Cnr, Fedeli: “Fare subito chiarezza”

Cnr, Fedeli: “Fare subito chiarezza”

“Si faccia immediata chiarezza”. È quanto chiede la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli a seguito del servizio di “Report” sul Cnr andato in onda ieri sera su Rai 3. “Non appena informata del servizio, esercitando i nostri poteri di vigilanza, ho chiesto al presidente Massimo Inguscio di attivarsi subito perché si possa fare piena chiarezza su quanto realmente accaduto e di informarmi al riguardo. Di fronte ad accuse come quelle emerse nel corso della trasmissione televisiva di ieri bisogna essere tempestivi e dare risposte esaustive”. Sottolineando “la totale fiducia nel ruolo della magistratura”, la Ministra ha aggiunto: “la massima trasparenza è d’obbligo anche a tutela dell’immagine del Cnr”.

Alternanza Scuola-Lavoro, risultati, problematiche e obiettivi

Alternanza Scuola-Lavoro, risultati, problematiche e obiettivi
Il punto in un incontro al Miur con la Ministra Fedeli

Alternanza Scuola-Lavoro, fra risultati raggiunti, problematiche emerse e obiettivi per il futuro. Il punto, il 28 marzo 2017, in un incontro al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca alle 14.30, presso la Sala della Comunicazione del Miur. Aprirà la Ministra Valeria Fedeli che illustrerà anche il nuovo bando PON dedicato all’Alternanza.

Nel corso dell’incontro, aperto alla stampa, verrà illustrato anche il progetto di Alternanza in filiera. Interverranno il Presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi e il Presidente della Federazione Gomma Plastica Filippo Bettini.

Chiuderà il Sottosegretario Gabriele Toccafondi.


Alternanza Scuola-Lavoro: risultati, obiettivi e problematiche in un incontro al Miur
Fedeli: “È elemento di qualificazione della didattica,
ora si passa da fase sperimentale a strutturale”

L’apertura, entro il prossimo settembre, di una piattaforma dedicata all’alternanza scuola-lavoro, uno strumento di valutazione e monitoraggio delle esperienze di Alternanza che offra a studentesse e studenti la possibilità di segnalare dubbi e problematiche, ma anche semplificare il processo di compilazione degli adempimenti burocratici e la formazione sulla sicurezza. L’emanazione della Carta dei diritti e dei doveri delle studentesse e degli studenti in alternanza. Un accordo con l’Anpal (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro) che metterà a disposizione delle scuole 1.000 tutor esperti come punto di contatto tra le scuole e le aziende e altri 140 milioni di euro provenienti dall’Avviso dedicato all’Alternanza scuola-lavoro per favorire lo sviluppo di progetti di alta qualità (in filiera, in rete e in mobilità) inserito nel bando PON Scuola, che uscirà nei prossimi giorni.

Sono le novità annunciate oggi dalla Ministra Valeria Fedeli nel corso di un incontro che si è tenuto presso la Sala della Comunicazione del Miur per fare il punto sull’alternanza scuola-lavoro.

“Il valore innovativo  dell’alternanza scuola-lavoro è molto importante, condiviso e fortemente sostenuto dal Ministero – ha sostenuto la Ministra -. L’alternanza scuola-lavoro rappresenta un elemento di qualificazione della didattica e del percorso formativo delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi. Nel prossimo anno scolastico – ha ricordato – il sistema andrà a regime con il coinvolgimento di un milione e 500mila ragazze e ragazzi e l’emanazione della Carta dei diritti e dei doveri delle studentesse e degli studenti in alternanza”. Quanto alla piattaforma dedicata, la Ministra ha spiegato che “integra il sito dell’Alternanza Scuola-Lavoro dove sono presenti gli aspetti normativi e le buone pratiche per stimolare progetti di qualità, e sarà anche lo strumento attraverso il quale si potranno segnalare, quasi in tempo reale, a scuole, Uffici Scolastici Regionali, e anche al Ministero,   le discordanze su qualità e percorsi dell’alternanza. Laddove venissero segnalate attuazioni improprie interverremo per rimuoverle. Anche se la maggior parte delle iniziative di alternanza scuola-lavoro sono positive – ha proseguito – qualcuno ci ha segnalato che ci sono aziende che chiedono soldi: questa cosa non esiste”. La Ministra ha infine ricordato la prossima costituzione di “una Cabina di regia tra ministeri del Lavoro e dell’Istruzione per monitorare al meglio la condivisione senza confusione di funzioni tra alternanza e altri percorsi professionali”.

Nel corso dell’incontro sono stati ricordati i principali numeri dell’alternanza scuola-lavoro nell’anno scolastico 2015/2016: 652.641 studentesse e studenti coinvolti provenienti da 5.911 istituzioni scolastiche, 151.200 aziende ospitanti. Oltre un milione è il numero stimato di studentesse e studenti coinvolti in percorsi di alternanza nell’anno scolastico attuale.

L’appuntamento al Miur è stato anche l’occasione per presentare un modello innovativo di percorso di Alternanza Scuola-Lavoro, quello dell’Alternanza in Filiera, una modalità di didattica che permette alle studentesse e agli studenti di acquisire una maggiore consapevolezza della struttura e del funzionamento di un settore di attività attraverso l’esperienza in più strutture appartenenti al medesimo comparto. Due i casi pilota presentati, grazie alla collaborazione con Federazione Gomma Plastica.

Il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, ha spiegato che il progetto pilota “interesserà aziende del farmaco e dell’intera filiera, con eccellenze a livello globale anche nelle macchine e tecnologie per la produzione e il confezionamento dei medicinali. Il nostro percorso di alternanza – ha aggiunto – coinvolgerà licei e istituti tecnici e professionali e alunni dei cluster di Bologna/Parma e Latina/Pomezia. Avvicinare i giovani al mondo del lavoro è prioritario per il futuro del Paese – ha sottolineato Scaccabarozzi – Il nostro settore, altamente tecnologico, che vive di ricerca e di idee nuove, entusiasmo e coraggio, ha dimostrato di saper puntare su di loro, assumendone tremila solo nel 2015”.

“In collaborazione con una importante realtà della formazione e del reclutamento internazionale, abbiamo creato una rete, che raccoglie una decina di istituti tecnici superiori, e abbiamo disegnato un percorso di alternanza scuola-lavoro da svolgersi all’interno delle nostre aziende e delle scuole coinvolte attraverso un’osmosi costante tra la componente aziendale e quella scolastica – ha spiegato Filippo Bettini, presidente di Federgomma – Un programma che permette ai ragazzi di entrare in contatto con tutti i momenti della filiera, dall’acquisizione delle materie prime allo smaltimento dei rifiuti dei prodotti in gomma e plastica. Al terzo anno, i ragazzi arrivano a lavorare su un project work che arricchisca la formazione degli studenti prossimi alla maturità. Ci troviamo di fronte a due programmi, Alternanza e Industria 4.0, che costituiscono una grandissima opportunità per il mondo dell’impresa”.

“L’alternanza scuola-lavoro è didattica, è scuola, è esperienza, per questo la vogliamo di qualità e per tutti – ha precisato il Sottosegretario Gabriele Toccafondi – Tra un anno saranno 1,5 milioni le ragazze e i ragazzi in alternanza. Nessuno ha la bacchetta magica, quindi solo lavorando tutti insieme e remando dalla stessa parte potremmo dare alle nostre studentesse e ai nostri studenti – percorsi di qualità. È quello che stiamo facendo da oltre due anni, attraverso nuovi strumenti e possibilità. Oltre ai 100 milioni l’anno date alle scuole, partirà il Pon dedicato all’alternanza con altri 140 milioni di euro. Sono inoltre già attivi: il piano nazionale di formazione insegnanti, il registro nazionale con Unioncamere, 60 protocolli nazionali e 70 regionali un sito internet dedicato, una circolare INAIL su alternanza. L’alternanza – ha concluso – è metodologia didattica, è scuola a tutti gli effetti per questo lavoriamo per farla bene e per tutti”.


Abilitazione Scientifica Nazionale

Università, Abilitazione Scientifica Nazionale:
pubblicati i primi risultati della nuova procedura a sportello

Oltre 22.000 domande per un totale di circa 16.000 candidati (alcuni hanno presentato domande per più settori o fasce). Sono i dati della prima sessione con procedura a ‘sportello’ dell’Abilitazione Scientifica Nazionale.

Con le novità introdotte nel 2016 i candidati non devono più presentare domanda soltanto in periodi limitati, ma possono farlo in qualsiasi momento dell’anno con tempi certi per la risposta da parte delle commissioni.

La nuova Abilitazione ha preso il via ufficialmente con il bando dello scorso luglio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, per la selezione dei commissari e per la valutazione dei candidati.

Da oggi parte la pubblicazione dei dati relativi al primo gruppo di candidature, quelle presentate entro il 2 dicembre 2016. Questa settimana saranno pubblicati i risultati delle prime 60 commissioni, su un totale di 190, che hanno già concluso i lavori e per le quali il Miur ha già completato la verifica degli atti. Il tutto sarà pubblicato sul sito dell’ASN http://abilitazione.miur.it/public/index.php.

L’ASN a sportello prosegue poi senza soluzione di continuità. Il 3 aprile scadono infatti i termini per il secondo gruppo di candidature che vedranno le commissioni impegnate nella valutazione entro il prossimo 3 agosto e la pubblicazione dei risultati entro gli inizi di settembre.

L’INUTILITA’ DEL RINNOVO DELLE GRADUATORIE DI 3^ FASCIA ATA

L’INUTILITA’ DEL RINNOVO DELLE GRADUATORIE DI 3^ FASCIA ATA

Gentile Ministro,

in questo periodo state cominciando a discutere con i sindacati in merito al rinnovo delle graduatorie ATA di terza fascia per il triennio 2017/2020.

Noi invece siamo profondamente contrari a tale rinnovo per i seguenti motivi:

Nelle graduatorie attualmente in vigore nei nostri istituti sono presenti mediamente migliaia di iscritti per singola istituzione scolastica, ma quanti sono stati effettivamente chiamati per effettuare delle supplenze e quanti non sono stati nemmeno lontanamente raggiunti da una convocazione e stanno ancora attendendo sperando invano?

Perché illudere altra gente con il miraggio di un ipotetico futuro lavoro se persiste il divieto di nominare supplenti, sempre nel caso di assistenti tecnici assenti, solo se c’è un organico inferiore a tre nel caso degli assistenti amministrativi, per cui praticamente sempre, e nei primi sette giorni di assenza per i collaboratori scolastici?

Sembra quasi che ci sia un qualche strano interesse per attirare altre persone in questo girone infernale

Si dovrebbe invece decidere di procedere al solo aggiornamento di quelle esistenti consentendo a chi è già inserito di confermare il punteggio precedente o aggiornarlo con nuovi titoli e/o servizi: in questa maniera chi ha già stipulato qualche contratto potrebbe progredire e chi invece non ci è ancora riuscito eviterebbe di vedersi superato, come è successo nel 2014, da molti altri che, a volte misteriosamente come è capitato nel passato, hanno tanti punti ex novo senza aver mai lavorato in una scuola statale

Se questo non fosse possibile sarebbe auspicabile, come stiamo chiedendo da anni anche quando eravamo solo A.N.A.A.M, che la graduatoria venisse distinta in due parti, dove nella prima dovrebbero essere inserite le persone che hanno già prestato servizio nelle scuole statali nella stessa qualifica per almeno 30 giorni, come era previsto per poter accedere alle graduatorie di seconda fascia, (non dovrebbe essere tanto complicato, visto che nel modulo di domanda è già contemplata questa casistica) e nella seconda tutte le altre. In questo modo si garantirebbe più professionalità, si aumenterebbe la produttività delle istituzioni scolastiche e si farebbero lavorare in primis persone che hanno lavorato solo in scuole statali, a volte con sacrifici notevoli abbandonando anche le proprie famiglie. Già nel passato avevamo avuto delle graduatorie diversificate in base al servizio prestato nello stato o in altre amministrazioni, private o meno, e con i moderni sistemi informatici questa procedura sarebbe ancora più semplice, oltre che più corretta; tra l’altro il M.I.U.R in questi giorni ha previsto la possibilità di un aggiornamento sia di titoli che di servizi o di una conferma per chi è già inserito, per cui non ci dovrebbero essere problemi, se le parti in causa avessero veramente a cuore l’interesse di tutti e non quello di pochi.

Si dovrebbe inoltre predisporre una modifica al SIDI per fare in modo che, se all’atto della verifica dei dati venissero riscontrate delle inesattezze, si potessero subito modificare a sistema i punteggi e la graduatoria per evitare quello che è successo in questi anni (le graduatorie d’istituto dei docenti sono state fatte pubblicare e ripubblicare innumerevoli volte nel triennio di validità mentre quelle di terza fascia degli ATA sono rimaste pressoché invariate nonostante i moltissimi errori riscontrati)

Ultimo motivo è l’ulteriore eccessivo carico di lavoro che arriverebbe nelle segreterie, sempre più sguarnite, già notevolmente oberate da molteplici pratiche anche concomitanti, a cominciare dal previsto rinnovo delle graduatorie d’istituto dei docenti, che risultano in alcuni casi praticamente esaurite e che pertanto devono, loro e non quelle degli ata che hanno tuttora moltissimi iscritti, essere giustamente rinnovate.

Altra cosa che avevamo chiesto e che Voi avevate giustamente già proposto, ma che purtroppo non è stata accolta, a causa delle rimostranze dei sindacati confederali, era la possibilità di valutare anche per la prima fascia le competenze informatiche (ECDL – IT SECURITY ecc.) per uniformare le valutazioni nelle varie fasce e per considerare anche tali titoli culturali, oltre ai servizi sempre molto importanti per l’esperienza acquisita.

A disposizione come sempre per qualsiasi chiarimento e/o informazione in quanto effettivamente presenti nelle scuole ogni giorno e pertanto a conoscenza delle pratiche di cui si sta parlando e delle notevoli insite difficoltà, con la speranza che venga finalmente eliminato il divieto di nominare supplenti legato alla Legge di Stabilità.

Genitori in conflitto, il giudice può dire sì alla scuola privata

da Il Sole 24 Ore 

Genitori in conflitto, il giudice può dire sì alla scuola privata

di Giuseppe Buffone

Se i genitori separati non si accordano sulla scuola a cui iscrivere i figli la scelta del tribunale può cadere anche su un istituto privato. Infatti, benché in linea generale i giudici debbano preferire l’istruzione pubblica, è anche possibile, in certi casi, decidere per quella privata. Lo hanno chiarito il Tribunale di Milano, con il decreto del 2 febbraio scorso (presidente Cosmai, relatore Muscio), e il Tribunale di Torino, con l’ordinanza del 25 agosto 2016 (estensore Carbonaro). Ma andiamo con ordine.

Separazioni e decisioni sui figli
Quando si separano o divorziano (se sposati) o cessano la convivenza (se coppia di fatto), i genitori di figli minorenni, salvo che non sia diversamente stabilito, continuano a prendere di comune accordo le decisioni di maggiore interesse per i figli. Tra queste, c’è anche la scelta della scuola a cui iscrivere i figli.
E se i genitori non si accordano? In questi casi il tribunale deve intervenire per salvaguardare l’interesse del bambino coinvolto a non vedere pregiudicato il percorso scolastico. Le strade possibili sono diverse: i giudici possono affidare la scelta a un terzo (ad esempio, ai servizi sociali del Comune), nominare un curatore speciale o, nei casi più gravi, un tutore; oppure il tribunale può comporre direttamente la lite e decidere nell’interesse dei figli, dopo averli ascoltati, se necessario.

Il chiarimento del Tribunale
Così ha fatto il Tribunale di Milano che, con il decreto del 2 febbraio, ha sciolto il conflitto tra il padre, che insisteva per far trasferire il figlio da una scuola privata a una pubblica, e la madre, che invece voleva mantenere l’iscrizione a una scuola privata. Il tribunale ha ribadito il suo orientamento, per cui se non esiste (o non persiste) un’intesa tra i genitori a favore di una scuola privata, la decisione dei giudici – sostitutiva di quella dei genitori – deve essere «a favore dell’istruzione pubblica, secondo i canoni dall’ordinamento riconosciuti come idonei allo sviluppo culturale di qualsiasi soggetto minore residente sul territorio». Il tribunale ha, però, chiarito che questa regola può subire eccezioni se, per le peculiarità del caso concreto, emergono «evidenti controindicazioni all’interesse del minore» e, quindi, la soluzione della scuola pubblica possa non essere quella più idonea: ad esempio, in caso di difficoltà di apprendimento, particolari fragilità di inserimento nel contesto dei coetanei o fragilità personali del minore, esigenze di coltivare studi in sintonia con la dotazione culturale o l’estrazione nazionale dei genitori. Nel caso specifico, i giudici hanno deciso che «la prosecuzione del percorso scolastico superiore in un contesto privato appare (…) la soluzione più tutelante per il percorso di crescita del minore».
Ha preferito un istituto privato anche il Tribunale di Torino con l’ordinanza del 25 agosto 2016. In questo caso, però, i genitori caldeggiavano l’iscrizione a due scuole diverse, ma entrambe private, e il giudice si è pronunciato a favore di una delle due, privilegiando l’ambiente internazionale rispetto alla natura confessionale dell’altra.

La Ue finanzia 5mila viaggi per giovani in eTwinning

da Il Sole 24 Ore 

La Ue finanzia 5mila viaggi per giovani in eTwinning

In arrivo 2,5 milioni di euro per finanziare il viaggio in Europa di 5mila giovani dai 16 anni in su, che partecipano con la propria scuola al programma Ue di gemellaggi online per l’apprendimento eTwinning. È “Move2Learn, Learn2Move” (Muoversi per imparare, imparare a muoversi’), l’ultima proposta presentata dalla Commissione Ue in sostituzione della più ambiziosa idea di regalare un biglietto interrail gratuito a tutti i giovani europei diciottenni, che era stata lanciata dal Parlamento europeo. I costi, nell’ordine di 2-3 miliardi di euro, erano però troppo alti per il budget europeo.

Iniziativa per i protagonisti di eTwinning
Bruxelles ha quindi dirottato 2,5 milioni nell’ambito del quadro Erasmus+ per proporre, in questa fase pilota, a 5mila ragazzi della scuola superiore di poter viaggiare in Europa nell’ambito dei progetti scolastici transfrontalieri Ue sviluppati sulla piattaforma online di eTwinning , gestito dal network dei ministeri dell’istruzione nazionali European Schoolnet. Obiettivo, farlo nel modo più eco-sostenibile e inclusivo possibile. Le classi che partecipano a eTwinning sono quindi invitate a indicare se desiderano essere prese in considerazione per l’assegnazione di biglietti di viaggio gratuiti come premio per i migliori progetti in ciascun paese partecipante. L’inclusione sociale sarà un criterio importante per la selezione dei progetti migliori.

Viaggi tra agosto 2017 e settembre 2018
Una volta scelti, i vincitori potranno viaggiare da agosto 2017 a dicembre 2018, in una data a loro discrezione. Gli studenti potranno viaggiare in gruppo nell’ambito di una gita scolastica o da soli, in funzione della decisione di genitori e insegnanti. Si può scegliere qualsiasi modo di trasporto, operatore e linea, tenendo conto dei criteri di sostenibilità e dei punti di partenza e di destinazione dei partecipanti.
«Vogliamo offrire ai giovani europei l’occasione di scoprire l’Europa e vogliamo incoraggiarli a viaggiare in maniera rispettosa dell’ambiente: per questo motivo si terrà conto delle emissioni di CO2» ha dichiarato la commissaria Ue ai trasporti Violeta Bulc. Alcuni operatori sostengono l’iniziativa offrendo uno sconto speciale ai partecipanti: sono Aegean Airlines, Air Dolomiti, ALSA Grupo, Azores Airlines, Brussels Airlines, Comboios de Portugal, Croatia Airlines, Deutsche Bahn, Hahn Air, Iberia Express, Interrail, Luxair, Naviera Armas, Olibus, SNCF, Transferoviar Calatori, Trenitalia, Vueling e Westbahn.

Un tutor per spingere l’alternanza

da Il Sole 24 Ore 

Un tutor per spingere l’alternanza

di Claudio Tucci

Il dialogo, non sempre facile, tra scuola e mondo del lavoro si arricchirà di una nuova figura: un professionista-tutor che aiuterà, ogni settimana, istituti secondari e università-Its a creare un link stabile con le imprese, valorizzando gli strumenti rilanciati dal Jobs act (alternanza e apprendistato).

L’iniziativa
Il progetto arriva dall’Anpal (la neonata Agenzia nazionale per le politiche attive), durerà tre anni scolastici, e coinvolgerà, gradualmente fino al 2020, da Milano a Palermo, 5mila scuole e 60 atenei, impegnando mille tutor.
«Partiremo a settembre con un migliaio di istituti e oltre cento tutor – spiega il numero uno di Anpal, Maurizio Del Conte -. Vogliamo testare l’iniziativa per andare velocemente a regime, con una robusta crescita già nel 2018. Nel triennio prenderemo in carico 600mila giovani delle superiori e 10mila studenti universitari o di un Its a cui sarà offerto un servizio di orientamento e assistenza specialistica per sviluppare una vera e propria cultura del lavoro, in raccordo con territorio e mondo produttivo».

I tutor saranno impegnati un giorno a settimana in ciascuna scuola; 4/5 giorni in ogni università/Its; e il singolo esperto, affiancato da un team di insegnanti e operatori, seguirà al massimo cinque alunni dell’istituto (il rapporto sarà invece 1 a 1 nella formazione terziaria). L’obiettivo è strategico: «Tutti ormai concordano che l’integrazione tra studio e lavoro costituisce un fattore di crescita e prevenzione della disoccupazione giovanile – ha aggiunto Del Conte -. Senza considerare lo skill mismatch che ancora esiste, e con numeri importati, in Italia».

I nodi da sciogliere
La riforma Renzi-Giannini ha lanciato il sasso nello stagno: l’alternanza è divenuta ordinamentale, ma l’avvio ha mostrato diverse ombre (solo il 30% di studenti si è formato nelle aziende; Sud e licei sono in grande affanno; e gli imprenditori sono stati inondati di adempimenti e oneri, con docenti poco o per nulla preparati alla novità). Anche l’università è piuttosto indietro
: solo un ateneo su 4, secondo l’ultima ricerca di ItaliaLavoro nel 2015, effettua monitoraggi sistematici della domanda di impiego per i propri laureati. Gli Its invece funzionano: hanno un tasso di occupabilità dei neodiplomati che supera l’80% (ma sono ancora una realtà di nicchia, frequentati da circa 6mila alunni; e poco conosciuti dalle famiglie).

Di qui la necessità di una svolta: i tutor targati Anpal avranno compiti specifici: oltre a garantire il contatto diretto con le imprese, dovranno semplificare le attività di presidi e rettori, offrire ai ragazzi progetti personalizzati e seguirli, poi, nella transizione con il lavoro. Dal canto loro, i giovani saranno impegnati in incontri di classe o assembleari, riceveranno un “libro di marcia” e una “mappa” che riassume in modo sintetico le opportunità della formazione pratica, dall’esperienza in azienda ai tirocini curriculari. Per gli studenti universitari le attività partiranno già durante la laurea triennale (qui si punterà molto sull’apprendistato).

Il progetto è condiviso dal Miur, «appena firmeremo l’accordo con Anpal, invieremo le istruzioni operative alle scuole», sottolinea il sottosegretario, Gabriele Toccafondi.

Organico di diritto a.s. 2017/18, funzioni per Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado

da La Tecnica della Scuola

Organico di diritto a.s. 2017/18, funzioni per Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado

Il Miur ha aperto le funzioni SIDI per la determinazione dell’organico di diritto a.s 2017/18 del personale docente delle scuole statali dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado.

La chiusura è prevista per il 10 aprile.

In particolare, sono abilitate le seguenti aree per le scuole:

  • Organico di Diritto Infanzia: acquisizione dati alunni, sezioni, alunni portatori di handicap, posti; interrogazione dati alunni, sezioni, posti, alunni portatori di handicap, organico di circolo/istituto comprensivo; gestione discordanze tra Anagrafe Alunni e Organico di Diritto;
  • Organico di Diritto Scuola Primaria: acquisizione dati alunni, classi, alunni portatori di handicap, posti; interrogazione dati alunni, classi, alunni portatori di handicap, organico di circolo/istituto comprensivo, posti di potenziamento, gestione discordanze tra Anagrafe Alunni e Organico di Diritto;
  • Organico di Diritto Scuole Secondarie di Primo Grado: acquisizione dati alunni, classi e sostegno; interrogazione dati alunni, classi, determinazione organico, posti di potenziamento, gestione discordanze tra Anagrafe Alunni e Organico di Diritto.

Come per l’anno scorso, la funzione di determinazione dell’organico verifica la congruenza con il numero degli alunni rilevato dall’anagrafe alunni. Il numero degli alunni derivante dall’anagrafe viene aggiornato all’istante.

Rispetto allo scorso anno, all’interno del menu SIDI delle scuole primarie e secondarie di I grado è presente una voce per l’acquisizione dell’organico di potenziamento; inoltre, l’organico della scuola secondaria di primo grado viene calcolato su un’unica sede pur rimanendo disponibili i contributi orari prodotti dai singoli plessi.

Riforma sostegno, i numeri inderogabili: massimo 2 disabili in classi da non oltre 20 alunni

da La Tecnica della Scuola

Riforma sostegno, i numeri inderogabili: massimo 2 disabili in classi da non oltre 20 alunni

Per realizzare una didattica realmente formativa per gli alunni disabili, occorre che ve ne siano al massimo due all’interno di classi con non oltre 20 alunni.

Lo sostiene la Fand (Federazione tra le associazioni nazionale di disabili), giudicando quindi ancora decisamente migliorabile il decreto legislativo sull’inclusione scolastica, tornato da pochi giorni al Governo per la stesura definitiva.

L’associazione, “benché soddisfatta delle modifiche accolte” dei pareri espressi dalle commissioni parlamentari, evidenzia diversi elementi di criticità. Per cui, Al Governo la Fand chiede un “ultimo sforzo di attenzione e condivisione su punti imprescindibili”.

“Si tratta di aspetti ancora irrisolti e dunque suscettibili di modifica e miglioramento nel profilo di funzionamento e/o nel Pei (Piano Educativo Individualizzato) all’interno dei quali – spiega in una nota – dovrebbero essere indicati: i sostegni necessari a garantire un compiuto percorso di inclusione scolastica; il numero massimo di alunni per classe in presenza di un alunno con grave disabilità, che dovrebbe essere inderogabilmente di 20 e non come indicato genericamente nel parere dove ora è scritto ‘di norma’; non ci dovrebbero essere più di due alunni con disabilità per classe”.

Va specificato – continua la Fand – che agli alunni che non raggiungono gli obiettivi del Pei e a quelli che non si presentino agli esami venga comunque rilasciato l’attestato di crediti formativi; e, infine, deve essere contrastata ogni forma di precariato sul sostegno“.

Un altro “importantissimo” aspetto da evidenziare, per la Fand, è la necessità della formazione dei docenti.

“In particolare, per gli insegnanti di sostegno delle scuole dell’infanzia e primaria, si dovrebbe rendere obbligatoria la scelta dell’indirizzo sul sostegno al terzo anno del percorso di laurea magistrale; per gli insegnanti di scuola secondaria di primo e secondo grado, dovrebbero essere innalzati a 31 i crediti formativi universitari o accademici in pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell’inclusione, psicologia, metodologia e tecnologie didattiche; infine, nel 2° e 3° anno del contratto su posti di sostegno si dovrebbero, comunque, sempre acquisire almeno 90 crediti formativi”.

EstateINPSieme, riapertura termini: c’è tempo fino al 4 aprile

da La Tecnica della Scuola

EstateINPSieme, riapertura termini: c’è tempo fino al 4 aprile

Nel fornire un’importante precisazione, l’INPS riapre i termini del bando “Estate INPSieme 2017”.

In riferimento all’art. 3, comma 1, “Requisiti di ammissione al concorso”, del Bando di Concorso per l’assegnazione di contributi per soggiorni studio in Europa, l’Istituto infatti chiarisce che il comma prevede l’ammissione al concorso per gli studenti di cui all’art. 1, comma 3, del Bando di concorso che, all’atto della presentazione della domanda, abbiano 19 anni, e non abbiano quindi compiuto il 20° compleanno.

Dunque, per consentire la partecipazione a coloro i quali, pur rientrando nella casistica menzionata, siano caduti in errore e non abbiano presentato domanda, l’Inps riapre i termini per la presentazione delle domande, dalle ore 12.00 del 29 marzo 2017 alle h. 12.00 del 4 aprile 2017.

Possono presentare domanda e partecipare  solo gli studenti che all’atto della presentazione domanda, siano iscritti ad una scuola secondaria di secondo grado e che siano nati dal 17 febbraio 1997 al 16 febbraio 1998.

Le benedizioni a scuola sono legittime, lo dice il Consiglio Stato

da La Tecnica della Scuola

Le benedizioni a scuola sono legittime, lo dice il Consiglio Stato

Le benedizioni a scuola, se facoltative e fuori dalle lezioni, si possono fare: a dirlo è stato il Consiglio di Stato, con sentenza del 27 marzo.

Il CdS ha in questo modo accolto il ricorso del ministero dell’Istruzione e ribaltato la decisione del Tar Emilia-Romagna, che aveva invece annullato la delibera con cui un consiglio di istituto di Bologna le aveva autorizzate, nel 2015.

Secondo i giudici il rito non può “in alcun modo incidere sullo svolgimento della didattica e della vita scolastica in generale” e questo “non diversamente” da altre attività ‘parascolastiche’.

L’Ansa ricorda che la polemica sulle benedizioni, finita anche sul New York Times, nacque dal ricorso presentato da alcuni docenti e genitori dell’istituto comprensivo 20 di Bologna e dal comitato ‘Scuola e costituzione’.

In primo grado il tribunale amministrativo aveva accolto le loro ragioni, un anno fa, dicendo che la scuola non poteva essere coinvolta in un rito attinente unicamente alla sfera individuale di ciascuno.

Tuttavia, la sesta sezione del Consiglio di Stato (presidente Sergio Santoro) all’esito dell’udienza del 20 dicembre, non si è detta d’accordo: le benedizioni non incidono sulla vita scolastica, “non diversamente dalle diverse attività ‘parascolastiche’ che, oltretutto, possono essere programmate o autorizzate dagli organi di autonomia delle singole scuole anche senza una formale delibera”.

Per i giudici il rito, per chi intende praticarlo, “ha senso in quanto celebrato in un luogo determinato, mentre non avrebbe senso (o, comunque, il medesimo senso) se celebrato altrove; e ciò spiega il motivo per cui possa chiedersi che esso si svolga nelle scuole, alla presenza di chi vi acconsente e fuori dall’orario scolastico, senza che ciò possa minimamente ledere, neppure indirettamente, il pensiero o il sentimento, religioso o no, di chiunque altro che, pur appartenente alla medesima comunità, non condivida quel medesimo pensiero e che dunque, non partecipando all’evento, non possa in alcun senso sentirsi leso da esso”.

Inoltre “non può logicamente attribuirsi al rito delle benedizioni pasquali”, con i limiti stabiliti in questo caso, “un trattamento deteriore rispetto ad altre diverse attività ‘parascolastiche’ non aventi alcun nesso con la religione”.

Nella sentenza si legge ancora: “c’è da chiedersi come sia possibile che un (minimo) impiego di tempo sottratto alle ordinarie e le attività scolastiche, sia del tutto legittimo o tollerabile se rivolto a consentire la partecipazione degli studenti” ad attività culturali, sportive o ricreative “mentre si trasformi, invece, in un non consentito dispendio di tempo se relativo ad un evento di natura religiosa, oltretutto rigorosamente al di fuori dell’orario scolastico”.

I giudici aggiungono quindi che “per un elementare principio di non discriminazione, non può attribuirsi alla natura religiosa di un’attività, una valenza negativa tale da renderla vietata o intollerabile unicamente perché espressione di una fede religiosa, mentre, se non avesse tale carattere, sarebbe ritenuta ammissibile e legittima”.

Del resto, è la stessa Costituzione, nell’articolo 20, pone “un divieto di trattamento deteriore, sotto ogni aspetto, delle manifestazioni religiose in quanto tali”.

Questionario Scuola disponibile in pdf, da compilare entro il 10 aprile

da La Tecnica della Scuola

Questionario Scuola disponibile in pdf, da compilare entro il 10 aprile

In vista della revisione del RAV, è necessario aggiornare i dati delle scuole.

Per farlo, le scuole dovranno compilare entro il 10 aprile il Questionario Scuola (vai alla precedente notizia).

Il Questionario è rivolto a tutte le Scuole di I e di II ciclo, statali e paritarie del Paese.

Gli Istituti Comprensivi e gli Istituti di Istruzione Superiore statali dovranno compilare un unico Questionario relativo a tutti i plessi e scuole gestite, mentre gli Istituti Omnicomprensivi ne dovranno compilare due: uno per le scuole del primo ciclo (primarie e secondarie di 1° grado) e uno per le scuole del secondo ciclo (secondarie di 2° grado).

Gli Istituti Paritari che gestiscono scuole primarie, secondarie di 1° e di 2° grado compileranno un Questionario per ciascun segmento di istruzione.

I dati del Questionario devono fare riferimento alla scuola intesa come intera istituzione scolastica, sommando informazioni delle varie sedi, con esclusione delle informazioni relative ai Centri Provinciali per l’istruzione degli adulti e ai plessi ospedalieri, che per le loro specificità non sarebbero confrontabili con le altre realtà scolastiche.

Per prendere visione della struttura e delle domande del Questionario Scuola è ora disponibile la versione degli strumenti in formato .pdf:

Per effettuare la compilazione del Questionario Scuola è necessario:

  1. accedere, con le proprie credenziali, all’Area riservata presente al link: https://invalsi-areaprove.cineca.it/index.php?form=area_riservata
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A supporto della compilazione è disponibile l’apposito Manuale.

Viaggi, Bruxelles ci ripensa: niente più biglietto interrail gratuito, arriva eTwinning

da La Tecnica della Scuola

Viaggi, Bruxelles ci ripensa: niente più biglietto interrail gratuito, arriva eTwinning

È proprio il caso di dire che il programma dell’Unione Europea sui gemellaggi on line per l’apprendimento eTwinning prende il volo.

Sono infatti in arrivo 2,5 milioni di euro per finanziare il viaggio in Europa di 5mila giovani dai 16 anni in su: il vincolo è però che le scuole dove sono iscritti partecipino al progetto.

Le classi che partecipano a eTwinning sono infatti invitate a indicare se desiderano essere prese in considerazione per l’assegnazione di biglietti di viaggio gratuiti come premio per i migliori progetti in ciascun paese partecipante.

Si chiama “Move2Learn, Learn2Move” (‘Muoversi per imparare, imparare a muoversi’), l’ultima proposta presentata dalla Commissione Ue in sostituzione della ben più ambiziosa idea di regalare un biglietto interrail gratuito a tutti i giovani europei diciottenni, che era stata lanciata dal Parlamento europeo.

I costi, nell’ordine di 3 miliardi di euro, erano però troppo alti per il budget europeo.

Bruxelles ha quindi dirottato 2,5 milioni nell’ambito del quadro Erasmus+ per proporre, in questa fase pilota, a 5mila ragazzi della scuola superiore di poter viaggiare in Europa nell’ambito dei progetti scolastici transfrontalieri Ue sviluppati sulla piattaforma online di eTwinning, gestito dal network dei ministeri dell’istruzione nazionali European Schoolnet.

L’obiettivo è di farlo nel modo più eco-sostenibile e inclusivo possibile.

L’inclusione sociale sarà un criterio importante per la selezione dei progetti migliori.

Una volta scelti, i vincitori potranno viaggiare da agosto 2017 a dicembre 2018, in una data a loro discrezione.

Gli studenti potranno viaggiare in gruppo nell’ambito di una gita scolastica o da soli, in funzione della decisione di genitori e insegnanti.

Si può scegliere qualsiasi modo di trasporto, operatore e linea, tenendo conto dei criteri di sostenibilità e dei punti di partenza e di destinazione dei partecipanti.

“Vogliamo offrire ai giovani europei l’occasione di scoprire l’Europa e vogliamo incoraggiarli a viaggiare in maniera rispettosa dell’ambiente: per questo motivo si terrà conto delle emissioni di CO2”, ha detto la commissaria Ue ai trasporti Violeta Bulc.

Sono diversi gli operatori che sostengono l’iniziativa offrendo uno sconto speciale ai partecipanti. Ve ne segnaliamo alcuni: sono Aegean Airlines, Air Dolomiti, ALSA Grupo, Azores Airlines, Brussels Airlines, Comboios de Portugal, Croatia Airlines, Deutsche Bahn, Hahn Air, Iberia Express, Interrail, Luxair, Naviera Armas, Olibus, SNCF, Transferoviar Calatori, Trenitalia, Vueling e Westbahn.

Snv: le scuole dovranno aggiornare i dati

da La Tecnica della Scuola

Snv: le scuole dovranno aggiornare i dati

In attuazione di quanto previsto dall’articolo 2 comma 3 del Dpr 80 del 2013 del  Regolamento sul Sistema nazionale di valutazione, il Miur  ha emanato la direttiva numero 11 sulle priorità strategiche da sviluppare per gli anni scolastici 2014-2015, 2015-2016, 2016-2017 e in ottemperanza alla legge 107 che ha reso triennale il Piano dell’offerta formativa, il primo dei quali è stato elaborato dalle scuole in riferimento al triennio 2016-2017, 2017-2018, 2018-2019, il Sistema nazionale di valutazione è diventato un punto di riferimento ineludibile.

Pertanto, si fa carico di divulgare Il Sole 24 Ore, in attesa dell’emanazione di una nuova direttiva che, secondo il Regolamento, ha periodicità almeno triennale, con la nota 2182 del 28 febbraio, il Miur intende fornire alle scuole indicazioni per riconsiderare i tempi del procedimento di valutazione previsto dalla direttiva 11, allineandoli e armonizzandoli con i processi attivati dalla legge 107.

In sintesi, dunque tutte le scuole, statali e paritarie, saranno chiamate ad aggiornare i propri dati attraverso il questionario scuola e di percezione e a rivedere, solo se opportuno e necessario, le analisi e le autovalutazioni del precedente Rapporto di autovalutazione (Rav). Naturalmente, scrive Il Sole,  i possibili aggiornamenti devono essere motivati dai cambiamenti intervenuti nella scuola e devono essere confortati da dati ed evidenze. In particolare, per il possibile aggiornamento, determinanti risulteranno le osservazioni pervenute ai presidi in merito alla definizione degli obiettivi interni al proprio incarico, ove difformi dalle priorità interne al Rav, così come le osservazioni dei Nuclei esterni di valutazione (Nev) nel momento in cui la scuola è stata oggetto di visita.

Necessario prevedere l’effettuazione della rendicontazione sociale e l’estensione dei tempi di realizzazione del Piano di miglioramento (PdM) allo scadere del triennio di vigenza del Ptof, ovvero nell’anno scolastico 2018-2019, anche per far sviluppare alle scuole una maggiore familiarità con le dinamiche e le problematiche del miglioramento e di avere a disposizione una prospettiva temporale più ampia per raggiungere i traguardi.

Infine il Miur, entro l’anno scolastico 2016-2017, svolgerà un monitoraggio dei PdM per comprendere come le istituzioni scolastiche, nella loro autonomia, stanno operando per promuovere il miglioramento.

I dati del monitoraggio, conclude Il Sole 24 Ore, verranno diffusi e permetteranno ad ogni scuola di confrontarsi con le scelte delle altre istituzioni scolastiche.