SCIOPERO VENERDÌ 6 MARZO 2020

SCIOPERO VENERDÌ 6 MARZO 2020

UNICOBAS: SE NON CE LO IMPONGONO NOI LO SCIOPERO NON LO REVOCHIAMO

La Commissione di garanzia volutamente “esagera” e adesso, solo perché lo hanno fatto Confederali ed Autonomi, pretenderebbe la revoca anche da noi, quando persino in Lombardia e Veneto le scuole sono chiuse solo fino al 2 Marzo. Dove c’è l’onere di andare a scuola, ci deve essere anche il diritto di scioperare: altrimenti che precedente sarebbe per il diritto di sciopero? Il nostro non è uno sciopero nella Sanità. Questa è la nostra linea: domani la ribadiremo alla Commissione. Peraltro, se vogliono bloccarci, devono assumersene la responsabilità diretta, non con un generico “invito” a revocare gli scioperi, bensì con un atto d’autorità, così tutti sapranno. CONFEDERALI, SNALS E GILDA HANNO REVOCATO LO SCIOPERO DEL 6 MARZO, NOI NO !!! Proprio ieri scrivevamo: “Sembrerebbe uno ‘sciopero’ fatto apposta per essere revocato domani 24 Febbraio prima del previsto incontro col ministro, ‘appoggiandosi’ anche al problema epidemiologico ed all’invito – non cogente – che prontamente la Commissione di Garanzia indirizza a tutti chiedendo la sospensione degli scioperi fino a tutto Marzo. Ma gli scioperi non solo veicoli di contagio (semmai il contrario) e l’Unicobas non revoca nulla”. AVEVAMO RAGIONE… DEL RESTO lamentavano solo la rottura del tavolo relativo al concorso (cosa che non risolve i problemi strutturali del precariato), tiepidi sui nuovi, onerosi, percorsi di “abilitazione” per “spennare” gli aspiranti docenti. Lamentavano la mancata sanatoria di 2000 Dsga facenti funzione (cosa giusta ma non sufficiente); il mancato accordo sulla mobilità, territoriale e professionale (perché i pronta-firma, anziché pretendere l’abolizione della cattiva scuola renziana e della chiamata diretta, preferiscono “amministrare” in proprio le vergogne – mancanza di titolarità, etc. – che quella legge ha creato). POCO O NULLA SUL CONTRATTO, E NULLA SULL’INCOMBENTE REGIONALIZZAZIONE, SUGLI ATA EX ENTI LOCALI E SU TUTTO IL RESTO.

MANIFESTAZIONE NAZIONALE
PIAZZA DI MONTECITORIO
ROMA, dalle h. 9.00 alle h. 14.00

Università: lezioni on line

Coronavirus, Manfredi, Università: “Da lunedì lezioni on line per gli studenti delle aree colpite, primo passo verso la normalità”

“Da lunedì 2 marzo, nelle aree colpite dal coronavirus, gran parte degli universitari potrà progressivamente tornare a seguire le lezioni sul web grazie all’insegnamento a distanza”. Lo annuncia, con una nota ufficiale, il ministro dell’Università e della Ricerca scientifica, Gaetano Manfredi.

“Dopo un confronto sui provvedimenti sul contenimento dell’emergenza epidemiologica, con i rettori delle aree interessate abbiamo concordato tutte le disposizioni da attuare. Tra le altre, c’è quella utile a garantire la partecipazione degli studenti alle attività didattiche attraverso il web”, aggiunge Manfredi.

“Si tratta – chiude il ministro – di un primo passo verso il ritorno alla normalità, con l’auspicio che agli Atenei, a emergenza superata, possa presto essere restituita la loro funzione di luogo di aggregatori sociali e non soltanto culturali”.

Lotta al Coronavirus

Lotta al Coronavirus: l’ANP al Ministero dell’istruzione

L’ANP ha partecipato oggi ad un incontro con la Ministra Azzolina sulle misure che l’amministrazione scolastica sta adottando per contrastare la diffusione del Coronavirus (Covi-19).

La Ministra ha evidenziato la tempestività degli interventi dell’esecutivo in una situazione in continua evoluzione e il Capo di Gabinetto Fiorentino ha illustrato i provvedimenti finora assunti dal Governo, in ultimo il DPCM 25 febbraio 2020, specificamente dedicato alla scuola.

L’ANP, dopo avere espresso apprezzamento per la rapidità con cui l’Amministrazione è intervenuta in un contesto obiettivamente complesso, ha sottolineato quanto sia urgente chiarire molto bene la portata delle misure adottate, particolarmente in merito a:

  • la sospensione dei viaggi di istruzione e delle visite didattiche fino al 15 marzo: abbiamo precisato che in parecchi casi ‘sospendere le attività’ corrisponde ad ‘annullarle’, in quanto alcune iniziative didattico-formative hanno il loro vero significato solo se svolte nel preciso momento dell’anno scolastico per il quale sono state programmate. Tali attività, quindi, non possono essere ‘sospese’ e poi ‘riattivate’, ma devono essere ‘annullate’ tout court. Abbiamo, inoltre, sottolineato che le attività PCTO non hanno motivo di essere sospese, a meno che non siano vincolate indissolubilmente a spostamenti attualmente vietati. Abbiamo anche ribadito che le attività formative rivolte al personale sia dall’Amministrazione (si pensi alle iniziative rivolte al personale neoimmesso in ruolo) sia da enti esterni non devono essere sospese a meno che, ovviamente, riguardino territori interessati da ordinanze di chiusura delle scuole;
  • le criticità nei territori in cui è stata disposta la chiusura delle scuole: in varie regioni del nord sono stati chiusi i pubblici uffici e quindi le segreterie delle scuole sono nell’oggettiva impossibilità di operare. L’ANP ha chiesto con decisione una significativa proroga e rimodulazione delle scadenze amministrative scolastiche, in considerazione dell’impatto che i giorni di chiusura avranno sulla ripresa delle attività ordinarie; abbiamo anche fatto presente la necessità che la riapertura degli edifici scolastici sia disposta prima che le attività didattiche siano riavviate, per poter assicurare gli interventi di sanificazione ordinaria e, se necessario, straordinaria;
  • le assenze dei dipendenti in eventuale permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza sanitaria attiva: tale condizione non deve in alcun caso comportare riduzioni del salario o del periodo di comporto;
  • lavoro agile e coinvolgimento degli organi competenti: abbiamo puntualizzato che i dirigenti scolastici, in mancanza di una profonda revisione delle vigenti disposizioni legislative sul funzionamento degli organi collegiali, sono nell’impossibilità di riunire “in remoto” gli organi stessi al fine di assumere delibere.

Abbiamo infine sottolineato che gli operatori della scuola e, in primis, i dirigenti stanno affrontando le difficoltà di questa situazione con senso dello Stato e serietà e che l’Amministrazione ha il dovere di fornire indicazioni chiare proprio per supportarne efficacemente l’azione.

La Ministra Azzolina ha preannunciato un ulteriore intervento normativo riguardante le visite e i viaggi di istruzione nonché la pubblicazione di alcune FAQ sugli argomenti da noi sollevati, affinché le scuole possano lavorare con la serenità e con la lucidità ora più necessarie che mai.

Continueremo a tenere aggiornati tempestivamente tutti i colleghi.


Ultim’ora: notizie positive dalla Conferenza di servizi relativa al FUN 2017-2018

A margine dell’incontro odierno sulle misure di contenimento del Coronavirus assunte dal Governo, la delegazione ANP aveva chiesto informazioni riguardo alla convocazione della Conferenza di servizi finalizzata a definire le modalità di calcolo del FUN 2017-2018.

Il Capo di Gabinetto ne ha preannunciato l’effettuazione in data odierna, in orario pomeridiano, e questo ci risulta essere effettivamente avvenuto.

Scopo della Conferenza era stabilire se le risorse necessarie alla remunerazione delle reggenze dovessero gravare sulla posizione di parte variabile o – secondo quanto sostenuto dall’ANP – su quella di risultato. Operando secondo l’ipotesi da noi propugnata, non si sarebbero avuti decrementi della retribuzione di posizione (parte variabile) e quindi sarebbe stato scongiurato il rischio di restituire all’Amministrazione le somme “indebitamente percepite” a causa dell’ultrattività dei CIR 2016/17.

Autorevoli voci danno per approvata la nostra richiesta e questo, se confermato, consentirebbe di concludere le contrattazioni integrative regionali 2017/18 ad oggi pendenti, nell’interesse di tutta la categoria.

Continueremo ad impegnarci con tenacia per ottenere i migliori risultati in favore dei nostri colleghi.

Misure di contenimento – covid‐19: cosa è previsto per la scuola

MISURE DI CONTENIMENTO – COVID‐19 COSA È PREVISTO PER LA SCUOLA

LA SCHEDA DI SINTESI DELLA UIL SCUOLA RUA
Il Consiglio dei Ministri, ha approvato il decreto legge 23 febbraio 2020, n. 6 che introduce misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID‐2019.

Nello stesso giorno il Presidente del Consiglio ha firmato il DPCM 23 febbraio 2020 di attuazione delle disposizioni del DL 6/2020 per i Comuni delle Regioni Lombardia e Veneto interessati dalle misure di conte‐ nimento del contagio da Coronavirus.

Successivamente sulla Gazzetta ufficiale n. 47 del 25 febbraio 2020 è stato pubblicato il Decreto del Presi‐ dente del Consiglio dei Ministri recante “Ulteriori disposizioni attuative del decretolegge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID19”.

MISURE URGENTI DI CONTENITMENTO DEL CONTAGIO

Viaggi d’istruzione e uscite didattiche

Fino alla data del 15 marzo: sono sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche , programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado compresi i progetti Erasmus che si realizzano all’interno del territorio nazionale e in particolare nelle Regioni in cui sono vigenti le ordinanze concernenti le misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza.

Obbligo della certificazione medica

Il rientro a scuola per gli alunni la cui assenza per malattia supera i 5 giorni consecutivi deve essere giu‐ stificato con certificazione medica anche in quelle regioni in cui questo obbligo è stato abolito attraverso interventi regionali. In particolare sono interessate le regioni Marche, Lazio, Umbria, Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e le Province autonome di Trento e Bolzano che hanno rimosso l’obbligo del certificato medico risalente al 1967.

Didattica a distanza

Nelle scuole in cui è stata sospesa l’attività didattica: i dirigenti scolastici possono attivare, ove possibile, deliberato dagli organi collegiali competenti e per la durata della sospensione, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità.

Microsoft Word – DPCM Coronavirus scheda tecnica UIL Scuola Rua

ULTERIORI PRECISAZIONI

Giustificazione assenza docenti e personale ATA

I docenti, gli educatori e gli ATA coinvolti nella chiusura delle scuole di ogni ordine e grado nelle regioni interessate e che hanno adottato tali provvedimenti non devono giustificare l’assenza né i dirigenti scolastici possono, d’ufficio, collocarli in ferie o attribuire loro qualsiasi tipologia di permesso (es. per motivi personali o familiari) o prevedere successivamente il recupero di dette giornate.

L’obbligo di giustificazione o di recupero dell’assenza non sussiste, in considerazione del fatto che l’assenza è determinata da cause di forza maggiore, non imputabile al personale scolastico come disposto dall’art. 1256 del codice civile che afferma: “L’obbligazione si estingue quando, per una causa non imputabile al debitore, la prestazione diventa impossibile”.

Si ricorda che nelle regioni che hanno adottato le misure previste dal DPCM 23 febbraio 2020 art. 1 comma 2 lettera d – “…ovvero sospensione di tutti “i servizi” educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado”…‐ non è possibile fare alcuna differenza tra “chiusura” della scuola e “sospensione delle attività di‐ dattiche”. Tutto il personale interessato (Dirigenti, docenti ed educatori nonché il personale ATA) non hanno nessun obbligo di servizio.

Validità anno scolastico

Per le stesse ragioni l’anno scolastico resta valido anche se le cause di forza maggiore comporteranno la riduzione dei giorni di lezione minimi previsti (200 giorni), ferma restando l’autonomia delle scuole di procedere ad adattamenti del calendario scolastico finalizzati al recupero, anche parziale, dei giorni di lezioni non effettuati o di organizzare l’attività didattica a distanza.

Sciopero del 6 marzo

Lo sciopero della scuola programmato per il giorno 6 marzo è stato revocato a data da destinarsi.

Il MIUR, attraverso successive faq, gestirà l’evoluzione dell’emergenza.

Coronavirus: come parlarne ai bambini

Telefono Azzurro, Coronavirus: come parlarne ai bambini

“Le notizie sui media e social media possono costituire esperienze stressanti per chi le fruisce, soprattutto per i bambini e gli adolescenti – afferma Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro -. La chiusura delle scuole, la sospensione delle attività sportive, la ricerca di mascherine e di disinfettanti possono impattare gli equilibri di una famiglia. Chiaramente, non tutti reagiscono allo stesso modo. Tuttavia, la situazione attuale, e le informazioni spesso discordanti, possono generare una certa confusione che può anche condurre a sentimenti di paura e di disagio. Spiegare ai bambini cosa sta succedendo con un linguaggio chiaro e scevro da sensazionalismo è possibile”.

Telefono Azzurro spiega come affrontare il tema con bambini e adolescenti, i messaggi da veicolare, come rispondere alle loro domande, in che modo parlare di questi avvenimenti, a casa e nelle aule scolastiche:

●        Prima di introdurre l’argomento del Coronavirus con i bambini e gli adolescenti, o di condividere notizie, assicurati di esserti informato sufficientemente e tramite fonti attendibili;

●        Supervisiona, per quanto possibile, l’esposizione dei più piccoli alle notizie a riguardo, prevenendo la sovraesposizione e il controllo eccessivo della situazione;

●        Cerca di trovare il tempo e la tranquillità necessari per stare insieme ai tuoi figli e offri loro uno spazio di dialogo;

●        Ascolta tutte le loro domande, anche se ripetitive, insistenti e contraddittorie e rispondi con sincerità. Non fornire troppi dettagli, che potrebbero essere fonti di preoccupazione;

●        Accogli le loro eventuali paure e timori, anche se possono sembrare eccessivi. Anche se non sei in grado di fornire una risposta specifica, l’importante è essere presenti e preservare la stabilità;

●        Utilizza parole adatte alla loro età, scegliendo termini comprensibili per spiegare quello che sta succedendo;

●        Presta attenzione a possibili manifestazioni di paure e di ansia, che possono esprimersi in diversi modi, per esempio, reazioni psico-somatiche o variazioni nel comportamento;

●        Rassicurali sul fatto che la routine non cambierà totalmente. Cerca di mantenere almeno alcune delle vostre abitudini a casa (per es. gli orari della cena, la visione di un film insieme);

●        Attenersi alle indicazioni regionali e nazionali è molto importante, al fine di permettere azioni di prevenzione efficaci. Allo stesso tempo, è bene permettere momenti in cui i tuoi figli (e anche tu) possano mantenere i contatti con la propria rete sociale, anche grazie al supporto mondo digitale;

●        Segui i comportamenti indicati dalle linee guida del Ministero della Salute e promuovi la condivisione di queste buone abitudini all’interno della famiglia;

● In caso di necessità di supporto per la comunicazione con i bambini e gli adolescenti su questo tema delicato, contatta il Centro di Ascolto e Consulenza 1.96.96 di Telefono Azzurro, attivo 24/24 o consulta il sito www.azzurro.it

Quando la scuola insegna a difendersi anche dal Coronavirus

Quando la scuola insegna a difendersi anche dal Coronavirus

IC “Fanfani – Camaiti”, Pieve Santo Stefano (AR)

Da giorni non si parla di altro. Da quando è esplosa l’emergenza sanitaria, il virus, entrato da protagonista sovrano nei social, nella TV e nella stampa impone misure di contenimento anche dell’ansia e relativi timori, nonché un adeguato livello di conoscenza. Impossibile non parlarne a scuola ma c’è chi non si limita a emanare circolare direttive e dare indicazioni sulle buone prassi. Al Tecnico Agrario di Pieve Santo Stefano che ha registrato quest’anno un’impennata di iscrizioni (i numeri esigui dell’anno scorso sono stati triplicati) nasce il gel anti-batterico creato in laboratorio dagli stessi studenti seguiti dai loro docenti. L’idea del Dirigente Scolastico è semplice e così ce la riassume: “Ho riflettuto a lungo su quali misure avremmo potuto intraprendere per far fronte alla emergenza dichiarata e alla fine la risposta è arrivata dalla mia esperienza da docente di lingue straniere. Ho cercato la ricetta originale del prodotto noto come Amuchina quasi introvabile sul mercato per una crescita esponenziale degli acquisti. Niente di più immediato che stamparne una copia in versione originale Inglese e affidarla al prof, mio responsabile anche dell’Azienda Agraria”. Con il supporto e la massima tempestività è stato convertito il piano acquisti, la scuola si è dotata degli ingredienti e in meno di due giorni è stato realizzato il primo stock della preziosa miscela. “Abbiamo cercato di agire anche sul contenimento dell’ansia di ragazzi che hanno scelto il nostro convitto e sulla conoscenza dei dispositivi di protezione per le loro materie di indirizzo – prosegue la prof.ssa Laura Cascianini – i ragazzi vi hanno poi aggiunto la loro freschezza, rendendo ancora più gradevole il prodotto finale, già disponibile in due fragranze: aroma kiwi e arancia.” Nel laboratorio di Chimica dell’istituto di Pieve Santo Stefano si cerca quindi di reagire potenziando le azioni educative con un piccolo grande contributo per l’intera comunità scolastica.

«Daremo alle scuole i mezzi per fare lezione a distanza»

da Il Messaggero

Intervista a Lucia Azzolina

Sono giorni di grande confusione per studenti, genitori, insegnanti. La scuola chiude, no non chiude è una bufala, la fine dell’anno scolastico si sposterà più avanti, anzi no si farà lezione da casa, annullare la gita sì o no, il certificato medico per giustificare l’assenza va portato sì o no… Proviamo a fare chiarezza con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che mentre risponde alle domande deve affrontare il pasticcio del giorno: la ribellione delle Marche, che hanno annunciato la chiusura delle scuole quando ancora nella regione non si registrati casi accertati di contagio da coronavirus. Alla fine, il governo decide di impugnare la decisione del governatore marchigiano.
«Ceriscioli – spiega Azzolina – si è sfilato da un accordo che era stato raggiunto poche ore prima in un incontro tra governo e Regioni presso la Protezione Civile. Abbiamo lavorato per uniformare le azioni di contrasto alla diffusione del coronavirus nei territori non direttamente interessati dai focolai. La sua è una decisione unilaterale. Il coordinamento, in questo momento, è invece essenziale. O è il caos. Questa decisione non è peraltro supportata da nessuna disposizione finora prevista dalle autorità scientifiche, è sproporzionata».
In alcune regioni si rischia di non arrivare a 200 giorni di lezione, il che invaliderebbe l’anno scolastico. Come si risolve il problema? Potrebbe saltare l’obbligo dei 200 giorni di lezione?
«La validità dell’anno sarà salvaguardata. Voglio tranquillizzare tutti. Personale, studenti, genitori».
Matteo Salvini ha chiesto il prolungamento dell’anno scolastico per le scuole nelle Regioni in cui è stata bloccata la didattica. È un’idea che prendere in considerazione?
«Questi sono i giorni in cui deve prevalere la massima collaborazione. Sono certa che ci sarà. Occorre responsabilità. Non serve allungare l’anno, serve garantire il servizio. Con la task force del ministero lavoreremo per supportare le scuole per la didattica a distanza. Alcune sono già partite».
Le scuole possono ricorrere alla didattica online per non perdere giorni di lezione? Non tutte le classi e non tutti i ragazzi potrebbe avere i dispositivi necessari.
«Interverremo noi, come ministero. Siamo al lavoro da giorni. Avremo partner pubblici e privati, come la Rai, che ci daranno una mano».
A posteriori, pensa che sarebbe stato opportuno mettere in quarantena tutte gli alunni di ritorno dalla Cina, come chiesto dai Governatori del Nord? E farlo ora sarebbe utile?
Abbiamo preso le misure più opportune. E sempre ascoltando le massime autorità sanitarie. Ce lo sta riconoscendo anche l’Oms».
Una mandria di bufale sta investendo la scuola: come si combatte il fenomeno delle – come si chiamano oggi – fake news?
«Invitando tutti a non inseguire notizie che non hanno fonte o non sono validate. Si leggano solo le fonti ufficiali».
Le gite al momento sono state bloccate. Ci saranno i rimborsi per chi sarebbe dovuto partire? Chi ha in programma di partire ad aprile o maggio, come deve comportarsi?
«Il blocco è scattato. Sarà temporaneo. Fino al 15 marzo. Forniremo tutte le indicazioni. Per le scuole è possibile esercitare il diritto di recesso, secondo il codice del turismo. Tuteleremo tutti gli interessi in campo. Ma prima di tutto pensiamo a tutelare la salute».
In questi giorni tra le famiglie e gli studenti italiani c’è disorientamento. Uno studente o un docente raffreddato cosa devono fare? Restano a casa?
«Questo non lo dice il ministro dell’Istruzione, lo dice un medico».
In un momento come questo, è ancora giusto prevedere la trattenuta economica sulle buste paga degli insegnanti per le assenze per malattia?
«Domani (oggi per chi legge, ndr) incontro i sindacati sul coronavirus con riferimento a tutto il personale della scuola. In questi giorni l’urgenza massima, però, lo ripeto, è la tutela della salute».
È stato reintrodotto l’obbligo di certificato medico per essere riammessi in classe dopo 5 giorni di malattia: è una misura davvero necessaria? Con i medici di base in sofferenza per sovraccarico di lavoro e la difficoltà di far visitare un bambino da un dottore, procurarsi il certificato non diventa un’ulteriore e inutile complicazione per le famiglie?
«È una misura improntata alla massima precauzione, valutata con le autorità sanitarie. Anche questa sarà in vigore fino al 15 marzo».
Pietro Piovani

Coronavirus, decreto salva anno

da ItaliaOggi

Alessandra Ricciardi e Marco Nobilio

Per ora la « sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, compresa quella universitaria, salvo le attività formative svolte a distanza», causa Covid-19, ha la validità di una settimana. La misura di contenimento della diffusione del Coronavirus è stata decisa con decreto legge dal consiglio dei ministri il 22 febbraio scorso e riguarda ad oggi le regioni Liguria, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e Lombardia. Non risultavano confermati a ieri sera i rumors circa la decisione del governo di prevedere a partire da domani la chiusura generalizzata delle scuole in tutte le regioni.

La sospensione delle attività pone a rischio il raggiungimento dei 200 giorni di lezione necessari per la validità dell’anno scolastico previsti dall’articolo 74 del decreto legislativo 297/94.

Ma le cause di gravità e urgenza a monte del provvedimento hanno indotto il governo a prendere in considerazione una deroga che legittima la frequenza inferiore ai 200 giorni. La norma, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, non sarà inserita però nel Dpcm che dovrebbe essere varato oggi dal consiglio dei ministri, decreto che prevederà ulteriori misure di contenimento, ma andrà in un provvedimento ad hoc del ministero dell’istruzione insieme alla convalida dei corsi di alternanza scuola-lavoro anche se le attività in esterna non si sono svolte perché rientranti nelle zone dove è scattata la sospensione scolastica.

Il pacchetto scuola del dpcm prevede anche il diritto di recesso per i viaggi di istruzione già pagati e che sono stati ora vietati e convalida i corsi di alternanza scuola-lavoro anche se le attività in esterna non si faranno perché rientranti nelle zone dove è scattata la sospensione scolastica.

La decisione sulla validità dell’anno scolastico con meno di 200 giorni di frequenza, proposta dalla ministra dell’istruzione Lucia Azzolina, non è nuova. Misura analoga è stata già assunta in occasione di calamità naturali o intemperie atmosferiche (neve).

Del resto, il comma 7 dell’articolo 14 del dpr 122/2009 contiene già una deroga che legittima la validità dell’anno scolastico, ai fini della valutazione finale, per gli alunni che abbiano frequentato le lezioni per almeno i tre quarti dell’orario annuale personalizzato. Il dispositivo prevede, inoltre, che le istituzioni scolastiche possano stabilire, per casi eccezionali motivate e straordinarie, deroghe a tale limite.

La deroga è prevista per assenze documentate e continuative, a condizione, comunque, che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati.

La facoltà di derogare al limite dei 200 giorni, in capo alle istituzioni scolastiche, è stata comunque considerata legittima dalla giurisprudenza amministrativa in più occasioni (tra le tante si veda la sentenza del Tar Veneto 330/09). Quanto alle deroghe legittimate per via amministrativa vanno segnalate, tra le tante, le note diffuse dal ministero dell’istruzione il 27 ottobre 2010, la nota prot. n. 18967 del 18 novembre 2002 e 1513 del 6 febbraio 2012 emanate dall’ufficio scolastico dell’Emilia-Romagna. Insomma, salvo sospensioni che dovessero protrarsi per periodi molto lunghi, già adesso, a legislazione costante, non dovrebbero esserci problemi per le assenze forzate degli alunni. Tuttavia, il ministero dell’istruzione ha deciso di impartire disposizioni precise e univoche sulla questione.

Più complessa appare, invece, la situazione dei concorsi. Il blocco delle procedure concorsuali solo in alcune zone del paese, infatti, potrebbe indurre gli interessati a migrare in altre regioni bypassando il divieto. Fermo restando il blocco della mobilità per i residenti nelle zone a rischio. E ciò potrebbe portare a situazioni di dubbia legittimità con prevedibili risvolti anche in sede di contenzioso.

Il governo decide e blocca le gite, ulteriori misure nelle zone a rischio

da ItaliaOggi

Carlo Forte

Allarme coronavirus, il ministero dell’istruzione blocca le gite e i viaggi di istruzione. Lo ha fatto sapere il dicastero di viale Trastevere con una nota pubblicata sul sito web del ministero, emessa il 23 febbraio scorso. Le misure approvate, adottate dal governo sabato scorso, spiega in un post su Facebook la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina «consentono la sospensione delle uscite didattiche e dei viaggi di istruzione delle scuole, in Italia e all’estero. Una richiesta che ho portato all’attenzione dei colleghi di governo e che farò in modo di rendere operativa già nelle prossime ore».

Il blocco riguarda le uscite didattiche (più precisamente: le gite che durano un giorno) e i viaggi di istruzione delle scuole in Italia e all’estero ( che durano più di un giorno). Il ministero dell’istruzione, nella nota del 23 febbraio scorso, ha precisato che «in attesa dell’adozione formale dell’ordinanza prevista dal decreto approvato in consiglio dei ministri, per motivi precauzionali, i viaggi di istruzione vanno comunque sospesi a partire già da oggi domenica 23 febbraio 2020».

Il decreto legge, peraltro, interviene in modo organico, nell’attuale situazione di emergenza sanitaria internazionale dichiarata dall’Organizzazione mondiale della sanità, allo scopo di prevenire e contrastare l’ulteriore trasmissione del virus.

Il testo prevede che nei comuni o nelle aree nei quali risulta positiva almeno una persona per la quale non si conosce la fonte di trasmissione o comunque nei quali vi è un caso non riconducibile ad una persona proveniente da un’area già interessata dal contagio, le autorità competenti sono tenute ad adottare ogni misura di contenimento adeguata e proporzionata all’evolversi della situazione epidemiologica.

Tra le misure sono inclusi, tra l’altro, il divieto di allontanamento e quello di accesso al comune o all’area interessata; la sospensione di manifestazioni, eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato; la sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole e dei viaggi di istruzione; la sospensione dell’apertura al pubblico dei musei; la sospensione delle procedure concorsuali e delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità; l’applicazione della quarantena con sorveglianza attiva a chi ha avuto contatti stretti con persone affette dal virus e la previsione dell’obbligo per chi fatto ingresso in Italia da zone a rischio epidemiologico di comunicarlo al dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente, per l’adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva; la sospensione dell’attività lavorativa per alcune tipologie di impresa e la chiusura di alcune tipologie di attività commerciale; la possibilità che l’accesso ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi commerciali per l’acquisto di beni di prima necessità sia condizionato all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale; la limitazione all’accesso o la sospensione dei servizi del trasporto di merci e di persone, salvo specifiche deroghe.

Viene introdotta, inoltre, la facoltà, per le autorità competenti, di adottare ulteriori misure di contenimento, al fine di prevenire la diffusione del virus anche fuori dai casi già elencati.

L’attuazione delle misure di contenimento sarà disposta con specifici decreti del presidente del consiglio dei ministri, su proposta del ministro della salute, sentiti i ministri e il presidente della regione competente ovvero il presidente della conferenza dei presidenti delle regioni, nel caso in cui gli eventi riguardino più regioni. Nei casi di estrema necessità ed urgenza, le stesse misure potranno essere adottate dalle autorità regionali o locali, ai sensi dell’articolo 32 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, fino all’adozione del decreto del presidente del consiglio dei ministri.

Ai fini sanzionatori, il decreto stabilisce che il mancato rispetto delle misure di contenimento è punito ai sensi dell’articolo 650 del codice penale. Ciò vuol dire che chi non rispetterà le disposizioni contenute nel decreto con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206 euro, sempre che il fatto non costituisca un reato più grave. Si pensi, per esempio, al docente che sappia di essere malato e che, nonostante ciò, continui ad andare regolarmente a scuola infettando dolosamente alunni e colleghi.

Il fatto che il decreto faccia espresso riferimento alla responsabilità penale in caso di inosservanza pone in luce la gravità della situazione e la necessità di osservare diligentemente le misure adottate dalle autorità competenti.

Un’ulteriore conferma della gravità della situazione è data da una norma finale contenuta nel provvedimento nella quale si ordina ai prefetti, dandone preventiva informazione al ministro dell’interno, di assicurare l’esecuzione delle misure avvalendosi delle forze di polizia e, laddove occorra, delle forze armate, sentiti i competenti comandi territoriali.

Nuova maturità già da rifare

da ItaliaOggi

Emanuela Micucci

In arrivo modifiche e correttivi alle nuove norme sull’esame di Stato. A chiederli al governo, impegnandolo, è la Commissione istruzione del Senato, che li ha approvati la scorsa settimana.Urgente «fornire al più presto ulteriori indicazioni» a scuole e commissioni sui «quesiti e i contenuti oggetto della fase orale», «evitando il riproporsi, in parte di quei dubbi già sollevati prima dell’eliminazione del sorteggio delle buste» da parte della ministra dell’istruzione Lucia Azzolina, e sulle «modalità di conduzione generali del colloquio». Si pensa, in particolare, alla formulazione, sintetica o analitica, e all’organizzazione dei quesiti, articolata per nuclei concettuali interdisciplinari o distinta per le singole materie.

L’esigenza è evitare «disparità di trattamento tra gli studenti» sia nel confronto tra diverse scuole sia nel rapporto tra diverse commissioni dello stesso istituto, «come avvenuto nel corso degli esami di Stato nell’anno scolastico 2018/2019». Per questo motivo i senatori ribadiscono che il colloquio orale deve accertare e verificare competenze, conoscenze e capacità intra-disciplinari e inter-disciplinari degli studenti, «agevolando lo sviluppo dei percorsi argomentativi multilivello dei maturandi». Bene la seconda prova scritta mista. Tuttavia, va bilanciata «sia nel livello di difficoltà sia nella tipologia» e il livello di difficoltà deve corrispondere, in tutte le eventuali parti di cui si compone, «ai criteri di proporzionalità e ragionevolezza».

Già dalla maturità 2021, poi, occorre integrare il contenuto del decreto ministeriale n. 769 del 2018 per predisporre griglie di valutazione per individuare e declinare più specifici descrittori nella seconda prova scritta, per ciascuno degli indicatori previsti dalle griglie nazionali. Obiettivo: rendere i criteri per l’assegnazione dei punteggi più corrispondenti a parametri oggettivi ed uniformi, «in via generale ed omogenea su tutto il territorio nazionale». Dal Senato anche l’invito a riflettere sulla composizione delle commissioni esaminatrici, sul rapporto tra componente interna e componente esterna e tra prove d’esame e curriculum regresso per rendere la maturità «maggiormente rispondente ai principi costituzionali di imparzialità e buon andamento». Bisogna, inoltre, chiarire le modalità di svolgimento delle prove di laboratorio nella seconda parte della seconda prova negli istituti professionali. Cambiare le griglie di valutazione nei licei musicali per armonizzare i risultati in uscita con le competenza in entrata dell’Afam.

Verificare nei licei linguistici la congruità dei livelli delle prove con il livello del quadro europeo Qcer e il loro adeguamento rispetto al monte ore delle singole discipline.

Infine, agevolare la predisposizione di prove scritte più fruibili ed accessibili per gli studenti Dsa. E per gli alunni Bes non certificati fornire indicazioni specifiche nell’annuale ordinanza ministeriale.

Il Cnel prepara le sue proposte di legge su orientamento, formazione e parità d’accesso

da ItaliaOggi

Rafforzamento dell’orientamento, garanzia della parità di accesso a partire dai più piccoli e formazione permanente, soprattutto alla luce delle continue e rapide evoluzioni del mercato del lavoro». Gianna Fracassi, vicepresidente del Cnel, elenca le tre priorità per rilanciare il sistema dell’istruzione e della formazione durante la presentazione, giovedì, del documento sulla scuola elaborato proprio dal Cnel. «Per contribuire allo sviluppo del Paese», spiega, «occorre mettere al centro dell’agenda politica i temi dell’istruzione e della formazione»: «un’esigenza sentita da tutti, sia dalle associazioni datoriali che sindacali». Per questo motivo il Cnel sta valutando la possibilità di predisporre apposite proposte di legge. Il punto centrale da cui partire è l’orientamento; infatti, manca in Italia un efficace sistema per l’orientamento sia al lavoro che allo studio. L’obiettivo è fare dell’orientamento una politica strategica, incardinata nella programmazione scolastica. Per realizzarlo è rilevante per il Cnel la messa a sistema dell’apertura delle scuole oltre i tempi classici della didattica. Altro strumento è l’alternanza, superando il deficit di risorse necessarie. Inoltre, occorrerebbe realizzare in ogni regione le previste reti territoriali dei servizi per l’apprendimento permanente, composte dai tutti i soggetti, pubblici e privati, che si occupano, a livello territoriale, di istruzione, formazione e lavoro. Occorrerebbe, poi, introdurre strumenti preventivi della dispersione scolastica: un’anagrafe degli studenti, ma anche il fascicolo elettronico del cittadino e del lavoratore. Ma, soprattutto, per il Cnel serve un’offerta scolastica e formativa omogenea, con un relativo potenziamento degli organici, e di qualità in grado di affrontare i divari territoriali e sociali. Cruciale per la promozione della parità di accesso a un sistema educativo realmente inclusivo e di qualità è l’investimento sul sistema 0-6. Mentre la scuola dell’infanzia va generalizzata, così da delineare un percorso unitario da 0 a 18 anni.

Emanuela Micucci

Massimo 20 alunni per classe

da ItaliaOggi

Marco Nobilio

Stanziati 25 milioni l’anno per ridurre da 22 a 20 il numero massimo di alunni per classe in presenza di studenti disabili, graduatorie dei concorsi a cattedre prorogate sine die, scorrimento delle graduatorie dei concorsi per dirigente scolastico fino agli idonei. Sono queste alcune delle novità più importanti contenute nel decreto milleproroghe approvato dall’aula della camera il 18 febbraio scorso e trasmesso al senato. Il testo è stato calendarizzato a palazzo Madama per il giorno 28 febbraio e contiene altre importanti novità quali: la proroga al 30 aprile del termine per l’emanazione dei bandi per i nuovi concorsi a cattedra straordinario ed ordinario, la previsione dell’ampliamento dei contenuti relativi ai programmi della prova scritta del concorso straordinario, che comprenderà anche quesiti sulla normativa scolastica e l’affidamento alle commissioni d’esame della definizione dei contenuti delle prove orali. Il provvedimento prevede anche la possibilità di trasformare da tempo parziale a tempo pieno i rapporti di lavoro del personale Ata attualmente assunto in part time e alcune proroghe dei termini che riguardano gli adeguamenti in materia di edilizia scolastica. Ecco le novità in dettaglio.

Le classi che comprendono un alunno portatore di handicap non potranno superare il numero massimo di 20 alunni (adesso il numero massimo è 22). Per fare fronte ai costi del provvedimento il governo ha stanziato 6,387 milioni di euro per il 2020, 25,499 milioni di euro per 2021 e 23,915 milioni di euro annui dal 2022, da ripartire fra le regioni sulla base del numero di classi con più di 22 iscritti, ridotti a 20 iscritti in presenza di un alunno con disabilità grave certificata, e del monitoraggio comparativo dei risultati conseguiti, in termini di apprendimenti, di inclusione e di permanenza scolastica.

I termini di validità delle graduatorie dei concorsi per il reclutamento del personale nelle pubbliche amministrazioni previsti dalla legge di Bilancio 2020 non si applicheranno alle graduatorie dei concorsi a cattedra approvate entro il 2019. Ciò vale per le assunzioni del personale scolastico (compresi i dirigenti), del personale delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica e del personale delle scuole ed asili comunali.

La misura era stata ritenuta necessaria per fare fronte all’emergenza assunzioni che si verificherà nei prossimi anni a causa dell’incremento dei pensionamenti. E adesso si rivelerà particolarmente utile se i prossimi concorsi verranno bloccati per effetto dell’emergenza da coronavirus.

Le graduatorie dell’ultimo concorso per i dirigenti scolastici, bandito nel 2017, saranno utilizzate per le nuove assunzioni scorrendo gli elenchi fino agli idonei. Pertanto, otterranno l’inquadramento nelle qualifiche dirigenziali non solo i vincitori, ma anche coloro che hanno superato le selezioni anche con il punteggio minimo.

La prova scritta della procedura per il reclutamento e la prova scritta della procedura per il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento riguarderanno il programma di esame previsto per il concorso ordinario, per titoli ed esami, per la scuola secondaria, che sarà avviato contestualmente alla procedura straordinaria e non più il programma di esame del concorso ordinario bandito nel 2016. Ciò comporterà l’ampliamento dei contenuti oggetto delle prove che comprenderanno anche quesiti sulla normativa scolastica. Il provvedimento prevede anche la proroga al 30 aprile prossimo del termine per l’emanazione dei bandi.

Con riferimento alle procedure di reclutamento, il decreto interviene sulla disciplina ordinaria per il reclutamento dei docenti della scuola secondaria, prevista dal decreto legislativo 59/2017, stabilendo che la commissione nazionale di esperti che deve essere costituita con decreto del ministro dell’istruzione avrà il compito di definire le sole prove scritte (e non più le tracce delle prove di esame) e le relative griglie di valutazione.

Personale Ata: il decreto prevede, inoltre, un l’incremento della dotazione organica del personale amministrativo.

Il dispositivo, infatti, autorizza la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo parziale a tempo pieno, dall’anno scolastico 2020/2021, dei soggetti, già titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa per lo svolgimento nelle scuole di funzioni assimilabili a quelle degli assistenti amministrativi e tecnici, immessi in ruolo (a tempo parziale).

È prevista, infine, la proroga dal 31 dicembre 2019 al 31 dicembre 2020 del termine per i pagamenti da parte degli enti locali dei lavori di riqualificazione e messa in sicurezza degli istituti scolastici statali. Ed è prevista anche la proroga dal 31 dicembre 2018 al 31 dicembre 2021 del termine entro il quale deve essere sottoposto a verifica di vulnerabilità sismica ogni immobile adibito ad uso scolastico situato nelle zone a rischio sismico.

Ministro Azzolina, per lezioni a distanza forniremo strumenti a scuole. Validità anno scolastico

da Orizzontescuola

di redazione

Intervista al Messaggero del Ministro Azzolina che ha come tema principale le misure contro il Coronavirus nel tentativo di fare chiarezza.

Validità anno scolastico

Sarà salvaguardata, afferma il Ministro, tranquillizzando il personale della scuola, gli studenti e i genitori.

Lezioni a distanza

Molte scuole non hanno strumentazione, il Ministro rassicura che interverrà come Ministero. “Siamo al lavoro da giorni. Avremo partner pubblici e privati, come la Rai, che ci daranno una mano”.

Viaggi e gite istruzione

Saranno bloccate fino al 15 marzo, confermando le anticipazioni di ieri della nostra redazione e la pubblicazione del Decreto pubblicato questa mattina nelle nostre pagine.

Certificati medici

Se uno studente o un docente è raffreddato, se deve restare a casa  “non lo dice il ministro dell’Istruzione, lo dice un medico”. Per quanto riguarda la trattenuta sulle buste paga degli insegnanti per le assenze legate a malattia, oggi ci sarà un incontro con i sindacati, anche se l’emergenza, sottolinea, “è quella sanitaria.

Confermata anche necessità del certificato medico per assenze superiori a 5 giorni.

Coronavirus, viaggi di istruzione: diritto recesso e rimborsi

da Orizzontescuola

di redazione

Pubblicato, come riferito, il DPCM  del 25 febbraio 2020, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Coronavirus, pubblicato Decreto nuove direttive: sì didattica a distanza, stop a gite fino al 15 marzo e certificati medici per rientrare a scuola. Scarica il PDF

Gite scolastiche

Tra le varie misure previste, quella relativa alla sospensione dei viaggi di istruzione, visite guidate e uscite didattiche sino al 15 marzo 2020, come si legge nell’articolo 1, comma 1- lettera b), del suddetto DPCM:

i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado sono sospese fino al 15 marzo 2020 …

Rimborsi

Il decreto fornisce anche indicazioni in merito relative al diritto di recesso prima del viaggio, estendendo l’applicazione di quanto previsto dall’art. 41, comma 4, del decreto legislativo 23 maggio 2011, n. 79, che così prevede:

Dopo la partenza, quando una parte essenziale dei servizi previsti dal contratto non puo’ essere effettuata, l’organizzatore predispone adeguate soluzioni alternative per la prosecuzione del viaggio programmato non comportanti oneri di qualsiasi tipo a carico del turista, oppure rimborsa quest’ultimo nei limiti della differenza tra le prestazioni originariamente previste e quelle effettuate, salvo il risarcimento del danno.

Previsto dunque il rimborso nei limiti della differenza tra le prestazioni originariamente previste e quelle effettuate.

D. Horvilleur, Riflessioni sulla questione antisemita

Gli ebrei e l’antisemitismo

di Antonio Stanca

 In allegato al quotidiano “la Repubblica” è recentemente uscito Riflessioni sulla questione antisemita, un breve volume del rabbino francese Delphine Horvilleur. La traduzione è di Elena Loewenthal. L’opera era comparsa la prima volta in Francia nel 2019. L’autrice è la terza donna rabbino della Francia. Qui, a Parigi, dirige una congregazione ed è condirettore del Movimento ebraico liberale.

   La Horvilleur è nata a Nancy nel 1974, a diciassette anni si è trasferita a Gerusalemme, dove ha studiato, presso l’Università, Scienze della vita. In seguito è tornata a Parigi, ha lavorato come giornalista ed è venuta a contatto con noti studiosi ebrei. Andata a New York, ha ripreso gli studi ed è stata ordinata rabbino. E’ rientrata, quindi, definitivamente in Francia ed è diventata caporedattore della rivista “Tenou’a” che ha trasformato in un riferimento importante per il pensiero ebraico liberale francese.

   Ha scritto opere importanti riguardo alla storia, alla religione, alla cultura, alla letteratura degli ebrei e quest’ultima vorrebbe essere un’ulteriore conferma dei profondi studi, delle ampie conoscenze, delle appropriate riflessioni che la Horvilleur ha compiuto circa gli ebrei. Un’esperta della storia, della cultura e della vita degli ebrei potrebbe essere considerata, una grande conoscitrice del loro pensiero, dei loro problemi e di tutto quanto, da studiosi di ogni parte del mondo, è stato scritto a tal proposito. Ricche di citazioni, di documenti, di riferimenti, che vanno dall’antichità più remota ai tempi più recenti, sono, infatti, le sue opere compresa questa che, però, è diversa da quanto detto e scritto finora riguardo all’antisemitismo. Non all’esterno bensì all’interno della storia degli ebrei essa si impegna a cercare le cause del fenomeno. Nuova è questa via rispetto alle tante altre finora percorse e rivolte ad indicare altra gente, altri popoli come responsabili dell’antisemitismo. Le sue cause, nota la studiosa, sono proprie di questo popolo, sono legate alla sua storia, alla sua vita ed espresse dalla sua scrittura, dalla sua letteratura, dalla sua tradizione orale. Nei testi sacri, nella tradizione rabbinica, nelle antiche leggende ebraiche è andata a cercare la studiosa le origini dell’antisemitismo e le ha scoperte. Ha scoperto che l’avversione, la rivalità, la condanna nei riguardi degli ebrei viene da lontano, dall’antichità, da quando era cominciato il loro destino di popolo errante. Sempre cacciati, sempre in fuga erano stati perché sempre ritenuti pericolosi, dannosi. Non c’era stata nazione presso la quale si erano stabiliti che non avesse visto minacciata da essi la propria integrità, la propria unità, la propria identità. Gli ebrei erano ritenuti un impedimento per quel sogno, per quell’ambizione di pienezza, di totalità che ogni stato coltiva. La loro presenza era vista come un ostacolo, un limite a questa realizzazione oltre che alla stabilità economica, all’atmosfera culturale, alla letteratura, all’arte, alla religione di quello stato. Essi non si combinavano, non s’integravano con la gente del posto, non facevano insieme a questa un unico popolo ma distinti rimanevano poiché diversi si ritenevano ed erano ritenuti. Sulle cause, sugli aspetti, sui modi, sulle valutazioni di questa distinzione, sulla storia di questa diversità molto si sofferma la Horvilleur nel libro. Farà di essa l’eterno motivo dell’antisemitismo, la attribuirà a problemi di ereditarietà di caratteri, di civiltà, di sesso, di elezione fin quando non giungerà a dirsi incapace di stabilire tra tanti elementi, vecchi e nuovi, cosa significa oggi essere ebreo e perché si è stati e si è antisemiti. Così conclude la sua opera dopo un percorso immenso, infinito tra la lunga storia di questo popolo, i suoi tempi, i suoi luoghi, i suoi personaggi, le sue opere, tra tutto quanto è stato suo. Succederà, però, che questa ampiezza, venuta agli ebrei dalle tante esperienze vissute attraverso le loro generazioni, sia dalla studiosa vista come il segno della loro grandezza. Basterebbe quella, secondo la Horvilleur, a farli considerare diversi dagli altri, da tutti, a farne “il popolo eletto”.