Fascismo: una memoria non banale

Fascismo: una memoria non banale
Lettera aperta ad Ezio Mauro

di Maurizio Tiriticco

Gentile dottor Mauro! Ho letto il suo fondo su “la Repubblica” di oggi e mi piace comunicarle che ad Antonio Tajani, dopo le sue recenti dichiarazioni sul fascismo, per le quali è stato anche accusato di avere elogiato Mussolini, ho scritto quanto segue.

Gentilissimo Dott. Antonio Tajani! Io ho 90 anni ed il fascismo l’ho vissuto sia come BALILLA MOSCHETTIERE (un mio libro sotto questo titolo gira sul web) che come avanguardista! Ovviamente, dopo il 25 luglio 1943, ho cominciato a capire qualcosa! Il che prima era assolutamente impedito, soprattutto per i nati nella cosiddetta Era Fascista… o Sfascista che sia! Poi sono diventato antifascista naturalmente – se si può usare questo avverbio – e successivamente comunista militante. Le sue parole sul fascismo le condivido. Non si possono negare, ad esempio, certe innovazioni sul piano sociale nonché le cosiddette opere del regime. As esempio, l’Università La Sapienza di Roma (lo stupendo affresco di Mario Sironi nell’aula magna), è un’Opera del Regime”! D’altra parte, ovviamente, si debbono ripudiare le famigerate leggi razziali del 1938 e tante altre cose che ambedue conosciamo bene. Cole Lei, sono assolutamente antifascista! Comunque, so anche che non bisogna ai gettare il bambino con l’acqua sporca! Del resto, Antonio Pennacchi, molto più giovane di me, la pensa come me, quando scherzosamente si definisce fasciocomunista. E ci ha scritto pure un libri! Ed ancora! Il fatto è che siamo ancora troppo vicini a quel periodo e che purtroppo in Italia e in Europa emergono rigurgiti di fascismo. Pertanto l’antifascismo deve essere una divisa comune ! Mai dismetterla! Ed io e Lei, certamente non la dismetteremo mai! Suo MT.”

Fin qui la mia lettera! A cui occorre aggiungere alcune chiose. Quando uno storico conduce una ricerca su tempi e fatti non lontani e studia di Mario e di Silla, o di Cesare e di Pompeo, odei guelfi e dei ghibellini, o di Napoleone e di Wellington, non si preoccupa di stare da una parte o dall’altra! Fa ricerca e basta! E non può parteggiare, anche e soprattutto perché il tempo ha permesso il “superamento emotivo” – se è lecita questa espressione – della natura e dei fini di quegli scontri. Vicende che, d’altra parte, nessuno di noi conosce – e ne vorrebbe fare anche a meno – se non quando va a scuola e studia la storia. Ovviamente, se la storia è recente, la percezione che se ne ha è diversa. Per cui i sì e i no costituiscono ancora dati sensibili!

Un aneddoto! Renzo De Felice, mio collega a La Sapienza – fine anni quaranta – e mio compagno di partito – ovviamente il Pci – ha scritto di tanto e di più sul fascismo, come Lei ben sa! O meglio, proprio su Benito Mussolini, “il rivoluzionario, il fascista, l’alleato”. Ed altri voumi ancora, sempre in materia di fascismo e dintorni. E tutti curati con grande amore! Il realtà, le “opere del regime”… e le “nefandezze del regime” sono da lui affrontate e narrate con quell’affetto che ogni studioso ha per ciò che tratta. Ha cominciato a scrivere di Mussolini per rendere più ferma la sua convinzione di antifascista e comunicarla agli altri – ne parlavamo insieme – per “dire di lui” e delle cose che ha fatto, “nel bene e nel male”, se si può usare questa espressione, tanto generica quanto calzante.

Però – ecco il boomerang – ha anche amato Mussolini in quanto oggetto di una sua ricerca convinta, appassionata. E non c’è studio che non sia amore. Che non sia impegno, passione, lo studium dei Latini. Comunque, lo so. A parte i scherzi, come diiimo a Roma, il fascismo esiste ancora nel retro pensiero – e neanche tanto retro – di tanti miei concittadini e di tanti concittadini europei. L’espressione che Tajani ha usato è stata indubbiamente infelice, anche e soprattutto per il ruolo che svolge. Ma resta sempre il fatto che laddove da millenni c’erano paludi e zanzare, il Duce – noi balilla lo chiamavamo così – ha costruito cinque città. E di altre cose belle ne ha fatte tante! Anche con il contributo di architetti più che validi: Mazzoni, Terragni, Piacentini et al. Questa cose – mi creda – le dice un convinto antifascista. Che però non banalmente discerne il grano dal loglio! E ci mancherebbe! Guai a non scegliere da che parte stare! Perché ci fermeremmo nel mare di quegli ignavi che, privi di ideali, sono condannati a inseguire, nudi come li ha fatti mamma, un’inutile insegna.

E di insegne allettanti il mondo oggi è pieno! E’ di ideali che difetta!R

AA.VV. (a cura di L. Tosi), Fare didattica in spazi flessibili

Uno studio su come progettare, organizzare e utilizzare gli ambienti di apprendimento a scuola

Creare un ambiente accogliente, nel quale progettare percorsi didattici che “escono fuori” dall’aula, senza ulteriori interventi strutturali, ma usufruendo delle risorse disponibili, con l’obiettivo principale di interagire sulla qualità dei processi di apprendimento.

Una serie di approfondimenti raccolti nel volume “Fare didattica in spazi flessibili. Progettare, organizzare e utilizzare gli ambienti di apprendimento a scuola”, frutto del lavoro di un gruppo di ricerca Indire (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) sulle architetture scolastiche.

Il volume fornisce interessanti spunti di riflessione sul rapporto fra pedagogia e architettura; su come lo spazio fisico possa concretamente contribuire alla qualità della vita scolastica e degli apprendimenti, e quali debbano essere i margini di intervento e gli strumenti che possono aiutare a realizzare un luogo efficace per docenti e studenti.

«Con il gruppo di ricercatori dell’Indire – racconta il curatore del volume Leonardo Tosi, ricercatore di Indire – ci siamo posti una serie di domande sul tema degli spazi fisici di apprendimento e sulle caratteristiche che dovrebbero avere per rispondere alle esigenze di una società oggi profondamente cambiata».

Il volume offre un utile set di strumenti per trasformare l’aula in un ambiente di apprendimento allargato e flessibile; sono ormai molte le evidenze in ambito scientifico che sottolineano come l’ambiente interagisca sulla qualità dei processi di apprendimento. Infine, nel volume sono raccolte dieci Learning Stories raccontate da altrettanti insegnanti che hanno voluto considerare l’ambiente fisico come un elemento strategico per la qualità della vita scolastica e degli apprendimenti.

Il punto di partenza della riflessione è, come spiega il ricercatore Indire Samuele Borri nel suo contributo, il «Manifesto 1+4 Spazi educativi per la scuola del Terzo Millennio», presentato dall’Indire nel 2016. Il documento propone una visione che si discosta dall’idea di scuola come “somma di aule” e si estende, oltre alla dimensione didattica, al contesto sociale e alla capacità di un ambiente di influenzare la qualità delle relazioni sociali.

https://www.scuolastore.it/it/book/fare-didattica-spazi-flessibili


“Effetto scuola”, il Sud continua a rimanere indietro

da Il Sole 24 Ore

di Claudio Tucci

Prendiamo italiano e matematica e le classi di terza media. Le scuole eccellenti al Sud ci sono, ma sono intorno all’1%; mentre quelle “meno efficaci”, vale a dire quelle che non riescono a far fare agli studenti un salto in avanti (nonostante le condizioni di partenza), sono di più: oltre il 10 per cento. Da Firenze in sù questa “forchetta” è molto meno accentuata. Passiamo ora alle superiori. Ad esempio, licei classici e scientifici. Anche qui al Sud le scuole eccellenti sono tra il 3 e 4 per cento, mentre quelle “meno efficaci” sono meno del 10%. Una forchetta ancora una volta più ampia rispetto al resto d’Italia.

Il valore aggiunto
L’Invalsi ha presentato ieri al Miur il rapporto sul valore aggiunto nelle prove Invalsi 2018. Il valore aggiunto, o cosiddetto “effetto scuola”, che si “testa” da settembre 2016, è una misura della qualità delle competenze degli studenti “al netto” di tre fattori che non dipendono dalla scuola: 1) il livello socio-culturale del territorio (background ambientale); 2) il livello socio-culturale della famiglia di ciascun alunno (background individuale); 3) le competenze che gli studenti già possedevano all’ingresso della scuola.

I risultati
Ebbene, dalle analisi svolte, la grande maggioranza delle scuole di tutto il paese ottiene i risultati che era prevedibile ottenesse tenuto conto delle caratteristiche dei suoi studenti, mentre sono una minoranza le scuole con valore aggiunto “positivo” o “negativo” e che dunque raggiungono risultati, rispettivamente, superiori e inferiori a quelli attesi. Il sistema scolastico nel mezzogiorno e nelle isole presenta una divaricazione fra scuole più e meno efficaci maggiore di quella rilevabile nelle regioni settentrionali e centrali, dove l’efficacia del servizio scolastico sembra essere invece più uniforme.

«La più accentuata polarizzazione fra le diverse istituzioni scolastiche nell’Italia meridionale e insulare – evidenzia l’Invalsi – era d’altronde già segnalata dalla maggiore variabilità tra scuole, anche a parità di livello socio-economico, che emergeva dall’analisi dei risultati delle prove».

Gli studenti contro il ministro “ Noi, in piazza per l’ambiente”

da la Repubblica

Corrado Zunino

Gli studenti saranno in piazza, domani. Per il loro venerdì che guarda al futuro. Saranno in piazza alcuni presidi e diversi professori. Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti martedì scorso aveva detto, di sfuggita: « Si va regolarmente a scuola » . Intendeva domani, giorno appunto di strike ambientale. Di fronte a queste posizioni cresce la disobbedienza civile.

Quattro dirigenti scolastici di Torino — sono dei licei Umberto I, Cavour, Berti ed Einstein — in nome dell’autonomia scolastica hanno emanato circolari in cui considerano venerdì 15 giorno di “ assenza giustificata” per chi andrà al “ Fridaysforfortune”. Altri venti hanno sottoscritto l’appello alla manifestazione, ma non hanno abbonato la mattina ai ragazzi fuori dalle mura scolastiche. In molti Paesi europei il “ Friday” è già considerato giornata di libera uscita per tutti.

A Bologna il preside del Liceo scientifico Copernico, Roberto Fiorini, ha scelto questo escamotage: « Chiederò a chi partecipa la giustificazione, ma non la conterò come assenza. La battaglia sul clima è fondamentale e urgente » . Scrivono su Instagram quelli del Liceo Fermi di Bologna: « Ci siamo rotti i polmoni » . A Roma, Classico Manara, il preside ha invitato i docenti «ad affrontare il tema durante la giornata di lezione ( si suggerisce la visione di alcuni filmati fra quelli indicati sotto) ». Al Liceo Russell la partecipazione sarà giustificata, al Mamiani non si trasformerà in assenza se discenti e docenti usciranno insieme: si applicherà il regolamento delle gite. Gli istituti della capitale che avevano aderito, a ieri sera, erano trentadue.

La scuola italiana ha trovato nell’appello di Greta un gancio inaspettato: la risposta è superiore a tutte le chiamate di piazza delle ultime stagioni, e monta. L’Unione degli studenti ha chiesto il blocco della didattica. Ci si organizza a Monza e a Termoli, persino nella Verona dei congressi omofobici: cartelli sul global warming, lezioni a tema, laboratori climatici. Il professor Daniele Manni, nel 2015 candidato al “ Nobel per l’educazione”, accompagnerà la seconda A del Galilei- Costa di Lecce, i cosiddetti “ ecoisti” visto il percorso didattico realizzato, davanti al Teatro Apollo: illustreranno lì le ragioni dell’ambientalismo scolastico.

Il contagio green è sceso alle scuole elementari ed è salito alle università. L’Aquila parteciperà con la rettrice Inverardi e i ricercatori del Cetemps, previsori di eventi estremi.

Boom di supplenti, la scuola torna a 70 anni fa

da la Repubblica

Salvo Intravaia

Sul reclutamento degli insegnanti, la scuola italiana torna indietro di 70 anni. Nell’anno in corso, sono quasi 11mila i supplenti fai da te. Non risultano iscritti in nessuna graduatoria “ufficiale”, né in quelle dei precari storici (le graduatoria provinciali ad esaurimento) né in quelle d’istituto. Ma lavorano ugualmente, in molti casi fino al 30 giugno, grazie al loro spirito di intraprendenza. Anche con la sola laurea. A fornire il dato dei supplenti che hanno acciuffato una cattedra con la “messa a disposizione” la Cisl scuola che ieri ha pubblicato un dossier “per una nuova e più efficace politica del reclutamento nella scuola”. A preoccupare i sindacati la crescita esponenziale del precariato della scuola e la corrispondente difficoltà da parte dei presidi nel reclutare docenti da inviare in classe. Una situazione aggravata ulteriormente dalle uscite con quota 100 che ha portato a 68mila le cattedre vacanti del prossimo anno scolastico.

E’ lo stesso sindacato a spiegare di cosa si tratta. “La carenza di insegnanti nelle graduatorie, in particolar modo in alcune regioni del Nord, ha fatto sì – si legge nel dossier – che ben 10.806 contratti siano stati stipulati facendo ricorso alla cosiddetta “messa a disposizione”, ovvero la stipula di un contratto a termine con aspirante non incluso nelle graduatorie dell’istituto, ma che ha segnalato la propria disponibilità a lavorare, avendone i titoli”. La medesima situazione che si verificava nell’immediato dopoguerra, quando bastava una semplice laurea o un diploma per essere assunto ad personam dal capo d’istituto che spesso non sapeva, per carenza di insegnanti, a chi fare svolgere le lezioni quotidiane. E senza nessun concorso.

La lotta al precariato, avviata dall’allora ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni nel 2006 e accelerata dal governo Renzi nel 2015, ha prodotto uno svuotamento delle cosiddette Graduatorie ad esaurimento, nelle quali ci si poteva iscrivere solo se abilitati. Al punto che dalle 229mila unità si è passati a poco meno di 36mila nel 2018. Graduatorie che, in base alla norma vigente, costituiscono uno dei maggiori serbatoi di supplenti e aspiranti immessi in ruolo. Alla politica di smantellamento delle liste dei precari storici sono state affiancate dal 2008, con la riforma Gelmini, almeno altre tre nuove riforme del reclutamento che però sono andate a rilento e sono state modificate ad ogni cambio di governo.
Col risultato che la scorsa estate un terzo circa delle 57mila cattedre messe a disposizione dal Miur per le annuali immissioni in ruolo sono andate deserte per mancanza di aspiranti iscritti nelle Gae e nelle graduatorie degli ultimi concorsi a cattedra. Un paradosso per un paese con un tassi di disoccupazione giovanile alle stelle. Così, agevolati da una serie di siti che favoriscono l’incontro della domanda e della offerta, molti semplici laureati o inseriti nelle graduatoria di altre province si sono proposti ai singoli presidi e sono stati assunti. I supplenti in servizio nelle scuole italiane hanno raggiunto nel 2018/2019 la stratosferica cifra di 164mila unità: quasi uno ogni cinque docenti in cattedra.

E il prossimo anno la situazione rischia di peggiorare perché i concorsi straordinari lanciati dal governo attuale e i percorsi immaginati dalla Buona scuola procedono a rilento per le difficoltà che stanno incontrando gli Uffici scolastici regionali nel comporre le commissioni giudicatrici. Per questa ragione i sindacati propongono diverse ricette. La Cisl scuola rispolvera il cosiddetto “doppio canale”: chi si trova nelle graduatorie d’istituto e racimola tre anni di supplenza entra in una lista da cui verranno reclutati i neo immessi in ruolo. Fu l’attuale presidente della repubblica, Sergio Mattarella, allora ministro della Pubblica istruzione, che nel 1989 mise in campo il “doppio canale” per il reclutamento nella scuola. E adesso la Cisl chiede di riscoprirne la validità.

Concorso Dirigenti Scolastici, 25 e 26 marzo si scioglie anonimato compiti

da Orizzontescuola

di redazione

Corso concorso per l’accesso ai ruoli della Dirigenza Scolastica: il 25 e 26 marzo operazione scioglimento anonimato.

La nota inviata dal Miur alle commissioni esaminatrici riporta le date in cui, al Ministero, verranno abbinati i codici ai nomi.

Alla predetta operazione dovrà partecipare un delegato e il segretario di ciascuna commissione.

Il concorso si avvicina dunque alla prova orale.

I sindacati sono stati convocati per il 21 marzo al Miur per una informativa sui prossimi step che dovranno portare i nuovi Dirigenti Scolastici in ruolo dal 1° settembre 2019.

15 marzo: manifestano gli studenti e scioperano docenti e ATA

da Orizzontescuola

di redazione

Venerdì 15 marzo sono previste manifestazione degli studenti e sciopero di docenti e personale ATA.

Manifestazione studenti

Venerdì 15 marzo, è una donna molto giovane a chiamare alla mobilitazioneGreta Thunberg, l’adolescente svedese, che a partire dal forum di Davos si sta battendo per sensibilizzare il mondo intero, facendo appello ai suoi coetaneicontro l’inquinamento che contribuisce ai cambiamenti climatici.

Ha sollecitato gli studenti di tutte le nazioni a scendere in piazza per salvare il Pianeta dagli eventi climatici più dannosi. La manifestazione si svolgerà in tutte le città più importanti e potrebbe essere considerata nell’era della globalizzazione, la prima manifestazione globale coordinata. Il grande evento coordinato per il 15 marzo è stato preceduto da manifestazioni sullo stesso tema che si sono svolte sempre di venerdì.

Sciopero docenti e ATA

Il Miur, con nota n. 6784 del 4/03/2019, ha comunicato la proclamazione dello sciopero per la giornata del 15 marzo, da parte del sindacato SISA (Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente).

Lo sciopero riguarda tutto il personale della scuola: dirigente, ATA e docente, sia di ruolo che a tempo determinato.

La nota Miur

Settimana PNSD, dal 4 al 6 aprile: attività e modalità partecipazione

da Orizzontescuola

di redazione

Il Miur ha inviato una nota alle scuole al fine di fornire informazioni sulla settimana del Piano Nazionale Scuola Digitale.

Settimana PNSD: dal 4 al 6 aprile

La settimana dedicata al Piano nazionale per la scuola digitale, finalizzata a favorire lo sviluppo dei processi di innovazione nelle scuole italiane, si svolgerà a Genova dal 4 al 6 aprile 2019.

#FuturaGenova si articolerà in tre giornate per imparare, condividere, sperimentare, approfondire, i tanti progetti già realizzati e per progettare insieme future attività coerenti con il PNSD.

Settimana PNSD, #FuturaGenova: spazi e attività

Nello spazio del Digital Circus è previsto lo svolgimento di un percorso interattivo con installazioni digitali, gare di robotica educativa, spazi immersivi, FabLab, una “caccia al tesoro digitale”.

Altre attività si svolgeranno nello spazio Future Zone che ospiterà le buone pratiche digitali delle scuole italiane, lo Students Matter i laboratori didattici innovativi per gli studenti e le classi del futuro.

Lo spazio Agorà ospiterà dibattiti, iniziative, performance artistiche e musicali delle scuole italiane, e la finale nazionale del Premio Scuola Digitale.

Prevista anche una competizione calcistica “Soccer & Data Cup” e digitale nell’area Sport Arena.

A Palazzo Grimaldi della Meridiana e a Palazzo Tobia Pallavicino, infine, si svolgeranno oltre 100 workshop, conferenze, master class e laboratori sulle tematiche dell’innovazione digitale, rivolti a docenti, dirigenti scolastici, DSGA e personale amministrativo.

Settimana PNSD: come partecipare

La partecipazione alle attività formative è possibile previa registrazione ai singoli workshop, che si possono prenotare sino ad esaurimento posti.

L’acquisizione gratuita del biglietto sul sistema informativo per ogni singolo workshop costituisce già conferma di partecipazione.

Qui il programma e le modalità di iscrizione alle conferenze e ai workshop.

Le visite presso le aree all’aperto, le cupole geodetiche della Future Zone e del Digital Circus, lo Sport Arena, le installazioni interattive vanno prenotate a questo link.

La partecipazione degli studenti e di gruppi-classe, infine, è possibile prenotandosi a questo link.

Il programma completo e tutti gli aggiornamenti saranno pubblicati nella pagina dedicata.

nota

Organici: diminuiscono gli alunni, resta invariato il numero dei docenti

da La Tecnica della Scuola

Di Reginaldo Palermo

Si è concluso nella giornata del 14 marzo il confronto fra Ministero e sindacati in materia di organici.
Alla resa dei conti il temuto ridimensionamento delle cattedre legato alla calo del numero degli alunni non ci sarà: l’anno prossimo ci saranno 70mila alunni in meno ma i posti saranno sempre gli stessi e cioè 620.836 posti comuni ai quali andranno aggiunti 15.232 posti di organico di fatto per un totale di 636.068 posti di organico complessivo.
Risultano anche confermati poco meno di 49mila posti di potenziamento 100.080 posti di sostegno in organico di diritto.
Per la verità il Ministero ha persino disposto un leggero ampliamento degli organici: sono previsti infatti 2mila posti per il tempo pieno nella primaria, 400 posti di strumento per i Licei musicali e 1.169 posti di ITP per il riordino dei percorsi negli Istituti Professionali.
I sindacati si stanno mostrando moderatamente soddisfatti ma hanno già posto alcune questioni importanti: una riguarda la richiesta di attivare almeno un posto di assistente tecnico in tutte le scuole con percorsi di istruzione professionale.
Ma il problema maggiore è quello del personale Ata che, soprattutto dopo la riforma Gelmini, è stato drasticamente ridotto, nonostante l’incremento dell’offerta formativa delle scuole. In pratica, sottolineano i sindacati, in questi anni i carichi di lavoro per il personale sono aumentati in modo insopportabile.
La circolare che accompagnerà il decreto sugli organici potrebbe essere firmata dal Ministro già nella giornata del 15 marzo e dovrebbe contenere una precisazione che i sindacati considerano particolarmente importante: agli Uffici Scolastici regionali verrà ricordato che la materia degli organici è oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali.

Sciopero 15 marzo: gli studenti in piazza per salvare il clima

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Come riportato in precedenza da questa testata, il 15 marzo è il giorno fissato dalla sedicenne svedese Greta Thunberg per un “climate strike” – uno sciopero per il clima – degli studenti contro il riscaldamento climatico.

In tutto il mondo i ragazzi scenderanno in piazza per chiedere ai governanti provvedimenti seri per correre ai ripari prima che sia davvero troppo tardi.

Cosa è previsto in Italia

Lo sciopero si svolgerà anche nelle piazze italiane: sono previsti 109 appuntamenti – soprattutto marce – di giovani e studenti in decine di città e cittadine.

Negli altri Paesi, invece, saranno 76 in Francia, 141 in Germania, 81 nel Regno Unito.
Complessivamente in tutto saranno 95 i Paesi di tutti i continenti che parteciperanno all’iniziativa di protesta per le future generazioni.

I venerdì verdi

Ma la protesta non si fermerà a questo venerdì: i giovani hanno lanciato pure i “venerdì verdi” – i “Fridays for Future”, grazie alla “predicazione” della Thunberg che  è riuscita a contagiare migliaia di giovani, soprattutto sotto i 20 anni, che così hanno cominciato a ribellarsi alla reticenza dei governanti a prendere davvero sul serio il cambiamento climatico.

Questi giovani – espressioni delle generazioni future – vogliono essere ascoltati e come hanno scritto in più commentatori, presto potranno votare e i governi dovranno dare loro una risposta chiara a quello che considerano un problema fondamentale per il loro futuro.

Non solo Greta Thunberg

Ma ci sono altre Greta Thunberg che guidano nel mondo la protesta degli studenti per il clima.

In Belgio ci sono Anuna De Wever, 17 anni, e Kyra Gantois, 19, che dall’inizio del 2019, ogni giovedì a Bruxelles portano in piazza migliaia di giovani. Le ragazze hanno dato il via alla lotta in Belgio a fine dicembre, quando pubblicarono su Facebook un video che invitava i propri coetanei a scendere in strada per spingere i politici ad agire sul cambiamento climatico. In una mattinata il loro filmato è stato visualizzato da più di 35 mila persone.

Poi in Germania c’è la 22enne Luisa Neubauer. Studentessa alla facoltà di geografia dell’Università di Goettingen, il suo interesse per l’ambiente è scattato fin dall’adolescenza. A scuola finita, ha iniziato a scrivere per il magazine di Greenpeace, mentre parlava con rappresentanti della politica a nome dell’associazione contro la povertà ONE.

Negli Usa la 13enne Alexandria Villasenor, con alle spalle più di dieci venerdì di protesta. Studentessa di scuola media, è diventata anche lei un punto di rifermento del movimento di protesta per la tutela dell’ambiente. Il giorno in cui la studentessa ha deciso di fare qualcosa di concreto per il pianeta è stato quattro mesi fa: durante una visita a parenti nel nord della California, Alexandria è stata avvolta dall’aria irrespirabile, conseguenza dell’incendio che aveva distrutto ettari di bosco e ucciso quasi cento persone. Il 14 dicembre scorso ha fatto il suo primo pellegrinaggio davanti alla sede dell’Onu.

Adesioni da altre parti del globo

Ad Alexandria sono già arrivate richieste di adesione da Australia, Thailandia, Ghana, Francia e Spagna. Altre studentesse si sono unite per organizzare il movimento in Usa, tra cui una 12enne del Colorado e la figlia di 15 anni della democratica di origine somala, Ilhan Omar, eletta al Congresso.

Bussetti: “In classe regolarmente”

Ma sull’accoglienza dell’iniziativa restano differenze tra i Paesi: in Scozia migliaia di studenti sono stati autorizzati a saltare la scuola, venerdì, per prendere parte allo sciopero ambientalista; dall’Italia invece arriva un alt: «Si andrà a scuola regolarmente», ha spiegato il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti.

Nuovo Regolamento amministrativo-contabile

La Nota 22 novembre 2018, AOODGRUF 23410, a seguito della pubblicazione nella G.U. Serie Generale n. 267 del 16 novembre 2018, del Decreto Interministeriale 28 agosto 2018, n. 129, concernente “Regolamento recante istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell’articolo 1, comma 143, della legge 13 luglio 2015, n. 107”, che sostituisce il Decreto Interministeriale del 1° febbraio 2001, n. 44, recante “Regolamento concernente le «Istruzioni generali sulla gestione amministrativo contabile delle istituzioni scolastiche»”, prevede che, per l’A.F. 2019, per consentire l’utilizzo dei nuovi schemi di bilancio, le istituzioni scolastiche siano tenute a rispettare la tempistica di seguito indicata:

  • dal 15 gennaio 2019 saranno messi a disposizione sul sistema informativo i nuovi schemi di bilancio per la predisposizione del Programma Annuale 2019;
  • entro il 28 febbraio 2019, la Giunta esecutiva dovrà sottoporre il Programma Annuale 2019 e la relazione illustrativa al Consiglio d’Istituto per l’approvazione;
  • entro il 28 febbraio 2019, il Programma Annuale 2019 e la relazione illustrativa dovranno essere sottoposti all’esame dei revisori dei conti;
  • entro il 15 marzo 2019, i revisori dei conti dovranno rendere il parere di regolarità amministrativo-contabile;
  • entro il 15 marzo 2019, il Consiglio d’Istituto, con apposita delibera, dovrà provvedere all’approvazione del Programma Annuale, anche nel caso di mancata acquisizione del parere dei revisori dei conti entro la data fissata per la deliberazione stessa.

Nei casi in cui il Programma Annuale 2019 non sia approvato entro la data del 15 marzo 2019, il Dirigente Scolastico, entro il primo giorno lavorativo successivo a tale scadenza, ne fornirà comunicazione all’Ufficio Scolastico Regionale territorialmente competente che provvederà alla nomina, entro dieci giorni, del commissario ad acta; quest’ultimo provvederà all’approvazione del Programma 2019 entro quindici giorni dalla sua nomina.

Nelle more dell’approvazione del Programma Annuale 2019, al fine di garantire il prosieguo delle attività amministrative e didattiche, le istituzioni scolastiche provvedono alla gestione provvisoria dal 1° gennaio 2019 fino alla data di approvazione del Programma Annuale stesso.


Nota 6 marzo 2019, AOODGRUF 4646
Vademecum per l’utilizzo delle voci del piano dei conti e del piano delle destinazioni


Nota 22 febbraio 2019, AOODGEFID 5294
Programma Operativo Nazionale “Per la scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020. Indicazioni operative sulla predisposizione del programma annuale per l’esercizio finanziario 2019. Chiarimenti.

Nota 20 febbraio 2019, AOODGEFID 4939
Programma Operativo Nazionale “Per la scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020. Adeguamento dell’attività negoziale delle Istituzioni Scolastiche ed Educative alla nuova disciplina ed indicazioni operative sulla predisposizione del programma annuale per l’esercizio finanziario 2019.


Con la Nota 6 febbraio 2019, AOODGRUF 2348, il MIUR fornisce informazioni sull’aggiornamento del piano dei conti delle istituzioni scolastiche (Allegato 1, Nota 20 dicembre 2018, prot. n. 25674)


Con la Nota 28 gennaio 2019, AOODGRUF 1711, il MIUR fornisce istruzioni di carattere generale relative alla applicazione del Codice dei Contratti Pubblici (Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50 e ss.mm.ii) in conformità alle previsioni del Decreto Interministeriale 28 agosto 2018, n. 129.
In particolare il Quaderno n. 1, allegato alla nota, contiene raccomandazioni di comportamento, elaborate con lo scopo di semplificare ed orientare le Istituzioni scolastiche statali nell’ideazione strategica, nell’affidamento e nell’esecuzione dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.


Con la Nota 5 gennaio 2019, AOODGRUF 74, il MIUR fornisce orientamenti interpretativi riguardo al Decreto Interministeriale 28 agosto 2018, n. 129, avente ad oggetto “Regolamento recante istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell’articolo 1, comma 143, della legge 13 luglio 2015, n. 107”


Con la Nota 20 dicembre 2018, prot. n. 25674 il MIUR invia alle istituzioni scolastiche il nuovo piano dei conti, i nuovi schemi di bilancio ed il nuovo piano delle destinazioni che saranno resi disponibili sul sistema informativo “SIDI – Bilancio” dal mese di gennaio 2019.


Nota 29 novembre 2018, AOODGRUF 23871
Progetto “Io Conto” seconda edizione – Avvio del percorso di aggiornamento professionale



Pubblicato nella GU n. 267 del 16 novembre 2018 il Decreto Interministeriale 28 agosto 2018, n. 129, Regolamento recante istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell’articolo 1, comma 143, della legge 13 luglio 2015, n. 107.


Bussetti: “Sburocratizziamo per mettere al centro della scuola gli studenti. Accompagneremo gli istituti in questa fase di cambiamento”

È stato pubblicato il 16 novembre 2018 in Gazzetta Ufficiale il nuovo Regolamento amministrativo-contabile delle scuole che sostituisce quello in vigore dal 2001. Il nuovo testo, più snello del precedente, recepisce le novità normative che sono state introdotte in questi anni, in particolare quelle relative agli appalti, facendo ad esempio chiarezza sul tema delle soglie per l’affidamento di lavori, servizi e forniture da parte delle scuole. Prevista anche una maggiore trasparenza nella stesura del Programma Annuale e, più in generale, nella rappresentazione dei fatti contabili e gestionali: dovranno essere esplicitate con chiarezza le finalità e le voci di spesa cui vengono destinati i contributi volontari versati dalle famiglie o le risorse reperite attraverso le raccolte di fondi, anche quelle effettuate attraverso l’adesione a piattaforme di finanziamento collettivo (crowdfunding).

Si tratta di un provvedimento organico che diventa un vero e proprio ‘manuale’ di contabilità per gli istituti scolastici. E rappresenta il punto di partenza di un processo di evoluzione che consentirà gradualmente alle scuole di gestire le spese in maniera semplificata e più efficiente, lavorare in modo standardizzato e omogeneo su tutto il territorio nazionale, migliorare i servizi verso alunni e famiglie e ridurre i carichi di lavoro delle segreterie.

“Il Regolamento era molto atteso. È frutto di un lungo lavoro fatto in questi anni dall’Amministrazione centrale che abbiamo voluto accelerare in questi ultimi mesi. Vogliamo che sia il primo tassello di un percorso più ampio che stiamo portando avanti al MIUR per semplificare la vita delle scuole, per la sburocratizzazione di un sistema che deve rimettere gli studenti al centro”, dichiara il Ministro Marco Bussetti.

“In questi ultimi anni – prosegue – le scuole sono state oberate di lavoro, le ultime riforme hanno generato tanta confusione e ci si è dimenticati di considerare a sufficienza l’aspetto amministrativo, che va rilanciato. In termini di efficienza, chiarezza e trasparenza. Questo provvedimento risponde a questa esigenza. Non lasceremo gli istituti soli nell’attuazione. Saremo al loro fianco, dando tutto il supporto necessario a migliorare la qualità della loro attività quotidiana. Questo è un Ministero che vuole mettersi al servizio delle scuole”.

Anche per questo l’Help Desk attivato in via sperimentale in alcuni territori nell’ultimo anno per supportare le scuole nella gestione del loro bilancio “sarà esteso a tutto il territorio nazionale – spiega Bussetti -. Come ho detto fin dal mio insediamento, sono davvero convinto del fatto che ogni novità vada spiegata e accompagnata. Non lasceremo le scuole sole: saremo al loro fianco nell’attuazione di queste novità”.

Le disposizioni del Regolamento si applicheranno a partire dal prossimo 1 gennaio 2019. Il testo è il risultato di un lavoro che ha previsto il confronto con le organizzazioni sindacali, il parere del Consiglio superiore della pubblica istruzione, il coinvolgimento delle scuole attraverso un’apposita consultazione. Il Ministero ha operato costituendo anche un gruppo di lavoro con dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi per rilevare le criticità del precedente testo e progettare i miglioramenti.

Rendere più chiari e più snelli gli adempimenti delle scuole e migliorare la qualità delle procedure amministrative e contabili. Digitalizzare sempre più i processi per diminuire i tempi di controllo e potenziare i meccanismi di trasparenza e assistenza agli istituti. Sono solo alcuni degli obiettivi del nuovo Regolamento. Le scuole potranno cominciare a lavorare in modo più standardizzato e semplificato. Il Ministero avrà un quadro più chiaro delle modalità di gestione e di spesa e potrà così orientare meglio la propria azione di finanziamento.

Tra le principali novità, tempistiche di programmazione della spesa più precise, l’innalzamento della soglia per gli affidamenti diretti, la promozione degli accordi di rete fra scuole per rendere più efficace ed efficiente la spesa, il recepimento delle novità normative in materia di ordinativo informatico locale e fatturazione elettronica, l’utilizzo delle tecnologie per gli incassi e i pagamenti, indicazioni relative alla conservazione sostitutiva dei documenti amministrativo contabili anche per ridurre il livello di saturazione degli archivi fisici delle scuole, l’incremento dell’utilizzo di strumenti informatici per lo svolgimento dei controlli di regolarità amministrativo-contabile.

In altre parole, una serie di misure che puntano a migliorare il processo di programmazione per evitare il rischio dell’esercizio provvisorio, a semplificare le procedure di acquisto e a renderle omogenee, a razionalizzare la spesa delle scuole e le fonti di finanziamento.

Il Ministero accompagnerà l’entrata in vigore del Regolamento con un’apposita circolare attuativa che espliciterà, articolo per articolo, le novità in campo, con specifiche istruzioni operative in materia contabile e con riferimento all’acquisto di beni e servizi. Dirigenti scolastici e DSGA saranno appositamente formati attraverso il progetto “Io Conto” e sarà estesa a tutto il territorio nazionale l’attività dell’Help Desk del MIUR per le questioni amministrativo-contabili che già oggi riceve più di 500 richieste di assistenza al mese su questi temi.


Il MIUR, con Nota 31 ottobre 2018, AOODGRUF 21617, in vista della prossima pubblicazione del nuovo Regolamento amministrativo-contabile delle Istituzioni scolastiche, proroga i termini previsti dal vigente Regolamento di contabilità di cui all’art. 2 comma 3 del D.I. 44/2001, in merito alla predisposizione ed approvazione del Programma Annuale relativo all’esercizio finanziario 2019.

Con successiva comunicazione il Ministero fornirà ulteriori specifiche indicazioni in merito

  • alle tempistiche da rispettare per la predisposizione ed approvazione del Programma Annuale 2019;
  • alle modalità di utilizzo dei nuovi schemi di bilancio.

EDUCARE alla “ACCESSIBILITÀ” del PATRIMONIO

Patrimonio e Dialoghi tra le Culture

EDUCARE alla “ACCESSIBILITÀ” del PATRIMONIO

cosmopolitismo culturale – saperi artistici – paesaggi “partecipati” – accessibilità al patrimonio

VII Corso Nazionale di Formazione

per i referenti EDU, i Presidenti dei Consigli regionali e i docenti di Italia Nostra

ROMA, 22-23-24 marzo 2019

Sede Nazionale di Italia Nostra, sala Astaldi, Viale Liegi 33, Roma (22 e 24 marzo)

Gangemi Editore, Sala Mostre e Convegni, Via Giulia 142, Roma (23 marzo)

Prede concretamente avvio il 22 marzo il nuovo Progetto di Educazione al Patrimonio Culturale e al Paesaggio di Italia Nostra con il VII Corso Nazionale di Formazione per i referenti EDU, i Presidenti dei Consigli regionali e i docenti di Italia Nostra.  Il progetto è rivolto ai docenti e agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado per il triennio 2019-2022, a partire dall’anno scolastico 2019/2020 ed è inserito nel grande contenitore delle attività educative di Italia Nostra, “Le pietre e i cittadini”, denominazione ormai riconosciuta e accolta nei protocolli con il MIUR e il MiBAC.

Con il seminario si getteranno le basi per il programma del triennio futuro, partendo dall’approfondimento dei focus individuati in precedenti incontri.  

1.      Mestieri del Patrimonio e l’artigianato artistico, tradizionale e tipico. Riflessione sul recupero dell’artigianato che dia prospettive di nuove professioni e nuove opportunità di lavoro, risvegliando il desiderio di “fare bene una cosa”. Tema che riapre la questione della chiusura degli Istituti d’arte e dell’eliminazione dell’insegnamento della storia dell’arte dai curricula delle scuole superiori, battaglia sempre cara a Italia Nostra che intende riaprire un confronto col MIUR. 

2.      Il ruolo della partecipazione attiva delle comunità alla Pianificazione del Paesaggio. Italia Nostra sente la forte necessità di mettere in atto iniziative che diano sostegno e sostanza alla Convenzione europea del paesaggio, non solo per la tutela ma anche per promuovere una più ampia partecipazione delle comunità locali, in un’ottica che renda le scuola motore propulsivo di identificazione con il paesaggio.     

3.      I processi educativi di Italia Nostra: valutazione dell’impatto nelle comunità. Si tratta di costruire con maggiore efficacia la comunicazione delle attività del settore EDU, proprio al fine di valutarne l’efficacia. 

4.      Il cosmopolitismo culturale. Dovrebbe essere chiaro che in un mondo molteplice e plurale non sia più possibile definirsi centro di qualche altro. Non si tratta di depotenziare la specificità storica e culturale dell’Italia, ma un nuovo impegno di definizione alla luce del rapporto tra culture locali e processi globali. 

Il seminario, cui partecipano una cinquantina di referenti educazione di Italia Nostra, si svolgerà tra la sede centrale di Italia Nostra e la sede di Gangemi Editore a Roma. Tra i relatori:

·         Paolo Sciascia, Direzione Generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione, MIUR 

·         Francesco Scoppola, Direzione Generale Educazione e Ricerca, MIBAC

·         Mario Rusconi, ANP – Associazione Nazionale Presidi 

·         Maria Rosaria Iacono, Consigliere nazionale di Italia Nostra referente Settore EDU 

·         Alessandra Mottola Molfino, storica dell’arte, già Presidente di Italia Nostra 

·         Simone Verde, Direttore del Complesso Monumentale della Pilotta 

·         Giovanna Cassese, Accademia Belle Arti Napoli, Coordinatrice Gruppo MIUR-AFAM 

·         Patrizia Di Mambro, Coordinatrice Nazionale Settore EDU 

·         Ebe Giacometti, Vicepresidente Italia Nostra 

·         Antonello Alici, Università Politecnica delle Marche 

Italia Nostra da anni propone alla scuola un modello nazionale di educazione ai beni culturali e paesaggistici replicabile in tutti i contesti territoriali e culturali, attraverso l’individuazione di tematiche stimolanti, la formazione dei docenti, la ricerca sul territorio e la creazione di specifici sussidi didattici quali bibliografie, schede storico-descrittive, iconografia storica, scheda di osservazione e studio (quali quelle di segnalazione per le campagne di Paesaggi sensibili e della Lista rossa), collane didattico/scientifiche, etc. Nel corso del seminario verranno  elaborati materiali e tecniche che gli insegnanti avranno ritenuto più opportuni per il triennio, attraverso il confronto e la verifica. 

Italia Nostra conta sul grande impegno dei Referenti per l’Educazione che svolgono un ruolo di vere “avanguardie educative” sui loro territori, promuovendo e validando nuove metodologie didattiche presso gli insegnanti, gli studenti, le famiglie, le istituzioni, il mondo imprenditoriale e associativo.

Maria Rosaria Iacono

referente nazionale Settore Educazione

Patrizia Di Mambro

coordinatore nazionale