La scuola “a gran dispitto”

La scuola “a gran dispitto”

di Maurizio Tiriticco

Com’è noto, Farinata degli Uberti non soffriva per la pena infernale, anzi “avea l’inferno a gran dispitto”: insomma, era troppo arrabbiato per avvertire il dolore delle fiamme. E sembra proprio che l’istruzione oggi per alcuni genitori – e forse un po’ troppi – sia più una pena a cui i figli sono sottoposti e obbligati che un diritto/dovere di ciascun cittadino. In effetti, sono sempre più frequenti le notizie che riguardano genitori che picchiano insegnanti e dirigenti, rei soltanto di chiedere ed esigere dai loro figli il rispetto di quelle regole che governano una istituzione, una struttura organizzata quale un istituto scolastico autonomo è. In effetti, per alcuni genitori – speriamo non troppi – i dieci anni di istruzione obbligatoria sembrano più un letto di Procuste o una pena di Sisifo che non quel percorso in cui ciascun nuovo nato, da qualsiasi lingua, cultura e religione provenga, viene Educato come cittadino, Formato come persona, Istruito come futuro lavoratore; in effetti, l’Educazione, l’Istruzione e la Formazione – le maiuscole sono mie – costituiscono non a caso quei tre concetti forti di cui all’articolo 1, comma 2 del dpr 275/99. Si tratta delle tre modalità, le tre linee strategiche con cui si progettano e si realizzano percorsi che devono garantire a ciascun alunno/cittadino il conseguimento del suo personale “successo formativo”. Un successo che non è una somma di nozioni, ma un insieme coordinato di conoscenze e di competenze che permettono l’ingresso in quella società complessa qual è quella dei nostri giorni.

E non solo! La scuola ormai in un’Europa unita ha assunto anche una dimensione transnazionale per quanto concerne sia i saperi minimi essenziali che un cittadino europeo deve raggiungere che quelle otto competenze chiave di cittadinanza che dovrebbero costituire una delle fondamentali finalità educative comuni a tutti i cittadini dei 27 Paesi dell’Unione europea. E siamo tutti in trepida attesa per la pubblicazione degli ultimi risultati TIMSS & PIRLS. Com’è noto non solo la nostra popolazione scolastica, ma la popolazione adulta del nostro Paese occupa uno degli ultimi posti per ciò che riguarda le competenze linguistiche e quelle matematiche.

Indubbiamente, però, in una società sempre più incattivita e, per certi versi, sempre più disonesta e violenta – sono le cronache quotidiane a fornirci esempi a iosa in materia – non è facile far crescere un bambino come quell’Émile che Rousseau educò passo dopo passo immerso in una natura in cui eterne primavere rappresentano il mondo come una felice isola che, purtroppo, invece non c’è! Un gran trattato di pedagogia l’Émile! Certamente! Era il secolo dei Lumi! E la Ragione avrebbe, appunto, illuminato gli uomini – dopo secoli di ignoranza imposta dalle mille fedi religiose – perché costruissero finalmente una società giusta senza differenze di classe. Basta con le ingiustizie sociali avallate da credi religiosi! Avanti per costruire una nuova umanità! Così si sentenziava! E i motti sono noti: Libertè, Egalitè, Fraternitè! L’istruzione e la scuola assunsero in quell’epoca e in alcuni Paesi europei una grande importanza. In effetti, l’Illuminismo fece breccia anche nei sistemai scolastici. Sono note le riforme che in materia avviarono sia un Federico II di Prussia che una Maria Teresa d’Austria. In seguito, dopo la Rivoluzione, Napoleone, il Congresso di Vienna fu cura di tutti i governi europei occuparsi di istruzione e aprire scuole che educassero, istruissero e formassero le nuove generazioni, pur con diversi assunti, obiettivi e finalità.

Questa operosa costruzione di una scuola aperta sempre più a tutti giorno dopo giorno – e “dalla culla alla tomba” – è, oggi più di ieri, e domani più di oggi, un’assoluta necessità. Ed è inutile ricordare che siamo nella società della conoscenza. Istruirsi è un diritto/dovere a cui nessuno può più sottrarsi. Nel nostro Paese, fin dal 1974 – l’anno dei famosi “decreti delegati” – abbiamo ritenuto opportuno coinvolgere anche le famiglie e le istituzioni locali nel “lavoro scolastico”, tradizionalmente delegato ai soli insegnanti. E ciò lo abbiamo fatto nella convinzione che la scuola non è una “cosa” che riguarda l’alunno e l’insegnante per un determinato periodo, ma un percorso di cui l’alunno è il destinatario privilegiato, ma che il cosiddetto “sociale” non può e non deve ignorare. Un essere umano cresce e apprende in più ambiti, anche se quelli della famiglia e della scuola sono indubbiamente i più significativi. L’obbligo di istruzione – oggi di durata decennale – di fatto però ha una durata che riguarda l’intero arco della vita. In un simile scenario, il rispetto che di deve ai diretti responsabili dell’istruzione è uno dei pilastri della necessaria collaborazione scuola/famiglia. E quella famiglia, quel genitore che vede nella scuola una “cosa altra”, soltanto da subire, indubbiamente cade in un grossolano errore. Quando poi si giunge a menar le mani perché si ritiene che la scuola travalichi compiti e finalità, l’errore diventa un crimine.

Ma la cosa che più deve preoccupare non è tanto l’atto in sé, ma ciò che è a monte di quell’atto e ciò che provoca nello stesso alunno. Questi interiorizza che la scuola è una sorta di prigione, che ciò che vi si deve apprendere non serve a nulla, che gli insegnanti sono degli aguzzini che lo sottopongono a delle torture, solo per il piacere di vederlo soffrire. So bene, sappiamo tutti, che la violenza contro gli insegnanti costituisce casi rari, ma che comunque devono essere denunciati e bollati.

Ed è pur sempre un malessere che va denunciato sempre e tenuto sotto controllo. Già nelle nostre scuola ci dobbiamo misurare con il bullismo di certi alunni: un fenomeno che ci impegna in ricerche, incontri, interventi mirati. Non vorrei che domani ci si debba occupare del bullismo dei genitori!

Il nuovo Centro Nazionale

Perché il nuovo Centro Nazionale

In Italia i casi di sordocecità sono molto più diffusi di quanto si pensi. Secondo i risultati dell’inedito studio “La popolazione Italiana con problemi di vista e udito” realizzata dall’ISTAT, in collaborazione con la nostra Associazione, sono circa 190 mila le persone affette da problematiche legate sia alla vista sia all’udito, pari allo 0,3% della popolazione italiana. Interessano tutte le fasce d’età, compresi bambini. A deficit uditivi e visivi si associano molto spesso ritardi evolutivi, intellettivi e disabilità motorie. . Nonostante in questi 50 anni di attività l’Associazione abbia esteso i suoi servizi su tutto il territorio nazionale, negli anni la complessità dei bisogni che la Lega del Filo d’Oro si trova ad affrontare è cresciuta notevolmente.
Da un lato i casi che presentano minorazioni sensoriali sono sempre più gravi rispetto al passato, dall’altro le persone con queste problematiche hanno un’aspettativa di vita maggiore e sopravvivono ai loro genitori.
In questa situazione, pur se l’impegno dell’Associazione diventa sempre più grande, complesso e oneroso per seguire ogni anno più persone, crescono comunque le liste di attesa e i tempi che le famiglie devono aspettare per ricevere assistenza.
Queste le ragioni che oggi hanno spinto la Lega del Filo d’Oro ad intraprendere il progetto della realizzazione di un nuovo Centro Nazionale, polo di alta specializzazione per la riabilitazione delle persone sordocieche.

Una struttura all’avanguardia

La nuova sede della Lega del Filo d’Oro a Osimo è destinata a diventare una struttura d’avanguardia in Europa per l’assistenza, la cura e la riabilitazione degli ospiti sordociechi e pluriminorati psicosensoriali.
Il Centro accorperà in un unico luogo tutti i servizi, ambulatori, uffici e residenze attualmente distribuiti nel territorio di Osimo. L’obiettivo è realizzare una struttura progettata appositamente per le persone sordocieche, grazie alle competenze maturate nei 50 anni di esperienza della nostra Associazione, un complesso accogliente, funzionale e ben inserito nell’ambiente, all’insegna dell’efficienza energetica e dell’innovazione nella progettazione strutturale.

Scuola, lavoro e disabilita’ visiva: se ne parlera’ a Napoli

Superando.it del 01-12-2016

Scuola, lavoro e disabilita’ visiva: se ne parlera’ a Napoli

NAPOLI. Scuola e lavoro saranno al centro dell’iniziativa promossa per venerdì 2 dicembre dall’UTC di Napoli – vale a dire l’Unità Territoriale di Coordinamento per il supporto all’integrazione scolastica degli alunni ciechi e ipovedenti – presso la sede dell’UICI Provinciale (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) del capoluogo campano (Via San Giuseppe dei Nudi, 80, Napoli, ore 8.30).
«A un anno dall’entrata in vigore delle disposizioni contenute nella Legge 107/15 (La Buona Scuola) – spiegano gli organizzatori della giornata – e considerate alcune richieste pervenute dai genitori degli alunni con disabilità visiva, abbiamo ritenuto opportuno dare a questa riunione annuale la forma seminariale, con la partecipazione di una psicologa che affronterà le tematiche relazionali e favorirà il dibattito tra genitori, docenti ed esperti».
Parteciperà quindi all’incontro uno specialista di tecniche e strategie per lo sviluppo dell’autonomia, mobilità e orientamento delle persone con disabilità visiva, che illustrerà, attraverso esempi concreti, come e quanto una persona cieca o ipovedente possa conquistare un evoluto grado di autonomia; dal canto suo, Silvana Piscopo, responsabile per l’istruzione e la formazione dell’UICI di Napoli, evidenzierà la profonda connessione tra crescita culturale e necessità di autonomia personale per lo sviluppo armonico e di autostima di tutti i ragazzi in età scolare.
Sarà presente inoltre anche Annamaria Palmieri, assessore all’Istruzione del Comune di Napoli e a margine è prevista una mostra di ausili per l’inclusione degli alunni con disabilità visiva.

Nella parte pomeridiana, invece (ore 15), vi sarà un incontro finalizzato alla collocazione dei giovani con disabilità visiva nel mondo del lavoro, evento che si colloca nell’àmbito di un progetto coordinato dall’Unione Europea dei Ciechi (European Blind Union), che ha visto la propria realizzazione a Tirrenia (Pisa), nello scorso mese di maggio.
«Tale incontro – sottolineano dall’UICI di Napoli -, al quale sono invitati tutti i giovani con disabilità visiva, sarà reso ancora più importante alla luce del buon lavoro che sta svolgendo facendo la Commissione Nazionale UICI sulle nuove attività lavorative, cercando di aprire, ai giovani ciechi e ipovedenti, l’accesso a figure professionali alternative a quelle tradizionali di centralinista telefonico e massiofisioterapista, come quelle, ad esempio, di perito trascrittore e perito fonico». (S.B.)

Autismo e Asperger

Dica33 del 01-12-2016

Autismo e Asperger: incontro con gli esperti il 15 dicembre 2016 a Milano

MILANO. E se l’autismo non fosse altro che una delle varianti di quell’inesplorato e complesso territorio che è la mente umana? E se Bill Gates e altri brillanti innovatori della Silicon Valley avessero tratto giovamento da alcuni tratti di una neuro-diversità che va sotto il nome di Sindrome di Asperger?
Queste sono solo alcune delle domande che scaturiscono dalla lettura di NeuroTribù. I talenti dell’autismo e il futuro della neurodiversità di Steve Silberman, giornalista scientifico per prestigiose testate come Wired, Time, New Yorker e Nature.

L’autore veste i panni dell’investigatore per svolgere, attraverso una scrittura avvincente e un ritmo che la avvicina al thriller, un viaggio nello spettro dell’autismo, proponendo al lettore un punto di vista inedito che ribalta pregiudizi e sensi comuni.

Caso letterario dell’anno scorso negli Stati Uniti, tradotto per le Edizioni Lswr, il libro verrà presentato per la prima volta in Italia il 15 dicembre 2016, alle ore 17:00 a Milano, presso la Fondazione Maimeri, Corso Cristoforo Colombo, 15.

Durante la Tavola Rotonda prenderanno parte alcuni tra i più prestigiosi esperti su Asperger e autismo, e il volume darà spunto al dibattito al quale interverranno Roberto Keller, medico psichiatra neuropsichiatra infantile, psicoterapeuta, docente universitario e Responsabile Centro Pilota regione Piemonte “Disturbi spettro autistico in età adulta ASL, To 2”, Davide Moscone, psicologo e psicoterapeuta, specializzato in psicologia Cognitivo Comportamentale adattata alle condizioni dello Spettro Autistico ad alto funzionamento e sindrome di Asperger, Stefano Palazzi, medico chirurgo specializzato in neuropsichiatria infanzia-adolescenza e in neurologia, Responsabile – Salute Mentale e Riabilitazione Infanzia Adolescenza ASL di Ferrara, Claudio Cattaneo, responsabile della fondazione Ares (Autismo risorse e sviluppo, Giubiasco, Svizzera) e Chiara Mangione, traduttrice e Direttore Scientifico di “Asperger Tribe”.

Il libro non nega la sofferenza che coinvolge famigliari e protagonisti delle storie, ma rivela anche aspetti di creatività e talenti. «Silberman ha descritto la straordinaria evoluzione nei confronti dell’autismo e dell’Asperger negli ultimi decenni attraverso una lettura affascinante che cambierà il vostro modo di pensare all’autismo» scrive nella prima prefazione Oliver Sacks, neurologo, chimico, scrittore e accademico britannico morto nel 2015.

L’incontro di presentazione, che verrà coordinato da Nicola Miglino, giornalista scientifico e Direttore editoriale di Dica33, DoctorNews e Farmacista33, sarà aperto al pubblico che potrà così prendere parte al dibattito finale. Durante l’evento saràrealizzata anche unadiretta Facebooke unadiretta Twittercon l’hashtag #NeuroTribù.

Per un 3 Dicembre all’insegna della concretezza

Superando.it del 01-12-2016

Per un 3 Dicembre all’insegna della concretezza

Nei vari eventi promossi in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 Dicembre – dedicata al tema “Realizziamo i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, per il futuro che vogliamo” – sembra di poter registrare “più concretezza, che celebrazione”, come sempre, per altro, dovrebbe essere. Dopo avere presentato alcuni approfondimenti dedicati alle principali iniziative, ne elenchiamo varie altre, in cui si parlerà di diritti, inclusione, accessibilità, scuola, lavoro, sport e turismo.

«L’approvazione da parte dell’Assemblea delle Nazioni Unite dei diciassette Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals) – come ha recentemente scritto su queste pagine Giampiero Griffo -, avvenuta il 25 settembre dello scorso anno, all’interno del documento Transforming our World: the 2030 Agenda for Sustainable Development, ha posto in evidenza la necessità di fare un salto di qualità nella definizione delle politiche di sviluppo in tutti i Paesi delle Nazioni Unite. Se infatti le strategie in passato si limitavano a fissare obiettivi senza specifiche relazioni tra di loro (eradicare la povertà; intervenire sui disastri umani e naturali; combattere i cambiamenti climatici; realizzare politiche di sviluppo), oggi invece è cresciuta la consapevolezza che tutti questi elementi critici hanno uno stretto legame tra loro: i disastri colpiscono lo sviluppo e aggravano le condizioni di povertà; lo sviluppo economico deve includere tutti i cittadini, senza lasciare nessuno indietro e prevenire i disastri e ridurre le emissioni di anidride carbonica e così via. Quel documento impegna inoltre i Governi a includere nelle decisioni sia di politica interna sia di intervento nella cooperazione internazionale gli elementi contenuti negli Obiettivi. Conoscerlo bene, quindi, può aiutare il movimento per i diritti delle persone con disabilità nella sua azione di tutela dei diritti umani, intrecciandolo strettamente alla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Come avevamo infatti annotato a suo tempo, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile includono i diritti di tutti i cittadini e in ben sette punti citano esplicitamente le persone con disabilità».
Non è dunque certamente un caso che quest’anno le Nazioni Unite abbiano messo al centro della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 Dicembre proprio il tema Realizziamo i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, per il futuro che vogliamo.

A questo punto vale la pena ricordare la data del 14 ottobre 1992, quando cioè la Risoluzione n. 47/3 delle Nazioni Unite istituì appunto, per il 3 Dicembre di ogni anno, la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, che nel 1993 – in base a un accordo tra la Commissione Europea e le stesse Nazioni Unite – sarebbe diventata anche Giornata Europea.
Come accade ogni anno, sono numerosissime le iniziative e gli eventi promossi per l’occasione e di alcuni tra i principali, a Cuneo, Rimini e Roma, come di altri, abbiamo gi à riferito in altre pagine del nostro giornale.
Sia su quanto già segnalato, sia riguardo agli appuntamenti che qui di seguito elenchiamo in rapida sequenza (fornendo per tutti le indicazioni utili ad ulteriori approfondimenti), ci sembra per altro di ravvisare – con soddisfazione – “più concretezza che celebrazione”, come sempre dovrebbe essere, crediamo, tanto più alla luce del tema scelto per quest’anno.

Aosta.
Nel corso della due giorni di Ayas, il 3 e 4 dicembre, intitolata Una montagna di opportunità. L’avvenire di Ayas e delle Alpi, è prevista anche una tavola rotonda specificamente dedicata al turismo accessibile (qui il programma. Per informazioni: dondeynaz.marcello@libero.it).
Il 3 dicembre ad Aosta, invece (Palazzo Regionale, ore 18), verrà presentato Lettera a me stessa, secondo libro di Paola Cattelino, che affronta il tema della disabilità e delle difficoltà che essa comporta, ma anche della forze e della resilienza necessaria. Parteciperà tra gli altri all’incontro Pietro Barbieri, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore (qui il programma. Per informazioni: ceralaccaturismo@gmail.com).

Rivoli (Torino).
Il 3 dicembre (ore 16.30), presso il Teatro del Castello di Rivoli (Torino), è in programma la presentazione della guida L’Arte che ispira, quarto numero della serie Il Museo… che emozione!, progetto della Fondazione Carlo Molo di Torino.
L’iniziativa è il frutto di una collaborazione tra il Laboratorio Sperimentale Afasia della Fondazione Molo e il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea e narra il percorso emotivo di cinque persone afasiche attraverso le sale di quella pinacoteca (qui il programma. Per informazioni: daniela.trunfio@fastwebnet.it).

Sala Biellese (Biella).
Una nuova cena al buio, in un gioco di riconoscimenti e sperimentazioni percettive, è prevista per la serata del 3 dicembre (ore 20.30), presso il Centro di Educazione Ambientale di Legambiente/Rifugio Escursionistico Andirivieni di Sala Biellese (Biella), iniziativa organizzata in collaborazione con l’UICI di Biella (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) (per informazioni: info@andirivienibiella.it).

La Spezia.
Il 4 dicembre (ore 17), verrà presentata e inaugurata una duplice implementazione del percorso tattile già esistente nel Museo Civico Amedeo Lia della Spezia, nell’àmbito del Progetto La Bellezza Accessibile, e aperto anche un laboratorio tattile permanente.
Parteciperà all’evento CBM Italia (se ne legga ancora di seguito), la più accreditata organizzazione non governativa impegnata nella cura e nella prevenzione della cecità e della disabilità evitabile nei Paesi del Sud del mondo (qui per approfondire. Per informazioni: francesca.giorgi@comune.sp.it).

Milano.
La già citata CBM Italia porterà il 3 dicembre alla Casa dei Diritti di Milano (Sala Bomprezzi, Via De Amicis, 10, ore 9.30-12.30) i suoi laboratori (completamente gratuiti), denominati rispettivamente Occhiali stravaganti, Scatole misteriose e Trasformiamo i suoni (qui per approfondire. Per informazioni: paola.deluca@cbmitalia.org).

Monza.
Una visita guidata riservata alle persone sorde è stata organizzata per il 3 dicembre dai Musei Civici di Monza (Via Teodolinda, 4, ore 15.30), con l’obiettivo di rendere la struttura «un patrimonio vissuto da tutta la comunità, senza barriere né ostacoli, siano essi fisici o di comunicazione», come si legge nella presentazione dell’iniziativa (per informazioni: museicivici@comune.monza.it).

Brembate (Bergamo).
Nel pomeriggio del 3 dicembre (Via Patrioti, 13, ore 15-18), è previsto un Open Day presso la sede di Brembate (Bergamo) della Cooperativa Chopin, promotrice del Progetto Chopin: Diversamente Impresa, interessante esperienza occupazionale-lavorativa – da noi ampiamente presentata a suo tempo – rivolta a persone con disabilità in uscita dal percorso scolastico o in età adulta, impegnate nella lavorazione, la coltivazione e la vendita di prodotti floreali (per informazioni: segreteria@progettochopin.it).

Albavilla (Como).
In collaborazione con la LEDHA di Como (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), il Comune di Albavilla (Como) ha organizzato per il 3 dicembre (Cine-Teatro della Rosa, Via Patrizi, 6, ore 9.15) il convegno Diritti, disabilità e sport, «per ricordare, anche attraverso testimonianze diretti di atleti di varie discipline come la disabilità sia “un concetto dinamico e in evoluzione, il risultato dell’interazione tra minorazioni e barriere comportamentali ed ambientali, che impediscono la piena ed effettiva partecipazione nella società su base di parità con gli altri”, come recita la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità» (qui il programma. Per informazioni: graziellafalaguasta@libero.it).

Padova.
Aspetti medici, riguardanti in particolare conseguenze di paraplegia e tetraplegia, ma anche diritti, legislazione e mobilità, saranno tra gli argomenti trattati durante l’incontro promosso per il 3 dicembre a Padova (Centro Congressi Villa Ottoboni, Via Padre Ramin, 1, ore 17) dall’Associazione Paratetraplegici Nord-Est, con la partecipazione di vari autorevoli esperti (qui il programma. Per informazioni: giampiero.licinio@gmail.com).

Udine.
È organizzato dalla Consulta Regionale delle Associazioni delle Persone Disabili e delle loro Famiglie del Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con il CRIBA FVG, l’Istituto Gervasutta e le Università di Trieste e Udine, il convegno del 3 dicembre (Istituto di Medicina Fisica e Riabilitazione Gervasutta di Udine, Via Gervasutta, 48, ore 10), intitolato semplicemente Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità. Vi verranno presentate esperienze condotte in àmbito regionale, che hanno visto coinvolte le Consulte territoriali di Coordinamento delle Associazioni delle Persone con Disabilità e delle loro Famiglie. La tavola rotonda, in particolare, sarà il terreno di confronto per azioni concrete in tema di accessibilità e inclusione sociale promosse da soggetti istituzionali, associazioni e agenzie e che rappresentano esempi di buone pratiche (qui il programma. Per informazioni: segreteria@consultadisabili.fvg.it).

Bologna.
Rimandando i Lettori al sito dedicato, per le varie iniziative promosse tradizionalmente dalla Città Metropolitana di Bologna, in occasione della Giornata Internazionale, segnaliamo qui Sostenere il cielo, convegno organizzato per il pomeriggio del 3 dicembre (Sala Farnese di Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore, 1, Bologna, ore 15), per festeggiare i trent’anni del Progetto Calamaio, lo “storico gruppo” di educatori e animatori con disabilità del CDH bolognese (Centro Documentazione Handicap) (qui il programma. Per informazioni: calamaio@accaparlante.it).

Imola (Bologna).
Si chiama Scuola in ospedale a Montecatone. Ponte verso il futuro?, l’incontro organizzato per il 3 dicembre (ore 8.45-12.30), presso l’Ospedale Montecatone di Imola (Bologna), sede del noto Istituto Riabilitativo, specializzato nella riabilitazione intensiva delle persone colpite da gravi lesioni midollari o cerebrali (qui il programma. Per informazioni: vitocolamarino@montecatone.com).

Modena.
L’UICI della città emiliana (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) ha promosso per il 3 dicembre, presso la propria sede (Via Don Milani, 54, ore 15.30), l’iniziativa patrocinata dal Comune di Modena e denominata A porte aperte. Unire gli sguardi per crescere insieme, «per parlare di disabilità visiva e inclusione sociale in termini positivi e propositivi, attraverso le parole, ma soprattutto attraverso i progetti e il quotidiano lavoro di ricerca di strumenti e opportunità di crescita e autonomia per le persone con disabilità visiva e non solo» (qui il programma. Per informazioni: uicmo@uiciechi.it).

Ancona.
Anche il Museo Tattile Statale Omero di Ancona ha previsto un evento speciale, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità. Il 3 dicembre, infatti (ore 16), un gruppo di circa venti giovani con disabilità cognitiva visiterà la mostra Ecce Homo. Da Marino Marini a Mimmo Paladino La scultura di figura nell’arte italiana dal secondo dopoguerra ad oggi, in corso presso la Mole Vanvitelliana di Ancona, sede del Museo Omero (per informazioni: redazione@museoomero.it).

Comunità Papa Giovanni XXIII.
In numerose città italiane – Rimini, Crema (Cremona),Cesena, Forlì, Bologna, Catania, Saluzzo (Cuneo), Vicenza e Padova – la Comunità Papa Giovanni XXIII organizzerà il 3 dicembre l’evento denominato Io Valgo… oltre le barriere, con varie testimonianze, proposte e riflessioni, per il pieno riconoscimento della dignità e del valore della persona con disabilità. Un’iniziativa voluta per sottolineare l’urgenza di le barriere, non solo architettoniche, culturali e sociali, e favorire una piena inclusione, così come è scritto nella Convenzione ONU (per informazioni: ufficiostampa@apg23.org). (S.B.)

Unicef di Basilicata, amica della scuola

Unicef di Basilicata, amica della scuola

In preparazione della Giornata Mondiale del Volontariato, l’Unicef di Basilicata è stata invitata dalla dirigente scolastica dell’ Istituto Comprensivo “ Busciolano” di Potenza Lucia Girolamo a presentare le attività dell’Associazione agli alunni delle tre classi terze della Scuola Primaria di Santa Maria. L’Insegnante Rachele Spera ha coordinato questa attività progettuale che ha portato nelle classi dell’istituto con l’Unicef altre associazioni di volontariato che operano a Potenza e provincia per presentare ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado le loro attività.

Giovedì primo dicembre, dalle 8,30 alle 11,30, tre classi terze elementari , ,circa ottanta alunni di 8,9 anni, sono stati accolti nella sala multimediale dal professor Mario Coviello, già dirigente scolastico e presidente del Comitato Provinciale di Potenza dell’Unicef e da Anna Maria Giambrocono ,anima dell’associazione da molti anni. Palloncini colorati, bandierine azzurre e soprattutto la Convenzione dei diritti dell’infanzia illustrata con i disegni della Pimpa hanno catturato la loro attenzione. E sul grande schermo il sito dell’Unicef ( www.unicef.it )con Fedez e Lino Banfi , ambasciatori nel mondo con Noemi e i giovanissimi talenti dello show andato in onda su Rai uno “Prodigi”, presentato da Vanessa Incontrada.

Da subito un colloquio serrato “ Chi sono i volontari ?, Cosa fanno?” e soprattutto alla domanda “ Bambini quali sono per voi i diritti più importanti? “ quasi tutti hanno messo al primo posto il gioco, seguito dall’istruzione. Solo dopo un confronto animato individuano il diritto alla salute alla nutrizione, allla casa,alla sicurezza. E viene spiegato quanto l’Unicef fa in tutto il mondo da 70 anni per difendere i diritti dei giovani da zero a diciotto anni.

Alla domanda “ Sono uguali , secondo voi, i maschietti e le femminucce ?” la battaglia si è accesa ed è stato così possibile cominciare a parlare di parità, uguaglianza delle opportunità. Nelle classi anche dei bambini di colore che hanno raccontato la loro vita. E poi ognuno ha sottolineato il suo “talento”. Al primo posto il calcio, seguito dalla danza e solo qualche sparuto chimico. Appena invitati hanno cantato le canzoni che stanno preparando per il recital natalizio che ha offerto la possibilità di raccontare quanto l’Unicef porta avanti nei paesi come il Libano, l’Iraq e in queste ore a Mosul , ad Aleppo per salvare la vita ai bambini in guerra.

Il tempo scorre in fretta ed è già ora di tornare in classe, ma prima ricordiamo l’appuntamento del 6 dicembre nel salone della scuola media Busciolano a Potenza, dalle 16,00 alle 19,00, nella giornata mondiale del volontariato, per presentare anche ai genitori dei ragazzi quanto l’Unicef porta avanti in tutto il mondo e chiedere un aiuto concreto con un sms solidale di due euro al 45566 e con l’adozione della pigotta, la bambola dell’Unicef.

Mario Coviello

Ricerca, da Cipe ok a 9 progetti per 32,5 milioni

Ricerca, da Cipe ok a 9 progetti per 32,5 milioni
Dal monitoraggio dei rischi sismici, alla ricerca

nei settori strategici dell’agri-food

Oltre 32 milioni di euro per finanziare progetti di ricerca, anche a valenza infrastrutturale e internazionale. Il Cipe (Comitato interministeriale di programmazione economica) ha ammesso al finanziamento, a valere sul Fondo integrativo speciale per la ricerca (FISR) 2015 e 2016, nove iniziative, dal monitoraggio dei rischi sismici, alla ricerca nel settore agri-food.

Si tratta di interventi di “rilevanza strategica” coerenti con le strategie e gli obiettivi indicati nel Programma Nazionale per la Ricerca (PNR) 2015-2020 approvato dal CIPE il 1 maggio 2016.

I progetti ammessi al finanziamento:

“Avio Superficie in Antartide”
Proposto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), in collaborazione con ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile). Il progetto prevede la realizzazione di una pista permanente su ghiaia in Antartide. A parità di ogni altra condizione aeronautica, rappresenta un grande vantaggio per il sistema dei trasporti del PNRA (Programma Nazionale Ricerca in Antartide) in termini di disponibilità nei diversi periodi dell’estate australe, con conseguente aumento delle opzioni praticabili in sede di pianificazione delle spedizioni.

“Italy for PRIMA”
Proposto dall’Università degli Studi di Siena, in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (CREA), l’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (ENEA) e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Il progetto svilupperà specifiche azioni di governance e ricerca nell’ambito dell’Agenda Strategica del programma europeo PRIMA (Partnership for research and innovation in the Mediterranean Area).

“La rifunzionalizzazione del contemporaneo”
Proposto dall’Università degli Studi di Messina, l’attività di ricerca prevede la conservazione e il recupero di essenze botaniche provenienti da tutto il mondo.

“ARIA e la ricerca della Materia Oscura”
Proposto dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), con la collaborazione della Princeton University (USA) e della Regione Sardegna tramite la Carbosulcis S.p.A. Obiettivo: supporto essenziale ad uno dei più importanti programmi di ricerca di base sulla Materia Oscura, l’esperimento DarkSide-20k.

“Restauro ambientale e balneabilità del SIN Bagnoli-Coroglio”
Proposto dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn, con la collaborazione di ISPRA, il CNR (IAMC, ISAC, ISMAR), INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), INVITALIA. Il progetto prevede lo studio degli effetti delle condizioni acute e croniche su biodiversità e funzionamento ecologico delle comunità marine della baia di Bagnoli-Coroglio, fornendo il quadro conoscitivo completo relativo ai descrittori del buono stato ecologico (GES) proposti dalla Marine Strategy Framework Directive dell’Unione Europea. Sono altresì previsti studi pilota basati su metodologie innovative ad hoc per il restauro ambientale dei fondali.

“Centro di studio e monitoraggio dei rischi naturali dell’Italia Centrale”
Proposto dall’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), per la realizzazione in Abruzzo e regioni limitrofe di un “Centro di studio e monitoraggio dei rischi naturali dell’Italia centrale” presso la sede INGV de L’Aquila per lo studio e il monitoraggio dei fenomeni terrestri.

“Infrastruttura integrata di Editoria Televisiva specialistica a supporto della Ricerca Scientifica”
Proposto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), in collaborazione con il Consorzio CNCCS Scarl. Il progetto prevede l’allestimento di una infrastruttura di comunicazione della conoscenza scientifica fra ricercatori delle diverse branche delle scienze naturali.

“Sistemi Alimentari e Sviluppo Sostenibile”
Proposto dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca, in collaborazione con l’European Centre for Development Policy Management (ECDPM), l’Università degli Studi di Pavia, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche. Il progetto prevede lo sviluppo di azioni di ricerca innovativa e responsabile su tematiche chiave dello sviluppo delle realtà africane con particolare riferimento a: ambiente e produttività agricola; food policy; sostenibilità e sviluppo economico; filiere alimentari (dal campo alla tavola); sostenibilità sociale, ambientale e climatica.

“Italian Mountain Lab”
Proposto dall’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con l’Università degli studi del Piemonte Orientale e l’Università degli Studi della Tuscia. Il progetto prevede l’attivazione di un Network nazionale ed europeo per lo sviluppo di progetti di ricerca su settori strategici delle aree interne e montane del Paese, in piena coerenza con la Strategia Nazionale Aree Interne e con le linee di indirizzo internazionali dettate dalla Strategia macroregionale alpina varata dalla Commissione Europea.

PA: intesa Governo-Sindacati

PA: intesa Governo-Sindacati. Ora tradurre in atti concreti gli impegni assunti con i lavoratori

Le linee guida per i rinnovi dei contratti pubblici costituiscono la premessa per una rapida apertura della contrattazione ferma da ormai sette anni. Gli impegni assunti dal Governo devono ora tradursi in fatti concreti, con lo stanziamento delle risorse necessarie agli incrementi retributivi “non inferiori a 85 euro mensili medi”, al netto del bonus fiscale degli 80 euro.

Per tutti i settori della conoscenza, la priorità, è, a questo punto, quella di aumentare i salari per tutti, valorizzando tutte le professionalità del Comparto e dell’Area dirigenziale dell’Istruzione e della Ricerca. Tra gli impegni del governo, riteniamo di fondamentale importanza il superamento del precariato in tutte le pubbliche amministrazioni, prevedendo prima di tutto la proroga dei contratti in scadenza per Ricerca, Università, Pon e Afam.

L’incessante mobilitazione dei lavoratori promossa dalla FLC CGIL e dagli altri sindacati rappresentativi del Comparto e dell’Area dell’Istruzione e Ricerca ha  finalmente convinto il governo a prendere atto che i contenuti della legge Brunetta e quelli più deleteri della legge 107 devono essere superati riportando nel perimetro della contrattazione tutti gli istituti improvvidamente sottratti dalla legge: organizzazione del lavoro, valutazione, bonus dei 200 milioni di euro, formazione, valorizzazione professionale,  mobilità. È evidente, infatti, ormai a tutti  che la legificazione del rapporto di lavoro e le forme di autoritarismo introdotte dal legislatore non hanno migliorato e non migliorano la qualità  dei settori della conoscenza, anzi ne mortificano dignità e valore del lavoro e negano partecipazione e democrazia.

Siamo solo all’inizio del percorso che può portare ai rinnovi dei contratti. La funzione contrattuale e democratica delle Rsu in questa fase sarà decisiva per riconquistare il contratto nazionale e allargare  la contrattazione decentrata. La FLC Cgil è impegnata ad aprire, in accordo con le altre organizzazioni sindacali, una fase di discussione e confronto nei posti di lavoro nel Comparto e nelle aree di contrattazione dell’Istruzione e Ricerca per definire le piattaforme unitarie, che, per quanto riguarda il nostro sindacato,  devono essere discusse e votate da tutti lavoratori interessanti.

CONTRATTO: DIFFICILE IL RINNOVO SENZA SUPERAMENTO LEGGE BRUNETTA

CONTRATTO: DIFFICILE IL RINNOVO SENZA SUPERAMENTO LEGGE BRUNETTA

“Fino a quando non verrà approntata una legge apposita che dia la possibilità di superare i vincoli imposti dalla riforma Brunetta, sarà estremamente difficile aprire concretamente il tavolo negoziale per il nuovo contratto. Appaiono dunque eccessivamente trionfalistici i toni con cui i vertici confederali commentano l’intesa siglata ieri a Palazzo Vidoni”. E’ quanto dichiara Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Fgu-Gilda degli Insegnanti, all’indomani dell’accordo raggiunto ieri sera tra Cgil, Cisl e Uil e il ministro Madia sul rinnovo del contratto del pubblico impiego.

“L’intesa sottoscritta con il Governo – puntualizza Di Meglio – non è il contratto di lavoro ma semplicemente un impegno di carattere politico e la strada per arrivare al rinnovo risulta ancora lunga e piena di ostacoli. Le risorse stanziate fino ad oggi dalle leggi di Stabilità 2016 e 2017 ammontano a 1 miliardo e 250 milioni di euro, equivalenti – spiega il coordinatore nazionale della Gilda – a circa 30 euro lordi pro capite. Una cifra ben lontana dai 5 miliardi necessari per raggiungere gli 85 euro sbandierati dal Governo. La differenza andrà evidentemente reperita nella legge di Bilancio 2018”.

Riguardo l’aspetto normativo, Di Meglio sottolinea che “l’articolo 17 della legge delega 124 del 2015 non fa alcun riferimento alla possibilità di modifica delle norme sulla contrattazione. Servirà dunque una legge ad hoc – conclude il leader della Gilda – per aprire il vero e proprio contratto che, sua volta, sarà reso difficile dalla necessità di uniformare la parte normativa dei quattro precedenti comparti confluiti nel settore scuola dopo l’approvazione della riforma della pubblica amministrazione”.

La mia didattica laboratoriale

La mia didattica laboratoriale *

di Patricia Tozzi

Il mio progetto di didattica laboratoriale nasce nell’anno scolastico 2003/04, quando a scuola si prefigurava un percorso di autonomia scolastica, di cui al dpr 275/99. Venivo da una scuola di provincia, molto vivace culturalmente e ben organizzata, piena di laboratori tematici che sperimentavano, recuperavano, potenziavano gli apprendimenti degli alunni grazie proprio alle possibilità offerte dall’autonomia, con l’utilizzazione del 15% del curricolo (oggi 20%) senza aggiungere un’ora all’orario degli alunni e dei docenti. Ho quindi pensato, arrivando in questa bella nuova scuola molto più tradizionale, adeguata comunque al suo contesto socio-economico territoriale, di cominciare un percorso di innovazione della didattica, chiamandolo appunto “Tutto a scuola”.

Da allora ogni anno progetto un percorso diverso ma sempre laboratoriale, che prevede una didattica,che io amo chiamare “rovesciata”. Cerco di mettere al centro l’alunno ed il suo apprendimento; le attività sono svolte tutte a scuola senza compiti aggiuntivi oltre l’orario scolastico. Si lavora in gruppo, l’apprendimento è fortemente cooperativo e condiviso e i miei interventi si intrecciano fortemente con l’operatività degli alunni.

L’azione educativa si sposta dall’insegnamento all’apprendimento, cioè al processo del “far apprendere facendo”. Il mio progetto è molto diverso dalle ormai famose FLIPPED CLASSROOM e da tutti quei metodi che prevedono che sia il docente a preparare e mettere on-line il materiale che poi gli alunni debbano studiare a casa. Io non preparo materiali. Conduco un brainstorming iniziale, fornisco brevi spiegazioni, costruisco con gli alunni una mappa concettuale, organizzo l’uso di strumenti e documenti e li guido nella ricerca che dovranno fare.

L’ambiente in cui si opera può essere semplicemente l’aula, se l’attività non richiede particolari attrezzature (ad esempio, per ripetere, correggere, rielaborare), ma può essere qualsiasi laboratorio attrezzato (aula Lim, laboratorio multimediale, laboratorio scientifico, biblioteca ecc.). Il laboratorio diventa così una modalità di lavoro, dentro o fuori da un’ aula, prevede l’uso di Lim, computer, cartelloni colorati da riempire, libri della biblioteca. Nella mia esperienza tutte le ricerche vengono fatte a scuola, nel laboratorio informatico, dove vengono anche letti libri, articoli di giornale, sintetizzati concetti, per cui il confronto fra gli alunni e il docente è continuo. L’approccio ad internet è fortemente controllato, programmato, guidato e procede per gruppi che accedono un quarto d’ora ciascuno secondo regole precise.

Le attività sono decisamente personalizzate, ma anche condivise nel gruppo, consentendo a ciascun allievo di acquisire un metodo di lavoro personale e di utilizzare le sue attitudini e la sua intelligenza. La motivazione, la curiosità, il metodo della ricerca, l’uso di uno stile cognitivo piuttosto che un altro permettono, infatti, agli alunni di costruire un percorso individuale originale, fortemente creativo e personale con conseguente ricaduta straordinaria sull’apprendimento di ciascuno. Questo significa promuovere una didattica laboratoriale.

Nella mia carriera non ho mai dato ricerche da fare a casa: le ritengo inutili, fuorvianti e distraenti; se invece fatte in laboratorio informatico o alla Lim, generano curiosità, motivazione e apprendimento e non sono sicuramente il solito copia-incolla, perché necessitano di rielaborazione e sintesi fortemente controllate a scuola! Il lavoro svolto viene salvato su chiavette usb che rimangono sempre a scuola. Promuovere una didattica laboratoriale significa che tutti gli studenti sono protagonisti. Tutti i prodotti, che sono il risultato di un anno di apprendimento e sui quali sono state condotte verifiche orali e scritte, alla fine dell’anno vengono illustrati ai genitori che possono fare domande, per cui ascoltano e vedono per la prima volta i loro figli parlare di un dato argomento.

I genitori, che non hanno mai visto studiare a casa i propri figli, rimangono strabiliati dalle loro capacità di comunicare, argomentare, confrontare e rielaborare, e soprattutto dalla loro creatività, sintetizzata in power point straordinari o in progetti di ricerca sul territorio elaborati con la statistica e spiegati in quel contesto.

Tutti i lavori svolti a scuola sono diventati:

  • un bellissimo libro di testo, con i contenuti essenziali relativi al programma di quell’anno;
  • un testo divulgativo e creativo,divertente ed originale,sulla storia della matematica e delle scienze;
  • un percorso statistico di ricerca sul territorio.

Questa attività di didattica laboratoriale l’ho pensata anche per motivare gli alunni con particolari difficoltà’. La riorganizzazione della didattica in termini di spazio, tempo, modalità di raggruppamento degli allievi, impiego delle risorse professionali è oggi più che mai necessaria e, secondo me, l’organico dell’autonomia può darci una mano.

In matematica dopo l’inevitabile spiegazione lavorano in gruppi eterogenei, anche fuori dall’aula (se un alunno si assenta, ha un quarto d’ora di recupero della attività svolta nelle lezioni precedenti da parte di un compagno) e questo favorisce il peer-tutoring perché gli alunni più motivati fanno da guida a quelli con intelligenze di tipo diverso. E i risultati sono sempre estremamente positivi.

 

* pubblicato in Tuttoscuolacom – cantiere della didattica

Sarà dicembre breve in classe, tra votazioni, ponte dell’Immacolata e vacanze di Natale

da Il Sole 24 Ore

Sarà dicembre breve in classe, tra votazioni, ponte dell’Immacolata e vacanze di Natale

di Laura Virli

Saranno ben pochi i giorni di lezione nel mese di dicembre per le scuole individuate come sede di seggio; oltre alla chiusura per il referendum, ci sarà il ponte per l’Immacolata Concezione, deliberato da molti consigli di istituto, e poi arriveranno le vacanze natalizie.
Le disposizioni alle scuole interessate stanno pervenendo dagli Usr in seguito alla nota 28704 del 19 ottobre trasmessa dal Gabinetto del Miur, come conseguenza diretta della comunicazione 12854 del 4 ottobre del ministero dell’Interno in cui viene annunciata l’indizione di un referendum costituzionale, in base all’articolo 138 della Costituzione, per domenica 4 dicembre 2016.
Le istituzioni scolastiche interessate dovranno attivare le consuete procedure di competenza, affinché siano messi a disposizione delle amministrazioni comunali i locali scolastici nei giorni strettamente necessari per l’approntamento dei seggi e lo svolgimento delle operazioni elettorali.
Naturalmente, tali disposizioni produrranno delle variazioni obbligate nell’orario delle lezioni di venerdì 2 dicembre: gli studenti che normalmente terminano le proprie lezioni alle ore 14 o nel pomeriggio dovranno anticipare l’uscita. Inoltre, nonostante le urne resteranno aperte nella sola giornata di domenica, le lezioni dovrebbero riprendere regolarmente martedì 6 dicembre, ma si interromperanno giovedì 8 dicembre per la festa dell’Immacolata Concezione.
In questa occasione di chiusura obbligata anche i docenti e gli Ata non presteranno attività lavorativa e non dovranno esibire alcun giustificazione per il servizio non prestato né recuperarlo, al pari di chiusure causate da cause di forza maggiore come, per esempio, in seguito a eventi sismici, nevicate, alluvioni, disinfestazioni (articolo 1256 del Codice civile). Se, però, la scuola è formata da più plessi, in quelli non interessati alle elezioni si svolgerà la normale attività didattica e il personale effettuerà regolare orario di servizio.
Tutto ciò in attesa che venga introdotta una norma che non individui più le scuole come seggio elettorale, una procedura che, oltre a creare molteplici problemi ai genitori lavoratori, lede il diritto allo studio degli studenti, soprattutto in un periodo tormentato dall’esistenza di cattedre ancora non coperte da docenti titolari o supplenti. L’idea potrebbe essere di allestire i seggi elettorali nei centri sociali di ogni Comune o nelle palestre, come accade in altre parti d’Europa.

Rinnovo contratto, arriva l’intesa su aumenti personalizzati e incentivi legati alle presenze

da La Tecnica della Scuola

Rinnovo contratto, arriva l’intesa su aumenti personalizzati e incentivi legati alle presenze

Alla fine ha vinto il Governo: niente aumento minimo per tutti da 85 euro. Il rinnovo del contratto del pubblico impiego sarà personalizzato: ogni lavoratore avrà il suo.

Come annunciato dalla Tecnica della Scuola, alla fine ha prevalso la logica della “piramide rovesciata”: i maggiori aumenti andranno a chi ha stipendi più bassi.

L’entità degli aumenti si deciderà però a livello di singoli comparti: sarà la contrattazione a decidere come meglio valorizzare i “livelli retributivi che maggiormente hanno sofferto la crisi economica e il blocco della contrattazione”.

Per questo, nella bozza sottoscritta nella serata dell’ultimo giorno di novembre, si parla di aumenti “non inferiori a 85 euro mensili medi” e di “riduzione della forbice” retributiva.

Su un punto, però, hanno vinto i sindacati: quello degli 80 euro introdotti dal Governo Renzi, il cosiddetto bonus Irpef, rivolto acoloro che hanno un imponibile inferiore ai 25-26mila euro annui. Per loro, infatti, non scatteranno “penalizzazioni indirette”.

L’accordo, sottoscritto a Palazzo Vidoni pure dalla Cgil, contiene una premessa, nella quale si dice che i dipendenti sono “il motore del buon funzionamento” della P.a, questo l’incipit dell’intesa. E ancora, “il settore pubblico ha bisogno di una profonda innovazione”.

Tra le novità concordate figura anche quella di adottare “misure contrattuali che incentivino più elevati tassi medi di presenza”. Per cui è necessario un percorso che segni “una discontinuità con il passato”.

Inoltre, il Governo si impegna a rivedere il rapporto tra legge e contrattazione, “privilegiando la fonte contrattuale” in “tutti i settori”. Non solo, l’esecutivo farà in modo che il ricorso all’atto unilaterale da parte della P.A. sia limitato ai casi in cui ci sia stallo con conseguente “pregiudizio”.

Nell’accordi si parla poi di “macro obiettivi” per migliorare i servizi. Il Governo promette di rimettere mano ai fondi per la contrattazione di secondo livello, il salario accessorio, e di promuovere anche nel pubblico “una fiscalità di vantaggio” per la produttività.

Più spazio, poi, al welfare integrativo, a partire dai fondi pensione.

A seguito della recente sentenza della Consulta, che ha lamentato il mancato coinvolgimento delle regioni nella fase contrattuale, il Governo si è poi impegnato “a raggiungere l’intesa con le regioni” per le modifiche normative da inserire nel Testo Unico del lavoro pubblico, uno dei decreti Madia, in arrivo per febbraio.

Tra gli accordi raggiunti, particolare attenzione sarà dedicata al reclutamento del personale, si punta ad eliminare il precariato.

Cosa accadrà nelle prossime settimane? Prima di tutto il ministro della Funzione Pubblica dovrà far avere all’Aran l’atto d’indirizzo per riaprire i tavoli ufficiali di contrattazione, che dopo l’accordo del 5 aprile non sono più undici ma solo quattro. Solo successivamente, prenderanno il via gli incontri tra le parti.

Legge di Bilancio, Miur: ecco i punti approvati, aumenta l’organico dell’autonomia

da La Tecnica della Scuola

Legge di Bilancio, Miur: ecco i punti approvati, aumenta l’organico dell’autonomia

Nella serata di mercoledì 30 novembre, il Miur ha pubblicato delle slide di sintesi sui provvedimenti contenuti nella Legge di Bilancio riguardanti Scuola, Università e Ricerca.

Per quanto riguarda l’istruzione pubblica, il Miur dedica all’argomento gli ultimi cinque punti (dal 16 al 20 contenuti nella slide n. 5).

Si conferma l’impegno di 140 milioni per il 2017 e 400 milioni per l’anno successivo, finalizzati ad “aumentare l’organico dell’autonomia”: non si specifica, tuttavia, l’obiettivo di spostare dall’organico di fatto a quello di diritto ben 25mila cattedre (di cui un quinto, 5mila, afferenti al ‘sostegno’ agli alunni disabili), come invece dichiarato più volte dai più alti rappresentanti del Miur. Probabilmente, quindi, i rilievi mossi dalla commissione Bilancio del Mef, che avrebbe più che dimezzato la quota iniziale di 25mila posti da trasformare, hanno un fondamento.

Il ministero dell’Istruzione conferma poi l’impegno di 500 milioni di euro finalizzati all’attuazione delle leggi delega della Buona Scuola (per le quali, ricordiamo, potrebbero slittare i tempi di pubblicazione).

Vengono, inoltre, stanziati 100 milioni di euro per costruire nuovi istituti scolastico, attraverso specifici fondi INAIL.

Passa da 12,2 milioni di euro a 24,4 milioni di euro il contributo statale alle scuole paritarie dove sono iscritti alunni disabili. Sempre a favore delle scuole paritarie, solo però materne, vengono destinati 50 milioni di euro aggiuntivi. Inoltre, si conferma l’incremento progressivo della detrazione Irpef nei confronti delle famiglie che pagano la retta e l’iscrizione dei figli iscritti nelle scuole paritarie.

Si introduce l’esonero contributivo per le aziende che assumono giovani che hanno svolto periodi di stage, nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, oppure servizio come apprendisti.

Per quel che riguarda il diritto allo studio, Viale Trastevere conferma il sostegno degli allievi più in difficoltà. Oltre che l’incremento di 50 milioni di euro, sempre attraverso la legge di bilancio, a favore delle borse studentesche. A cui si aggiungono almeno 400 borse di studio per il merito e per la mobilità universitaria, da 15mila euro ciascuna.

Sono stati stanziati anche 5 milioni di euro per l’orientamento universitario e per il tutorato.

Via libera, infine, al rimborso, fino a 2.500 euro, per l’acquisto di strumenti musicali: riguardano però solo gli studenti iscritti all’Afam e ai licei musicali.

Ricordiamo che ora i provvedimenti approvati dovranno passare all’esame di Palazzo Madama.

Nella Legge di Bilancio 25mila assunzioni per i docenti

da La Tecnica della Scuola

Nella Legge di Bilancio 25mila assunzioni per i docenti

La Legge di Bilancio è stata approvata dalla Camera. Previste misure anche per quanto concerne le assunzioni nel settore della scuola. Ecco quanto riporta il quotidiano “La Repubblica”.

Con l’incremento della dotazione dell’organico dell’autonomia – aggregando spezzoni d’orario e vecchie classi di concorso – si trasformano docenti precari in cattedre a tempo determinato. La dotazione allo scopo cresce di 140 milioni nel 2017 e 400 milioni nel 2018. Sono i 25mila posti fissi (cinquemila per il sostegno) a cui vuole arrivare il Miur, si vedrà se dopo il passaggio al Senato le intenzioni saranno rispettate. Vengono assunte anche mille persone del comparto amministrativo. Tutto questo costerà in più 140 milioni di euro per l’anno 2017 e 400 milioni a decorrere dal 2018.

Il percorso che il governo voleva iniziare con questa Legge di stabilità prevedeva l’assunzione di 80mila precari in tre anni innestando la Legge di bilancio sulle leggi delega da presentare entro fine anno. Il cammino di questo progetto sarà fortemente influenzato dall’esito del referendum di domenica. Il Fondo risarcimenti supplenze (le mancate assunzioni dei supplenti storici) cresce di 2 milioni l’anno.