropolitane o per la mobilità interprovinciale.

La seconda riflessione da fare, in conseguenza all’abolizione della preferenza sintetica del comune, è invece la possibile predisposizione delle fasi interne alla fase intra-provinciale. Quali potrebbero essere queste nuove fasi? Viene in mente che la prima fase potrebbe essere il trasferimento su scuola nell’ambito di titolarità, la seconda fase potrebbe essere il trasferimento su scuola tra ambiti differenti, l’ultima fase potrebbe essere il trasferimento su ambito. Oppure molto più semplicemente ci saranno prima i trasferimenti su scuola a livello provinciale e successivamente i trasferimenti su ambito a livello provinciale.

La terza riflessione da fare è quella del punteggio della continuità didattica su comune per le graduatorie interne d’Istituto e mobilità d’ufficio. Vista l’abolizione della preferenza sintetica del comune, resterà il punteggio della continuità di servizio sul comune o verrà sostituita dalla continuità del servizio su ambito?

Tutte queste riflessioni ci fanno comprendere che ancora il lavoro sull’articolato del contratto di mobilità 2017/2018 ci farà scoprire molti cambiamenti.

Classi di concorso, il Miur le cambierà ancora

da La Tecnica della Scuola

Classi di concorso, il Miur le cambierà ancora

L’anno che sta per terminare sarà ricordato anche per la pubblicazione del regolamento delle nuove classi di concorso. Un provvedimento, quello del Miur, volto a ridurre ed accorpare quelle esistenti, renderle coerenti con i percorsi di studio previsti dal recente riordino della scuola secondaria di I e II grado e fornire il nuovo quadro di riferimento per l’attivazione dei percorsi abilitanti.

Non sono mancate però le sviste, le errate dizioni e le ambiguità.

Pertanto, così come riporta la Flc Cgil, il Miur, a seguito anche delle numerose sollecitazioni, ha intenzione di intervenire per correggere le anomalie e i refusi più volte segnalati.

Nel corso dell’incontro del 28 dicembre 2016 con i sindacati, è stato illustrato il percorso del provvedimento e proposta una prima bozza di revisione. In sostanza si tratta della correzione di alcuni errori materiali (dizioni errate, titoli o insegnamenti mancanti, requisiti in contrasto con il pregresso ordinamento, ecc.).

La Flc Cgil chiede, che venga chiarita, al fine di non escludere docenti che insegnano da anni, l’interpretazione estensiva dell’art. 5 del regolamento. La deroga rispetto ai titoli del pregresso ordinamento, attualmente prevista solo per chi sta per acquisire tali titoli, deve essere valida anche per chi, alla data di entrata in vigore del regolamento, era già in possesso dei titoli richiesti. Se così non fosse si creerebbe una palese disparità di trattamento.

Restano anche aperte – conclude il sindacato in una nota –  in previsione dell’applicazione delle nuove classi di concorso per il 2017/2018, tutte le questioni relative alla gestione degli organici e delle graduatorie e alle tutele di chi già lavora nella scuola sia a tempo indeterminato che determinato.

Mobilità, sindacati soddisfatti, Fedeli: ‘Stabilire un cronoprogramma di lavoro’

da Tuttoscuola

Mobilità, sindacati soddisfatti, Fedeli: ‘Stabilire un cronoprogramma di lavoro’

Soddisfazione generale da parte di tutti i sindacati. O meglio, quasi tutti. Alla firma dell’accordo sulla mobilità 2017/18 di ieri, 29 dicembre, tra Ministero e sindacati, Gilda Insegnanti non si è unita al giubilo generale. Non ha firmato l’intesa, quindi, pur dichiarando di apprezzare il lavoro e l’impegno della ministra e delle parti.

La Gilda riconosce e apprezza il lavoro delle delegazioni e l’impegno e la disponibilità della ministra che hanno permesso una svolta nelle relazioni sindacali – fa sapere in una nota il sindacato – Ritiene tuttavia che pur in presenza di aperture quali la deroga al vincolo triennale per tutti e la possibilità di esprimere alcune preferenze su scuola per tutti non si possa accettare che la maggior parte dei docenti venga collocata negli ambiti territoriali e sottoposta alla individuazione per competenze ovvero alla chiamata diretta. La nostra delegazione ha proposto che venga allegata al CCNI mobilità per il 2017/18 una tabella di valutazione specifica per l’assegnazione dei docenti dall’ambito alla scuola in maniera da poter eliminare qualsiasi discrezionalità da parte dei dirigenti scolastici ed in questo senso darà il proprio contributo nel tavolo contrattuale. Non essendo stata recepita questa proposta la Gilda per coerenza con le battaglie sostenute contro la legge 107/2015 ha deciso di non siglare l’intesa politica.

Soddisfazione più tangibile negli altri sindacati, quelli che invece l’intesa l’hanno siglata. “Non è stato un lavoro semplice – ha dichiarato Maddalena Gissi, Cisl Scuola – perché si è trattato anche in questa occasione di far quadrare non solo i differenti punti di vista fra sindacati e MIUR, ma anche le tante esigenze diverse e fra loro in concorrenza che inevitabilmente si manifestano in partite di questo genere e di cui occorre tenere conto trovando il giusto equilibrio. Assumendosi a volte la responsabilità di scelte non facili. Ma è proprio in partite come queste che si misura la capacità di fare davvero sindacato”.

Soddisfazione anche da parte di Snals – Confsal:Il documento sottoscritto, pur non recependo tutte le istanze di cui lo Snals-Confsal era portatore – dichiara il sindacato in un comunicato stampa – realizza di fatto un superamento per molti aspetti di alcuni degli inaccettabili vincoli previsti dalla legge 107/2015“.

In definitiva un buon accordo – sottolinea anche Pino Turi, Uil Scuola – che va trasformato in articolato specifico e che rappresenta un primo passo di un progetto più complessivo che, partendo proprio dallo strumento contrattuale, può governare un sistema complesso come quello della scuola, superando le rigidità della legge, la burocrazia fine a se stessa e le procedure senza risultato”.

Alle grida di giubilo dei sindacati si aggiungono anche quelle di Flc Cgil:Finalmente va in porto una battaglia storica della Flc Cgil che da tempo si batte per affermare la pari dignità del lavoro svolto con contratto a tempo determinato con quello a tempo indeterminato e per l’equiparazione del servizio prestato nei diversi ordini di scuola”.

Al coro dei sindacati si aggiunge anche la voce della ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli: “Abbiamo tutti collaborato avendo come obiettivo il miglioramento delle condizioni della scuola, pensando a chi a scuola lavora e a chi la frequenta”. Ci sono state, prosegue Fedeli, anche “una qualità e un’assunzione di responsabilità nei tempi di chiusura dell’accordo, che dimostrano la serietà di chi si è seduto attorno al tavolo: del decisore politico, dell’amministrazione, delle rappresentanze dei docenti”. L’inquilina di Viale Trastevere pare poi rimboccarsi le maniche, pensare già al nuovo anno scolastico: “Vogliamo aprire l’a.s. 2017/2018 nelle migliori condizioni. Per questo stabiliremo un cronoprogramma di lavoro molto preciso che, a partire dall’intesa, tappa per tappa, dalla mobilità alle assunzioni, all’assegnazione delle supplenze, garantisca al sistema di poter funzionare al meglio e agli studenti di avere docenti in cattedra e una scuola che funzioni dal primo giorno”.

Milleproroghe: inserita proroga ai contratti dei precari nella p.a.

da Tuttoscuola

Milleproroghe: inserita proroga ai contratti dei precari nella p.a.

Con la proroga ai contratti dei precari nella pubblica amministrazione, inserita nel Milleproroghe, il Governo dimostra chiaramente di voler rispettare i contenuti dell’accordo firmato con Uil, Cgil, Cisl il 30 novembre scorso. Dopo anni e grazie al sindacato confederale che l’ha voluto fortemente, si può chiudere una stagione di precariato e di incertezza dei lavoratori“. Queste le parole del segretario confederale Uil, Antonio Foccillo.E’ un risultato estremamente positivo, a cui si aggiunge quello raggiunto il 29 dicembre con l’accordo sulla mobilità del comparto scuola. Il Governo, – prosegue – con questi primi atti, dimostra che avevamo ragione ad aver voluto con forza sottoscrivere tale intesa che, se perseguita fino in fondo, avvierà una nuova stagione di relazioni volte al miglioramento della pubblica amministrazione e alla valorizzazione di chi ci lavora“.

Adesso bisognerà proseguire su questa linea con la direttiva all’Aran per rinnovare finalmente i contratti pubblici, congiuntamente alle modifiche del Testo Unico, inserendovi tutte le parti concordate dell’accordo – ha dichiarato ancora Foccillo – Siamo fiduciosi che si possa concretizzare un percorso soddisfacente di risposte positive per i lavoratori pubblici e che, finalmente, venga riconosciuta loro la giusta dignità. Noi faremo la nostra parte“.

Sabrina Bono nuova Capo di Gabinetto al Miur

da Tuttoscuola

Sabrina Bono nuova Capo di Gabinetto al Miur

Per la prima volta il Capo di Gabinetto del Ministero dell’Istruzione è una donna. Si tratta della dottoressa Sabrina Bono, nominata dalla ministra Valeria Fedeli.

Quarantacinque anni, avvocato, laureata in Giurisprudenza e in Scienze Politiche, Sabrina Bono, direttore generale di ruolo del Miur, ha già ricoperto al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca gli incarichi di Capo Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali, dal 2013 ad oggi, e di Vice Capo di Gabinetto Vicario, dal 2008 al 2013.  Dal 2006 al 2008 è stata Vice Capo di Gabinetto del Ministero delle Comunicazioni.

Alla nuova Capo di Gabinetto vanno i “Migliori auguri di buon lavoro” della ministra Valeria Fedeli.

La profonda conoscenza della macchina amministrativa della nuova Capo di Gabinetto – sottolinea Fedeli – la sua esperienza pregressa, in questo e in altri Ministeri, saranno importanti per portare avanti il lavoro di innovazione avviato dal Miur nei settori di competenza. Lo saranno soprattutto in questa fase in cui dovremo verificare l’impatto delle riforme per valorizzarne i punti qualificanti e superare le criticità emerse, mettendo al centro la partecipazione di tutti i soggetti che devono attuare le trasformazioni e i cambiamenti in corso”.

Deleghe legge 107: il milleproroghe non le ha salvate

da Tuttoscuola

Deleghe legge 107: il milleproroghe non le ha salvate

La ministra Fedeli non ha voluto utilizzare il decreto legge ‘milleproroghe’, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, per salvare le deleghe previste dalla legge 107/15.

Il termine ultimo per il varo delle deleghe è il 15 gennaio 2017, e, dunque, non potrà essere quel decreto legge a prorogarlo.

Tuttavia, poiché, come la stessa ministra ha dichiarato, la Fedeli è intenzionata a portare a termine compiutamente tutte le deleghe, a questo punto avrà soltanto la possibilità di avvalersi di quanto prevede il comma 182 della 107/15: Se il termine previsto per l’espressione del parere da parte delle Commissioni parlamentari scade nei trenta giorni che precedono la scadenza del termine per l’esercizio della delega previsto al comma 180, o successivamente, quest’ultimo è prorogato di novanta giorni.

È probabile che i 30 giorni che precedono la scadenza del 15 gennaio p.v. non bastino a licenziare i pareri richiesti, ma quel ‘successivamente’ previsto nel dispositivo può salvare tutto.

Il nuovo termine ultimo per varare i decreti legislativi non potrà che essere, dunque, quello del 15 aprile 2017.

Vi sarà anche tempo per correggere alcuni testi, prevedendo che il passaggio in Conferenza Unificata comporti l’acquisizione non di un semplice parere, ma un’intesa con le Regioni.

Orientamento: le scuole migliori d’Italia secondo Eduscopio 2016

da Tuttoscuola

Orientamento: le scuole migliori d’Italia secondo Eduscopio 2016

Ci siamo: dal 16 gennaio 2016 partiranno le iscrizioni online. Per tanti studenti e le loro famiglie questo è tempo di orientamento. Dallo scorso 16 novembre è online l’Edizione 2016 di EDUSCOPIO.it, il portale della Fondazione Agnelli con i dati aggiornati e le graduatorie delle scuole migliori d’Italia, quelle che meglio preparano agli studi universitari o al lavoro dopo il diploma. Il portale include le scuole superiori di tutte le regioni italiane, utili a farsi un’idea sull’istituto da scegliere.

EDUSCOPIO.it (www.eduscopio.itè un servizio online  – gratuito e facilissimo da usare – che, per fare una graduatoria delle scuole migliori d’Italia,  confronta la qualità delle superiori, città per città, comune per comune,  in relazione a due dei loro compiti educativi fondamentali: la capacità di preparare e orientare agli studi universitari e la capacità di permettere un proficuo ingresso nel mondo del lavoro a chi, dopo il diploma, non intende andare all’università. 

 Sul nuovo portale si trovano

1.       le informazioni sulla qualità delle scuole di tutta Italia (con l’esclusione di Bolzano) per la preparazione all’università;

2.       le informazioni sulle qualità delle scuole per la preparazione al lavoro dopo il diploma in 7 regioni: PIEMONTE, LOMBARDIA, VENETO, EMILIA-ROMAGNA, LAZIO, BASILICATA E SARDEGNA. Rispetto all’anno passato, quando erano presenti solo 2 regioni, si tratta di un notevole incremento, che siamo convinti proseguirà anche l’anno prossimo. 

Dalla nascita di Eduscopio.it, a fine 2014, fino a oggi circa 500mila utenti unici hanno visitato Eduscopio.itconsultando oltre 2 milioni di pagine, numeri che testimoniano la grande domanda di informazione e trasparenza da parte delle famiglie sulla qualità delle scuole secondarie di secondo grado e che confermano l’utilità dello strumento.

Come funziona EDUSCOPIO.it? Per l’edizione di quest’anno, la Fondazione Agnelli ha analizzato i dati di quasi un milione di diplomati italiani in tre successivi anni scolastici (2010/11, 2011/2012 e 2012/2013) e sulla base di questi propone in modo semplice e trasparente informazioni utili a capire se la scuola superiore dove questi studenti hanno preso la maturità ha svolto un buon lavoro.

Per avere più idee su qual è la scuola più “giusta” per le proprie aspettative e inclinazioni, lo studente non dovrà fare altro che seguire un semplice percorso sul portale, specificando quale indirizzo vuole scegliere alle superiori e in quale comune italiano risiede. In pochi click avrà la possibilità di confrontare gli esiti delle scuole che si trovano nella sua zona e offrono quel percorso di studi. Ma EDUSCOPIO.it è anche una risorsa utile per i docenti e i presidi, con dati e informazioni per sapere che cosa hanno fatto i loro diplomati dopo la maturità.