Bilancio, emendamento a tutela ricercatrici in maternità

Bilancio, Fedeli: “Grande soddisfazione per emendamento a tutela delle ricercatrici a tempo determinato in maternità.

Atto di giustizia sociale e civiltà”

(Lunedì, 18 dicembre 2017) “Esprimo grande soddisfazione per l’emendamento alla Legge di bilancio approvato ieri che prevede per le ricercatrici a tempo determinato, a partire dal 2018, l’istituto della sospensione della durata massima dei contratti a termine durante il periodo di astensione obbligatoria di maternità, prorogando il termine di scadenza per un periodo pari a quello dell’astensione obbligatoria. È un atto di giustizia sociale e di civiltà. È soltanto attraverso strumenti di tutela di questo tipo che la maternità può diventare fino in fondo una scelta libera e condivisa. E, allo stesso tempo, come Paese, possiamo superare stereotipi che limitano non solo le aspirazioni e la vita delle donne, ma che privano l’Italia di un enorme potenziale”. Così la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli.

“Attraverso l’approvazione di questo emendamento viene riconosciuto il valore sociale della maternità anche per le ricercatrici a tempo determinato: significa che stiamo attuando politiche innovative che pongono le basi di una società in cui le donne sono messe nelle condizioni di  lavorare e avere figli e vengono valorizzate in entrambi i ruoli. Per garantire uno sviluppo pieno alla nostra società abbiamo bisogno delle intelligenze e dei talenti di ogni cittadina e di ogni cittadino. Senza discriminazioni di alcun tipo. Quest’emendamento va proprio in questa direzione. Dà concretezza a un impegno preciso e irrimandabile”, conclude Fedeli.

Studenti «on the job» anche all’estero

da Il Sole 24 Ore

Studenti «on the job» anche all’estero

di Claudio Tucci

L’alternanza scuola-lavoro può essere svolta «anche durante la sospensione delle attività didattiche» (quindi, pure in estate o a Natale); e persino all’estero, con modalità stabilite in autonomia dal singolo istituto. Gli studenti impegnati nella formazione “on the job” (almeno 400 ore nell’ultimo triennio di tecnici e professionali, 200 ore nei licei) sono seguiti da due tutor, un docente della classe e il referente aziendale (nelle pmi, di solito è lo stesso imprenditore); e per la validità del percorso didattico «è richiesta la frequenza di almeno tre quarti del monte ore previsto dal progetto».

Gli alunni hanno, anche, degli obblighi da rispettare: dovranno attenersi «alle regole di comportamento, funzionali, organizzative» dell’impresa che li ospita, alle norme «in materia di igiene, salute e sicurezza», e sono tenuti «alla riservatezza» su «dati, informazioni e conoscenze» acquisiti durante il percorso formativo “on the job”.

Dopo un travaglio di oltre un anno è giunto, ieri, al traguardo l’ultimo tassello normativo della nuova alternanza targata «Buona Scuola», vale a dire la «Carta con i diritti e i doveri degli studenti» impegnati nei percorsi di studio dentro e fuori le aule scolastiche.

Il provvedimento, sette articoli in totale, presentato ieri agli Stati generali, al Miur, dalla ministra, Valeria Fedeli, attende ora la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. L’alunno impegnato in alternanza è equiparato a tutti gli effetti a un lavoratore, e come tale va formato in tema di salute e sicurezza: «Attraverso un accordo con Inail è possibile utilizzare una modalità online per la formazione generale e quella specifica per il rischio basso – ha sottolineato Fabrizio Proietti, dirigente del Miur che si occupa di alternanza e istruzione tecnica -. Un passo concreto per facilitare l’organizzazione dei percorsi in alternanza» (la mossa libererà risorse per gli istituti che potranno essere destinate, per esempio, alla remunerazione dell’opera dei docenti ).

Allo studente dovrà essere garantita la sorveglianza sanitaria (ove richiesta – l’adempimento è a cura delle aziende sanitarie locali, ma può essere regolato anche da una convenzione con l’istituto scolastico); e i ragazzi dovranno, comunque, essere assicurati presso l’Inail e coperti per la responsabilità civile verso terzi. Se necessario, dovranno essere dotati, pure, di dispositivi di protezione. In ogni caso, per tutelare i ragazzi, il rapporto alunno/tutor aziendale non dovrà essere superiore a 5 a 1 per attività “a rischio alto”; 8 a 1 se il rischio è “medio”; 12 a 1 se invece è “basso”.

Per far decollare l’alternanza è online da ieri anche una nuova piattaforma ministeriale per aiutare scuole e strutture ospitanti (oltre alle imprese, la formazione “on the job” si può fare in enti pubblici, musei, ordini professionali, camere di commercio). Un bottone rosso consentirà agli alunni di segnalare eventuali criticità. L’Anpal, poi, ha annunciato il presidente Maurizio Del Conte, metterà in campo mille tutor (da gennaio, saranno operativi i primi 250) per facilitare l’incontro tra presidi e realtà produttive/territoriali.

Per il sindacato, Gigi Petteni, Cisl, «l’alternanza deve diventare una esperienza concreta di lavoro»; e Susanna Camusso, leader della Cgil, chiede un maggior link con i luoghi di lavoro, e persino con la «contrattazione». «L’alternanza non è uno stage, un tirocinio, un apprendistato – ha evidenziato la ministra Fedeli , affiancata dal sottosegretario, Gabriele Toccafondi -. È una modalità didattica innovativa e preziosa». D’accordo Marco Leonardi, a capo del team economico di palazzo Chigi: «È un cambiamento culturale che adesso può spianare la strada al decollo del sistema formativo duale sia secondario, sia terziario».

Le imprese sono pronte: «La creazione di competenze e conoscenze è lo strumento principe per gestire il cambiamento, la transizione verso il nuovo – ha detto Stefano Franchi, dg di Federmeccanica -. Noi crediamo nella buona alternanza e nella buona formazione, come testimonia il progetto Traineeship. Adesso ognuno per l’ambito di competenza deve fare la propria parte per sostenere e diffondere le best practice».

Concorso a dirigente: sempre più partecipanti. Già a quota 8.700

da La Tecnica della Scuola

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Concorso 2018 non abilitati, i 24 CFU e i 400 euro del primo anno di FIT: i dubbi degli aspiranti docenti

da La Tecnica della Scuola

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Competenze di base: approvazione e pubblicazione graduatorie dei progetti per ciascuna Regione e distinte per ciclo di istruzione

Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020. Asse I – Istruzione – Fondo Sociale Europeo (FSE).
Obiettivo Specifico 10.2 – Miglioramento delle competenze chiave degli allievi, anche mediante il supporto dello sviluppo delle capacità di docenti, formatori e staff. Azione 10.2.1 Azioni specifiche per la scuola dell’infanzia (linguaggi e multimedialità – espressione creativa espressività corporea); Azione 10.2.2. Azioni di integrazione e potenziamento delle aree disciplinari di base
(lingua italiana, lingue straniere, matematica, scienze, nuove tecnologie e nuovi linguaggi, ecc.).
Avviso AOODGEFID\Prot. n. 1953 del 21/02/2017.
Approvazione e pubblicazione graduatorie dei progetti per ciascuna Regione e distinte per ciclo di istruzione.

Prot. 38103 del 18 dicembre 2017

PONKit – Disposizioni e manuali: chiarimenti e approfondimenti per l’attuazione dei progetti su FSE

Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020. Chiarimenti e approfondimenti per l’attuazione dei progetti a valere sul FSE

Prot. 38115 del 18 dicembre 2017