I sordi possono fare tutto

Redattore Sociale del 15-07-2017

“I sordi possono fare tutto, tranne sentire”: a Roma gli Stati generali

ROMA. Lingua dei segni, accessibilità e mobilità, inserimento lavorativo, inclusione scolastica, Lea: sono solo alcuni dei “temi caldi” che la politica sta affrontando in questi mesi e che impattano direttamente sulla vita delle persone disabili. Cosa cambia, in particolare, per le persone sorde? Quali sono gli aspetti positivi e negativi di queste novità? Se ne parlerà a Roma mercoledì 19 luglio nella Sala Capitolare del Senato della Repubblica, dove si svolgeranno gli “Stati generali sulla condizione delle persone sorde”. Durante la giornata saranno garantiti i servizi di interpretariato da/in Lingua dei Segni e di sottotitolazione in diretta. Qui il programma


Oltre 800 persone sorde in aula per imparare la cultura digitale

Termina l’iniziativa promossa da Ens, sostenuta dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Obiettivo: sensibilizzare e formare le persone sorde su opportunità e rischi delle nuove tecnologie. E nasce la “città dei sordi virtuale”.

ROMA. Oltre 800 persone sorde in aula, per apprendere la “cultura digitale”: è il risultato di GenerAzione, il progetto dell’Ente nazionale sordi che si è concluso mercoledì 12 con l’evento finale. Realizzato grazie ad un co-finanziamento del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali tra il 2016 e il 2017, il progetto è nato con un un duplice obiettivo: da un lato sensibilizzare e formare le persone sorde, di diverse fasce d’età, sulle opportunità ma anche sui rischi delle nuove tecnologie, di internet, dei social media e dei mezzi di informazione; dall’altro creare un’area web per consentire a tutti, in particolare i più giovani, di conoscere la cultura e l’identità sorda, di scoprire la storia dell’Ens e delle più importanti organizzazioni di sordi, di approfondire tutti quei temi relativi alla sordità, come la tecnologia e l’educazione, in modo semplice e alla portata di tutti, come se fosse un gioco.

Per il primo obiettivo, “siamo andati in tutta Italia per dei corsi di formazione sulle nuove tecnologie suddivisi per fasce d’età – riferisce Ens – Per il secondo obiettivo, abbiamo creato la “città dei sordi virtuale”. Per la creazione di questi contenuti, è stato necessario un grande lavoro di recupero e digitalizzazione dell’archivio storico dell’Ens, che ora è consultabile sulla piattaforma. Il gruppo di lavoro che ha reso possibile GenerAzione è composto da persone sorde e udenti, con un coordinamento interno alla Sede Centrale Ens e la collaborazione del Comitato Giovani sordi italiani (Cgsi)”. L’evento conclusivo è stato l’occasione per raccontare questa esperienza, fare un bilancio e festeggiare un risultato decisamente positivo: “perché riuscire a portare più di 800 persone sorde in aula per la formazione digitale è sicuramente un grande traguardo”.

Il valore economico

Claudia Pratelli (resp.le scuola Sinistra Italiana):
Il valore economico riconosciuto ai docenti corrisponde al valore (mancato) riconosciuto all’Istruzione pubblica in Italia.
Siamo stanchi del governo degli annunci

La verità indicibile è che Il valore economico riconosciuto ai docenti corrisponde al (mancato) valore politico riconosciuto all’istruzione pubblica nel nostro Paese.
Agli ultimi posti in Europa per numero di laureati e per investimento in istruzione, l’Italia paga anche molto poco i suoi insegnanti, che hanno perso potere d’acquisto aspettando da quasi 10 anni il rinnovo del contratto nazionale, contratto in cui l’aumento previsto (85 euro citca) rischia di annullare gli effetti del bonus di 80 euro. Non è un caso.
Lo afferma Sinistra Italiana con la responsabile scuola Claudia Pratelli.
È evidente che in questo quadro – prosegue la responsabile scuola di SI – si divaricano le diseguaglianze: da una parte bambini, scuole e famiglie più forti che grazie a contributo delle famiglie e alle risorse del territorio promuovono opportunità; Nel resto dei casi, come dice lo scrittore Cristian Raimo, “non manca solo la carta igienica ma anche la funzione di emancipazione sociale che dovrebbe caratterizzare la scuola”
E allora basta con annunci contraddetti da tagli, mortificazioni o specchietti per le allodole – conclude Pratelli – Prima di tutto cancelliamo la legge 107 e i suoi pessimo decreti delegati, facciamo della scuola la grande priorità politica del paese e investiamoci all’altezza di quanto le chiediamo.  Un Paese più giusto.

Tavolo contrattuale: i sindacati del comparto ringraziano Fedeli, dura protesta ANP

da La Tecnica della Scuola

Tavolo contrattuale: i sindacati del comparto ringraziano Fedeli, dura protesta ANP

Ci sono voluti più di 6 mesi, ma alla fine i risultati si stanno vedendo: il cambio di guardia a Viale Trastevere sta dando i suoi frutti.
L’arrivo di Valeria Fedeli, un passato da segretaria nazionale del sindacato dei tessili Cgil, è servito a rasserenare i rapporti con i sindacati del comparto scuola.
L’incontro svoltosi oggi 14 luglio fra i tecnici del Ministero e i rappresentanti sindacali è la testimonianza più che evidente del nuovo corso anche sembra profilarsi nella scuola.
Basta leggere i comunicati sindacali usciti fino a questo momento per rendersene conto: tutti soddisfatti per l’esito dell’incontro mentre – curiosamente ma forse neppure tanto – nessuno sta puntando il dito sui problemi reali che continuano a permanere e sui nuovo nodi che si stanno profilando all’orizzonte.
Per esempio sono passati ormai più di tre mesi dalla firma dell’ipotesi di contratto sulla chiamata diretta ma di firma definitiiva ancora non si parla con la conseguenza – gravissima sottto il profllo della regolarità dell’intera procedura – che il passaggio dagli albi alle scuole sta avvenendo sulla base di una circolare ministeriale non sostenuta da un regolare contratto.In un contesto diverso i sindacati avrebbero protestato e alzato la voce, ma in questo caso quello che conta è di aver raggiunto lo scopo di smontare un pezzo della legge 107.

Per quanto riguarda la vicenda contrattuale, invece, resta il nodo delle risorse che – allo stato attuale – sono ampiamente inferiori a quelle necessarie ma anche a quelle fin qui promesse: per garantire gli 85 euro di aumento sarà necessario un ulteriore cospicuo stanziamento con la prossima legge finanziaria.
Ma c’è un problema di non poco conto: l’accordo del 30 novembre di cui i sindacati continuano a parlare prevede che il contratto serva anche a sostenere gli stipendi più bassi.  In pratica questo vorrebbe dire che l’aumento medio di 85 euro sia il risultato di un aumento di 100 euro per i collaboratori scolastii, di 70 per i docenti (con variazioni non del tutto marginali fra docenti di scuola superiore e insegnanti dell’infanzia) e molto meno per i DSGA.
Per i dirigenti scolastici si profila addirittura una diminuzione della retribuzione tabellare di base attualmente pari a 43.300 euro lordi per tutti.
Ipotesi che ha già scatenato  la protesta dell’ANP che ritiene che l’accordo del 30 novembre equivalga ad una vera e propria svendita della categoria dei dirigenti scolastici da parte dei sindacati firmatari di quell’accordo.
Per l’ANP, il contratto nazionale deve servre per regolare il rapporto fra prestazione lavorativa e livelli di retribuzione. “A funzioni, oneri, responsabilità – sottolinea ANP – deve corrispondere una retribuzione adeguata, almeno corrispondente a quella degli altri dirigenti dello Stato. Una visione ideologica del contratto è interamente da respingere. La retribuzione deve corrispondere alla quantità e alla qualità del lavoro”.
La “comunione di sensi” fra Ministero e sindacati del comparto che si è manifestata oggi al tavolo contrattuale potrebbe essere il preludio ad un via libera al disegno di legge sulle nuove regole del diritto di sciopero e di assemblea previste dal disegno di legge Ichino-Sacconi che inizierà il suo percorso al Senato proprio la prossima settimana.
Ma tutto sommato i sindacati del comparto, pur di riuscire a mettere nell’angolo i sindacati di base, potrebbero essere disposti ad accettare qualche compromesso con il Governo su altri aspetti della vicenda contrattuale.

APE Sociale: quale decorrenza per i dipendenti della scuola?

da La Tecnica della Scuola

APE Sociale: quale decorrenza per i dipendenti della scuola?

L’Inps ha pubblicato alcune FAQ concernenti l’APE Sociale, analizzando vari casi particolari, dal requisito contributivo nel caso di più gestioni assicurative alle incompatibilità possibili e alle modalità di cessazione, annullamento e revoca del beneficio.

Tra le risposte fornite, una interessa direttamente il Comparto Scuola.

La riportiamo di seguito:

Decorrenza della prestazione – Comparto scuola

In caso di dipendenti della scuola, con quale decorrenza va considerata l’uscita dal lavoro?

La legge di Bilancio 2017 e i relativi DPCM non prevedono, in materia di decorrenza dell’APE sociale in qualità di precoce per i dipendenti del c.d. comparto scuola, alcuna deroga alle disposizioni del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297 e dell’articolo 59, comma 9, della legge 27 dicembre 1997, n. 449. Poiché entrambe le prestazioni prevedono, quale condizione ulteriore per l’accesso al beneficio, la risoluzione del rapporto di lavoro, in assenza di una specifica previsione legislativa il personale in esame potrà accedere solo dal 1° settembre in quanto la cessazione dal servizio per tale personale è fissata al 31 agosto di ciascun anno scolastico. Trattandosi di una problematica che attiene esclusivamente il rapporto di lavoro, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sta valutando eventuali azioni da intraprendere al fine di non vanificare il diritto, laddove vengano riconosciute le condizioni per l’accesso al beneficio, a percepire l’Ape sociale o la pensione da precoce senza dover attendere la conclusione dell’anno scolastico.

Graduatorie d’istituto, Istanze Online bloccato: il sistema è andato in tilt

da La Tecnica della Scuola

Graduatorie d’istituto, Istanze Online bloccato: il sistema è andato in tilt

Tantissimi lettori hanno segnalato l’impossibilità di entrare su Istanze Online per le operazioni delle graduatorie d’istituto.

Infatti, come abbiamo scritto in precedenza, dalla giornata di oggi, 14 luglio, fino al 25 luglio, i candidati possono scegliere le 20 scuole, mediante il modulo: “GdI Personale Docente ed Educativo – Modello B AS 2017/20 II/III fascia”.

Il problema sembrerebbe essere riconducibile ad un sovraccarico di sistema, che ha visto prima una sorta di “sdoppiamento”del modello B, risolto poi in mattinata, poi, nelle ultime ore, l’impossibilità ad accedere alla piattaforma Istanze Online.

Certamente, come spesso accade, la piattaforma è andata in tilt per l’eccessivo numero di utenti collegati contemporaneamente.
Senza contare il fatto che, come abbiamo già riportato, la mole di domande pervenute per l’aggiornamento delle graduatorie di istituto è arrivato a 700 mila, un numero certamente enorme, superiore alle previsioni.

Pertanto, il consiglio che possiamo dare è quello di ritentare in serata o nei prossimi giorni, in modo da far respirare un sistema che, ancora una volta, non riesce ad essere impeccabile.

Graduatorie d’Istituto 2017: da oggi possibile presentare il modello B, ecco come fare

da Tuttoscuola

Graduatorie d’Istituto 2017: da oggi possibile presentare il modello B, ecco come fare

Chi ha presentato la domanda per l’aggiornamento delle Graduatorie d’Istituto 2017 ha tempo da oggi, 14 luglio, al prossimo 25 luglio 2017 per presentare anche il modello B, quello tramite il quale si scelgono le scuole in cui si vuole ottenere la supplenza. 

Graduatorie d’Istituto 2017: come funziona la presentazione del modello B

Per presentare il modello basterà utilizzare l’applicazione presente su Istanze online del Ministero dell’Istruzione.  È possibile scegliere solo scuole che fanno parte della provincia in cui si è presentata domanda di inserimento o di aggiornamento. È inoltre possibile verificare lo stato di inserimento della propria domanda su Istanze online in Altri servizi/Graduatorie di circolo o d’Istituto – Personale docente.

Di seguito alcuni link utili alla compilazione online del modello B:

Come registrarsi a Istanze online, la guida FLC CGIL
Come compilare online il modello B, la guida FLC CGIL

TUTTI 10 IN PAGELLA

TUTTI 10 IN PAGELLA – SPICCA IL SUD CON LA SICILIA IN TESTA
La sesta edizione dell’iniziativa della casa editrice volta a mettere in evidenza i ragazzi che hanno ottenuto il massimo in tutte le materie nella propria classe di appartenenza
La sesta edizione di “Tutti 10 in pagella” fa segnalare un nuovo record di partecipanti. Più di 200 sono i nominativi degli studenti che hanno riportato la massima votazione in tutte le materie.

L’iniziativa organizzata, come ormai consuetudine da La Tecnica della Scuola, vuole rendere merito all’impegno e alla costanza profusa sui libri dalle giovani leve della scuola italiana. E mai come quest’anno è un vero e proprio spaccato del Belpaese: dal Piemonte alla Sicilia passando per Toscana, Lazio e Campania.

La regione con maggiori partecipanti è la Sicilia con 42 studenti, poi la Puglia con 26, la Calabria con 23, il Lazio con 18, la Lombardia con 12. Sardegna con 9, Piemonte con 7, poi Toscana e Veneto con 4, Umbria con 2, Abruzzo, Basilicata, Liguria, Molise con 1.

Non solo: ci sono tanti ragazzi che hanno conseguito il massimo dei voti più volte consecutivamente nel corso degli anni scolastici, come Claudia Fantucchio, studentessa di Canicattì, intervistata dal nostro portale www.tecnicadellascuola.it e autrice di una grandissima performance: 10 in tutte le materie negli ultimi tre anni di liceo classico. E ovviamente all’Esame di Stato ha ottenuto il massimo dei voti.

Uno dei tanti casi segnalati nell’altra iniziativa della casa editrice Tecnica della Scuola, “100 alla maturità”, che anche in questo caso vuole mettere in risalto le eccellenze italiane.

Augurando a loro e a tutti gli altri “maturati” delle scuole italiane un futuro radioso e pieno di successi, la “Tecnica della Scuola” invita i docenti e gli stessi ragazzi a segnalare i nominativi inviando nome e cognome, foto dello studente (in formato jpg) e del tabellone all’indirizzo 100allamaturità@tecnicadellascuola.it

L’elenco completo dei partecipanti (in aggiornamento)

Tutti 10 in pagella http://www.tecnicadellascuola.it/item/30679-tutti-10-in-pagella-l-elenco-completo-dei-partecipanti.html

100 alla maturità http://www.tecnicadellascuola.it/item/31278-100-alla-maturita-l-elenco-completo-dei-partecipanti.html

Italia secondo Paese in Europa nella community eTwinning

Italia secondo Paese in Europa nella community eTwinning
Nel primo semestre 2017 5mila nuovi insegnanti iscritti, +45% nei progetti avviati


Ancora numeri da record sui gemellaggi elettronici eTwinning che coinvolgono scuole e docenti italiani. Nei primi sei mesi del 2017 sono quasi 5mila i nuovi insegnanti iscritti alla piattaforma elettronica che dal 2005 mette in contatto docenti e classi per fare didattica in modi innovativi, sfruttando le nuove tecnologie. Nei dati diffusi dall’Unità nazionale eTwinning INDIRE, il nostro Paese è il secondo in Europa dopo la Turchia: le scuole italiane sono fra le più attive e numerose in termini di partecipazione, progetti e risultati.

Il Direttore di INDIRE, Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, Flaminio Galli, dichiara: “I risultati in crescita del primo semestre 2017 parlano chiaro: la scuola italiana crede sempre di più negli strumenti offerti dalla piattaforma per una didattica innovativa, dove insegnanti e alunni possono connettersi, collaborare e condividere all’interno della più grande comunità europea dedicata all’apprendimento online. In questo senso i gemellaggi eTwinning offrono una palestra dove applicare in modo concreto le priorità previste dal Piano Nazionale per la Scuola Digitale del Miur. Indire intende diffondere i vantaggi di insegnare con eTwinning anche nell’ambito di Fiera Didacta Italia, la più importante manifestazione italiana dedicata al mondo della scuola, in programma a Firenze il prossimo settembre”.


I dati del primo semestre 2017     
Si registra un incremento costante dei docenti italiani presenti sulla piattaforma, che con circa 5.000 nuove registrazioni arrivano a un totale di 53.000 (circa l’11% dei 480mila iscritti in tutta Europa – vedi infografica). In media sono 3 gli insegnanti iscritti alla piattaforma in ciascun istituto. In crescita anche il numero di nuovi progetti attivati: da gennaio a giugno 1.133 in più, per un totale di 17.150 progetti dal 2005, +45% rispetto al 2016 e una media di circa 7 nuovi progetti avviati al giorno. Il numero degli istituti scolastici è cresciuto di pari passo, con 940 nuove scuole coinvolte nei primi 6 mesi dell’anno, che sommati alle scuole già registrate sfiorano la quota di 14.000 istituti eTwinning. In questo modo la percentuale di scuole italiane con insegnanti iscritti alla community sfiora il 29% (sul totale delle scuole presenti in Italia). Quanto agli istituti scolastici coinvolti a livello regionale, nel primo semestre 2017 la regione con il numero più alto di istituti registrati alla piattaforma è stata la Puglia. A livello assoluto invece si registrano picchi di attività proporzionali nelle regioni più popolose, come Lombardia, prima regione come partecipazione con 1.600 scuole registrate, seguita da Campania (1.337), Sicilia (1.288) Lazio (1.193) e Puglia (1.159).  Gli insegnanti italiani che si sono iscritti nel primo semestre collaborano in primis con docenti della Turchia, ma anche di Spagna, Polonia, Romania e Francia. In un caso su tre le Lingue Straniere sono la materia più scelta da insegnanti e alunni per i progetti, una tendenza relativamente naturale nelle attività di gemellaggio fra Paesi diversi. Le discipline oggetto dei progetti sono comunque molto varie: salute, sport, ambiente, cultura, arte, musica, teatro, ecc.

Comunicato PCM 15 luglio 2017

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Comunicato

Approvazione del Piano triennale per l’informatica 2017-2019 (17A04832)

(GU Serie Generale n.164 del 15-07-2017)

Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 31 maggio 2017 e’ stato approvato il Piano triennale per l’informatica 2017-2019 ai sensi di quanto previsto dall’art. 1, comma 513, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilita’ 2016)».

Il decreto di approvazione e l’allegato Piano triennale per l’informatica sono pubblicati sul sito web dell’Agenzia per l’Italia digitale al seguente indirizzo: pianotriennale-ict.italia.it


Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione