La proposta accanto alla protesta!

La proposta  accanto alla protesta!

Se non lo fanno dall’alto, cominciamo a farlo dal basso.

di Domenico Sarracino

1)Ci sono giorni e situazioni in cui  è necessario farsi sentire,  protestare, manifestare,  scioperare., gridare la propria protesta… E oggi, 24 maggio 19,  è certamente uno di questi giorni. E, dunque:  Che le strade e le piazze delle  città del mondo si riempiano di giovani,  di popolo che gridano e rivendicano la necessità di fare la pace con il nostro pianeta, prima che sia troppo tardi.

2) Il cambiamento più importante e duraturo è quello che parte da noi, passa per il nostro fare, riguarda il nostro  agire,  Esso, perciò deve essere compagno   della nostra quotidianità. Mangiare, spostarsi, lavorare, vestire, divertirsi….

3) Lo sciopero è il segno d una rottura, è la denuncia di un qualcosa di grave e sbagliato che si vuole contrastare,  ma da solo non può bastare. Bisogna che sia accompagnato da proposte, elaborazioni e scelte, e  comportamenti conseguenti e coerenti a cui ciascuno di noi in prima persona è chiamato a sare testimonianza.

4) E allora  io mi sento di dire questo  ai giovani che oggi – sono scesi per le strade del mondo a difesa del mondo e dell’umanità.

Domani, quando tornerete a scuola  e negli altri luoghi di vita e di lavoro prendetevi  l’impegno – se non l’avete gia fatto – . guardiamoci intorno, ripensiamo i nostri ambienti di vita , e   ripercorriamoli rivoltiamoli come un calzino, cominciamo a conoscere e misurare i nostri consumi, gli sprechi, le disfunzioni;  fate un bel piano di monitoraggio e ricognizione  e “ri visitate” esplorate” laboratori, bagni, uffici,palestre, aule, ripostigli, mense; controllatene i consumi (corrente, acqua, carta, ), la raccolta dei rifiuti, gli sprechi di cibo… E  dati alla mano fate assemblee per informare e  proporre  riduzione ed abbattimenti degli sprechi, dei consumi, del Co2 la riconversione eco-sostenibile degli impianti

Organizzatevi per fare questo, create gruppi di lavoro, reti di rappresentanti, scambi di informazioni e conoscenze, collaborazioni sui social… Siate, insomma già da ora il futuro che volete

Continuità didattica supplenti, vale per il sostegno

da Orizzontescuola

di redazione

Si parla in questi giorni di garantire continuità didattica agli alunni, ma il riferimento è a quelli con disabilità e di riflesso ai loro insegnanti.

Continuità didattica su posto di sostegno

Una nostra lettrice chiede

sono insegnante di educazione fisica e sto lavorando da 3^ fascia con un contratto fino al 30 giugno. Sentivo parlare oggi di continuità didattica da alcuni colleghi. Potrebbe valere anche per me se gli alunni facessero richiesta al DS.? Grazie

La risposta è negativa. La continuità didattica di cui parlavano i colleghi era riferita alle supplenze su sostegno.

Nei giorni scorsi infatti il Consiglio dei Ministri ha approvato la revisione del decreto delegato della ‘Buona scuola’ 66/2017.

Il nuovo decreto permette infatti di avviare la continuità didattica su posto di sostegno anche grazie ai supplenti il cui contratto di solito scade il 30 giugno.

Un provvedimento di cui si era già discusso a lungo negli anni precedenti, ma mai messo in atto.

Non sono naturalmente messi in discussione i posti da coprire con personale a tempo indeterminato.

La modifica introdotta permetterebbe il rinnovo del contratto anche per l’anno scolastico successivo (su richiesta della famiglia) solo a docenti in possesso del titolo di specializzazione. 

La riforma potrà essere in vigore dal 1° settembre 2019 se la verifica nelle Commissioni parlamentari e la successiva approvazione in Consiglio dei Ministri avverrà in tempo utile.

Due misure di stabilizzazione per i precari

Per i docenti a tempo determinato si stanno comunque preparando due misure di stabilizzazione

  • concorso ordinario per 48.536 posti
  • PAS curricolare e di sostegno per tutti i 55.000 docenti non abilitati

Requisiti concorso

Requisiti PAS

Si tratta di due provvedimenti ancora in progress, ancora da sistemare in via definitiva.


Riforma sostegno, gruppi inclusione scolastica: GLIR, GIT, GLI e GLHO. Quali compiti

da Orizzontescuola

di redazione

Il decreto di revisione del D.lgs. 66/2017, recante norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità, riguarderà anche i gruppi per l’inclusione, in particolare il GIT.

Alla luce delle modifiche che saranno apportate, vediamo quali sono i succitati gruppi e quali funzioni svolgeranno.

Gruppi per l’inclusione

I gruppi per l’inclusione scolastica sono:

  1. il GLIR, a livello regionale;
  2. il GIT, a livello di ambito territoriale provinciale, uno per ogni ambito di ciascuna provincia;
  3. il GLI, a livello di singola istituzione scolastica
  4. i GLHO, a livello di singola istituzione scolastica

GLIR

I gruppi di lavoro interistituzionali regionali (GLIR) sono istituiti presso ciascun Ufficio Scolastico Regionale.

Il GLIR svolge i seguenti compiti:

  • consulenza e proposta all’USR per la definizione, l’attuazione e la verifica degli accordi di programma, previsti dagli articoli 13, 39 e 40 della legge 104/92, integrati con le finalità indicate dalla 107/2015, con particolare riferimento alla continuità delle azioni sul territorio, all’orientamento e ai percorsi integrati scuola-territorio-lavoro;
  • supporto ai Gruppi per l’inclusione territoriale (GIT);
  • supporto alle reti di scuole per la progettazione e la realizzazione dei Piani di formazione in servizio del personale.

Il GLIR è presieduto dal dirigente preposto all’USR o da un suo delegato, mentre gli altri membri sono individuati tramite un apposito decreto del Miur che ne definisce anche l’articolazione, le modalità di funzionamento, la sede, la durata e l’assegnazione di altre funzioni per il supporto all’inclusione.

GIT

I gruppi per l’inclusione territoriale (GIT) sono istituiti a livello di ambito territoriale provinciale (uno per ATP) o a livello delle città metropolitane maggiori.

Il GIT:

  • è composto da docenti esperti nell’ambito dell’inclusione, anche con riferimento alla prospettiva bio-psico-sociale, e nelle metodologie didattiche inclusive e innovative;
  • è nominato con decreto del direttore generale dell’ufficio scolastico regionale;
  • è coordinato da un dirigente tecnico o da un dirigente scolastico che lo presiede.

Per quanto riguarda i compiti, il GIT:

  • conferma la richiesta inviata dal dirigente scolastico all’USR relativa al fabbisogno delle misure di sostegno oppure esprime su tale richiesta un parere difforme;
  • supporta le scuole:

– nella definizione dei PEI, secondo la prospettiva bio-psico-sociale alla base della classificazione ICF

– nell’uso ottimale dei molteplici sostegni disponibili, previsti nel Piano per l’Inclusione della singola istituzione scolastica

– nel potenziamento della corresponsabilità educativa e delle attività di didattica inclusiva

  • svolge ulteriori compiti di consultazione e programmazione delle attività nonché di coordinamento degli interventi di competenza dei diversi livelli istituzionali sul territorio. In tal caso, il GIT è integrato dalle associazioni maggiormente rappresentative delle persone con disabilità nell’inclusione scolastica e dagli Enti locali e dalle Aziende sanitarie locali.

Evidenziamo che in seguito alle modifiche apportate, il GIT non ha più il compito di formulare all’USR la proposta delle risorse di sostegno didattico da assegnare a ciascuna scuola. 

Le modalità di funzionamento del GIT, la sua composizione, gli ulteriori compiti attribuiti, le forme di monitoraggio del suo funzionamento, la sede, la durata e l’assegnazione di ulteriori funzioni per il supporto all’inclusione scolastica, sono definiti con decreto del Ministro dell’istruzione, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili, sentito l’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica.

GLI

I gruppi di lavoro per l’inclusione (GLI) sono istituiti presso ciascuna istituzione scolastica.

Il GLI è composto da:

  • docenti curricolari;
  • docenti di sostegno;
  • eventualmente da personale ATA;
  • da specialisti della Azienda sanitaria locale.

Il Gruppo è nominato dal dirigente scolastico.

Il GLI ha il compito di:

  • supportare il collegio docenti nella definizione e realizzazione del Piano per l’inclusione;
  • supportare i docenti contitolari e i consigli di classe nell’attuazione dei PEI.

Per la definizione e l’attuazione del Piano di inclusione, il GLI si avvale della consulenza e del supporto di: studenti, genitori ed eventualmente della consulenza dei rappresentanti delle associazioni delle persone con disabilità maggiormente rappresentative del territorio nell’ambito dell’inclusione scolastica.

Per la realizzazione del Piano di inclusione e del PEI, il GLI collabora con il GIT e con le istituzioni pubbliche e private presenti sul territorio.

GLHO

I Gruppi di Lavoro Operativo per l’inclusione dei singoli alunni con disabilità sono costituiti a livello di istituzione scolastica.

IL GLHO è composto dal team dei docenti contitolari o dal consiglio di classe, con la partecipazione di:

  • genitori dell’alunno o chi ne esercita la responsabilità genitoriale;
  • figure professionali specifiche, interne ed esterne alla scuola che interagiscono con la classe;

e con il supporto di:

  • unità di valutazione multidisciplinare
  • un rappresentante designato dall’Ente Locale

All’interno del Gruppo di Lavoro Operativo, inoltre, è assicurata la partecipazione attiva degli studenti con  disabilità in età evolutiva, ai fini dell’inclusione scolastica, nel rispetto del principio di autodeterminazione.

Il GLHO, tenuto conto del profilo di funzionamento, ha i seguenti compiti:

  • definizione del PEI;
  • verifica del processo di inclusione;
  • quantificazione delle ore di sostegno;
  • quantificazione delle altre misure di sostegno.

Ai componenti del GLHO non spetta alcun compenso, indennità, gettone di presenza, rimborso spese o qualsiasi altro emolumento.

Dall’attivazione dei Gruppi di lavoro operativo non devono derivare, anche in maniera indiretta, maggiori oneri di personale.


Concorso 24 mesi ATA, dal 3 al 24 giugno istanze per scelta delle scuole

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Dal prossimo 3 giugno e fino al 24 giugno sarà resa disponibile l’istanza Polis di scelta delle sedi (allegato G) per la prima fascia d’istituto delle graduatorie del personale ATA (cd. 24 mesi ATA) per l’a.s. 2019/2020.

L’istanza effettuerà il controllo che sul SIDI la domanda sia presente e con almeno una graduatoria valida o con riserva sulla stessa provincia in cui l’aspirante intende presentare le sedi.

Il modello deve essere trasmesso esclusivamente tramite istanze online, utilizzando le credenziali già in proprio possesso. E’ opportuno verificare che l’indirizzo di posta elettronica indicato sia tuttora valido e funzionante e che la casella non risulti piena.

Concorso infanzia e primaria, via libera per 17mila assunzioni

da La Tecnica della Scuola

Di Andrea Carlino

C’è anche il via libera del ministero della Pubblica Amministrazione per il concorso infanzia e primaria.

Il ministro Giulia Bongiorno ha firmato il decreto con cui si autorizza il Ministero dell’Istruzione all’avvio, per il biennio 2020-2022, delle procedure concorsuali per il reclutamento del personale docente nella scuola dell’infanzia e in quella della primaria.

I numeri

Si tratta di 16.959 posti di personale docente della scuola dell’infanzia e primaria, di cui 10.624 per l’anno scolastico 2020/2021 e 6.335 per l’anno scolastico 2021/2022.

Concorso scuola 2019 infanzia e primaria: così si svolgeranno le prove

Il concorso si articola in una prova scritta, in una prova orale e nella successiva valutazione dei titoli.

Può essere previsto lo svolgimento di un test di preselezione, qualora a livello regionale e per ciascuna distinta procedura, il numero dei candidati sia superiore a quattro volte il numero dei posti messi a concorso.

Prova preselettiva concorso scuola 2019 infanzia e primaria

Nel caso di prova preselettiva, ricordiamo che questa sarà computer-based, unica per tutto il territorio nazionale, volta all’accertamento delle capacità logiche, di comprensione del testo nonché di conoscenza della normativa scolastica.

Alla prova scritta sarà ammesso un numero di candidati pari a tre volte il numero dei posti messi a concorso nella singola regione per ciascuna procedura.

Saranno inoltre ammessi coloro che, all’esito della prova preselettiva, abbiano conseguito il medesimo punteggio dell’ultimo degli ammessi, oltre ai soggetti dicui all’art. 20, comma 2-bis, della legge 5 febbraio 1992, n. 104.

Il mancato collocamento in posizione utile alla prova preselettiva comporta l’esclusione dal prosieguo della procedura concorsuale.

Il punteggio della prova preselettiva non concorre alla formazione del voto finale nella graduatoria di merito.

Concorso scuola 2019 infanzia e primaria: prova scritta per i posti comuni e di sostegno

I candidati che abbiano presentato istanza di partecipazione e che abbiano superato l’eventuale prova pre-selettiva, sono ammessi a sostenere una prova scritta, distinta per ciascuna procedura. La durata della prova è pari a 180 minuti, fermi restando gli eventuali tempi aggiuntivi e gli ausili di cui all’art. 20 della legge 5 febbraio 1992, n. 104.

La prova scritta è composta da tre quesiti:

a. per i posti comuni, due quesiti aperti che prevedono la trattazione articolata di tematiche disciplinari, culturali e professionali, volti all’accertamento delle conoscenze e competenze didattico-metodologiche in relazione alle discipline oggetto di insegnamento nella scuola primaria e ai campi di esperienza nella scuola dell’infanzia;

b. per i posti di sostegno, due quesiti aperti inerenti alle metodologie didattiche da applicarsi alle diverse tipologie di disabilità, finalizzati a valutare le conoscenze dei contenuti e delle procedure volte all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità;

c. per i posti comuni e di sostegno, un quesito, articolato in otto domande a risposta chiusa, volto alla verifica della comprensione di un testo in lingua inglese almeno al livello B2 del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue.

Prova orale concorso scuola 2019 infanzia e primaria

I candidati che hanno superato la prova sono ammessi a sostenere la prova orale per l’accertamento della preparazione del candidato.

La prova valuta anche la padronanza delle discipline, la capacità di progettazione didattica efficace, anche con riferimento alle TIC.

La prova orale per i posti di sostegno valuta la competenza del candidato nelle attività di sostegno all’alunno con disabilità volte alla definizione di ambienti di apprendimento, alla progettazione didattica e curricolare per garantire l’inclusione e il raggiungimento di obiettivi adeguati alle possibili potenzialità e alle differenti tipologie di disabilità, anche mediante l’impiego delle TIC.

La prova orale ha una durata massima complessiva di trenta minuti, fermi restando gli eventuali tempi aggiuntivi e gli ausili di cui all’art. 20 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e consiste nella progettazione di una attività didattica, comprensiva dell’illustrazione delle scelte contenutistiche, didattiche, metodologiche compiute e di esempi di utilizzo pratico delle TIC.

La commissione accerta inoltre la conoscenza della lingua inglese.

La prova orale per i posti comuni e di sostegno valuta anche la capacità di comprensione e conversazione in lingua inglese almeno al livello B2 del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue nonché della specifica capacità didattica, che nel caso dei posti di sostegno contempla la didattica speciale.

IL DECRETO

TABELLA DEI TITOLI VALUTABILI

REQUISITI DEI COMPONENTI DELLE COMMISSIONI

FORMAZIONE DELLE COMMISSIONI

Abbiamo un problema: l’istruzione

da La Tecnica della Scuola

Di Pasquale Almirante

Secondo quanto viene pubblicato della “Relazione di monitoraggio del settore dell’istruzione e della formazione 2018 Italia”, elaborato dalla Commissione europea, l’Italia spende meno degli altri Paesi Ue in istruzione e ottiene risultati peggiori. Per questo, ma non solo, rischia di perdere un milione di studenti nei prossimi dieci anni: passando da 9 a 8 milioni totali (fonte Eurostat).

La dispersione scolastica

Come può essere? A parte la natalità, spiega Linkiesta.it, il grande andicap è la dispersione scolastica che in Italia è tra i temi più caldi su cui sono puntati i riflettori dell’Ue. Tra gli obiettivi del Piano strategico “Europe 2020”, c’è proprio quello di portare il tasso di abbandono scolastico al 10%, mentre l’Italia è ancora ben al di sopra della media Ue: anzi, l’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione è aumentata negli ultimi due anni attestandosi, nel 2018, al 14,5%.

I Neet

La controprova sono i Neet, i giovani che non studiano e non lavorano: nel 2017 erano il 25,7%, a fronte di una media europea del 14,3%. Una percentuale simile si registra a Cipro, dove i Neet sono il 22,7%, seguono poi Grecia (21,4%), Croazia (20,2%), Romania (19,3%) e Bulgaria (18,6%).

Finisce qui il problema italiano? Niente affatto.

Anche in termini di competenze e livello di istruzione, in Italia il 27,9% dei giovani 30-34enni possiede un titolo terziario, con un livello medio molto inferiore alla media europea: infatti per le donne, la quota di 30-34enni laureate è del 34%, per gli uomini del 21,7%.

L’istruzione tecnica

E ancora, parlando di istruzione tecnica, nonostante l’80% dei diplomati negli Istituti tecnici trovi un lavoro a un anno dalla fine degli studi, gli iscritti sono solo circa 10mila contro gli oltre 900mila tedeschi, mentre, secondo i dati Eurostat, nell’Unione europea ci sono 3,8 milioni di posti di lavoro vacanti.

Ciò sarebbe dovuto, secondo l’Ue, a problemi di competenze inadeguate presenti sul mercato, che taglia il 20% dei posti, tant’è che  la Commissione europea nel 2016 ha presentato una proposta di raccomandazione chiamata “Garanzia competenze – Skills Guarantee”, incoraggiando l’adeguamento delle competenze dei giovani e dei disoccupati.

In Italia inoltre, circa il 6% dei lavoratori possiede competenze basse rispetto alle mansioni svolte, mentre il 21% è sotto qualificato.

I lavoratori con competenze in eccesso (11,7%) e sovra-qualificati (18%) rappresentano una parte sostanziale della forza lavoro italiana. Inoltre, circa il 35% dei lavoratori è occupato in un settore non correlato ai propri studi.

Internet, questo sconosciuto

Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), solo il 36% degli individui in Italia è in grado di utilizzare Internet in maniera complessa e diversificata. Un riflesso di ciò è che nel nostro Paese il 13,8% dei lavoratori è impiegato in occupazioni ad alto rischio di automazione e avrebbe bisogno di una formazione moderata (fino a un anno) per passare a occupazioni più sicure.

La soluzione? Ancora una volta riguarda l’istruzione.

L’Italia – come emerge dallo studio Ocse Education at a Glance – spende mediamente meno degli altri Paesi per l’istruzione: in dollari Usa equivalenti per studente (il 28 per cento in meno dei paesi Osce) e in percentuale al Pil (3,9% del Pil, contro il 5% medio dei Paesi industrializzati e il 4,6% dell’Unione europea).

Una spesa scarsa che si può fotografare anche negli stipendi dei nostri insegnanti: al massimo della carriera, il salario di un docente raggiunge tra il 79% (scuola primaria) e l’86% (scuola pre-primaria) della media Ocse a un analogo livello.

Mobilità 2019, comunicazione al SIDI domande e posti disponibili: proroga al 27 maggio

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

L’O.M. n. 203 dell’8/03/2019, relativa alla mobilità per il personale docente, educativo e ATA, aveva fissato al 25 maggio il termine ultimo per la comunicazione al SIDI, da parte delle scuole, delle domande di mobilità e dei posti disponibili.

Ora, con nota inviata alle scuole, il Miur ha spostato questo termine al 27 maggio.

“Riteniamo – scrive la FLC CGIL – che lo spostamento della scadenza, avvenuto a seguito di una nostra esplicita e formale richiesta, non sia sufficiente per poter davvero ultimare le operazioni: si tratta di un solo giorno (peraltro da sabato a lunedì), pertanto appare improbabile il recupero di tutti i posti che si libereranno per le vigenti disposizioni di legge per le operazioni di mobilità e di stabilizzazione”.

“Per questo – conclude il sindacato – chiederemo al MIUR di prorogare ulteriormente il termine di comunicazione dei dati dell’organico di diritto al SIDI, in modo da garantire la piena disponibilità dei posti in organico di diritto per le operazioni di avvio del prossimo anno scolastico”.

Le altre scadenze

Per il personale docente, il 20 giugno è prevista la pubblicazione dei movimenti.

Per il personale A.T.A. il termine ultimo di comunicazione al SIDI delle domande di mobilità e dei posti disponibili è il 6 giugno 2019, mentre la pubblicazione dei movimenti avverrà entro il 1° luglio 2019.

Invece, per il personale educativo, il termine ultimo 22 giugno è il termine per la comunicazione all’ufficio delle domande di mobilità e dei posti disponibili e la pubblicazione dei movimenti è prevista per il 10 luglio 2019.

Concorso DSGA: elenco sedi della preselettiva. Online i primi abbinamenti

da Tuttoscuola

Ormai ci siamo. Il concorso per 2004 posti di Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA) sta per iniziare il suo percorso selettivo. Nei giorni scorsi il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato sul proprio sito la batteria dei 4 mila quesiti concorso DSGA utili per la prova preselettiva (è possibile trovare i quesiti concorso DSGA anche su questa pagina) e ora i vari Uffici Scolastici Regionali hanno iniziato a pubblicare sui loro siti anche aule e sedi concorso DSGA prova preselettiva, l’esatta ubicazione e l’indicazione della destinazione dei candidati distribuiti sulla base della regione per la quale hanno presentato la domanda di partecipazione. Tuttoscuola pubblica le sedi concorso DSGA man mano che sono online anche sui siti dei vari USR.

Elenco sedi preselettiva concorso DSGA USR Lazio
Elenco sedi preselettiva concorso DSGA USR Emilia Romagna
Elenco sedi preselettiva concorso DSGA USR Sicilia
Elenco sedi preselettiva concorso DSGA USR Puglia
Elenco sedi preselettiva concorso DSGA USR Toscana
Elenco sedi preselettiva concorso DSGA USR Liguria
Elenco sedi preselettiva concorso DSGA USR Marche
Elenco sedi preselettiva concorso DSGA USR Calabria
Elenco sedi preselettiva concorso DSGA USR Sardegna
Elenco sedi preselettiva concorso DSGA USR Molise
Elenco sedi preselettiva concorso DSGA USR Umbria
Elenco sedi preselettiva concorso DSGA USR Abruzzo
Elenco sedi preselettiva concorso DSGA USR Basilicata
Elenco sedi preselettiva concorso DSGA USR Friuli Venezia Giulia
Elenco sedi preselettiva concorso DSGA USR Campania
Elenco sedi preselettiva concorso DSGA USR Piemonte
Elenco sedi preselettiva concorso DSGA USR Veneto

Ricordiamo che dai quesiti concorso DSGA online dallo scorso 21 maggio verranno estratti i 100 della prova preselettiva che si effettuerà nelle varie sedi regionali l’11, 12 e 13 giugno: 100 quesiti concorso DSGA, 100 minuti a disposizione e 1 punto per ogni risposta esatta e zero punti per risposta errata o non data. Il numero dei candidati ammessi alla prova scritta sarà pari a tre volte il numero dei posti a concorso in ogni singola regione.

Non esiste, quindi, un punteggio minimo per superare la preselezione: occorre stare dentro a quel numero per la propria regione (tre volte i posti),

Docenti terza fascia, Bussetti: ‘Sì a soluzioni straordinarie per stabilizzazione del precariato’

da Tuttoscuola

Il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, con un post su Facebook ha dichiarato di avere accolto le pressanti richieste sindacali per una risposta positiva ai docenti di terza fascia.

“A seguito del confronto costruttivo aperto insieme al Presidente Giuseppe Conte a Palazzo Chigi lo scorso 24 aprile con le organizzazioni sindacali – ha detto Bussetti – abbiamo deciso di recepire nel primo veicolo normativo utile la proposta unitaria presentata dai sindacati, che troviamo concreta, di buon senso e in linea con il contratto di governo. Sì, quindi, a misure uniche e straordinarie per la stabilizzazione del precariato storico e sì a percorsi abilitanti aperti a tutti coloro che hanno acquisito adeguata esperienza, con selezione in uscita come nel 2013”.

Particolarmente soddisfatto anche il sen. Mario Pittoni (Lega), attuale presidente della Commissione cultura del Senato, che di questa soluzione aveva fatto il suo obiettivo principale l’anno scorso in campagna elettorale, e che negli ultimi giorni aveva esercitato una azione pressante sul ministro, risultante vincente.

“Missione compiuta”, ha scritto trionfante su Facebook.