Olimpiadi di Informatica 2018-2019

 

Olimpiadi di Informatica nazionali ed internazionali – Edizione 2018-2019

 

Come per le passate edizioni, anche per l’anno scolastico 2018-2019 si svolgeranno le Olimpiadi Italiane di Informatica (OII) organizzate con rinnovato impegno dalla Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici e per la valutazione del sistema nazionale di istruzione del MIUR, dal ITE E. Tosi di Busto Arsizio e da AICA a seguito dei brillanti risultati conseguiti nelle gare internazionali dai nostri studenti e per la particolare attenzione che il Ministero rivolge alla valorizzazione delle eccellenze. La manifestazione assume, poi, particolare rilevanza per i significativi riconoscimenti ricevuti, fra cui l’assegnazione di Borse di Studio da parte della Banca d’Italia per stage all’estero, riservate ai primi cinque studenti classificati a livello nazionale, e da parte della FEDUF (Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio) nell’ambito del progetto “I fuoriclasse della scuola”.

La complessa organizzazione della competizione verrà attuata con le stesse modalità dello scorso anno che, fra l’altro, prevedono di accompagnare le varie fasi di selezione con una serie di iniziative volte a favorire la diffusione delle competenze informatiche e a sostenere la preparazione degli studenti che parteciperanno alle gare. In allegato si trova la copia aggiornata della circolare in cui sono riportate tutte le informazioni relative alle caratteristiche dell’iniziativa, alle condizioni e alle modalità di partecipazione, all’iter del processo di selezione e agli indirizzi a cui rivolgersi per eventuali chiarimenti.

Con l’auspicio che, per il suo tramite, la scuola italiana possa dare il massimo contributo a questa competizione internazionale assicurando la partecipazione a un elevato numero di studenti, ringrazio per la collaborazione anche a nome del Comitato.

Con viva cordialità.

 

Nello Scarabottolo
Presidente del Comitato per le Olimpiadi Italiane di Informatica

 

Le scuole che intendono aderire potranno iscriversi gratuitamente registrando i propri dati direttamente sul web.

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Gara scolastica giovedì 15 NOVEMBRE!!!


Debuttano online i dati aggiornati dell’Anagrafe dell’edilizia

da Il Sole 24 Ore

Debuttano online i dati aggiornati dell’Anagrafe dell’edilizia 

Al via l’operazione trasparenza sui dati dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica, da ieri disponibili in chiaro, per singolo istituto scolastico, attraverso il portale del Miur nella sezione dedicata ai dati e open data
(http://dati.istruzione.it/opendata/opendata/catalogo/elements1/?area=Edilizia%20Scolastica) .
«Si tratta di un’operazione trasparenza molto importante e senza precedenti – sottolinea il ministro Marco Bussetti – che consente finalmente a tutti i cittadini di conoscere con precisione quale sia lo stato di salute degli edifici scolastici presenti sul territorio nazionale. L’avevamo annunciata, anche a seguito di un Accordo quadro siglato con la Conferenza Unificata lo scorso 6 settembre, e stiamo mantenendo l’impegno preso, rispettando i tempi, anche in risposta alle molte sollecitazioni arrivate in questi anni da associazioni che si sono battute per la sicurezza delle nostre scuole, penso a Cittadinanzattiva e Legambiente».

Così, prosegue Bussetti, «abbiamo un quadro ancora più chiaro per poterci muovere rapidamente nell’individuare le priorità di intervento. Lavoreremo in stretta collaborazione con gli Enti locali per velocizzare le opere di manutenzione. Rispetto al passato – spiega il ministro – si registra qualche miglioramento nei dati, ma molto resta da fare. Dobbiamo correre. Si è perso purtroppo troppo tempo. Abbiamo risorse da spendere che erano rimaste ferme. Oltre 7 miliardi. Abbiamo già sbloccato oltre 1 miliardo per l’antisismica e 1,7 miliardi per interventi di messa in sicurezza. Abbiamo semplificato le procedure di spesa grazie all’Accordo in Conferenza Unificata che ci consente di attribuire le risorse direttamente agli Enti locali, senza passaggi intermedi. L’Anagrafe da ora in poi, sempre grazie a questo Accordo, sarà aggiornata in tempo reale: non dovremo più attendere mesi o anche anni per sapere come stanno le nostre scuole. E sarà anche migliorata con una quantità maggiore di dati che consentiranno di lavorare al meglio per capire dove c’è maggior bisogno di intervento. Faremo tutto questo insieme e Regioni ed Enti locali che, va ricordato, sono proprietari degli edifici scolastici».

Il Miur, in collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana (Asi) e con il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), ha anche avviato una mappatura satellitare degli edifici scolastici per poter verificare eventuali spostamenti, anche millimetrici, degli edifici scolastici negli ultimi 8 anni e far partire i necessari controlli.

Dall’ultimo aggiornamento dell’Anagrafe emerge che in Italia c’è un patrimonio edilizio scolastico composto da 40.151 edifici attivi che fanno capo agli enti locali, 22.000 di questi edifici sono stati costruiti prima del 1970. L’aggiornamento ha consentito un censimento più completo del precedente con un +17,8% di edifici intercettati, che nella precedente rilevazione risultavano inattivi.

Ad oggi, il 53,2% degli edifici possiede il certificato di collaudo statico (la prima norma che introduce in Italia l’obbligo del certificato di collaudo statico è la legge 5 novembre 1971, n. 1086, il 22,3% degli edifici senza questo certificato è costruito prima del 1970). Il 59,5% non ha quello di prevenzione incendi. Il 53,8% non ha quello di agibilità/abitabilità. Il 78,6% delle scuole ha il piano di emergenza. Il 57,5% degli edifici è dotato di accorgimenti per ridurre i consumi energetici. Le barriere architettoniche risultano rimosse nel 74,5% degli edifici.

Calabria, Campania e Sicilia: regioni maglia nera per la verifica della vulnerabilità sismica delle scuole

da Il Sole 24 Ore

Calabria, Campania e Sicilia: regioni maglia nera per la verifica della vulnerabilità sismica delle scuole
di Maria Piera Ceci

Più di una scuola su due è stata costruita prima del 1974 (anno di entrata in vigore della normativa antisismica), più di due scuole su cinque sono in zona ad elevata sismicità ma in poche hanno effettuato la verifica di vulnerabilità sismica, 50 gli episodi di crolli e distacchi di intonaco nell’anno scolastico 2017-2018, un episodio in media ogni quattro giorni. Questa la fotografia degli edifici scolastici in cui trascorrono la mattinata 7.682.635 studenti. Un’emergenza nazionale, ma i finanziamenti per le ristrutturazioni e la manutenzione arrancano e le certificazioni restano appannaggio di poche scuole.
A ricordarci ogni anno questa realtà è Cittadinanzattiva, arrivata al XVI Rapporto sulla sicurezza delle scuole, edizione 2018. Un report basato sui dati istituzionali forniti dal Miur, dal Governo, dall’Inail, ma anche dall’invio di istanze di accesso civico a 7.252 Comuni, Province e Città metropolitane, relative a 6.556 edifici scolastici di 20 Regioni. Il quadro è in miglioramento, ma lento, troppo lento e presenta forti disparità, con un Nord più virtuoso, un Centro che sta cercando di mettersi al passo, un Sud che presenta un ritardo cronico.

Tornando all’elemento più urgente in un Paese dove i terremoti sono frequenti, solo per il 29% delle scuole è stata effettuata la verifica di vulnerabilità sismica, con la pessima performance della Calabria (solo 2% con verifica), della Campania (4%) e della Sicilia (7%), regioni in cui insiste il maggior numero di scuole in zone ad elevata sismicità. Entro dicembre questa verifica dovrà essere effettuata in tutte le scuole ma ad oggi – da quanto risulta a Cittadinanzattiva – solo il 37% delle richieste è stato finanziato.
La microzonazione sismica è stata realizzata in poco meno di una scuola su tre (31%), con punte positive in Friuli-Venezia Giulia (72% del campione di scuole) e in Umbria (65%), mentre preoccupano i dati della Puglia (solo l’1%) e del Piemonte (5%).
Solo il 9% delle scuole è stato migliorato dal punto di vista sismico e ancor meno (5%) è stato
adeguato sismicamente.

Certificazione di agibilità\abitabilità: solo un quarto delle scuole ne è in possesso, con punte positive in Liguria, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige (50 per cento) e punte negative nel Lazio (9 per cento). Va un po’ meglio per il collaudo statico degli edifici. Lo ha effettuato il 53 per cento delle scuole, con il Lazio ancora una volta a segnare un primato negativo, con uno scarso 14 per cento, e la Campania, poco meglio con un 17 per cento. Decisamente lontani comunque dal 90 per cento del Piemonte e dall’84 per cento del Trentino-Alto Adige.

Rischio alluvione: nonostante circa 6mila edifici si trovino in aree a rischio alluvione, solo il 9 per cento delle scuole monitorate ha adottato il Piano di gestione del rischio alluvione, con la Sardegna a detenere il primato, pur con uno scarso 36 per cento. Sempre meglio di Abruzzo, Puglia e Sicilia che si fermano all’1 per cento.
Ancora ultimo il Lazio (3 per cento) per quanto riguarda l’indagine diagnostica su solai e controsoffitti, nonostante i frequenti casi di cronaca. Primato negativo conteso dalla Campania, che si ferma al 5 per cento. Molto meglio fanno Sardegna e Piemonte, rispettivamente con un 45 per cento e 43 per cento.

Cosa fare dunque in un Paese che investe di più, ma con grandi differenze regionali? Cittadinanzattiva ipotizza una cifra di 15\20 miliardi di euro per poter ricostruire e ristrutturare il patrimonio edilizio scolastico, un tema su cui non mancano le iniziative del governo giallo-verde. Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha sbloccato un miliardo di euro per l’antisismica e oltre 1,7 miliardi per la messa in sicurezza, ha chiesto la collaborazione dell’Asi, l’Agenzia spaziale italiana, e del Cnr per far partire una mappatura satellitare delle nostre scuole, e valuta – come Miur – la costituzione di parte civile nell’inchiesta sui lavori della nuova ala del plesso scolastico “Alfredo Aspri” di Sperlonga, in provincia di Latina, un’ala costruita senza fondamenta per risparmiare sui costi, in un appalto a massimo ribasso.

Anche Cittadinanzattiva riconosce l’aumentata sensibilità degli ultimi due governi nei confronti del tema edilizia scolastica, ma – avverte – bisogna fare in fretta.
«Occorre fare indagini diagnostiche a tappeto sui solai e controsoffitti: è un provvedimento che costa poco e garantisce che si possano anticipare alcuni dei crolli» – spiega Adriana Bizzarri, che ha curato il rapporto di Cittadinanzattiva. «Chiediamo uno snellimento delle procedure, maggior rapidità degli interventi nelle zone colpite dal sisma ma non solo, chiediamo controlli serrati perché il caso di Sperlonga ha scioccato chiunque. E chiediamo che si investa nella sicurezza sismica ricordando che 18mila dei nostri edifici sono in zona 1 e zona 2».

Pensioni scuola, c’è l’opzione APE Volontaria

da La Tecnica della Scuola

Pensioni scuola, c’è l’opzione APE Volontaria
Di Fabrizio De Angelis

In questo periodo si è intensificato il discorso relativo alle pensioni. La legge Fornero si cambierà e arriverà Quota 100.
Si saprà fra non molto tempo la definitiva misura che prenderà il Governo in tal senso. Nel frattempo, però, ricordiamo che in vigore ci sono altre soluzioni per la pensione anticipata, come l’APE volontaria, cioè l’anticipo finanziario a garanzia pensionistica che può essere richiesto dai lavoratori dipendenti pubblici e privati, dai lavoratori autonomi e dagli iscritti alla Gestione Separata. Questa misura è stata prorogata al 31 dicembre 2019 dall’ultima legge di Bilancio 2018.

Cos’è l’Ape volontaria

L’Ape volontaria, è la sottoscrizione di una convenzione con banche e assicurazioni che anticipano i soldi al pensionando, per poi riscuoterli trattenendoli dall’assegno di quiescenza, con gli interessi, nel corso di 20 anni che partono dalla data di pensionamento indicata dalla riforma Fornero.

Di seguito alcune informazioni su chi potrà chiedere l’Ape volontaria e quali saranno i costi della misura sperimentale valida fino al 2019, così come segnalato dal sito dell’Inps.

Prima di tutto bisogna evidenziare che il prestito è erogato per un periodo minimo di sei mesi e fino alla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia. Il prestito decorre entro 30 giorni lavorativi dal perfezionamento del contratto.

L’importo massimo e minimo richiedibile sarà stabilito con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.

Le somme erogate sono a titolo di prestito, e non concorrono a formare reddito ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Alle somme erogate a titolo di APE, pertanto, si applica il tasso di interesse e il premio assicurativo relativo all’assicurazione di copertura del rischio di premorienza previsti dagli appositi accordi quadro.

A fronte degli interessi sul finanziamento e dei premi assicurativi per la copertura del rischio di premorienza è riconosciuto un credito di imposta annua nella misura massima del 50% dell’importo pari a un ventesimo degli interessi e dei premi assicurativi complessivamente pattuiti nei relativi contratti.

Questo credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi ed è riconosciuto dall’INPS per l’intero importo rapportato a mese a partire dal primo pagamento del trattamento di pensione.

Insieme al prestito previdenziale associato all’Ape, è prevista una polizza assicurativa sulla vita del pensionato. Se il beneficiario del prestito previdenziale muore prima di aver rimborsato tutte le rate dovute, un’impresa assicuratrice si impegna a farlo al suo posto senza che restino debiti pendenti sugli eredi.

Chi può presentare la domanda

Per poter presentare domanda di Ape volontaria nel 2018 è necessario che i lavoratori posseggano i seguenti requisiti:

  • almeno 63 anni di età;
  • avere un’età che consente di maturare il requisito per la pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi;
  • essere a non meno di sei mesi dalla data di maturazione del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia;
  • aver versato almeno 20 anni di contributi;
  • avere un importo della pensione non inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale per chi ha iniziato a versare i contributi dal 1° gennaio 1996;
  • importo di pensione, al netto della rata dell’APE richiesta, pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo AGO (501,89 euro per l’anno 2017).

Per quanto riguarda il requisito anagrafico la circolare INPS ricorda che bisogna tener presente ai fini del calcolo di quando si può richiedere l’Ape volontaria anche degli adeguamenti agli incrementi della speranza di vita alla data di invio della domanda. Attualmente questa è pari a sette mesi per il periodo dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2018, incrementati di ulteriori cinque mesi dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2020.

Come fare domanda

Il servizio online dal 12 aprile, come riporta INPS, consente di inviare la domanda di accesso all’anticipo pensionistico attraverso l’uso dell’identità digitale SPID almeno di secondo livello, una volta ottenuta la certificazione del diritto all’APE.

La domanda di APE, che comprende la domanda di pensione di vecchiaia, la domanda di finanziamento, la domanda di assicurazione e l’istanza di accesso al fondo, da liquidare al raggiungimento dei requisiti di legge, non è revocabile.

Nel momento in cui compila la domanda, il richiedente deve indicare, tra gli aderenti, sia l’istituto finanziatore cui richiedere il prestito sia l’impresa assicurativa alla quale richiedere la copertura del rischio di premorienza.

Consulte provinciali studentesche, sostituzione rappresentanti decaduti entro il 31 ottobre

da La Tecnica della Scuola

Consulte provinciali studentesche, sostituzione rappresentanti decaduti entro il 31 ottobre
Di Lara La Gatta

Con nota 3802 del 19 settembre il Miur ha dettato istruzioni in merito alla sostituzione dei rappresentanti delle Consulte Provinciali Studentesche che cessino dalla carica, prima del biennio stabilito, per qualsiasi causa (sopraggiunta indisponibilità, passaggio ad altra scuola) ovvero che abbiano perso i requisiti di eleggibilità per aver conseguito il diploma.

I dirigenti scolastici delle scuole interessate dovranno avviare le procedure per la sostituzione dei rappresentanti decaduti dalla carica, entro e non oltre il 31 ottobre 2018. Le eventuali nuove elezioni si dovranno svolgere secondo la procedura elettorale semplificata, prevista dagli art. 21 e 22 dell’O.M. n. 215 del 15 luglio 1991.

Materiali informativi utili sono scaricabili dal sito www.spazioconsulte.it.

Cittadinanza e creatività digitale: approvazione graduatorie definitive regionali

Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020. Avviso Prot. AOODGEFID/2669 del 03/03/2017 per lo Sviluppo del pensiero logico e computazionale e della creatività digitale e delle competenze di “cittadinanza digitale”, a supporto dell’offerta formativa. Asse I – Istruzione – Fondo Sociale Europeo (FSE). Obiettivo Specifico 10.2 Miglioramento delle competenze chiave degli allievi – Azione 10.2.2 – Azioni di integrazione e potenziamento delle aree disciplinari di base – Sotto-azione 10.2.2.A – Competenze di base
Approvazione e pubblicazione graduatorie definitive regionali delle proposte progettuali degli Istituti scolastici.

Prot. 25954 del 26 settembre 2018

Paths towards citizenship through European cultural heritage

Patrimonio Culturale: oggi a Palermo la conferenza europea Erasmus+

Partecipano 130 rappresentanti di 20 Paesi europei e
500 persone dal mondo della scuola, università ed educazione degli adulti

Palermo ospita oggi uno dei più importanti eventi Erasmus+ del 2018, la conferenza internazionale “Paths towards citizenship through European cultural heritage” sul patrimonio culturale europeo. L’evento è organizzato dall’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire al Teatro Politeama, nell’ambito delle iniziative dell’Anno europeo del Patrimonio culturale 2018.

Intervengono Iolanda Riolo, Assessore all’innovazione del Comune Palermo, Mariarita Sgarlata, Consigliera del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Roberto Lagalla, Assessore Regionale Istruzione e della Formazione Professionale, Sebastiano Tusa, Assessore Regionale Beni Culturali e Identità Siciliana, Donatella Amatucci, Autorità Nazionale Erasmus+ al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, Giovanni Di Fede, Consigliere di Amministrazione Indire.

Partecipano ai lavori oltre 600 rappresentanti di scuole, università e organizzazioni dall’Italia e da 20 diversi Paesi europei. Presenti anche i rappresentanti delle Agenzie nazionali Erasmus europee, del Miur e degli enti locali.

“Raccogliamo l’invito della Commissione europea – dichiara Giovanni Di Fede, Consigliere di amministrazione Indire, Agenzia Nazionale Erasmus+ Italia – che incoraggia a coinvolgere sempre più persone nella scoperta del nostro patrimonio. Abbiamo deciso di dare vita qui a Palermo ad un’occasione di incontro internazionale in cui sono coinvolte anche le Agenzie nazionali Erasmus europee. L’idea è di valorizzare quei progetti che si fondano sul valore della cultura e dell’istruzione per la crescita dei cittadini, che condividono radici comuni, conoscenza, tutela e rispetto del patrimonio culturale europeo”.

“Per Palermo è un onore ed un piacere ospitare questo evento organizzato dall’Agenzia Erasmus+ INDIRE,- dichiara il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando –  segno di grande attenzione alla vitalità culturale della nostra città e, soprattutto, alla sua dimensione internazionale come luogo di incontro, dialogo e contaminazione fra le culture. Non posso che ringraziare l’Agenzia e tutti i partecipanti per la loro presenza oggi nella nostra città. Il rapporto fra cittadinanza attiva e dialogo fra le culture è oggi un tema centrale, così come lo è la capacità di costruire momenti di incontro e dialogo che rendano evidente come solo da questi, e non certo dallo scontro e dal confronto negativo, possa aver luogo uno sviluppo armonico di tutte le comunità. La presenza a Palermo di centinaia di esperti di formazione ed istruzione da più parti del mondo, così come la vivace presenza di organizzazioni della società civile, scuole e centri di formazione che a Palermo operano nell’ambito di Erasmus+ sono tutti segni evidenti di come questo programma comunitario sia fra quelli che maggiormente rispecchiano i valori fondanti dell’Unione Europea: il dialogo, la cooperazione, il rispetto e la valorizzazione di ogni identità come strumenti per costruire comunità sane e che guardano al futuro.”

Palermo è stata scelta come sede dell’evento per il suo ruolo di Capitale italiana della cultura 2018, ma anche perché la città è da sempre il simbolo dell’incontro tra culture diverse.

L’obiettivo della giornata è diffondere consapevolezza culturale, aprire alla dimensione internazionale dell’istruzione e della formazione e permettere ai partecipanti di conoscersi, confrontarsi e immaginare progetti futuri. I lavori si sviluppano in quattro sessioni tematiche: il patrimonio culturale per rafforzare l’identità europea; istruzione e cultura per combattere i radicalismi; il patrimonio appartiene a tutti, Il ruolo del Mediterraneo come ponte verso altre culture.

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 settembre 2018

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 settembre 2018

Progetto «Bellezz@ – Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati». (18A07255)

(GU n.265 del 14-11-2018 )

IL PRESIDENTE
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni;
Visto l’art. 7, commi 26 e 27, del decreto-legge 31 maggio 2010, n.
78, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 30 luglio
2010, n. 122, che attribuisce al Presidente del Consiglio dei
ministri la gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate e la
facolta’ di avvalersi per tale gestione del Dipartimento per lo
sviluppo e la coesione economica del Ministero dello sviluppo
economico;
Visto il decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88, e in
particolare l’art. 4, con il quale si dispone che il Fondo per le
aree sottoutilizzate sia denominato Fondo per lo sviluppo e la
coesione e sia destinato a dare unita’ programmatica e finanziaria
all’insieme degli interventi aggiuntivi a finanziamento nazionale
rivolti al riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del
Paese;
Vista la legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilita’ 2014)
e, in particolare, l’art. 1, comma 6, che determina la dotazione
aggiuntiva del Fondo per lo sviluppo e la coesione per il periodo di
programmazione 2014-2020, stabilendo che il complesso delle risorse
sia destinato a sostenere esclusivamente interventi per lo sviluppo,
anche di natura ambientale;
Vista la legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilita’ 2015)
e in particolare l’art. 1, comma 703, che, ferme restando le vigenti
disposizioni sull’utilizzo del Fondo per lo sviluppo e la coesione,
detta ulteriori disposizioni per l’utilizzo delle risorse assegnate
per il periodo di programmazione 2014-2020;
Visto l’art. 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241, concernente la
stipula di accordi tra pubbliche amministrazioni per lo svolgimento
in collaborazione di attivita’ di interesse comune;
Visto il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, recante
«Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’art. 10
della legge 6 luglio 2002, n. 137»;
Vista la delibera del 1° maggio 2016 del Comitato interministeriale
per la programmazione economica (di seguito, CIPE), con la quale,
sulla proposta del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del
Consiglio dei ministri pro-tempore, in qualita’ di Autorita’ politica
per la coesione, e’ stato approvato il piano stralcio «Cultura e
turismo» presentato dal Ministero dei beni e delle attivita’
culturali e del turismo ed e’ stata disposta l’assegnazione al
medesimo Ministero di un importo complessivo di 1.000 milioni di
euro, a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione,
da destinare al sistema museale italiano, ai sistemi territoriali
turistico – culturali (cammini, percorsi, aree vaste) nonche’ ad
interventi di completamento particolarmente significativi e a nuovi
interventi da individuarsi con decreto del Presidente del Consiglio
dei ministri;
Visto, in particolare, il paragrafo 1.2, lettera c), della citata
delibera CIPE, con il quale si e’ disposta la destinazione
all’insieme di interventi di completamento particolarmente
significativi e di nuovi interventi di una riserva di importo pari a
170 milioni di euro, nell’ambito della quale 150 milioni di euro sono
assegnati a favore di interventi, ciascuno dei quali non superiore a
10 milioni di euro, afferenti al progetto di recupero di luoghi
culturali dimenticati, denominato «Bellezz@-Recuperiamo i luoghi
culturali dimenticati»;
Visto, altresi’, il paragrafo 2.2., della citata delibera CIPE,
concernente le modalita’ di attuazione degli interventi di cui al
progetto «Bellezz@-Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati», per
il quale gli interventi sono individuati sulla base delle
segnalazioni pervenute dal territorio e, nell’eventualita’ in cui
queste comportassero finanziamenti in misura superiore a 150 milioni
di euro, sono selezionati da una apposita Commissione, all’uopo
costituita;
Visto l’avviso pubblicato sul sito internet della Presidenza del
Consiglio dei ministri il 9 maggio 2016, con il quale e’ data
facolta’ a tutti i cittadini di segnalare, entro il 31 maggio 2016,
all’indirizzo di posta elettronica bellezz@governo.it un luogo
pubblico da recuperare, ristrutturare o reinventare per il bene della
collettivita’ o un progetto culturale da finanziare;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 19
giugno 2017, con il quale, essendo pervenuto un numero di
segnalazioni tale da richiedere una disponibilita’ superiore alle
risorse assegnate, pari a 150 milioni di euro, e’ stata istituita, in
attuazione del citato paragrafo 2.2. della delibera CIPE del 1°
maggio 2016, una Commissione per la selezione degli interventi;
Visto il decreto del Segretario generale della Presidenza del
Consiglio dei ministri del 3 luglio 2017, con il quale e’ stata
istituita la segreteria tecnico-amministrativa a supporto della
Commissione per la selezione degli interventi, ai sensi dell’art. 4
del citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 19
giugno 2017;
Considerato che, come risulta dai verbali dei lavori, la
Commissione per la selezione degli interventi ha dato mandato alla
segreteria tecnico-amministrativa di selezionare, sulla base dei
criteri stabiliti dalla delibera del 1° maggio 2016 del CIPE e dal
decreto istitutivo della Commissione per la selezione degli
interventi, le 139.689 e-mail recanti segnalazioni e di predisporre
l’elenco, secondo l’ordine crescente degli importi indicati, delle
segnalazioni selezionate, escludendo gli interventi ricadenti nello
stesso comune riportanti importo maggiore e le segnalazioni che non
hanno indicato alcun importo;
Vista la nota prot. n. USG 7598 del 19 dicembre 2017, con la quale
il Presidente della Commissione ha comunicato all’Ufficio del
segretario generale la conclusione dei lavori da parte della
Commissione per la selezione degli interventi nella seduta del 15
dicembre 2017 e ha trasmesso la relativa documentazione;
Visti in particolare, il verbale n. 3 del 15 dicembre 2017 della
Commissione per la selezione degli interventi, la nota prot. n. USG
1153 del 22 febbraio 2018 e la nota-mail prot. 3719 del 27 febbraio
2018, dai quali si evince che la Commissione per la selezione degli
interventi all’esito della selezione degli interventi sulla base dei
criteri sopra indicati, e’ pervenuta ad un elenco di 310 interventi
conformi alla delibera CIPE del 1° maggio 2016 e al decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri del 19 giugno 2017 e ad un
elenco di 271 interventi selezionati fino a concorrenza delle risorse
disponibili;
Considerato che con apposita convenzione, da adottarsi ai sensi del
citato art. 15 della legge n. 241 del 1990, tra gli enti attuatori e
il Ministero dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo,
assegnatario delle risorse in base alla citata delibera CIPE del 1°
maggio 2016, saranno regolate le modalita’ di erogazione del
finanziamento e di verifica dell’esecuzione degli interventi
afferenti al progetto «Bellezz@-Recuperiamo i luoghi culturali
dimenticati»;
Viste le note di febbraio 2018 a firma della Sottosegretaria di
Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri pro-tempore, con le
quali, comunicando ai comuni dell’avvenuta conclusione della fase di
selezione degli interventi, si forniva assicurazione agli stessi che
sarebbe seguita formale richiesta da parte della Commissione per la
selezione degli interventi al fine di acquisire tutta la
documentazione necessaria alla stipula della suddetta convenzione;
Visto il decreto del Segretario generale 8 marzo 2018 con il quale
sono state stabilite le modalita’ di accesso alla fase di stipula
della convenzione sopra citata con il Ministero dei beni e delle
attivita’ culturali;
Vista la nota prot. n. USG 5221 del 3 agosto 2018 con la quale il
Presidente della Commissione per la selezione degli interventi
trasmette la documentazione prodotta nel corso dell’espletamento
delle attivita’ svolte in adempimento dell’incarico conferito con
decreto del Segretario generale 8 marzo 2018;
Rilevato che risulta che non tutti i comuni sono stati messi nelle
condizioni di fornire tutta la documentazione indicata dal suddetto
decreto del Segretario generale e necessaria alla stipula della
predetta convenzione;
Ritenuto necessario provvedere al completamento dell’istruttoria
con l’acquisizione di tutti gli elementi utili per una compiuta
valutazione ai fini dell’accesso al finanziamento e, in coerenza con
quanto previsto dal punto 2.3., lettera ii) della delibera CIPE del
1° maggio 2016, individuare i progetti suscettibili di un immediato
avvio dei lavori e consentire conseguentemente un rapido
perfezionamento della stipula delle convenzioni;
Ritenuto pertanto necessario provvedere all’istituzione di una
Commissione per l’attuazione del progetto «Bellezz@-Recuperiamo i
luoghi culturali dimenticati»;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 6 giugno
2018, con il quale al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del
Consiglio dei ministri, onorevole dott. Giancarlo Giorgetti, e’ stata
delegata la firma dei decreti, degli atti e dei provvedimenti di
competenza del Presidente del Consiglio dei ministri, ad esclusione
di quelli che richiedono una preventiva deliberazione del Consiglio
dei ministri e di quelli relativi alle attribuzioni di cui all’art. 5
della legge 23 agosto 1988, n. 400;

Decreta:

Art. 1

Commissione per l’attuazione del progetto
«Bellezz@-Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati»

  1. E’ istituita la Commissione per l’attuazione del progetto
    «Bellezz@-Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati» (di seguito
    Commissione), al fine di completare, nell’ambito dell’attuazione di
    cui al punto 2 della delibera CIPE indicata in premessa,
    l’individuazione degli enti attuatori che accedono alla fase
    successiva di stipula delle convenzioni con il Ministero dei beni e
    delle attivita’ culturali, concernenti le modalita’ di erogazione del
    finanziamento e di verifica degli interventi afferenti al progetto
    «Bellezz@-Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati».
  2. La Commissione e’ cosi’ composta:
    due rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei ministri,
    di cui uno con funzioni di Presidente;
    un rappresentante del Ministero dei beni e delle attivita’
    culturali;
    un rappresentante del Ministero dell’economia e finanze;
    un rappresentante del Ministero delle infrastrutture e dei
    trasporti.
  3. Con successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri
    sono individuati i componenti della Commissione.
  4. La Commissione si avvale di una Segreteria
    tecnico-amministrativa, istituita con decreto del Segretario generale
    della Presidenza del Consiglio dei ministri, operante presso il
    Segretariato generale della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Art. 2

Documentazione necessaria
per l’accesso al finanziamento

  1. Possono accedere alla fase successiva di stipula delle
    convenzioni con il Ministero dei beni e delle attivita’ culturali, di
    cui all’art. 1, comma 1, gli enti attuatori degli interventi, dal
    numero 1 al numero 271, di cui all’elenco allegato. Tali enti
    presentano, entro sei mesi dalla data di pubblicazione nella Gazzetta
    Ufficiale del presente decreto, una dichiarazione recante:
    a) l’indicazione precisa del bene/luogo da recuperare ovvero del
    progetto di interesse culturale e sua ubicazione;
    b) l’indicazione del proprietario del bene/luogo da recuperare e
    dell’eventuale titolare di diritti concessori sul bene ovvero del
    gestore del progetto di interesse culturale;
    c) l’indicazione del soggetto proponente l’intervento;
    d) l’indicazione dell’ente pubblico attuatore e del suo
    rappresentante per l’intervento;
    e) la dichiarazione da parte dell’ente pubblico attuatore della
    persistente attualita’ e necessita’ dell’intervento/progetto
    segnalato;
    f) l’indicazione degli eventuali provvedimenti di approvazione o
    autorizzazione gia’ acquisiti.
  2. Alla dichiarazione di cui al comma 1 sono allegati:
    a) il quadro economico di spesa dettagliato e aggiornato che,
    fermo il limite di importo di finanziamento richiesto nella
    segnalazione inviata, e’ articolato, ove possibile, secondo lo schema
    di cui all’art. 16 del decreto del Presidente della Repubblica 5
    ottobre 2010, n. 207 e reca, altresi’, indicazione di eventuali altri
    finanziamenti;
    b) il Programma operativo di dettaglio, recante indicazione delle
    attivita’ e delle procedure da espletare per pervenire all’attuazione
    dell’intervento segnalato;
    c) il progetto esecutivo;
    d) la documentazione che accerti la sussistenza della
    disponibilita’ giuridica e fattuale dei beni ai fini della
    realizzazione dell’intervento;
    e) la documentazione che dimostri che l’intervento riguarda la
    tutela e/o la valorizzazione di beni del patrimonio culturale, ai
    sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.
  3. Gli enti attuatori che, ai sensi dell’art. 3 del decreto del
    Segretario generale 8 marzo 2018, hanno gia’ presentato la
    documentazione richiesta di cui alle lettere a), b), c), d) , e) e f)
    del comma 1 del presente articolo, nonche’ alle lettere a) e b) del
    comma 2, sono comunque tenuti a presentare, nel termine di cui
    all’art. 2, comma 1, gli allegati di cui alle lettere c), d), ed e),
    del comma 2, del presente articolo, e a richiamare la dichiarazione e
    la documentazione gia’ trasmesse.
  4. Gli enti attuatori di cui al comma 3, possono proporre modifiche
    e/o integrazioni alla documentazione gia’ presentata ai sensi del
    decreto del Segretario generale 8 marzo 2018, entro il termine di cui
    al comma 1, del presente decreto. Le modifiche e/o integrazioni non
    devono comunque inficiare la coerenza con l’intervento/progetto
    originariamente segnalato e selezionato.
  5. La documentazione e’ trasmessa alla Presidenza del Consiglio dei
    ministri, Segretariato generale, esclusivamente mediante posta
    elettronica certificata all’indirizzo,
    progettobellezza@pec.governo.it, conformemente alle norme del Codice
    dell’amministrazione digitale, entro il termine di cui al comma 1,
    del presente decreto. Gli enti attuatori che hanno trasmesso la
    documentazione successivamente alla scadenza del termine di cui al
    comma 1 non possono accedere alla fase successiva di stipula delle
    convenzioni con il Ministero dei beni e delle attivita’ culturali.
  6. L’istruttoria ai fini della individuazione degli interventi
    destinatari del finanziamento e’ svolta dalla Commissione che
    provvede alla verifica della sussistenza e della conformita’ della
    documentazione trasmessa, nonche’ la coerenza della stessa con
    l’intervento/progetto originariamente segnalato e selezionato.
  7. La documentazione viene esaminata dalla Commissione seguendo
    l’ordine di presentazione da parte degli enti attuatori. L’esame
    della Commissione ha ad oggetto la verifica della completezza della
    documentazione trasmessa, della coerenza con il progetto
    «Bellezz@-Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati», secondo quanto
    previsto dalla delibera CIPE del 1° maggio 2016, e della conformita’
    alle disposizioni del presente decreto.
  8. In caso di esito positivo della verifica di cui al comma 7, il
    Presidente della Commissione ne da’ comunicazione alla Presidenza del
    Consiglio dei ministri – Ufficio del Segretario generale, ai fini
    dell’adozione di apposito decreto del Presidente del Consiglio dei
    ministri di accesso alla successiva fase di stipula delle convenzioni
    con il Ministero dei beni e delle attivita’ culturali.
  9. La Commissione, qualora, all’esito della verifica di cui al
    comma 7, riscontri che la documentazione e’ incompleta, incoerente o
    non conforme determina l’esclusione dell’ente attuatore dall’accesso
    alla fase successiva della stipula delle convenzioni con il Ministero
    dei beni e della attivita’ culturali. Le eventuali somme residue non
    erogate, rese disponibili da una o piu’ esclusioni dall’accesso alla
    fase successiva di stipula delle convenzioni con il Ministero dei
    beni e delle attivita’ culturali, sono destinate, nei limiti della
    capienza finanziaria, agli ulteriori interventi di cui all’elenco
    allegato, nell’ordine ivi indicato.
  10. La Commissione provvede all’esame della documentazione relativa
    agli ulteriori interventi di cui al comma 9, al fine del loro accesso
    alla fase successiva della stipula delle convenzioni con il Ministero
    dei beni e delle attivita’ culturali. A tal fine invita gli enti
    attuatori a trasmettere la documentazione di cui ai commi 1 e 2 del
    presente articolo, entro il termine di sei mesi dalla richiesta. In
    tale ipotesi si applicano i commi 5, 6, 7, 8 e 9 del presente
    articolo.
    Il presente decreto e’ trasmesso agli organi di controllo per gli
    adempimenti di competenza e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.

Roma, 27 settembre 2018

p. Il Presidente del Consiglio dei ministri: Giorgetti

Registrato alla Corte dei conti il 29 ottobre 2018
Ufficio controllo atti P.C.M. Ministeri giustizia e affari esteri,
reg.ne prev. n. 1973


Allegato

Progetto: “Bellezz@-Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati”
COMMISSIONE PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTI
istituita con DPCM 19 giugno 2017

Nota di aggiornamento al DEF 2018 in CdM

Il Consiglio dei ministri, nel corso della seduta del 27 settembre, approva la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (NaDef) 2018


NOTA DI AGGIORNAMENTO AL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA 2018

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’economia e delle finanze Giovanni Tria, ha approvato la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (NaDef) 2018.

Il programma di politica economica e finanziaria del Governo illustrato nella NaDef è coerente con il contratto di Governo e con la risoluzione parlamentare sul Def 2018 approvata il 19 giugno scorso.

I punti principali sono:

  • la cancellazione degli aumenti dell’Iva previsti per il 2019;
  • l’introduzione del reddito di cittadinanza, con la contestuale riforma e il potenziamento dei Centri per l’impiego;
  • l’introduzione della pensione di cittadinanza;
  • l’introduzione di modalità di pensionamento anticipato per favorire l’assunzione di lavoratori giovani (superamento della legge Fornero);
  • la prima fase dell’introduzione della flat tax tramite l’innalzamento delle soglie minime per il regime semplificato di imposizione su piccole imprese, professionisti e artigiani;
  • il taglio dell’imposta sugli utili d’impresa (Ires) per le aziende che reinvestono i profitti e assumono lavoratori aggiuntivi;
  • il rilancio degli investimenti pubblici attraverso l’incremento delle risorse finanziarie, il rafforzamento delle capacità tecniche delle amministrazioni centrali e locali nella fase di progettazione e valutazione dei progetti, nonché una maggiore efficienza dei processi decisionali a tutti i livelli della pubblica amministrazione, delle modifiche al Codice degli appalti e la standardizzazione dei contratti di partenariato pubblico-privato;
  • un programma di manutenzione straordinaria della rete viaria e di collegamenti italiana a seguito del crollo del ponte Morandi a Genova, per il quale, in considerazione delle caratteristiche di eccezionalità e urgenza degli interventi programmati, si intende chiedere alla Commissione europea il riconoscimento della flessibilità di bilancio;
  • politiche di rilancio dei settori chiave dell’economia, in primis il manifatturiero avanzato, le infrastrutture e le costruzioni;
  • lo stanziamento di risorse per il ristoro dei risparmiatori danneggiati dalle crisi bancarie.