Viaggiare in sedia a rotelle: alla scoperta di Napoli in carrozzina

Disabili.com del 22-10-2018
Viaggiare in sedia a rotelle: alla scoperta di Napoli in carrozzina

NAPOLI. Città unica per colori, arte, creatività e calore, Napoli è stata meta di una vacanza da parte del nostro lettore Mirko Ferranti, che qui ci riporta un interessantissimo e dettagliato report di viaggio dove troviamo utili informazioni sull’accessibilità della città per chi, come lui, intende visitarne le principali attrazioni turistiche a bordo di una carrozzina elettrica.

Per l’organizzazione del mio viaggio di una settimana a Napoli ho cominciato circa tre mesi prima a fissare le date e a prenotare il volo aereo. Io abito a Sanremo e l’aeroporto più vicino è Nizza, in Francia. La compagnia EASYJET collega l’aeroporto Nice Cote d’Azur a Napoli con un volo che ha diverse frequenze a seconda delle stagioni dell’anno. Come molte compagnie lowcost prenotando con largo anticipo si ottengono tariffe più convenienti e il rischio di dover disdire per qualche contrattempo non è troppo grave.

LA RICERCA DELL’ALBERGO – Solo dopo aver confermato le date del volo (a metà marzo 2018) ho cominciato a cercare una sistemazione alberghiera in città. Mi sono avvalso del sito “booking.com” che fra le opzioni di ricerca prevede anche di poter selezionare strutture con accessibilità per disabili.
Ormai ho imparato che non mi posso fidare di una generica dichiarazione di accessibilità per cui ho contattato direttamente ogni singola struttura con richieste piuttosto dettagliate per evitare di trovare problemi sul posto.
Io uso una carrozzina elettrica per esterni/interni, larga 65cm e lunga 120cm. Sulla base di queste misure chiedo sempre di verificare i percorsi interni all’albergo, le dimensioni dell’ascensore e gli accessi al bagno con l’invio di qualche foto dello stesso. La mia mail può sembrare un po’ pedante, infatti ho trovato sia alberghi che mi hanno fornito con estrema gentilezza e pazienza tutte le informazioni necessarie, sia altri che mi hanno trattato piuttosto sbrigativamente senza accordarmi grande attenzione.
Ho cominciato dai B&B più economici vincolando la ricerca a ubicazioni centrali dato che sui mezzi pubblici (purtroppo) in Italia non si può quasi mai fare conto.
Ho dovuto contattare più di trenta strutture con una progressione di prezzi da 70€ a notte a 120€ e oltre e nella scelta, visto l’anticipo di diverse settimane, ho dato importanza anche alla presenza o meno di oneri di cancellazione.
Con approssimazioni successive, dopo aver trovato strutture che si dicevano accessibili ai disabili pur avendo tre gradini prima dell’ascensore o proponendo solo letti matrimoniali alla francese (ovvero larghi 140cm), ho selezionato l’hotel Caravaggio, un quattro stelle posto in via dei Tribunali, in pieno centro storico.

TRASFERIMENTO AEROPORTO-ALBERGO – Un altro problema da risolvere è quello del trasferimento dall’aeroporto all’albergo sia all’arrivo che alla ripartenza. A Napoli esiste un servizio di autobus denominato Alibus che unisce l’aeroporto alla stazione centrale e a piazza Municipio. Non è stato facile arrivare a chiarire che questi mezzi non sono accessibili anche perché girando in rete si trova una vecchia notizia che chiamando un certo numero è possibile prenotare un autobus con rampa di accesso. Attualmente questo numero è dedicato ad altre funzioni e la linea Alibus non è mai accessibile, segno che il servizio è peggiorato nel tempo anziché evolversi verso la piena fruibilità.
Fortunatamente esiste la onlus AMICAR che è attrezzata con mezzi adatti anche a caricare persone sulla propria carrozzina. E’ possibile prenotare telefonicamente senza dover inviare caparre o altro. Il personale è gentilissimo, il servizio puntuale e attento e i costi sono di poco superiori a quelli di un normale taxi.

IMBARCO IN AEREO – Nonostante non sia la prima volta che viaggiamo in aereo ho dovuto fronteggiare un problema piuttosto grave. Il giorno della partenza Nizza era sotto un vero nubifragio, ma al momento di consegnare la mia sedia per l’imbarco nella stiva nessuno mi ha detto che sarebbe dovuta passare all’esterno per cui non mi ha neppure sfiorato il sospetto di doverla proteggere in qualche modo dalla pioggia. Il risultato è che è stata lasciata oltre mezz’ora sotto la pioggia battente assieme a tutte le altre valigie (che però sono stagne) e che all’arrivo a Napoli il cuscino e lo schienale erano completamente inzuppati. Non ho potuto sporgere reclamo perché il problema non compariva tra i danni codificati e neppure la mail che ho inviato successivamente alla compagnia aerea ha sortito alcun effetto. In compenso ho imparato che bisogna sempre portarsi un telo con cui coprire la sedia prima di consegnarla per l’imbarco, ricordando che avere sole alla partenza non garantisce che non piova alla destinazione. Fortunatamente le parti elettriche (che erano la mia prima preoccupazione) non hanno subito danni e il problema si è risolto in un paio di giorni “umidi” nonostante l’abbondante trattamento con l’asciugacapelli dell’albergo.

UNA VACANZA DI PIOGGIA – Purtroppo la mia settimana a Napoli è stata bagnata anche per la pioggia che quotidianamente è caduta sulla città. Per questo motivo abbiamo dovuto modificare il programma originale orientandoci a visitare principalmente musei e palazzi piuttosto che parchi e passeggiate. Quindi niente Pompei ed Ercolano (dove avevo pensato di andare con il servizio di AMICAR dato che i mezzi pubblici non garantiscono l’accessibilità), niente Posillipo e lungo mare, non per scelta ma per necessità.
La posizione centrale dell’albergo è stata fondamentale per permetterci di raggiungere a piedi le destinazioni di nostro interesse e poter inserire qualche ora di riposo e asciugatura durante le giornate.

CERTOSA DI SAN MARTINO – Abbiamo cominciato con la certosa di San Martino che dalla sua posizione dominante è visibile da vari punti della città. Si può raggiungere con la funicolare che parte da piazza Montesanto e che, benchè descritta come accessibile, ha richiesto l’uso della mia rampetta di emergenza per superare il dislivello di oltre 10 cm tra marciapiede e vettura. La Certosa risulta solo parzialmente accessibile in quanto una lunga scalinata impedisce di entrare nel “Quarto del Priore”; mancano anche le indicazioni che, come succede spesso, per visitare il bellissimo museo del Presepe bisogna entrare dall’uscita.

REGGIA DI CAPODIMONTE – L’indomani una breve schiarita ci ha spinto a cercare di raggiungere la Reggia di Capodimonte: all’andata abbiamo trovato un autobus con scivolo elettrico funzionante alla fermata del Museo Archeologico mentre al ritorno, dopo aver aspettato oltre un’ora vedendo passare solo autobus senza scivolo, ci siamo dovuti rassegnare a ritornare con i nostri mezzi scendendo dalla collina e attraversando il quartiere Sanità sotto la pioggia insistente. Un’avventura che sconsiglio se non ai più avventurosi!

LUOGHI E ATTRAZIONI ACCESSIBILI – Nei giorni successivi, senza troppi problemi se non quelli legati agli acquazzoni, abbiamo potuto visitare il Palazzo Reale, il Maschio Angioino, il Teatro San Carlo (con percorsi differenziati per disabili e deambulanti), il Duomo con la Cappella di San Gennaro (ma non il Tesoro che non è accessibile), il Pio Monte della Misericordia con lo splendido quadro di Caravaggio intitolato appunto “Le Sette Opere della Misericordia”, il Museo Archeologico Nazionale, il Monastero di Santa Chiara e l’affascinante Chiostro Maiolicato.

IL CRISTO VELATO – Per la Cappella del Cristo Velato (imperdibile) è necessario richiedere l’uso di una rampa in legno piuttosto ripida e anche qui non è visitabile la Cripta mentre si può liberamente godere della famosa statua del Sanmartino da ogni angolo di osservazione in quanto posta al centro della navata.
E’ invece non accessibile Castel dell’Ovo dove pure sarebbe piacevole concludere la visita del sottostante Borgo Marinari.

BAR E RISTORANTI INACCESSIBILI – In definitiva a Napoli non ci si può lamentare della accessibilità delle strutture architettoniche di maggior richiamo turistico. Altro è il discorso relativo agli esercizi pubblici; bar e ristoranti del centro storico hanno sempre almeno uno scalino all’ingresso e nessuno (o quasi) è dotato di servizi igienici per disabili. A maggior ragione disporre di un punto di riferimento baricentrico risulta importante nella programmazione della giornata. Io sono potuto entrare solo nel famoso caffè Gambrinus e per il caffè con la sfogliatella di mezza mattina, o per il pranzo, ho spesso dovuto accontentarmi dei vari dehor che molti locali allestiscono anche in inverno.

Con tutte le avvertenze che spero di aver trasmesso nel mio resoconto devo comunque consigliare a chiunque la visita di questa città, caratterizzata da contrasti stridenti e da una umanità unica, ricca di motivi di interesse che ne fanno abbondantemente dimenticare i limiti organizzativi.

Autismo, un libro sui “bimbi favolosi” che ce l’hanno fatta

Redattore Sociale del 22-10-2018

Autismo, un libro sui “bimbi favolosi” che ce l’hanno fatta

ROMA. È attiva su Produzioni dal Basso, storica piattaforma italiana di crowdfunding, la campagna di raccolta fondi a sostegno del progetto ‘Storie di bimbi favolosi che non la danno vinta ai problemi’. Un progetto speciale, realizzato da giovani autistici o con altre forme di disabilità cognitiva, che, nonostante i problemi, ce l’hanno fatta, riuscendo a far sbocciare il proprio talento.

Riuniti nell’associazione ‘La Matita Parlante’ e accolti nella sede di Papero Editore a Piacenza, questi ragazzi lavorano a libri per l’infanzia, pannelli per musei, articoli per il web e tanto altro ancora, mettendo a frutto le proprie capacità di scrittura e disegno e superando ogni giorno i loro limiti per trasformare la passione in lavoro.

Ora, però, hanno di fronte una sfida più grande: un libro che racconta le vicende di chi, superando i propri problemi, è diventato un esempio per tutti. Ai ragazzi della ‘Matita Parlante’ e a Papero Editore si è affiancata la cooperativa sociale Officine Gutenberg, altra casa editrice che fa del coinvolgimento di tutti il suo punto di forza. Officine Gutenberg ha ‘prestato’ alcuni autori di casa, già firme dei volumi collettivi della collana ‘Pescegatti’, perché collaborassero a mettere a punto le stesure definitive con i redattori della ‘Matita Parlante’.

‘Storie di bimbi favolosi che non la danno vinta ai problemi’ si ispira a ‘Storie della buonanotte per bambine ribelli’, il libro di Elena Favilli e Francesca Cavallo, che racconta, tramite piccole fiabe illustrate, le vite di donne che nonostante le difficoltà di un mondo ancora oggi maschilista sono riuscite a trasformare i loro sogni in realtà. Donne che di fronte ai problemi hanno voluto a tutti i costi superarli. Ognuna delle storie raccolte nel libro è una vicenda di coraggio che merita di essere raccontata, letta e presa come esempio. È possibile prenotarne una copia su Produzioni dal Basso e farsela spedire direttamente a casa. sarà possibile regalare il libro anche per Natale.

Maggiori informazioni sulla campagna e sulla possibilità di prenotare una copia del libro sono disponibili al link: https://www.produzionidalbasso.com/project/storie-di-bimbi-favolosi-che-non-la-danno-vinta-ai-problemi/

(DIRE)

Rischio fuga per 140mila docenti, medici e infermieri

da Il Sole 24 Ore

Rischio fuga per 140mila docenti, medici e infermieri
di Eugenio Bruno e Barbara Gobbi

C’è un numero che circola da qualche settimana sul possibile impatto di “quota 100” sul pubblico impiego. E riguarda i 160mila dipendenti della Pa che la utilizzerebbero. Ma rischia di essere sottodimensionato se è vero che solo tra medici, docenti e infermieri si rischia di arrivare a 140mila unità. Al punto che il bacino complessivo potrebbe addirittura superare le 300mila unità.

Una stima comparto per comparto ancora non esiste. Per farci un’idea della platea potenziale possiamo partire dal Conto annuale 2016 della Ragioneria generale dello Stato. All’epoca nella fascia d’età 60-64 anni risultavano 440mila dipendenti. Ed è a loro che bisogna guardare. Sottraendo i 62mila trattamenti liquidati dall’Inps l’anno scorso resterebbero circa 380mila addetti nel 2018 con un’età superiore a 62anni. Molti dei quali potrebbero approfittare di una delle finestre d’uscita che si apriranno da febbraio 2018.

Un conto ufficiale ancora non c’è. Ma dalle parti di viale Trastevere circola un numero choc: a lasciare potrebbero essere 70-80mila docenti. Un turn over più che doppio rispetto ai 30mila di quest’anno, che non pochi problemi hanno determinato: su 57mila assunzioni in programma circa 25mila sono rimaste sulla carta. A causa della cronica mancanza di prof specializzati per alcune materie e in alcune aree del Paese. Come riempire quei vuoti? Con una maxi-selezione che si aggiungerebbe al concorso-sanatoria per infanzia e primaria e ai 10mila posti in più per il sostegno. Ma difficilmente ci si riuscirebbe entro l’inizio del prossimo anno scolastico.

In ambito sanitario l’emergenza rischia di essere ancora più grave. Gli infermieri sono la categoria su cui “quota 100” impatterebbe di più. Già oggi mancano circa 53mila unità di personale: la formula “38+62” ne farebbe uscire 39mila soltanto nel primo anno di applicazione. Una cifra che contribuirebbe a creare una voragine di 90mila unità di personale nel solo 2019. A lanciare l’allarme è la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi). La cui presidente, Barbara Mangiacavalli, mette in guardia sui rischi concreti per i cittadini: «Abbiamo il dovere di sottolineare l’acuirsi di una crisi nella gestione dell’organizzazione e dell’assistenza sanitaria, che avrà ripercussione non solo sul lavoro dei professionisti, ma soprattutto sulla salute delle persone». Oggi la media in Italia è di undici pazienti per infermiere, a fronte di una soglia ideale di sei pazienti per professionista, che si stima consentirebbe di abbattere la mortalità del 20 per cento.

Anche sul fronte dei medici la prospettiva “quota 100” non è certo rosea, considerando il combinato disposto tra blocco del turnover e gobba pensionistica. Attualmente – è il bilancio elaborato dall’Anaao Assomed, il principale sindacato dei medici ospedalieri – escono dal Servizio sanitario nazionale per quiescenza i nati nel 1952/1953. Con la riforma l’uscita interesserà in pochissimo tempo i nati tra il 1954 e il 1957: più di 25mila tra medici e dirigenti sanitari, coincidendo con la parte della curva pensionistica che presenta le frequenze più alte. La riforma determinerebbe in un solo anno l’acquisizione del diritto al pensionamento di ben quattro “scaglioni”. E i processi previdenziali saranno così rapidi, avvertono ancora i medici, da impedire il trasferimento di esperienze e di pratica clinica. Come nel caso degli infermieri, «i 25mila medici in uscita dal Ssn con “quota 100” andranno a sommarsi – spiega il segretario nazionale Anaao Carlo Palermo – alle oltre 7mila unità di personale già venute meno dal 2010 al 2016, secondo quanto certificato dal Conto annuale dello Stato. A questo punto aspettiamo risposte concrete dal Mef e dalla Funzione pubblica. Il governo deve mettere in campo le misure necessarie per accelerare l’entrata nel sistema di tutti i medici che si specializzeranno, attraverso l’apertura dei concorsi e anticipando il meccanismo delle assunzioni». Proposte a cui stanno lavorando Regioni e ministero della Salute, ma che si scontrano con la consueta “coperta troppo corta” delle risorse in arrivo per la Sanità: un miliardo in più – già stanziato dalla scorsa legge di Bilancio – per il 2019.

Arriva la piattaforma anti-bullismo «Elisa»

da Il Sole 24 Ore

Arriva la piattaforma anti-bullismo «Elisa» 

È operativa la piattaforma “Elisa” (E-learning degli insegnanti sulle strategie antibullismo) per la formazione a distanza dei docenti e il monitoraggio del bullismo e cyberbullismo, sviluppata dall’Università di Firenze.

Il lancio dell’iniziativa
Nella prima fase sperimentale si rivolge a 16mila docenti e 8mila scuole in Italia, è avvenuto nell’ambito della Fiera Didacta, in corso alla Fortezza da Basso di Firenze. La piattaforma è costituita da due sezioni: nella prima, riservata ai docenti, sono disponibili i corsi in e-learning per il contrasto e la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo. Nella seconda, rivolta alle scuole, ci sono questionari utili per il monitoraggio dei fenomeni.

L’obiettivo
«La formazione e il monitoraggio previsti da ‘Elisa’ attraverso strumenti di e-learning e a distanza – ha commentato Ersilia Menesini, direttore del dipartimento di Scienze della formazione e psicologia dell’Università di Firenze – consentono una sperimentazione su larga scala e rispondono a una grande sfida educativa e scientifica».

Un’app per sapere chi interrogare

da La Tecnica della Scuola

Un’app per sapere chi interrogare
Di Pasquale Almirante

Invece dell’interrogazione mirata o concordata col prof, ci sarà un’app che, attraverso un algoritmo, deciderà chi chiamare a rispondere, aggiungendo però: “Congratulazioni! La scelta casuale dell’insegnante è caduta su di te».

Si tratta, riporta La Repubblica, della “LanSchool”, il software di “gestione della classe” targato Lenovo e attraverso il quale i docenti potranno di interagire con gli allievi controllandone le azioni, bloccando i comportamenti sbagliati, ma anche condividendo video e somministrando test.

Didacta Italia a Firenze

Tutte queste innovazioni si trovano a Didacta Italia, la più importante fiera dell’istruzione a Firenze, dove è possibile incontrare gli oggetti più all’avanguardia da usare in classe, ma anche scoprire le ultime frontiere dell’insegnamento.

In questa fiera, ritrovati tecnologici all’avanguardia, mentre  al centro del dibattito a Didacta anche i temi più urgenti del momento: dall’uso degli smartphone in classe alle chat tra genitori. Poi la lotta a bullismo e cyberbullismo.

ma c’è anche “Elisa”

Nell’occasione il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, ha lanciato “Elisa”, la piattaforma online elaborata da Miur e Università di Firenze e rivolta a 16mila insegnanti d’Italia. Un modo per preparare i prof a prevenire e fronteggiare le situazioni di violenza

Nota 22 ottobre 2018, AOODGRUF 20899

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per le risorse umane e finanziarie
Ufficio IV

Ai Dipartimenti
Sede
Alle Direzioni Generali
Sede
Ai Direttori degli U.S.R.
LL.SS.

Oggetto: Pubblicazione programma Tirocini Brevi II sessione 2018.

Si trasmette, con preghiera di diffusione a tutto il personale, la
nota, pervenuta in data 08 ottobre 2018, del Ministero degli Affari Esteri – Direzione Generale per l’Unione Europea – Ufficio IV, concernente il sottoelencato bando:

I sessione 2019 programma Tirocini Brevi
Bruxelles dal 05 marzo al 15 marzo 2019
Scadenza 06 novembre 2018

Si fa presente che ulteriori informazioni potranno essere assunte dagli interessati visitando il sito del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Copia della presente e dei relativi allegati sarà pubblicata sul sito del Ministero.

IL DIRETTORE GENERALE
Jacopo GRECO


Ministero degli Affari Esteri
Direzione Generale per l’Unione Europea
Ufficio IV

Nota 8 ottobre 2018, AOODGRUF 20060

Oggetto: I sessione 2019 programma Tirocini Brevi. Bruxelles dal 05 marzo al 15 marzo 2019. Scadenza 06 novembre 2018

Oltre alla consueta pubblicazione mensile di bandi della Commissione, con scadenza al 17 e 18 Ottobre, nonché al 16 Novembre (sul sito che si consiglia comunque di visitare anche per quei bandi estemporanei senza notifica), si rende noto altresì che nel sito di questo Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale https://www.esteri.it/mae/it/servizi/italiani/opportunita/nella_ue/nelle_istituzioni/tirocini_breve_durata/posizione-aperte.html è disponibile il bando relativo alla terza sessione 2019 del programma Tirocini Brevi, che avrà luogo a Bruxelles dal 5 al 15 Marzo 2019.
Si attira lattenzione di codeste Amministrazioni sui seguenti punti: – i posti disponibili indicati per lItalia per la prima sessione 2019 sono 3; tuttavia, per ogni singolo profilo professionale è disponibile un solo posto. Questo comporta che ogni Amministrazione può inviare una sola candidatura;
– la Commissione Europea provvede alle spese di alloggio a Bruxelles e ad eventuali costi di trasferimenti per visite al di fuori di Bruxelles; ma non provvede alle spese di vitto.
-la Commissione non provvede al costo del biglietto aereo per/da Bruxelles;
– le Amministrazioni di appartenenza devono assicurare la retribuzione e agli oneri previdenziali e assicurativi dei partecipanti al programma tirocini brevi;
– ciascuna Amministrazione può proporre una sola candidatura, inviando CV in formato europeo (redatto in inglese o in francese) e nulla osta (http://www.esteri.it/mae/it/servizi/italiani/opportunita/nella_ue/nelle_istituzioni/espertinazionalidistaccati/modulistica.html );
– i candidati devono essere in possesso di tutti i requisiti richiesti – consultabili sul sito di questo MAECI al percorso sopra indicato e i cv
devono esplicitare in modo chiaro e dettagliato lesperienza professionale in settori che trattano materie afferenti all’Unione Europea. Deve, altresì, essere chiaramente indicata lanzianità di servizio;
– l’eventuale partecipazione al programma di tirocinio breve è causa di preclusione dellaccesso al programma di Esperti Nazionali in Formazione Professionale, illustrato al seguente indirizzo:
https://www.esteri.it/mae/it/servizi/italiani/opportunita/nella_ue/nelle_istituzioni/enfp
– la data di scadenza per la presentazione delle candidature è il 6 novembre 2018

Cordiali saluti.
Cesare Borgia
M.A.E.C.I.
D.G.U.E. – IV