La scuola, prima e dopo il Covid-19

La scuola, prima e dopo il Covid-19

di Marco Macciantelli

Cambiano le forme della conoscenza

La prima Raccomandazione europea per le competenze chiaverisale al 18 dicembre 2006. La versione più recente al 22 maggio 2018. In entrambe, in posizione centrale, la competenza digitale. Non ce lo chiede l’Europa; ma la società in trasformazione. Il Piano Nazionale Scuola Digitale solo in parte ha saputo cogliere il senso di questa direzione di marcia.

         Nel frattempo, nell’arco di un paio di generazioni, siamo passati dal pennino intinto nell’inchiostro al web, senza dover rinunciare né alla lettura né alla scrittura.

         So bene che la lezione dalla cattedra, con i libri di testo, in formato cartaceo, ha avuto – e tuttora ha – delle ragioni. So anche che il mondo reale ci sollecita a volgere lo sguardo verso altri orizzonti.

         Senza produrre steccati. Una varietà di esperienze non è solo, come si ama ripetere, una ricchezza, ma – più semplicemente – un fatto. I libri erano e restano essenziali. Ma non è detto che debbano continuare ad essere veicolati attraverso l’invenzione della stampa del buon Gutenberg (vissuto tra il 1400 e il 1468), anch’essa, nel corso del tempo, segnata da significativi cambiamenti.

         Giusto riconoscere il diritto a coltivare il gusto antico della carta, la nobile attitudine alla scrittura chirografica, il piacere, anche estetico, della calligrafia, valori che meritano di essere custoditi come un patrimonio di civiltà; ma non c’è innovazione, dotata di pubblica utilità, a cui si possa rinunciare a cuor leggero.

Ambienti di apprendimento in emergenza

         Da qualche anno è molto à la page parlare di ambienti di apprendimento.

         Il comma 153 della Legge 107 del 13 luglio 2015 ne tratta in termini, non agiografici, ma concreti, strutturali, spiegando che occorre “favorire la costruzione di scuole innovative dal punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, dell’efficienza energetica e della sicurezza strutturale e antisismica”. In tal modo rendendole coerenti con la transizione ecologica in atto, a favore dei valori della salute e della sicurezza (D.Lgs. 81/2008), recuperando il filo di quella parte di autonomia – volta alla ricerca e alla sperimentazione – già presagita, più di vent’anni fa, dall’art. 21, comma 10, della legge 59/1997 e dall’art. 6 del DPR 275/1999.

         Talvolta le situazioni di emergenza possono costituire uno sprone ad accelerare ciò che da tempo è nelle condizioni per essere, non solo immaginato, anche agito e praticato.

         Il DPCM dell’8 marzo 2020 ha previsto che “I dirigenti scolastici attivano, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche, modalità di didattica a distanza, avuto anche riguardo alle esigenze degli studenti con disabilità”. In base all’art. 25, comma 2, del D.Lgs.165/2001 “nel rispetto delle competenze degli organi collegiali scolastici”.[1]

         Sta emergendo, nella situazione data, un modello che porta il Governo, ovvero il Ministero dell’Istruzione, anche attraverso i suoi Capi di Dipartimento, ad interloquire più direttamente con i dirigenti scolastici, mentre la didattica a distanza evidenzia il ruolo essenziale dei team digitali.

La leadership del dirigente scolastico

         La responsabilità del dirigente scolastico orientata all’esercizio di una discrezionalità correttamente intesa come la scelta migliore tra quelle legittime con un accento posto sulla leadership educativa oltre che sulla capacità gestionale.

         A causa del Coronavirus, oltre il Coronavirus.

         Non si tratta di un ripiego, ma di una strategia, impostata prima dell’emergenza e che l’emergenza, sino alla proclamazione della pandemia, in data 11 marzo 2020, da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha ulteriormente sollecitato.

         In tal modo si sta cercando di garantire, con la didattica a distanza per i docenti,[2] e,ai sensi dell’articolo 87 del decreto legge 17 marzo 2020 n. 18, con il lavoro agile per il personale ATA, il funzionamento dell’istituzione scolastica; lavoro agile considerato, da ultimo, come la “modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa”. [3]

         Non sappiamo quando l’attività didattica in presenza potrà riprendere. Timing in atto, al momento, sino al prossimo 3 aprile. Sappiamo che l’attività didattica a distanza sta diventando un patrimonio di valori, etici e civili, oltre che educativi e culturali, di cui potremo giovarci anche dopo l’emergenza sanitaria. Da questo impegno la scuola uscirà rafforzata. La didattica a distanza come un ponte gettato verso la speranza di un’ordinata ripresa dell’attività scolastica quando ci saranno, speriamo presto, le condizioni per farlo.

Dall’adempimento formale alla cultura del risultato

Detto questo, siamo di fronte ad un cambio di senso del sistema che non va sopravvalutato, che non va sottovalutato. Qualcosa di destinato a segnare un passaggio d’epoca e di mentalità. Dal lavoro legato alla presenza al lavoro agile o a distanza. Dal formalismo degli adempimenti alla cultura dei risultati. Qualcosa che può comportare cambiamenti più profondi di quelli perseguiti, tra luci e ombre, dall’innovazione amministrativa nell’ultimo trentennio, dalla Legge n. 241 del 7 agosto 1990 (comunemente detta della trasparenza) e dalla Legge 421 del 23 ottobre 1992 (sulla contrattualizzazione del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici) in avanti.

         I fatti si determinano anche in relazione alle sfide che si pongono e le sfide provocano la necessità di qualche più repentina accelerazione, nell’organizzazione sociale, negli stili di vita, nel ricorso alla tecnologia.

Riannodare la relazione di fiducia tra il Paese e la sua scuola

         La scuola italiana, nell’annuale Rapporto di Demos curato da Ilvo Diamanti, risulta, tra le istituzioni, quella col maggior gradimento dell’opinione pubblica, sopra il 50%; per avere un metro di misura, il Parlamento non va oltre il 10%, i partiti non oltre il 5%.

         In questa fase sta esprimendo uno sforzo non banale. La didattica a distanza, per lo più da costruire ex novo, è senz’altro più impegnativa di quella, che può avere caratteri di routine, in presenza.

         Va dato atto al corpo docente, insieme ai dirigenti scolastici e al personale ATA, di una fattuale assunzione di responsabilità, a presidio della conoscenza, non dissimile, seppur diversa, dall’impegno di quanti, in questa fase, stanno cercando di garantire la tenuta del Paese.

         E’ anche questo tessuto di impegno sociale e civile che contribuisce a tener viva, nella notte del Coronavirus, la luce di una speranza.

La scuola secondo Costituzione

         La scuola è tutt’uno con i valori costituzionali che rappresenta: dal pieno sviluppo della persona umana, a proposito del diritto all’apprendimento degli alunni e al successo formativo, all’esercizio della responsabilità educativa delle famiglie, sino alla libertà di insegnamento, intesa anche come ricerca e innovazione metodologica e didattica.

         Vorrei concludere ricordando due parole, semplici e sorprendenti, dell’art. 97 della Costituzione. Ecco: buon andamento. Danno l’idea di un dinamismo ben orientato. Non l’inerte staticità tipica dell’atteggiamento burocratico, preoccupato del mero adempimento delle procedure; ma la sollecitudine verso un fare ben istruito.

         Questa la scommessa. Questo il compito. Ora più che mai.


[1] All’inizio è stato il Decreto-Legge 23 febbraio 2020, n. 6, Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 con chiusura delle scuole di ogni ordine e grado dal 24 febbraio e il 1° marzo. Poi il DPCM, a firma del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro della Salute, del 25 febbraio 2020; la Direttiva n. 1/2020 della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ministro per la Pubblica Amministrazione – del 26 febbraio 2020; il DPCM 1° marzo 2020che ha previsto da lunedì 2 marzo sino a domenica 8 marzo la sospensione dell’attività didattica tuttora in atto; il DPCM 4 marzo 2020; il DPCM 8 marzo 2020; il DPCM 9 marzo 2020 con sospensione delle attività didattiche in presenza fino al 3 aprile 2020; ultimo, in ordine di tempo, il DPCM dell’11 marzo 2020, nel quale le misure sono estese all’interno territorio nazionale. Il DPCM del 1° marzo 2020 prevedeva dal 2 marzo sino a domenica 8 marzo la sospensione dell’attività didattica in presenzae, al contempo, all’art. 4, lettera d) spiegava che “i dirigenti scolastici delle scuole nelle quali l’attività didattica sia stata sospesa per l’emergenza sanitaria, possono attivare, sentito il collegio dei docenti, per la durata della sospensione, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità”. Nel DPCM del 4 marzo 2020, all’art. 1 lettera g) è stato precisato che: “i dirigenti scolastici attivano, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità”.

[2] Cfr. il Decreto-Legge pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale”, serie generale, n. 70, del 17 marzo 2020, n. 18, in particolare l’art. 120 (Piattaforme per la didattica a distanza).


[3] Sul lavoro agile cfr. la Legge 22 maggio 2017, n. 81, capo II, Lavoro agile, art. 18; la Nota n. 300 del 9 marzo 2020, laddove si spiega, nel punto 3) Lavoro agile, che “si ritiene che, per il corrente mese, possano autorizzarsi ulteriori esperienze continuative di lavoro agile, fino a un massimo di 15 giornate lavorative complessive”; la Nota n. 300, sempre del del 9 marzo 2020, laddove, nel punto 3) Lavoro agile, si evidenzia che il personale che fruisce del lavoro agile deve dichiarare, sotto la propria responsabilità, “di disporre di una connessione Internet dal proprio domicilio e di una strumentazione informatica per lo svolgimento dell’attività lavorativa, idonea all’eventuale configurazione da parte dell’amministrazione”; la Nota 323 del 10 marzo, in relazione alla legge 12 giugno 1990, n. 146, in riferimento all’esigenza di garantire “servizi pubblici essenziali”;
la Direttiva n. 2/2020 del 12 marzo del Ministro per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone; la Nota del 12 marzo 2020 del Ministero dell’Istruzione sul lavoro agile a firma della Dott. Giovanna Boda, Capo Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali, Direzione Generale per le risorse umane, finanziarie e contratti; sino alla Nota n. 392 del 18 marzo 2020 a firma del Dr. Marco Bruschi, Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione, successiva e interpretativa del Decreto-Legge, n. 18, del 17 marzo u.s., specie in riferimento all’art. 87, con il lavoro agile considerato come“modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa”.

Decreto Cura Italia ignorato in molte scuole

Le indicazioni dal Decreto Cura Italia sono ignorate in molte scuole della Provincia di Bologna


Il decreto legge n. 8 del 17 marzo 2020, ha dato ai dirigenti scolastici l’indicazione precisa di tenere le scuole fisicamente chiuse ma virtualmente aperte. L’apertura fisica deve rimanere limitata solo alle attività indifferibili, come ribadito nella successiva nota di chiarimento 392 del 18 Marzo
I plessi scolastici tenuti ancora formalmente aperti, ma che non ospitano strutture amministrative essenziali per il funzionamento dell’amministrazione dovranno pertanto essere chiusi, mentre, per il plesso principale, ovvero la sede presso la quale sono svolte le attività amministrativo-contabili indispensabili al funzionamento dell’istituzione scolastica, l’apertura deve essere limitata alle esigenze indifferibili e il cui svolgimento non può essere effettuato in forma agile. [ Nota M.I. 18.03.2020 n. 392]
Ci saremmo aspettati dai dirigenti un impegno convinto a fare la propria parte in modo rapido ed efficiente, invece ciò in molte scuole non è accaduto e diversi dirigenti hanno addirittura espresso pubblicamente l’intenzione di ignorare le indicazioni previste dall’ultimo decreto. Sul Corriere di Bologna del 18 Marzo è apparso un articolo dal titolo sorprendente, “I presidi resistono: teniamo aperti i nostri istituti”, quasi si trattasse di operatori sanitari e medici che combattono giorno e notte. Nella situazione attuale non sembrano davvero opportuni atteggiamenti autocentrati e autocelebrativi nel mondo della scuola. La scuola non è certamente la prima linea in questo momento, fa però ciò che può soprattutto attraverso il lavoro silenzioso e appassionato di migliaia di docenti attivatisi autonomamente, senza clamore, per mantenere in vita – seppure a distanza – un fondamentale presidio sociale e civile.
Vorremmo davvero sapere quali sarebbero queste attività indifferibili che impongono ai dirigenti di mantenere le scuole aperte tutti i giorni e talvolta anche il pomeriggio, rendendo necessario lo spostamento del personale Ata per raggiungere la scuola di servizio; quando ovunque si raccomanda il contrario fino ad ipotizzare misure ancora più drastiche di interruzione di ogni attività e spostamento. Tra le motivazioni più assurde leggiamo che non sarebbero più in grado di coordinare le attività didattiche a distanza (Ma davvero pensate che sia così necessario? E non siete in grado di farlo da casa?), che ci sono docenti che svolgono le attività a distanza dalla sede (Ancora? Dopo un mese non siete riusciti a trovare una soluzione? E questo provocando ulteriori spostamenti?) oppure semplicemente che testardamente si vuole restare fino ad un esplicito divieto (per fortuna la maggioranza della popolazione si sta comportando in modo diverso e più responsabile). Mentre si susseguono inviti a limitare drasticamente gli spostamenti di qualsiasi tipo se non strettamente necessari riteniamo ingiustificabile il comportamento dei suddetti dirigenti, che per primi avrebbero il dovere di adempiere alle regole di condotta imposte a tutta la cittadinanza. L’efficienza dell’amministrazione si misura nella capacità di perseguire gli obiettivi comuni indicati dai decreti di emergenza, fino ad arrivare se possibile alla chiusura fisica delle scuole, che fortunatamente alcuni hanno già disposto. 
Forse è necessario ricordare quanto espresso nella nota 323 del 10 Marzo, 
“(Tutte le misure adottate dal governo) perseguono l’obiettivo di limitare allo stretto necessario lo spostamento delle persone al fine di contenere la diffusione dell’epidemia Covid-19. Per cui ogni accortezza che si indirizzi in questa direzione non solo è lecita e legittima, ma è anzi doverosa”.
Considerando, infine, le ulteriori misure restrittive annunciate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri in attesa di pubblicazione, riteniamo non sia questo il tempo delle smanie di protagonismo e di autocompiacimento narcisistico. C’è qualcosa di più importante e riguarda tutte e tutti.

COBAS SCUOLA BOLOGNA

Lettera aperta ai 10 presidi del Vergognatevi

Lettera aperta ai 10 presidi del Vergognatevi” (anche se diventassero 10.000)

Gentili dirigenti scolastici,

ho lasciato passare qualche giorno dal vostro “Vergognatevi” perché dovevo far sbollire la rabbia e riacquistare la lucidità compatibile col momento.

Ancor oggi, però, non ho idea di cosa debba, come docente e, in quanto RSU, dirigente sindacale, vergognarmi.

Perché sto sul pezzo, come tutte le mie colleghe e i miei colleghi, sindacalizzati o non, da giorni e pure qualche notte.

Sentendomi impegnato esattamente come i medici e gli infermieri, evocati nel vostro comunicato, in una trincea particolare che ha a che fare sia con lo studio ma anche con la salute.

Quella dei miei studenti ma anche la mia.

La Costituzione tutela, oltre al diritto allo studio, anche il diritto alla salute come diritto imprescindibile.

Non ha alcun senso, perciò, stressare i docenti con prescrizioni o ukase o minacce o comunicati come il vostro e tutto ciò può contribuire, però, a minare la loro salute mentale già messa a dura prova.

Offenderli offendendo le loro organizzazioni sindacali ha ancora meno senso.

Perchè in questi giorni i docenti, tutti, sindacalizzati e non, sono al lavoro, di giorno ed anche di notte, di domenica e nel loro giorno libero.

Far finta che questo non accada significa essere irresponsabili.

Quindi tutti al lavoro e senza clamori mediatici perchè la “fucilazione alla schiena per i disertori” (certamente non l’avete scritto ma qualcuno può averlo immaginato viste certe espressioni usate) può valere al massimo  per le guerre ingiuste.

Mentre nella “guerra giusta” contro il coronavirus, tutto serve tranne dividere chi la combatte.

Tutto serve tranne il protagonismo.

Che ci sia una emergenza epocale è sotto gli occhi di “quasi” tutti.

Ed il quasi, mi dispiace veramente scriverlo, comprende anche voi.

Quanto “alla dignità di tacere”  presente nel vostro comunicato, esso è un invito decisamente irritante oltre che incostituzionale.

Perché vorrei ricordarvi che se tacessimo e dovremmo essere in tanti, le scuole oltre che chiuse sarebbero mute.

Al lavoro e alla lotta.

Contro il coronavirus e non solo.

Prof. Franco Labella –
docente e RSU FLC-CGIL

Maturità leggera, commissari tutti interni Ogni scuola sceglierà la seconda prova

da La Stampa

Flavia Amabile
Roma

Non si tornerà a scuola il 3 aprile. Nella migliore delle ipotesi si rientrerà un mese dopo, lunedì 4 maggio. Era questo lo scenario più probabile su cui erano concentrati al Miur nella giornata di ieri prima del nuovo bollettino con l’aggiornamento dell’andamento della malattia.
Nello scenario 4 maggio ci sarebbe il tempo per fare concludere in modo valido l’anno scolastico a tutti gli studenti anche se con una valutazione che terrebbe conto dell’eccezionalità della situazione. Non ci sarebbe il tempo invece di mettere in grado il mezzo milione di studenti dell’ultimo anno delle superiori di sostenere l’esame di maturità . Al Miur stanno quindi preparando una maturità leggera, una versione che tenga conto delle inevitabili lacune nella preparazione. I problemi non riguardano la prima prova: il tema potrebbe non subire particolari modifiche nella modalità di svolgimento. Le difficoltà riguardano la seconda prova scritta, quella specifica per ogni tipo di indirizzo di studio. Dallo scorso anno viene eseguita attraverso una traccia multidisciplinare che riguarda argomenti del programma svolto. Ma le tracce vengono scelte a gennaio dal Miur e molte classi si troverebbero davanti a domande a cui non sarebbero in grado di rispondere perché riferite a punti del programma che non è stato possibile trattare. Si sta pensando a una prova non più nazionale ma predisposta dalle singole scuole, diversa per ogni istituto in modo che ognuno possa interrogare gli studenti in base all’effettiva preparazione. La seconda novità riguarderebbe i commissari, tutti interni. la terza novità riguarderebbe il presidente di commissione che sarebbe unico per ogni istituto per rendere rapide le procedure.
Se poi dovessero invece avverarsi le previsioni peggiori e quindi un ritorno a scuola a fine maggio o addirittura a settembre, il quadro potrebbe cambiare. L’ipotesi estrema prevede una maturità a distanza ma in questo momento viene considerata una possibilità da tenere come ultima riserva. Si aspetta l’evoluzione dell’epidemia per capire come andrà a finire l’anno scolastico, ha ripetuto la ministra Lucia Azzolina in un’intervista a Radio Anch’io. «Sugli scenari li stiamo pensando tutti ma saranno le autorità sanitarie a dirci quando i nostri studenti potranno ritornare a scuola in sicurezza». Sulla maturità aggiunge che il ministero sta ragionando su «varie soluzioni, si sta preparando a tutte le eventualità» e ha assicurato che non sarà un «esame di Stato semplificato» ma «in linea con quello che stanno apprendendo».
Si farà quello che si può e i dirigenti scolastici non si nascondono le difficoltà. Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale dei Presidi di Roma e del Lazio:«Siamo preoccupati innanzitutto per la valutazione: rischiano di essere fortemente penalizzati quelli che avrebbero diritto al 100 e lode perché saltano i requisiti per ottenerlo. Inoltre la didattica a distanza non elimina il voto di condotta e quindi gli studenti sono tenuti a un comportamento corretto come se fossero in classe. C’è poi il capitolo della tecnologia che ci inquieta perché crea molte disparità nel livello degli apprendimenti, il contrario di quello che la scuola pubblica si pone come obiettivo».

Scuola, nuovi fondi per le lezioni on line Il caso dei concorsi

da Il Messaggero

Chiusa fino a data da destinarsi, la scuola punta dritto sull’online per andare avanti. Il ritorno in classe, infatti, si allontana e non resta che affidarsi alla didattica a distanza. Ma anche il prossimo anno scolastico, a settembre, rischia di partire nel caos: senza concorsi si raggiungerà il triste record delle oltre 200mila supplenze. Sono settimane difficili per i docenti che, in tutta Italia, si stanno impegnando per portare avanti i programmi per i loro studenti a casa, con tutte le inevitabili difficoltà che incontrano, ma dal ministero dell’istruzione arrivano linee guida e fondi ad hoc. Una boccata di ossigeno per tutte quelle scuole che, per la prima volta, si trovano a dover improntare una lezione virtuale tra piattaforme da gestire e sistemi informatici, tra chat e videolezioni. Tutto ora è nelle mani degli animatori digitali: quei docenti che, uno per scuola, organizzano attività informatiche per la formazione dei colleghi. Ma per farlo hanno bisogno di risorse specifiche.
Sono in arrivo, per questo, 1000 euro ad ogni scuola: il Miur ha stanziato infatti 8,2 milioni di euro per potenziare la didattica a distanza, proprio attraverso la figura dell’animatore digitale, per la formazione dei docenti, anche online, su modalità didattiche innovative. «Con questo intervento ha spiegato la ministra Lucia Azzolina – intendiamo sostenere tutte le scuole che sono impegnate nelle attività di didattica online. Questo stanziamento è un contributo che si aggiunge agli 85 milioni previsti nel decreto-legge approvato di recente dal Governo per il potenziamento della didattica distanza e del digitale».

L’EMERGENZA

Ma oltre all’emergenza da nuovo coronavirus, sulla scuola incombe la vecchia emergenza del precariato: mancano docenti abilitati da assumere, tanto che nell’anno scolastico 2019-2020 è stato impossibile concretizzare una assunzione su due delle oltre 53mile autorizzate. Con il risultato che, in cattedra, si sono avvicendate oltre 170mila supplenze: 107mila annuali e oltre 60mila a chiamata breve. Un triste record che a settembre potrà essere battuto visto che sono oltre 30mila le domande di pensione avanzate dal personale scolastico. Per avere nuove immissioni in ruolo sono necessari i concorsi ma, vista la situazione attuale, è tutto fermo. Pensare di mettere insieme migliaia di candidati per una selezione concorsuale è impossibile. Pronti a partire, da un anno, ce ne sono tre: uno straordinario da 24mila posti, riservato ai precari con 3 anni di anzianità per scuole medie e superiori, uno ordinario sempre da 24mila posti per medie e superiori e un altro ordinario da circa 17mila posti per scuola dell’infanzia e primaria. Un totale di oltre 60mila docenti da immettere in ruolo. Il primo, individuato dal ministero per portare in cattedra i docenti già a settembre, doveva essere quello straordinario. Ma ad oggi è tutto congelato.
Il bando ancora non c’è. La ministra Azzolina ha previsto una selezione vera e propria, con una prova in piena regola riservata ai precari con 3 anni di servizio, mentre i sindacati hanno richiesto una graduatoria per titoli. Proprio su questo punto è già partito lo scontro che, a febbraio, ha fatto sì che venisse indetto lo sciopero. Una protesta poi sfumata per l’arrivo dell’allerta da Covid-19. Ma ora il problema torna a farsi sentire. Per la Azzolina i bandi devono uscire «prestissimo» e comunque per il blocco di 60 giorni dei concorsi si arriverà a fine maggio-primi di giugno. I sindacati però tornano all’attacco: «E’ indubbio che il sistema prefigurato deve essere sostituito spiega Pino Turi della Uil Scuola – da un concorso straordinario per titoli e servizio: è l’unica maniera per stabilizzare 24.000 docenti precari. Senza inutili polemiche».
Lorena Loiacono

Didattica a distanza, come progettare su carta il prodotto multimediale

da Orizzontescuola

di Antonio Fundaro

L’uso della multimedialità, nelle scuole italiane, ha subito in questi ultimi dieci anni un’evoluzione enorme anche se si sono succeduti periodi di incertezze e di crisi, causate sia dal mercato informatico sia dall’ampliamento dell’impiego di questi strumenti a scuola, perché gli strumenti informatici si presentavano troppo limitati, o troppo impegnativi per un uso formativo nelle classi nate dopo il 2005.

L’era digitale e, più ancora, questo particolare momento storico, ci impongono riflessioni e scelte alle quali non eravamo certamente abituati. Sussistono, potremmo chiederci, prima di continuare a disquisire sull’argomento, principi fondamentali da considerare prima che abbia inizio la stesura e l’inevitabile consequenziale lancio di un progetto nell’era dell’informatica lanciata ai massimi sistemi? Cosa potrebbe essere mutuato o cosa sta effettivamente mutando (guai a non ammettere che si è avuta un’accelerata senza precedenti) dalle pratiche operative scelte in passato? Quali variabili dobbiamo considerare e, inevitabilmente, prendere in considerazione durante il nostro farsi progettazione e quali attori (altri docenti, altri allievi della scuola o di altre classi virtuali, genitori) da trascinare appassionandoli? Cerchiamo di fissare alcuni punti inamovibili, misti tra pratiche tradizionali e inevitabili scelte tecnologiche).

Definizione dell’argomento

La prima fase, del percorso che stiamo per intraprendere, è quella della scelta dell’argomento che deve essere ben esplicitato fin dall’inizio della progettazione del lavoro che si intende svolgere in un contesto anche e soprattutto se è virtuale. In questa fase preliminare, dunque, è utile muovere discussioni in classe (o nella classe creata sulla piattaforma digitale) su un ventaglio di argomenti possibili.

L’insegnante deve tener presente:

  • Gli interessi degli alunni (motivazione)
  • L’interesse didattico dell’argomento scelto,
  • L’attinenza con il programma,
  • Gli obiettivi che si vogliono raggiungere (cognitivi, relazionali, funzionali, di comportamento),
  • Settori disciplinari e non in relazione con l’argomento,
  • Qualità e quantità del materiale reperibile,
  • Rapporto: risorse, tempo e risultati.

Organizzazione didattica

Al docente è riservato un ruolo diverso da quello cui è tradizionalmente abituato: da un lato gli si chiede di essere il gestore della conoscenza (che però non è più strettamente legata all’allestimento scenografico, la gestione dei codici simbolici) e dall’altro di svolgere la funzione di tutor, guida, di osservatore di comportamenti. Meglio e di più, di colui che si affaccia al mondo delle competenze digitali con grande attenzione.

In questa fase sarà richiesto all’insegnante un notevole impegno per suddividere l’argomento in sottosezioni di lavoro che possono essere individuate:

  • per argomenti;
  • per approcci (un gruppo potrà occuparsi del materiale cartaceo rintracciabile nelle enciclopedie, un altro farà la ricerca bibliografica, un altro gruppo si potrà dedicare a documentare l’argomento con riprese filmate, altri potranno fare interviste);
  • per fasi (temporali, sequenziali, etc.);
  • per discipline (un periodo storico, per esempio, può essere indagato da un punto di vista storico, letterario, economico, musicale).

A questo punto è necessario che si creino all’interno della classe virtuale, che meglio di quella fisica si presta a questo approccio didattico, dei gruppi che possono essere così individuati:

  1. Gruppi simili disomogenei per interessi e/o per ruoli;
  2. Gruppi diversi ma all’interno omogenei per interessi e/o ruoli.

Non è da escludere, comunque, un lavoro che coinvolga più classi della stessa età o di età diverse. Anche se questo approccio, assai importante in momenti di classi fisicamente stanziate nelle scuole, risulta di più complessa attuazione in tempo di COVID-19.

Concordato il tipo di lavoro da svolgere (in sotto-progetti) per ogni gruppo, sono fissate delle scadenze. Il tempo dilatato e l’incertezza sul rientro a scuola ci permette di fissare tempi più dilatati.

Questa fase è una delle più importanti e presuppone l’adozione di tutte quelle metodologie non solo tradizionali utilizzate dalla scuola. Metodologie che vanno, dalle classiche interrogazioni, verifiche, compiti, relazioni, tesine sui sotto progetti, da effettuare su piattaforma, a rappresentazioni filmate, audio interventi, clip. A questo punto si presuppone che tutti gli alunni abbiano imparato a padroneggiare gli argomenti in modo sia interdisciplinare, ma anche secondo approcci differenziali attraverso la rappresentazione con codici diversi specie quelli legati agli strumenti digitali cui si sta facendo riferimento e uso in queste ultime settimane.

Progettazione cartacea indispensabile all’approccio tecnologico

Si può procedere alla stesura della mappa concettuale individuando i legami/links/ponti esistenti fra le sottosezioni dell’argomento.

La progettazione cartacea serve a strutturare l’argomento da trattare secondo:

classi, livelli, connessioni logiche (i links).

Si compone delle seguenti fasi:

  1. Scelta dell’argomento;
  2. Divisione in aree / per classi;
  3. Organizzazione in strutture semplici e facilmente accessibili di un set complesso di informazioni;
  4. Organizzazione in strutture gerarchiche multilivello;
  5. Individuazione di settori collaterali o piani diversi collegati o inerenti alle aree principali / percorsi lineari, paralleli o trasversali;
  6. Individuare le connessioni logiche tra più ambiti o classi;
  7. Scelta della modalità di rappresentazione dell’informazione / testo, immagine, suono o campo di testo, area calda, immagine interattiva piccola, immagine interattiva sullo sfondo;
  8. Disegnare la mappa concettuale del dominio di informazioni.

La progettazione cartacea richiede una particolare attenzione alla tipologia del materiale informativo individuato.

L’informazione può essere spezzettata in:

UnitàPorzioni di informazione relativamente isolate e circoscritte;

ClassiUnità raggruppate secondo le loro proprietà comuni;

RelazioniConnessioni riconosciute tra unità.

Ogni classe di oggetti è distinta per tipologia di attributi.

Il livello può andare dal particolare al generale e dal generale al particolare.

Ogni classe di oggetti può contenere informazioni:

parallele: cioè informazioni simili per tipologia e appartenenti allo stesso livello

trasversali: che pur appartenendo ad un altro gruppo, si collegano ed approfondiscono quella classe.

subordinate: (sezioni) che contengono informazioni relative a quella determinata classe, ma che hanno un rilievo diverso per cui appartengono ad un livello differente.

Progettazione operativa

La progettazione cartacea riguarda soprattutto i contenuti e la gestione del materiale individuato. La progettazione operativa è quella che vede la vera e propria implementazione dell’applicazione e serve ad assemblare il materiale precedentemente strutturato in un prodotto multimediale.

Si compone delle seguenti fasi:

  1. scelta del software;
  2. struttura della videata di partenza: individuazione degli emergenti (particolare / generale – generale / particolare);
  3. uso dei codici comunicativi /scelta gerarchica;
  4. studio della comunicazione /codici simboli (uso del colore, uso del formato carattere, uso delle proporzioni, uso dei suoni /onomatopeici, melodici, parlato, uso delle immagini, uso dei filmati).

La più importante caratteristica della ipermedialità è che trasporta informazioni presentate in modo diverso. È necessario saper valutare quale tipo di informazione è più valida in un certo contesto rispetto ad un’altra.

In questa fase è necessario rivedere e, talvolta, ridefinire, alla luce del mezzo / strumento utilizzato alcuni elementi del percorso didattico.

Definizione:

  • Degli obiettivi. Talvolta gli obiettivi del progetto cartaceo possono non corrispondere più con quelli mediati dell’implementazione software, vuoi perché alcuni di questi possono già essere stati raggiunti nelle fasi precedenti, vuoi perché l’utilizzo del mezzo multimediale aggiunge implicitamente obiettivi nuovi,
  • Dei percorsi. Una delle caratteristiche degli strumenti ipermediali è la percorribilità longitudinale, trasversale, verticale degli argomenti che permette percorsi diversificati di uno stesso argomento.
  • Del pubblico destinatario. Volenti o meno, l’oggetto multimediale che creeremo avrà dei fruitori, è buona regola avere sempre presenti le caratteristiche dell’utenza.
  • Dei livelli e degli approfondimenti. Quanto ampio sarà il lavoro, quanti approfondimenti sono necessari, la qualità e la quantità dei livelli di approfondimento.
  • Dei nodi. Che possono essere concettuali, semplificativi, riassuntivi.
  • Dei legami o links. Dei quali va esplicitato: il punto di partenza, il punto di arrivo e la tipologia.

links possono essere associativi, cioè connettono diverse classi di informazioni. Possono essere: Uno-uno, Uno-molti, Molti-molti.

Oppure strutturali, cioè connettono informazioni appartenenti allo stesso concetto.

(Ad esempio gli attributi). Qui le informazioni cambiano contesto.

I codici simbolici:

La scrittura

È chiamata generalmente oralità secondaria perché è poco presente.

Essa è rappresentata dal testo e dalle parole calde (slogan, indici, help)

Il testo deve essere: chiaro, immediato e semplice.

È opportuno spezzettare il discorso e le frasi in parole chiave.

La scrittura manuale definisce uno spazio psicologico di apporto personale con l’interlocutore. La scrittura a stampa definisce uno spazio psicologico di affermazioni categoriche e generali il cui contenuto prescinde ed è al di sopra del relatore stesso.

In generale l’utilizzazione dei caratteri a stampa garantisce la percezione di un prodotto più standard, ma anche più professionale. La cura nei due aspetti:

  • Dimensionamento dei caratteri
  • Spaziatura tra testi e caratteri

Si riflette direttamente sulla leggibilità del messaggio ed al contesto.

Le immagini (foto, disegni, icone)

È il codice che per la maggior parte veicola la navigazione e le informazioni nel mondo multimediale. Sono di varia tipologia e formato, spesso sono mappe.

Funzioni principali. Permettono la navigazione, sono spesso la partenza degli Ipermedia, sono percettivamente globali e contestualizzanti.

Possono essere:

  • Grafiche (didascalia, vignette, …);
  • Stili life (oggetti o modelli grafici tridimensionali);
  • Dal vero (documentazione o ricostruzione di situazioni);
  • Di repertorio (da libri, riviste, …).

I video

Permettono di rendere esplicita un’informazione contestualizzandola e calandola in una situazione reale/virtuale dinamica e rappresentata in immagini successive.

Generalmente sono usate in formati piccoli che non oscurano lo schermo e che non occupano troppa memoria nel supporto elettronico. Il filmato inserito nelle informazioni scritte può rappresentare:

  • La traduzione audiovisiva dei contenuti scientifici;
  • L’inserimento nella progettazione didattica;
  • La modalità d’uso nelle attività di insegnamento apprendimento.

Rappresenta un’esperienza secondaria della realtà, organizzata secondo una strategia comunicativa di cui vanno unitariamente gli elementi testuali ed extra testuali.

E’ composto da quattro parametri: struttura, contenuto, linguaggio, metodologia.

Inserire il fumato nella didattica vuol dire ridiscutere un quadro tradizionale legato principalmente all’interazione verbale insegnante-allievo a circuito chiuso, ridisegnando un’interazione trilaterale insegnante- allievo- medium a circuito aperto.

I fumati svolgono quattro funzioni principali:

  1. Interruttori di circuito – interrompono quello chiuso insegnante/allievo per aprire il processo verso l’esterno.
  2. Conduttori di metodo – ogni mezzo porta con sé una modalità comunicativa ed interattiva particolare.
  3. Sostitutori di esperienza – per fare esperienza di alcuni fenomeni come il tempo e lo spazio.
  4. Induttori di interpretazione – nel senso di proporre della realtà una visione che traduce prima ancora di essere giudizio.

Offre potenzialità originali:

  • Sul piano psicologico (motivazione, partecipazione, …);
  • Su quello metodologico (tecniche di ricerca, di reperimento di informazioni, interviste, …);
  • Su quello espressivo (produzione diretta individuale e di gruppo di messaggi).

I suoni

Possono essere di vario tipo:

Onomatopeici. Accompagnano una parola o un’immagine e ne esplicano la funzione. Ad esempio la parola pecora connessa al belare.

Parlato. Varie funzioni, generalmente di racconto.

Melodia. Contestualizza l’informazione. Ad es. il suono della cascata in un paesaggio.

La musica ha anche la funzione di rendere piacevole, motivare e stimolare l’esplorazione e rendere più interattiva l’applicazione.

I contenuti dell’informazione sono:

  • Figurativi: percepita e rievocata in immagini.
  • Simbolici : informazione sotto forma di segni privi di significato di per se stessi, numeri, note musicali, lettere.
  • Semantici: informazioni sotto forma di significati attribuiti a delle parole.
  • Comportamentali: essenzialmente informazioni non verbali dove hanno un ruolo la percezione di atteggiamenti, di bisogni ed i desideri, intenzioni.

I linguaggi possono essere:

  • Linguaggi continui: iconico, musicale, video.
  • Linguaggi discreti: basati su unità minime quali il linguaggio verbale, il linguaggio matematico, scientifico.
  • Il Linguaggio scritto e quello grafico-iconico sono spesso presenti contemporaneamente.

Si devono tendenzialmente usare immagini ogni qualvolta ciò è possibile, integrandole ove e come necessario con parole o cifre.

Il colore da un lato influisce sull’attenzione dell’uditore, dall’altro è elemento stesso del linguaggio grafico-iconico.

Sia sul piano del vocabolario, alcuni colori sono simboli come il rosso =caldo, sia sul piano grammaticale e sintattico.

Il colore ha sostanzialmente funzioni di differenziazione tra più elementi identificati da colori diversi, e di enfasi di un colore rispetto agli altri, tanto che sono state elaborate delle scale di gradimento e di attenzione dei colori.

Didattica a distanza: risorse da utilizzare gratuitamente, inseriti geografia, diritto ed economia

da Orizzontescuola

di redazione

Con l’avvio delle classi virtuali e delle lezioni online, si moltiplicano le piattaforme gestite direttamente da docenti volenterosi che mettono online i propri materiali. Uno speciale che contiene suggerimenti per fare didattica a distanza, strumenti e materiali utili.

Corsi di formazione gratuiti

Didattica a distanza con Google Classroom
Corso organizzato e certificato da SO.GE.S, ente accreditato al Miur (Società del gruppo Orizzonte Scuola). Vai alla descrizione del corso

Classi virtuali ai tempi del Coronavirus, farlo con Edmodo. Video lezioni gratuite
Edmodo si presenta come un qualsiasi social network, può essere utilizzato come luogo per gestire l’apprendimento della propria classe, ma anche per facilitare la collaborazione e la pubblicazione di materiale creativo con altri insegnanti in tutto il mondo. Vai alla descrizione del corso

Norme

Didattica a distanza, attenzione al trattamento del dato personale (indirizzo di posta elettronica)
Didattica a distanza, rappresenta la risposta formativa   della scuola all’ emergenza da Coronavirus. In alcuni casi gli insegnanti sono costretti a trattare l’indirizzo di posta elettronica. E’ un dato personale, quindi occorrono delle attenzioni, tenendo presente il GDPR (2016/679), il decreto attuativo (101/18) e i pronunciamenti dl Garante della Privacy. Vai all’articolo

Didattica a distanza, WhatsApp: come garantire la privacy da parte del docente e scuole
La numerosa attività didattica, resa a distanza, ha riaperto il tema (mai per altro chiuso e chiaro) sulla tutela dei dati personali e della privacy che riguardano i minori che rappresentano, nella scuola italiana, quasi il 90% del totale degli allievi iscritti e frequentanti. Vai all’articolo

Coronavirus, didattica a distanza: nuove indicazioni del Ministero. Nota

Suggerimenti, strumenti e guide

Didattica a distanza, come progettare su carta il prodotto multimediale
L’uso della multimedialità, nelle scuole italiane, ha subito in questi ultimi dieci anni un’evoluzione enorme anche se si sono succeduti periodi di incertezze e di crisi, causate sia dal mercato informatico sia dall’ampliamento dell’impiego di questi strumenti a scuola, perché gli strumenti informatici si presentavano troppo limitati, o troppo impegnativi per un uso formativo nelle classi nate dopo il 2005. Vai alla pagina

Didattica a distanza, come rimodulare la progettazione delle attività didattiche. Modello in PDF
La Circolare ministeriale del ministero dell’Istruzione del 17 marzo 2020, con oggetto “emergenza sanitaria da nuovo Coronavirus. Vai all’articolo

Didattica a distanza: Hangouts, Skype, Zoom, Lifesize a confronto. Vantaggi e svantaggi
Strategie di collaborazione e comunicazione sono la base per un’organizzazione costruttiva della didattica a distanza prevede che il docente programmi e una vera e propria lezione per formare a distanza gli allievi e non soltanto assegnare degli esercizi, ripetizioni o nuovi argomenti da studiare. Vai all’articolo

Didattica a distanza: il diritto di sapere “se gli alunni hanno fatto bene”. Cosa e come deve valutare il docente?
Parallelamente alla ricerca di piattaforme (che ha innescato la sindrome da inadeguatezza funzionale) ove il docente dovrebbe o potrebbe trovare quello spazio virtuale dove ricostruire la sua classe, avrebbe dovuto (ma nessuno ha posto la dovuta e necessaria attenzione), essere affrontato il nodo focale dell’insegnamento e della formazione. Vai all’articolo

Coronavirus, didattica a distanza: una occasione per vincere l’analfabetismo emozionale. “Tutto andrà bene”
La drammaticità del periodo storico non riesce, in alcun modo, a scalfire la fantasia dei bambini e dei giovanissimi italiani che, nonostante il giornaliero bollettino di guerra letto dalla Protezione Civile, riescono non solo ad intravedere un arcobaleno ma anche a disegnarlo, colorandolo vivamente, mentre fuori continua a piovere. Vai all’articolo

Didattica a distanza, la migliore ricetta è guardare studenti negli occhi: non solo youtube, tutti i software per poterlo fare
La migliore ricetta è guardare negli occhi i propri alunni. Come farlo? Come comunicare, specialmente in queste settimane, con i propri alunni? Vai all’articolo

Disabilità, tecnologie didattiche e didattica a distanza: una relazione miracolosa
Chi poteva immaginare mai che quella meravigliosa relazione, da poco fortificatasi, tra disabilità, tecnologie didattiche e didattica a distanza, potesse avere una piccola battuta d’arresto e una modificazione progettuale, tanto inattesa quanto imprevedibile, a causa del Coronavirus? Vai all’articolo

Didattica a distanza, registrare video lezioni con Screencast
Screencast-o-matica è un software per realizzare screencast. Si tratta di uno dei software più usati al mondo, sia da insegnanti che da blogger. Vai al tutorial

Coronavirus e didattica a distanza, tre esperienze: quali piattaforme, ricevimenti genitori online, come stanno valutando, presenza docenti
Il nord, il centro e il sud del Paese e l’emergenza della didattica a distanza. L’istituto statale d’istruzione Superiore “Michelangelo Buonarroti” di Monfalcone (GO), l’istituto comprensivo “Perugia 8” di Perugia e l’Istituto Tecnico Economico e Tecnologico “Girolamo Caruso” di Alcamo (TP): tre realtà per un’unica comunità italiana. Vai all’articolo

Fare lezione a distanza, si può usare Zoom. Software gratuito
Il software Zoom ha la possibilità di creare eventi in modalità sia webinar che in webmeeting. Vai all’articolo

Didattica a distanza, creare un cruciverba in 3 minuti
Tra gli strumenti che i docenti impegnati in questi giorni nella didattica a distanza a causa dell’emergenza Coronavirus c’è anche la possibilità di creare dei cruciverba. Vai all’articolo

Didattica a distanza, come usare l’archivio Rai per creare una lezione. Video tutorial
Rai Cultura propone attraverso il proprio archivio un supporto alle istituzioni scolastiche con contenuti culturali, divulgativi ed educativi di qualità. Vai all’articolo

Come fare a creare dei video didattici efficaci. Bastano poche attrezzature e buona volontà, consigli utili
Tempo di Coronavirus e didattica a distanza, proponiamo un video realizzato dalla famosa youtuber Jessica Redeghieri. La lezione punta a dare indicazioni su come trasformare le lezioni in risorse audiovisive. Vai all’articolo

Coronavirus, didattica a distanza: la chat, come utilizzarla al meglio
Il prof. Lucio Santosuosso Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Genzano di Lucania  ci spiega come utilizzare al meglio una delle modalità più diffuse per la didattica a distanza, la chat. Leggi l’articolo

Le piattaforme utili per la didattica a distanza. Una necessità ed una metodologia
Una rassegna ragionata di piattaforme utili per la didattica a distanza. Leggi l’articolo

Coronavirus: smart working, classi virtuali, didattica a distanza. Suggerimenti e risorse
Consigli utili sull’utilizzo di G-suite e su software per la registrazione di videolezioni. Vai all’articolo

Utilizzare Google per la didattica digitale. Tutorial gratuiti su youtube
In tempi di Coronavirus le scuole si devono organizzare per la didattica a distanza. Su youtube sono molti i tutoria che danno indicazioni su come lavorare online. Vi presentiamo una serie di videoturorial su Google e Google-suite. Vai all’articolo

Materiali utili già pronti da utilizzare per la tua didattica a distanza

In redazione sono già giunte email con segnalazioni di materiali online da poter utilizzare anche da parte di altri colleghi della disciplina.

Vi invitiamo ad inviarci link, documenti, materiali vari da poter segnalare in questa pagina. Invia a redazione@orizzontescuola.it

Geografia 

Materiale inviato dal Prof. Ferruccio Nano – Geopolitica e il caso Cina – Le migrazioni e il caso Italia

Diritto ed economia

Lezioni del Prof. Giuseppe Mantica – Vai al canale

Tecnologia 
Prof. Eandi Danilo docente di tecnologia  sito: www.daniloeandi.it
Materia: Tecnologia, scuola secondaria di primo grado, classi prime seconde e terze.
Cucina e Salabar

Prof. Giuseppe A. Ruggi docente presso il “R. Viviani” di C/mare di Stabia.

– blog con ricerche, news e mappe concettuali per Istituti professionali CUCINA e SALABAR e Vendita(un’intera seziome dedicata a learning objects, PCTO ed Esame di Stato) : www.ristorazioneconruggi.com

canale youtube con lezioni per docenti e per studenti per istituti professionali Enogastronomia – sett. Cucina : https://www.youtube.com/user/ruggiprof

Scienze

Prof.  Francesco Pasquariello  Lezioni per classi prime e seconde istituto tecnico Vai al canale

Musica

Prof. Ricci Cosma docente di esecuzione ed interpretazione – chitarra- Liceo musicale “L. Russo” di Monopoli si occupa di  Tecnica chitarristica di base Iscrivendosi al canale sarà possibile visualizzare nuove risorse didattiche e scaricare pdf entro la data indicata nella descrizione del video.

Prof. Luisa Bruno lezioni di Musica Vai al canale

Materiale didattico per utenti CPIA discipline scientifiche. Segnalato dalla prof.ssa Annalisa Perusi Il canale

Scienze motorie

Prof. Alberto Locatelli Docente di scienze motorie presso il Liceo Sportivo Rogazionisti Desenzano d/G presenta Progetti con studenti riguardanti le scienze motorie Vai al canale

Prof. Claudio Todini linee guida per secondaria I grado Vai al canale

docente Giuliano Brunazzi ha inviato il video Elementi di primo soccorso

Insegnante Cecilia Marchegiani Lezioni per la didattica on-line delle Scienze Motorie e Sportive per la scuola Secondaria. Vai al canale

inviato dal Prof. Daniele Basso docente di Scienze Motorie e Sportive dell’Istituto Mario Rigoni Stern Di Asiago e membro del Direttivo di Avief Associazione Vicentina Insegnanti Educazione Fisica  http://profsportivodigitale.it/

Arte e immagine presso la scuola secondaria di 1 grado inviato dalla Prof.ssa Agnese Pompili 

Materiale didattico per i docenti di sostegno che seguono alunni con un PEI ad obiettivi differenziati A. Picot Docente di Sostegno presso Liceo Artistico “Preziotti-Licini” di Fermo  Vai al sito

Greco

Alessandro Conti, Liceo Maffei (Verona).

Storia dell’arte
Patrizia Murro docente presso
IIS Norberto Bobbio di Carignano, Torino

https://youtu.be/B8y1LqdqgOk
https://youtu.be/-9te0qA-beY

Economia aziendale

Niente debito in economia. Vai al canale

Filosofia, storia e scienze umane per i Licei

Prof. Giuseppe A. Perri – Lezioni di filosofia Vai al canale

Bernardo Croci-ISIS Galilei di Firenze

Guarda i video su: http://www.youtube.com/storiadelleidee

Scarica i testi da: http://www.storiadelleidee.it/

Prof. Mirko Nistoro 
Docente di ruolo di Filosofia e Scienze Umane presso il Liceo Bocchi di Adria (Ro) con completamento presso il Liceo Celio Roccati di Rovigo
Spagnolo
Risorse online utili alla didattica a distanza per l’insegnamento di Lingua Spagnola, nonché risorse per la creazione di Contenuti Didattici Digitali.
Di Biasi Silvana e Varchetta Jacopo, docenti di Lingua Spagnola, Scuola Secondaria di II Grado, Pomigliano d’Arco (NA). Scarica documento PDF
Biologia, Chimica e Scienze della Terra
Il Prof. Enrico Vitali segnala le sue lezioni di chimica Vai al canale

Inviato da Ulisse Ulissi. Vai al canale

Materiale didattico per infanzia

Favoliamo, il progetto delle maestre Susanna Gatti e Paola Perfetto

Materiali per la scuola dell’infanzia sul mio blog personale. Michele Vai al sito

L’insegnante Susanna Gatti ci invia dei video da utilizzare per i bambini dell’infanzia.

Scuola Primaria

Uno sulle frazioni e l’altro sugli angoli per la classe terza. Forse a qualcuno potrebbe essere di aiuto

Maestra Sandra Polisini ha realizzato video di matematica su

Lezioni di matematica della maestra Serena Zamboni Vai al canale

Lezioni primaria inglese  Barbara Bellini, Docente specialista di inglese dell’istituto Comprensivo Carpi zona Centro (Mo) Il blog

Maestra Agnese Milioto  Qualche anno fa ho realizzato un sito dove condivido tutte le mie passioni. Il sito offre varie sezioni per le attività creative, ma anche tante dedicate alla didattica. In esso segnalo anche varie risorse digitali utili agli insegnanti.
Attività interattive e videolezioni di Italiano e Matematica, per alunni dalla classe prima alla classe quinta della scuola primaria maestra Adele Barberio  Vai al sito
Da anni utilizzo il mio sito per interagire con i miei alunni. Nel sito ci sono lezioni, videolezioni, verifiche online, giochi online relativi alla disciplina Italiano. Nello De Luca Vai alla pagina

Pamela Palmieri: materiale didattico (spiegazioni, esercitazioni, schede, giochi on line, ecc.) di libero accesso e relativo a molte materie. https://maestrapam.wordpress.com/

Italiano, Latino, Letteratura Italiana e Metodo di Studio
Prof. ssa Claudia Fumagalli insegna lettere alla scuola secondaria di I Grado da La Valletta Brianza.  Lezioni di italiano, storia, geografia, della durata massima di 15 minuti. Il canale
Videolezioni  storia, italiano, latino, geografia, educazione alla cittadinanza,  possono essere usate per scuola secondaria sia di primo sia di secondo grado. Luigi Gaudio Dirigente Scolastico Istituto Comprensivo Belgioioso (PV)  Vai al sito
Nel canale i colleghi possono trovare brevi video esplicativi di argomenti di Italiano, Storia e Latino da utilizzare per spezzare la monotonia dei semplici compiti scritti o per fornire una rapida spiegazione, nonché video con consigli legati al metodo di studio e allo svolgimento dei compiti. Ci sono anche spunti di lettura e di riflessione. Vai la canale Youtube
prof.ssa Paola Regiani

Di seguito il link del canale YouTube su cui sto sviluppando le mie videolezioni di letteratura italiana e di storia per una classe quinta ed una quarta dell’Istituto professionale “Cattaneo-Deledda” di Modena. Prof. Edoardo Ricci. . Vai al sito

Elettrotecnica
Marco Chirizzi, docente di ruolo di scuola secondaria di secondo grado, mette a disposizione il proprio sito web per la consultazione e pubblicazione di materiale didattico. www.marcochirizzi.it Login: vespucci Password: studenti

Mette a disposizione un ulteriore canale internet (YouTube)

Chimica

Sono un insegnante di Chimica all’Istituto Superiore di Palazzolo Acreide.
Segnalo per la didattica a distanza della Chimica il mio canale YouTube “Easy Chimica” dove ho inserito e inserirò in questi giorni lezioni di Chimica per gli studenti. Canale Youtube

Filosofia

Videolezioni introduttive ai filosofi maggiori corredate dai testi degli autori (e spiegazione) dei concetti strutturali attraverso cui si snoda la videolezione. Con un caro saluto. Giuseppe CappelloVai alla pagina

Matematica e fisica

Il Prof. Simone Pensieroso propone videolezioni di matematica per triennio scuola secondaria I grado.  Vai al canale

Il Prof. Elia Bombardelli propone 200 videolezioni di matematica per le superiori (quasi tutto il programma)
Vai al canale
La Prof Miraglia segnala il suo canale per lezioni di matematica per la scuola media.
La prof.ssa Michela Pauletti  dell’Itis Girolamo Segato di Belluno mette a disposizione le lezioni di matematica per il triennio.

Prof. ssa Alessandra Cervone videolezione rette parallele e trasversale per classe prima scuola secondaria di primo grado Vai al canale

Prof. Lucia Maria Lanzafame docente di Fisica del Politecnico del mare ‘Duca degli Abruzzi’ di Catania: ho aperto un podcast ascoltabile in molte piattaforme, compreso Spotify, con le mie lezioni di fisica per i ragazzi del biennio superiore

Lezioni Matematica e fisica per le scuole superiori. Prof. Maurizio Medina Vai al canale

Ruggiero Balice, docente di Matematica e Fisica nel Liceo “A.Casardi” di Barletta Vai al canale

I video sono sul mio canale YouTube “Un quarto d’ora con il Prof” e si possono condividere con un link senza utilizzare la memoria richiesta dalle varie estensioni video. Rocco Dedda Vai al canale

Metto a disposizione dei colleghi le proprie lezioni, preparate in “tempi non sospetti” e adesso utili per la didattica a distanza. Vai alla pagina

Volevo segnalare il mio canale su youtube dove sono presenti alcune videolezioni di matematica e in questi giorni sto preparando tutto il corso di matematica diviso in moduli. Pasquale VitaloneVai al canale

Raccolta di lezioni  di matematica per istruzione professionale. Alessandra Sia
Le lezioni sono state realizzate negli anni durante la normale attività didattica e ora possono essere fruite dagli allievi per la didattica a Distanza
IIS Petrucci Ferraris Maresca Catanzaro- sede Ferraris. Vai al canale

Liceo scientifico paritario di Milano. Michele AlberiVai al canale

Professore di matematica Agostino Perna Vai al canale

Francese

La Prof.ssa Giovanna Monti docente della scuola secondaria di primo grado “C.Battisti“ di Cogliate (MB) ci segnala il suo blog http://www.notreblogdefle.com

La prof. ssa Chiara Schiavi ci segnala il   blog “Le français… mon amour !”

Inglese

Materiali d’inglese per la didattica a distanza. Maestro Michele Vai alla pagina

Corsi di Inglese online fruibili dagli studenti di tutte le classi della scuola secondaria di primo grado, che vengono pubblicati sotto forma di videolezioni per procedere con la didattica anche a distanza. Vai alla pagina

Invia il tuo materiale a redazione@orizzontescuola.it

Classi virtuali ai tempi del Coronavirus, farlo con Edmodo. Video lezioni gratuite

Didattica a distanza, docenti e studenti ci sono. Appello ai burocrati “lasciateci lavorare”

da Orizzontescuola

di Vincenzo Brancatisano

Didattica a distanza. Secondo un’inchiesta di Skuola.Net alle superiori ormai la fanno quasi tutti. Comunque la si pensi, va dato atto della clamorosa e silenziosa alleanza tra insegnanti e studenti che in pochi giorni e con pochi mezzi e spesso senza una preventiva formazione burocratica hanno allestito il più grande ed efficace accampamento didattico in tempo di guerra.

Quello che si chiede ora alla burocrazia è: lasciateci fare, lasciateci lavorare ispirandoci alla libertà costituzionale di insegnamento, non assillarci con carte da compilare.

Sappiamo noi come fare per raggiungere anche l’ultimo studente, per dirgli che ci siamo, che il prof c’è, e che se non può seguire la lezione online – perché non può, perché non vuole, perché ha paura di quello che vede e che sente provenire da lì fuori, perché ha il babbo o la mamma che lavorano nei supermercati o negli ospedali e teme per la loro vita, che se ne possano andare ben presto al cimitero anche loro senza poterli salutare, perché il babbo e la mamma si odiano e ora si picchiano davanti a lui che neppure può scappare nel parco, perché se era demotivato prima lo è ancora oggi, che se i prof a scuola cambiavano in continuazione la disposizione dei banchi per adeguarsi alle ultime trovate pedagogiche lui non se ne fa niente ora di queste ultime trovate pedagogiche.. – ecco, se lui o lei non possono seguire le lezioni, possono sapere che la scuola c’è, c’è ora un indirizzo istituzionale per ogni docente, al quale si possono rivolgere per allacciare un contatto con il loro inseparabile smartphone.

La scuola c’è, e più aperta di prima, i docenti hanno rinunciato in questi giorni anche al giorno libero oltre che alla domenica. Ci lascino lavorare senza costrizioni, non emanino altre Circolari, lascino fare al buon senso e alla professionalità degli insegnanti della quale in queste ore sono testimoni milioni tra mamme, papà e nonni.

Ci sono anche dei problemi, ma questi c’erano anche prima e ce ne saranno, ma non è questo il momento di aggravarli con altra burocrazia. So di dirigenti scolastici che ordinano ai docenti di seguire pedissequamente l’orario tradizionale, infliggendo loro e soprattutto agli alunni cinque, sei ore consecutive davanti a uno schermo.

Questo è disumano e contrario ai principi elementari delle neuroscienze e dispiace constatare che se non sono i dirigenti a ordinarlo ci pensano i docenti più realisti del re a infliggersi e a infliggere agli alunni e ai colleghi la propria ansia da prestazione, che si aggiunge a quella di finire il programma e alla smania della valutazione normale a tutti i costi dimenticandosi che sta succedendo fuori non è altrettanto normale. Fuori c’è una pandemia che sta mietendo vite umane e la scuola non ha chiuso anzitempo perché è arrivata anzitempo l’estate.

Azzolina: la scuola è l’arma più potente, al fianco dei ragazzi anche nelle difficoltà

da Orizzontescuola

di redazione

Messaggio su Facebook della Ministra dell’istruzione Lucia Azzolina.

Oggi la scuola sarebbe stata in piazza, con migliaia di persone, a Palermo, la città di Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Libero Grassi e di tanti altri servitori dello Stato assassinati dalla mafia. Gli studenti avrebbero partecipato in massa, con striscioni e cartelli colorati, alla Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa da Libera Contro le Mafie.

L’emergenza che stiamo vivendo ha cambiato inevitabilmente i programmi. Questo non vuol dire rinunciare alla riflessione, alla memoria.

Dobbiamo tutti, in ogni occasione, ricordare chi ha dato la vita per difendere la Costituzione e la nostra libertà, chi ha fatto da scudo per noi di fronte alla violenza della mafia.

La nostra scuola è l’arma più potente, l’unica davvero in grado davvero di costruire un futuro migliore e di vivificare la nostra splendida Costituzione. Le nostre ragazze e i nostri ragazzi sono gli anticorpi che dobbiamo proteggere e far crescere nella consapevolezza che non esiste società sana se i cittadini non si prendono cura dei diritti e non praticano la solidarietà. Sono certa che anche a distanza la scuola saprà far riflettere su questi temi. Il suo esserci, in questi momenti difficili, al fianco dei ragazzi è un segnale potente: lo Stato non abbandona i suoi figli, ma li accompagna, sta al loro fianco. Anche nella difficoltà.

Coronavirus: esami di Stato, frequenza e didattica a distanza nei CPIA

da Orizzontescuola

di redazione

Il Ministero ha pubblicato le prime indicazioni per il contenimento dell’epidemia del coronavirus per i CPIA.

Esame di Stato

Le prime indicazioni riguardano l’esame di Stato a conclusione del primo periodo didattico del primo livello, che si svolgerà l’ultimo giorno utile del mese successivo all’adozione del provvedimento con cui viene disposta la ripresa delle attività didattiche ovvero secondo tempi e modalità che verranno tempestivamente comunicati.

Frequenza minima del percorso di studio personalizzato (PSP)

Riguardo alla frequenza minima del percorso di studio personalizzato in sede di scrutinio finale, i Collegi docenti terranno conto della sospensione delle attività didattiche nel deliberare le “motivate deroghe” previste dalla nota DGOSV prot. n.22381 del 31 ottobre 2019.

Commissione per la definizione del Patto formativo individuale

Si fa riferimento alle disposizioni, di cui alla nota dipartimentale prot. n. 279 dell’8 marzo 2020, relative a “Riunioni degli organi collegiali” che si intendono applicabili anche alla Commissione di cui all’art. 5, comma 2 del DPR 263/12

Attività didattica a distanza

Per quanto riguarda l’attività didattica a distanza, si confermano le disposizioni impartite con la nota dipartimentale prot. n. 278 del 6 marzo 2020.

Il Ministero segnala la sezione predisposta dal MI dedicata alla Didattica a Distanza https://www.istruzione.it/coronavirus/didattica-a-distanza.html, nonché per i percorsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana “IL GRANDE PORTALE DELLA LINGUA ITALIANA” (http://www.italiano.rai.it/) predisposto da RAI, Ministero dell’Interno e MI e per i percorsi di primo livello secondo periodo didattico la piattaforma “ADULTI IN FORMAZIONE” (http://adultiinformazione.indire.it/fad/), predisposta da INDIRE.

Personale ATA

I DS dei CPIA, sentito l’USR competente, possono disporre la chiusura delle sedi associate.

Tale decisione discende dalla specificità della struttura dei CPIA e delle disposizioni relative all’assegnazione del personale in parola.

Scuole carcerarie

Si sottolinea, altresì, la necessità di favorire, in via straordinaria ed emergenziale, in tutte le situazioni ove ciò sia possibile, il diritto all’istruzione attraverso modalità di apprendimento a distanza anche per i frequentanti i percorsi di istruzione degli adulti presso gli istituti di prevenzione e pena in accordo con le Direzioni degli istituti medesimi.

I citati gruppi regionali PAIDEIA sosteranno i CPIA nell’individuare d’intesa con gli Istituti di prevenzione e pena interessati le modalità più adeguate ed opportune per svolgere la didattica a distanza presso le scuole carcerarie tenuto conto, laddove siglati, anche dei protocolli tra USR e PRAP competenti; particolare attenzione andrà rivolta alle attività in favore dei soggetti sottoposti a provvedimenti penali da parte dell’autorità giudiziaria minorile.

CPIA circolare

Didattica a distanza, anche per i bambini della scuola dell’infanzia?

da La Tecnica della Scuola

È prevista la didattica a distanza anche per i bambini della scuola dell’infanzia?

Questa è la quindicesima FAQ pubblicata dal Ministero dell’Istruzione nella pagina dedicata alla didattica a distanza, pernsata per supportare le scuole in questo delicato momento.

La risposta del Ministero è:

Nel caso dei bambini più piccoli per i quali le attività educative si realizzano attraverso momenti di cura, di relazione, di apprendimento, di esplorazione e gioco, la didattica a distanza potrà essere organizzata attraverso semplici forme di contatto a distanza. Si raccomanda, ad esempio, di favorire, con le modalità ritenute più opportune, la relazione educativa con i bambini e di fornire alle famiglie suggerimenti e indicazioni sulle possibili attività da svolgere nel periodo di sospensione.

La pagina delle FAQ si è arricchita anche di altre due domande e risposte:

Le attività collegiali programmate fino al 3 aprile devono svolgersi regolarmente?

In tutte le scuole sono sospese le riunioni in presenza degli organi collegiali in presenza fino al 3 aprile 2020. Le riunioni stesse possono svolgersi solo in modalità telematica.

Si svolgeranno regolarmente le competizioni e le olimpiadi studentesche, come quelle di filosofia o di italiano?

Lo svolgimento di tutte le prove è sospeso fino al 3 aprile 2020. Appena possibile saranno comunicate le nuove date.

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 22 marzo 2020

Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale. (20A01807)

(GU Serie Generale n.76 del 22-03-2020)