Dalle “Deaflympics” di Samsun arriva il quarto bronzo per l’Italia

Redattore Sociale del 22-07-2017

Dalle “Deaflympics” di Samsun arriva il quarto bronzo per l’Italia

Alle Olimpiadi dei sordi arriva il quarto bronzo: dopo i due di ieri nel nuoto e quello nel bowling, ecco oggi quello nell’orientamento sprint con la brillante prestazione di Luigi Le Rose nello sprint.

SAMSUN. Al terzo giorno di gare, alle 23esime Deaflympics, le Olimpiadi dei Sordi di Samsun (TUR), arriva il 4° bronzo azzurro, per mano di Luigi Le Rose nell’orienteering sprint. A distanza di 16 anni (Deaflympics di Roma, 2001) l’Italia torna a vincere una medaglia nell’Orientamento grazie alla brillante prestazione di Luigi Le Rose nello sprint, che porta così a 4 i bronzi conquistati dalla delegazione azzurra. Calabrese di Cariati (provincia di Cosenza) classe ’77, Le Rose (che oggi vive in Inghilterra, dove l’orienteering è molto diffuso) pratica questa specialità a livello agonistico da vent’anni ed era già arrivato terzo un anno fa agli Europei di Olomouc, in Repubblica Ceca. Ma questa medaglia olimpica rappresenta uno step più importante, come riconosce il presidente federale Guido Zanecchia: “Una notizia super per la Fssi, sono meravigliato ma felicissimo di questo bronzo – dice -. Nel 2001 vincemmo una medaglia nell’orientamento ma come squadra, mentre questo bronzo conquistato nell’individuale dimostra che siamo sulla strada giusta e che il lavoro del Dt Brunella Grigolli, che ci mette tanto impegno e passione, sta alzando la qualità dei nostri atleti”. E dopo pochi giorni di gara, fioccano i primi podi: solo ieri sono stati tre i bronzi: nel bowling per Davide Sacchi, dopo ben 12 anni di digiuno: “Devo essere sincero? – ha detto a caldo dopo la gara Sacchi- Sì, questa medaglia me la sentivo, ho capito che potevo farcela quando, chiusa la mattinata al terzo posto, nel secondo turno ho visto che i miei avversari collezionavano punteggi bassi. Ci ho creduto, ed eccola qua”.

Mostra orgoglioso il bronzo che gli penzola al collo il parmense Davide Sacchi, classe ’66, alla sua terza Olimpiade con la Fssi, che riporta in alto il bowling azzurro a distanza di 12 anni: “L’ultima medaglia l’abbiamo conquistata a Melbourne nel 2005 con Benedetta Foderà, questa nessuno se l’aspettava” commenta il segretario generale Paola Valli, al settimo cielo. Cominciano a ‘piovere’ medaglie sull’Italia: 3 in un giorno. E questa portata a casa da Sacchi, che gioca pure in una squadra udenti di Eccellenza a Cesena, è davvero un gran bel colpo.

Sempre ieri gli altri due bronzi dal nuoto: prima Federico Tamborrino, nei 400sl, che nuota in 4:07.73. IL giovane nuotatore pugliese ha dichiarato: “Siamo felicissimi di questo risultato, non ce l’aspettavamo. Perché questa non è la sua gara, ma ha persino migliorato il suo record personale rispetto alle batterie del mattino, mettendo in acqua tutta la tenacia che aveva dentro” dice il Dt azzurro Federico Paria. Il ragazzo, felice di questa nuova esperienza nel mondo dei sordi che gli sta regalando grandi soddisfazioni, non dimentica però “il mio allenatore Ivan Sacchi, che è stato per me come un padre”. Presente sugli spalti della piscina il presidente della Fssi Guido Zanecchia, che così ha commentato il successo: “Provo un grande orgoglio in questa giornata che ci consegna le prime medaglie. Tamborrino è un atleta esploso in pochissimo tempo, teniamo conto che lui ha un background diverso, viene dal fondo e ha solo 22 anni, perciò in futuro potrà fare grandi cose. Desidero ringraziare il Dt Paria e il suo allenatore Vito Del Priore, che lo hanno preparato per arrivare sino a qui. Infine, il Consiglio federale, che ha dato loro fiducia, decidendo in extremis di portarlo in Turchia”. Se è vero che gli “ultimi” saranno i primi, Tamborrino ha tutte le carte per salire il più in alto possibile.

Poi è stata la volta di Luca Germano, felice sul podio dei 200 farfalla. Erano tutti pronti a festeggiare il primo oro italiano di queste Deaflympics perché Luca Germano era arrivato alla finale dei 200 farfalla con il miglior tempo in batteria. Crono che ha confermato sostanzialmente in finale (2’06”05), dove però ha trovato pane per i suoi denti (primo il polacco Powroznik, secondo il giapponese Fujihara) e ha dovuto così accontentarsi del bronzo, che comunque rimane un risultato di tutto rispetto, come sottolinea il Team Manager della delegazione azzurra, Massimiliano Bucca: “Siamo felici per questa medaglia – dice Bucca -. Anche se può suonare come una piccola delusione per il personaggio, non dimentichiamo che in finale Germano si è migliorato di mezzo secondo, nuotando per quelle che sono state quest’anno le sue possibilità: non è calato, nè gli son tremate le gambe. Dobbiamo riconoscere sportivamente il valore degli altri due atleti, che in finale hanno superato sè stessi e i tempi che avevano fatto nella mattinata in batteria. Perciò i complimenti vanno anche e soprattutto al nostro Luca, che ha confermato sè stesso”.

A Samsun la spedizione azzurra è una compagine agguerrita di 95 atleti, distribuiti su 14 discipline, decisi a eguagliare, se non migliorare, il bottino di 12 medaglie di Sofia 2013. Cinquemila in tutto gli atleti al via. Per gli azzurri, un programma vasto: atletica, basket, pallavolo, calcio, bicicletta, mountain bike, nuoto, judo, karate, bocce, orientamento, tennis, lotta libera e lotta greco-romana. (a cura del Cip)

Scuola, il Miur non mantiene le promesse fatte: supplenti ancora senza stipendio. “L’ennesima presa in giro”

da Il Fatto Quotidiano

Scuola, il Miur non mantiene le promesse fatte: supplenti ancora senza stipendio. “L’ennesima presa in giro”

L’annuncio rivolto ai precari che non ricevono la paga era un impegno preso dai vertici del ministero dell’Istruzione. Ma arrivato il giorno tanto atteso molte tasche dei docenti sono rimaste vuote. Qualcuno ha ricevuto il mese di maggio, altri quello di giugno e non quello precedente. E c’è anche chi non ha visto un centesimo

Meno ore nei tecnici e professionali, il Tar dice no ma il CdM cambia il regolamento

da La Tecnica della Scuola

Meno ore nei tecnici e professionali, il Tar dice no ma il CdM cambia il regolamento

Arriva il via libera definitivo in Consiglio dei Ministri alla revisione dei due regolamenti di riordino dell’istruzione tecnica e professionale.

Si tratta dei regolamenti già approvati nel 2010. L’intervento è stato necessario a seguito di una pronuncia del Tar del Lazio dell’8 aprile del 2013, con cui il Tribunale amministrativo ha annullato parte dei i regolamenti n. 87 del 2010 (sull’istruzione professionale) e n. 88 del 2010 (sull’istruzione tecnica) perché incompleti: mancavano le motivazioni a sostegno della revisione (ovvero la riduzione) del quadro orario dei percorsi di studio.

Il Tar, nell’occasione, accogliendo il ricorso del sindacato Snals-Confsal, aveva ritenuto illegittimo il taglio di una parte delle ore settimanali di laboratorio –  a seguito dell’applicazione della Legge 133/08 dell’ultimo governo Berlusconi, con l’on. Maria Stella Gelmini a capo del Miur – negli istituti professionali e tecnici e ordinato il ripristino degli orari precedenti ai decreti 87 e 88 del 2010.

Con una seconda sentenza del 2015, la n. 6438, il Tar Lazio aveva dato nuovamente ragione allo Snals-Confsal sulla stessa questione ordinando al Miur di dare esecuzione alla sentenza del 2013 lasciata nel “dimenticatoio”. Per questo, il Tar aveva disposto il commissariamento dello stesso Ministero, che si era mostrato incurante, e la nomina di un commissario nella figura del Prefetto di Roma.

Il commissario, però, nelle more della rinnovazione dei regolamenti, non ha ripristinato i vecchi quadri orari. Da qui il terzo ricorso del sindacato, con una terza risposta del Tribunale regionale, datata marzo 2016, orientata sempre al ripristino degli orari antecedenti.

Ora, però, modificando i regolamenti, il ministero dovrebbe avere risolto il problema alla “radice”, evitando di dover rimettere mano agli orari settimanali e ad incrementare il numero di ore dei docenti, evitando anche di aumentare il numero di cattedre dei docenti di laboratorio. E di fatto avvalorando una delle manovre più discusse e contrariate delle riforma Gelmini, assieme al dimensionamento: quella della riduzione del tempo scuola anche alle superiori.
“Con il via libera di oggi – spiega il Miur – si integrano le norme, rendendole più chiare e ottemperando a quanto richiesto dai giudici amministrativi”.
Nel frattempo, il Ministero sta predisponendo il nuovo regolamento per l’istruzione professionale previsto dal decreto legislativo 61 del 2017, uno degli otto decreti attuativi della legge 107 del 2015, la Buona Scuola.
“Il provvedimento – concludono da Viale Trastevere – darà una più chiara identità agli istituti professionali, innovando e rendendo più flessibile la loro offerta formativa, superando l’attuale sovrapposizione con l’istruzione tecnica e mettendo ordine in un ambito frammentato tra competenze statali e regionali.
Tale provvedimento permetterà, tra le altre cose, di attuare con maggiore flessibilità le cosiddette “passerelle” tra un ciclo di studi e l’altro (statale verso regionale e viceversa), oltre che la possibilità di terminare gli studi professionali statali con quattro anni di studi anziché gli attuali cinque.

Scuola digitale, cosa ci aspetta? Il 26 luglio lo dirà la Fedeli a Roma

da La Tecnica della Scuola

Scuola digitale, cosa ci aspetta? Il 26 luglio lo dirà la Fedeli a Roma

Alla presenza della ministra dell’Istruzione, il prossimo 26 Luglio, a Roma, presso la Sala Centrale dell’Acquario Romano, si terrà l’evento “Il Piano Scuola Digitale incontra il Paese”.

Sarà l’occasione, spiegano gli organizzatori, per fare il punto sui primi diciotto mesi del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) e per rilanciare le politiche  per l’innovazione  del  sistema  educativo.

La mattinata sarà animata dal confronto fra rappresentanti delle Istituzioni, del mondo accademico, di Regioni e Comuni e di imprese, che interverranno per rilanciare il proprio coinvolgimento verso il PNSD.

L’appuntamento sarà anche l’occasione per aggregare gli stakeholder che, insieme alle scuole e al Ministero, hanno contribuito e stanno contribuendo a sostenere l’innovazione del sistema educativo.

Nel corso dell’evento saranno presentati alcuni dati preliminari dell’Osservatorio Scuola Digitale, per avere uno sguardo sullo stato di avanzamento dell’innovazione della scuola italiana.

La ministra Valeria Fedeli indicherà le priorità per i prossimi anni, annunciando le nuove azioni del Piano Nazionale Scuola Digitale che il Miur metterà in campo a partire da settembre. Anche insieme ai partner istituzionali.

L’evento sarà l’occasione per avviare una più forte sinergia tra mondo della ricerca e innovazione del sistema educativo, in collaborazione con la CRUI, e rilanciare il patto con i territori: saranno annunciati nuovi accordi con Regioni e Città Metropolitane e presentate le migliori esperienze di innovazione della scuola sviluppate dai Comuni. La parte finale della mattinata sarà poi dedicata al confronto con imprese e società civile.

Interverranno Antonello Giacomelli, Sottosegretario di Stato al Ministero per lo Sviluppo Economico con Delega alle Telecomunicazioni, Diego Piacentini, Commissario Straordinario per l’Agenda Digitale, Presidenza del Consiglio, Gaetano Manfredi, Presidente della CRUI, Debora Serracchiani, Referente per l’Agenda Digitale per le Regioni, Elio Catania, Presidente di Confindustria Digitale, e Agostino Santoni, Presidente di Assinform.

Nel pomeriggio, a partire dalle 14.00, si svolgeranno alcuni tavoli tematici.

La chiusura dei lavori è prevista per le 18.00.

La giornata si potrà seguire in diretta sul sito www.miur.gov.it.

Protestano i d.s. : non compileremo il portfolio individuale

da La Tecnica della Scuola

Protestano i d.s. : non compileremo il portfolio individuale

Non abbiamo nessuna intenzione di procedere alla compilazione del nostro portfolio: lo hanno già messo nero su bianco diverse centinaia di dirigenti scolastici di tutta Italia.

Le motivazioni vanno ricercate nella situazione di disagio in cui si trovano ad operare – non da oggi – i dirigenti scolastici; motivazioni che vengono riassunte in una lettera di protesta indirizzata alla Ministra Fedeli, agli Uffici scolastici regionali e alle organizzazioni sindacali.
Secondo i firmatari del documento, mancano “presupposti e tempi adeguati per un sereno percorso valutativo teso al miglioramento”.
I dirigenti ricordano, ma non ce ne sarebbe davvero bisogno visto che le scadenze sono stabilite proprio dal Miur,  che nell’arco di poche settimane, anzi pochi giorni sono concentrati molti adempimenti tutti di assoluto rilievo:  revisione del RAV e del PdM, valutazione dell’anno di prova dei neo-assunti,  esami conclusivi del I e II ciclo, aggiornamento delle graduatorie di Istituto,  acquisizione degli organici  di diritto su piattaforma Sidi a funzionamento alterno, processo di valorizzazione del merito, progettazione PON, attuazione di percorsi ASL).
Nel documento si parla anche di “mancanza di reali  strumenti per un efficace governo del sistema scuola (depotenziamento della ‘chiamata diretta’, inadeguatezza giuridica del CCNL dei docenti in relazione anche alle novità introdotte dalla L. 107/2015, ritardi nell’assegnazione definitiva degli insegnanti alle scuole, ecc., assegnazioni di docenti di potenziamento non coerenti con i PdM)” oltre che di “esiguità di risorse umane e finanziarie a supporto del miglioramento (carenza e/o e/o parziale  adeguatezza del personale di segreteria anche alla luce delle continue e pressanti innovazioni specie nel versante della digitalizzazione)”.
Per non parlare dell’ “aggravio di incombenze di carattere burocratico (monitoraggi continui, reiterate richieste di dati già in possesso dell’Amministrazione, ecc.)” e delle sempre maggiori “responsabilità oggettive su questioni attinenti la sicurezza (ex D.Lgs 81/2008) al di fuori del controllo dei dirigenti scolastici”.
I firmatari del documento ci tengono però ad evidenziare di essere pienamente favorevoli sia “alla formazione in servizio di ogni categoria di lavoratori della scuola, a partire dai dirigenti”  sia “alla valutazione, anche attraverso strumenti come il portfolio”.
Anzi, i dirigenti firmatari si dichiarano ampiamente disponibili “a partecipare al processo di valutazione qualora si configuri come un percorso di supporto professionale e di valorizzazione delle caratteristiche peculiari del ruolo del dirigente scolastico e non sia relativo al solo dirigente scolastico, ma a tutto il personale sia docente che ATA”.

Utilizzazioni, assegnazioni provvisorie e supplenze secondaria: ecco i 16.543 posti rimasti liberi

da La Tecnica della Scuola

Utilizzazioni, assegnazioni provvisorie e supplenze secondaria: ecco i 16.543 posti rimasti liberi

Nella scuola secondaria di secondo grado, sono in numero considerevole, ben 16.543, i posti rimasti liberi dopo i trasferimenti avvenuti il 20 luglio.

A riportare tutta la situazione, suddivisa per tipo di posto, provincia e regione, è la Fcl-Cgil: in un unico file Excel vengono messe a disposizione degli interessati le cattedre vacanti e disponibili.

Risulta impossibile dare un giudizio assoluto: ognuno deve andare a verificare le classi di concorso in cui è abilitato. L’unico aspetto che si può evidenziare è che ci sono delle discipline, come la Matematica (A026) nelle quali risultano scoperti addirittura quasi 700 posti.

Spetterà a docenti interessati – di ruolo (soprannumerari che hanno intenzione di formulare domanda di utilizzazione o che intendono chiedere trasferimento annuale tramite assegnazione provvisorie) e precari (aspiranti alle supplenze annuali) – andare poi a verificare dove è fisicamente collocata la supplenza.
Potrebbe bastare consultare i siti internet degli Ambiti territoriali: in mancanza di informazioni utili, l’interessato farebbe bene a recarsi direttamente presso l’ex Provveditorato agli Studi.
Qualora, infine, non dovesse ancora avuto informazioni, non rimarrà che tentare di chiamare le scuole dove potenzialmente potrebbero risultare le cattedre da coprire.

Utilizzazioni e assegnazioni provvisorie: indicazioni per IRC, educativi e licei musicali

da La Tecnica della Scuola

Utilizzazioni e assegnazioni provvisorie: indicazioni per IRC, educativi e licei musicali

Il Miur ha fornito indicazioni in merito all’invio delle domande per il personale educativo, gli nsegnanti di religione cattolica e le utilizzazioni nei licei musicali.

Le domande di mobilità, in formato cartaceo, relative agli Utilizzi nei licei musicali e alle assegnazioni provvisorie e alle utilizzazioni del personale docente di R.C. e del personale educativo andranno inviate, all’Ufficio territorialmente competente per la provincia e/o l’Istituzione scolastica presso la quale si intende chiedere la mobilità annuale secondo la seguente tempistica:

  • dal 24 luglio al 2 agosto personale utilizzato nelle discipline specifiche dei licei musicali
  • dal 25 luglio al 5 agosto personale educativo e docenti di religione cattolica

Resta confermata la tempistica per le domande della scuola secondaria di primo e secondo grado dal 24 luglio al 2 agosto.

Vai a scuola in anticipo? Avrai voti più bassi. Lo studio Invalsi

da La Tecnica della Scuola

Vai a scuola in anticipo? Avrai voti più bassi. Lo studio Invalsi

L’Invalsi, l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, ha presentato un approfondimento sulla formazione degli studenti italiani.

Così come riporta “La Repubblica”, chi viene iscritto alle elementari prima dei sei anni faticherà in Matematica (alle primarie e alle medie) e un po’ anche in Italiano.

A cura di Salvo Intravaia, l’articolo spiega che “non si tratta di differenze di punteggio abissali, ma in tutte le classi esaminate, per la Matematica, e in due classi su tre per l’Italiano chi accelera l’ingresso a scuola fa, mediamente, più fatica dei compagni”.

Una pratica, quella di iscrivere anzitempo i figli alla primaria, per la verità non molto seguita dai genitori italiani e che mostra dei limiti. Ad avvalersene ogni anno in Italia sono infatti meno di 10mila alunni, pari all’1,6 per cento in seconda primaria, e le prestazioni di questi scolari non entusiasmano. […] In seconda elementare, per la Matematica, il punteggio medio degli alunni anticipatari è inferiore di due punti rispetto ai compagni regolari: 198 contro 200. Una differenza che sale a 4 punti, sempre a favore degli alunni regolari, in quinta elementare.

Più ridotte le differenze per l’Italiano. In questa disciplina i risultati si equivalgono in seconda elementare e in terza media mentre in quinta elementare prevalgono di due punti ancora gli alunni che hanno fatto ingresso all’elementare a sei anni. Solo al secondo anno delle superiori si manifesta un leggero vantaggio per gli anticipatari: un punto di differenza.

L’anticipo, restando ai dati, è più gettonato al Sud dove si tocca quota 3,5-4 per cento alla scuola elementare. Le regioni in cui genitori sono meno affascinati dall’anticipo sono quelle del Nord-Est con appena lo 0,2 per cento di bambini sotto 

Graduatorie d’istituto, come aggiornare il proprio indirizzo PEC su Istanze Online?

da La Tecnica della Scuola

Graduatorie d’istituto, come aggiornare il proprio indirizzo PEC su Istanze Online?

Riceviamo e pubblichiamo un intervento molto interessante di un nostro lettore, il prof. Francesco Augello, docente di informatica – sistemi e reti ITIS “G. FELTRINELLI” Milano, nonchè Consulente informatico forense c/o Tribunale di Agrigento, molto utile per tutti coloro che stanno producendo domanda di aggiornamento delle graduatorie d’istituto e devono aggiornare/re-inserire il proprio indirizzo PEC su Istanze On Line.

Di seguito la guida, a cura del prof Augello:

 

In questi giorni di “agitazione telematica”, perlomeno sul portale di Istanze on Line, tra errori di sistema, per un sistema che palesemente risulta a noi tecnici sottodimensionato rispetto alla mole degli accessi e che ad intermittenza, si passa da un errore HTTP 403 per accesso negato, ad un errore HTTP 500, atto a significare un errore interno al server, errori che non sempre corrispondono naturalmente al vero problema tecnico in questione,
Tuttavia, nessuno ha sollevato fino ad oggi un altro errore o trascuratezza tecnica che in realtà non è mai stato corretto: la convalida della casella PEC sul portale di Istanze On Line.

Il caso che andrò ad analizzare riguarda nello specifico l’eventuale modifica o inserimento con convalida dell’indirizzo PEC, account PEC che è stato richiesto anche durante la compilazione nel modello A, ma che alcuni miei colleghi non ne hanno riscontrato l’inserimento in piattaforma.
La casella PEC è necessaria peraltro affinché si possano ricevere le chiamate su supplenze o le convocazioni “fino a termine lezioni”, tranne per i casi “sporadici” in cui la convocazione viene effettuata telefonicamente allorquando il sistema SIDI del MIUR risulta temporaneamente non gestibile dalla segreteria scolastica.

La piattaforma di Istanze On Line affinché possa consentire la convalida dell’indirizzo PEC modificato o inputato dall’utente per la prima volta, avviene per mezzo dell’inoltro automatico di un codice alfanumerico sulla stessa casella PEC confermata dall’utente. E qui sorge per molti il vero problema!

Di default una casella PEC non accetta messaggi da caselle di posta ordinarie, ossia non certificate, il che per molti docenti si risolve in un nulla di fatto se non riescono ad convalidare la PEC e ciò non sarà certamente possibile dato che il codice di convalida viene trasmesso con una mail attestata su servizio SMTP di posta elettronica non certificata che verrà rifiutata puntualmente o nella migliore delle ipotesi trattata come SPAM che, sempre per impostazioni di default, su una casella PEC, viene automaticamente eliminato e non spostato nella relativa cartella SPAM, come accade per i messaggi di posta elettronica su caselle non certificate.

In sintesi è una facoltà del ricevente utente di PEC accettare messaggi di posta ordinaria o standard tradizionali da mittenti NON PEC o meglio da servizio SMTP di utenza PEC, ecco perché quanti riscontrassero il problema segnalatoVi è necessario che intervengano subitamente nella configurazione del pannello di controllo della PEC, se ciò è reso possibile dal gestore.
Tale ultima precisazione è d’obbligo per alcuni colleghi che spesso usufruiscono da liberi professionisti di una casella PEC concessa da un ordine professionale e l’accesso a detto pannello è quasi sempre inibito dall’ordine di appartenenza che a sua volta ha acquistato un pacchetto di PEC da un provider, in tal caso è necessario contattare l’assistenza tecnica relativa all’ordine professionale che gestisce le singole caselle PEC e non il provider.

Personalmente auspico che i colleghi informatici, tecnici del MIUR, provvedano a rendere meno ostico questo meccanismo di convalida, facilmente risolvibile automatizzando uno script mail sender PEC su porta 465, in luogo di una trasmissione SMTP su porta 25 per l’inoltro del codice per la validazione della PEC dell’utente, giacché siamo ancora, ahinoi, in un epoca in cui, al di là della mole di certificazioni digitali acquisite da molti docenti, siamo ben distanti dall’attenderci che i molti colleghi comprendano il perché la propria casella PEC non riceva la famosa mail noreply@istruzione.it , mentre il famoso messaggio di errore Mailer Daemon destinato al mittente non verrà mai letto da un addetto del MIUR, poiché trattasi di una casella fittizia non deputata a ricevere mail.

In conclusione, è necessario che la Vostra casella PEC sia configurata come da immagine:

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La scuola a prova di privacy. Le regole del Garante per studenti e docenti

da La Tecnica della Scuola

La scuola a prova di privacy. Le regole del Garante per studenti e docenti

Il tema della privacy è uno dei temi più in voga negli ultimi tempi, soprattutto se riguarda bambini e adolescenti.

Le piattaforme social sono diventate il punto di riferimento per milioni di ragazzi, che condividono ogni momento della loro giornata su Facebook, Instagram o Twitter, senza pensare troppo alla privacy.

Il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha pubblicato un vademecum con delle regole che genitori, bambini e dirigenti scolastici dovrebbero seguire.

Nelle linee generali del vademecum, il Garante espone tutte le regole che gli istituti scolastici devono seguire affinché la privacy dei propri studenti venga messa al sicuro.

Gli obblighi delle scuole verso gli alunni

I dati personali degli alunni non devono essere pubblicati e soprattutto è necessario informare i ragazzi quando vengono raccolti informazioni su di loro, per quale scopo e come vengono catalogate. Essendo un’istituzione pubblica, la scuola deve seguire per il trattamento dei dati le stesse regole degli altri enti pubblici.

I ragazzi e i loro genitori hanno il diritto di sapere in che modo vengono conservati i loro dati e di controllare se è presente qualche errore. Nel caso in cui vengano evidenziati degli errori è possibile richiedere al Garante una correzione. Se non si ottiene una risposta si potrà effettuare un esposto alla magistratura ordinaria e nel caso richiedere anche un risarcimento danni.

Gli obblighi delle scuole verso i professori

Gli istituti scolastici non devono solamente controllare i dati degli studenti, ma anche quelli dei professori. E anche in questo caso devono rispettare alcune norme. In primis le scuole hanno il dovere di rendere pubblici e trasparenti i dati in proprio possesso, ma senza condividere informazioni personali. Ad esempio, gli istituti scolastici sono obbligati a rendere pubblici il punteggio dei propri docenti e del personale amministrativo, in modo che altre persone interessate a quella scuola possano far domanda. Ma la lista dei docenti e del personale amministrativo non deve riportare i nomi delle persone e non deve dare la possibilità di capire di chi si sta parlando.

IL VADEMECUM

(clicca qui)

Il Piano Scuola Digitale incontra il Paese: il 26 luglio

da La Tecnica della Scuola

Il Piano Scuola Digitale incontra il Paese: il 26 luglio

Il prossimo 26 Luglio, a Roma, presso la Sala Centrale dell’Acquario Romano, si terrà l’evento dal titolo “Il Piano Scuola Digitale incontra il Paese”.
L’iniziativa, che si  svolgerà  alla presenza della Ministra Valeria  Fedeli, sarà l’occasione  per  fare  il punto sui primi diciotto mesi del Piano  Nazionale Scuola  Digitale (PNSD) e per rilanciare  le politiche  per l’innovazione  del  sistema  educativo.
La mattinata sarà animata dal confronto fra rappresentanti delle Istituzioni, del mondo accademico, di Regioni e Comuni e di imprese, che interverranno per rilanciare il proprio coinvolgimento verso il PNSD.

Nel corso dell’evento saranno presentati alcuni dati preliminari dell’Osservatorio Scuola Digitale, per avere uno sguardo sullo stato di avanzamento dell’innovazione della scuola italiana.
La Ministra Valeria Fedeli indicherà le priorità per i prossimi anni, annunciando le nuove azioni del Piano Nazionale Scuola Digitale che il Miur metterà in campo a partire da settembre. Anche insieme ai partner istituzionali.

L’evento sarà l’occasione per avviare una più forte sinergia tra mondo della ricerca e innovazione del sistema educativo, in collaborazione con la CRUI, e rilanciare il patto con i territori: saranno annunciati nuovi accordi con Regioni e Città Metropolitane e presentate le migliori esperienze di innovazione della scuola sviluppate dai Comuni. La parte finale della mattinata sarà poi dedicata al confronto con imprese e società civile.

Interverranno Antonello Giacomelli, Sottosegretario di Stato al Ministero per lo Sviluppo Economico con Delega alle Telecomunicazioni, Diego Piacentini, Commissario Straordinario per l’Agenda Digitale, Presidenza del Consiglio, Gaetano Manfredi, Presidente della Aggiungi a dizionario Serracchiani,  Referente per l’Agenda Digitale per le Regioni, Elio Catania, Presidente di Confindustria Digitale, e Agostino Santoni, Presidente di Assinform.

La giornata si potrà seguire in diretta sul sitowww.miur.gov.it.

Mobilità scuole superiori: ancora tendenza ad avvalersi della 104 al Sud e Isole

da Tuttoscuola

Mobilità scuole superiori: ancora tendenza ad avvalersi della 104 al Sud e Isole

Anche i trasferimenti dei professori delle superiori confermano la spiccata tendenza ad avvalersi delle precedenze della 104 nel Sud e nelle Isole, come si era verificato già nei trasferimenti degli altri ordini di scuola.

Più precisamente, secondo un’elaborazione di Tuttoscuola dei dati Miur, rispetto alla media nazionale del 10% di professori delle superiori che si sono avvalsi della precedenza della 104 nei trasferimenti da una provincia ad un’altra (532 su 5.320), nelle Isole la percentuale è stata del 21,6% (159 su 737) e nel Sud del 16,3% (288 su 1.769).

Nel Nord Ovest la percentuale di precedenza con la 104 nei trasferimenti interprovinciali è stata soltanto del 2,3%, nel Nord Est dell’1,8% e nel Centro del 4,6%.

Questo particolare utilizzo della 104 caratterizza, ancora una volta, i trasferimenti interprovinciali della Calabria (24%) e della Sicilia (23,5%).

Non diversa la situazione nei trasferimenti provinciali dove, ancora una volta, è consistente il ricorso alla precedenza della 104 nei territori meridionali.

Rispetto alla media nazionale del 10,2% di professori che si sono avvalsi della precedenza nei trasferimenti all’interno della propria provincia (1.583 su 15.535), al Sud la percentuale è stata del 14,4% e nelle Isole del 13,3%, mentre al Nord ha oscillato tra il 5-6% e al Centro al 9%.

Il record quantitativo di questa specie di ‘tengo famiglia’ da assistere lo detiene la Campania con 516 professori che si sono avvalsi della precedenza per la 104 tra trasferimenti interprovinciali e provinciali; segue la Sicilia con 376 e la Puglia con 266.

Complessivamente nel solo Mezzogiorno hanno fruito, in un modo o in altro, della precedenza 1.529 professori sui 2.115 di tutta Italia (oltre sette ogni dieci).

Visita medica di controllo: decide il dirigente scolastico se richiederla o meno?

da Tuttoscuola

Visita medica di controllo: decide il dirigente scolastico se richiederla o meno? 

Domanda

Ho letto ed ascoltato pareri contrastanti per quel che concerne la visita medica di controllo (c.d. visita fiscale da disporre nei confronti del personale della scuola  assente per malattia). Alcuni ne sostengono la obbligatorietà, sempre e comunque; altri ne rimettono la decisione al dirigente scolastico che, con facoltatività, decide di volta in volta se richiederla o meno. Desidererei un suo autorevole parere in merito.

L’esperto risponde

Le visite mediche di controllo (c.d. visite  fiscali) hanno richiamato, soprattutto in questi ultimi anni, l’attenzione del legislatore che, attraverso la loro rivisitazione, ha inteso arginare o contenere il fenomeno dell’assenteismo nel pubblico impiego.

La norma che, a tutt’oggi, disciplina la erogazione delle visite fiscali, anche per il personale della scuola, è l’art. 55-septies, comma 5, del d.lgs. n. 165/01, che così recita:“Le pubbliche amministrazioni dispongono per il controllo sulle assenze per malattia dei dipendenti valutando la condotta complessiva del dipendente e gli oneri connessi all’effettuazione della visita, tenendo conto dell’esigenza di contrastare e prevenire l’assenteismo. Il controllo è in ogni caso richiesto sin dal primo giorno quando l’assenza si verifica nelle giornate precedenti o successive a quelle non lavorative”.

La disposizione legislativa , anche in forza delle chiarificazioni svolte dal Dipartimento della Funzione Pubblica, rileva una duplice modalità applicativa :

  1. Le visite fiscali hanno carattere obbligatorio, non solo nelle giornate lavorative che precedono o seguono le domeniche e gli altri giorni festivi, che di regola sono dedicati al riposo, ma anche in riferimento all’articolazione del turno cui ciascun dipendente è assegnato, nonché alle giornate di permesso o di ferie concesse ( parere D.F.P. del 21.11.2011);
  2. Le visite fiscali, al di fuori della situazione precedente, sono rimesse, invece, alla valutazione discrezionale del dirigente; discrezionalità, tuttavia, chedeve essere esercitata valutando la  condotta del dipendente sulla base di elementi di carattere oggettivo, prescindendo, naturalmente, da considerazioni o sensazioni di carattere personalistico  ( circ. D.F.P. n. 10 del 2011).

Non basta.

Occorre considerare la possibile effettuazione del controllo medico-fiscale rispetto  ad ulteriori situazioni giuridiche previste dall’ordinamento.

Il D.M. 18 dicembre 2009, n. 206, oltre a fissare – ex novo –  le fasce orarie di reperibilità domiciliare, al cui rispetto sono tenuti, di norma,  i dipendenti  pubblici assenti per malattia, individua, per così dire,  alcune “categorie patologiche (patologie gravi con terapie salvavita, infortuni sul lavoro, malattie per causa di servizio, patologie sottese o connesse a stati di invalidità) i cui portatori sono esenti dal rispetto di dette fasce orarie.

A fronte di queste ultime situazioni, molti dirigenti scolastici si pongono la seguente domanda: le visite fiscali sono da disporre comunque  o rivestono carattere facoltativo? 

La risposta: non sono né obbligatorie  né facoltative; più semplicemente, sono quasi sempre inefficaci.

Vediamo perché.

La citata circolare del D.F.P (n. 10/2011), precisa,  in proposito,  che  il dirigente – facendo  ovviamente salvi i casi di esplicita obbligatorietà – nel disporre  le visite fiscali deve “… tener conto anche delle difficoltà (…) connesse alla copertura finanziaria per l’effettuazione “ delle stesse.

E ancora, sempre il D.F.P. , in un apposito parere ( n. 2/2010),sottolinea:

– “nel caso in cui il dipendente che rientra nel regime di esenzione non fosse trovato presso il proprio domicilio in occasione di un accesso domiciliare  dell’incaricato della A.S.L. ,  lo stesso non andrebbe incontro a responsabilità per il fatto e all’applicazione delle relative sanzioni”;

l’introduzione in via regolamentare (D.M. n. 206/2009) di fattispecie di esenzione dalla reperibilità non può che significare la necessità di evitare una attività amministrativa ( la visita fiscale, appunto ) inefficace con il rischio di un esborso ingiustificato.  

Dalle chiarificazioni riportate, due inoppugnabili conseguenze:

  1. Le viste fiscali, richieste per dipendenti non obbligati ai rispetto delle fasce orarie di reperibilità domestica, hanno in sé un’alta probabilità  di non conseguire il controllo atteso, risultando così del tutto inefficaci;
  2. la possibile chiamata in causa del dirigente scolastico per danno erariale: avere posto in essere una condotta amministrativa non conveniente ed onerosa per la pubblica amministrazione.

Per concludere,  il dirigente scolastico, solo dopo avere analizzato la specifica e personale situazione giuridica del dipendente assente per malattia, potrà stabilire – con piena e fondata cognizione di causa –  se la visita fiscale sia obbligatoria o facoltativa, ovvero se essa sia da evitare, a motivo della presumibile improduttività del controllo.

Tutto questo, beninteso, a legislazione vigente.

Emergenza insegnanti di Matematica, mancano nella secondaria di I grado

da Tuttoscuola

Emergenza insegnanti di Matematica, mancano nella secondaria di I grado

Mancano docenti di Matematica e Scienze nella scuola secondaria di I grado. Dopo i recenti trasferimenti per il 2017-18 sono rimasti vacanti e disponibili ben 3.817 posti della classe di concorso A028 per l’insegnamento di Matematica e Scienze. Secondo un’elaborazione di Tuttoscuola su dati Miur, quasi 2.500 di quei posti si trovano nelle regioni settentrionali, con la Lombardia che da sola registra un vuoto di 1.072 posti.

Nei prossimi giorni sono previste le nomine in ruolo, ma per quella classe di concorso non ci sarà un numero sufficiente di docenti per ricoprire tutti quei posti rimasti liberi.

Gli Uffici scolastici regionali dovranno attingere insegnanti per metà dalle graduatorie di merito del concorso 2016 e per la seconda metà dalle cosiddette graduatorie ad esaurimento (GAE). In queste ultime, ormai svuotate da tempo, non vi sono ormai iscritti da nominare; non va meglio nelle graduatorie del concorso dove è disponibile un numero esiguo di iscritti neo-vincitori da poter nominare.

Per supplire alla carenza di docenti di Matematica il concorso aveva messo in palio 4.056 posti; ma, nonostante quella considerevole quantità, avevano presentato domanda soltanto 4.529 candidati per un rapporto di probabilità di vincita quasi completo.

Emblematica la situazione della Lombardia dove al concorso, che aveva messo in palio 915 posti per Matematica e Scienze, si era presentato un numero di candidati (900) inferiore al numero dei posti a concorso. Al termine della procedura concorsuale nella regione sono risultati in graduatoria di merito, in posizione utile per la nomina in ruolo, soltanto 372 candidati, lasciando così vacanti 543 posti.

A concorsi ormai completati in tutta Italia (mancano gli esiti conclusivi dell’Emilia e del Veneto) rimarranno vacanti circa 1.500 posti (il 37% del totale) e saranno disponibili alla nomina circa 2.200 professori iscritti in graduatoria, un numero insufficiente per ricoprire tutti i 3.817 posti liberi.

Per oltre 1.600 posti non assegnati per le nomine in ruolo, sarà necessario ricorrere a docenti con contratto a tempo determinato.

In molti casi saranno gli stessi professori che non hanno superato il concorso.

‘Il Piano Scuola Digitale incontra il Paese’: il 26 luglio punto su PNSD e rilancio politiche innovazione

da Tuttoscuola

‘Il Piano Scuola Digitale incontra il Paese’: il 26 luglio punto su PNSD e rilancio politiche innovazione

Il prossimo 26 Luglio, a Roma, presso la Sala Centrale dell’Acquario Romano, si terrà l’evento dal titolo “Il Piano Scuola Digitale incontra il Paese”. L’iniziativa, che si svolgerà alla presenza della Ministra, Valeria Fedeli, sarà l’occasione per fare il punto sui primi diciotto mesi del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) e per rilanciare le politiche per l’innovazione del sistema educativo. Lo comunica il Miur attraverso una nota.

La mattinata sarà animata dal confronto fra rappresentanti delle Istituzioni, del mondo accademico, di Regioni e Comuni e di imprese, che interverranno per rilanciare il proprio coinvolgimento verso il PNSD. L’appuntamento sarà anche l’occasione per aggregare gli stakeholder che, insieme alle scuole e al Ministero, hanno contribuito e stanno contribuendo a sostenere l’innovazione del sistema educativo.

Nel corso dell’evento saranno presentati alcuni dati preliminari dell’Osservatorio Scuola Digitale, per avere uno sguardo sullo stato di avanzamento dell’innovazione della scuola italiana. La Ministra Valeria Fedeli indicherà le priorità per i prossimi anni, annunciando le nuove azioni del Piano Nazionale Scuola Digitale che il Miur metterà in campo a partire da settembre. Anche insieme ai partner istituzionali.

L’evento sarà l’occasione per avviare una più forte sinergia tra mondo della ricerca e innovazione del sistema educativo, in collaborazione con la CRUI, e rilanciare il patto con i territori: saranno annunciati nuovi accordi con Regioni e Città Metropolitane e presentate le migliori esperienze di innovazione della scuola sviluppate dai Comuni.

La parte finale della mattinata sarà poi dedicata al confronto con imprese e società civile. Interverranno Antonello Giacomelli, Sottosegretario di Stato al Ministero per lo Sviluppo Economico con Delega alle Telecomunicazioni, Diego Piacentini, Commissario Straordinario per l’Agenda Digitale, Presidenza del Consiglio, Gaetano Manfredi, Presidente della CRUI, Debora Serracchiani, Referente per l’Agenda Digitale per le Regioni, Elio Catania, Presidente di Confindustria Digitale, e Agostino Santoni, Presidente di Assinform. Nel pomeriggio, a partire dalle 14.00, si svolgeranno alcuni tavoli tematici. La chiusura dei lavori è prevista per le 18.00. La giornata si potrà seguire in diretta sul sito www.miur.gov.it.