Autismo. Condizione medico-sociale che riguarda 1 famiglia su 69

Redattore Sociale del 06.04.2019

Autismo. Condizione medico-sociale che riguarda 1 famiglia su 69

“L’autismo è una condizione medico-sociale che interessa 1 famiglia su 69. Come possiamo inserire al lavoro queste persone? Come potremmo aiutare le famiglie? Le scuole, lo Stato e le Regioni devono intervenire per integrarli”. È il messaggio lanciato da Serafino Ricci, professore di Medicina legale dell’Università La Sapienza di Roma, nel corso del convegno sull’autismo.

La risposta arriva da Paola Binetti, senatrice Udc, che annuncia la recente approvazione di una “mozione che vuole pervenire a una registrazione dei dati per incentivare una dimensione propositiva volta ad aumentare la quantità di risorse da destinare alla ricerca e ai centri, quali laboratori professionali”. La difficoltà maggiore nei disturbi dello spettro autistico risiede “nella comunicazione e le manifestazioni artistiche sono il luogo della comunicazione – continua Binetti – offrono ai soggetti con autismo la possibilità di condividere il loro mondo interiore e di abbattere il muro di gomma tra loro e gli altri. Sforziamoci noi ad apprendere la lingua che ogni bambino parla”.

L’autismo sta crescendo nei numeri “perché si pone con maggiore chiarezza la diagnosi. I criteri stabiliti nel manuale diagnostico Dsm 5 sono più bassi e permettono di raccogliere nelle maglie della diagnosi soggetti diversi. Dobbiamo creare un mix di approcci diversi per rispondere alle diverse esigenze di ciascuna persona con autismo. Non conosco la causa, non ho farmaci, ma ho una serie di interventi tra l’abilitativo e il riabilitativo, tra lo psicoterapeutico e il socioterapeutico- aggiunge la senatrice- e nel mix di questi approcci il mio sguardo attento deve essere rivolto al bambino per valorizzare tutte le sue opportunità”. Non c’è il metodo per trattare l’autismo- conclude Binetti- e mi auguro che le nuove linee guida tengano conto della pluralità e della multi-diversità di approcci e presa in carico”. (DIRE)

Valutare la prima prova scritta dell’esame di stato

di Carlo De Nitti

Mobilità, il 20 giugno pubblicazione esiti trasferimenti e passaggi di ruolo

da Orizzontescuola

di redazione

Scade oggi la domanda per la mobilità del personale docente  per l’a.s. 2019/20. Ancora qualche ora di tempo per le ultime scelte.

Per un ultimo controllo, i nostri dieci consigli.

Comunicazione domande e posti al SIDI

Ricordiamo che  per tutti gli ordini di scuola il termine ultimo di comunicazione al SIDI delle domande di mobilità e dei posti disponibili è il 25 maggio 2019. Data questa importante ai fini della revoca della domanda già presentata (vedi di seguito).

Revoca domanda già inoltrata dopo il termine di presentazione delle istanze

L’articolo 5/2 dell’OM  prevede un termine preciso entro cui è possibile revocare la domanda:

E’ consentita la revoca delle domande di movimento presentate o la regolarizzazione della documentazione allegata. La richiesta di revoca deve essere inviata tramite la scuola di servizio o presentata all’Ufficio territorialmente competente ed è presa in considerazione soltanto se pervenuta non oltre il quinto giorno utile prima del termine ultimo, previsto per ciascuna categoria di personale nell’art. 2 della presente 0.M., per la comunicazione al SIDI dei posti disponibili

La domanda, dunque, può essere revocata non oltre il quinto giorno utile prima del termine ultimo per la comunicazione dei posti disponibili al SIDI. Come detto sopra il predetto termine è il 25 maggio, per cui la domanda può essere revocata entro il 20 maggio 2019. 

La domanda di revoca va inviata tramite la scuola di servizio o presentata al’Ufficio territorialmente competente.

Nel caso siano state presentate più domande, sia di trasferimento che di passaggio, si deve specificare quali domande revocare: tutte o solo alcune. Qualora ciò non venga esplicato la revoca varrà per tutte le domande presentate.

Pubblicazione movimenti

Per tutti i gradi di scuola la pubblicazione dei movimenti avverrà in data 20 giugno 2019.

Il docente che ha presentato la domanda riceverà una mail con l’esito della domanda. Inoltre l’Ufficio Scolastico pubblicherà i bollettini completi di tutti i movimenti della provincia.


Sciopero, sindacati incontrano Bussetti lunedì 8 aprile al Miur

da Orizzontescuola

di redazione

Sindacati invitati ad un incontro con il Ministro lunedì 8 aprile ore 19. Quali i temi all’ordine del giorno e i possibili sviluppi.

I sindacati invitati sono:  FLC CGIL – CISL FSUR – Federazione UIL Scuola RUASNALS Confsal – GILDA UNAMS . Se i sindacati riterranno  non proficuo l’incontro confermeranno la giornata di sciopero già proclamata per il 17 maggio, con astensione volontaria dalle attività aggiuntive dal 26 aprile al 16 maggio.

I principali punti di rivendicazione:

  • rinnovo del CCNL e salvaguardia della sua dimensione nazionale;
  • no alle ipotesi di regionalizzazione del sistema di istruzione;
  • stabilizzazione precari;
  • soluzione delle problematiche del personale Ata.

Valutazione Dirigenti scolastici: nessun obbligo e nessuna ricaduta su retribuzione di risultato

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Per l’a.s. 2018/2019, il procedimento di valutazione dei Dirigenti scolastici adotta le stesse modalità utilizzate lo scorso anno e non ha ricadute sulla retribuzione di risultato.

A dirlo è il Miur con la nota esplicativa n. 4, con la quale ha anche precisato che, visto l’alto numero di incarichi di reggenza, la partecipazione alla valutazione da parte dei DS non è prescrittiva per quest’anno.

Pertanto, nei confronti di quanti non compileranno il Porfolio non verrà espressa la valutazione di prima istanza da parte dei Nuclei e non verrà adottato alcun provvedimento di valutazione finale da parte dei Direttori degli USR.

Il Miur sottolinea comunque l’importanza della partecipazione dei DS.

In cosa consiste la valutazione

Il procedimento di valutazione si sviluppa in tre fasi con tempistiche precise.

Innanzitutto, è necessario compilare il Portfolio, che è sempre accessibile on-line e fino al 31 agosto 2019 il sistema terrà in memoria la versione fino ad allora compilata e non più modificabile, la stessa che sarà oggetto di valutazione.

A seguire, ci sarà, nel periodo tra settembre e novembre, l’interlocuzione diretta fra Dirigente e Nucleo di valutazione, nel corso della quale il Dirigente avrà modo di illustrare al Nucleo le azioni professionali messe in atto. L’interlocuzione si svolgerà o in forma di visita presso l’istituzione scolastica sede di servizio o in forma di interlocuzione in presenza presso le sedi degli Uffici dell’USR di appartenenza o altre sedi istituzionali appositamente individuate.

In ultimo, tra novembre e dicembre, ci sarà la valutazione da parte del Direttore dell’USR.

Il Portoflio

Il Portfolio è uno strumento di orientamento, analisi e riflessione sui compiti e sulle competenze richieste al Dirigente scolastico per l’esercizio della “specificità delle proprie funzioni“, nonché uno strumento di supporto per lo sviluppo professionale e per la raccolta di documenti significativi, con particolare attenzione all’autovalutazione e alla valutazione. Il Dirigente scolastico può utilizzare questo strumento come parte integrante di un processo di “miglioramento organizzativo e gestionale delle istituzioni scolastiche” nelle aree “direttamente riconducibili al dirigente scolastico, ai fini della valutazione dei risultati della sua azione dirigenziale“.

Il Portfolio si compone di quattro parti:

  1. Anagrafe professionale
  2. Autovalutazione
  3. Obiettivi e azioni professionali
  4. Documentazione della valutazione

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Dal 12 aprile a Roma il festival dell’educazione alla sostenibilità

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Riparte il Festival Educazione alla Sostenibilità, nato nel 2017, con l’obiettivo di aumentare tra i giovani la conoscenza e l’impatto positivo dell’Agenda 2030 nelle nostre vite.

Anche quest’anno più di 2000 studenti saranno coinvolti in progetti didattici sul tema dello sviluppo sostenibile e daranno vita un documento che verrà poi presentato alle istituzioni del nuovo Parlamento Europeo.

Il Festival è organizzato da Earth Day Italia in occasione delle celebrazioni della Giornata Mondiale della Terra del 22 aprile e farà parte degli eventi principali del Villaggio per la Terra 2019, manifestazione che si svolgerà a Villa Borghese dal 25 al 29 aprile”.

Questo appuntamento nasce dalla collaborazione tra Earth Day e Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in base al protocollo “Realizzazione di iniziative volte a promuovere le celebrazioni italiane dell’Earth Day” e prevede tre eventi nel corso del mese di aprile. Il primo è riservato agli educatori e si svolgerà alla Link Campus University di Roma. Successivamente, il 26 e il 29 aprile, scolari, istitutori, educatori e studenti converranno al Villaggio per la Terra per condividere progetti orientati alla sostenibilità e ai 17 Obiettivi dell’Agenda 2030, organizzando eventi ad hoc, confrontandosi con testimoni autorevoli e coetanei.

Il Festival rappresenta l’occasione per educatori e studenti delle scuole di ogni ordine e grado di dialogare e confrontarsi, e rendersi protagonisti portando alla luce le proprie esperienze formative. Ragazzi e bambini rifletteranno sui temi dell’Agenda, dai principali problemi del nostro tempo (inquinamento, fame, disuguaglianze, guerre, diritti civili negati, crisi economiche, cambiamenti climatici) e delle soluzioni da adottare, promuovendo l’educazione alla sostenibilità ambientale e sociale.

In concreto, le scuole di ogni ordine e grado avranno l’occasione di essere coinvolti attivamente in iniziative dedicate, presentando i loro progetti didattici e partecipando ad approfondimentilaboratorimostreperformance artistiche ecc. Gli studenti delle secondarie di secondo grado sono inoltre invitati a partecipare agli Stati Generali dell’Ambiente Giovani: l’assemblea propositiva lavorerà durante le tre date del Festival a un documento che verrà poi presentato alle istituzioni del nuovo Parlamento Europeo dopo le elezioni continentali del maggio 2019.

Agli scolari delle scuole dell’infanzia, della primaria e della secondaria di primo grado è riservata la la quinta edizione del Contest #IoCiTengo, la cui premiazione avverrà al Villaggio per la Terra, per progetti realizzati e legati all’Agenda 2030.

Regolamento contabile, ecco le novità per le scuole

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Il nuovo regolamento sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 16 novembre 2018.

Regolamento contabile scuola: già in vigore dal 1° gennaio

E’ importante ricordare quali sono le novità introdotte dal nuovo regolamento, soprattutto per il dirigente scolastico ed il Dsga, interessati direttamente dalla questione.

Come segnalato anche in precedenza, le disposizioni del Regolamento sono in vigore già dal 1° gennaio 2019. Il testo è il risultato di un lavoro che ha previsto il confronto con le organizzazioni sindacali, il parere del Consiglio superiore della pubblica istruzione, il coinvolgimento delle scuole attraverso un’apposita consultazione.

Bisogna ricordare che il Ministero ha operato costituendo anche un gruppo di lavoro con dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi per rilevare le criticità del precedente testo e progettare i miglioramenti.

E’ previsto che Dirigenti scolastici e DSGA siano appositamente formati attraverso il progetto “Io Conto” e sarà estesa a tutto il territorio nazionale l’attività dell’Help Desk del MIUR per le questioni amministrativo-contabili

Regolamento contabile scuola: le novità principali

Fra le modifiche importanti va segnalata quella introdotta nell’articolo sulla predisposizione del Programma Annuale: la relazione evidenzia, altresì, in modo specifico, le finalità e le voci di spesa cui vengono destinate le entrate derivanti dal contributo volontario delle famiglie, nonché quelle derivanti da erogazioni liberali, anche ai sensi dell’articolo 1, commi 145 e seguenti della legge n. 107 del 2015, e quelli reperiti mediante sistemi di raccolta fondi o di adesione a piattaforme di finanziamento collettivo”.

Diventano più stringenti i tempi per dare avvio alla gestione provvisoria: con il regolamento attuale si parla di gestione provvisoria solo se il Programma Annuale non viene approvato entro 45 giorni dalla scadenza del 31 dicembre; d’ora innanzi, invece, il dirigente scolastico sarà tenuto ad informare l’Ufficio Regionale già nei primissimi giorni di gennaio (e precisamente nel primo giorno lavorativo successivo al 31 dicembre).

Peraltro si prevede che entro il 28 febbraio il Ministero dovrà erogare alle scuole il fondo di funzionamento necessario per il periodo gennaio/agosto ed entro il 30 settembre quello per il periodo settembre/dicembre.

Un’altra modifica molto importante e particolarmente attesa riguarda la possibilità per le scuole di occuparsi in proprio di lavori di piccola manutenzione degli edifici scolastici, su delega dell’ente proprietario; sarà possibile effettuare lavori urgenti salvo richiedere all’ente proprietario il rimborso delle spese sostenute.

Regolamento contabile scuola: niente gare fino a 10mila euro di spesa

Segnaliamo inoltre anche un articolo del Regolamento che definisce le modalità di acquisizione di beni e servizi in relazione all’entità della fornitura stessa.

Sparisce così il vecchio tetto dei 2mila euro per gli acquisti da farsi senza gara e viene introdotto il limite di 10mila euro entro il quale le scuole potranno ricorrere all’affidamento diretto. Sarà invece necessario aprire una gara ad almeno 5 diversi soggetti per le forniture di beni e servizi di importo compreso fra 10mila e 135mila euro.

Il vecchio regolamento resterà comunque in vigore fino al 31 dicembre dell’anno in cui il nuovo regolamento verrà approvato.

Concorso a cattedra docenti infanzia, primaria e secondaria: ci siamo. Bussetti: manca solo il sì del Mef

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

Per bandire il concorso ordinario riservato ai docenti della scuola dell’infanzia e primaria mancano solo le autorizzazioni del ministero dell’Economia. E lo stesso vale per quello della secondaria, di primo e secondo grado: a dirlo è stato il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, in occasione di un convegno tenuto il 5 aprile a L’Aquila sul decennale del sisma nell’ambito del progetto finanziato dal Miur dal titolo “Per una didattica della resilienza, Formare i docenti per operare in contesti di emergenza“.

“Datemi il tempo per avere tutte le autorizzazioni”

Dopo avere annunciato nei giorni scorsi l’intenzione di avviare a breve la procedura concorsuale, durante un videoforum organizzato dal quotidiano “La Repubblica”, il titolare del Miur ha detto che “per il bando sull’infanzia primaria siamo quasi pronti: avevamo pensato 10 mila posti e siamo riusciti ad averne 16 mila”.

Poi il ministro ha aggiunto: “Abbiamo già fatto un monitoraggio e siamo pronti anche per la secondaria“.

Bussetti ha quindi tenuto a dire: “Datemi il tempo per avere tutte le autorizzazioni del Mef per poter procedere”.

Titoli di accesso e tempi di attuazione

Ma chi potrà accedere ai concorsi ordinari? Coloro che sono in possesso del titolo di studio comprensivo dei 24 Cfu.

Inoltre, i docenti con almeno tre annualità di supplenze, di cui almeno una sulla classe di concorso per la quale si vuole competere, accederanno alla quota riservata del 10% dei posti vedendosi anche valutare il servizio con un punteggio maggiorato.

Considerando che dal Mef difficilmente vengano posti rilievi sull’operazione, considerando anche la necessità di bandire i concorsi, imposta come linea dall’attuale ministero dell’Istruzione, intesa come unica via per accedere al ruolo, a questo punto rimane da capire solo se l’avvio del concorso sia imminente oppure se i tempi della burocrazia lo faranno slittare ancora di qualche mese: è probabile, in ogni caso, che entro la fine del 2019 entrambi i concorsi vedano la luce.

Esami di Stato I ciclo, importanti precisazioni anche sulla certificazione delle competenze

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Sono contenute nella nota 5772 del 4 aprile 2019 alcuni importanti chiarimenti relativi allo svolgimento degli esami di Stato conclusivi del primo ciclo di istruzione e alla certificazione delle competenze da rilasciare al termine della quinta classe di scuola primaria e della terza classe di scuola secondaria di primo grado.

Presidente di commissione

La commissione d’esame è composta dai docenti del consiglio di classe e svolge le funzioni di Presidente il dirigente scolastico.

In proposito, il Miur chiarisce che in caso di assenza o impedimento o reggenza del dirigente scolastico, compresa la sua eventuale nomina come presidente di commissione per l’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo, le funzioni di presidente della commissione d’esame per il primo ciclo di istruzione sono assegnate ad un docente collaboratore non necessariamente di ruolo nella scuola secondaria di primo grado.

Prove scritte per alunni con disabilità, con DSA e BES

Per i candidati con disabilità certificata ai sensi della legge 104/1992 e con DSA certificato ai sensi della legge 170/2010 possono essere utilizzati specifici strumenti compensativi (utilizzo di supporti didattici, calcolatrice, mappe, ecc.) o possono essere attivate misure dispensative qualora già presenti rispettivamente nel PEI e nel PDP.

Invece, per gli alunni con bisogni educativi speciali (BES) che non rientrano nelle tutele della legge n. 104/1992 e della legge n. 170/2010, ma sono comunque in possesso di una certificazione clinica, non sono previste misure dispensative, ma possono essere utilizzati strumenti compensativi qualora sia stato redatto un PDP che ne preveda l’utilizzo, se funzionali allo svolgimento della prova assegnata.

La commissione d’esame, in sede di riunione preliminare, individua gli eventuali strumenti (es. righello, compasso, dizionario, ecc.) che tutti gli alunni possono utilizzare per le prove scritte.

Prove INVALSI CBT

Per il corrente anno scolastico, le prove INVALSI si svolgeranno nel periodo compreso tra il 10 e il 18 aprile 2019, secondo calendari specifici per ciascuna istituzione scolastica.

Qualora si verificassero situazioni straordinarie che non consentano lo svolgimento completo delle prove entro il 18 aprile 2019, l’INVALSI procederà a individuare ulteriori date, non oltre la prima decade di maggio, per dar modo a tutti gli alunni di effettuare le prove che sono requisito di accesso all’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione.

Gli strumenti compensativi e/o le misure dispensative durante lo svolgimento delle prove nazionali sono riservati agli alunni con disabilità certificata ai sensi della legge n. 104/1992 o con disturbi specifici di apprendimento certificati ai sensi della legge n. 170/2010, in coerenza con quanto previsto, rispettivamente, dal PEI o dal PDP.

Per gli alunni con disabilità il consiglio di classe può prevedere adeguati strumenti compensativi e/o misure dispensative per lo svolgimento delle prove INVALSI e, ove non fossero sufficienti, predisporre specifici adattamenti della prova – che sarà esclusivamente cartacea – ovvero l’esonero da una o più prove.

Per gli alunni con DSA sono previsti strumenti compensativi, se indicati nel PDP e abitualmente utilizzati nel percorso scolastico. Se la certificazione di DSA prevede la dispensa dalla prova scritta relativa alle lingue straniere, ovvero l’esonero dall’insegnamento delle lingue straniere, la prova INVALSI di lingua inglese non sarà sostenuta.

Gli alunni dispensati da una o più prove INVALSI, o che sostengono una o più prove differenziate in forma cartacea, non riceveranno la relativa certificazione delle competenze da parte di INVALSI. In tali casi, sarà cura del consiglio di classe integrare, in sede di scrutinio finale, la certificazione delle competenze rilasciata dalla scuola con puntuali elementi di informazione.

Anche in questo caso, gli alunni con bisogni educativi speciali (BES) in possesso di una certificazione clinica svolgono le prove INVALSI CBT senza misure dispensative, con la sola possibilità di avvalersi di strumenti compensativi, qualora siano stati indicati nel PDP ed effettivamente utilizzati in corso d’anno.

Certificazione delle competenze

Infine, il Miur fa presente che, in attesa della ridefinizione del profilo dello studente come individuato dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, in coerenza con le nuove competenze chiave europee del 2018, le istituzioni scolastiche dovranno utilizzare anche per il corrente anno scolastico i modelli di certificazione allegati al D.M. n. 742/2017.