Obblighi vaccinali: Ministro incontra Sindacati

(Giovedì, 23 agosto 2018) Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha incontrato oggi al MIUR le Organizzazioni Sindacali rappresentative della dirigenza scolastica.

Durante la riunione è stato affrontato il tema degli obblighi vaccinali, con specifico ed esclusivo riferimento agli adempimenti a carico dell’Amministrazione scolastica. Il MIUR ha chiarito che eventuali responsabilità connesse ad autocertificazioni non veritiere ricadono esclusivamente sugli autori delle stesse e non sulla dirigenza scolastica.

Il Ministro Bussetti ha garantito e auspicato un confronto costruttivo e costante con le Organizzazioni Sindacali. L’incontro si è svolto in un clima di reciproca collaborazione e ha rappresentato il primo di una serie di confronti tecnici che ci saranno a partire dalla prossima settimana, sia per garantire il regolare avvio dell’anno scolastico, sia per affrontare i temi più generali e specifici del mondo della scuola.

Comunicato condiviso con le Organizzazioni Sindacali

AVVIO ANNO SCOLASTICO

AVVIO ANNO SCOLASTICO, GILDA: “NON RIGUARDA SOLTANTO I DIRIGENTI”

“Il tema degli obblighi vaccinali, così come le altre tematiche riguardanti l’avvio dell’anno scolastico, non riguarda esclusivamente i dirigenti scolastici, bensì tutto il personale della scuola. Le soluzioni alle numerose questioni, che come negli anni passati potrebbero rendere difficoltoso l’inizio delle lezioni agli studenti e alle loro famiglie, non possono prescindere dal coinvolgimento degli insegnanti e del personale non docente”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta l’incontro che si è svolto questa mattina al Miur tra il ministro Bussetti e i sindacati che rappresentano i dirigenti scolastici.

“Ci auguriamo che non sia l’inizio di un modus operandi improntato alla logica verticistica della legge 107 che vede la scuola come un’azienda e che coinvolge soltanto i capi di istituto”.

“La mancata convocazione del nostro sindacato, che non annovera tra le sue fila i dirigenti, – conclude Di Meglio – non lascia presagire un cambio di rotta deciso rispetto alla politica scolastica dei precedenti governi, contrariamente agli impegni assunti nei programmi elettorali”.   

Bussetti: «Scuola, nuovi concorsi da settembre». Precedenza al Nord

da Corriere della sera

Bussetti: «Scuola, nuovi concorsi da settembre». Precedenza al Nord

Il Miur fa sapere che verranno banditi «a partire da dove c’è più bisogno», cioè nelle regioni come la Lombardia con più posti scoperti. L’accelerazione pensata per evitare i ricorsi di massa degli esclusi dai concorsi ad hoc come quello per i maestri senza laurea

Orsola Riva

Scuola, si cambia: ancora. Dopo la lunga fase di stabilizzazioni di massa partita con il governo Renzi e non ancora terminata (si veda la vicenda dei maestri senza laurea che il governo giallo-verde ha deciso di riportare in cattedra dopo che erano stati bocciati dal Consiglio di Stato), arrivano anche i concorsi ordinari: ma – spiega il Miur – d’ora in poi verranno banditi prima «dove c’è più bisogno», cioè nelle regioni del Nord dove ci sono più alunni e più cattedre scoperte. «Certo che ci saranno concorsi nella scuola: saranno utilizzati per il nuovo reclutamento sia per il personale docente che per quello non docente. Abbiamo intenzione di attivarli già da settembre», ha detto il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti a margine del Meeting di Cl. «Dobbiamo rivedere tutto un sistema che in questo momento ha tante posizioni da chiarire. Ci vuole calma, ordine, attenzione e grande riflessione. Noi ce la stiamo mettendo tutta», ha aggiunto.

La grana dei ricorsi

Calma, ordine, attenzione e grande riflessione? Per indire un concorso a posti? Sì, perché quello che queste dichiarazioni un po’ generiche del ministro Bussetti non dicono è che il Miur si è accorto di avere davanti, a partire dalla riapertura delle scuole, un’enorme gatta da pelare. Quale? Quella dei ricorsi di massa che gli pioveranno addosso da parte degli esclusi dai concorsi straordinari in dirittura d’arrivo: quello super facilitato e senza sbarramento (prova orale più un anno di tirocinio) per docenti in possesso dell’abilitazione (non importa come conseguita, se passando la prova super selettiva dei cosiddetti Tirocini formativi attivi o comprandosi l’abilitazione in Romania come ha raccontato un’insegnante di sostegno a Corriere.it) che è stato bandito dalla Fedeli in attuazione delle norme transitorie previste dalla Buona Scuola. E quello per la scuola d’infanzia e primaria varato dal governo giallo-verde con il decreto Dignità, che è stato confezionato su misura per i diplomati magistrali, circa 50 mila maestri senza laurea che a dicembre scorso erano stati «bocciati» dal Consiglio di Stato e espulsi dalle graduatorie a esaurimento, ai quali basterà dimostrare di aver prestato servizio per due anni negli ultimi otto e sostenere un esame orale pro forma per entrare in graduatoria, con buona pace del fatto che la legge italiana ormai da quasi vent’anni richiede il titolo di laurea per poter insegnare all’asilo e alle elementari .

«Prima dove c’è più bisogno»

Ecco perché in parallelo con questi concorsi straordinari si partirà anche con quelli ordinari. Precedenza ai maestri e alle maestre, perché i più arrabbiati sono i laureati in Scienze della formazione primaria che si vedono sorpassare dai vecchi diplomati magistrali, ma poi anche quelli per la scuola secondaria, dove sono fermi ai nastri di partenza migliaia di laureati che nel frattempo hanno speso tempo e soldi (circa 500 euro) per conseguire i 24 crediti formativi in più della semplice laurea magistrale richiesti dalla legge sulla Buona Scuola. Ma la vera novità è che i nuovi concorsi ordinari non verranno più banditi contemporaneamente in tutta Italia ma – spiegano dal ministero – «a partire da dove c’è più bisogno». In altre parole dalle regioni del Nord dove c’è più carenza di posti – soprattutto per alcune classi di concorso come la ormai mitica matematica per le medie – e dove, grazie soprattutto agli alunni figli di immigrati, ci sono più iscritti. Maestri e professori del Sud sono avvisati: se non vogliono aspettare le calende greche d’ora in poi gli conviene candidarsi direttamente nelle regioni in cui prima verrà bandito il concorso per la loro classe di insegnamento. Prima naturalmente bisognerà aspettare di fare il punto sulle assunzioni di settembre. Solo allora sarà possibile mettere in piedi un tavolo per arrivare a fare una programmazione ragionata in base al fabbisogno e al numero di allievi di ciascuna regione. Fra i concorsi in arrivo, anche quello per i cosiddetti Dsga, i capi delle segreterie scolastiche.

Decreto Dipartimentale 23 agosto 2018, AOODPIT 1204

Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione Generale per il Personale Scolastico

Decreto Dipartimentale 23 agosto 2018, AOODPIT 1204

Assegnazione, per l’anno scolastico 2018/2019, delle sedi regionali di destinazione ai soggetti inseriti nell’elenco di cui al D.D.G. prot. n. 1203 del 21 agosto 2018.