Emergenza Coronavirus: nuove misure urgenti

Emergenza Coronavirus: previste nuove misure urgenti di contenimento nelle zone più colpite dal contagio

Il provvedimento, che sarà in vigore fino al 3 aprile, allarga le zone ad alto rischio, estendendole all’intera Lombardia e ad altre province di Emilia Romagna, Marche, Piemonte, Veneto. La sospensione delle attività didattica estesa a tutte le scuole.

Nella notte tra il 7 e l’8 marzo il governo ha emanato un nuovo DPCM recante ulteriori misure di prevenzione e di contenimento della diffusione del virus Covid 19. Nelle zone considerate ad alto rischio (“ex zone rosse”) non è più prevista la chiusura delle scuole, ma la sospensione delle attività didattiche. Pertanto vengono superati i contenuti del DPCM del 4 marzo.

L’articolato conferma, sull’intero territorio nazionale, gran parte delle disposizioni già contenute nei precedenti DPCM e prevede misure più restrittive per le zone in cui si è registrata negli ultimi giorni una maggior diffusione del contagio.

La cosiddetta zona ad altro rischio è stata allargata all’intera regione Lombardia e alle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia, con restrizioni rigorose alla mobilità delle persone. In queste zone, sono annullate tutte le iniziative che prevedano aggregazione di persone.

Per quanto riguarda i servizi educativi, le scuole di ogni ordine e grado, i corsi di formazione professionale, le Università, le Istituzioni AFAM sono sospese tutte le attività in presenza fino al 3 aprile, escludendo qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa. Non saranno effettuate riunioni degli Organi Collegiali in presenza.

Su tutto il resto del territorio nazionale restano in vigore le disposizioni relative alla sospensione dei servizi educativi e delle attività didattiche in presenza fino al 15 marzo, confermando la possibilità per tutta la durata dell’emergenza di attivare modalità di didattica e formative a distanza. Le Università e le Istituzioni AFAM favoriranno il recupero delle attività necessarie al completamento del percorso didattico, successivamente al ripristino dell’ordinaria funzionalità.

Per le istituzioni scolastiche, il DPCM ribadisce l’obbligo di certificato medico dopo 5 giorni per la riammissione degli alunni assenti per malattia soggetta a notifica obbligatoria e la sospensione di viaggi di istruzione, visite guidate, ecc. Le scuole sono tenute a applicare le disposizioni previste per le pubbliche amministrazioni in merito alle informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie.

Considerata l’emergenza in atto e la necessità di contenere il più possibile gli spostamenti per ragioni lavorative, nelle zone indicate dall’art. 1 del DPCM dell’8 marzo, per l’intera durata del periodo di emergenza, gli istituti scolastici possono adottare forme di lavoro agile e flessibilità organizzativa, anche promuovendo, a domanda del lavoratore, periodi di congedo ordinario/ferie.

L’accesso al lavoro agile, come previsto dalle disposizioni vigenti, è consentito a tutti i profili professionali, anche dirigenziali, con particolare riferimento a condizioni personali di salute, cura dei figli a seguito della contrazione dei servizi di asili nido e scuola dell’infanzia, uso dei mezzi pubblici per raggiungere la sede di lavoro.

Continuiamo a seguire con attenzione l’evolversi della situazione e a sollecitare i Ministeri affinché forniscano man mano aggiornamenti e indicazioni chiare sui comportamenti da adottare al fine di garantire i diritti e la salute di tutti.

Abbiamo inoltre ribadito al Ministero che la possibilità di accedere con priorità a forme di smart working è consentita anche ai lavoratori pendolari residenti fuori del Comune sede di servizio.

Riteniamo che la presenza a scuola del personale ATA debba essere limitata al numero strettamente indispensabile per l’espletamento dei servizi minimi, inderogabili e indifferibili. Nel caso in cui questi non possano essere resi con modalità a distanza, come ad esempio per i collaboratori scolastici, abbiamo proposto che tali prestazioni, in accordo con la RSU/Sindacato, siano assicurate attraverso turnazioni e utilizzo di unità ridotte di personale, con l’obiettivo di rispettare le misure di sicurezza finalizzate a ridurre la diffusione del contagio.

In questo stato di emergenza, anche per i settori privati, l’organizzazione del lavoro, sempre per evitare situazioni di contagio, deve essere improntata a criteri di flessibilità, favorendo le richieste di congedo da parte dei dipendenti, fatto salvo quanto previsto per l’accesso al Fondo di Integrazione Salariale (Fis). In tal senso, i poteri datoriali vanno finalizzati alla riduzione al minimo degli spostamenti dei lavoratori sul territorio; è quindi fondamentale confrontarsi con le Rsu/sindacati territoriali vista l’emergenza che comporta accordi ad hoc, considerato che le regole vigenti non sono al momento adeguate.

Al Mi e al MUR abbiamo ribadito la nostra disponibilità ad ulteriori interlocuzioni per trovare soluzioni organizzative che tutelino sia la salute dei lavoratori sia la funzionalità dei luoghi di lavoro.

Auspichiamo che i provvedimenti adottati possano consentire il rapido superamento dell’emergenza e la piena ripresa delle attività e della vita sociale nei luoghi della conoscenza e in tutto il Paese.

L’unità della COMUNITA’ scolastica contro Covid 19

ANCoDiS: l’unità della COMUNITA’ scolastica contro Covid 19.

Da alcune settimane stiamo affrontando l’emergenza del coronavirus COVID 19 che sta mettendo a dura prova il potente Homo sapiens sapiens evidenziandone purtroppo tutte le sue fragilità.

E tre pilastri della nostra Italia – il sistema sanitario, della sicurezza e quello scolastico – sono in “trincea” a tutela del diritto alla sicurezza, alla salute ed all’istruzione di ciascun cittadino.

Oggi più che mai ci sentiamo una comunità solidale e responsabile, che deve avere fiducia nelle sue Istituzioni e che deve credere con cauto ottimismo che la dura prova sarà superata.

Per quanto riguarda la scuola non possiamo non riconoscere che l’inaspettata sfida di Covid 19 è stata accolta con determinazione e senza tentennamenti schierando sul campo entusiasmo, energie, passione e professionalità oltre ogni vincolo giuridico o norma contrattuale.

E’ venuto fuori nella grande maggioranza degli operatori scolastici un impeto di orgoglio professionale che ha fatto emergere prepotentemente quello spirito di servizio e di affezione al lavoro che ciascuno svolge – nonostante le mille criticità – rispettando la funzione alla quale è stato chiamato.

Tutto questo è l’evidente dimostrazione – lo dico ai tanti critici ed a chi in questi anni si è reso protagonista di attacchi spesso sostenuti da pregiudizi! – che nella scuola italiana c’è una comunità di uomini e donne che non hanno indugiato a scendere in campo, secondo specifiche competenze e professionalità, per onorare pienamente il diritto costituzionalmente garantito in favore degli alunni.

Sappiamo da quello che ci dicono eminenti scienziati che non sarà una battaglia né semplice né di breve durata e che dobbiamo tenerci pronti a qualsiasi sviluppo anche il più severo.

E, dunque, non ci resta che avere la consapevolezza di tutto questo: rassicuriamo alunni piccoli e grandi e le loro famiglie sulla nostra presenza seppur virtuale e continuiamo a tenere quelle relazioni umane e professionali che rendono ogni scuola una COMUNITA’; ciascuno di noi non faccia un passo indietro ma due salti in avanti per raggiungere e sentirsi più vicino ai suoi allievi.

Auspichiamo che questa esperienza serva da monito ai rappresentanti delle nostre Istituzioni a tutti i livelli per far comprendere loro che la scuola deve tornare ad essere nel bilancio dello Stato italiano non voce di spesa ma capitolo di investimento e che a TUTTI gli alunni – da Nord a Sud e dal centro alle periferie – dovranno essere date pari opportunità anche sul piano delle infrastrutture digitali e della relativa dotazione tecnologica.

Ai genitori chiedo di fidarsi dell’organizzazione didattica cosiddetta “a distanza” proposta dalle Istituzioni scolastiche, di sostenere il lavoro anche se non in presenza fisica degli insegnanti; vi invito a sentirvi protagonisti nella realizzazione di questa “innovazione” che ci vede tutti impegnati a garantire – attraverso la progettazione, l’organizzazione e la realizzazione – il diritto allo studio, seppur in forma diversa ma ugualmente efficace, dei vostri figli.

Agli alunni, una raccomandazione: accogliete con favore le attività che vi propongono nelle diverse forme i vostri insegnanti (di ripasso, di approfondimento, di ricerca e per rilassarci anche di gioco didattico). In questo modo, al rientro che speriamo presto, potete dire che anche voi siete stati protagonisti in questa battaglia!

Ai DS, ai DSGA, ai Collaboratori dei DS ed alle figure di sistema, agli Insegnanti, agli ATA ed ai Collaboratori scolastici sento di dire una sola cosa: sentiamoci ORGOGLIOSI di appartenere alla grande comunità scolastica italiana che – in questa dura battaglia contro COVID 19 – sta utilizzando le ineguagliabili e pacifiche armi dell’ISTRUZIONE e della FORMAZIONE (sia dentro le mura della scuola che dentro le mura delle nostre case!) messe in mano a uomini e donne che hanno un GRANDISSIMO senso di responsabilità ed alta ETICA professionale.

Lo facciamo per loro… lo dobbiamo ai nostri piccoli e grandi cittadini!

Il Presidente ANCODIS – Palermo
Prof. Rosolino Cicero

Coronavirus, le piattaforme utili per la didattica a distanza. Una necessità ed una metodologia

da La Tecnica della Scuola

di Antonio Fundaro

L’attualità di questi giorni riporta alla ribalta il tema, scottante, per certi versi, della inadeguata formazione di una buona parte del personale docente che, oggi volente o nolente, sarebbe costretto a confrontarsi con quegli strumenti di condivisione on-line (per una didattica inclusiva e, nel caso di specie, sostitutiva delle lezioni in presenza).

Docenti che, dall’oggi al domani, dovrebbero attivare o, in alcuni casi, solamente lavorare sulle piattaforme per la didattica. Oggi solo necessità dell’oggi anche se, in effetti, si dovrebbe ragionare intorno ad esse come metodologia Learning Management System rientrante nella libertà di insegnamento garantita, e non autorizzabile, dunque, dalla Costituzione italiana.

C’era bisogno di un DPCM per porre al centro del dibattito scientifico, pedagogico e metodologico, il tema delle così dette Virtual classroom, sulle quali, già da tempo molti lavoriamo e sulle quali ci confrontiamo?

Non c’era certamente bisogno del Coronavirus, per parlare di classi virtuali e di tutorial ma l’emergenza sanitaria, in primis, ma anche culturale e formativa, sta costringendo molte scuole chiuse a sperimentare le lezioni a distanza. Talvolta improvvisando, tale altre volte convogliando tutte le sinergie di cui dispone un istituto per predisporre un’organica piattaforma a servizio della didattica. Nonostante l’urgenza, sono molti gli istituti che si stanno organizzando. Anche per far sì che queste “assenze forzate” da scuola, collegate all’emergenza sanitaria, non solo italiana, si trasformino per gli alunni (e per i docenti, talvolta) in vacanze estese. Troppo prolungate.

In primis a dare una mano ai docenti ha pensato il ministero dell’istruzione dal momento che, giustamente, ha inserito, del DPCM la formula «che i dirigenti scolastici attivano, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza, con particolare attenzione alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità». La principale novità assicurata dal ministero riguarda proprio la didattica a distanza sulla quale il ministro ha voluto puntare giustamente. Come già, più volte, affermato sulle nostre pagine, i docenti e i dirigenti scolastici che fossero interessati possono intanto collegarsi alla pagina attivata di proposito all’indirizzo https://www.istruzione.it/coronavirus/didattica-a-distanza.html. Avvisa il ministero che «Tutti coloro che vogliono supportare le scuole possono farlo aderendo alle due call pubblicate dal Ministero lo scorso venerdì che contengono anche i parametri tecnici necessari». Per maggiori informazioni cliccate sul link https://www.miur.gov.it/web/guest/-/coronavirus-pubblicate-due-call-per-sostenere-la-didattica-a-distanza. Lo stesso ministero, prima di viaggiare nel mare variegato del Learning Management System, ha previsto la possibilità di utilizzare alcune importanti piattaforme, tra le quali, ad esempio: INDIRE (http://www.indire.it/la-rete-di-avanguardie-educative-a-supporto-dellemergenza-sanitaria/); Office 365 Education A1 (https://www.microsoft.com/it-it/education/products/office); RAI per la didattica, nella sua poliedrica organizzazione (https://www.istruzione.it/coronavirus/didattica-a-distanza_rai.html); Treccani scuola (http://www.treccaniscuola.it/); Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi che propone un percorso di contenuti online con l’obiettivo di generare domande, sollecitare la scoperta e invitare alla sperimentazione. Un approccio esplorativo, critico e creativo per generare connessioni tra diversi campi di conoscenza (https://reggiochildrenfoundation.org/didattica-on-line/); una sezione “Approfondimenti” che raccoglie e analizza alcune tra le più innovative esperienze di didattica digitale adottate dalle scuole italiane

(https://www.istruzione.it/coronavirus/allegati/esperienze_didattica-a-distanza.pdf); e, infine, una sezione “Altre iniziative” che raccoglie materiali, metodologie, esperienze, strumenti per la scuola (https://www.istruzione.it/coronavirus/didattica-a-distanza_altre-iniziative.html).

Prima di presentarvi alcune piattaforme alle quali ci si può registrare, vorrei ricordare che l’e-learning è il complesso delle dinamiche di apprendimento, non sempre strutturate e non sempre supportate, che ciascun docente, forte della sua libertà d’insegnamento (non deve essere approvato da nessun collegio dei docenti, naturalmente) può attuare per strutturare le molteplici applicazioni forniteci da internet ai fini di implementare quelle che vengono denominate dimensioni dell’e-learning e che di fatto contribuiscono, nella scuola dell’attenzione a tutti e a ciascuno, a garantire che la didattica sia inclusiva e, per ciò, adatta davvero ad ogni alunno. Ed il riferimento va alla connettività, alla flessibilità, alla interattività, all’estensione delle possibilità (rafforzare ed estendere l’apprendimento tradizionale) e alla motivazione (la scuola, vuoi o non vuoi diventa più divertente).

Per queste ragioni e non dimenticandoci che, in una fase emergenziale e con docenti non tutti formati, anche il WhatsApp potrebbe garantire (anche se con minor successo) il proseguo dell’attività didattica (in questo caso, a distanza), anche le società che gestiscono i registri elettronici hanno attivato piattaforme per la gestione della didattica online o a distanza, che dir si voglia. Per esempio, Argo Software s.r.l. che gestisce il registro elettronico Argo DidUp ha attivato la pagina “Didattica a distanza” sulla quale illustra le soluzioni Argo per la condivisione di materiale tra docenti e studenti, che possono anche essere integrate con gli strumenti gratuiti già disponibili online, più utilizzati a livello mondiale. Solo a titolo esemplificativo i docenti che utilizzano questa piattaforma per il registro elettronico, potranno entrare alla piattaforma accedendo normalmente sul registro, cliccando, successivamente, sulla barra posta a sinistra sul link “Bacheca” e procedendo, per materia ed educazione, al caricamento di quanto è necessario (video, dispense, esercizi, mappe concettuali). In ogni caso abbiate cura di verificare se avete segnato il periodo di lettura, spuntare chi è autorizzato a leggere, segnare la classe a cui il materiale è destinato. Se non si salva o se qualche elemento va perso vuol dire che non avete provveduto a caricare o spuntare tutto.

A seguire alcune, infine, delle piattaforme che possono essere utilizzate come docenti, singolarmente (auspicabile in assenza di una programmazione di istituto) e come istituto, nella sua complessità e dinamicità. Vi ricordo che alcuni docenti ritengono, in maniera assai impropria che è il collegio che avrebbe dovuto scegliere questa tipologia di insegnamento a distanza. Prescindendo il secondo DPCM varato dal Consiglio dei Ministri, opportunamente, in epoca di Coronavirus, vorremmo ricordare a qualche docente improvvido che la totalità dei PTOF approvati dalle scuole italiane prevedono scelte di avanguardie educative. Scelte operate, vuoi per consapevolezza e lungimiranza del collegio, vuoi, anche e soprattutto, perché il PTOF contiene già una sezione dedicata all’innovazione. Andate a leggere, dunque, cosa ha deliberato il vostro collegio dei docenti relativamente alla sezione “Le scelte strategiche” e specificatamente alle sottosezioni “2.1 Priorità desunte dal RAV” e “2.4. Principali elementi di innovazione”. In un ottimo PTOF, assai in linea con il nostro preambolo (quasi premonitore di quanto stesse per accadere), del quale abbiamo disquisito con il Dirigente scolastico professoressa Valeria La Paglia, si legge che l’Istituto comprensivo statale “Renato Guttuso” di Carini (Pa) presterà «una particolare attenzione all’innovazione didattica legata sia all’area linguistica che all’innovazione digitale, che preveda percorsi di sperimentazione di pratiche didattiche legate alle avanguardie educative (flippep classroom e debate) e alle buone pratiche nazionali ed internazionali (etwinning, rete scuole Unesco, rete per le arti)». E, sempre più avanti, questo ben strutturato PTOF, prevede che ai docenti si chieda «la conoscenza e l’utilizzo di strategie e metodi innovativi di insegnamento/apprendimento, anche attraverso l’uso di strumenti informatici, per attuare interventi più mirati ed efficaci» quelli che chiede il ministro in questo momento storico e che, comunque, dovrebbe diventare una costante.

A seguire, adesso, si presentano schematicamente alcune Virtual classroom nella speranza che sia esaustiva la trattazione pur con la consapevolezza che le piattaforme per la didattica a distanza, italiane e, per la maggior parte, straniere, sono molteplici e che il docente, forte della propria formazione e competenza, potrebbe o vorrebbe utilizzare quella che già utilizza.

In una prospettiva di flipped classroom si può utilizzare Classmill (https://classmill.com/), applicazione gratuita che consente di produrre lezioni multimediali online. Registrarsi al servizio è facilissimo e lo si può fare utilizzando l’account di Facebook per cominciare subito a usufruire di questo agile strumento. Per produrre i propri contenuti è adeguato premere il pulsante “Create Class” e completare un format titolandolo, descrizione e categoria, designando se la lezione sarà raggiungibile indipendentemente, ad invito o a pagamento.

Interessante e molto usato è Edmodo (https://www.edmodo.com/) un vero e proprio social network educativo. Si tratta di piattaforma di e-learning, immaginata nel 2008 da due responsabili informatici del distretto scolastico di Chicago. La piattaforma è in grado di fornire un ambiente operativo sicuro e semplice da utilizzare, nel quale da un lato gli studenti (vigilati, se minori, dai genitori) e dall’altro i professori, cooperano anche al di fuori dell’ambiente scolastico. Sulla piattaforma i docenti dare consegne, dare spiegazioni, mandare schemi esplicativi e indicare articoli di approfondimento relativi agli argomenti appena spiegati in classe. Dall’altro lato i ragazzi (ma anche i bambini, d’altronde) collaborano tra di loro in piccoli gruppi-studio, chiedono precisazioni ai compagni di classe e ai docenti.

Eliademy (http://www.eliademy.com) è una classe virtuale gratuita che autorizza gli insegnanti e gli studenti di creare, condividere e gestire corsi online. Eliademy è una fantastica piattaforma gratuita per creare corsi, forum e quiz online. Eliademy dispone poi di uno strumento di visualizzazione che cambierà il corso in una sorta di ebook di alta qualità. In Eliademy è presente un calendario dove gli studenti o gli iscritti d’un corso in e-learning trovano le date di inizio dei corsi a cui si sono iscritti, i termini dei quiz o delle verifiche.

Altro portale è Fidenia (https://www.fidenia.com/) il “social learning”, tutto italiano, interamente dedicato alla didattica per creare classi virtuali, condividere risorse, realizzare contenuti multimediali, assegnare verifiche e dialogare in maniera “social” tra docenti, studenti e famiglie. Fidenia si rivolge a tutti i protagonisti della scuola, offrendo soluzioni innovative in grado di facilitare ogni attività quotidiana: dalla didattica all’invio di comunicazioni, dalla condivisione delle risorse allo scambio di informazioni di utenti. All’interno di Fidenia troverai numerosi strumenti preziosi per la didattica quotidiana, tra cui: il software migliore per la creazione di una numerosa tipologia di test, quiz e questionari erogabili sia online che stampati su carta; l’applicazione ideale per realizzare ebook multimediali e interattivi, anche in maniera collaborativa con altri docenti o con i tuoi studenti. Gli istituti che vorranno aderire a Fidenia avranno accesso a funzionalità specifiche per migliorare la comunicazione scuola/famiglia e per promuovere all’interno della rete i propri eventi, progetti e iniziative. Aderendo a Fidenia le scuole metteranno, inoltre, a disposizione delle proprie classi strumenti didattici ancora più evoluti.

Alcuni insegnanti utilizzano, da parecchio, WeSchool (https://www.weschool.com/scuole/) interessante piattaforma gratuita per la didattica collaborativa e la flipped classroom. Tra i contenuti a disposizione dei docenti per assemblare lezioni, vi sono oltre 7.000 lezioni di Oilproject, una community italiana che offre lezioni gratuite on line. WeSchool, fondata da Marco De Rossi e partecipata da Telecom Italia, Club digitale e Club Italia Investimenti 2, ha come missione la digitalizzazione della scuola italiana. Il portale aiuta i docenti con formazione sulle nuove metodologie didattiche e lavoriamo con aziende su progetti che portano valore al mondo della scuola. Con WeSchool i docenti possono portare le loro classi online e rendere la loro didattica digitale. WeSchool Library aiuta invece ogni mese 2 milioni di studenti con video, testi ed esercizi curati da docenti ed esperti: da Massimo Temporelli fino a Umberto Eco. Con più di 15.000 ore di formazione erogata ogni giorno, è uno dei progetti di divulgazione culturale più massivi in Italia.

Google classroom (https://classroom.google.com/h) rende, invece, la didattica più produttiva, collaborativa e significativa. Google ha collaborato con educatori di tutto il paese per creare Classroom, uno strumento semplificato facile da utilizzare che permette agli insegnanti di gestire le attività dei corsi. Grazie a Classroom, gli educatori possono creare corsi, assegnare compiti e voti, inviare feedback e tenere tutto sotto controllo, in un’unica applicazione. Grazie a semplici operazioni di configurazione e integrazione con G Suite for Education, Classroom semplifica le attività ripetitive e permette agli insegnanti di concentrarsi più facilmente su ciò sanno fare meglio: insegnare. Grazie a Classroom, insegnanti e studenti possono avere accesso ai compiti del corso, ai materiali del corso e ai feedback da qualsiasi computer o dispositivo mobile. Classroom è uno strumento gratuito per le scuole ed è incluso nell’accesso a G Suite for Education. Come tutti gli strumenti di Google for Education, Classroom soddisfa standard di sicurezza elevati.

Altra piattaforma è Otus maximize learning (https://otus.com/otus-helps-me-maximize-learning-for-all-my-students/). Si tratta di un ambiente di rete per la creazione e gestioni di classi virtuali, progettato per essere immediatamente operativo su iPad e Chromebook.

Interessante è anche Schoology (https://www.schoology.com/) che è un ambiente gratuito di apprendimento online, con funzioni di LMS (Learning Management System) avanzate, per promuovere una didattica collaborativa, eseguibile su ogni device e in mobilità.

Fino a poco tempo fa, esisteva anche Wiggio (https://www.wiggio.com/). Si trattava (peccato che ha deciso di chiudere) di un sistema per produrre gratis e facilmente piccole comunità di lavoro, studio e cooperazione online, per la condivisione di materiali, appuntamenti, risorse, con integrati messaggistica e calendari condivisi.

In ultimo, tra quelli più utilizzati, abbiamo Socloo (https://www.socloo.org/) Socloo, un ambiente Didattico social, sicuro e protetto pensato e sviluppato esclusivamente per la Scuola Italiana.

Consente ai Docenti di coinvolgere i propri Studenti, creando classi virtuali e gruppi di lavoro. per comunicare in tempo reale, per condividere risorse digitali e per collaborare nella costruzione del loro e-portfolio. Disponibile gratuitamente per tutte le Scuole (Primarie, Secondarie di I e II grado). Socloo ha reso la tecnologia semplice con uno strumento professionale pensato specificatamente per la Didattica. Italiana. Interdisciplinare. Inclusiva. Le sue caratteristiche: non pesa sul bilancio della Scuola e delle Famiglie, ma trova i fondi per sostenermi attraverso il coinvolgimento di Enti e Aziende; accetta l’iscrizione solo di personale Docente, che sarà contattato telefonicamente, identificato e autorizzato. Oppure potrà iscriversi l’Animatore Digitale che garantirà l’identità degli insegnanti della propria Scuola. Ogni Docente accreditato dovrà a sua volta iscrivere i propri allievi, che non avranno bisogno di un indirizzo e-mail; non sono necessarie competenze tecniche. Si può accedere semplicemente da computer e tablet tramite un semplice browser o da smartphone con l’apposita APP Mobile o utilizzando la LIM di classe senza limiti di spazio e di tempo di connessione. Funziona ovunque, in classe e da casa, ma anche in gita o in biblioteca. Basta avere una connessione Internet; funziona come un Social Network e permette di fare didattica in ambiente totalmente Social. Ogni attività viene infatti notificata e vengono creati automaticamente avvisi e scadenze facilitando il lavoro di tutti. Lo studente si sente quindi coinvolto, stimolato e motivato all’interno dell’attività didattica perché viene usato un linguaggio vicino al suo. È il social network che riunisce tutte le Scuole Italiane. Ha una Community dedicata esclusivamente ai Docenti di tutta Italia che possono collaborare, condividere e creare progetti. Oppure potranno trovare semplicemente ispirazione dal lavoro di altri docenti italiani per sviluppare e personalizzare un argomento o la propria didattica. E, infine, i docenti possono creare le loro classi virtuali per comunicare, condividere, collaborare, programmare, svolgere e personalizzare la loro didattica tradizionale oppure per svolgere il loro programma con il concetto di Didattica Capovolta. È possibile creare progetti o eventi; condividere contenuti o inviare messaggi; assegnare un compito o fare eseguire un test; fare svolgere un lavoro di gruppo o attivare una discussione; creare un percorso di apprendimento guidato fino ad arrivare alla didattica interdisciplinare.

Interessante anche quanto proposto dalla casa editrice Zanichelli in https://my.zanichelli.it/. Per chi volesse suggerimenti o utilizzare la loro piattaforma, si segnala “Idee per insegnare da casa” consultabile su https://www.zanichelli.it/scuola/idee-per-fare-lezione-da-casa e contenente “proposte semplici per fare lezione da lontano ai tuoi studenti e dalle tue studentesse. Non è la scuola vera, ma nell’emergenza puoi far sentire loro la tua voce e farli lavorare a casa. Sono lezioni digitali, ma non dimenticare che a casa ci sono i libri di testo”.

Adesso, la scommessa deve portarla avanti la classe docente, possibilmente vincendo le paure derivate dal non sapere usare perfettamente la tecnologia e evitando di attribuire le responsabilità alle famiglie che non hanno il PC. Basta, talvolta, per essere prossimi alle esigenze degli alunni un semplice telefonino e WhatsApp


Coronavirus e lezioni sospese, alunni disabili assistiti a casa dagli Aec

da La Tecnica della Scuola

Buone notizie per gli alunni disabili nei giorni di sospensione delle attività didattiche dovute a ridurre i rischi del contagio da Coronavirus. Gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione, i cosiddetti ‘Aec’, “potranno essere chiamati per assistere a domicilio le famiglie che hanno figli con disabilità”. Lo ha annunciato la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, a ridosso  della pubblicazione del Dpcm del 4 marzo scorso e delle richieste, anche da parte delle associazioni di categoria, per un’assistenza proficua agli alunni con disabilità certificata.

L’approvazione in CdM

“Siamo al lavoro per fronteggiare tutte le difficoltà di questa fase – ha detto Azzolina -: la sospensione dell’attività didattica ha sollevato un tema molto delicato, che abbiamo cercato di risolvere in collaborazione con l’Anci, l’Associazione dei Comuni, che ringrazio, e che abbiamo sottoposto e fatto approvare ieri sera in sede di Consiglio dei Ministri. Parlo degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione. Figure chiave per la scuola, veri e propri ‘educatori’ che danno supporto nell’attività di sostegno”.

Famiglie “salve”

“Grazie alla norma che abbiamo predisposto – ha aggiunto la ministra, riferendosi agli ‘Aec’ – potranno essere chiamati per assistere a domicilio le famiglie che hanno figli con disabilità, per la fruizione delle attività didattiche a distanza. Oltre al supporto che in questo modo viene garantito a famiglie e studenti, si pone rimedio anche ad un problema di ordine economico che avrebbe riguardato questi lavoratori. Questo personale, infatti, avrebbe rischiato di rimanere a casa senza lavoro e senza stipendio”, ha concluso Azzolina.

Il ruolo dell’Aec

Ricordiamo che il ruolo dell’assistente per l’autonomia e la comunicazione degli alunni con disabilità, non riguarda prettamente la formazione: il ruolo dell’Aic è infatti maggiormente incentrato sulla necessità di favorire la comunicazione, l’apprendimento, l’integrazione e la relazione dell’alunno, mediando anche il suo rapporto con la famiglia, la scuola, i compagni ed i servizi territoriali specialistici.

L’obiettivo primo dell’Aic, considerato un operatore socio-educativo, è quello agire per l’integrazione e la partecipazione alle attività scolastiche ed in generale di tipo sociale.

Coronavirus, RaiPlay risponde all’emergenza e cambia offerta per gli studenti

da La Tecnica della Scuola

 

Le scuole italiane saranno chiuse dal 5 al 15 marzo per contrastare il diffondersi del coronavirus. Con bambini e ragazzi a casa e l’ipotesi di prorogare oltre il 15 lo stop, RaiPlay ha aggiornato i propri contenuti proponendo una serie di “lezioni on line”.

La piattaforma streaming della Rai aggiunge tre sezioni speciali dedicate all’edutainment, l’intrattenimento educativo rivolto agli studenti.

Le tre library sono Bambini, Teen e Learning. Tutte e tre le sezioni, ognuna secondo il target di età degli spettatori, offrono occasioni di approfondimento della lingua inglese.

Nella sezione Learning si possono trovare anche i grandi della letteratura come Giacomo Leopardi, Italo Calvino, Ludovico Ariosto o Pierpaolo Pasolini oltre a quelli più famosi oltre confine con la serie Punto di svolta presentata da Edoardo Camurri.

Sempre rivolto a questo target c’è Zettel debate, incontri di filosofia con due posizioni a confronto per esporre le grandi domande del pensiero umano e dell’attualità.

Grande spazio è dedicato anche alle performing art nella sezione musica e teatro.

E non manca l’attualità con la nuovissima striscia Playlist24, il meglio della Tv in pillole, che propone dall’intrattenimento alle news e che proprio all’informazione sul coronavirus dedica ampio spazio.

Coronavirus e didattica a distanza, è obbligatoria? E se il docente non è in grado?

da La Tecnica della Scuola

L’emergenza Coronavirus ha fatto emergere tutta l’impreparazione delle istituzioni a gestire un fenomeno fortemente pericoloso per la cittadinanza. L’anomalia è tale che molte situazioni da gestire non sono lontanamente previste nemmeno dalla normativa vigente: è il caso del quesito, già segnalato dalla Tecnica della Scuola, sulla firma quotidiana del registro elettronico, in corrispondenza al proprio orario di servizio e alla classe di pertinenza: può essere considerata una pratica obbligatoria?

Non c’è obbligo

Sempre in tema di didattica a distanza, molti lettori ci hanno chiesto fino a che punto i dirigenti scolastici possono imporla ai loro docenti: più di qualcuno, ci ha fatto osservare che la didattica via web non è prevista dal Contratto collettivo nazionale e che l’opera che gli insegnanti stanno portando avanti, registrando lezioni e inviando materiali on line, è un’azione formativa legata al solo senso etico. Senza però alcun obbligo contrattuale.

Secondo questa tesi, quindi, il docente che si sottrae all’impegno quotidiano di indicare nuovi contenuti didattici da affrontare e di assegnare compiti on line, non incorrerebbe in alcuna sanzione.

Ma c’è anche chi sostiene il contrario: soprattutto perchè le indicazioni ufficiali del CdM e del ministero dell’Istruzione sono orientate all’attuazione della didattica on line, sia in caso di chiusura delle scuole, sia con l’attività didattica sospesa (per ora fino al 15 marzo).

La modalità della didattica a distanza, inoltre, renderebbe più agevole la validità dell’anno scolastico in tutte quelle zone d’Italia dove le lezioni saranno sospese per lunghi periodi, andando quindi abbondantemente al di sotto dei 200 giorni minimi.

I docenti non “informatizzati”

Ma c’è anche chi si sottrae alla formazione a distanza perché non è in grado di attuarla: rispetto a solo un lustro fa, la mancanza di cognizioni informatiche e telematiche dei docenti italiani riguarda una percentuale minima. Ma non proprio trascurabile. Si tratta di docenti, ad esempio, che non riescono a registrare un file nella modalità richiesta, ad inviare ai propri studenti con facilità dei messaggi di posta elettronica, con allegati annessi, a tutta la classe.

Oppure, sono degli insegnanti non in grado di scaricare e utilizzare delle “app” utili a gestire le lezioni da preparare per la classe.

Chi ha problemi di connessione

Ci sono poi molti docenti assunti lontano da casa, che hanno problemi di connessione: la maggior parte ha preso in affitto un appartamento e non dispone del wi-fi, né della fibra internet. In questi casi, la connessione on line si realizza quasi sempre attraverso i propri smartphone. Ma gestendo un alto numero di file, anche di “peso” digitale non indifferente, sono costretti ad implementare nuovi gigabyte. Ovviamente, a loro spese.

In questo caso, non possono ricorrere nemmeno alla carta docente, da 500 euro l’anno: sia perché rimane inibita al personale precario; sia perché, nel caso i docenti fossero di ruolo, non è possibile acquistare con il “borsellino telematico” gli abbonamenti o le ricariche per la connessione internet.

Gli studenti che non ricevono i materiali

Allo stesso modo, non da meno è il problema degli studenti che non riescono a fruire dei materiali inviati dai docenti. È il caso degli allievi che appartengono a famiglie indigenti, spesso straniere, che non posseggono computer, né tantomeno connessioni alla rete web.

Un lettore della Calabria ci ha detto che nel suo territorio vi sono delle classi di una scuola comprensiva con un alto numero di nomadi: per loro, immaginiamo, sarà molto difficile avere la possibilità di accedere alle lezioni via web.

La valutazione degli alunni

Tale problema, pone anche quello della valutazione degli alunni: cosa accadrà, al ritorno in classe, a quelli che non hanno risposto alle indicazioni dei loro docenti, che non si sono presentati alle lezioni interattive, che non hanno prodotto le ricerche e svolto le verifiche richieste? E chi lo avrà fatto in modo insufficiente potrà vedersi assegnato un voto negativo, magari dopo non avere appreso la spiegazione perché in quel momento c’è stato un black out alla connessione internet?

E gli alunni disabili?

Non da meno è il problema degli alunni con problemi di apprendimento: si tratta di tutti coloro che necessitano del sostegno. Per costoro, infatti, la didattica a distanza deve prevedere delle modalità appropriate, come anche previsto dal Dpcm (art. 1, punto g) del 4 marzo scorso.

È chiaro che in questi casi, il ruolo del docente di sostegno è fondamentale. Ma non potendo affiancare fisicamente l’allievo, può risultare difficile la fase ricettiva. Vanificando, in tal modo, l’azione formativa on line. In queste ultime ore, la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha comunque annunciato l’assistenza a domicilio per le famiglie che hanno figli con disabilità per l’autonomia e la comunicazione.

Inoltre, in parte il discorso vale anche per gli alunni dsa e bes.

Il “bollettino” cresce

Il “bollettino” dei quesiti senza risposta, sulla didattica a distanza, si allunga di giorno in giorno: La Tecnica della Scuola lo terrà aggiornato, con l’intento di stimolare il ministero dell’Istruzione a creare le condizioni per superare i problemi o a dare delle risposte per risolverli.

Coronavirus: le misure prese per la gestione dell’emergenza nella scuola

da Tuttoscuola

Sul sito del Ministero dell’Istruzione è disponibile la nota per le scuole con la sintesi delle misure prese nel campo dell’istruzione per la gestione dell’emergenza coronavirus e le relative indicazioni operative. Dal lavoro agile, alle riunioni degli organi collegiali, la circolare illustra le disposizioni del governo e fornisce chiarimenti per dirigenti e personale.

Il testo si apre con un ringraziamento a “tutti coloro che stanno andando oltre ogni obbligo e ogni dovere, svolgendo il loro servizio al Paese con dedizione, spirito di iniziativa, competenza”. Amministrazione, dirigenti scolastici, docenti, personale educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario, studenti, organizzazioni sindacali, associazioni, mondo imprenditoriale “stanno, ognuno, facendo la propria parte dimostrando una spesso misconosciuta, ma preziosa, capacità di reagire all’emergenza”, si legge in apertura della nota.

La validità dell’anno scolastico, le attività di apprendimento a distanza, le prove Invalsi e le Olimpiadi e gare degli studenti. Sono alcuni dei temi su cui la nota orienta le istituzioni scolastiche su come comportarsi nelle prossime settimane. Fra gli altri argomenti, la formazione del personale e i Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Vediamo di seguito quali sono le misure prese nel campo dell’istruzione per la gestione dell’emergenza coronavirus e le relative indicazioni operative.

Riunioni degli organi collegiali

Nelle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione per le quali è stata disposta la chiusura, sono annullate tutte le riunioni degli organi collegiali, già calendarizzate, per il periodo previsto.
Nelle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione per le quali è stata disposta la sospensione delle attività didattiche, le riunioni degli organi collegiali e le assemblee mensili degli studenti, già calendarizzate potranno essere posticipate alla fine della fase di sospensione ovvero effettuate con modalità telematiche o in presenza. Nel caso in cui dette riunioni si svolgano in presenza, andranno in ogni caso assicurate, in relazione all’entità dell’emergenza epidemiologica, misure precauzionali quali un adeguato distanziamento tra i partecipanti, ai sensi delle disposizioni vigenti. Si raccomanda comunque, ai dirigenti scolastici, una attenta valutazione in merito alla necessità di convocazione dei predetti organi, evitando convocazioni non improcrastinabili.

Amministrazione delle istituzioni scolastiche

Personale scolastico

In regime di sospensione delle attività didattiche, per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario delle istituzioni scolastiche, e per analogia i docenti inidonei, vista anche la Direttiva n.1 del Ministero per la Pubblica Amministrazione del 25 febbraio 2020 e in particolare al punto 3, anche in riferimento alle forme di lavoro agile previste ai sensi dell’articolo 4, comma 1 lettera a) del DPCM 1° marzo 2020, si ritiene opportuno sottolineare che è attribuita a ciascun Dirigente scolastico la valutazione della possibilità di concedere il lavoro agile al personale ATA che dovesse farne richiesta, ferma restando la necessità di assicurare il regolare funzionamento dell’istituzione scolastica. Il lavoro agile potrà essere concesso dal Dirigente scolastico, eventualmente anche ricorrendo a turnazioni del personale, a partire dalla data odierna e fino al 15 marzo, in presenza dei seguenti prerequisiti:

– il lavoro svolto dal personale che richiede di fruire di modalità di lavoro agile deve risultare gestibile a distanza;
– il dipendente in lavoro agile deve dichiarare di disporre, presso il proprio domicilio, di tutta la strumentazione tecnologica adeguata svolgere il proprio compito e deve poter garantire la reperibilità telefonica nell’orario di servizio;
– le prestazioni lavorative in formato agile dovranno essere misurabili e quantificabili.

Nel caso di numerose richieste di lavoro agile, il Dirigente scolastico privilegerà nella concessione i soggetti portatori di patologie che li rendono maggiormente esposti al contagio, coloro che si avvalgono dei servizi pubblici di trasporto per raggiungere la sede lavorativa e i lavoratori sui quali grava la cura dei figli a seguito della sospensione dei servizi dell’asilo nido e delle scuole dell’infanzia. È comunque consigliata l’adozione, in generale per il personale ATA, di una organizzazione attenta a garantire l’attività essenziale, adottando in proposito ogni forma di flessibilità.

Accesso agli uffici amministrativi delle istituzioni scolastiche

In regime di sospensione, si raccomanda di limitare l’accesso dell’utenza agli uffici amministrativi delle istituzioni scolastiche tramite ulteriori scaglionamenti, attendendo al rispetto, anche da parte dell’utenza, di idonee regole precauzionali, tra cui il distanziamento e l’areazione dei locali.

Attività di formazione e aggiornamento del personale scolastico

Nelle istituzioni scolastiche oggetto di ordinanze di chiusura delle attività didattiche sono sospese fino a tutta la durata dell’ordinanza di chiusura le iniziative, in presenza, di formazione e aggiornamento, i seminari e i convegni, destinati al personale della scuola. In caso di sospensione delle attività didattiche, tali iniziative sono sospese fino al 15 marzo 2020, fatta salva la possibilità di effettuazione in modalità telematica ovvero in presenza, garantendo un adeguato distanziamento, in considerazione del numero dei partecipanti. Al fine di supportare le istituzioni scolastiche interessate dalla sospensione prolungata delle attività didattiche per l’emergenza del Covid-19, il “sistema di accompagnamento” all’attuazione delle misure del Piano nazionale scuola digitale, costituito dai referenti del PNSD presso gli Uffici scolastici regionali, dalle équipe formative territoriali, dalle istituzioni scolastiche individuate quali poli formativi innovativi “Future labs”, dedicherà una specifica attenzione allo sviluppo dell’apprendimento a distanza, adottando, con la tempestività richiesta dall’attuale fase di emergenza, misure di supporto, accompagnamento, formazione e assistenza da remoto, per l’utilizzo degli strumenti digitali di apprendimento a distanza, in favore dei dirigenti scolastici, degli animatori digitali, dei team per l’innovazione, dei docenti stessi
Le istituzioni scolastiche della scuola primaria e secondaria, nell’ambito della propria autonomia, attivano o potenziano modalità di apprendimento a distanza, ottimizzando le risorse didattiche del registro elettronico e utilizzando classi virtuali e altri strumenti e canali digitali per favorire la produzione e la condivisione di contenuti. È essenziale, nella definizione delle modalità di intervento, il più ampio coinvolgimento della comunità educante, anche al fine di offrire esperienze di mutuo aiuto e di formazione peer to peer.

Al fine di rispondere, inoltre, alle eventuali esigenze di dispositivi hardware (quali ad esempio PC, tablet, internet key) di cui possano necessitare docenti e/o studenti per accedere ai suddetti strumenti, questa Amministrazione ha pubblicato una call rivolta ai produttori di hardware che vogliano mettere a disposizione, a titolo completamente gratuito, i dispositivi che poi rimarranno nella disponibilità della scuola.

Il Ministero ha istituito, inoltre, una task force che risponderà alle richieste di assistenza da parte delle scuole da inviare al seguente indirizzo di posta elettronica supportoscuole@istruzione.it.

Si segnala la particolare necessità di protezione di soggetti portatori di gravi patologie quali, ad esempio, gli immunodepressi e i malati oncologici, per i quali appare opportuno attivare percorsi di didattica a distanza prevedendo il coinvolgimento diretto – ove ritenuto opportuno – anche dei familiari, al fine di ridurre il rischio di contagio.

Tale modalità potrà essere attivata a prescindere da provvedimenti collettivi di sospensione della frequenza, in presenza di certificazione della patologia da parte del Centro di cura e della richiesta di uno dei genitori o degli esercenti la potestà. La certificazione della patologia e la richiesta di uno dei genitori o degli esercenti la potestà, unita alla dichiarazione di parentela e convivenza, appare idonea a consentire l’astensione dalla frequenza e la fruizione della didattica a distanza.

L’Ufficio scolastico regionale competente monitora l’effettivo stato di attuazione delle azioni promosse dalle istituzioni scolastiche per garantire le modalità di apprendimento a distanza nel periodo di chiusura o di sospensione delle attività didattiche. Gli esiti del monitoraggio sono funzionali ad attivare ulteriori misure di sostegno nelle situazioni di maggiore criticità, anche in collaborazione con il Ministero dell’istruzione ed i Dipartimenti interessati.

Attività di formazione per il personale della scuola e per i dirigenti scolastici

Per ciò che concerne l’attività di formazione, si richiama l’attenzione sull’art. 1, comma 2, lettera c) del decreto legge 23 febbraio 2020, n. 6, che prevede che tra le misure di prevenzione possano essere adottate: “la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico”; sull’art. 1, comma 2, lettera d) dello stesso decreto legge, che recita: “la sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, compresa quella universitaria, salvo le attività formative svolte a distanza” (cfr. sul punto anche l’articolo 1, comma 1, lettera d), del citato dPCM 4 marzo 2020).

Pertanto, fino al cessare dell’emergenza e comunque fino a diversa comunicazione delle autorità competenti, le attività formative rivolte ai docenti neoassunti 2019-2020 (nota DGPER prot.n. 39533 del 4/9/2019), ai docenti impegnati sulle attività di sostegno (nota DGPER prot.n. 2215 del 26/11/2019) ai docenti in servizio (nota DGPER prot.n. 49062 del 28/11/2019), ai dirigenti
scolastici neoassunti a.s.2019-2020 (nota DGPER prot.n. 48961 del 27/11/2019) e in generale tutte le iniziative di formazione riguardanti il personale della scuola dovranno essere realizzate con modalità telematiche svolte a distanza.

Ai fini della realizzazione delle iniziative (convegni, seminari e corsi di aggiornamento professionale e formazione, etc.) rivolte al personale della scuola e ai dirigenti scolastici, si richiama quanto previsto dall’articolo 1, comma 1, lettera a), del più volte citato dPCM 4 marzo 2020, che dispone che le stesse siano differite a data successiva al termine di efficacia del medesimo decreto (3 aprile 2020), salvo ulteriori determinazioni delle Autorità.

Infine, si richiama l’attenzione sul fatto che le misure precauzionali sopra descritte debbano intendersi rivolte oltre che alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado appartenenti al sistema di istruzione nazionale, anche alle Associazioni/Enti accreditati ai sensi della Direttiva n.170/2016, che forniscono formazione al personale della scuola e ai dirigenti scolastici.

Altre attività scolastiche

Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento

Nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento della scuola secondaria di secondo grado, sono sospese per tutto il periodo di chiusura o sospensione delle lezioni le attività che comportano uscite esterne alle istituzioni scolastiche, per i periodi previsti.

Viaggi di istruzione

Sono sospesi i viaggi di istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, comprese le fasi distrettuali, provinciali o regionali dei campionati studenteschi programmate dalle Istituzioni Scolastiche fino a data successiva al termine di efficacia del dPCM 4 marzo 2020 (3 aprile 2020), salvo ulteriori determinazioni delle Autorità

Prove INVALSI

Per consentire alle istituzioni scolastiche del secondo ciclo, che siano oggetto di ordinanza di chiusura o sospensione delle attività didattiche, lo svolgimento delle prove destinate agli studenti dell’ultimo anno, Invalsi ha già comunicato la disponibilità di riprogrammare le date, di concerto con le scuole interessate, diramando nuove comunicazioni operative.

Olimpiadi e gare per gli studenti

È sospeso fino a data successiva al termine di efficacia del dPCM 4 marzo 2020 (3 aprile 2020), salvo ulteriori determinazioni delle Autorità lo svolgimento delle fasi regionali delle Olimpiadi, dei certamina e delle competizioni per studenti. Le nuove date verranno comunicate successivamente, in considerazione dell’evolversi dell’emergenza epidemiologica.

Iniziative delle Direzioni generali centrali, da realizzare con le scuole

Le iniziative in corso, promosse dalle Direzioni generali centrali, realizzate in collaborazione con altri partner istituzionali, che abbiano in previsione concorsi e premiazioni finali, sono rinviate a date successive al 3 aprile 2020. Le date riprogrammate saranno comunicate alle istituzioni scolastiche interessate.

Adempimenti in merito al contenzioso

Con riferimento, in particolare, alle attività connesse alla difesa erariale da assolversi ai sensi dell’art. 417 bis c.p.c., , valutata l’opportunità in relazione a rischi di contagio per il personale addetto, è necessario porre in essere le iniziative per conseguire il rinvio delle udienze di comparizione/trattazione fissate per i giudizi innanzi il Giudice Ordinario, laddove non già disposte d’ufficio, così come delle attività assimilabili, concernenti conciliazioni, mediazioni, transazioni in sede giudiziale ovvero stragiudiziale. A tal fine sarà cura, altresì, accertarsi, in collaborazione con gli uffici territorialmente competenti dell’Avvocatura dello Stato, delle modalità di svolgimento dell’attività giudiziaria in conformità alle misure previste ai fini del contenimento e della gestione dell’emergenza, al fine di salvaguardare, in ogni caso, le esigenze di difesa erariale.

Nota 8 marzo 2020, AOODPPR 279

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali.

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
e, per loro tramite, ai Dirigenti degli Ambiti territoriali provinciali ai Dirigenti Scolastici ai Coordinatori didattici
e p.c. alle OO.SS

OGGETTO: Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 marzo 2020. Istruzioni operative.

Ordinanza Regione Puglia 8 marzo 2020, n. 175

Misure per il contrasto e il contenimento sul territorio regionale del diffondersi del virus COVID-19 ai sensi dell’art.32 della Legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica.


IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

VISTO l’art. 32 della Costituzione;

VISTO lo Statuto della Regione Puglia;

VISTA la Legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica in particolare, l’art. 32. Che dispone “…sono emesse dal presidente della giunta regionale e dal sindaco ordinanze di carattere contingibile ed urgente, con efficacia estesa rispettivamente alla regione o a parte del suo territorio comprendente più comuni”;

VISTA la delibera del Consiglio dei Ministri del 31/01/2020 con la quale è stato dichiarato, per sei mesi, lo stato di emergenza  sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili;

VISTO il decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante «Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19» e in particolare l’articolo 3;

VISTA l’Ordinanza del Presidente della Regione Puglia N. 175 dell’8 marzo 2020 ore 2,31;

CONSIDERATO che il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sottoscritto in data 8 marzo  2020 reca un testo emendato rispetto a quello diffuso in data 7 marzo 2020 prima della sua sottoscrizione;

CONSIDERATO che il citato DPCM dell’8 maro 2020 allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e  Venezia, all’art.1  dispone di  “evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo, nonché all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”, con decorrenza dall’8 marzo 2020;

CONSIDERATO che, richiamate integralmente le motivazioni di cui alla citata ordinanza  N. 175 dell’8 marzo 2020 alle ore 2,31 è tuttavia necessario rettificarla;

CONSIDERATO che è necessario assumere immediatamente ogni misura di contrasto e di contenimento sul territorio regionale del diffondersi del virus COVID-19 ai sensi dell’art.32 della Legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità, a parziale rettifica della ordinanza N. 175 dell’8 marzo 2020 alle ore 2,31,

emana la seguente

                                                  ORDINANZA         

Tutti gli individui che hanno fatto ingresso in Puglia con decorrenza dalla data del 7/03/2020,  provenienti  dalla Lombardia e dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e  Venezia,  per rientrare e soggiornare nel proprio domicilio, abitazione o residenza, hanno l’obbligo:

–       di comunicare tale circostanza al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta o all’operatore di sanità pubblica del servizio di sanità pubblica territorialmente competente;

–       di osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario, mantenendo lo stato di isolamento per 14 giorni;

–       di osservare il divieto di spostamenti e viaggi;

–       di rimanere raggiungibile per ogni eventuale attività di sorveglianza;

–       in caso di comparsa di sintomi, di avvertire immediatamente il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta o l’operatore di sanità pubblica territorialmente competente per ogni conseguente determinazione.

La mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza, comporterà le conseguenze sanzionatorie come per legge (art. 650 c.p., se il fatto non costituisce più grave reato).

I Prefetti territorialmente competenti assicurano l’esecuzione delle misure disposte con la seguente ordinanza.

La presente ordinanza è pubblicata sul sito istituzionale della Regione.

La presente ordinanza è trasmessa ai Sindaci, ai Prefetti.

Avverso la presente Ordinanza è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale nel termine di sessanta giorni dalla pubblicazione, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro il termine di giorni centoventi.

Il presente provvedimento, immediatamente esecutivo, sarà pubblicato sul BURP nonché inserito nella Raccolta Ufficiale dei Decreti e delle Ordinanze del Presidente della Giunta Regionale.

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 marzo 2020

Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. (20A01522)