Diplomati magistrale

Diplomati magistrale: la Federazione Uil Scuola Rua di Como incontra il prefetto Dott.Bruno Corda
Il Segretario della Federazione Uil Scuola Rua di Como Gerardo Salvo e il Segretario della Camera Sindacale della Uil di Como Salvatore Monteduro incontreranno il Prefetto di Como Dott. Bruno Corda nella mattinata di lunedì 02 luglio per manifestare il disagio dei diplomati magistrale a seguito della sentenza dell’Adunanza Plenaria che cambia diametralmente l’orientamento rispetto alle sette sentenze precedenti del Consiglio di Stato respingendo l’inserimento di tali docenti nelle Graduatorie ad esaurimento,riporatandoli nella seconda fascia delle graduatorie di istituto.
Nel corso dell’incontro verrà consegnata la petizione sottoscritta dai docenti che la Federazione Uil Scuola Rua di Como ha predisposto a sostegno dei diplomati magistrale che,con il loro costante e scrupoloso impegno,contribuiscono in modo rilevante alla realizzazione dell’offerta formativa e alla crescita degli alunni.
Verrà chiesto dalla Federazione Uil Scuola Rua di Como al Prefetto un intervento tempestivo presso il MIUR volto a sanare la situazione diventata ingestibile e paradossale.

Aspiranti allo sbaraglio!

Aspiranti allo sbaraglio!

di Maurizio Tiriticco

In un mondo in cui l’immagine è dominante e dove la parola conta sempre meno, sembra che la parola scritta, quella che esprime un pensiero, un ragionamento, una serie di considerazioni, oggi non abbia più mercato! In un mondo dominato dai vaffa dei pentastellati e del “prima gli Italiani” dei leghisti, tutto sembra estremamente semplificato! E la tv aiuta! E come! Immagine dopo immagine, parola dopo parola, dove tutto corre come un fiume! Interrotto solo dalle mille barchette dei messaggi pubblicitari! Ragazze accattivanti, prodotti che di meglio non ce n’è! L’essenziale è persuadere! Ad acquistare e a consumare, soprattutto! Ma non i contenitori di plastica che ormai riempiono i nostri secchi della mondezza più che gli alimenti il frigorifero! Sovrabbondanza di plastica, che tutto contiene e tutto fa risplendere! Mettici anche un po’ di colore, qualche parola suadente… io sono l’unico! Come me non c’è nessuno! Dopo di me il diluvio! Questi sono gli unici piselli! Queste le uniche marmellate! Compra, compra, che oggi c’è lo sconto, un centesimo di euro, domani chissà!

E tutti noi navighiamo in questi mari dei supermercati! Metti pure questo nel carrello! Ma non serve! Serve, serve, servirà! Lo consumerai, stai certo! Questa è la società dei consumi! Questa, che si è impadronita del mondo, quello cosiddetto civile, e che ha depredato interi continenti, cosiddetti incivili! Ma i neri ora ci chiedono il conto, sbarcano sulle nostre spiagge, risalgono le nostre strade, come i salmoni i nostri fiumi! E alcuni non ce la fanno! Come i salmoni divorati dagli orsi, puntuali al cibo stagionale, e gratuito anche! E poi, quando bevi quella birra o mangi quel biscotto, è come se baciassi la meravigliosa fanciulla che lo sponsorizza! L’oggetto è l’immagine e l’immagine è l’oggetto! E la parola corre dietro, sempre pericolante, paurosa di perdere il suo significato! Il dominio è quello dell’immagine e degli jingle! Si sa, quando un fiume giunge alla sua foce, si confonde con il mare, diventa mare! Là dove tutte le parole del vocabolario si ritrovano in ordine alfabetico! Il vocabolario è pieno di parole , ma non dice nulla! I nostri politici abbondano di parole – ed anche di parolacce, ormai! Tutto è sdoganato! Tutto è colore, tutto è suono, tutto è parola detta… e ridetta! Ma, la parola scritta? La parola scritta, poverella, è sempre fredda, carta su inchiostro! La parola scritta! Troppo difficile oggi, dove tutto si consuma! E la carta serve solo per impacchettare oggetti che poi riempiono le nostre case. E’ vietato scrivere! Ma è pericoloso, perché, di fatto, è anche vietato pensare!

In un simile contesto, fortemente subculturale, anche un concorso per dirigenti scolastici diventa una sorta di gioco! I quiz televisivi sono divertenti, ma… i quiz per accedere a una professione sono semplicemente demenziali! Ma così va il mondo, qui ed oggi, se vuoi diventare dirigente scolastico! Per cui, è necessario rassicurare i nostri numerosi candidati DS a mettersi l’anima in pace e a subirsi tonnellate di quiz (che non ho il coraggio di chiamare item, i quali, in prove serie, sono strumenti altrettanto seri e più efficaci) se intendono veramente diventare DS. Lo so! Si tratta di una scrematura perché i concorrenti sono tanti! Comunque, è il trionfo della memoria sull’intelligenza, sulla cultura e sulla creatività! No è più come ai miei tempi in cui a concorrere come direttore didattico o preside o, addirittura, ispettore, o dirigente tecnico che sia, non eravamo migliaia di aspiranti! In effetti, i numeri grossi di oggi ci fanno anche riflettere sui modi con cui la scuola è considerata da ci governa! Cioè, una cosa di cui si farebbe volentieri a meno! Perché la cultura, gli studi e la scuola in questa società tutta mirata al soldo e all’imbroglio sono solo cose da sopportare! Ma non da sostenere! Non da governare!

Purtroppo questa considerazione negativa su chi ci governa ricade su alunni, genitori e insegnanti! Alunne sempre più demotivati, genitori attenti solo alla promozione comunque; gli insegnanti mal pagati e rassegnati! Qualche lettore insorgerà! E non nego che le eccezioni ci sono! Gli eroi non mancano mai! Ma dei ragazzi del ’99 le mitragliatrici austriache hanno fatto macello!!! Comunque, non so chi ha detto che una società che non pone mai ai primi posti la cultura e la scuola è condannata a deperire! Eppure un tempo i nostri edifici scolastici costruiti dopo l’Unità sono ancora in piedi, forti, maestosi! Gli edifici scolastici costruiti in questi ultimi anni sono fatiscenti! O ci piove dentro o casca qualche soffitto! O non so che altro! Gli ultimi ministri dell’istruzione? Ignoti pressappochisti, lanciati nel cursus honorum!

Ora l’ignoranza non solo dilaga! Ma viene premiata!! Ed in effetti lo vediamo. Il triumvirato che ci governa è composto da tre ometti piccoli cos’, ma che si danno tanto da fare. Tra un congiuntivo sbagliata ed un altro! Per non dire di un curriculum in cui una pizza mangiata a Cambridge diventa una laurea conseguita! Un Presidente del Consiglio ignorante e bugiardo! Un Ministro degli Esteri che parla per slogan! Un Ministro dell’Economia che si fa imboccare da un Paolo Savona, finto Ministro degli Affari Europei! Tutto ciò mi riempie di tristezza! Abbiamo avuto un De Gasperi, un Togliatti, un Moro, un Berlinguer! I politici di oggi non dovrebbero neanche pronunciare il loro nome! La scuola che oggi conta è solo imparare ad essere furbi e a rubare! A cominciare dalle migliaia di furbetti del cartellini! E il nostro Paese è in crisi! Lo credo bene! E non so se riusciremo a superarla! In tempi brevi non davvero! Mi sembra che non siamo più il Paese di Dante, di Michelangelo, di Galilei, del Ponte di Rialto, della Sistina, di Venezia e di Firenze! Due città che, con gli assalti di masse di ignoranti scamiciati che vengono da tutto il mondo , nel giro di un paio di decenni saranno polvere! Voglio veramente sperare di essere un pessimista! E che la storia dei prossimi anni mi smentisca!

Il ministro Bussetti “Ma la Buona scuola non è tutta da buttare”

da la Repubblica

Il ministro Bussetti “Ma la Buona scuola non è tutta da buttare”

Intervista

Corrado Zunino

Ministro Marco Bussetti, sta andando via il primo mese dal giuramento. Che macchina ha trovato in Viale Trastevere: sfiancata, motivata?

«Ho trovato persone con straordinarie professionalità, al centro e in periferia. Sono contento della macchina del ministero dell’Istruzione. Le molte sollecitazioni dell’ultima riforma hanno disorientato e stressato gli uffici, dobbiamo tornare a una gestione più ordinata e con una programmazione a lunga scadenza. Basta scossoni».

Martedì ha siglato un accordo con i sindacati per cancellare la chiamata diretta. Perché togliere a un preside la possibilità di intervenire sulla scuola che dirige?

«Era un impegno del contratto di governo. La cosiddetta chiamata diretta era troppo discrezionale e con inefficienze. Ora abbiamo criteri oggettivi di mobilità e assegnazione dei docenti».

A proposito di mobilità, lei ha spiegato che chi ottiene un lavoro fuori regione non dovrà rientrare subito, ma la Lega ha preso voti dicendo nei comizi: riunifichiamo le famiglie lontane.

«Le due cose non sono in contrapposizione. La mia sensibilità nasce dalla constatazione dei danni derivati dal trasferimento forzato degli insegnanti. Non si può sradicare un docente-genitore dalla famiglia e dal territorio, molti supplenti del Sud avrebbero preferito restare precari a casa loro. La Buona scuola è stata una scelta obbligata, noi offriremo una scelta consapevole».

Ovvero? Gli insegnanti sono ancora in prevalenza al Sud e gli studenti in prevalenza al Centro-Nord.

«Propongo questo: dal 2019 concorsi per docenti su base regionale. Significa che prima di fissare le prove spiegheremo a tutti i candidati quanti posti sono disponibili in una regione e su quali discipline. Devono essere consapevoli prima di partecipare».

Gli aspiranti docenti vinceranno il concorso al Nord e al gennaio successivo chiederanno il trasferimento al Sud.

«Metteremo vincoli per i neo assunti».

Almeno tre anni sulla stessa cattedra?

«Si può ragionare su questo periodo».

Così la promessa della Lega non si realizza: chi andrà ad insegnare al Settentrione resterà al Settentrione.

«Ho conosciuto molti docenti meridionali che vogliono restare al Nord, d’altronde se le cattedre al Sud sono occupate come possono rientrare?».

Ci dice come sarà il decreto sulle diplomate magistrali?

«Le dico che è già stato inviato a Palazzo Chigi per la condivisione.

Ho appena rassicurato le diplomate: rispetteremo la sentenza del Consiglio di Stato che le toglie dalle Graduatorie a esaurimento, ma andremo incontro alle aspettative di tutte le maestre interessate. Diplomate, laureate. Posso dire che non ci sarà una terza graduatoria. Bisogna garantire un corretto avvio dell’anno scolastico e le maestre diplomate sono parte di questo corretto avvio».

Matteo Renzi aveva messo al centro la fine del precariato scolastico, ma le Gae, le graduatorie ad esaurimento, sono piene di supplenti. Lei in quanti anni conta di esaurirle?

«I precari non scompariranno mai del tutto, ci sarà sempre bisogno di un serbatoio di supplenti. Un sistema che funziona, però, non può basarsi su un precariato storico di lunga durata. Una cattedra è parte integrante dello status di un docente autorevole».

Che ne farete dei due concorsi per precari previsti nel 2018?

«Sono in stand-by».

Sposterà la prova selettiva del concorso per dirigenti scolastici, oggi fissata il prossimo 23 luglio? Quindicimila candidati stanno facendo gli orali della Maturità come commissari.

«Non la sposteremo, i candidati hanno avuto due anni per prepararsi. Studieranno il pomeriggio, terminati gli orali dell’Esame di Stato».

Quali altri elementi della Buona scuola eliminerete o modificherete?

«Useremo la pausa estiva per misurare le performance. Sono pragmatico, quello che funziona si tiene, ciò che va migliorato si cambia. Abbiamo mantenuto, per esempio, gli incentivi per i docenti migliori, ma li distribuiremo anche ai supplenti».

A dicembre scade il contratto dei docenti firmato lo scorso febbraio. Quanto dovrebbe guadagnare in più un insegnante di una scuola media?

«Al pari di medici e magistrati, dalle aule passa il futuro del Paese. Non possiamo nascondere, però, la difficile situazione delle finanze pubbliche».

Sulle scuole paritarie il Governo Renzi ha già previsto sgravi fiscali sensibili.

«La libertà di educazione è un valore, le scuole paritarie svolgono un ruolo complementare importantissimo. Limitare finanziamenti creerebbe nuovi costi».

Lavorerà sull’equipollenza del titolo delle università vaticane?

«Mi sono attivato dai primi giorni, bisogna accelerare per arrivare a un accordo tra Italia e Vaticano nel 2019. Riguarda migliaia di ragazzi».

Ministro, che voti aveva alle scuole superiori?

«Ho fatto il mio dovere senza essere il primo della classe. Non sono mai stato bocciato o rimandato, ma ho potuto studiare con maggiore profitto all’università».

Sembra diffidente, come molti genitori, a proposito dello smartphone a scuola.

«Non chiuderò dopo le aperture della ministra Fedeli. L’uso di smartphone e tablet può essere molto utile a fini didattici».

Che ministra è stata, vista da provveditore, Stefania Giannini?

«Ha portato avanti una riforma in condizioni molto difficili con un fuoco amico che ha danneggiato lei e la stessa Buona scuola».

Il suo sarà il ministero del cambiamento o della restaurazione?

«La scuola ha bisogno di innovare, sfruttare le tecnologie, migliorare la didattica, ma è giusto cambiare senza strappi. Senza introdurre l’ennesima grande riforma».

Immissioni in ruolo docenti dal 1° settembre 2018, a fine luglio i contingenti poi avvio operazioni. Le novità

da Orizzontescuola

Immissioni in ruolo docenti dal 1° settembre 2018, a fine luglio i contingenti poi avvio operazioni. Le novità

di redazione

Il tassello che ancora manca per determinare il numero di immissioni in ruolo da richiedere per l’a.s. 2018/19 riguarda i trasferimenti dei docenti della scuola secondaria di II grado,

previsti per il 13 luglio. Poi si mette in moto la macchina per stabilire i contingenti e ripartirli per classe di concorso, posto di sostegno e provincia.

Immissioni in ruolo: i contingenti per l’a.s. 2018/19, la procedura

Successivamente alla pubblicazione dei trasferimenti per la scuola secondaria di secondo grado – comunica il Ministero – sarà possibile procedere alla determinazione dei contingenti, ripartiti per provincia, classe di concorso/tipo posto, da destinare alle nomine in ruolo.

Il contingente sarà trasmesso agli Uffici Scolastici., unitamente al decreto ministeriale relativo alle immissioni in ruolo del personale docente, dopo aver ricevuto la prescritta autorizzazione del Ministero dell’Economia e Finanze e della Funzione Pubblica.

Avvio operazioni inizio agosto 2018, assunzioni dal 1° settembre e passaggio da ambito a scuola

A seguito di tale trasmissione, presumibilmente entro la fine di luglio, gli Uffici scolastici avvieranno tempestivamente le operazioni di convocazione e di individuazione dell’ambito, con contestuale assegnazione della sede, ai docenti neo-immessi in ruolo.

La tempistica per il passaggio da ambito territoriale a scuola sarà diramata successivamente, quella che parte oggi 28 giugno interessa esclusivamente i docenti di ruolo che hanno ottenuto il trasferimento su ambito territoriale. L’ufficio scolastico seguirà il punteggio di graduatoria. I vincitori di concorso ordinario precederanno i docenti provenienti dalle graduatorie ad esaurimento. L’assegnazione della sede di incarico avverrà contestualmente all’assegnazione dell’ambito di titolarità.

Assunzioni 2018/19: 50% GaE, 50% concorso

Le immissioni in ruolo continueranno ad essere svolte al 50% dalle Graduatorie ad esaurimento e al 50% da concorso 2016. Laddove le graduatorie del concorso dovessero essere esaurite e le graduatorie definitive del concorso 2018 già pronte, si potrà assumere da queste ultime per l’accesso al 3° anno FIT. Una circostanza che può essere considerata realistica per alcune classi di concorso in Lombardia, meno per alcune nel Lazio.

Immissioni in ruolo infanzia e primaria: scorrimento oltre il 10% di idonei

Per le assunzioni dei docenti di infanzia e primaria inseriti nelle graduatorie del concorso 2016 da quest’anno c’è la novità prevista dalla legge di Bilancio 2018, ossia come per la secondaria, in presenza di posti liberi nel periodo di vigenza delle graduatorie le stesse possono essere scorse anche oltre il 10% degli idonei inzialmente previsto dal bando di concorso. Gli uffici Scolastici devono quindi pubblicare gli elenchi completi degli idonei. Naturalmente prima di procedere alle assunzioni per infanzia e primaria bisognerà decidere come trattare i docenti inseriti con riserva nelle Graduatorie ad esaurimento, ancora non destinatari delle sentenze di merito.

Validità graduatorie concorso prorogata di un anno

Un altra delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2018 è la proroga di un anno della validità delle graduatorie del concorso 2016 (successivo al triennio).

Aumenti stipendiali, per i sindacati deve ripartire la trattativa. Inviata disdetta contratto all’ARAN

da Orizzontescuola

Aumenti stipendiali, per i sindacati deve ripartire la trattativa. Inviata disdetta contratto all’ARAN

di redazione

Il CCNL si rinnova tacitamente, se nessuna delle parti ne dia disdetta sei mesi prima della scadenza.

E’ l’articolo 2, comma 4, del Contratto a prescrivere quanto suddetto:

Il presente contratto, alla scadenza, si rinnova tacitamente di anno in anno qualora non ne sia data disdetta da una delle parti con lettera raccomandata almeno sei mesi prima della scadenza. In caso di disdetta, le disposizioni contrattuali rimangono integralmente in vigore fino a quando non siano sostituite dal successivo contratto collettivo. 

Vigenza Contratto 2016/18

Il CCNL, siglato in data 19 aprile 2018, ha vigenza 1° gennaio 2016-31 dicembre 2018. Pertanto, a breve, si dovrà procedere al rinnovo, previa disdetta formale.

Disdetta Contratto

I sindacati hanno inviato all’Aran, in data odierna, la succitata disdetta del Contratto.

OGGETTO: Disdetta CCNL “Istruzione e Ricerca” triennio 2016/2019

Le scriventi Organizzazioni Sindacali FLC CGIL, CISL FSUR, UIL SCUOLA RUA, firmatarie del CCNL “Istruzione e Ricerca” 2016-2018, inviano con la presente formale disdetta contrattuale nel rispetto delle norme, delle modalità e dei tempi fissati dall’art. 2 comma 4 del citato Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro in vigore. Le scriventi si riservano di inviare a codesta Agenzia entro i tempi fissati dal CCNL in vigore le relative proposte di piattaforma unitaria.

Pagamento a breve funzioni strumentali e attività aggiuntive. Soldi caricati su Fondo Istituto

da Orizzontescuola

Pagamento a breve funzioni strumentali e attività aggiuntive. Soldi caricati su Fondo Istituto

di redazione

Caricati sui POS delle scuole i fondi del MOF destinati al pagamento delle attività aggiuntive di docenti e ATA.

Così riferisce l’Anquap: “Da quanto è stato possibile verificare i finanziamenti riguardano il fondo dell’istituzione scolastica, le funzioni strumentali e gli incarichi specifici. Mancherebbero, invece, quelli per le ore eccedenti in sostituzione dei docenti assenti.”

I pagamenti, tuttavia, potrebbero subire dei ritardi – prosegue l’Anquap – a causa del meccanismo che impedisce alle scuole di operare sui Pos nel periodo intercorrente tra fine mese e la prima decade di quello successivo.

Concorso dirigente scolastico, errori e domande simili nella batteria di test pubblicati

da Orizzontescuola

Concorso dirigente scolastico, errori e domande simili nella batteria di test pubblicati

di redazione

Nella giornata di ieri, come riferito, il Miur ha pubblicato la batteria di test per la prova preselettiva del Corso-concorso a dirigente scolastico.

Appena il tempo di pubblicarla che gli aspiranti dirigenti hanno iniziato ad esercitarsi, come testimoniano i numerosi lettori che ci hanno scritto, a partire dalla mattinata odierna, per segnalare degli errori.

Refuso o errore?

“Nella domanda 9.475 c’è un refuso: “Qual’è” al posto di “Qual è”

DOMANDA 9.475

Qual’ è la circoscrizione amministrativa attraverso cui il Ministero dell’istruzione francese
organizza i servizi decentrati a livello regionale?

[a] L’Accademia (Académie)
[b] Il Dipartimento (Département)
[c] L’Ispettorato generale dell’amministrazione dell’educazione nazionale e della ricerca
(IGAENR)
[d] Il Greta (GRoupement d’ ETAablissements)

Domande praticamente uguali

Altri lettori ancora hanno segnalato che due domande sono praticamente uguali. Ecco quali:

DOMANDA 1.40

Ai sensi dell’art. 7, c. 2, del D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, se un accordo di rete prevede attività didattiche o di ricerca, sperimentazione e sviluppo, di formazione e aggiornamento, è approvato:

[a] dal consiglio di circolo o di istituto e dal collegio dei docenti delle singole scuole interessate per la parte di propria competenza

[b] dal consiglio di circolo o di istituto e dai consigli di classe delle singole scuole interessate per la parte di propria competenza

[c] soltanto dal consiglio di circolo o di istituto delle singole scuole interessate

[d] soltanto dal collegio dei docenti delle singole scuole interessate

DOMANDA 3.40

Secondo il D.P.R. n. 275/1999 art. 7 comma 2, se l’accordo di rete tra istituzioni scolastiche prevede attività didattiche o di ricerca, sperimentazione e sviluppo, di formazione e aggiornamento è approvato:

[a] oltre che dal Consiglio di circolo o di istituto, anche dal Collegio dei docenti delle singole scuole interessate per la parte di propria competenza

[b] dal Consiglio di istituto delle singole scuole interessate

[c] dal Collegio dei docenti delle singole scuole e dal Consiglio di istituto della scuola capofila

[d] dal Collegio dei docenti delle singole scuole

Ecco cosa accadrà per le assegnazioni sui posti di sostegno

da La Tecnica della Scuola

Ecco cosa accadrà per le assegnazioni sui posti di sostegno

Firmato il contratto sulle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie

da La Tecnica della Scuola

Firmato il contratto sulle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie

Prove Invalsi CBT, certificazioni delle competenze scaricabili fino al 30 giugno

da La Tecnica della Scuola

Prove Invalsi CBT, certificazioni delle competenze scaricabili fino al 30 giugno

Concorso dirigenti scolastici, ci sono quesiti simili o uguali tra i 4mila della preselettiva

da La Tecnica della Scuola

Concorso dirigenti scolastici, ci sono quesiti simili o uguali tra i 4mila della preselettiva

Accesso agli atti, il genitore può visionare solo quelli del figlio

da La Tecnica della Scuola

Accesso agli atti, il genitore può visionare solo quelli del figlio

A fine anno scolastico è tempo di scrutini, verbali e pagelle. Si può visionare una copia degli atti amministrativi della propria scuola? La risposta è affermativa.

In virtù del principio costituzionale della trasparenza dell’azione amministrativa, tutti gli atti, dati e informazioni della scuola sono accessibili, con i limiti e le esclusioni previste dalle norme generali.

Bisogna sapere che il genitore non ha diritto a richiedere la visione delle prove scritte degli altri studenti della classe per metterle a confronto, dal punto di vista della valutazione, con quelle del proprio figlio.

Nello stesso modo non ha diritto a visionare i voti archiviati nel registro elettronico degli altri studenti della classe, ma può soltanto richiedere gli atti formali per quanto riguarda la situazione del proprio figlio.

Quindi il confronto delle prove scritte e delle valutazioni degli altri studenti non deve essere concesso dalla scuola ai genitori che lo richiedono, in quanto è una richiesta illegittima.

Infatti una richiesta del tipo di quella su descritta, fatta da un genitore di uno studente, non va considerata lecita poiché nel caso in specie violerebbe, con ogni evidenza, il comma 3 dell’art.24 della legge sulla trasparenza (legge. n.241/90).

Invece è pienamente legittimo da parte di un genitore richiedere l’accesso agli atti per il proprio figlio, qualora risultino motivazioni che inducono a ritenere che la valutazione di una prova o di uno scrutinio, non siano da considerarsi trasparenti e regolari.

È utile ricordare che con l’accesso in tempo reale da parte dei genitori nel registro elettronico, esiste un controllo e una prova sulla valutazione immediata degli studenti, che potrà poi essere incrociata con gli atti eventualmente richiesti.

La normativa

La materia è regolata dalla legge n. 241/1990, coordinata e aggiornata, da ultimo, dal D.L.gs. 30 giugno 2016, n. 126 e dal D.L.gs. 30 giugno 2016, n. 127.

Per l’utente, il diritto di accesso è la facoltà di prendere visione e di estrarre copia di documenti amministrativi ed è esercitabile da chiunque abbia un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente a una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è richiesto l’accesso.

Il richiedente deve avere, ovviamente, una motivazione seria e documentata per richiedere la consultazione o la copia di un documento. L’intero processo si conclude in un massimo di 30 giorni, a partire dalla richiesta e il dirigente scolastico può accogliere o meno o in parte la richiesta.

Il diritto, per l’utente, può essere esercitato in riferimento a documenti materialmente esistenti al momento della richiesta e detenuti alla stessa data dall’Istituzione scolastica di riferimento.

Accesso agli atti, cosa si può richiedere

Così come stabilito dall’articolo 22 della legge 241/90, per quanto concerne la scuola si tratta di:

atti relativi alla formulazione delle graduatorie interne e di istituto;

atti finalizzati alla stipula di contratti per l’aggiudicazione di forniture di beni e servizi.

elaborati scritti e atti della Commissione giudicatrice degli esami di Stato;

compiti scritti, documenti relativi a scrutini intermedi, finali e relativi verbali;

registri personali dei docenti e verbali dei Consigli di classe;

atti formali, anche di natura endoprocedimentale, emanati nel corso dell’istruttoria a favore del soggetto che produca istanza di trasferimento e di mobilità professionale;

relazione ispettiva ed atti presupposti e connessi a favore di insegnante sottoposto a ispezione e/o procedimento disciplinare;

Accessi agli atti, cosa non si può richiedere

Sono esclusi dal diritto di accesso – secondo il D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 e il D.P.R. 12 aprile 2006 n. 184 – questi atti:

rapporti informativi sul personale dipendente;

documenti inerenti all’attività relativa all’informazione, alla consultazione e alla concertazione e alla contrattazione sindacale, fermi restando i diritti sindacali previsti anche dal protocollo sindacale.

documenti rappresentativi di accertamenti e dichiarazioni medico-legali relativi al personale anche in quiescenza;

documenti attinenti al trattamento economico individuale o a rapporti informativi o valutativi;

documenti rappresentativi di interventi dell’autorità giudiziaria o della Procura della Corte dei Conti, relativi a soggetti per i quali si delinea responsabilità civile, penale, amministrativa;

documenti contenenti atti sensibili o giudiziari, se l’accesso non è strettamente indispensabile per la tutela dell’interessato o dei suoi diritti di pari rango (art. 60 del D.Lgs. 196/2003);

gli atti dei privati detenuti occasionalmente dall’Istituzione scolastica in quanto non scorporabili da documenti direttamente utilizzati e, in ogni modo, gli atti che non abbiano avuto specifico rilievo nelle determinazioni amministrative;

documenti attinenti a procedimenti penali (per i quali è prevista una tutela più ampia in ambito giudiziario), o utilizzabili a fini disciplinari o di dispensa dal servizio, monitori o cautelari, nonché concernenti procedure conciliative o arbitrali;

Come accedere agli atti amministrativi

Sono previste due modalità di accesso:

  • accesso informale
    Si esercita mediante richiesta, anche verbale, all’ufficio dell’amministrazione competente a formare l’atto conclusivo del procedimento o che lo deterrà stabilmente. Le pubbliche amministrazioni, al fine di facilitare i rapporti con i cittadini, e quindi l’accesso, hanno istituito un apposito ufficio: l’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP). La richiesta è esaminata senza formalità ed immediatamente. E’ utile per acquisire quindi informazioni nell’immediato, ma non garantisce la possibilità di poter dimostrare in futuro quanto affermato, quindi è di difficile smentita.
  • accesso formale
    Il cittadino può sempre presentare una richiesta formale – compilando un apposito modulo che l’amministrazione può aver istituito, oppure scrivendo l’istanza autonomamente – inviandola tramite A/R oppure depositandola all’ufficio Protocollo dell’amministrazione. In ogni caso l’ufficio è tenuto a rilasciare ricevuta, così come previsto dal DPR 352/92 (art. 4 comma 2). E’ possibile però che sia l’amministrazione stessa a richiedere di presentare formale istanza; ciò si verifica se non è possibile accogliere immediatamente la richiesta in via informale; oppure se ci sono dubbi sulla legittimazione del richiedente, sull’identità o i poteri rappresentativi. Rispetto all’accesso informale offre una garanzia maggiore, anche se richiede più tempo: si ha nero su bianco l’indicazione richiesta, ha valore di atto pubblico (oppure è più esatto dire che ha valore legale? Chiedere conferma) e può essere utile per rivendicare un diritto disatteso o per controbattere l’affermazione dell’amministrazione.

La legge 241/90 prevede che le pubbliche amministrazioni determinano per ciascun tipo di procedimento il termine entro cui esso deve concludersi, con apposita disciplina, e laddove non abbiano provveduto in tal senso, che il termine è di 90 giorni.(Legge 15/2005)

In pensione con Quota 100, si farà: lo dice la Bce

da La Tecnica della Scuola

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