Il Governo, l’educazione informale e la Motovedetta Diciotti

Il Governo, l’educazione informale e la Motovedetta Diciotti della Guardia Costiera.
Ci sono aspetti relativi all’educazione informale che come educatori non possiamo ignorare. Si educa soprattutto con l’esempio e la triste vicenda dei migranti fermi a Catania sulla motovedetta della Guardia Costiera Diciotti, ne è un nefasto esempio. Decenni di educazione all’accoglienza, al rispetto dell’uomo e della sua dignità rischiano di essere cancellati in pochi giorni.
Invitiamo i politici a non dimenticare mai che con le loro azioni educano molto più che con le parole.
Pensiamo alle negative ripercussioni emulative nelle classi, nei quartieri, nei luoghi di ritrovo dei giovani, frutto di un’educazione ricevuta che invita ai respingimenti, al rimandare “a casa loro” i migranti piuttosto che a soccorrerli e ad accoglierli.
Come educatori e pedagogisti siamo in prima linea per l’educazione e  l’integrazione nel tessuto sociale di decine di migliaia di minori stranieri non accompagnati che con impegno e dedizione apprendono la nostra difficilissima lingua, gli usi ed i costumi occidentali tanto diversi dai loro. Vogliamo e dobbiamo continuare a svolgere la nostra attività in una nazione forte per la sua capacità di educare ad un modello democratico di accoglienza generosa e di ospitalità rispettosa del valore della dignità umana e del diritto internazionale, come è nella nostra tradizione, guidati dai modelli pedagogici di don L. Milani, don L. Ciotti, D. Dolci, don Puglisi, M. Montessori ed altri che hanno sempre accolto il diverso come ricchezza e occasione di rinascita culturale ed economica.
Pur non entrando nel merito delle scelte politiche e di valenza internazionale che motivano le scelte del Governo, non possiamo rimanere in silenzio davanti ai risvolti educativi assolutamente incoerenti e contraddittori con le politiche educative dettate dal nostro paese.
Il nostro invito al Governo, anche per l’enorme visibilità mediatica della motovedetta Diciotti della Guardia Costiera, é quello di cercare nuove e diverse strategie politiche, più diplomatiche e meno diseducative, al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati.
Alessandro Prisciandaro presidente APEI

L’incultura degli Italiani

L’incultura degli Italiani

di Maurizio Tiriticco

Alcuni anni fa – era il 16 dicembre del 2010 – in mio articolo dal titolo “La terza fase, forme di sapere che… abbiamo perdute”, ricordavo quanto affermava Raffaele Simone nel suo libro La Terza Fase, Forme di sapere che stiamo perdendo, pubblicato da Laterza nel lontano 2000. Scrivevo: “La tesi di Simone è che l’avvento delle tecnologie ipertestuali non concorre a migliorare le nostre competenze logico linguistiche – discrete e digitali, potremmo aggiungere – ma ad impoverirle”. In effetti, oggi, nel 2018, dobbiamo purtroppo constatare che nella nostra classe dirigente la parola scritta si è andata estremamente impoverendo, e proprio in quei settori dell’analisi politica e sociale che, invece, richiederebbero arricchimenti costanti. In effetti, stante la complessità delle società contemporanee, delle economie e dei mercati, di una globalizzazione galoppante e di un mercato del lavoro sempre più precario, altrettanto complessa, circostanziata e mirata ne dovrebbe essere l’analisi! Soprattutto da parte di chi ha nelle mani i destini del Pianeta, per usare parole forti!.

Ora, alla luce di quanto accade oggi nella nostra vita politica, mi sembra che le preoccupazioni espresse allora da Simone, sulle quali peraltro non tutti i critici erano d’accordo, abbiano trovato invece una sonora conferma! In effetti, a diciotto anni di distanza dal libro di Simone, dobbiamo constatare che nella nostra classe dirigente la parola scritta si è andata estremamente impoverendo, e proprio in quei settori dell’analisi politica e sociale che, invece, richiederebbero arricchimenti costanti. In effetti, stante la complessità delle società contemporanee, delle economie e dei mercati, di una globalizzazione galoppante e di un mercato del lavoro sempre più precario, altrettanto complessa, circostanziata e mirata ne dovrebbe essere l’analisi! Soprattutto da parte di chi ha nelle mani i destini del Paese e del Pianeta, per usare parole forti!

Insomma, chi ha responsabilità di governo, deve essere anche assolutamente padrone del linguaggio che usa! Anche perché il linguaggio è il pensiero, paragrafando Vygotsky. Ebbene! Sono passati otto anni da quel 2010 e di acqua sotto i ponti ne è passata molta, ma… le cose non sono affatto migliorate, anzi! L’avvento sull’arengo politico (chissà se i politicastri nostrani conoscono il significato della parola ‘arengo’) di tanti baldi giovanotti non è di grande aiuto per un miglioramento della nostra lingua, né comune né tanto meno politica. Un giovanotto viene da Milano! Un altro giovanotto da Napoli! E sono anche fior di ministri! E poi, c’è un terzo individuo, non troppo giovanotto, venuto chissà da dove… o meglio, ricordiamolo: è nato in un Paese della nostra bella Puglia, Volturara Appula, nel 1964. Il web mi dice che è un politico, un giurista, un accademico italiano! Ed oggi anche “Presidente del Consiglio dei Ministri e Capo del Governo”! No! Per carità! Il web sbaglia! Solo Benito Mussolini si permise di darsi il titolo di Capo del Governo! Un titolo che, oggi, nella nostra Costituzione non esiste!

Ma, a parte queste disquisizioni storiche e linguistiche, ciò che sconcerta è l’estrema povertà di linguaggio dei nostri attuali governanti, in primo luogo dei due Vicepresidenti del Consiglio dei Ministri. Parlano spesso, anzi troppo spesso, per slogan, per allusioni, come se fossero dei pubblicitari, invece che uomini politici con responsabilità immense, oggi, in un Paese che non sembra affatto navigare in acque tranquille. Ricorrono a Facebook e a Instagram per lanciare i loro proclami! Sì, proclami più che riflessioni e analisi politiche! E ciò è di un’estrema gravità! Ed inoltre lanciano quotidianamente licenze ad uccidere la nostra bella lingua italiana!

Così un Presidente del Consiglio sembra un burattino che balbetta ciò che i due burattinai suggeriscono! E i due burattinai zompano – letteralmente – da una telecamera all’altra e, quando sono in vena di grandi riflessioni, cliccano qualche periodino sui social! E producono piccoli “pezzi” in cui semantica, lessico e sintassi – che parole grosse! – sono sempre di un’estrema povertà.

Eppure c’era una volta un Parlamento in cui si… parlava! E i dibattiti erano sostenuti non solo dalla ricchezza delle idee e delle proposte politiche, ma anche dalla ricchezza delle argomentazioni. Soprattutto in occasioni delle grandi leggi di riforma! Oggi sembra che nel Parlamento si parli poco e male. Per non dire che quasi quotidianamente la parola è sostituita dallo schiamazzo, dallo sberleffo, dall’insulto, dalla banalità dal lancio costante di volantini in cui lo slogan uccide qualsiasi argomentazione! Ben altri erano i discorsi che hanno tenuto i nostri Padri e Madri Costituenti, i nostri Deputati e Senatori che nella seconda metà degli anni Quaranta hanno costruito l’ossatura legislativa e giuridica della nostra Repubblica! Solo qualche nome: De Nicola, Terracini, De Gasperi, Nenni, Togliatti, Moro, Andreotti! Ma quanti altri ne potrai ricordare, e quante altre, di schieramenti politici opposti, ma tutti padroni/e della nostra bella lingua!

E ciò che più addolora è questa urlante e sgangherata corsa verso un’ignoranza sempre più diffusa, civica e politica! Tutto ciò accade in un Paese che, in materia di lingua ha conosciuto un Dante, un Galileo, un Manzoni, un Pasolini, e tante donne, dalla Ginsburg alla Maraini, dalla Deledda alla Morante… ma quanti e quante altri/e ancora…

Non so! A volte mi viene da pensare: c’era una volta un Bel Paese che si chiamava Italia… dove il Sì… suonava!!!

Vaccini e autocertificazioni false Bussetti ai presidi: «Responsabilità non è vostra ma delle famiglie»

da Corriere della sera

Vaccini e autocertificazioni false Bussetti ai presidi: «Responsabilità non è vostra ma delle famiglie»

Incontro al Miur. Bussetti cerca di tranquillizzare i presidi contrari alle autocertificazioni ma loro ribadiscono: così si mettono in pericolo i bimbi immunodepressi

Il Ministro Marco Bussetti ha incontrato le organizzazioni sindacali che rappresentano i dirigenti scolastici. Un incontro fortemente voluto da entrambe le parti dopo le polemiche delle scorse settimane su obbligo vaccinale e autocertificazioni. I presidi erano insorti contro la circolare firmata congiuntamente dal ministro della Sanità Giulia Grillo e dallo stesso Bussetti con cui – in deroga alla legge Lorenzin che fissava al 10 luglio la scadenza ultima per presentare a scuola i documenti comprovanti l’effettuazione dei vaccini – ancora per tutto l’anno scolastico 2018-19 si permette l’ingresso agli asili e alle materne anche dei bambini sprovvisti del certificato Asl. In base alla circolare del 5 luglio al posto della documentazione rilasciata dalle aziende sanitarie locali basterà presentare un’autocertificazione firmata dai genitori. E pazienza se in base al Dpr 445/2000 i certificati medici e sanitari rientrano fra quelle fattispecie che proprio non possono essere sostituite da una semplice dichiarazione. «Il ministro – si legge nella nota diffusa dal Miur al termine dell’incontro – ha chiarito che eventuali responsabilità connesse ad autocertificazioni non veritiere ricadono esclusivamente sugli autori delle stesse e non sulla dirigenza scolastica».
Autocertificazioni false? Ne rispondono i genitori

Con plessi da non meno di 400 alunni, obiettavano i presidi, è materialmente impossibile accertare la veridicità di ogni dichiarazione sostitutiva. Nelle scorse settimane ha sollevato un vespaio di polemiche il caso della mamma no-vax di Brescia che si era vantata su Facebook di aver falsificato i documenti per far ammettere la figlia a scuola nonostante non avesse effettuato i vaccini obbligatori per legge. In quel caso è stato abbastanza facile per la scuola denunciare la madre visto che era stata lei stessa ad autodenunciarsi (la falsa dichiarazione è un reato penale) . Ma in tutti gli altri casi basteranno i controlli a campione previsti dalla circolare di luglio a mettere in sicurezza i bambini delle scuole italiane e in particolar modo i 10 mila circa immunodepressi? Ecco perché i dirigenti scolastici erano subito insorti mandando a dire al governo che per loro continuava a valere sempre e soltanto la legge Lorenzin e che alla riapertura delle scuole a settembre avrebbero fatto entrare solo chi ha presentato il certificato. Oggi il ministro ha tentato di tranquillizzarli sul fronte delle loro responsabilità personali ma ha tenuto ferma la posizione del governo sul fatto che l’autocertificazione possa bastare per entrare a scuola. «L’incontro – conclude il Miur nella nota diffusa questo pomeriggio – si è svolto in un clima di reciproca collaborazione e ha rappresentato il primo di una serie di confronti tecnici che ci saranno a partire dalla prossima settimana, sia per garantire il regolare avvio dell’anno scolastico, sia per affrontare i temi più generali e specifici del mondo della scuola».

Ma i presidi insistono: rischio per gli immunodepressi

Anche i presidi però restano fermi sulle proprie posizioni. Esprimono soddisfazione per le garanzie date da Bussetti sul fatto che la responsabilità in caso di false dichiarazioni ricada solo sugli autori delle stesse e per il tono disteso dell’incontro ma, per bocca del presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli, ci tengono a ribadire «la posizione da noi già espressa nei giorni scorsi relativamente all’obbligo di vaccinazione ed al rischio di ammettere nelle scuole i bambini non vaccinati». «Naturalmente, finché resta in vigore l’attuale legge sugli obblighi vaccinali, per garantire la tutela della salute di tutti i bambini e in particolare di quelli immunodepressi, dovranno essere effettuati i controlli previsti – aggiunge Giannelli -. Ritengo però che si debbano accettare le autocertificazioni solo ed esclusivamente laddove le Asl non siano in grado di rilasciare le certificazioni, circostanza che i genitori dovranno dichiarare sotto la propria responsabilità».

Neoimmessi in ruolo, il punteggio di assunzione sarà controllato

da Orizzontescuola

Neoimmessi in ruolo, il punteggio di assunzione sarà controllato

di Nino Sabella

Le operazioni di immissione in ruolo a. s. 2018/2019, com’è noto, sono attualmente in corso di svolgimento.

Graduatorie di assunzione

Le assunzioni dei docenti avvengono attingendo da tre distinte graduatorie, mentre i posti disponibili sono destinati per il 50% alle GaE e per il restante 50% alle graduatorie di merito dei concorsi 2016 e 2018.

Le assunzioni avvengono, pertanto, attingendo da:

  1. graduatorie di merito 2016 (vincitori e idonei 10%), compresi i candidati che hanno superato con il minimo le prove concorsuali, ai quali verrà assegnata la provincia, l’ambito e, ove possibile, la sede (scuola) di servizio;
  2. nel caso di ulteriori disponibilità entro la quota del contingente destinata ai concorsi (50%), si procederà alle ammissioni al terzo anno del percorso FIT. In tal caso i candidati delle GMRE (graduatorie regionali di merito ad esaurimento) sceglieranno la provincia e la sede in cui svolgeranno il terzo anno del predetto percorso;
  3. successivamente si procederà alle nomine dalle Gae, assegnando l’ambito e contestualmente, laddove possibile, la sede di servizio.

Controlli entro 3 giorni dall’assunzione

Il punto A13 delle istruzioni operative del 2 agosto u.s. è dedicato al controllo del punteggio dei neoassunti:

Si ricorda l’obbligo che, entro tre giorni dalla nomina in ruolo o dal conferimento di una supplenza annuale a seguito dell’ammissione al percorso di formazione (Terzo anno FIT), devono essere attivate, da parte dell’Ufficio Scolastico Territoriale competente, tutte le necessarie operazioni relative al controllo della regolarità dell’attuale punteggio di graduatoria nel rispetto di quanto previsto dall’art. 15 della legge n. 183/2011, in materia di autocertificazioni.

L’Ufficio Territoriale competente, dunque, deve procedere al controllo del punteggio in graduatoria, sulla base del quale i docenti sono stati graduati e poi assunti.

Ricordiamo che i docenti sono stati graduati:

  • nelle graduatorie concorsuali, in base al punteggio ottenuto nelle prove più quello dei titoli (culturali, professionali e di servizio); titoli e servizi sono stati dichiarati nelle domande di partecipazione (esclusi i titoli per i quali è necessaria la presentazione. Al riguardo leggi qui);
  • nella graduatorie ad esaurimento, in base alle dichiarazioni di titoli e servizi, effettuate nell’ambito dei vari aggiornamenti (il prossimo sarà nel 2018/19).

Obblighi amministrazione certificante

Rispondere alle richieste di controllo è uno dei doveri d’ufficio delle amministrazioni certificanti (scuole, università …).

La mancata risposta alla richiesta di controllo, entro trenta giorni, costituisce violazione dei doveri d’ufficio e viene  presa in considerazione ai fini della misurazione e valutazione della performance individuale dei responsabili.

Immissioni in ruolo: tutte le info utili su rinuncia, posti accantonati, sostegno

Il decreto – la nota – le istruzioni operative

Graduatorie ad esaurimento, pronto emendamento per bloccare inserimento abilitati

da Orizzontescuola

Graduatorie ad esaurimento, pronto emendamento per bloccare inserimento abilitati

di redazione

Il Decreto Milleproroghe, già approvato al Senato, è stato calendarizzato alla Camera per l’11 settembre. Esso contiene l’emendamento di LeEU per la riapertura delle Graduatorie ad esaurimento ai docenti abilitati.

L’emendamento approvato

Il 3 agosto in Senato è stato approvato un emendamento a firma

De Petris di Liberi e Uguali.

Secondo l’emendamento, possono inserirsi nella fascia aggiuntiva alle graduatorie ad esaurimento i docenti che hanno conseguito l’abilitazione entro l’anno accademico 2017/2018 ” ivi inclusi i docenti in possesso di diplomala magistrale o d’insegnamento tecnico-professionale entro l’anno scolastico 2001/2002.”

Nella stessa giornata

il Sen. Mario Pittoni, presidente della VII commissione cultura al Senato, parlò di un errore,

anticipando che l’emendamento sarà cancellato.

Non ci sono stati appigli al Regolamento per eliminare l’emendamento già al Senato, prima del passaggio alla Camera.

Pronto l’emendamento per bloccare inserimento dei docenti abilitati

Secondo quanto risulta alla nostra redazione, da fonti parlamentari, è già stato scritto invece l’emendamento volto a bloccare l’inserimento dei docenti abilitati nelle Graduatorie ad esaurimento.

Lo sciopero

Nella stessa giornata il sindacato Anief ha proclamato il primo sciopero dell’anno scolastico 2018/19.

Le motivazioni. Oltre alla difesa della riapertura delle graduatorie ad esaurimento per tutto il personale abilitato e alla salvaguardia dei ruoli, la piattaforma di protesta include la richiesta di adeguamento dell’organico di fatto a quello di diritto, inclusi i posti in deroga su sostegno, la stabilizzazione del personale precario, l’assunzione su tutti i posti vacanti e disponibili, una revisione globale poi della Buona Scuola, la  Legge 107/15 , lo sblocco dell’indennità di vacanza contrattuale, l’adeguamento degli stipendi all’inflazione.

Partecipano alla manifestazione anche Lavoratori Scuola Uniti Cobas scuola Cub scuola

Il Decreto Dignità, i concorsi

Per i docenti diplomati magistrale e laureati in Scienze della formazione primaria un primo provvedimento è già stato approvato in seno al Decreto Dignità. Si tratta del concorso straordinario riservato ai docenti con due annualità di servizio specifico negli ultimi otto. Per quanto riguarda i docenti della secondaria, a settembre partirà l’iter dei concorsi.

Dichiarazione ISEE precompilata, prorogata al 2019. Come funziona

da Orizzontescuola

Dichiarazione ISEE precompilata, prorogata al 2019. Come funziona

di redazione

Il decreto legislativo n. 147/2017 ha introdotto una novità relativa all’ISEE.

ISEE precompilato

A partire dal 1° settembre 2018, l’INPS precompila la DSU (dichiarazione sostitutiva unica, che conterrà i dati già definiti del contribuente), cooperando con l’Agenzia delle entrate.

La dichiarazione sostitutiva unica (DSU), che sarà disponibile sul sito dell’Inps, può essere accettata o modificata dal cittadino, fatta eccezione per i trattamenti erogati dall’INPS e per le componenti già dichiarate a fini fiscali, per le quali è assunto il valore a tal fine dichiarato.

Milleproroghe

Il decreto Milleproroghe ha rinviato l’entrata in vigore della succitata misura al 2019.

La data precisa di avvio della DSU precompilata e della relativa sperimentazione in materia sarà stabilita da un decreto del Ministero del Lavoro.

Inizio anno scolastico, 29 agosto incontro Miur-sindacati. Si parlerà anche del CCNL?

da Orizzontescuola

Inizio anno scolastico, 29 agosto incontro Miur-sindacati. Si parlerà anche del CCNL?

di redazione

Nell’incontro Miur-sindacati sui vaccini, svoltosi ieri, si è stabilito che le parti torneranno ad incontrarsi per affrontare altri aspetti legati all’avvio dell’anno scolastico.

Temi prossimi incontri

Il  Miur ha comunicato che quello di ieri  è stato il primo di una serie di confronti tecnici che ci saranno a partire dalla prossima settimana, sia per garantire il regolare avvio dell’anno scolastico, sia per affrontare i temi più generali e specifici del mondo della scuola.

Contratto

Come riferito dalla Cisl Scuola, nel corso dei succitati incontri si parlerà anche del rinnovo contrattuale, considerato che il CCNL 2016-18 scade il 31/12/2018 e che i sindacati hanno già inviato formale disdetta all’Aran.

Il primo dei previsti incontri si svolgerà, come apprendiamo dalla Flc Cgil, mercoledì 29 agosto alle ore 10.00, con il seguente ordine del giorno:

  • avvio anno scolastico 2018/2019
  • legge di bilancio 2019

Considerato che per il rinnovo del CCNL sono necessarie le risorse per mantenere gli aumenti stipendiali ottenuti, ossia il cosiddetto elemento perequativo, è probabile che si avvii la discussione sul prossimo Contratto.

Vaccini, ecco perché resta l’autocertificazione. Indicazioni per l’a.s. 2018/19

da Orizzontescuola

Vaccini, ecco perché resta l’autocertificazione. Indicazioni per l’a.s. 2018/19

di redazione

Nella giornata di ieri, come prontamente riferito, si è svolto l’incontro Miur-sindacati dedicato alla questione dei vaccini.

Vaccini: obbligo infanzia slitta al 2019/2020

Autocertificazione

Nel corso dell’incontro, è stato ribadito che, per per l’a.s. 2018/19, sarà sufficiente, per le famiglie, presentare soltanto l’autocertificazione, senza dover presentare la documentazione attestante la’assolvimento dell’obbligo vaccinale, l’omissione o il differimento.

Perché l’autocertificazione

Il Ministro, come riferisce la Flc Cgil, ha illustrato i motivi che hanno spinto alla pubblicazione della nota Miur-Ministero della Salute, in cui si prevede la presentazione della sola autocertificazione:

  • semplificare e snellire compiti di scuole e famiglie;
  • perché non è stata ancora creata Anagrafe Nazionale delle Vaccinazioni.

Responsabilità dirigenti scolastici

Bussetti ha chiarito, inoltre, che le responsabilità, in merito ad eventuali false dichiarazioni, ricadranno soltanto sui genitori dichiaranti.

Indicazioni per scuole e famiglie

Ricordiamo, sinteticamente, cosa devono fare le scuole e le famiglie alla luce delle indicazioni fornite dalla summenzionata circolare, distinguendo tra regioni con anagrafe vaccinale e regioni che non l’hanno ancora istituita:

  • Nelle regioni senza Anagrafe vaccinale o che non si sono avvalse della procedura semplificata, non è più necessario presentare (entro il 10 luglio 2018; data questa prevista dalla legge n. 119/17) la documentazione attestante l’avventura vaccinazione, ma è sufficiente la dichiarazione presentata entro il termine ultimo di iscrizione; in caso di iscrizioni dopo il 10 luglio, le famiglie possono presentare la dichiarazione sostitutiva; le famiglie (sia quelle che hanno presentato la documentazione che quelle che hanno prodotto una dichiarazione sostitutiva all’atto dell’iscrizione) non devono fare nulla, eccetto quelle i cui figli iscritti d’ufficio devono fare un nuovo vaccino o un richiamo, che possono presentare una dichiarazione sostitutiva della documentazione;
  • Nelle regioni con Anagrafe vaccinale e che si sono avvalse della procedura semplificata, i bambini, che negli elenchi delle ASL riportano le diciture “non in regola con gli obblighi vaccinali”, “non ricade nelle condizioni di esonero, omissione o differimento”, “non ha presentato formale richiesta di vaccinazione”, possono essere ammessi a scuola previa presentazione da parte dei genitori, entro il 10 luglio 2018, di una dichiarazione sostitutiva attestante la somministrazione delle vaccinazioni non risultanti dall’Anagrafe o la richiesta di prenotazione delle vaccinazioni non ancora eseguite, effettuata posteriormente al 10 giugno 2018.

Controlli

Le dichiarazioni dei genitori saranno sottoposte, da parte delle scuole, alle verifiche secondo quanto previsto dal DPR n. 445/2000.

Divieto accesso scuola dell’infanzia

In caso di mancata vaccinazione, permane il divieto di ingresso per i bambini della scuola dell’infanzia e dei nidi (attendiamo comunque la sorte dell’emendamento al milleproroghe che rinvia il predetto divieto al 2019/2020 e che, approvato al Senato, è calendarizzato alla Camera per il prossimo 11 settembre).

La presentazione dell’autocertificazione, come suddetto, è sufficiente per ammettere a scuola i bambini suddetti e per non avviare la procedura che porta alla sanzione da 100 a 500 euro (prevista quest’ultima anche per le famiglie degli alunni della primaria e secondaria sino a 16 anni. Per tali alunni non è previsto invece il divieto d’accesso a scuola).

circolare Miur-Ministero della Salute

Riscatto laurea, diritto decade dopo 10 anni. Ecco quando

da Orizzontescuola

Riscatto laurea, diritto decade dopo 10 anni. Ecco quando

di redazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20924/2018 ha stabilito che il diritto al riscatto della laurea decade dopo 10 anni dalla domanda amministrativa.

Il contenzioso ha dato ragione all’INPS nei confronti di un lavoratore che aveva presentato il ricorso a 26 anni dalla domanda originaria.

La vicenda giudiziaria del diritto al riscatto di laurea

Il riscatto di laurea è utile ai fini pensionistici. Ai sensi dell’art. 47 D.P.R n. 639/1970 sulla revisione degli ordinamenti pensionistici la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’INPS nei confronti di un amministrato che chiedeva si desse corso alla pratica di riscatto della laurea ben 26 anni dopo la domanda amministrativa.

Il Tribunale di Roma si era già espresso in maniera negativa per il lavoratore, che ricorre in appello e la Corte di Roma aveva condannato “l’Inps a comunicare all’appellante l’ammontare della riserva matematica in relazione alla domanda di riscatto del 29.1.1983 e ad assegnargli il termine per l’adempimento.”

L’INPS ha ricorso in Cassazione ritenendo che il termine di decadenza di 10 anni sia appplicabile in quanto il riscatto di laurea è una prestazione previdenziale.

La Corte ha dato ragione all’INPS, ribadendo che “E’, quindi, evidente che nel caso di specie si è verificata la suddetta decadenza , dal momento che, a fronte della domanda amministrativa di riscatto del corso di laurea del 29.1.1983, che non era stata poi definita, l’assicurato propose il ricorso per l’accertamento di tale diritto in sede giurisdizionale solo in data 3.2.2009, cioè notevolmente dopo la scadenza del termine decadenziale di dieci anni previsto dal citato art. 47 del D.P.R n. 639/70.”

Pertanto, è utile sapere che nel momento in cui si avvia la domanda di ricostruzione carriera, si hanno poi dieci anni di tempo per l’avvio della pratica, decorsi i quali – stabilisce la Cassazione – il diritto decade.

La guida sul riscatto laurea: periodi utili, costo, calcolo

Sul sito dell’inps è stata pubblicata una guida su come riscattare gli anni della laurea ai fini pensionistici. Si tratta di una pagina per FaQ che ci aiuta a capire cos’è il riscatto e come funziona. Leggi la guida

Si spaccano i sindacati di base sulla riapertura delle GAE

da La Tecnica della Scuola

Si spaccano i sindacati di base sulla riapertura delle GAE