La Radio per le Scuole

Archivi RAI, fino al 10 marzo “La Radio per le Scuole” su Radio Techetè

Una settimana di trasmissioni dedicata ai programmi de “La Radio per le Scuole”, un’esperienza nata nel 1945 e conclusasi negli anni Settanta. E della quale, dal 4 al 10 marzo, Radio Techetè ripropone molti programmi custoditi negli archivi dell’Audioteca dagli anni Sessanta, disponibili al link: https://www.raiplayradio.it/programmi/viaasiago10/archivio/puntate/

I programmi de “La Radio per le Scuole” erano predisposti e realizzati dalla RAI, ma il loro indirizzo di carattere generale veniva stabilito d’accordo con il Ministero della Pubblica Istruzione. Esisteva una Commissione consultiva della quale facevano parte il Presidente, il Consigliere delegato e il Direttore generale della RAI, i responsabili delle trasmissioni destinate agli alunni, il Direttore generale per l’Istruzione elementare e quello per l’Istruzione classica, scientifica e magistrale e alcuni esperti di problemi scolastici.

I programmi erano di vario genere: letterari, musicali, storici, geografici, religiosi, pedagogici, scientifici, folkloristici e si svolgevano dai primi di novembre a metà maggio.

Lo Speciale di Radio Techetè, ideato da Andrea Borgnino e curato da Silvana Matarazzo, si apre con la cerimonia inaugurale dell’anno scolastico 1965/1966, trasmessa da Radiouno il 20 novembre 1965 in diretta dal Teatro Comunale di Firenze, in occasione del settecentesimo anniversario della nascita di Dante Alighieri. La cerimonia comprendeva gli interventi, tra gli altri, del provveditore agli Studi di Firenze e dello scrittore e dantista Piero Bargellini, mentre la presentazione era affidata al noto giornalista e conduttore radiofonico di Silvio Gigli.

Seguono, nel corso delle quaranta ore di programmazione di Radio Techetè, l’ascolto dei vari programmi realizzati per “La Radio per le Scuole”, che venivano trasmessi negli Istituti italiani di primo e secondo grado dal lunedì al sabato secondo un calendario prestabilito, accompagnati dalle interviste, realizzate appositamente per l’occasione, di alcuni attori delle Compagnie di prosa di Trieste, Roma e Torino che hanno fatto parte di quell’iniziativa così preziosa, in grado di creare, già molti anni fa, una forte interazione tra gli studenti e un mezzo di comunicazione importante come la radio.

La conclusione del lungo Speciale sarà affidata alla cerimonia di chiusura dell’anno scolastico 1965/1966, al Teatro Valle di Roma, in cui monsignor Ettore Cunial, gerente di Roma, Salvatore Accardo, Direttore generale dell’Istruzione elementare, e il Presidente della RAI Pietro Quaroni rivolgevano un saluto speciale a tutti gli studenti delle scuole elementari e medie italiane. La cerimonia comprendeva anche molti intermezzi sceneggiati realizzati dalla Compagnia di prosa di Roma della RAI, diretta da Marco Lami.

Si potranno ascoltare i seguenti programmi:

Piccola antologia, rassegna di letture per ragazzi.
La Bibbia a colori, dedicata ad alcuni episodi narrati nell’Antico Testamento.
Pagine del Vangelo, dedicata ad alcuni episodi narrati nel Nuovo Testamento.
Amici dell’umanità, puntata dedicata a Santa Luisa de Marillac.
Il Vangelo è vita, rievocazione della figura e dell’opera di Papa Giovanni XXIII.
Il grillo parlante, trasmissione incentrata su problemi relativi alla scuola.
Scrittori del nostro tempo.
Narratori moderni.
Uno scrittore in casa sua.
Ogni mese un racconto.
Scritti per voi: “Peter Pan”.
Tante letture, un racconto.
Gli affetti quotidiani nell’epica.
Il cercatore d’oro, puntata dedicata all’archeologo Heinrich Schliemann.
Crociera d’estate, un viaggio in alcuni paesi stranieri.
Viaggio in Europa.
Monografie dedicate ad alcuni autori amati dai ragazzi, come Hans Christian Andersen.
Uomini coraggiosi, rubrica che si occupa di personaggi celebri che hanno portato a termine imprese importanti, come l’aviatore statunitense Charles Augustus Lindbergh, autore della prima traversata aerea in solitario e senza scalo, dell’Oceano Atlantico, o che si sono fatti portavoce dei diritti civili degli afroamericani, come il pastore protestante e attivista statunitense Martin Luther King.
Racconti dedicati ai bambini della scuola materna.
Racconti destinati ai ragazzi delle scuole medie inferiori, come “24 ore prima” di Alfio Valdarnini ambientato durante la prima guerra mondiale.
Trasmissioni di carattere scientifico, come “L’atomo è per la pace”.
Louis Pasteur, una puntata interamente dedicata al chimico francese, fondatore della moderna microbiologia.
Il linguaggio degli animali.
Eroi del nostro tempo, ciclo curato da Alberto Manzi incentrato su alcuni episodi avventurosi avvenuti in luoghi sperduti di altri Continenti, come nel caso delle popolazioni dei Samoani dell’Oceania o dei Lolo dell’Himalaya orientale.
I giganti della musica, ovvero monografie dedicate a grandi compositori.
Il palio di Siena.
Glorie d’Italia: Storie di grandi narrate dai piccoli.
Il Bel Paese.
Michelangelo fanciullo.
I canti del tricolore.
Visita al Quirinale.

Didattica digitale, dal Miur 1,6 milioni per 46 scuole in aree a rischio

da Il Sole 24 Ore

Scuola digitale, dal Miur altri 1,6milioni di euro per ambienti digitali di apprendimento nelle aree a rischio. Le risorse destinate a 46 scuole situate in zone “difficili”, spiega il Miur in una nota, sono state liberate con il decreto per la didattica digitale firmato lo scorso gennaio dal ministro Marco Bussetti e consentono di completare il quadro di tutte le Regioni italiane. Si aggiungono, infatti, ai 2,1 milioni di euro stanziati con un precedente decreto del novembre 2018, con i quali sono stati finanziati interventi in 60 istituti scolastici .

Alle scuole 35mila euro per nuovi laboratori
Così come avvenuto in occasione dello stanziamento della prima tranche di risorse, spiega Viale Trastevere, anche in questo caso ogni scuola riceverà 35mila euro per la realizzazione di laboratori. Sono poi previsti ulteriori 30mila euro, derivanti da altri fondi, per la formazione del personale scolastico per la didattica innovativa. A livello territoriale, il Veneto avrà 10 laboratori, l’Emilia-Romagna e la Toscana ne avranno 8 a testa, il Friuli Venezia-Giulia, le Marche, l’Abruzzo e la Sardegna 4, l’Umbria e il Molise 2.

Bussetti: didattica digitale alleata per scuole in contesti difficili
«La didattica digitale – ha dichiarato il ministro Bussetti – può essere un’alleata per le scuole che si trovano in contesti difficili e in aree a rischio. Offre nuove e non tradizionali occasioni di apprendimento e rappresenta uno strumento di contrasto alla dispersione scolastica». «Come Miur ci stiamo impegnando con forza per garantire a ogni studente una formazione di qualità e condizioni di crescita uguali su tutto il territorio nazionale», ha continuato, «abbiamo individuato le 46 scuole beneficiarie tra quelle con i più alti indici di disagio negli apprendimenti, di svantaggio socio-economico familiare, di deprivazione territoriale e di abbandono scolastico. Stiamo dando un segnale concreto alle comunità scolastiche e ai territori. Dove c’è una scuola che funziona, c’è una società che guarda al futuro con fiducia».

L’alternanza ridotta? «Un danno per gli studenti»

da Il Sole 24 Ore

di Cl. T.

Nel settore metalmeccanico, in tema di competenze, le indagini di Federmeccanica hanno evidenziato in passato come il 48% delle aziende metalmeccaniche ha difficoltà a reperire personale specializzato. A questo si aggiunge il fatto che un’azienda su 5 si dichiara non soddisfatta delle competenze del personale assunto.

L’allarme
L’Associazione, in occasione della presentazione della 149a indagine trimestrale torna a sottolineare il marcato scollamento tra le conoscenze acquisite nel percorso di istruzione e le competenze che servono alle imprese. E boccia il taglio delle ore di alternanza scuola lavoro. «L’ultima legge di bilancio ha ridotto le ore di alternanza scuola lavoro portandole a 150 ore – ha commentato Fabio Astori, vice presidente di Federmeccanica – e il 61% delle nostre imprese ritiene lo strumento non più efficace per consentire agli studenti di acquisire una formazione adeguata alle esigenze del mondo del lavoro. Per questo chiediamo la reintroduzione per gli istituti tecnici e professionali delle 400 ore di alternanza scuola lavoro e delle risorse per le scuole».

A novembre Federmeccanica ha lanciato la petizione «Più Alternanza Più Formazione» che ha superato le 22mila firme. «Non si può tagliare e togliere – ha aggiunto Astori -. Per comprendere le nuove tecnologie non bastano poche visite aziendali, è necessaria una vicinanza continua tra studenti e aziende. Anche le cosiddette soft skills non possono essere acquisite in poco tempo, richiedono ancora più esperienze in azienda».

Maestri, ora i licenziamenti

da ItaliaOggi

Marco Nobilio

L’Adunanza plenaria del Consiglio di stato ha vanificato definitivamente le aspettative dei 6.669 docenti, in possesso del diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002, che erano stati immessi in ruolo per effetto di pronunce cautelari. Secondo i giudici di palazzo Spada, «il possesso del solo diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002», si legge nelle sentenze 4 e 5 pubblicate il 25 febbraio scorso, «non costituisce titolo sufficiente per l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento del personale docente ed educativo».

Il provvedimento riguarda 1.030 nella scuola dell’infanzia e 5.639 nella scuola primaria: circa i 2/3 delle assunzioni sono state effettuate prima del 2017/2018, in prevalenza nel 2016/2017 e 1/3 riguarda docenti immessi in ruolo nell’anno in corso. Va detto subito che coloro che sono stati immessi con sentenze passate in giudicato (tra i quali non rientrano i 6.669) oppure siano stati immessi in ruolo perché nel frattempo hanno vinto un concorso, non subiranno alcun danno dagli effetti della sentenza.

Il problema riguarda, invece, i docenti che erano rimasti in bilico oppure erano risultati destinatari di sentenze di merito sfavorevoli e che, in applicazione del decreto dignità, erano stati riassunti con supplenze fino al 30 giugno. Palazzo Spada, peraltro, si era già pronunciato nel senso della impossibilità dell’inserimento nelle graduatorie esaurimento dei diplomati magistrali. E quindi sulla conseguente impossibilità di consentire a questi insegnanti di essere assunti a tempo indeterminato senza superare un concorso. La VI sezione del Consiglio di stato, però, aveva riacceso le speranze di questi docenti, chiedendo all’Adunanza plenaria di pronunciarsi nuovamente sulla questione. Anche alla luce delle norme emanate successivamente con il decreto dignità.

Ma l’Adunanza plenaria non ha modificato la sua posizione, interpretando il decreto in senso preclusivo del diritto ad essere immessi in ruolo: «L’art. 1-quinques del dl n. 87 del 2018», spiegano i giudici, «non ha affatto riconosciuto valore abilitante ex se al diploma magistrale, ma ha anzi ribadito la necessità di superare un concorso per accedere ai posti di insegnamento, inserendosi, quindi, nel solco del principio di diritto enunciato dall’Adunanza plenaria n. 11 del 2017 e confermandone la correttezza».

La sentenza della plenaria pone in luce la necessità di rivedere anche l’orientamento assunto dallo stesso Consiglio di stato sugli effetti delle pronunce cautelari. I giudici di palazzo Spada, infatti, sono costanti nel ritenere che gli effetti delle pronunce di accoglimento dei ricorsi cautelari debbano necessariamente avere concreti effetti immediati. Pertanto, mentre prima di questo orientamento i precari che vincevano i ricorsi cautelari venivano semplicemente inseriti nelle graduatorie per le assunzioni con riserva, adesso tale inserimento comporta anche l’obbligo di assumerli scorrendo le graduatorie. Nei contratti, però, viene inserita una clausola risolutiva espressa, che prevede espressamente il licenziamento qualora nella fase di merito il docente interessato perda la causa.

Il nuovo orientamento ha determinato un forte incremento del contenzioso seriale, con forti aggravi per l’erario. E a ciò va aggiunto anche il problema dello scavalcamento in graduatoria di docenti inseriti a pieno titolo nelle stesse graduatorie. Che talvolta hanno dovuto attendere l’anno successivo per ottenere l’immissione in ruolo.

Salve le sentenze passate in giudicato, la pronuncia dell’Adunanza avrà effetti diretti sui giudizi ancora in corso. Perché la funzione di tale organo è quella di orientare la giurisprudenza (cosiddetta funzione nomofilattica). Quanto alla distribuzione geografica dei docenti licenziati o da licenziare, è il Nord che presenta la maggiore concentrazione. Perché in quest’area del paese le graduatorie a esaurimento sono spesso già esaurite.

Nel Settentrione, infatti, sono stati immessi in ruolo per effetto di pronunce cautelari 499 docenti di scuola dell’infanzia e 4.970 docenti di scuola primaria, per un totale di 5.469 immissioni in ruolo da annullare: l’82% del totale. Al centro le immissioni in ruolo nell’infanzia sono state 362 e nella primaria 492 per un totale di 854 assunti a tempo indeterminato, sempre con clausola risolutiva: il 12,8% del totale. Fanalino di coda il Sud, dove le graduatorie recano ancora in gran parte precari storici con molti punti. Nel meridione, infatti, le immissioni nell’infanzia sono state 169 e nella primaria 177, in tutto 346: il 5,2% del totale. Per avere un’idea del fenomeno basti pensare che in Lombardia nella scuola primaria sono state effettuate 2.434 immissioni in ruolo con condizione risolutiva e in Sicilia soltanto una.

Scuola, tutte le norme da rifare

da ItaliaOggi

Marco Nobilio

Una legge delega per rivedere tutte le leggi sulla scuola e riunirle in un testo unico aggiornato e semplificato. Lo prevede il disegno di legge delega deliberato dal governo giovedì scorso. Il provvedimento, frutto dello spacchettamento in dieci ddl del provvedimento delega di Semplificazione già approvato dal cdm a dicembre scorso, dispone che il governo dovrà provvedere entro due anni dall’entrata in vigore della legge.

Il nuovo testo unico avrà la forma del decreto legislativo e sarà emanato dal governo su proposta del presidente del consiglio dei ministri, del ministro delegato per la pubblica amministrazione e del ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il ministro dell’economia. Obiettivo, la semplificazione e codificazione delle disposizioni legislative in materia di istruzione, università, alta formazione artistica musicale e coreutica e di ricerca. In primo luogo l’esecutivo dovrà organizzare le disposizioni per settori omogenei o per specifiche attività o gruppi di attività. E dovrà assicurare l’unicità, la contestualità, la completezza, la chiarezza e la semplicità della disciplina. Poi dovrà coordinare sotto il profilo formale e sostanziale il testo delle disposizioni legislative vigenti. Comprese quelle di recepimento e attuazione della normativa europea. Anche intervenendo, laddove possibile, mediante la riscrittura e l’aggiornamento del testo unico già esistente. Sarà possibile, quindi, evitare di cancellare totalmente le norme contenute nel dlgs 297/94.

Il lavoro di riscrittura, infatti, riguarderà l’aggiornamento delle norme esistenti e l’aggiunta di quelle che sono intervenute successivamente. Come, per esempio, quelle contenute nella riforma Renzi (legge 107/2015). E in più, il governo dovrà adeguare, aggiornare e semplificare il linguaggio normativo. Per rendere più agevole il testo vigente della normativa di settore, è previsto che il nuovo testo unico dovrà indicare espressamente le norme abrogate. Fermo restando, però, che nei casi dubbi e nel caso di contrasto tra fonti normative in vigore alla data di emanazione del provvedimento, le disposizioni prevalenti saranno comunque quelle contenute nel testo unico. Così come previsto dall’articolo 15 delle disposizioni sulla legge in generale premesse al codice civile (le cosiddette preleggi).

Le nuove disposizioni dovranno anche prevedere fusioni o soppressioni degli enti preposti alla valutazione di scuola e università. Che potranno essere anche inglobati nell’amministrazione scolastica sotto forma di uffici. Sempre, però, prendendo in carico il personale che vi lavora. Evitando, quindi, esuberi e licenziamenti e, comunque, senza determinare ulteriori spese per l’erario. Il nuovo testo unico disporrà anche la riduzione del numero di componenti degli organi collegiali degli enti sottoposti alla vigilanza del ministero e la razionalizzazione e omogeneizzazione dei poteri di vigilanza ministeriale. È prevista poi la revisione degli organi collegiali territoriali della scuola, in modo da definirne competenze e responsabilità, eliminando duplicazioni e sovrapposizione di funzioni.

La razionalizzazione degli organi collegiali dovrà ridefinire anche la relazione rispetto al ruolo, le competenze e le responsabilità dei dirigenti scolastici. Il governo dovrà provvedere anche alla riallocazione delle funzioni e dei compiti amministrativi in tema di cessazioni dal servizio, di progressioni e ricostruzioni di carriera, di trattamento di fine rapporto del personale della scuola. Sempre, però, rispettando l’autonomia scolastica.

Infine, è previsto il riordino della normativa sull’attività sportiva studentesca in ogni ciclo di istruzione, tramite la previsione, nel rispetto dell’autonomia scolastica, di centri sportivi studenteschi e di una federazione nazionale dello sport scolastico. In ogni caso, gli effetti delle nuove disposizioni non dovranno comportare nuovi oneri per lo stato. Al termine del lavoro di elaborazione dello schema di decreto legislativo relativo al nuovo testo unico, lo stesso sarà sottoposto al vaglio della conferenza unificata e del Consiglio di stato per i pareri di rito. Sarà poi trasmesso alle Camere per l’espressione dei pareri della commissione parlamentare per la semplificazione e delle commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari. Dopo di che, il disegno di legge potrà essere adottato e dispiegherà effetti.

Corso sostegno, ITP partecipano solo per secondaria di II grado

da Orizzontescuola

di redazione

Il decreto n. 92 dell’8 febbraio 2019 ha indicato i titoli di accesso al corso di specializzazione per le attività didattiche di sostegno, da avviare nell’a.a. 2018/19.

I requisiti di accesso

Scuola di infanzia e primaria

  • laurea in Scienze della formazione primaria o
  • diploma magistrale, ivi compreso il diploma sperimentale a indirizzo psicopedagogico, con valore di abilitazione e diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali o
  • analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente;

Scuola secondaria di primo e secondo grado

  • abilitazione o
  • laurea + 24 CFU in discipline antropo – psico – pedagogiche ed in metodologie e tecnologie didattiche o
  • laurea + 3 annualità di servizio, nel corso degli otto anni scolastici precedenti, anche non successive, valutabili come tali ai sensi dell’articolo Il, comma 14, della legge 3 maggio 1999, n. 124, su posto comune o di sostegno, presso le istituzioni del sistema educativo di istruzione e formazione.

ITP

Gli insegnanti tecnico pratici accedono con il diploma. Il dm n. 92 dell’08 febbraio afferma in proposito “I requisiti previsti dall’articolo 5, comma 2, del decreto legislativo n. 59/2017 per i posti di insegnante tecnico – pratico sono richiesti per la partecipazione ai percorsi di specializzazione sul sostegno banditi successivamente all’anno scolastico 2024/2025.
Sino ad allora rimangono fermi i requisiti previsti dalla normativa vigente in materia di classi di concorso.

Ammessi con riserva

Sono altresì ammessi con riserva coloro che, avendo conseguito il titolo abilitante all’estero, abbiano presentato la relativa domanda di riconoscimento alla Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione, entro la data termine per la presentazione delle istanze per la partecipazione alla specifica procedura di selezione.

Ci scrive un lettore

Ho il diploma di ITP di agrotecnico e, con la fase transitoria, posso accedere alla specializzazione sul sostegno. Volevo chiedere: col diploma in mio possesso posso specializzarmi sul sostegno soltanto per la secondaria di I e II grado o posso scegliere di specializzarmi anche per la primaria e infanzia?

La risposta è negativa, non solo per infanzia e primaria, ma anche per la secondaria di I grado.

I diplomi di scuola superiore che permettono l’accesso alle classi di concorso della tabella B del DPR 19/2016 (ITP) valgono infatti solo per la scuola secondaria di II grado. Nella scuola secondaria di I grado, ad oggi, non è infatti prevista la figura dell’ITP.

Pertanto, sarà possibile accedere unicamente all’indirizzo al quale è possibile accedere con il proprio titolo di studio. Gli ITP possono partecipare alla selezione solo per la scuola secondaria di II grado, non avendo titolo che permette di accedere agli altri gradi di scuola. 

Di conseguenza il loro titolo di sostegno, una volta conseguito, sarà valido per l’insegnamento solo nella secondaria di II grado (in tutte le tipologie di scuola, anche in quelle in cui non è prevista la figura legata al singolo diploma).

ATA 24 mesi, in arrivo i bandi regionali per la domanda. I requisiti

da Orizzontescuola

di redazione

Il Miur ha informato i sindacati che sta per inviare agli Uffici Scolastici regionali la nota per l’avvio delle domande 24 mesi ATA (graduatorie permanenti).

La circolare sarà come quella dello scorso anno. Sarà inserita una di una precisazione per l’attribuzione dei codici meccanografici per le scuole della provincia di Monza Brianza.

A seguito della costituzione della provincia Monza Brianza il personale presente nelle graduatorie di Milano potrà scegliere in quale provincia inserirsi.

In assenza di opzione resterà incluso nella graduatoria dell’ambito Territoriale di Milano.

Coloro che presenteranno la domanda per il nuovo inserimento potranno chiedere solo uno dei due ambiti interessati.

Scelta delle sedi

Con nota successiva saranno comunicate le date per la scelta delle sedi, da operare tramite Istanze on line (allegato G).

Pubblicazione in tempo utile per ruoli e supplenze

Le graduatorie ATA 24 mesi sono utilizzate per i ruoli e per le supplenze al 31 agosto – 30 giugno.  La pubblicazione sarà a cura degli Uffici Scolastici provinciali.

Requisiti di accesso

I profili professionali per cui si può concorrere sono:

  • Assistente Amministrativo
  • Assistente Tecnico
  • Cuoco
  • Guardarobiere
  • Infermiere
  • Addetto alle aziende agrarie
  • Collaboratore Scolastico

Il requisito fondamentale è un’anzianità di servizio di almeno due anni, ovvero 23 mesi e 16 giorni, anche non continuativi (le frazioni di mese vengono tutte sommate e si computano in ragione di un mese ogni trenta giorni e l’eventuale residua frazione superiore a 15 giorni si considera come mese intero) prestato in posti corrispondenti al profilo professionale cui si richiede l’accesso e/o in posti corrispondenti a profili professionali dell’area del personale ATA statale della scuola immediatamente superiore a quella del profilo cui si concorre.

a) essere in servizio in qualità di personale ATA a tempo determinato nella scuola statale nella medesima provincia e nel medesimo profilo professionale, cui si concorre;

b) il personale che, eventualmente, non sia in servizio all’atto della domanda nella medesima provincia e nel medesimo profilo professionale, cui concorre, non perde la qualifica di “personale ATA a tempo determinato della scuola statale”, come sopra precisato, se inserito nella graduatoria provinciale ad esaurimento della medesima provincia e del medesimo profilo (per il profilo di CS) e negli elenchi provinciali per le supplenze (per i profili di AA – AT – CR – CO – GA – IF);

c) il personale che non si trovi nelle condizioni di cui alla precedente lettera a) né nelle condizioni di cui alla precedente lettera b) conserva, ai fini del presente bando, la qualifica di “personale ATA a tempo determinato della scuola statale” se inserito nella terza fascia delle graduatorie di circolo o di istituto per il conferimento delle supplenze temporanee della medesima provincia e del medesimo profilo cui si concorre (AA – AT – CR – CO – GA – IF – CS);

Concorso Ata 24 mesi: in emanazione la nota del Miur per la pubblicazione dei bandi

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

I rappresentanti del Miur hanno annunciato l’emanazione della circolare annuale che reitera l’Ordinanza ministeriale n. 21 del 23/2/2009 per l’indizione del concorso per soli titoli del personale ATA (24 mesi).

La pubblicazione dovrebbe cadere entro la metà di marzo, da quella data gli uffici scolastici regionali potranno emanare i rispettivi bandi finalizzati alla costituzione delle graduatorie provinciali per l’anno scolastico 2019/20.

Così come segnala la Flc Cgil, La nota MIUR, che fisserà anche i termini per la presentazione delle domande, sarà emanata a breve e riprodurrà, sostanzialmente, quella dell’anno precedente, con l’inserimento di una precisazione riguardante l’attribuzione dei codici meccanografici per le scuole della provincia di Monza Brianza.

Coloro che sono inseriti nelle graduatorie dell’ambito territoriale di Milano per il corrente anno scolastico potranno optare tra quella di Monza Brianza o quella di Milano.

In assenza di opzione resterà incluso nella graduatoria dell’ambito Territoriale di Milano.

Coloro che presenteranno la domanda per il nuovo inserimento potranno chiedere solo uno dei due ambiti interessati.

Successivamente tutti gli aspiranti potranno richiedere o modificare, tramite istanze on line, l’elenco delle scuole per l’inserimento nelle graduatorie di istituto.

Pensioni quota 100, Inps non darà certificazione in tempo utile per la mobilità

da La Tecnica della Scuola

Di Andrea Carlino

Informativa al Miur sui numeri dei pensionamenti.

Sono 42.425 le domande inoltrate complessivamente di queste 16.913 riguardano Quota 100.

Le domande complessivamente pervenute da parte del personale docente, ATA e educativo sono 22.197, di cui 16.804 avvalendosi dei requisiti di Quota 100.

Considerato che entro la scadenza del 12 dicembre erano già pervenute 19.853 domande, i pensionamenti saranno complessivamente 42.050.

Saranno in tutto 375, di cui 109 con Quota 100, in pensionamenti dei Dirigenti Scolastici

L’amministrazione ha consegnato ai sindacati le relative tabelle divise per provincia e per profilo professionale.

Ecco il documento consegnato ai sindacati (clicca qui)

Ad oggi abbiamo in prospettiva circa 42mila pensionamenti, a cui si dovranno aggiungere quelli provenienti dalle cessazioni di ufficio per raggiunti limiti di età anagrafica (67 anni), o età anagrafica (65 anni) + il massimo del servizio.

Tutti i sindacati presenti – si legge in una nota della Flc Cgil – hanno lamentato il fatto che a causa delle inefficienze dell’Inps non sarà garantita la disponibilità degli ulteriori posti, in tutto 22.197, che si libereranno per le domande di pensione presentate entro il 28 febbraio scorso.

Infatti, l’Inps si è impegnato a garantire la certificazione in tempo utile per la mobilità solo delle domande di pensionamento presentate a dicembre e non anche quelle presentate entro il 28 aprile (per effetto di quota 100 e non solo).

Questo farà sì che non tutti i posti che si andranno effettivamente a liberare per i pensionamenti al 1° settembre 2019 potranno essere disponibili in tempo utile per le operazioni di mobilità per l’anno scolastico 2019-2010.

L’amministrazione, condividendo il proposito di garantire il diritto alla pensione ai dipendenti,  è impegnata a presentare un piano di intervento per la gestione delle pratiche, piano che sarà illustrato presumibilmente nei prossimi giorni.

Dunque il rischio, nemmeno troppo basso, è che assisteremo a un’altra girandola di cattedre, incarichi e spezzoni fino ad autunno inoltrato.

La colpa, è bene precisarlo, non è soltanto di Quota 100. A pesare sono i nodi strutturali del reclutamento nella scuola e un fabbisogno di personale che non si riesce mai a soddisfare.

I disagi maggiori si verificheranno nei soliti territori (Lombardia, Piemonte, Veneto) e per le solite materie (matematica, italiano, inglese, sostegno).

Che fare, dunque?

Il Miur ha effettuato un deciso restyling del sistema del reclutamento eliminando il Fit su base triennale e aprendo per la prima volta ai laureati.

Per infanzia e primaria, con il concorso straordinario in corso, ci sarà una nuova procedura ordinaria. Entro l’estate potrebbe arrivare, invece, quella riguardante il reclutamento nelle scuole medie e superiori.

E poi i presidi: una volta superato l’orale, se vincitori si andrà subito sul posto di lavoro.

Mobilità 2019, docenti e Ata: tutte le date per la presentazione delle domande

da La Tecnica della Scuola

Di Andrea Carlino

Oggi al Miur si è tenuto un incontro con i sindacati in cui sono state fissate le date per la presentazione delle domande di mobilità.

Per la presentazione delle diverse domande

  • Tutto il personale docente: dall’11 marzo al 5 aprile 2019
  • Personale educativo: dal 3 maggio al 28 maggio 2019
  • Personale Ata: dal 1° aprile al 26 aprile 2019

Termine ultimo per la comunicazione al SIDI delle domande di mobilità e dei posti disponibili personale docente: 25 maggio 2019

Pubblicazione movimenti docenti per tutti i gradi di scuola: 20 giugno 2019

Mobilità professionale e territoriale verso le discipline specifiche dei Licei musicali.

  • Presentazione delle domande cartacee ai sensi dei commi 2, 7 e 10 dell’art. 5 del Ccni: dal 12 marzo al 5 aprile 2019.
  • Comunicazione al SIDI dei posti disponibili: 4 maggio 2019.
  • Pubblicazione movimenti ai sensi commi 3 e 5 dell’art. 5: 13 maggio 2019
  • Pubblicazione movimenti ai sensi del comma 7 art. 5: 16 maggio 2019
  • Pubblicazione movimenti ai sensi dei commi 8 e 9 dell’art. 5: 20 maggio 2019
  • Pubblicazione movimenti ai sensi del comma 10 dell’art. 5: 23 maggio 2019

Personale educativo

  • Termine ultimo comunicazione SIDI delle domande e dei posti disponibili: 22 giugno 2019
  • Pubblicazione movimenti: 10 luglio 2019

Personale Ata

  • Termine ultimo comunicazione SIDI delle domande e dei posti disponibili: 6 giugno 2019
  • Pubblicazione movimenti: 1° luglio 2019.

L’Ordinanza Ministeriale annuale disciplina le scadenze e le modalità di presentazione delle domande di coloro che, con contratto a tempo indeterminato, risultano interessati al trasferimento o al passaggio di ruolo/cattedra/profilo sia provinciale che interprovinciale.

CLICCA QUI per accedere alla risorsa (per personale Ata)

CLICCA QUI per accedere alla risorsa (per docenti)

SCARICA  IL PDF DEL CCNI MOBILITA’ (clicca qui)

Iscrizioni 2019, gli adempimenti di marzo per le scuole

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Con nota prot. n. 262/2019 il Miur ha illustrato tutte le operazioni di competenza delle scuole dopo la chiusura delle funzioni per le famiglie per le iscrizioni all’a.s. 2019/2020.

Nel mese di marzo le scuole sono dunque impegnate ancora in una serie di attività connesse alle iscrizioni.

Riportiamo di seguito le scadenze da rispettare:

  • dal 7 all’11 marzo: a tutti gli utenti (scuole/CFP) viene chiusa l’area “Gestione iscrizioni”, per consentire la migrazione delle domande di iscrizione sui codici di scuola statale validi per l’anno scolastico 2019/2020;
  •  dal 12 marzo: vengono nuovamente messe a disposizione delle segreterie scolastiche e dei CFP le funzioni SIDI per la gestione delle iscrizioni. Le scuole potranno prenotare il file con i dati di iscrizione per l’importazione sui propri pacchetti locali.

In particolare, a partire dal 12 marzo:

  • le scuole di provenienza continuano a operare sull’anno scolastico 2018/2019 per indicare la prosecuzione dell’obbligo scolastico e l’inoltro delle domande rimaste in carico ai CFP con lo stato “Inoltrata” o “Smistata”;
  • le scuole di destinazione statali, solo in riferimento alle iscrizioni, operano nell’anno scolastico 2019/2020 per consultare, modificare o annullare le domande ricevute e gestire il processo attraverso funzioni specifiche: “Iscrizione diretta” (per inserire a sistema le iscrizioni di singoli alunni che si presentano in data successiva alla chiusura delle Iscrizioni on line); “Trasferimento di iscrizione” (per trasferire presso la propria scuola un’iscrizione già accettata da altra scuola, a seguito di rilascio del nulla osta); “Spostamento di iscrizione” (per prendere in carico le iscrizioni rimaste su un altro codice meccanografico e non transitate automaticamente dopo la migrazione sulla nuova rete scolastica).

Conclusa la fase di accettazione le scuole possono prenotare lo scarico di tutti i dati di iscrizione in formato zip, secondo tre diversi livelli di dettaglio, tramite la funzione di “Download Dati”, così da consentire l’importazione nei pacchetti locali.

Accordo su valutazione DS: anche quest’anno la procedura sarà slegata dalla retribuzione di risultato

da Tuttoscuola

Lo scorso 4 marzo le associazioni sindacali ANP, Cisl Scuola, Flc Cgil, Snals e Uil Scuola e il MIUR hanno sottoscritto l’accordo sulla valutazione DS 2018/19. Nessuna novità rispetto allo scorso anno: anche stavolta la procedura di valutazione sarà infatti slegata dalla retribuzione di risultato.

Qui è possibile scaricare il testo dell’accordo sulla valutazione DS 2018/19 secondo il quale:

– la procedura di valutazione relativa all’anno scolastico 2018/2019 non avrà alcun effetto sulla corresponsione della retribuzione di risultato;
– la compilazione del portfolio e la partecipazione alla valutazione è rimessa alla libera scelta del dirigente;
– i dirigenti che sceglieranno di non compilare il portfolio e di non partecipare alla procedura non saranno destinatari di valutazione di prima né di seconda istanza (rispettivamente a cura dei nuclei di valutazione e del Direttore generale dell’USR).

Sciopero scuola 8 marzo: chi partecipa e perché

da Tuttoscuola

Il MIUR ha comunicato le organizzazioni sindacali sottoindicate hanno proclamato per venerdì, 8 marzo 2019 lo sciopero generale di tutti i settori lavorativi pubblici, privati e cooperativi, compreso il comparto scuola, di tutti i lavoratori e lavoratrici a tempo indeterminato e determinato, con contratti precari e atipici:

– Slai per il Sindacato di classe
– USI-Unione Sindacale Italiana con adesione dell’USI SURF per quanto attiene scuola, università, ricerca e formazione;
– USB Confederazione, con adesione di USB Pubblico Impiego e USB Lavoro Privato (personale ex LSU e dipendenti ditte pulizia e decoro scuole);
– USI Unione Sindacale Italiana;
– COBAS-Comitati di base della scuola, con adesione dell’ANIEF;
– CUB Confederazione Unitaria di base;
– SGB-Sindacato Generale di Base.

Poiché l’azione di sciopero in questione interessa il servizio pubblico essenziale “istruzione”, il diritto di sciopero va esercitato in osservanza delle regole e delle procedure  fissate dalla legge 146/1990. I dirigenti scolastici devono comunicare tempestivamente, attraverso il portale SIDI – menu “I tuoi servizi”, area “Rilevazioni” – i seguenti dati: il numero dei lavoratori dipendenti in servizio; il numero dei dipendenti aderenti allo sciopero anche se negativo; il numero dei dipendenti assenti per altri motivi; l’ammontare delle retribuzioni trattenute.

Lo sciopero scuola di venerdì 8 marzo coincide con la festa della donnaNon Una Di Meno, il movimento italiano di lotta contro la violenza di genere in tutte le sue forme, ha invitato tutte le lavoratrici alla mobilitazione.
I principali motivi della protesta sono la difesa dei diritti delle donne e contro la violenza e le discriminazioni di genere. Il giorno scelto per manifestare non è certo casuale.

Maturità 2019: manca poco ai 100 giorni all’esame di Stato. La data esatta

da Tuttoscuola

Il countdown sta per iniziare. Migliaia di studenti tra pochi giorni festeggeranno i 100 giorni che li separano dal loro esame di maturità 2019. Una vera e propria tradizione che va avanti da generazioni e per la quale tantissimi maturandi stanno lavorando sodo: c’è chi prepara la celebre scatola con la quale andrà in giro a raccogliere soldi per organizzare poi l’uscita di classe e chi invece preferisce impegnarsi nella messa a punto degli ultimi dettagli per far sì che i suoi 100 giorni maturità 2019 siano perfetti.

100 giorni maturità 2019, quando il grande giorno?

Manca appena qualche giorno ai 100 giorni maturità 2019. Infatti, la data dei 100 giorni maturità 2019 è il prossimo 11 marzo e, fortuna vuole, che capiti proprio di lunedì. Facile quindi prevedere come tantissime classi di quinta rimarranno vuote. Bisognerà poi portare una giustificazione in caso di assenza? La risposta è sì. Purtroppo per i maturandi quella dei 100 giorni non è una festività riconosciuta, le scuole sono aperte regolarmente e se non ci reca bisogna tornare poi con una giustificazione adeguata.

100 giorni maturità 2019, cosa fare?

Di riti e tradizioni da seguire per festeggiare i 100 giorni maturità 2019 ce ne sono diversi. Per esempio, ogni anno migliaia di studenti si recano al santuario di San Gabriele, in Abruzzo, per la famosissima benedizione delle penne che poi useranno nei giorni delle prove scritte dell’esame di Stato. Anche Pisa è molto nota come meta privilegiata di orde di maturandi in preda al panico e all’euforia dei 100 giorni. In alternativa si può sempre optare per qualsiasi altra gita fuori porta (perché non al mare, magari in Versilia?) o per un bel pranzo in compagnia della propria classe, quella con la quale si passeranno gli ultimi mesi insieme a condividere ansie, paure, sogni e aspettative per il futuro.

Nota 6 marzo 2019, AOODGEFID 7004

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale

Alle Istituzioni scolastiche ed educative del primo e del secondo ciclo di istruzione
c.a. Dirigenti scolastici
E, p.c. Agli Uffici scolastici regionali
c.a. Direttori Generali
LORO SEDI

OGGETTO: Osservatorio per la scuola digitale. Anno scolastico 2018-2019. Azione #33 del Piano nazionale per la scuola digitale.