Discriminazione e sfruttamento del precariato

Giornata nera per il MIUR in tribunale: risarcimento del danno e condanna alle spese per discriminazione e sfruttamento del precariato

Inarrestabili le vittorie Anief presso i Tribunali del Lavoro di tutta Italia nella lunga battaglia promossa dal nostro sindacato volta a tutelare i diritti dei lavoratori precari della scuola da anni discriminati dal MIUR a causa del mancato riconoscimento del diritto a percepire le medesime progressioni stipendiali riservate ai docenti di ruolo. Stavolta è il Giudice del Lavoro di Milano ad accogliere in pieno le richieste patrocinate dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Francesca Lideo che, ancora una volta, si sono fatti valere in udienza ottenendo la condanna del MIUR per evidente discriminazione nei confronti dei lavoratori precari. Riconosciuto a una docente precaria “storica” il diritto alle differenze retributive mai percepite e che il Ministero dell’Istruzione le aveva negato applicando le disposizioni di un Contratto Collettivo Nazionale illegittimo sul punto, perché in aperto contrasto con la normativa comunitaria. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Ancora una volta un successo, ancora una volta la nostra azione legale mirata e puntuale ha ottenuto giustizia e rispetto per i precari della scuola. Non ci fermeremo finché il Ministero non riconoscerà pari dignità ai lavoratori a termine anche a livello retributivo”. Anief ricorda che è ancora possibile ricorrere per vedersi riconosciuti i propri diritti e per ottenere uno stipendio commisurato agli anni di servizio effettivamente svolti, anche se con contratti a tempo determinato.

SCUOLE DANNEGGIATE DAL TERREMOTO IN CENTRO ITALIA

AGESC SOLIDALE CON LE SCUOLE DANNEGGIATE DAL TERREMOTO IN CENTRO ITALIA

AD ACQUASANTA CONSEGNA DI UN PRIMO CONTRIBUTO ALLA DIREZIONE DIDATTICA IN VISTA DI UN PROGETTO PIU’ AMPIO DI RICOSTRUZIONE

Il prossimo lunedì 5 dicembre l’Esecutivo AGeSC con il Presidente Roberto
Gontero saranno ad Acquasanta Terme (AP)  (Arquata è zona rossa) per la consegna
del contributo, deliberato nell’ultimo Consiglio Nazionale, alle scuole
danneggiate dal terremoto.   Saranno i piccoli alunni della Scuola
‘Preziosissimo Sangue’ di Ascoli, sede del Comitato AGeSC locale, presieduto da
Benedetta Fortuni promotrice dell’evento, a consegnare l’assegno ai bambini
delle scuole colpite dal sisma. “Le comunità di Arquata e Acquasanta hanno
accolto con commozione la disponibilità AGeSC – precisa Fortuni – e in
particolar modo la Direttrice Didattica Patrizia Palanca ha  fortemente voluto
questo momento pubblico di riconoscimento, con il coinvolgimento di bambini,
docenti e famiglie”. Saranno presenti anche i genitori del ‘Preziosissimo
Sangue’, le  autorità civili, Monsignor Giovanni D’Ercole Vescovo di Ascoli e la
Direzione Didattica dei plessi scolastici  colpiti. Si tratta di un primo
contributo, che verrà messo a disposizione delle spese di gestione delle scuole
che attualmente si trovano in situazione di difficoltà dovute allo spostamento
in sedi diverse e temporanee. “Alla quota stabilita dal Nazionale – afferma il
presidente Roberto Gontero –  si aggiungeranno a breve quelle dei vari comitati
Provinciali e Regionali, anche di piccola entità, in base alle proprie
disponibilità economiche. Ma ci sarà anche il contributo di APEL, la cugina
francese dell’Associazione Genitori Scuole Cattoliche, che ha già inviato 2.500
euro, e grazie a tutto ciò che raccoglieremo vorremmo collaborare ad un progetto
significativo di ricostruzione in ambito scolastico”.

Diploma Magistrale in GaE

Diploma Magistrale in GaE: il MIUR incassa il primo “No” in Corte d’Appello

L’Anief porta a segno una nuova importantissima vittoria in favore dell’inserimento in Graduatoria a Esaurimento dei docenti in possesso di diploma magistrale abilitante conseguito entro l’a.s. 2001/2002; questa volta è la Corte d’Appello di Firenze a dare piena ragione agli avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Tiziana Sponga e Simona Rotundo e a respingere le richieste del MIUR, confermando quanto già ottenuto in primo grado in favore di una nostra iscritta presso il Tribunale di Pistoia. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Siamo pienamente soddisfatti: abbiamo difeso ancora una volta i diritti di una vasta categoria di docenti abilitati che il Ministero ha da sempre bistrattato e ignorato per anni. Questa è un’altra sonora lezione impartita al MIUR dal nostro sindacato e siamo sicuri che non sarà l’ultima”.

Francesco Sinopoli eletto Segretario generale della FLC CGIL

Francesco Sinopoli è il nuovo segretario generale della FLC CGIL, la Federazione dei lavoratori della conoscenza. È stato eletto dall’Assemblea generale della categoria nella serata di venerdì 2 dicembre 2016 con il 74% dei voti. Francesco Sinopoli succede a Domenico Pantaleo, che ha guidato per otto anni la FLC.

Nella relazione programmatica, il neoeletto segretario generale della FLC ha proposto un’analisi serrata della situazione in cui versa il sistema dell’istruzione pubblica nel nostro Paese. In particolare, ha affermato: “noi vogliamo un modello di istruzione che considera la formazione un diritto delle persone e un investimento fondamentale come motore di sviluppo per il paese”. Tutto ciò – ha proseguito – va ribadito con forti iniziative sindacali perché “mentre iniziava la più grande crisi economica della storia recente il nostro paese si attrezzava per devitalizzare i settori pubblici, colpendo in particolare i luoghi più utili Scuola, Università, Ricerca e Afam per affrontare la fase drammatica che si apriva. Il gruppo dirigente della FLC a tutti i livelli è stato in prima linea come lo sono state le nostre Rsu e i nostri militanti nel difendere i posti di lavoro, le nostre istituzioni e costruendo giorno per giorno una contronarrazione rispetto a ciò che veniva raccontato dalla propaganda spesso ben sostenuta da media importanti per giustificare un attacco dalla portata epocale”.

Sul piano delle risorse pubbliche per il sistema dell’istruzione, infatti, ha aggiunto Sinopoli, “dal 2008 sono stati tagliati 10 miliardi di euro alle scuole, alle università e agli enti di ricerca”, sono state “avviate autentiche controriforme come la legge Gelmini sulla scuola, la legge 240 sull’università (ancora dalla ministra Gelmini), la legge 150 (la cosiddetta Brunetta) e la legge 107/15 sulla scuola”. In particolare, ha sottolineato il neo segretario della FLC, si tratta di “interventi autoritari e invasisi rispetto alle prerogative contrattuali”.

Per queste ragioni “deve continuare un’azione sindacale di contrasto a queste leggi per costruire insieme un progetto nuovo, su cui aprire una grande dibattito pubblico per inserirlo come priorità per il Paese nell’agenda della politica. Grande attenzione va data in particolare alle istituzioni della conoscenza soprattutto al Sud. Se, infatti, è il contesto sociale a pesare nella distribuzione delle risorse perché tasse più alte favoriscono bilanci più solidi e quindi maggiori probabilità di beneficiare del turn over, è chiaro quali territori verranno penalizzati: quelli dove le tasse non possono crescere più di tanto in ragione della condizione economica delle famiglie”.

Nei settori della conoscenza, ha proseguito Sinopoli, “c’è il grande tema del riconoscimento della funzione sociale svolta da milioni di docenti, ricercatori, dirigenti, tecnici, amministrativi e collaboratori. Da troppo tempo questo personale è lasciato in uno stato di abbandono anche a causa del blocco dei contratti. La recente Intesa sottoscritta tra governo e sindacati per il rinnovo dei contratti nei settori pubblici segna una svolta che ci consente una ripartenza in grado di rimettere al centro il tema del lavoro e dell’innalzamento della qualità dell’offerta formativa e della ricerca”.

Breve biografia di Francesco Sinopoli

Francesco Sinopoli ha 41 anni. Laureato in Giurisprudenza, è dottore di ricerca in Diritto del lavoro e delle relazioni industriali. Dopo un intenso impegno nell’associazionismo studentesco all’Università di Bologna, nel 1998 diventa coordinatore nazionale dell’Unione degli universitari. Nel 2001 inizia la sua attività sindacale per la Cgil, presso la Camera del lavoro di Bologna. Dal 2003 al 2005 è in Nidil Cgil nazionale, la struttura che si occupa di lavoro atipico e dal 2006 lavora per la Flc Cgil nazionale, fino a ricoprire, dal 2010 ad oggi, l’incarico di segretario nazionale.

Insieme ad Augusto Palombini e Claudio Franchi è autore, con lo pseudonimo di Tom Joad, del romanzo Rosso Quadrato, Editori Riuniti 2014, in cui, con il pretesto del noir, si racconta un altro e diverso sindacato. Ha scritto inoltre articoli e saggi sui temi del lavoro, delle relazioni industriali, delle politiche dell’istruzione e della ricerca.

SULL’INTESA PER IL RINNOVO DEI CONTRATTI DEL PUBBLICO IMPIEGO

SULL’INTESA PER IL RINNOVO DEI CONTRATTI DEL PUBBLICO IMPIEGO

 

L’Intesa politica sottoscritta ieri l’altro tra i vertici di CGIL-CISL-UIL e della Funzione Pubblica, propedeutica al rinnovo dei contratti di oltre tre milioni di anime, segna un magnifico ritorno al passato, ipocritamente camuffato dal capovolgimento del gioco delle parti: con la più consistente, e più conservatrice, delle tre confederazioni sindacali a dettare il preambolo di un’esigita Pubblica Amministrazione profondamente innovata, più efficiente-efficace-economica e a servizio dei cittadini; perciò impegnata a realizzare obiettivi che siano trasparenti, misurabili e idonei a migliorare concretamente la qualità dei servizi resi e la certezza dei tempi di risposta, con contestuale individuazione di nuovi (ancora?) sistemi di valutazione che garantiscano un’adeguata valorizzazione delle professionalità e delle competenze e che misurino e valorizzino i differenti apporti individuali all’organizzazione.

Il tutto,ovviamente, impone una radicale e ramificata condivisione dei processi di riforma, con l’impegno della controparte pubblica, in sede di revisione del Testo unico sostitutivo del D. Lgs 165/01, di restituire alla naturale signoria del contratto – che dovrà altresì individuare ulteriori ambiti di esercizio della partecipazione sindacale – l’esclusiva regolazione dell’intero rapporto di lavoro, inclusi i diritti e le garanzie dei lavoratori, nonché i pertinenti aspetti organizzativi, in proposito specificandosi che il ricorso all’atto unilaterale da parte del dirigente potrà avvenire solo dopo che egli abbia esperito tutte le procedure negoziali e ciò nonostante perduri uno stallo nelle trattative, tale da recare – solo, e non altro – un pregiudizio economico all’azione amministrativa, per un periodo di tempo definito nei contratti collettivi, che comunque determineranno la durata massima della vigenza dell’atto unilaterale (sic!).

In concreto, vanno a ramengo l’intero dispositivo della Riforma Brunetta (D. Lgs 150/09) in punto dei rinforzati poteri datoriali della dirigenza pubblica e – nello specifico, per quanto concerne la dirigenza scolastica – gl’istituti rivoluzionari introdotti dalla legge 107/15: l’intera partita del bonus premiale, che sarà contrattato, la chiamata diretta dei docenti (con il presumibile smantellamento degli ambiti e il pieno ripristino della mobilità selvaggia) e infine non escludendosi l’annacquamento delle sanzioni disciplinari, sull’abbrivo di una montante, e stravagante, giurisprudenza che vuole il dirigente scolastico facoltizzato, nei confronti dei docenti, alla sola irrogazione dell’avvertimento scritto e della censura.

In cambio di quest’accordo fortemente innovativo (UIL), che consente di riaprire la stagione dei rinnovi contrattuali (CGIL), si concede, nientepopodimenoché, l’adozione di misure contrattuali, beninteso! – per contrastare fenomeni anomali di assenteismo e, più ancora, che incentivino più elevati tassi medi di presenza, in discontinuità con il passato. E si accettano, come cifra dignitosa (CISL), gli 85 euro lordi mensili medi spalmati nel triennio 2016-2018, corrispondendosi all’idea fissa della ministra Madia e del sottosegretario Rughetti, della piramide rovesciata o della logica alla Robin Hood, di assicurare i maggiori aumenti agli stipendi più bassi e salvandosi gli 80 euro mensili netti per chi al momento percepisce un lordo anno inferiore a 26.000 euro. Cosicché lo strumento contrattuale, che per dettato della sentenza della Corte costituzionale 178/15 dovrebbe assicurare la giusta retribuzione in base alla qualità e alla quantità del lavoro svolto, si trasforma in un’impropria misura assistenziale: dopo il pasticcio combinato dalla Funzione Pubblica sulla decretazione attuativa della legge 124/15, ci sarà ancora lavoro per il Giudice delle leggi oppure farà premio la ritenuta intangibile sovranità di una privata fonte pattizia?

Pur tuttavia, se si vuol conferire una connotazione, per così dire, virtuosa a quella che altrimenti sarebbe una deriva egalitarista, e per assicurare una compiuta coerenza a questa prefigurata innovativa impostazione, nel momento in cui sarà ripartito il complessivo monte salari tra i ridotti quattro comparti e le parimenti quattro accorpate aree dirigenziali – facendo parte a sé la Presidenza del Consiglio – l’atteso Atto d’indirizzo dovrà concretizzare il comune intento, anche e non meno nell’ambito di queste ultime, di ridurre la forbice retributiva tra i 149.100 dirigenti generici, o semplicemente normali, e i circa 7.500 specifici o speciali parenti poveri finora confinati nella riserva indiana della ex quinta area della dirigenza scolastica, quale mera appendice del comparto scuola, e ora collocati nell’area Istruzione e Ricerca a fianco dei colleghi, di pari seconda fascia, provenienti dalla soppressa area settima dell’Università e remunerati con 31.015 euro annui lordi in più (93.905 – 62.890 = 31.015). A meno che non si vogliano utilizzare le eventuali parti speciali o sezioni speciali per regolare non già alcuni peculiari aspetti normativi, come prevede l’inequivoca lettera figurante nel CCNQ del 13 luglio 2016 (che vuole espressamente armonizzare e integrare le discipline contrattuali, in primo luogo – è dato ragionevolmente da presumersi – i relativi trattamenti retributivi), bensì proprio per cristallizzare l’originaria pesante discriminazione economica della più rognosa dirigenza pubblica, siccome gravata da una crescente congerie di responsabilità, che si sarebbe già dovuta risolvere, oltre dieci anni fa, con il suo secondo contratto nazionale, come da ordini del giorno votati all’unanimità dal Parlamento della Repubblica, da dichiarazioni apposte a verbale dalle parti contraenti, da vani solleciti della magistratura contabile in sede di certificazione dei CC.CC.NN.LL. e da tutta la dottrina.

DIRIGENTISCUOLA esporrà le ragioni della categoria il 14 dicembre al sottosegretario della Funzione Pubblica Angelo Rughetti, nell’apposito incontro chiesto e concesso, unitamente alla consegna delle oltre mille firme raccolte da dirigenti esasperati ma non rassegnati.

E spererebbe di essere sostenuta da chi ha i numeri (CGIL, CISL, UIL, SNALS) per poter firmare da soli il nuovo contratto di chi soffre di una – a suo tempo – da esse denunciata emergenza salariale; e, naturalmente, dal più autorevole e relativamente più rappresentativo sindacato della dirigenza scolastica, a tutt’oggi inspiegabilmente silente.

Francesco Sinopoli è il nuovo segretario generale della FLC CGIL. Succede a Mimmo Pantaleo

da La Tecnica della Scuola

Francesco Sinopoli è il nuovo segretario generale della FLC CGIL. Succede a Mimmo Pantaleo

Francesco Sinopoli è il nuovo segretario della FLC Cgil. È stato eletto dall’Assemblea generale con il 74% dei voti. Sinopoli succede a Domenico Pantaleo, che ha guidato per otto anni la categoria.

Francesco Sinopoli ha 41 anni. Laureato in Giurisprudenza, è dottore di ricerca in Diritto del lavoro e delle relazioni industriali. Dopo un intenso impegno nell’associazionismo studentesco all’Università di Bologna, nel 1998 diventa coordinatore nazionale dell’Unione degli universitari. Nel 2001 inizia la sua attività sindacale per la Cgil, presso la Camera del lavoro di Bologna. Dal 2003 al 2005 è in Nidil Cgil nazionale, la struttura che si occupa di lavoro atipico e dal 2006 lavora per la Flc Cgil nazionale, fino a ricoprire, dal 2010 ad oggi, l’incarico di segretario nazionale.

Insieme ad Augusto Palombini e Claudio Franchi è autore, con lo pseudonimo di Tom Joad, del romanzo Rosso Quadrato, Editori Riuniti 2014, in cui, con il pretesto del noir, si racconta un altro e diverso sindacato. Ha scritto inoltre articoli e saggi sui temi del lavoro, delle relazioni industriali, delle politiche dell’istruzione e della ricerca.

Censis: il bullismo è una emergenza

da La Tecnica della Scuola

Censis: il bullismo è una emergenza

Il capitolo sui processi formativi contenuto nel Rapporto 2016 sulla situazione sociale del Paese realizzato dal Censis si apre sul tema del bullismo.
Il rapporto è stato presentato il 2 dicembre e passa in rassegna i più importanti aspetti della società italiana.
Più della metà degli 11-17enni (il 52,7% per la precisione) ha subito nel corso dell’anno comportamenti offensivi, non riguardosi o violenti da parte dei coetanei.  La percentuale sale al 55,6% tra le femmine e al 53,3% tra i ragazzi più giovani, di 11-13 anni e quasi un ragazzo su cinque è oggetto di questo tipo di soprusi almeno una volta al mese.
Le ragazze sono particolarmente esposte ad attacchi di cyberbullismo (il 25%).  Secondo i 1800 dirigenti scolastici intervistati dai ricercatori del Censis gli atti di bullismo si svolgono prevalentemente nei luoghi di aggregazione (47,5%), nel tragitto casa-scuola (34,6%) e nelle scuole stesse (24,4%).
E ancora: tre dirigenti su 4 dichiarano di aver dovuto gestire più casi di bullismo nel corso della propria carriera scolastica; uno su ha dovuto affrontare casi di cyberbullismo.
Secondo l’80% dei dirigenti, quando i loro figli sono coinvolti in episodi di bullismo, i genitori tendono a minimizzare l’accaduto e parlano di “scherzi” fra ragazzi. Solamente il 12% dei dirigenti segnala atteggiamenti collaborativi da parte delle famiglie.
Almeno un dirigente su due dichiara di aver organizzato iniziative di informazione rivolte alle famiglie, ma spesso con una scarsa partecipazione dei genitori.

TFA sostegno, nel bando per l’a.a. 2016/2017 le indicazioni su prove e candidati ammessi

da La Tecnica della Scuola

TFA sostegno, nel bando per l’a.a. 2016/2017 le indicazioni su prove e candidati ammessi

Vista la carenza diffusa di docenti specializzati per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, il Miur ritiene necessario avviare, nell’a.a. 2016/2017, i percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione.

Le indicazioni per l’attuazione dei percorsi sono contenute nel D.M. 948 del 1° dicembre 2016.

L’ammissione alle prove di accesso e ai relativi percorsi è riservata ai candidati in possesso del titolo di abilitazione all’insegnamento per il grado di scuola per il quale si intende conseguire la specializzazione su sostegno.

Per quanto concerne le prove, l’art. 4 del D.M. prevede che siano organizzate dagli Atenei, tenendo conto delle specifiche esigenze dei candidati con disabilità o DSA.

I test preliminari e le prove scritte di accesso ai corsi sono predisposti garantendo l’anonimato.

I test preliminari saranno calendarizzati in date uniche per ciascun indirizzo di specializzazione, secondo quanto disposto dal MIUR con apposito decreto.

Il calendario delle prove scritte o pratiche sarà pubblicato dalle commissioni entro 10 giorni dalla pubblicazione dei risultati del test preliminare, mentre le prove orali non inizieranno prima dei sette giorni successivi alla data in cui il calendario è pubblicato.

Saranno ammessi in soprannumero, prioritariamente presso il medesimo Ateneo, i candidati risultati vincitori nelle selezioni dei precedenti corsi di specializzazione.

Inoltre, coloro che per qualsiasi ragione abbiano sospeso di frequentare i percorsi attivati negli anni passati potranno, a domanda, riprendere la frequenza nei corsi che saranno attivati quest’anno, col riconoscimento dei crediti eventualmente già acquisiti.

Cessazioni dal servizio: domande entro il 20 gennaio 2017

da La Tecnica della Scuola

Cessazioni dal servizio: domande entro il 20 gennaio 2017

Con il D.M. n. 941 del 1 Dicembre 2016 il Miur fissa al 20 gennaio 2017 il termine per la presentazione, da parte del personale docente, educativo e ATA, impiegato con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, delle domande di cessazione.

La scadenza riguarda, in particolare, le cessazioni per raggiungimento del limite massimo di servizio, dimissioni volontarie e trattenimento in servizio pr il raggiungimento del minimo contributivo.

Entro la stessa data si può presentare anche eventuale domanda di revoca delle istanze già presentate.

Vale inoltre la stessa scadenza anche per la presentazione di domande per la trasformazione da tempo pieno a part-time per il personale che non ha raggiunto il limite di età, con contestuale riconoscimento del trattamento pensionistico.

Entro 30 giorni dal termine per la presentazione delle istanze l’Amministrazione comunicherà ai soggetti interessati l’eventuale rifiuto o ritardo nell’accogliemtno della domanda di dimissioni in caso sia in corso un procedimento disciplinare.

Carta del docente: come spendere il bonus di 500 euro in 7 mosse (+1)

da Tuttoscuola

Carta del docente: come spendere il bonus di 500 euro in 7 mosse (+1)

Dal primo dicembre scorso è finalmente attivo il sito per poter usufruire del bonus da 500 euro per la formazione degli insegnanti. Il portale funzionante è www.cartadeldocente.istruzione.it. Fino alla fine del anno scolastico corrente, i docenti potranno registrarsi e spendere il loro bonus. Tuttoscuola spiega come spendere il bonus della Carta del Docente, passo dopo passo.

>> Registrati a Tuttuscuola e scarica gratuitamente il nostro dossier sulla Carta del Docente

1. Come spendere il bonus: attiva l’identità digitale SPID
E’ la prima cosa da fare per avere accesso ai 500 euro della Carta del docente. L’identità digitale SPID piò essere tranquillamente rilasciata da soggetti autorizzati quali InfoCert, Poste Italiane, Sielte e Tim. A questo punto basta tornare sul portale ministeriale, cliccare su “Entra con SPID” e scegliere uno dei suddetti soggetti autorizzati con il quale ti sei registrato per ottenere il codice SPID.

2. Digita il codice di sicurezza
A questo punto ti verrà richiesto di inserire un codice di sicurezza che nel frattempo ti sarà stato inviato per SMS o per mail (in base alla modalità che tu hai scelto).

3. Dai il consenso all’invio dati personali
Per proseguire devi dare il consenso affinché questi siano inviati al fornitore dei servizi. Nello specifico si tratta di nome, cognome, codice fiscale, luogo e data di nascita, numero di cellulare, indirizzo email, domicilio fisico e digitale. Clicca sul pulsante “acconsento” per accedere alla pagina che ti permetterà di accedere alla Carta del docente e utilizzare attraverso dei buoni il tuo bonus di 500 euro.

4. Scegli dove spendere il bonus
Nella home della pagina della Carta del docente trovi la voce “Dove spendere i tuoi buoni“. Cliccaci per poter visionare la lista delle strutture degli esercenti e degli enti di formazione fisici e online presso i quali puoi spendere il tuo bonus.

5. Come spendere il bonus: crea il buono
Puoi farlo attraverso lo stesso menù presente nell’home page del portale. Così facendo ti viene data la possibilità di scegliere se spendere il tuo buono fisicamente o online.

6. Inserisci l’importo del buono
Corrisponde al prezzo del bene o al servizio che vuoi acquistare.

7. Salva il codice identificativo
Può essere un QR code, un codice a barre o un codice alfanumerico che accompagnerà il buono. Salvalo sul tuo pc o sul tuo smartphone per utilizzarlo online o presentarlo all’esercente o ente aderente all’iniziativa e ottenere il bene o il servizio voluto.

8. Se hai bisogno, chiedi aiuto
Puoi farlo contattando i recapiti specificati nei sito:
– Assistenza tecnica: 800.863.119 da lunedì a sabato – dalle 08.00 alle 20.00
Assistenza SPID: 06.82888.736 da lunedì a venerdì – dalle 9.30 alle 16.00