COSTRETTI A SOSPENDERE LO SCIOPERO DI VENERDÌ 6 MARZO 2020

UNICOBAS: COSTRETTI A SOSPENDERE LO SCIOPERO DI VENERDÌ 6 MARZO 2020

La Commissione di garanzia ha preteso la revoca dello sciopero del 6 Marzo quando persino in Lombardia e Veneto le scuole sono chiuse solo fino al 2 Marzo e mentre lo stesso Zaia dice che sta valutandone la riapertura. Dove c’è l’onere di andare a scuola, ci deve essere anche il diritto di scioperare. Inoltre gli scioperi non solo veicoli di contagio (semmai il contrario). Che precedente è questo per il diritto di sciopero? Il nostro non è uno sciopero nella Sanità. Lo hanno fatto con un atto d’autorità, quello qui riprodotto: così ora tutti sanno. NOI NON AVEVAMO REVOCATO LO SCIOPERO COME CONFEDERALI, SNALS E GILDA. Il loro era uno “sciopero” fatto apposta per essere revocato “appoggiandosi” anche al problema epidemiologico ed all’invito – fino a ieri non cogente – che prontamente la Commissione di Garanzia aveva già indirizzato a tutte le OOSS chiedendo la sospensione degli scioperi fino a tutto Marzo. DEL RESTO lamentavano solo la rottura del tavolo relativo al concorso (cosa che non risolve i problemi strutturali del precariato), erano tiepidi sui nuovi, onerosi, percorsi di “abilitazione” per “spennare” gli aspiranti docenti, lamentavano la mancata sanatoria di 2000 Dsga facenti funzione (cosa giusta ma non sufficiente); nonché il mancato accordo sulla mobilità, territoriale e professionale (perché i pronta-firma, anziché pretendere l’abolizione della cattiva scuola renziana e della chiamata diretta, preferiscono “amministrare” in proprio le vergogne – eliminazione della titolarità, etc. – che quella legge ha creato). POCO O NULLA SUL CONTRATTO, E NULLA SULL’INCOMBENTE REGIONALIZZAZIONE, SUGLI ATA EX ENTI LOCALI E SU TUTTO IL RESTO.

La Ministra al vertice di Napoli

“Italia e Francia collaboreranno per la creazione di una rete tra i Campus dei mestieri e delle qualifiche francesi e le realtà organizzate intorno agli Istituti Tecnici Superiori (ITS) italiani. Un impegno nell’ottica dell’adozione di una nuova strategia europea per la crescita sostenibile, del Green Deal europeo e in vista dell’aggiornamento dell’Agenda per le competenze per l’Europa”.

Lo ha annunciato la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, nel corso del suo intervento in Plenaria del vertice intergovernativo italo-francese svolto oggi a Napoli.

Nell’anno del decennale dell’ESABAC, il programma di studi bilingue che permette agli allievi di Italia e Francia, che abbiano completato il percorso di istruzione integrata, di conseguire simultaneamente il Diploma dell’Esame di Stato italiano e il Baccalaureàt général francese, la Ministra ha annunciato l’intenzione dei due Paesi di “dare ulteriore sviluppo al programma, che sta raccogliendo un grande successo tra gli studenti e le famiglie dei nostri Paesi”.

Con l’obiettivo di accrescere ulteriormente la mobilità degli studenti e del personale scolastico nell’ambito del programma europeo Erasmus+, la Ministra Azzolina e il Ministro dell’Educazione e della Gioventù Jean-Michel Blanquer hanno convenuto “di rafforzare la collaborazione per arrivare quanto prima al riconoscimento reciproco e automatico dei titoli di scuola secondaria superiore conseguiti al di fuori dell’ESABAC, anche attraverso la collaborazione dei rispettivi Centri nazionali per l’informazione sull’equivalenza dei titoli”.

In questa ottica, ha proseguito la Ministra, Italia e Francia “sono concordi nel sostenere che il bilancio dell’Unione deve dare più spazio all’istruzione e alla formazione: a partire da un considerevole aumento dei fondi per il Programma Erasmus+ e degli altri fondi che promuovono la mobilità per l’apprendimento e la circolazione dei saperi”. A tal fine, ha annunciato, i due Paesi hanno chiesto “la costituzione di un gruppo di esperti degli Stati membri per approfondire gli impatti degli investimenti in istruzione e formazione”.

Azzolina ha infine sottolineato l’intenzione di entrambi i Paesi “di collaborare a Bruxelles per lo sviluppo e la piena attuazione dello Spazio europeo dell’Istruzione e l’elaborazione e adozione della nuova strategia quadro di cooperazione su Istruzione e Formazione ET2030”.

Coronavirus, dal governo informazioni anche per i non udenti

Redattore Sociale del 27.02.2020

Coronavirus, dal governo informazioni anche per i non udenti 

MILANO. Un servizio che consenta anche ai non udenti, tramite videochat o un numero di messaggistica istantanea, di richiedere informazioni o assistenza ai numeri di telefono messi a disposizione in merito alla diffusione del contagio da Covid-2019. Un odg presentato dal deputato M5S lombardo Stefania Mammì e legato al decreto per l’emergenza Coronavirus votato ieri a Montecitorio infatti chiede al governo di impegnarsi in tal senso. L’ordine del giorno prevede anche di modificare il decreto legge anche per quanto riguarda la prevenzione e il contenimento dell’epidemia.
“Questa emergenza va contenuta e gestita per una più efficace azione di contrasto e contenimento della diffusione dell’epidemia, e- spiega Mammì- in collaborazione con il Movimento 5 Stelle di Regione Lombardia, chiedo al governo di impegnarsi ad estendere la misura anche al di fuori dei comuni, o delle aree rosse”. (DIRE)

Richiesta urgente di apertura tavolo contrattuale

Alla Ministra On. Lucia Azzolina
Alla Vice ministra On. Anna Ascani
Al Capo Dipartimento Dott.ssa Carmela PALUMBO

Roma, 27/02/2020

Prot. n. 21

Oggetto: richiesta urgente di apertura tavolo contrattuale

Le scriventi OO.SS, visti gli esiti della Conferenza di Servizio tra MEF, Funzione pubblica e Ministero dell’Istruzione, presente l’ARAN, per definire le modalità di pagamento delle reggenze affidate ai dirigenti scolastici negli anni scolastici 2017/18 e 2018/19, chiedono l’apertura di un tavolo contrattuale per la eventuale definizione di un Contratto integrativo nazionale per la gestione del Fondo Unico Nazionale

Flc CGIL Francesco Sinopoli
CISL Scuola Maddalena Gissi
UIL Scuola Rua Giuseppe Turi
SNALS Confsal Elvira Serafini

Coronavirus, online pagina dedicata e Faq

È online la pagina dedicata alle informazioni per Istituzioni scolastiche, Atenei, Istituzioni Afam (Alta formazione, artistica, Musicale e Coreutica), sulla gestione del coronavirus.

Nella sezione sono presenti le ultime notizie, le risposte alle domande più frequenti, atti e norme, link utili. La pagina sarà costantemente aggiornata. Gli aggiornamenti saranno segnalati sulla home del Ministero e anche sui canali social.

L. Mori, Sfide filosofiche

Luca Mori, Sfide filosofiche. Attività per ragazze e ragazzi della scuola secondaria di primo grado

Illustrazioni di AntonGionata Ferrari

Un grande filosofo del Novecento, Ludwig Wittgenstein, ha scritto che il lavoro filosofico è innanzitutto un lavoro su se stessi e sul proprio modo di vedere le cose. Poiché l’adolescenza è un tempo d’avventura, durante il quale ragazze e ragazzi devono lavorare molto su se stessi, questo libro nasce per mettere a loro disposizione idee e strumenti utili per affrontare le sfide che li coinvolgono «con filosofia».

Sfide filosofiche presenta dieci situazioni, dieci sfide ispirate dai classici del pensiero e della letteratura al limite della realtà, non facili da decifrare perché aperte a diverse interpretazioni e accompagnate da domande che non hanno una risposta unica.

I problemi esposti nel libro non sono invenzioni dell’autore, ma sono stati ripresi da libri di grandi pensatori e scrittori e proposti come enigmi per allenare l’abilità nel ragionare.

Grazie alle dieci sfide filosofiche, ragazzi e ragazze potranno allenarsi a rileggere le loro sfide quotidiane sul senso del limite, sul rapporto con se stessi, sul confine tra realtà e illusione, sui sentimenti sociali, sul buon uso delle tecnologie, sul mondo più desiderabile, sull’arte di navigare bene nella vita, sul mettersi nei panni degli altri, sulla forza e sulla debolezza di volontà, sulla condivisione e sul conformismo.

Come il corpo, anche la mente ha il suo passo, il suo fiato e le sue andature, e Sfide filosoficheaiuterà ad allenarli. Ricorrendo alle metafore, si potrebbe dire che il libro invita a fare stretching, flessioni e scalate del pensiero.

Luca Mori. Dottore di ricerca in Discipline Filosofiche, è professore a contratto di Storia della Filosofia per il corso di laurea in Scienze e Tecniche di Psicologia Clinica e della Salute dell’Università di Pisa. Progetta e conduce da anni laboratori di filosofia con bambini e adolescenti. Tra i suoi progetti, un viaggio di oltre 10.000 km in tutta Italia per proporre l’esperimento mentale dell’utopia a bambini tra i 5 e gli 11 anni. Collabora con la Fondazione Collegio San Carlo e il Comune di Modena, con TSM STEP (Scuola per il governo del territorio e del paesaggio della Provincia Autonoma di Trento) e con scuole di diverse Regioni italiane e vari Paesi europei. Tra le sue pubblicazioni Utopie di bambini. Il mondo rifatto dall’infanzia (2017, Edizioni ETS) e Giochi filosofici. Sfide all’ultimo pensiero per bambini coraggiosi (2018, Erickson). 

Quest’ultimo volume nel 2019 è stato insignito del Premio Speciale BELMA (Best European Learning Materials Awards).

FUN 2017/18 e 2018/19

FUN 2017/18 e 2018/19: confermata l’anticipazione dell’ANP

Il Ministero dell’istruzione ha confermato oggi, ufficialmente, quanto da noi anticipato nel comunicato di ieri.

La Conferenza di servizi finalizzata a risolvere alcune problematiche relative al FUN dei dirigenti scolastici – si trattava, essenzialmente, di definire le modalità di imputazione dei compensi per le reggenze – si è effettivamente tenuta ieri pomeriggio. Vi hanno preso parte il Ministero dell’Istruzione, il MEF, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’ARAN che hanno concordato su quanto da noi da sempre sostenuto e cioè che le risorse della posizione parte variabile potranno essere distribuite in ragione del numero dei dirigenti scolastici in servizio (cosiddetto organico di fatto) e che le reggenze potranno essere retribuite a valere sulla retribuzione di risultato sia per l’anno scolastico 2017-2018 sia per il 2018-2019.

Dal 2019/2020, invece, sarà applicata la disciplina prevista dagli articoli 42 e 43 del CCNL dell’area istruzione e ricerca 2016-2018.

L’ANP prende atto con soddisfazione del recepimento integrale, da parte dell’Amministrazione, delle posizioni da noi sempre espresse con determinazione. Sollecitiamo adesso un pronto riavvio della contrattazione integrativa regionale 2017-2018 e, subito dopo, di quella relativa al 2018-2019.

Continueremo a tenere aggiornati tutti i  colleghi degli esiti della negoziazione.

SANZIONI DISCIPLINARI: AVVIO ESAME DDL GRANATO

SANZIONI DISCIPLINARI, GILDA: AVVIO ESAME DDL GRANATO È BUONA NOTIZIA

 “Accogliamo con favore l’avvio della discussione in Commissione Istruzione al Senato del Disegno di legge Granato sulla costituzione in ogni ufficio scolastico regionale di commissioni composte da ispettori ministeriali per gestire i conflitti tra dirigenti e docenti e le conseguenti sanzioni disciplinari. Se il provvedimento sarà approvato senza stravolgimenti, agli insegnanti basterà presentare gratuitamente un reclamo scritto all’Usr per impugnare i provvedimenti contestati ai dirigenti”. È quanto afferma il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, che in numerose occasioni ha evidenziato gli abusi commessi da alcuni presidi nei confronti dei docenti e la necessità di modificare il sistema. 
A sostegno del Ddl Granato, Di Meglio ricorda la circolare con cui il direttore dell’Ufficio scolastico regionale della Toscana, in seguito a due ordinanze emesse dalla Corte di Cassazione, ha ammonito i dirigenti scolastici dal sospendere i docenti dal servizio, sottolineando che la competenza di questo tipo di sanzione disciplinare spetta agli uffici preposti di ciascun ambito territoriale e non alla dirigenza scolastica, diversamente da quanto previsto dai decreti Brunetta e Madia. E il provvedimento all’esame della Commissione 7^ di Palazzo Madama punta proprio a modificare l’articolo 25 del testo unico del pubblico impiego. 
“Inoltre –  aggiunge Di Meglio – non è ammissibile che, per rimediare agli errori commessi dai dirigenti scolastici, gli insegnanti siano costretti a ricorrere in tribunale e a sobbarcarsi spese legali spesso insostenibili a causa dei loro magri stipendi. In base al testo attuale del Ddl, che ci auguriamo resti inalterato fino all’approvazione finale, se il reclamo avanzato dal docente verrà accolto, l’atto impugnato sarà annullato e il collegio arbitrale ne darà notizia all’ufficio per i provvedimenti disciplinari. A questo punto non sarà più necessario andare davanti al giudice e gli insegnanti ne trarranno un beneficio in termini economici, di tempo e anche di stress”.
“Ci auguriamo – conclude Di Meglio – di non dover attendere tempi biblici per l’approvazione di questo disegno di legge” 

Fino al 15 marzo niente gite scolastiche e obbligo di certificato medico per le assenze superiori a 5 giorni

da Il Sole 24 Ore 

di Eugenio Bruno

FAMIGLIE E STUDENTI

Fino al 15 marzo niente gite scolastiche e obbligo di certificato medico per le assenze superiori a 5 giorni

di Eugenio Bruno

Emergenza coronavirus. La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, fa chiarezza sui divieti in vigore nelle aree del contagio e annuncia l’avvio di una task force per la didattica online

Sospese le gite e le uscite didattiche
Stando al testo del Dpcm sono sospesi fino al 15 marzo 2020 i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche programmate dalle istituzioni scolastiche. Tuttavia, per i viaggi di istituto, sarà possibile esercitare il diritto di recesso come previsto dal codice del turismo.
L’articolo 41, comma 4, del decreto legislativo 79/2011 stabilisce infatti che «in caso di circostanze inevitabili e straordinarie verificatesi nel luogo di destinazione o nelle sue immediate vicinanze e che hanno un’incidenza sostanziale sull’esecuzione del pacchetto o sul trasporto di passeggeri verso la destinazione» il viaggiatore può «recedere dal contratto, prima dell’inizio del pacchetto, senza corrispondere spese di recesso»;a l tempo stesso ha diritto «al rimborso integrale dei pagamenti effettuati per il pacchetto», ma non a «un indennizzo supplementare».

Torna l’obbligo di certificato medico
Fino al prossimo 15 marzo la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia di durata superiore a cinque giorni avverrà solo dietro presentazione di certificato medico. La norma specifica che ciò avverrà «anche in deroga» alle disposizioni vigenti. E, dunque, anche nelle dieci regioni dove l’obbligo era stato eliminato: in Friuli Venezia Giulia nel 2005, in Liguria nel 2006, in Piemonte nel 2008, in Lombardia nel 2009, in Umbria nel 2011, a Bolzano nel 2012, in Emilia Romagna nel 2015, nel Lazio nel 2018, nelle Marche nel 2019, in Veneto a gennaio 2020.

Didattica online
I dirigenti scolastici delle scuole in cui l’attività didattica è stata sospesa per l’emergenza sanitaria possono attivare, di concerto con gli organi collegiali competenti e per la durata della sospensione, modalità di didattica a distanza, ponendo particolare attenzione alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità. A tal proposito, Azzolina fa sapere che il suo ministero, attraverso la propria task force, per supportare le scuole per la didattica a distanza. Si partirà dalle numerose buone pratiche già messe in campo dalle scuole. E si lavorerà anche con realtà pubbliche e private che collaborano da tempo con il dicastero e che metteranno a disposizione contenuti e supporti digitali.

L’intervento della ministra
«Come ministero – sottolinea in una nota la ministra Lucia Azzolina – saremo al fianco delle scuole per ogni possibile chiarimento e supporto. Le istituzioni sono tutte in campo per i cittadini. Siamo impegnati per fare ciò che occorre. Non servono allarmismi e, soprattutto, non bisogna assolutamente credere alle notizie che girano senza fonte o che non sono verificate. Invito tutti a rifarsi esclusivamente alle fonti ufficiali che hanno tutto l’interesse a informare correttamente i cittadini». Poco prima, ai microfoni di Radio 24, lei stessa aveva fornito qualche elemento in più sullo scenario che ci attende. A cominciare dalla speranza che dal 16 marzo si possa passare da una chiusura su base regionale a una su base provinciale nelle zone legate ai focolai.

La precisazione attesa da docenti e studenti
Sempre dai microfoni di Radio24 la ministra ha rassicurato sia i docenti che gli studenti sulle possibili conseguenze scolastiche dell’emergenza. Ai primi ha garantito che gli insegnanti attualmente a casa «lo sono non per malattia ma per causa di forza maggiore» e, dunque, «non avranno una trattenuta» dallo stipendio. Ai secondi ha assicurato che non perderanno l’anno perché «al ricorrere di situazioni imprevedibili è fatta salva la validità dell’anno scolastico».

Sì della Ue alla sospensione (senza penali) degli scambi Erasmus+

da Il Sole 24 Ore 

di Eugenio Bruno

L’effetto coronavirus si fa sentire anche sul programma Erasmus+. Dopo la comunicazione “a caldo” delle tre agenzie italiane che si occupano della mobilità per studenti, lavoratori e volontari adesso arriva anche una nota “a freddo” della Commissione europea, che certifica la possibilità di sospendere (volontariamente) la partecipazione a un programma di scambio da e per l’Italia. Invocando ragioni di «causa di forza maggiore». E, dunque, senza andare incontro al pagamento di penali.

I numeri di Erasmus+
L’impatto che l’epidemia legata al virus Covid 19 sugli scambi studenteschi non è di poco conto. Basti pensare che negli ultimi cinque anni – solo per restare agli scambi di studenti universitari – sono partiti dall’Italia 180.252 studenti. Numeri che fanno del nostro paese la quarta meta per numero di partenti dopo Francia, Germania e Spagna. Se a questo aggiungiamo che la penisola è quarta anche per i flussi in ingresso il quadro delle possibili conseguenze legate al diffondersi del coronavirus appare ancora più nitido.

Le prime indicazioni sulla sospensione
Una prima indicazione sulle prospettive a breve di Erasmus+ è arrivata lunedì 24 febbraio dalle tre Agenzie nazionali che si occupano della mobilità in entrata e in uscita: Indire, Inapp e Agenzia nazionale per i giovani. Tutte e tre gli enti invitavano gli istituti e le organizzazioni interessati a rivedere la pianificazione e la calendarizzazione delle attività di scambio, posticipando le mobilità – anche in entrata – in accordo con i partner di progetto e nell’ambito delle rispettive relazioni bilaterali. Ritenendo applicabile la «causa di forza maggiore».

La nota della Commissione europea
Una parola di chiarezza ulteriore arriva ora dalla Commissione europea. Con una nota ufficiale l’Ue invita i partecipanti ai programmi Erasmus+ per le aree interessate da rischio contagio a farsi supportare da ambasciate, consolati e consolati onorari nel paese di permanenza.
Lo stesso documento precisa anche che è possibile cancellare, sospendere o posticipare le attività appellandosi alla causa di forza maggiore.La richiesta va presentata alla propria Agenzia nazionale e può riguardare – chiarisce infine l’esecutivo comunitario – alle attività che si svolgono in qualsiasi zona interessata nonché alla mobilità in entrata da tali aree. Almeno fino a nuovo ordine.

Organico di diritto 2020/21, indicazioni inserimento dati SIDI. Guide per immagini

da Orizzontescuola

di redazione

Organico di diritto 2020/2021: inserimento dati in SIDI. Come procedere

Apertura funzioni SIDI

Nei giorni scorsi abbiamo comunicato l’apertura delle funzioni SIDI per la costituzione degli organici per l’anno scolastico 2020/21.

Le scuole dovranno inserire i dati relativi agli alunni e alle classi riguardanti il prossimo anno scolastico.

L’inserimento, al momento, non è possibile per i primi tre anni di corso dei nuovi indirizzi degli istituti professionali. Ciò in quanto dovranno essere perfezionate alcune propedeutiche attività amministrative

Indicazioni

L’USR Piemonte ha pubblicato una nota in cui fornisce indicazioni in merito all’inserimento suddetto.

In particolare, l’USR Piemonte ha fornito indicazioni per la scuola secondaria di II, che riportiamo di seguito.

Per l’istruzione secondaria di II grado, si ricorda:

– La corretta gestione del quadro alunni classi e lingua straniera (prima,
seconda ecc. in alcuni indirizzi di studio) che se non compilata correttamente non genera le ore in organico;
– La compilazione del quadro Educazione Fisica con relativo inserimento a Sidi delle classi e il numero di alunni maschi e femmine (si ricorda che l’organico di educazione fisica non è più gestito a squadre);
– la compilazione del quadro delle atipicità, ove previste, nei vari indirizzi di studio. Si sottolinea come la corretta scelta della classe di concorso atipica da inserire al sistema, sia indispensabile non solo per la giusta determinazione dei posti in Organico di Diritto ma sia anche strumento per evitare il concretizzarsi di situazione di sovrannumerarietà.
– Si richiama infatti l’attenzione delle SS.LL. sul disposto del D.M. n. 259 del 9 maggio 2017 (che si allega) di revisione e aggiornamento delle classi di concorso, con particolare riferimento agli allegati C e D; in particolare si chiede di porre attenzione sull’atipicità nei vari indirizzi di studio relativamente all’insegnamento di Geografia, classe di concorso A021. Nello specifico si fa presente che tale classe di concorso deve essere trattata prioritariamente nella scelta dell’atipicità e non in subordine rispetto alle altre classi di concorso; la scelta dell’atipicità su classe di concorso diversa dalla A021 (come specificato dalle note presenti negli allegati C e D del D.M. 259/2017) deve essere operata esclusivamente per la tutela di titolari già presenti in istituto.
– In presenza di classi articolate, la corretta gestione della funzione. 

Posti di potenziamento

L’USR ricorda che, per la scuola secondaria, la variazione dei posti di potenziamento in organico potrà avvenire alle seguenti condizioni:

  • il posto di potenziamento sia vacante, ossia privo di titolare;
  • in presenza di pensionamento dal primo settembre 2020, il cui posto possa essere coperto dal docente di potenziamento titolare della medesima classe di concorso, che così verrà assorbito su un posto curricolare.

Guide per immagini

L’USR ha pubblicato, inoltre, i materiali illustrati nel corso dell’apposita conferenza di servizi. Si tratta di guide per immagini all’inserimento dei dati:

  • una per la scuola dell’infanzia e primaria;
  • una per la scuola secondaria di I grado;
  • una per la scuola secondaria di II grado.

Nota e Guide

Coronavirus, istruzioni per dipendenti pubblici che rientrano da zone colpite o hanno avuto contatti con persone di quelle aree

da Orizzontescuola

di redazione

Coronavirus: le istruzioni per i dipendenti pubblici in una direttiva firmata dalla Ministra della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone.

La direttiva stabilisce

“I dipendenti pubblici e quanti operano presso amministrazioni pubbliche che provengono dalle zone colpite dall’emergenza Coronavirus e o che abbiano avuto contatti con persone provenienti da quelle aree “sono tenuti a comunicare tale circostanza all’amministrazione””

La direttiva ha fornito prime indicazioni in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 nelle pubbliche amministrazioni al di fuori» dei Comuni già interessati dall’emergenza.

La direttiva è molto importante dato che oggi c’è il rientro a scuola dopo la pausa di Carnevale in numerose istituzioni scolastiche ed è necessario avere delle istruzioni.

Se “multidisciplinare” diventa un concetto giuridico…

Se “multidisciplinare” diventa un concetto giuridico…

di Maria Grazia Carnazzola

1. I fatti.

“Cuneo, studentessa non supera l’esame di maturità per due volte: i giudici bocciano i professori …Di fronte a lei, aveva trovato gli stessi membri della Commissione che l’avevano valutata in estate. Secondo i giudici, la colpa è proprio dei prof.: non hanno rispettato le direttive ministeriali, affidandosi dunque alle vecchie regole, una vera e propria interrogazione materia per materia invece di una discussione multidisciplinare”.  (Biagio Chiariello 21/02/2020).

“Studentessa rimandata due volte alla maturità: ora i giudici bocciano i prof”. (Pina Francone- 21/02/2020).

Queste due notizie riguardano uno stesso fatto, il non superamento dell’Esame di Stato da parte di una studentessa: una prima volta nella sessione ordinaria, una seconda nella sessione stabilita dal Tribunale a seguito di ricorso.  Ci sarà un terzo capitolo. A seguito di nuovo ricorso, respinto dal TAR ma accolto dal Consiglio di Stato, la studentessa potrà ripetere per la terza volta l’esame, davanti a una nuova Commissione.  Quella del ricorso è una pratica diffusa, non solo da parte dei ragazzi e delle loro famiglie: basta guardare agli ultimi concorsi per docenti, dirigenti, magistrati…

Professori bocciati dunque?  Presenteranno ricorso? Se la questione non fosse serissima, e la situazione tragica, ci sarebbe da ridere. Stiamo parlando di professionisti. Che la Commissione non conoscesse le disposizioni? Difficile a credersi, anche perché il colloquio da condurre con modalità multi-pluri o interdisciplinare (i termini sono generalmente utilizzati come sinonimo anche se non lo sono) non era una novità del Nuovo Esame di Stato, semmai la novità era nella proposta della Commissione, contenuta in una delle tre buste da sorteggiare, e nella fase d’avvio del colloquio. Già la legge 425/97, infatti, e il successivo regolamento applicativo DPR 323/98, avevano inteso conferire al colloquio una caratteristica multi o pluridisciplinare.  Obiettivo poi ripreso nella L.62/2017 e nell’OM n. 205/11.3.2019 che all’art. 19-Colloquio- recita tra l’altro: “…La Commissione cura l’equilibrata articolazione e durata…e il coinvolgimento delle diverse discipline. Affinchè il coinvolgimento sia quanto più possibile ampio, i commissari…conducono l’esame in tutte le discipline per le quali hanno titolo…”. Forse è il momento di riflettere seriamente, tutti, su ciò che funziona e su cosa non funziona, senza tentazioni di scusanti riferite a Commissioni troppo severe o alla “causalità” ad ogni costo, lavorando sui dati e non sulle opinioni o sui pregiudizi.

2. Le considerazioni

 Le valutazioni al termine dell’Esame di Stato sono espresse, all’unanimità o a maggioranza, dall’intera Commissione, composta da membri interni e da membri esterni, Presidente compreso.  Il superamento di un esame non può essere legato unicamente alla progressione scolastica, ma deve riferirsi al bagaglio culturale posseduto. Senza una diffusa e condivisa cultura sistemica della verifica misurabile dei risultati attesi, il disorientamento e la dispersione diventano un fatto fisiologico, non un fatto patologico. “…se va male la scuola…va male l’intera società…Ed è lì che vedi come una Scuola alla deriva sia lo specchio di un Paese alla deriva” scriveva nel 2008 G.A. Stella.  La scuola, per sua stessa natura, riceve il contraccolpo di qualsiasi evento/cambiamento sociale, in positivo e in negativo. E gli insegnanti filtrano, rielaborano, ridefiniscono contenuti cercando di strutturare situazioni difficilmente strutturabili, adattando metodi, sperimentando modalità didattiche diverse per ricondurre a forme praticabili ciò che di informe abita altri settori. Non è ampliando o cambiando gli oggetti dell’apprendimento che si sviluppano competenze, ma lo si fa pensando in modo diverso al soggetto che apprende, agli strumenti di cui ha bisogno per rapportarsi autonomamente con lo studio e alla realtà in cui vive. Se, cioè, cambiano le modalità di lavoro, le prestazioni richieste e le situazioni in cui le si chiede, nonché il compito che si propone. Non solo apprendimento e restituzione, ma utilizzo autonomo, intenzionale e consapevole di quanto appreso.

Il colloquio dell’Esame di Stato va in questa direzione e mette nuovamente in luce la necessità dell’integrazione dei saperi per una visione pluri-multi-interdisciplinari, visione che si ottiene solo integrando i diversi sguardi disciplinari per risolvere problemi reali o verosimili. Il punto di partenza, però, rimane sempre la competenza disciplinare, da intendere come padronanza di sintassi e di semantica, di contenuto e di metodo disciplinare da utilizzare in modo integrato quando le domande sono complesse e richiedono pensiero critico e chiavi interpretative.  Multi-pluri- interdisciplinarità (tralascio la transdisciplinarità perché è qualcosa di diverso) sono “categorie di pratica”, non sono discipline, non hanno uno statuto epistemologico: sono modalità didattiche che mettono in evidenza la necessaria collaborazione delle discipline di fronte a problemi complessi; e non coincide neppure con la didattica per le competenze che si fonda sulle trasversalità. Rigorose didattiche disciplinari, quindi, per fondare solidi contenuti (conoscenze dichiarative e procedurali) e, parallelamente, l’utilizzo integrato e autonomo di tali conoscenze per comprendere il mondo. Nelle norme, il raggiungimento del successo formativo viene indicato come un valore fondamentale, diritto di tutti e di ciascuno.  Competenza e merito sono i due obiettivi che la scuola dovrebbe perseguire e che la società dovrebbe pretendere; c’è bisogno di una scuola che delinei il cambiamento, ispirata ai nuovi paradigmi culturali, sociali, psicopedagogici, organizzativi e di nuovi strumenti operativi per sfidare e contrastare la tendenza all’iperspecializzazione da un lato e il rischio di una formazione generica e astratta dall’altra, da verificare in sede di Esame di Stato. Restituire con chiarezza agli studenti gli esiti delle prestazioni fa della valutazione un momento chiave per l’autovalutazione e per l’orientamento. Il mondo del lavoro, le imprese, le Università lamentano una divaricazione tra le certificazioni in uscita dai percorsi e le effettive competenze degli studenti; le indagini internazionali segnalano vistose debolezze negli esiti formativi della nostra scuola; gli studenti e le loro famiglie pretendono valutazioni positive confondendole con il diritto allo studio. La Scuola, travolta dalla discontinuità delle norme e dalla continua richiesta di nuovi adempimenti, si focalizza sugli adempimenti trascurando le domande sostanziali, affidando alla valutazione positiva della quasi totalità degli studenti una presunta inclusione sociale e la speranza di qualche ricorso in meno.

3. La conclusione

La Magistratura fa il suo lavoro, giustamente, e la Scuola fa il suo, lo difende e ne risponde. La frattura che si è da tempo creata tra gli insegnanti e i genitori, tra la scuola e la società, è frutto- come ho già avuto modo di scrivere- della confusione che si è ingenerata tra diritto alla trasparenza e pratica dell’ingerenza: la collaborazione non è pretendere di interferire sulle scelte dei contenuti e delle pratiche didattiche di cui la sola scuola è poi chiamata a rispondere, ma è la disponibilità a costruire insieme percorsi per orientare al futuro con fiducia. E la fiducia è il bene immateriale di cui i giovani hanno maggior bisogno.

BIBLIOGRAFIA

  • G.A Stella S. Rizzo, La deriva, Edizioni Rizzoli, Milano 2008, p. 183.
  • L. 425/1997.
  • DPR 323/1998.
  • D.L. vo 62/2017.
  • O.M.205/2019.

Concorsi scuola, c’è il via libera: 24 mila posti per lo straordinario e 25 mila per l’ordinario

da La Tecnica della Scuola

Il ministro per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone ha annunciato il via libera ai concorsi scuola 2020.

Dadone, direttamente dalla propria pagina Facebook, scrive: “Solo la scuola può proiettare davvero il Paese nel futuro. E noi l’abbiamo messa al centro degli impegni del Governo. Ecco perché vi comunico con soddisfazione che abbiamo dato il via libera al decreto che autorizza il ministero dell’Istruzione a bandire il concorso ordinario per 25mila docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado, cui si aggancia il concorso straordinario per altri 24mila posti comuni e di sostegno”.

“Con questo provvedimento, continua Dadone, siamo di fronte a un altro passaggio importante, grazie al quale la Funzione pubblica consente al sistema scolastico italiano di procedere in direzione di un rafforzamento degli organici ormai improrogabile”.

Concorso straordinario secondaria: chi partecipa

Come stabilito dal DL 126/2019 potranno partecipare, al concorso docenti 2020 secondaria straordinarioi docenti in possesso dei seguenti requisiti:

  • almeno tre anni di servizio nella scuola secondaria statale (anche su sostegno) dal 2008/2009 al 2018/2019. Chi conclude la terza annualità nel 2019/2020 partecipa con riserva
  • uno dei predetti tre anni deve essere specifico, ossia svolto nella classe di concorso per cui si partecipa.
  • Potranno partecipare, anche se solo ai fini dell’abilitazione, i docenti che hanno maturato il servizio di tre anni nella scuola paritaria. Anche i docenti di ruolo che hanno tre anni comunque prestati, senza un anno specifico sulla classe di concorso, può partecipare ai soli fini abilitativi.

Per i posti di sostegno è necessario avere, oltre ai seguenti requisiti di servizio, la specializzazione sul sostegno.

CLICCA QUI per la bozza del bando

Concorso scuola secondaria: i requisiti per accedere

Possono partecipare al concorso scuola 2020 secondaria, per i posti comuni, i candidati in possesso, alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda, di uno dei seguenti titoli:

a. titolo di abilitazione alla specifica classe di concorso o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente;

b. titolo di accesso alla specifica classe di concorso congiuntamente a titolo di abilitazione all’insegnamento per diverso grado o classe di concorso o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente;

c. titolo di accesso alla specifica classe di concorso o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente congiuntamente al possesso dei 24 CFU/CFA di cui all’articolo 1, comma 181, lettera b), numero 2.1 della Legge.

Per i posti Itp accedono i candidati i possesso del diploma e senza i 24 CFU, almeno fino all’anno scolastico 2024/2025.

Per i posti di sostegno del concorso ordinario secondaria sono ammessi a partecipare alle procedure distinte per la secondaria di primo o secondo grado, i candidati in possesso, alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda, oltre che ai requisiti precedenti, del titolo di specializzazione sul sostegno per lo specifico grado conseguito ai sensi della normativa vigente o analogo titolo di specializzazione sul sostegno conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente.

Sono ammessi con riserva coloro che, avendo conseguito all’estero i titoli abbiano comunque presentato la relativa domanda di riconoscimento ai sensi della normativa vigente, entro il termine per la presentazione delle istanze per la partecipazione alla procedura concorsuale.

BOZZA DEL DECRETO

Allegati al decreto

ALLEGATO A – PROGRAMMA CONCORSUALE (CLICCA QUI)

ALLEGATO C – TABELLA TITOLI VALUTABILI (CLICCA QUI)

ALLEGATO D – CORRISPONDENZA TITOLI ABILITAZIONE (CLICCA QUI)

Coronavirus, proporzionalità e adeguatezza per le misure regionali e locali

da La Tecnica della Scuola

Il caos sorto sulla questione scuole-aperte/scuole-chiuse nelle varie regioni per l’emergenza coronavirus sta mettendo in luce un aspetto che può essere molto pericoloso. Basta guardare cosa è successo nelle Marche con un’ordinanza di chiusura più volte annunciata, ritirata, riproposta e infine, pare, impugnata dallo Stato. Un tira e molla che lascia i cittadini sbigottiti.

Combattere il virus e, al tempo stesso, combattere il panico dovrebbe essere la bussola per chi è deputato a prendere decisioni ai vari livelli. Magari anche posticipare le beghe politiche sarebbe un bene in questo momento.

A chi fanno capo le competenze in materia di sanità e salute?

  • La materia sanità e tutela della salute è oggetto di legislazione concorrente tra Stato e Regioni, secondo il titolo V della Costituzione. “Concorrenza” che dal 2001, quando è entrata in vigore la riforma, ha provocato numerosi conflitti di attribuzione.
  • In generale, lo stato ha funzione d’indirizzo per garantire un certo livello di uniformità a garanzia di tutti i cittadini, mentre la gestione e organizzazione dei servizi è di competenza regionale. Sono tuttavia previste forme di concertazione secondo il principio della “leale collaborazione istituzionale” e la definizione di accordi in sede di Conferenza Stato-Regioni.
  • Il Ministro della sanità può emettere ordinanze di carattere contingibile e urgente, in materia di igiene, sanità pubblica e polizia veterinaria, con efficacia estesa all’intero territorio nazionale o a parte di esso comprendente più regioni, come appunto accaduto per fronteggiare l’emergenza sanitaria del coronavirus.
  • Anche i sindaci hanno dei poteri in materia d’igiene, sanità, pubblica incolumità. Possono emanare ordinanze contingibili e urgenti in caso di situazioni straordinarie e inaspettate (esempio scuole chiuse per fenomeni gravi di maltempo).

Quali sono i principi cui attenersi in caso di provvedimenti per contrastare l’epidemia?

Visto che i soggetti con competenza a intervenire sono diversi a più livelli, bisogna attenersi ad alcuni principi guida, che sono stati più volte ripetuti sia dal governo sia dalla maggior parte dei presidenti di regione.

  • Coordinamento centrale

Nel caso come quello attuale di una preoccupante epidemia da coronavirus, è fondamentale prendere le decisioni opportune per contrastare l’infettività del virus mantenendo un buon coordinamento centrale per evitare provvedimenti presi anarchicamente a livello locale, che potrebbero disorientare la popolazione e diffondere panico, con conseguenze ancora peggiori. Il 25 febbraio scorso c’è stata appunto la riunione tra Governo e Regioni presso la sede operativa della Protezione civile per definire una linea comune. Dopo aver superato qualche attrito in merito alle rispettive competenze che non sono in discussione, il presidente del consiglio Conte ha ribadito che “Nessuno deve andare in ordine sparso” evitando misure prese autonomamente e non giustificate. Nel caso del coronavirus, occorre anche un valido coordinamento internazionale col supporto e il sostegno dell’Oms.

  • Proporzionalità e adeguatezza

Il presidente del consiglio continua a parlare di un “Protocollo unico per tutte le regioni” che preveda quali sono le misure da prendere sulla base dei principi di proporzionalità e adeguatezza, valutando le situazioni non solo regione per regione, ma provincia per provincia. Quindi, anche in una stessa regione potrebbero esserci misure diverse secondo le aree e l’evoluzione del quadro epidemiologico.

  • Tempestività e temporaneità

Finora i provvedimenti emanati dal ministro della salute, d’intesa con i presidenti delle regioni interessate al contagio, indicano delle date ben precise. Al di fuori delle zone cluster, soggette a divieti specifici, i provvedimenti restrittivi delle attività di aggregazione e la chiusura delle scuole sono fissati finora al 1 marzo 2020. Ma tutto potrà essere soggetto a modifiche a seguito del variare dello scenario epidemiologico e in considerazione anche di non danneggiare troppo le attività economiche.


IL TESTO DEL DECRETO ATTUATIVO

Dai viaggi di istruzione, alla didattica a distanza nelle scuole dove le attività sono sospese per l’emergenza sanitaria. È stato firmato ieri sera il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri con ulteriori misure di contenimento dell’epidemia, comprese quelle per il mondo della scuola.

In particolare, per effetto del provvedimento, sono sospesi fino al 15 marzo 2020 i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche programmate dalle istituzioni scolastiche. È possibile esercitare il diritto di recesso come previsto dal codice del turismo. Fino al prossimo 15 marzo la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia di durata superiore a cinque giorni avverrà solo dietro presentazione di certificato medico.

I dirigenti scolastici delle scuole in cui l’attività didattica è stata sospesa per l’emergenza sanitaria possono attivare, di concerto con gli organi collegiali competenti e per la durata della sospensione, modalità di didattica a distanza, ponendo particolare attenzione alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità.

Il Ministero dell’Istruzione è al lavoro, attraverso la propria task force, per supportare le scuole per la didattica a distanza. Si partirà dalle numerose buone pratiche già messe in campo dalle scuole. E si lavorerà anche con realtà pubbliche e private che collaborano da tempo con il dicastero e che metteranno a disposizione contenuti e supporti digitali.

Leggi anche

  • Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23/02/2020 Disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
  • Decreto-Legge del Presidente del Consiglio dei Ministri del 20/02/2020 Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19

Normativa emergenza Coronavirus

Ministero della Salute – normativa Coronavirus
Regione Veneto – normativa Coronavirus
Regione Lombardia – normativa Coronavirus
Regione Friuli Venezia Giulia – normativa Coronavirus
Regione Emilia-Romagna – normativa Coronavirus
Regione Piemonte – normativa Coronavirus
Provincia Autonoma di Trento
Regione Toscana – normativa Coronavirs
Regione Liguria – normativa Coronavirus