Limitazione della presenza di personale ATA

Limitazione della presenza di personale ATA, interesse della collettività e non vantaggio del singolo

La Nota ministeriale n. 279 dell’8/3/2020 prevede per docenti, amministrativi e tecnici che “i dirigenti scolastici organizzano le attività necessarie concernenti l’amministrazione, la contabilità, i servizi tecnici e la didattica, avvalendosi prevalentemente (per quanto possibile) della modalità a distanza, secondo le modalità semplificate previste dalla Nota 6 marzo 2020, n. 278”.

Per il personale collaboratore scolastico “considerata la sospensione delle lezioni prevista dal DPCM, l’emergenza in atto e la necessità di contenere il più possibile gli spostamenti fisici delle persone per ragioni lavorative e viste le mansioni previste per questo profilo dal CCNL,” prevede invece che “ il Dirigente scolastico, constatata l’avvenuta pulizia degli ambienti scolastici, limiterà il servizio alle sole ulteriori prestazioni necessarie non correlate alla presenza di allievi, attivando i contingenti minimi stabiliti nei contratti integrativi di istituto ai sensi della legge 146/90. Le predette prestazioni saranno rese, informata la RSU e/o le OO.SS. territoriali, attraverso turnazioni del personale tenendo presente condizioni di salute, cura dei figli a seguito della contrazione dei servizi di asili nido e scuola dell’infanzia, condizioni di pendolarismo per i residenti fuori del comune sede di servizio, dipendenti che raggiungono la sede di lavoro con utilizzo dei mezzi pubblici.

I dirigenti garantiscono pertanto i servizi minimi come da contratto integrativo di istituto, mediante una turnazione disposta dal DSGA secondo i criteri espressi nella circolare medesima. Tale principio, come afferma la stessa Nota, si applica anche ad altri profili Ata la cui prestazione non può essere resa a distanza. Si tratta, dunque, di un provvedimento datoriale e non di una richiesta del dipendente.

Né il DPCM 8/3/2020 né la Nota richiamata prevedono che il dipendente sia posto in ferie d’ufficio. Del resto lo stesso Decreto-legge 6/2020 all’art. 2, rubricato “Ulteriori misure di gestione dell’emergenza”, prevede che “Le autorità competenti possono adottare ulteriori misure di contenimento e gestione dell’emergenza, al fine di prevenire la diffusione dell’epidemia da COVID-19 anche fuori dai casi di cui all’articolo 1, comma 1”. È esattamente quanto sta facendo il Ministero con la Nota 279.

Siamo del parere che non debbano essere previsti recuperi per effetto della turnazione, trattandosi di provvedimenti di natura emergenziale. Abbiamo in ogni caso sollecitato il Ministero a fornire una precisazione in tal senso.
L’emergenza in corso si sta configurando come stato talmente eccezionale da porre la salute delle persone al di sopra di ogni altra cosa. Tale prioritario obiettivo è perseguibile anche e soprattutto tramite la limitazione al minimo degli spostamenti, talché il non recarsi al lavoro, in questa circostanza, è agito nell’interesse dell’intera collettività e non a vantaggio del singolo che non presta il servizio.

Roma, 9 marzo 2020

Disabilità e didattica a distanza, il sostegno arriva a domicilio

Redattore Sociale del 09.03.2020

Disabilita’ e didattica a distanza, il sostegno arriva a domicilio 

Roma Capitale e molti comuni italiani stanno attivando questo servizio, come richiesto da famiglie e associazioni: gli operatori educativi per l’autonomia e la comunicazione andranno a casa degli studenti con disabilità e li supporteranno nella didattica a distanza e non solo.

ROMA. L’inclusione è un diritto imprescindibile, cui non si può derogare neanche di fronte a un’emergenza sanitaria come quella che stiamo vivendo: per questo, il Comune di Roma e, come lui, tanti altri comuni italiani, hanno accolto l’appello di famiglie e associazioni, affinché gli studenti con disabilità non fossero lasciati fuori dalla didattica a distanza messa in campo da tanti docenti. Sopratutto il Ciis e il gruppo “Non c’è Pei senza condivisione” avevano rivendicato questo diritto, in una lettera indirizzata alla ministra Azzolina. Dall’altro lato, anche gli educatori avevano chiesto ,tramite alcune associazioni, di poter continuare il proprio lavoro a casa dei ragazzi. Ora gli enti reagiscono all’appello: “L’Amministrazione Capitolina ha deciso, vista la sospensione dell’attività didattica fino al 15 marzo, di convertire le ore di assistenza scolastica erogata dagli Operatori Educativi per l’Autonomia e la Comunicazione (OEPAC) in interventi da effettuarsi a domicilio – fa sapere Roma Capitale, che come tanti altri comuni ha deciso di fornire questo servizio – La misura è stata comunicata dall’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale, Veronica Mammì, con una nota inviata a tutti i Municipi. I servizi potranno dunque essere organizzati dagli stessi Municipi, in condivisione con le famiglie dei bambini con disabilità, ed erogati dagli stessi operatori attualmente affidatari del servizio scolastico. La prestazione sarà effettuata per il numero di ore già assegnate a ciascun utente, che potranno essere cumulate nell’arco della settimana”.
A commentare la decisione, la stessa sindaca Raggi: “È una misura fondamentale che abbiamo voluto garantire a sostegno dei bambini con disabilità e delle famiglie – dichiara – Lavoriamo in questa fase delicata per dare la massima continuità possibile ai servizi e sostegno ai cittadini”. E spiega l’assessora Mammì: “Una delle nostre priorità, appena ci è stata comunicata la sospensione dell’attività didattica, è stata poter garantire ai bambini con disabilità che si trovano a casa lo stesso sostegno di cui beneficiano ogni giorno nelle strutture scolastiche. Vogliamo così contribuire ad accompagnarli lungo l’attraversamento di questo periodo di cambiamento della loro quotidianità, dando continuità al rapporto con gli operatori, tutelando i lavoratori e sostenendo le famiglie”. Per Andrea Venuto, delegato della Sindaca all’Accessibilità Universale, “il diritto all’assistenza si deve sposare con il diritto allo studio anche a domicilio. Le famiglie con studenti con disabilità andavano assolutamente supportate in questa fase difficile. #RomAccessibile è anche questo”, conclude. (cl)

Richiesta chiarimento su nota ministeriale 279/2020

Ministero dell’istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Al Capo Dipartimento Dott. Marco Bruschi

Ministero dell’istruzione
Dipartimento per le risorse umane finanziarie e strumentali
Al Capo Dipartimento Dott. ssa Giovanna Boda

Oggetto: Richiesta chiarimento su nota ministeriale 279/2020.

Con riferimento alla nota di cui all’oggetto, si fa presente che non risulta chiaro quali disposizioni di servizio possano (o debbano) assumere i dirigenti delle scuole per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro dei collaboratori scolastici.

Detta nota suggerisce, infatti, di attivare i contingenti minimi previsti dai contratti integrativi di istituto ai sensi della legge 146/1990 anche se tale disposizione si riferisce ovviamente alle situazioni di sciopero.

Se le SS.LL. ritengono che le previsioni della legge 146 debbano estendersi anche alla emergenza in atto, è opportuno che lo scrivano esplicitamente, anche per sollevare da qualsivoglia responsabilità di natura erariale i dirigenti scolastici che comprendono perfettamente la gravità del momento e sono disponibili alla massima collaborazione con l’Autorità centrale.

Contrariamente, non resta ad essi altra possibilità che disporre la fruizione forzata delle ferie – ex art. 2109 c.c. – da parte del personale in questione.

Si evidenzia che la situazione deve essere chiarita in tempi estremamente celeri e si resta in attesa di un cortese riscontro alla presente.

Distinti saluti.

Roma, 9 marzo 2020

Il Presidente Nazionale ANP
Antonello Giannelli


Scuola a distanza

Scuola a distanza

La Rai insegna al tempo del Coronavirus

di Giuseppe Adernò

Essendo sospese le attività didattiche i ragazzi non possono restare nell’ozio o nel vago “dolce far nulla”. E’necessario che la loro intelligenza venga stimolata da nuove conoscenze e guidata verso significativi apprendimenti.

Alle lodevoli iniziative di lezioni on line messe in atto da dinamici e attivi docenti che sentono forte il bisogno di aiutare i propri alunni nel processo di crescita e di formazione si aggiunge anche un valido supporto didattico promosso dalla Rai.

Sul sito di Rai Scuola (www.raiscuola.rai.it) e sul Portale Rai Cultura, è presente la suddivisione per materie ed argomenti: Letteratura, Arte, Scienza, Matematica, Mondo digitale, Costituzione Italiana, Economia, Musica, Lingua e letteratura inglese.

Dal 9 marzo sui canali (146 Dt, 133 di Tivusat e 806 di Sky Italia, all’interno della nuova sezione Scuola2020 (www.raicultura.it/speciali/scuola2020) e su Rai Scuola Sono state programmate dieci puntate di “Scuola@casa”rivolte agli insegnanti, ai genitori e agli studenti. L’obiettivo è quello di presentare concetti, metodologie e alcuni fra gli strumenti più usati per la didattica a distanza in collaborazione con il ministero dell’Istruzione. Le puntate potranno essere un sostegno per scuole e insegnanti per scegliere gli strumenti più adatti in questa fase di emergenza.

In vista della Maturità 2020, poi, è stata avviata la realizzazione di una serie di lezioni di docenti universitari delle principali discipline umanistiche,
scientifiche e tecniche.

Rai scuola al normale palinsesto aggiunge altre 5 ore di trasmissione articolate per materie dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 14, con replica al pomeriggio.

Lunedì 9 marzo sul canale 146 ho seguito con interesseuna stupenda lezione di storia: il racconto della nascita della città di Roma, l’importanza della civiltà etrusca, le guerre di Cartagine e subito dopo una lezione su Dante e l’origine della lingua italiana. 

In maniera ricca di documentazioni, citazioni e riferimenti letterari storici e geografici sono state offerte molteplici informazioni e innumerevoli nozioni.

La didattica a distanza è una cosa buona, ma non è sufficiente. Le nozioni trasmesse meriterebbero una verifica e la compilazione di schede questionari circa il reale apprendimento delle molteplici informazioni ricche d’immagini e artistici documentari di siti archeologici emonumenti.

Concordando con gli studenti il programma da seguire ed elaborando una scheda di verifica e di autovalutazione, si potrà continuare l’azione d’insegnamento – informazione con una diligente azione di apprendimento– formazione che sollecita il coinvolgimento del docente per aiutare l’assimilazione dei contenuti e la modifica dei comportamenti degli studenti circa il modo di pensare, di sentire e di agire.

Non sappiamo quanto durerà questa crisi di emergenza per il coronavirus, ma il tempo passa e non ritorna indietro.

Carpe diem e come dicevano gli antichi romani “non progredi, regredi est”.

Andare avanti è l’impegno di tutti.

Scuola, smart working anche per le segreterie. Come sarà la didattica a distanza

da Il Sole 24 Ore

di Eugenio Bruno

Arriva la task force per la didattica a distanza delle scuole. Un po’ per dare seguito al lavoro dei giorni scorsi, un po’ perché la riapertura degli istituti scolastici si allontana di ora in ora, il ministero dell’Istruzione spinge l’acceleratore sulla necessità delle scuole di utilizzare l’e-learning per annullare la distanza fisica con i ragazzi a causa della sospensione delle lezioni dovuta all’emergenza coronavirus. Al tempo stesso, per limitare gli accessi negli edifici scolastici, arrivano nuove disposizioni su smart working nelle segreterie e riunione degli organi collegiali. A prevederle è una nuova circolare del ministero dell’Istruzione.

In campo gli specialisti del digitale
Nel sottolineare che resta la «necessità» di favorire – tanto nella zona rossa, dove le scuole sono chiuse, quanto nel resto d’Italia, dove le lezioni sono sospese per ora fino al 15 marzo – «il diritto all’istruzione attraverso modalità di apprendimento a distanza» la nota ministeriale punta a dare «un indirizzo unico». E chiama a raccolta tutti gli esperti digitali formati negli anni scorsi per aiutare le realtà rimaste indietro.
Saranno infatti i referenti del Piano nazionale scuola digitale attivi presso gli Usr, le équipe formative territoriali, i poli innovativi denominati ”Future labs” a dover suggerire, accompagnare e dare supporto (chiaramente da remoto) alle iniziative messe in campo dalle singole scuole.  Destinatari, in primis, i dirigenti scolastici e poi i docenti, gli animatori digitali, gli stessi professori. Che potranno e dovranno usare di più le potenzialità del registro elettronico, le classi virtuali, i canali digitali per produrre e condividere contenuti.
Dal canto suo viale Trastevere metterà a disposizione una casella di posta elettronica dedicata all’hel p desk delle scuole (supportoscuole@istruzione.it).

Meno accessi nelle scuole
Nel ringraziare i presidi e il personale tecnico amministrativo che hanno continuato a lavorare nei giorni scorsi per confermare il ruolo di presidio sul territorio svolto dalle scuole anche durante lo stop alle lezioni, la circolare avvia, di fatto, una fase due dello smart working anche negli istituti scolastici per limitare gli accessi negli uffici. Con un occhio di riguardo per il personale di segreteria che, purché in possesso di Pc e connessione, potrà lavorare da remoto. In particolare – precisa il documento – per chi è portatore di patologie pregresse o si muove con i mezzi pubblici oppure ha figli piccoli a casa.

Stop alle riunioni degli organi collegiali
Sempre al fine di limitare il via vai di persone negli edifici scolastici il ministero dell’Istruzione dichiara annullate tutte le riunioni degli organi collegiali e le assemblee degli studenti in programma da qui al 15 marzo. Invitando di fatto a posticiparle o svolgerle da remoto anche nelle altre scuole. Con annessa moral suasion sui dirigenti scolastici a evitare «convocazioni non improcraatinabili». In caso contrario, l’appello è quello a rispettare le norme igienico-sanitarie (e di buon senso) valide per tutti gli uffici della Pa e, più in generale, per tutti i luoghi aperti al pubblico.

«Prevedere misure per edilizia scolastica nei provvedimenti economici sul pericolo di contagio»

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

Misure per l’edilizia scolastica nei prossimi provvedimenti economici riguardanti il Coronavirus, per rilanciare e sostenere il comparto delle piccole e medie imprese, fortemente colpito dall’emergenza in corso, e allo stesso tempo finanziare interventi già cantierabili, garantendo così agli studenti scuole sicure e sostenibili. È questa la richiesta unitaria emersa oggi nel corso della riunione della cabina di regia per l’edilizia scolastica tra Regioni, Associazione nazionale comuni italiani (Anci) e Unione province d’Italia (Upi), che si è tenuta al ministero dell’Istruzione alla presenza della vice ministra Anna Ascani.

«La cabina di regia – dichiara la Vice Ministra – ci consente di mantenere un contatto diretto e immediato fra ministero, Regioni ed Enti locali e di coinvolgere tutti i soggetti nelle scelte, con l’obiettivo di destinare prima possibile le risorse che abbiamo sbloccato. Stiamo vivendo una fase complicata, ma questo non può e non deve fermare il lavoro quotidiano sull’efficienza e la sicurezza delle nostre scuole. Condivido la richiesta che è emersa: si tratterebbe di un importante segnale non solo nei confronti dei ragazzi e delle famiglie, ma anche di un tessuto produttivo che rischia di essere fortemente sacrificato dall’emergenza in corso».

Nel corso dell’incontro, inoltre, è stato fatto il punto sugli ultimi filoni di finanziamento attivati. Nello specifico, è alla firma il decreto che libera 510 milioni della prima tranche dei fondi della programmazione 2019 e, a seguito dell’adozione e della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, saranno diramate agli enti locali beneficiari le linee guida per il monitoraggio e la rendicontazione degli interventi.

Per quanto riguarda gli istituti scolastici di competenza delle Province e delle Città metropolitane, è stato avviato il lavoro di definizione di un Piano quinquennale che stanzia circa 850 milioni di euro per interventi di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico degli edifici. E, infine, è alla firma il decreto ministeriale che proroga al 31 ottobre 2020 l’aggiudicazione dei lavori per i Comuni con riferimento alle risorse – 1,3 miliardi di euro – del Fondo comma 140 per interventi di adeguamento alla normativa antisismica.

La cabina di regia per l’edilizia scolastica è uno spazio di confronto complementare all’Osservatorio nazionale, costituito in composizione ristretta e con modalità di lavoro maggiormente operative.

L’Anp lancia «Tris.2»: il webinar gratuito sulla scuola da casa

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

Sulla didattica a distanza scende in campo anche l’Associazione nazionale presidi, che lancia il webinar gratuito per docenti e dirigenti scolastici “Tris.2: prima, durane e dopo il Coronavirus – La metodologia per la scuola da casa» . L’appuntamento è per martedì 10 marzo dalle 15.30 alle 16.45 sul sito dell’Anp. A disposizione ci sono mille posti.
Dopo essersi iscritti i partecipanti riceveranno una e-mail con tutte le istruzioni per il collegamento. L’obiettivo del webinar è quello di spiegare come utilizzare in questa fase la metodologia Tris per l’apprendimento a distanza che viene già utilizzata per la partecipazione alle lezioni degli alunni che per motivi di salute non possono andare a scuola.

Nuove indicazioni Ministero su didattica a distanza, nomina supplenti, contingenti minimi collaboratori scolastici

da Orizzontescuola

di redazione

Coronavirus: il Miur ha emanato una nuova nota di istruzioni sulla base del nuovo DPCM dell’08 marzo 2020. Ecco le indicazioni.

Lavoro agile Uffici Scolastici Regionali e Ambiti territoriali

Si confermano, in merito al lavoro agile e all’attività amministrativa, le disposizioni previste dalla Nota 6 marzo 2020, n. 278. Le attività di consulenza vanno svolte in modalità telefonica o on-line e il ricevimento va limitato ai casi indifferibili con le raccomandazioni di cui ai DPCM vigenti.

Quando ATA e docenti a scuola

I dirigenti scolastici organizzano le attività necessarie concernenti l’amministrazione, la contabilità, i servizi tecnici e la didattica, avvalendosi prevalentemente (per quanto possibile) della modalità a distanza.

Per quanto riguarda le prestazioni dei collaboratori scolastici, il dirigente scolastico constatata l’avvenuta pulizia degli ambienti scolastici, limiterà il servizio alle sole ulteriori prestazioni necessarie non correlate alla presenza di allievi, attivando i contingenti minimi stabiliti nei contratti integrativi di istituto ai sensi della legge 146/90.

Le predette prestazioni saranno rese, informata la RSU, attraverso turnazioni del personale tenendo presente, condizioni di salute, cura dei figli a seguito della contrazione dei servizi di asili nido e scuola dell’infanzia, condizioni di pendolarismo per i residenti fuori del comune sede di servizio, dipendenti che raggiungono la sede di lavoro con utilizzo dei mezzi pubblici.

Per quanto concerne il personale docente, la presenza nelle istituzioni scolastiche è strettamente correlata alle eventuali esigenze connesse alla attività didattica a distanza.

Parimenti si adottano le stesse misure per quei profili Ata la cui prestazione non è esercitabile a distanza.

Adempimenti amministrativi

Proroga di 30 giorni per gli adempimenti amministrativi.
Le attività di consulenza vanno svolte in modalità telefonica o on-line e il ricevimento ai casi indifferibili, autorizzati dal dirigente preposto alla struttura, con le raccomandazioni di cui ai DPCM vigenti.

Supplenze brevi e temporanee personale docente

Nel caso di assenze dei docenti titolari nel corso della sospensione delle attività didattiche in presenza, dunque, i dirigenti scolastici si avvalgono dei supplenti, compatibilmente con quanto previsto dalla normativa vigente, al fine di garantire la didattica a distanza.

Riunioni degli organi collegiali

Nelle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione sono sospese tutte le riunioni degli organi collegiali in presenza fino al 3 aprile 2020. Si raccomanda di valutare attentamente l’opportunità di mantenere impegni collegiali precedentemente calendarizzati, riducendo allo stretto necessario gli incontri organizzati in via telematica, al fine di lasciare ai docenti il maggior tempo possibile per lo sviluppo della didattica a distanza.

Attività didattica a distanza

Si confermano le disposizioni impartite dalla Nota 06 marzo 2020, n. 278.

Il protrarsi della situazione comporta la necessità di attivare la didattica a distanza, al fine di tutelare il diritto costituzionalmente garantito all’istruzione.

Le strutture del Ministero sono a disposizione per il necessario aiuto. Le istituzioni scolastiche e i loro docenti stanno intraprendendo una varietà di iniziative, che vanno dalla mera trasmissione di materiali (da abbandonarsi progressivamente, in quanto non assimilabile alla didattica a distanza), alla registrazione delle lezioni, all’utilizzo di piattaforme per la didattica a distanza, presso l’istituzione scolastica, presso il domicilio o altre strutture.

Ogni iniziativa che favorisca il più possibile la continuità nell’azione didattica è, di per sé, utile. Si consiglia comunque di evitare, soprattutto nella scuola primaria, la mera trasmissione di compiti ed esercitazioni, quando non accompagnata da una qualche forma di azione didattica o anche semplicemente di contatto a distanza.

Va, peraltro, esercitata una necessaria attività di programmazione, al fine di evitare sovrapposizioni tra l’erogazione a distanza, nella forma delle “classi virtuali”, tra le diverse discipline e d evitare sovrapposizioni.

Va infatti rilevato (e ciò vale anche per i servizi all’infanzia) come i nostri bambini e le nostre bambine patiscano abitudini di vita stravolte e l’assenza della dimensione comunitaria e relazionale del gruppo classe. Anche le più semplici forme di contatto sono da raccomandare vivamente. E ciò riguarda l’intero gruppo classe, la cui dimensione inclusiva va, per quanto possibile mantenuta, anche con riguardo agli alunni con Bisogni educativi speciali.

La valutazione

Alcuni docenti e dirigenti scolastici hanno posto il problema della valutazione degli apprendimenti e di verifica delle presenze. A seconda delle piattaforme utilizzate, vi è una varietà di strumenti a disposizione. Si ricorda, peraltro che la normativa vigente (Dpr 122/2009, D.lgs 62/2017), al di là dei momenti formalizzati relativi agli scrutini e agli esami di Stato, lascia la dimensione docimologica ai docenti, senza istruire particolari protocolli che sono più fonte di tradizione che normativa

Nota 8 marzo 2020

Lettera ai docenti: non è mandando via mail massicce dosi di compiti che si fa scuola

da Orizzontescuola

di redazione

Elisabetta Patelli portavoce dei Verdi della Lombardia ha scritto una lettera indirizzata ai  docenti in questi giorni impegnati nella didattica a distanza.

Innanzitutto va sfatato il pregiudizio secondo il quale sarebbero in vacanza, quando invece sono impegnati in un grande lavoro di riprogrammazione della didattica.

D’altro canto però il monito verso gli insegnanti è quello di moderare l”‘ansia di prestazione altrui”, per tre motivi

1) l’emergenza adesso è un’altra;

2) sarebbe dovuta un po’ di umana comprensione verso le famiglie di cui sopra (quelle che continuano a lavorare e non sanno più da che parte girarsi con i figli);

3) non è mandando via mail massicce dosi di compiti, esercizi, capitoli da studiare che si fa scuola. E soprattutto, educare è altro.

La lettera completa

Indicazioni Miur didattica a distanza

Sulla didattica a distanza ieri sera è intervenuto il Ministero con alcune indicazioni contenute nella nota n. 279 dell’08 marzo 2020

L’indicazione principale è quella abbandonare progressivamente la mera trasmissione di materiali  a favore di altre modalità (registrazione delle lezioni, utilizzo di piattaforme).

“Si consiglia comunque di evitare, soprattutto nella scuola primaria, la mera trasmissione di compiti ed esercitazioni, quando non accompagnata da una qualche forma di azione didattica o anche semplicemente di contatto a distanza.

Va, peraltro, esercitata una necessaria attività di programmazione, al fine di evitare sovrapposizioni tra l’erogazione a distanza, nella forma delle “classi virtuali”, tra le diverse discipline e d evitare sovrapposizioni.

Va infatti rilevato (e ciò vale anche per i servizi all’infanzia) come i nostri bambini e le nostre bambine patiscano abitudini di vita stravolte e l’assenza della dimensione comunitaria e relazionale del gruppo classe. Anche le più semplici forme di contatto sono da raccomandare vivamente. E ciò
riguarda l’intero gruppo classe, la cui dimensione inclusiva va, per quanto possibile mantenuta, anche con riguardo agli alunni con Bisogni educativi speciali.”

Ministero: docenti a scuola solo per esigenze didattica a distanza. Ecco perché limitare anche incontri modalità telematica

da Orizzontescuola

di redazione

Coronavirus: dopo il DPCM dell’08 marzo 2020 il Ministero ha emanato una nuova nota con le indicazioni per il personale scolastico.

La nota risponde ad alcune delle problematiche sorte in questi ultimi giorni, con collegi docenti convocati nonostante la sospensione delle lezioni, riunioni collegiali comunque svolte, difficoltà nell’avvio della didattica a distanza.

Il Ministero fornisce questi chiarimenti

“Per quanto concerne il personale docente, la presenza nelle istituzioni scolastiche è strettamente correlata alle eventuali esigenze connesse alla attività didattica a distanza.

Parimenti si adottano le stesse misure per quei profili Ata la cui prestazione non è esercitabile a distanza.

Riunioni degli organi collegiali

Nelle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione sono sospese tutte le riunioni degli organi collegiali in presenza fino al 3 aprile 2020.

Si raccomanda di valutare attentamente l’opportunità di mantenere impegni collegiali precedentemente calendarizzati, riducendo allo stretto necessario gli incontri organizzati in via telematica, al fine di lasciare ai docenti il maggior tempo possibile per lo sviluppo della didattica a distanza.

Sulla didattica a distanza queste le indicazioni del Ministero: non solo trasmissione contenuti, organizzare contatti a distanza. Come valutare studenti

La nota dell’08 marzo 2020

Coronavirus, Ministero: dopo avvenuta pulizia locali scolastici, contingenti minimi collaboratori scolastici

da Orizzontescuola

di redazione

Coronavirus: in considerazione dell’emanazione del DPCM dell’08 marzo 2020 il Ministero ha emanato una nuova nota con le indicazioni apposite per il personale ATA.

Contingenti minimi collaboratori scolastici

Per quanto riguarda le prestazioni dei collaboratori scolastici – si legge nella nota –  considerata la sospensione delle lezioni prevista dal DPCM, l’emergenza in atto e la necessità di contenere il più possibile gli spostamenti fisici delle persone per ragioni lavorative e viste le mansioni previste per questo profilo dal CCNL, il dirigente scolastico constatata l’avvenuta pulizia degli ambienti scolastici, limiterà il servizio alle sole ulteriori prestazioni necessarie non correlate alla presenza di allievi, attivando i contingenti minimi stabiliti nei contratti integrativi di istituto ai sensi della legge 146/90.

I criteri

Le predette prestazioni saranno rese, informata la RSU, attraverso turnazioni del personale tenendo presente

  • condizioni di salute
  • cura dei figli a seguito della contrazione dei servizi di asili nido e scuola dell’infanzia
  • condizioni di pendolarismo per i residenti fuori del comune sede di servizio,
  • dipendenti che raggiungono la sede di lavoro con utilizzo dei mezzi pubblici

Per i profili Ata la cui prestazione è esercitabile a distanza restano ferme le possibilità di stabilire forme di lavoro agile, secondo quanto indicato nella Nota 6 marzo 2020, n. 278.

La nota dell’08 marzo 2020

Didattica a distanza: non solo trasmissione contenuti, organizzare contatti a distanza. Come valutare studenti

da Orizzontescuola

di redazione

Il Ministero ha emanato un nuova nota con la quale vengono date indicazioni più precise relativamente alla didattica a distanza per far fronte alla sospensione delle attività didattiche in tutta Italia.

Indicazioni su didattica a distanza

Per il Ministero la semplice trasmissione di materiali è una iniziativa didattica da abbandonarsi progressivamente “in quanto non assimilabile alla didattica a distanza”, pur ritenendo utile qualsiasi iniziativa utile di per sè: registrazione delle lezioni, utilizzo di piattaforme per la didattica a distanza, presso l’istituzione scolastica, presso il domicilio o altre strutture.

“Si consiglia comunque di evitare, – scrivono dal Ministero – soprattutto nella scuola primaria, la mera trasmissione di compiti ed esercitazioni, quando non accompagnata da una qualche forma di azione didattica o anche semplicemente di contatto a distanza. Va, peraltro, esercitata una necessaria attività di programmazione, al fine di evitare sovrapposizioni tra l’erogazione a distanza, nella forma delle “classi virtuali”, tra le diverse discipline e d evitare sovrapposizioni.”

Valutazione

“Alcuni docenti e dirigenti scolastici hanno posto il problema della valutazione degli apprendimenti e di verifica delle presenze. – scrivono nella nota – A seconda delle piattaforme utilizzate, vi è una varietà di strumenti a disposizione. Si ricorda, peraltro che la normativa vigente (Dpr 122/2009, D.lgs 62/2017), al di là dei momenti formalizzati relativi agli scrutini e agli esami di Stato, lascia la dimensione docimologica ai docenti, senza istruire particolari protocolli che sono più fonte di tradizione che normativa.”

Scarica la nota

Emergenza Coronavirus: sospensione lezioni, lavoro agile, didattica a distanza. Scheda tecnica sindacati

da Orizzontescuola

di redazione

Emergenza Coronavirus: previste nuove misure urgenti di contenimento nelle zone più colpite dal contagio. Scheda di FLCGIL, CISL, UIL, SNALS e GILDA.

Il provvedimento, che sarà in vigore fino al 3 aprile, allarga le zone ad alto rischio, estendendole all’intera Lombardia e ad altre province di Emilia Romagna, Marche, Piemonte, Veneto. La sospensione delle attività didattica estesa a tutte le scuole.

Nella notte tra il 7 e l’8 marzo il governo ha emanato un nuovo DPCM recante ulteriori misure di prevenzione e di contenimento della diffusione del virus Covid 19.

Nelle zone considerate ad alto rischio (“ex zone rosse”) non è più prevista la chiusura delle scuole, ma la sospensione delle attività didattiche. Pertanto vengono superati i contenuti del DPCM del 4 marzo.

L’articolato conferma, sull’intero territorio nazionale, gran parte delle disposizioni già contenute nei precedenti DPCM e prevede misure più restrittive per le zone in cui si è registrata negli ultimi giorni una maggior diffusione del contagio.

La cosiddetta zona ad alto rischio è stata allargata all’intera regione Lombardia e alle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia, con restrizioni rigorose alla mobilità delle persone. In queste zone, sono annullate tutte le iniziative che prevedano aggregazione di persone.

Per quanto riguarda i servizi educativi, le scuole di ogni ordine e grado, i corsi di formazione professionale, le Università, le Istituzioni AFAM sono sospese tutte le attività in presenza fino al 3 aprile, escludendo qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa.

Non saranno effettuate riunioni degli Organi Collegiali in presenza.

Su tutto il resto del territorio nazionale restano in vigore le disposizioni relative alla sospensione dei servizi educativi e delle attività didattiche in presenza fino al 15 marzo, confermando la possibilità per tutta la durata dell’emergenza di attivare modalità di didattica e formative a distanza.

Le Università e le Istituzioni AFAM favoriranno il recupero delle attività necessarie al completamento del percorso didattico, successivamente al ripristino dell’ordinaria funzionalità.

Per le istituzioni scolastiche, il DPCM ribadisce l’obbligo di certificato medico dopo 5 giorni per la riammissione degli alunni assenti per malattia soggetta a notifica obbligatoria e la sospensione di viaggi di istruzione, visite guidate, ecc. Le scuole sono tenute a applicare le disposizioni previste per le pubbliche amministrazioni in merito alle informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie.

Considerata l’emergenza in atto e la necessità di contenere il più possibile gli spostamenti per ragioni lavorative, nelle zone indicate dall’art. 1 del DPCM dell’8 marzo, per l’intera durata del periodo di emergenza, gli istituti scolastici possono adottare forme di lavoro agile e flessibilità organizzativa, anche promuovendo, a domanda del lavoratore, periodi di congedo ordinario/ferie.

L’accesso al lavoro agile, come previsto dalle disposizioni vigenti, è consentito a tutti i profili professionali, anche dirigenziali, con particolare riferimento a condizioni personali di salute, cura dei figli a seguito della contrazione dei servizi di asili nido e scuola dell’infanzia, uso dei mezzi pubblici per raggiungere la sede di lavoro.

Continuiamo a seguire con attenzione l’evolversi della situazione e a sollecitare i Ministeri affinché forniscano man mano aggiornamenti e indicazioni chiare sui comportamenti da adottare al fine di garantire i diritti e la salute di tutti.

Abbiamo inoltre ribadito al Ministero che la possibilità di accedere con priorità a forme di smart working è consentita anche ai lavoratori pendolari residenti fuori del Comune sede di servizio.

Riteniamo che la presenza a scuola del personale ATA debba essere limitata al numero strettamente indispensabile per l’espletamento dei servizi minimi, inderogabili e indifferibili.

Nel caso in cui questi non possano essere resi con modalità a distanza, come ad esempio per i collaboratori scolastici, abbiamo proposto che tali prestazioni, in accordo con la RSU/Sindacato, siano assicurate attraverso turnazioni e utilizzo di unità ridotte di personale, con l’obiettivo di rispettare le misure di sicurezza finalizzate a ridurre la diffusione del contagio.

In questo stato di emergenza, anche per i settori privati, l’organizzazione del lavoro, sempre per evitare situazioni di contagio, deve essere improntata a criteri di flessibilità, favorendo le richieste di congedo da parte dei dipendenti, fatto salvo quanto previsto per l’accesso al Fondo di Integrazione Salariale (Fis).

In tal senso, i poteri datoriali vanno finalizzati alla riduzione al minimo degli spostamenti dei lavoratori sul territorio; è quindi fondamentale confrontarsi con le Rsu/sindacati territoriali vista l’emergenza che comporta accordi ad hoc, considerato che le regole vigenti non sono al momento adeguate.

Al Mi e al MUR abbiamo ribadito la nostra disponibilità ad ulteriori interlocuzioni per trovare soluzioni organizzative che tutelino sia la salute dei lavoratori sia la funzionalità dei luoghi di lavoro.

Auspichiamo che i provvedimenti adottati possano consentire il rapido superamento dell’emergenza e la piena ripresa delle attività e della vita sociale nei luoghi della conoscenza e in tutto il Paese.

Coronavirus, materiale didattico online, condividilo. Tanti contatti in poche ore: da fisica a inglese, da chimica a Filosofia

da Orizzontescuola

di redazione

Con l’avvio delle classi virtuali e delle lezioni online, si moltiplicano le piattaforme gestite direttamente da docenti volenterosi che mettono online i propri materiali.

In redazione sono già giunte email con segnalazioni di materiali online da poter utilizzare anche da parte di altri colleghi della disciplina.

Vi invitiamo ad inviarci link, documenti, materiali vari da poter segnalare in questa pagina. Invia a redazione@orizzontescuola.it

Filosofia, storia e scienze umane per i Licei

Guarda i video su: http://www.youtube.com/storiadelleidee

Scarica i testi da: http://www.storiadelleidee.it/

Bernardo Croci-ISIS Galilei di Firenze

Spagnolo
Risorse online utili alla didattica a distanza per l’insegnamento di Lingua Spagnola, nonché risorse per la creazione di Contenuti Didattici Digitali.
Di Biasi Silvana e Varchetta Jacopo, docenti di Lingua Spagnola, Scuola Secondaria di II Grado, Pomigliano d’Arco (NA). Scarica documento PDF

Biologia, Chimica e Scienze della Terra

Inviato da Ulisse Ulissi. Vai al canale

Materiale didattico per infanzia

Materiali per la scuola dell’infanzia sul mio blog personale. Michele Vai al sito

Italiano, Latino, Letteratura Italiana e Metodo di Studio

Nel canale i colleghi possono trovare brevi video esplicativi di argomenti di Italiano, Storia e Latino da utilizzare per spezzare la monotonia dei semplici compiti scritti o per fornire una rapida spiegazione, nonché video con consigli legati al metodo di studio e allo svolgimento dei compiti. Ci sono anche spunti di lettura e di riflessione. Vai la canale Youtube
prof.ssa Paola Regiani

Di seguito il link del canale YouTube su cui sto sviluppando le mie videolezioni di letteratura italiana e di storia per una classe quinta ed una quarta dell’Istituto professionale “Cattaneo-Deledda” di Modena. Prof. Edoardo Ricci. . Vai al sito

Elettrotecnica
Marco Chirizzi, docente di ruolo di scuola secondaria di secondo grado, mette a disposizione il proprio sito web per la consultazione e pubblicazione di materiale didattico. www.marcochirizzi.it Login: vespucci Password: studenti

Mette a disposizione un ulteriore canale internet (YouTube)

Chimica

Sono un insegnante di Chimica all’Istituto Superiore di Palazzolo Acreide.
Segnalo per la didattica a distanza della Chimica il mio canale YouTube “Easy Chimica” dove ho inserito e inserirò in questi giorni lezioni di Chimica per gli studenti. Canale Youtube

Filosofia

Videolezioni introduttive ai filosofi maggiori corredate dai testi degli autori (e spiegazione) dei concetti strutturali attraverso cui si snoda la videolezione. Con un caro saluto. Giuseppe CappelloVai alla pagina

Matematica e fisica

Metto a disposizione dei colleghi le proprie lezioni, preparate in “tempi non sospetti” e adesso utili per la didattica a distanza. Vai alla pagina

Volevo segnalare il mio canale su youtube dove sono presenti alcune videolezioni di matematica e in questi giorni sto preparando tutto il corso di matematica diviso in moduli. Pasquale VitaloneVai al canale

Raccolta di lezioni  di matematica per istruzione professionale. Alessandra Sia
Le lezioni sono state realizzate negli anni durante la normale attività didattica e ora possono essere fruite dagli allievi per la didattica a Distanza
IIS Petrucci Ferraris Maresca Catanzaro- sede Ferraris. Vai al canale

Liceo scientifico paritario di Milano. Michele AlberiVai al canale

Professore di matematica Agostino Perna Vai al canale

Inglese

Corsi di Inglese online fruibili dagli studenti di tutte le classi della scuola secondaria di primo grado, che vengono pubblicati sotto forma di videolezioni per procedere con la didattica anche a distanza. Vai alla pagina

Invia il tuo materiale a redazione@orizzontescuola.it

Classi virtuali ai tempi del Coronavirus, farlo con Edmodo. Video lezioni gratuite

Coronavirus, la scuola non può effettuare indagini sui sintomi influenzali dei lavoratori

da Orizzontescuola

di Avv. Marco Barone

In questo periodo di coronavirus ne stanno succedendo di cotte e di crude. Tra le tante vi sono quelle segnalazioni pervenute al Garante per la Privacy, si parla di numerosi quesiti, richiesti da datori di lavori sia pubblici che privati in merito alla possibilità di acquisire una “autodichiarazione” da parte dei dipendenti in ordine all’assenza di sintomi influenzali, e vicende relative alla sfera privata. Questo discorso, per i principi espressi, riguarda anche la scuola.

Il garante interviene con il documento 9282117 del 2 marzo.

La normativa d’urgenza

“Al riguardo, si segnala che la normativa d’urgenza( ndr Dpcm 23 febbraio e 1 marzo 2020) adottata nelle ultime settimane prevede che chiunque negli ultimi 14 gg abbia soggiornato nelle zone a rischio epidemiologico, nonché nei comuni individuati dalle più recenti disposizioni normative, debba comunicarlo alla azienda sanitaria territoriale, anche per il tramite del medico di base, che provvederà agli accertamenti previsti come, ad esempio, l’isolamento fiduciario.”

I datori di lavoro devono astenersi dall’effettuare indagini

Precisa, il Garante, che “i datori di lavoro devono invece astenersi dal raccogliere, a priori e in modo sistematico e generalizzato, anche attraverso specifiche richieste al singolo lavoratore o indagini non consentite, informazioni sulla presenza di eventuali sintomi influenzali del lavoratore e dei suoi contatti più stretti o comunque rientranti nella sfera extra lavorativa. La finalità di prevenzione dalla diffusione del Coronavirus deve infatti essere svolta da soggetti che istituzionalmente esercitano queste funzioni in modo qualificato. L’accertamento e la raccolta di informazioni relative ai sintomi tipici del Coronavirus e alle informazioni sui recenti spostamenti di ogni individuo spettano agli operatori sanitari e al sistema attivato dalla protezione civile, che sono gli organi deputati a garantire il rispetto delle regole di sanità pubblica recentemente adottate”.

Sussiste l’obbligo del lavoratore di segnalare qualsiasi situazione di pericolo

“Resta fermo l’obbligo del lavoratore di segnalare al datore di lavoro qualsiasi situazione di pericolo per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Al riguardo, il Ministro per la pubblica amministrazione ha recentemente fornito indicazioni operative circa l’obbligo per il dipendente pubblico e per chi opera a vario titolo presso la P.A. di segnalare all’amministrazione di provenire da un’area a rischio. In tale quadro il datore di lavoro può invitare i propri dipendenti a fare, ove necessario, tali comunicazioni agevolando le modalità di inoltro delle stesse, anche predisponendo canali dedicati; permangono altresì i compiti del datore di lavoro relativi alla necessità di comunicare agli organi preposti l’eventuale variazione del rischio “biologico” derivante dal Coronavirus per la salute sul posto di lavoro e gli altri adempimenti connessi alla sorveglianza sanitaria sui lavoratori per il tramite del medico competente, come, ad esempio, la possibilità di sottoporre a una visita straordinaria i lavoratori più esposti. Nel caso in cui, nel corso dell’attività lavorativa, il dipendente che svolge mansioni a contatto con il pubblico (es. URP, prestazioni allo sportello) venga in relazione con un caso sospetto di Coronavirus, lo stesso, anche tramite il datore di lavoro, provvederà a comunicare la circostanza ai servizi sanitari competenti e ad attenersi alle indicazioni di prevenzione fornite dagli operatori sanitari interpellati”.

No ad iniziative autonome sulla raccolta dei dati dei lavoratori

Conclude il Garante, la sua importante nota, in questo modo: “ accogliendo l’invito delle istituzioni competenti a un necessario coordinamento sul territorio nazionale delle misure in materia di Coronavirus, invita tutti i titolari del trattamento ad attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della salute e dalle istituzioni competenti per la prevenzione della diffusione del Coronavirus, senza effettuare iniziative autonome che prevedano la raccolta di dati anche sulla salute di utenti e lavoratori che non siano normativamente previste o disposte dagli organi competenti”.

L’obbligo di presentare certificazione medica per assenze dovute a malattia infettiva

Da ricordare, come previsto dal decreto governativo del 1 marzo che sussiste l ‘obbligo, fino al 15 marzo, della presentazione del certificato medico per la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia infettiva se l’assenza è superiore a cinque giorni e dovuta esclusivamente a malattia infettiva. Nello specifico l’articolo 4 comma 1 lettera c recita:

“la riammissione nei servizi educativi per l’infanzia di cui all’art. 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65 e nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia infettiva soggetta a notifica obbligatoria ai sensi del decreto ministeriale 15 novembre 1990, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 8 gennaio 1991, n. 6, di durata superiore a cinque giorni, avviene, fino alla data del 15 marzo 2020, dietro presentazione di certificato medico, anche in deroga alle disposizioni vigenti”.