Ordinanza Ministero della Salute 28 marzo 2020

IL MINISTRO DELLA SALUTE
DI CONCERTO CON
IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

Ulteriori misure urgenti di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. (20A01921)

(GU Serie Generale n.84 del 29-03-2020)

Il “Salvaprecari” 2019/20

Il “Salvaprecari” 2019/20

S.B.C. (Scuola Bene Comune)  visto il blocco delle attività didattiche deciso per  l’epidemia da Coronavirus già a decorrere  dal 5 marzo e che con ogni probabilità durerà  fino alla fine delle lezioni propone in sede di conversione in legge del DL Cura  Italia un emendamento all’art.121 che preveda per i tutti i supplementi temporanei, non solo per quelli destinatari di proroga della supplenza,  che lo scorso anno hanno svolto  un servizio  pari a 180 giorni anche non consecutivi ovvero ininterrottamente dal primo febbraio agli scritini finali riconoscimento dell’anno scolastico ai fini della maturazione dei 12 punti ovvero per la maturazione del servizio per partecipare con  al concorso speciale nella scuola secondaria di primo e secondo grado.

Libero Tassella
SBC

Vicini alla scuola che non chiude

Vicini alla scuola che non chiude

Un’iniziativa di Proteo Fare Sapere, Edizioni Conoscenza e FLC CGIL

Vicini alla scuola che non chiude, che non rinuncia al rapporto con i bambini, i giovani, le famiglie.

Vicini a quanti (insegnanti, dirigenti, personale Ata), in una condizione così drammatica per tutto il Paese, sono impegnati per mantenere viva la relazione educativa e il ruolo della scuola pubblica. Dedichiamo a loro queste pillole di formazione a distanza. Un contributo a un impegno inedito e difficile, un modo della nostra Associazione di essere parte di quel mondo della scuola e della formazione che non si ferma.

Pillole di formazione con al centro i nostri valori di riferimento per una scuola democratica, aperta, inclusiva.

A noi interessa comprendere, capire, approfondire: quali cambiamenti nel profondo si stanno determinando nel mondo della scuola alle prese con una vicenda così drammatica? Quali nuove relazioni tra persone sono state sperimentate? Come si è ridefinita la relazione didattica e come è stata vissuta, sia da docenti che studenti? E l’organizzazione del servizio, quali nuove sfide ha posto ai dirigenti e a tutto il personale della scuola? Come sono state vissute le prime esperienze di apprendimento di nuove tecnologie?

La rubrica Vicini alla scuola che inaugureremo a breve sul nostro sito, si propone di ascoltare, raccogliere testimonianze e materiali. Per capire; la scuola, come del resto l’intero Paese, dopo questa drammatica vicenda non sarà più la stessa.

Un ringraziamento al prof. Giuliano Franceschini che insegna Didattica generale e Pedagogia speciale all’Università di Firenze e che ha curato, insieme ad altri suoi colleghi, i contributi che vengono gratuitamente messi a disposizione di tutti.

Di seguito i link delle lezioni:
Lezione 1: La didattica a distanza, istruzioni per l’uso
Lezione 2: Istruzione, Educazione, Formazione: sinonimi?

Per info, per inviare un intervento o materiale utile alla rubrica: viciniallascuola@proteofaresapere.it

Dario Missaglia
Presidente Associazione Proteo Fare Sapere

Titanic Italia

Titanic Italia: per evitare che affondi, correggere il paradigma

di Carlo Ruta

(storico e saggista)

I numeri dell’infezione in Italia si confermano enormi. La cifra dei morti registrata da domenica 22 febbraio ad oggi, cioè in appena 5 giorni, ha superato quelli che la Cina ha contato in quattro mesi. E il cauto ottimismo che veniva esibito da vari ambienti da qualche giorno, per la lieve flessione nell’aumento dei contagi, ha lasciato il posto, ancora una volta, alla disillusione, ad una realtà che, come si è cercato di documentare da un po’ di giorni, sfugge ormai ad ogni controllo e che richiede, è il caso di ribadirlo ancora, uno sguardo più lungo e una correzione severa del paradigma.

Le semplificazioni, in una fase di emergenza come questa, non aiutano infatti a comprendere e a muoversi nel modo più idoneo. Bisogna cominciare a scomporre i dati, molto differenti da regione a regione, guardare in faccia la realtà mettendo da parti la superbia del restare fedeli ai propri modelli, anche quando si dimostrano inefficaci, e, infine, cominciare a prestare una maggiore attenzione all’ascesa virulenta dell’infezione in altri Stati europei, che rischia di abbattersi sul Paese come un’onda di ritorno. Spero di riuscire, una volta ancora, a farmi capire e continuo a sperare che esista un qualche «giudice a Berlino».

Ad una lettura disincantata delle cose, continua ad emergere in realtà che l’emergenza sanitaria non è più risolvibile nei tempi brevi con i mezzi di contrasto che sono stati impiegati: le ragioni, suggerite anche da uno sguardo retrospettivo, dall’anamnesi delle grandi epidemie del passato, sono state già esposte e non è il caso di ritornarci. Ma la situazione va aggravandosi perché, da un lato il morbo, dall’altro una serie di misure adottate senza i dovuti distinguo, stanno producendo una ulteriore emergenza, economica, quindi sociale e civile, mentre peggiora la scena complessiva, globale.

Il morbo avanza appunto in tutta Europa, con picchi esorbitanti in Spagna, dove i ritmi sempre più ricalcano quelli italiani, e si sta radicando negli Stati Uniti, con epicentro a New York, megalopoli irradiante per definizione, con tutto quel che di tragico può derivarne. Il maggiore focolaio del contagio in questo momento rimane comunque l’Italia, dove è fin troppo facile prevedere che tra 4-5 giorni i morti supereranno i 10.000, ossia tre volte tanto quelli contati dalla Cina da novembre ad oggi, mentre si aggrava la situazione nelle aree del Paese che nella prima fase sono risultate meno colpite.

Malgrado l’isolamento in casa delle famiglie italiane e l’arresto di gran parte delle attività economiche, il contagio diventa sempre più impetuoso nel Nord, sale pericolosamente nelle regioni del Centro, come testimonia tra l’altro il caso Fondi, e rischia d’impennarsi nelle aree meridionali, dove cresce intanto il disagio economico. In Sicilia, dove i livelli di povertà, di sottoccupazione e di precariato sono elevati a prescindere, e dove la chiusura delle attività economiche può sfocare in fenomeni sociali destabilizzanti, sono stati ufficializzati già oltre mille contagi, e non è facile prevedere cosa potrà accadere nelle prossime settimane, anche a causa delle decine di migliaia di persone che dal Nord si sono riversate nei luoghi d’origine.

Non ci si può fermare allora ad una lettura semplificata dei dati e dei fatti, che chiamano invece ad atti consapevoli delle comunità, del paese civile, dell’opinione pubblica, e non solo di chi è chiamato a responsabilità di governo e di intervento sanitario. Un paese civile bene informato e consapevole può riuscire ad impedire infatti che si vada ad esiti ancora più catastrofici. Mi si consenta allora, ancora una volta, una breve digressione, alche per fugare alcuni possibili equivoci di fondo.

La storia delle grandi epidemie documenta che il morbo finisce solitamente con lo sconvolgere il sentire comune. La paura di un’entità enigmatica che corrode i corpi tende a generare una sorta di «virus» percettivo e rappresentativo, che corrode le menti, sobilla l’immaginario, alimentando stati di tensione in grado di procurare ulteriori danni materiali. Determina in sostanza uno stato d’insicurezza, impedisce lo sguardo sul futuro, mentre viene meno la facoltà di attingere, in tutto o in parte, al consueto paniere di risorse. Tale condizione è capace di sommuovere i costumi identitari, le regole morali, le dinamiche di gruppo e perfino familiari, mentre tende a intrecciarsi biecamente con il tarlo del pregiudizio, preesistente e connaturato ad ogni epoca, che in contesti simili porta a bollare come responsabili del contagio le «alterità» sociali, etniche, politiche, religiose, ideologiche, e così via. Tutto ciò interagisce quindi con le questioni sociali, le tensioni economiche e le conflittualità di ceto, offrendo anche l’opportunità di regolare ogni sorta di conti preesistenti. Nella peste del 1347-50 crebbe la caccia agli Ebrei, ritenuti responsabili del contagio. Nel colera dell’Ottocento si andava a caccia degli avvelenatori, che venivano individuati spesso in ambienti istituzionali, negli organi di polizia e nei ceti più facoltosi, accusati spesso di voler ridurre la popolazione per difendere le loro ricchezze.

Il quadro odierno presenta purtroppo anche questo tipo di «ricorsi», esaltati peraltro dai social, con la parte dell’avvelenatore attribuita di volta in volta ad una Cina cospiratrice contro l’Occidente, ad un Putin lanciato contro l’Europa e l’America di Trump, alle grandi case farmaceutiche interessate al controllo globale dei vaccini, ai sistemi politici decisi a liberarsi di un bel po’ di anziani, e così via farneticando. Ma a fronte di queste assurdità, possono rivelarsi ancora più spiazzanti gli atteggiamenti fatalistici, catatonici e afasici, che possono ravvisarsi, purtroppo, anche là dove non dovrebbero esistere proprio.

Per vincere occorre lanciare una sfida di consapevolezza, liberandosi da ogni filtro distorcente, deformante o riducente. Se mi si consente di impiegare ancora una volta, con un po’ di disagio, la metafora della guerra, dal Cesare del De bello gallico si evince con chiarezza l’atteggiamento e la strategia di fondo dei Romani al cospetto dei Galli e dei Germani, nelle fasi in cui tali popoli, «barbari», impedivano l’estensione del limes. Era ben chiaro ai comandanti delle legioni che la percezione non corretta dello scenario bellico costituisce un danno a prescindere, e tale consapevolezza contribuì di certo alla longevità di Roma. Da gennaio di quest’anno, la visione delle cose difetta radicalmente. Appare perciò ben chiaro il rischio che l’Italia sta correndo.

#LEGGIAMOUNASTORIA

#LEGGIAMOUNASTORIA, LA STAFFETTA LETTERARIA LANCIATA ON LINE DA #IOLEGGOPERCHÉ

Luciana Littizzetto, Luigi Garlando e gli attori di “Un posto al sole”

Milano, 27 marzo 2020Prosegue e non si ferma #leggiamounastoria, la staffetta letteraria social di #ioleggoperché, l’iniziativa nazionale per la creazione e il potenziamento delle biblioteche scolastiche, organizzata e promossa dall’Associazione Italiana Editori (AIE), che da due settimane contribuisce a rimettere al centro di questo momento difficile i libri e la lettura.

Sono arrivati ormai a un centinaio, infatti, i videodi scrittori e scrittrici che – grazie al supporto delle case editrici e all’attiva collaborazione conPiù libri più liberi, la fiera nazionale della piccola e media editoria – accompagneranno conuna lettura, un breve testo, un messaggio postato ogni giorno sui canali social del progetto e sul sito www.ioleggoperche.it la community che da cinque anni segue il progetto.

Dopo la partenza con Rudy Zerbi, ambassador dell’iniziativa, questa seconda settimana ha visto – tra gli altri – autori come Silvia Avallone, Chiara Francini, Aldo Simeone, e ora la staffetta prosegue con Luigi GarlandoAlessandra Sala e Matteo Saudino.

Da lunedì una nuova sorpresa: Luciana Littizzetto, ambassador di #ioleggoperché, dà appuntamento ai lettori per tre giorni consecutivi con le filastrocche di Gianni Rodari (online alle ore 16 di lunedì 30 marzomartedì 31mercoledì 1 aprile).

E prosegue inoltre il sostegno amichevole e spontaneo a #ioleggoperché di “Un posto al sole”, la storica serie televisiva in onda su Rai 3, prodotta da Rai Fiction e ambientata a Napoli. Dopo aver portato l’iniziativa, a ottobre 2019, all’interno della sceneggiatura e degli ambienti di due puntate della scorsa edizione, in questi giorni di difficoltà cinque attori dello sceneggiato hanno deciso di partecipare a #leggiamounastoria: Michelangelo Tommaso,Miriam Candurro, Riccardo Polizzy Carbonelli, Amato D’Auria, Maria Maurigi dedicano al pubblico una breve lettura, tratta da un libro a loro caro, nello “speciale Un posto al sole” della staffetta, online domenica 29 marzo

#ioleggoperché è un progetto di AIE, in collaborazione con Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), con l’Associazione Librai Italiani (ALI), con il Sindacato Italiano Librai e Cartolibrai (SIL), con l’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) e con il Centro per il libro e la lettura, Confindustria – Gruppo Tecnico Cultura e Sviluppo, con il supporto di SIAE – Società Italiana Autori ed Editori. Il progetto ha il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero per i Beni e le Attività culturali e del Turismo (MIBACT) e della Banca d’Italia.

Si svolge con il sostegno di Mediafriends Onlus, Lega Serie A e Lega B e con il contributo di Pirelli.

Mediapartner: Corriere della Sera, Gruppo Mondadori, la Repubblica, La7, TGcom24, Rai, SKY.

Mediasupporter: Giornale della Libreria, Il Fatto Quotidiano, Il Giornalino, ILlibraio.it, Radio Capital, Studenti, Sorrisi e Canzoni TV

Aderiscono, oltre alle librerie indipendenti di ALI SIL: Ancora, LaFeltrinelli, Giuntialpunto, Libraccio, Librerie Claudiana, Librerie Coop, MondadoriStore, Paoline, San Paolo, TCI Touring Club Italiano, Ubik.

Per saperne di piùwww.ioleggoperche.it 

Social

Facebook: @ioleggoperche – https://www.facebook.com/ioleggoperche/

Twitter: @ioleggoperche – https://twitter.com/ioleggoperche

Instagram: @ioleggoperche – https://instagram.com/ioleggoperche

YouTube: https://www.youtube.com/ioleggoperchévideo

Assunzione ricercatori

È stato prorogato al 30 ottobre 2020 il termine per l’assunzione dei ricercatori.

La scadenza per la presa di servizio dei ricercatori di cui all’art. 24, co. 3, lett. b), della legge n. 240 del 2010, a valere sulle risorse del piano straordinario 2019 attribuite con D.M. 8 marzo 2019 (prot. n. 204) era fissata al 30 aprile 2020.

Il Decreto Ministeriale 27 marzo 2020 (prot. n. 2), è stato trasmesso agli Organi di controllo per la registrazione.

Scuole chiuse per coronavirus, ipotesi nuovi calendari: in classe fino a luglio

da Il Messaggero

ROMA Tutti in classe fino a luglio e (o) in anticipo sul prossimo anno con le scuole aperte dal 1 settembre. Il ministero sta rivedendo i calendari scolastici per recuperare le lezioni perdute in piena emergenza da Covid-19 e intanto arriva la conferma sulla maturità: a far l’esame ci saranno solo docenti interni alle singole classi. Il ritorno tra i banchi, per gli 8 milioni di studenti italiani, ancora non è previsto: la ministra all’istruzione Lucia Azzolina, intervenuta ieri in Senato, ha spiegato che si tornerà «solo quando ci saranno le condizioni di sicurezza». Per ora quindi non c’è una data, l’unica certezza è che la chiusura fissata al 3 aprile sarà prorogata a breve.

RECUPERO
Si guarda alle modalità di recupero delle lezioni saltate e nuovi criteri per dare i voti ai ragazzi che continuano comunque a studiare tramite la didattica a distanza: il ministero, come ha spiegato Azzolina, è al lavoro per definire nuove modalità per la valutazione di fine anno nelle classi cosiddette intermedie, quelle che non hanno gli esami finali, e di recupero dei programmi. L’idea è quella di avviare, non appena possibile, corsi di recupero pomeridiani e comunque di valutare la partecipazione dei ragazzi alle lezioni online, considerando il programma realmente svolto con la classe. Saranno rivisti anche i requisiti di accesso agli esami di Stato, per la terza media e la maturità, e la struttura dell’esame del diploma che avrà solo membri interni in commissione.
Non è ancora stata fissata la data di rientro tra i banchi, per la quale sarà necessario considerare il parere della comunità medico scientifica in base ai dati sull’andamento del contagio, e potrebbe variare anche quella di fine lezioni a giugno o addirittura quella di avvio del prossimo anno scolastico a settembre. Il Miur sta infatti lavorando alla «ridefinizione del calendario scolastico nazionale e dei calendari regionali, nel rispetto delle prerogative delle Regioni». Che cosa significa? Il calendario scolastico, da anni stabilito dalle singole Regioni, potrebbe variare in base alle necessità dei territori. Potrebbe quindi rendersi necessario tenere aperte le scuole fino a fine giugno, se non addirittura a luglio, sempre nel rispetto delle prerogative delle Regioni: vale a dire ad esempio che nelle Regioni più calde come la Sicilia, dove è complicato far lezione in estate con le temperature decisamente elevate, questa opzione potrebbe essere scartata.

ANTICIPO
Allo studio anche la possibilità di far partire le lezioni del prossimo anno scolastico il 1 settembre. Per riuscirci sarà necessario avere tutti i docenti in cattedra in anticipo: una missione quasi impossibile per la scuola, anche per questo le procedure di mobilità partiranno a breve e comunque in anticipo rispetto al passato. Si sta giocando, infatti, una corsa contro il tempo per assicurarsi che la didattica vada avanti. Nelle scuole le lezioni vanno avanti, tra tante difficoltà, in modalità online: un sistema da perfezionare nel tempo anche per garantire le stesse possibilità a tutti.
In questo senso va il decreto, firmato ieri dalla ministra Azzolina, per distribuire alle scuole 85milioni sulla didattica a distanza, previsti nel decreto Cura Italia: 10 milioni serviranno alle scuole per l’acquisto delle piattaforme e-learning e degli strumenti digitali utili per l’apprendimento a distanza, anche per l’accessibilità dei ragazzi con disabilità, e 70 milioni saranno utilizzati per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso gratuito, i dispositivi digitali necessari per seguire le lezioni da casa mentre 5 milioni serviranno a formare il personale scolastico. Il tema della formazione dei docenti sta emergendo in queste ultime settimane in cui gli insegnanti, per la prima volta, si sono ritrovati a dover fare lezione con strumenti spesso mai utilizzati prima.

Azzolina: «Si tornerà in classe solo se e quando ci saranno le condizioni»

da Corriere della Sera

Ma la valutazione dei maturandi sarà fatta dai loro professori. Un bel sollievo per gli studenti che si preparano all’esame di Stato e che ancora aspettano di capire se ci saranno novità riguardo anche all’ammissione all’esame: potrebbero, in deroga, essere ammessi anche coloro che hanno delle insufficienze.

Cambierà il calendario scolastico?

Non è però questa l’unica novità alla quale sta lavorando il Miur. Se Azzolina ha confermato che l’anno scolastico è valido comunque, sia che si torni nelle prossime settimane, sia che non si torni fino a settembre, altri saranno i cambiamenti che ci saranno nei prossimi mesi. A breve, ha annunciato Azzolina parlando al Senato, ci saranno provvedimenti in deroga alle leggi attuali riguardo non solo la valutazione intermedia e finale degli studenti ma anche per quanto riguarda il recupero degli apprendimenti: che cosa succederà agli studenti, potranno essere rimandati? E’ probabile che anche chi ha insufficiente possa recuperare nel prossimo anno scolastico. Al ministero stanno pensando anche di modificare il calendario del prossimo anno scolastico, ma prima di prendere decisioni si dovrà capire davvero – per citare la ministra – «quando e se le scuole riapriranno».

La didattica a distanza

Azzolina ha fatto il punto sulla didattica a distanza: secondo il monitoraggio del ministero il 67% delle scuole che hanno attivato l’attività a distanza, prevede per essa specifiche forme di valutazione, cioè i voti. Più di 6,7 milioni di alunni è raggiunto, attraverso mezzi diversi, da attività didattiche a distanza, o ormai 9 scuole su 10 hanno attivato attività e materiali per gli alunni con disabilità. Solo una scuola su due si è attivata per riunioni di organi collegiali a distanza: un po’ poco per poter procedere poter avere valutazioni e programmi omogenei in tutto il Paese. Per questo serviranno i fondi che cominciano ad affluire alle scuole per mettere a punto la didattica a distanza e per dare pc e device a tutti coloro che ancora non li hanno: sono stati stanziai 85 milioni, di cui 10 per il potenziamento di piattaforme e strumenti digitali per l’apprendimento a distanza; 70 milioni per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso, dispositivi digitali individuali per la fruizione delle piattaforme di apprendimento e per garantire la connettività di rete nei territori ove essa sia carente o mancante; 5 milioni per la formazione del personale scolastico sulle metodologie e le tecniche per la didattica a distanza.

Azzolina in Senato: anno scolastico valido. Maturità con commissari tutti interni

da Il Sole 24 Ore

di Claudio Tucci

Al ministero dell’Istruzione si valuta il percorso legato all’emergenza sanitaria. Di sicuro, niente rientro in classe il 6 aprile. Lo stop si allungherà fino a maggio. Ipotesi estrema: settembre

A oggi l’unica certezza è che le scuole non riapriranno il prossimo 6 aprile. A confermarlo, nei giorni scorsi, è stato il premier Giuseppe Conte, e a lasciarlo intendere è stata anche la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che mercoledì 25 marzo al question time alla Camera, e oggi nel corso dell’informativa in Senato, ha chiarito come il rientro di ragazzi e docenti dovrà avvenire nella «massima sicurezza». Ma quando, appunto, tutto ciò avverrà? Molto, se non tutto, dipenderà dall’evoluzione dell’emergenza sanitaria. Al ministero dell’Istruzione si aspettano le comunicazioni ufficiali delle autorità mediche, ma intanto si stanno valutando i possibili scenari.

Prima ipotesi: aule aperte a maggio
La prima ipotesi allo studio è che lo stop alle attività didattiche iniziato lo scorso 5 marzo possa proseguire almeno fino a inizi/metà maggio. Ciò consentirebbe un ritorno alla normalità per gli oltre 8 milioni di studenti, anche dal valore simbolico, per una manciata di giorni visto che i vari calendari scolastici indicano la chiusura dell’anno a partire dall’8 giugno.

Ipotesi estrema: si rientra a settembre
Al ministero dell’Istruzione non si esclude nulla. Come ipotesi estrema c’è quella di finire così l’anno scolastico e far riprendere le lezioni a settembre con l’avvio del nuovo anno. Uno scenario, questo, che si spera di escludere viste le pesanti ripercussioni su scuole e famiglie.

Azzolina in Senato: l’anno scolastico è valido
La ministra Azzolina, nel corso del suo intervento in Senato, ha confermato come l’anno scolastico, a prescindere dagli scenari ipotizzati, sarà comunque valido per tutti, anche se non si raggiungeranno, come ormai sembra scontato, i 200 giorni di lezioni previsti dall’attuale normativa.

Anche l’altro requisito, oggi stabilito dalle norme per considerare regolare, ai fini della valutazione finale, l’anno sui banchi, vale a dire la frequenza dei ¾ del monte ore annuale personalizzato non dovrebbe avere conseguenze negative sul percorso degli studenti (si chiarirà, infatti, che si tratta di monte ore effettivamente svolto dall’istituto).

Maturità con commissari tutti interni
Altro tema molto atteso per circa 500mila studenti è la sorte dell’esame di Maturità. L’intenzione della ministra è che si faccia e sia in ogni caso un esame serio, seppur tenendo conto delle difficoltà dell’attuale situazione. Anche qui più la riapertura arriverà a ridosso dell’esame (si parte il 17 giugno con italiano) più le prove dovranno essere “light”. Tra le ipotesi di modifica più accreditate c’è quella che riguarda le commissioni d’esame che potrebbero essere costituite da soli membri interni, più presidente esterno (oggi, i commissari sono tre interni, tre esterni, oltre al presidente esterno).

Stop ad alternanza e forse Invalsi
Un’altra ipotesi in circolazione sarebbe il sempre più probabile stop all’obbligatorietà della scuola-lavoro, visto il sostanziale fermo delle attività esterne, in azienda, a oggi bloccate fino al 3 aprile. Anche sull’Invalsi si dovrebbe procedere a slegarlo dell’esame di Stato.

Azzolina: in arrivo i 43,5 milioni per le pulizie delle scuole
La ministra Azzolina ha poi annunciato di aver firmato «il decreto ministeriale di ripartizione tra le istituzioni scolastiche delle risorse, per un totale di 43,5 milioni di euro. Vi è di più. Il decreto-legge citato ha previsto, come ripreso in altri passaggi del mio intervento, uno specifico stanziamento di euro 85 milioni per l’anno 2020 al fine di consentire alle istituzioni scolastiche di dotarsi immediatamente di tutti gli strumenti utili per l’apprendimento a distanza e agli studenti meno abbienti di poterne fruire».

Didattica a distanza, raggiunti 6,7 milioni di studenti
Azzolina ha, inoltro, fornito gli ultimi numeri sulla didattica a distanza. L’elearning ha raggiunto più di 6,7 milioni di alunni, attraverso mezzi diversi. Il 67% delle scuole che hanno attivato l’attività a distanza, prevede per essa specifiche forme di valutazione. L’89% delle scuole ha predisposto attività e materiali specifici per gli alunni con disabilità. Il 48% delle scuole ha svolto riunioni degli organi collegiali a distanza. Per spingerla ulteriormente sono stati stanziati 85 milioni.

Didattica digitale, raggiunti 6,7 milioni di studenti (sugli 8,3 milioni complessivi)

da Il Sole 24 Ore

di Cl. T.

Il 67% delle scuole che hanno attivato l’attività a distanza, prevede per essa specifiche forme di valutazione; attualmente più di 6,7 milioni di alunni è raggiunto, attraverso mezzi diversi, da attività didattiche a distanza. Circa l’80% quindi sul totale di 8,3 milioni di studenti.

I dati del monitoraggio
Sono alcuni dei dati del monitoraggio condotto dal ministero dell’Istruzione in queste settimane e illustrati ieri dalla ministra, Lucia Azzolina in Senato. L’89% delle scuole ha predisposto attività e materiali specifici per gli alunni con disabilità; l’84% delle scuole ha predisposto attività e materiali specifici per gli alunni con Dsa; il 68% delle scuole ha predisposto attività e materiali specifici per gli alunni con BES non certificati; il 48% delle scuole ha svolto riunioni degli organi collegiali a distanza.

In arrivo i fondi alle scuole
Per spingere la didattica a distanza il dl 18 ha stanziato 85 milioni di euro:
-10 milioni alla dotazione o al potenziamento – per le scuole – di piattaforme e strumenti digitali per l’apprendimento a distanza;
-70 milioni di euro per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso, dispositivi digitali individuali per la fruizione delle piattaforme di apprendimento e per garantire la connettività di rete nei territori ove essa sia carente o mancante;
-5 milioni per la formazione del personale scolastico sulle metodologie e le tecniche per la didattica a distanza.

Azzolina firma decreto: al via la distribuzione di 85 milioni per la didattica a distanza

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha firmato il decreto ministeriale per distribuire alle scuole, in attuazione del decreto legge del governo “Cura Italia”, 85 milioni per il potenziamento della didattica a distanza. Di questi, 10 milioni potranno essere utilizzati dalle istituzioni scolastiche per favorire l’utilizzo di piattaforme e-learning e per dotarsi immediatamente di strumenti digitali utili per l’apprendimento a distanza, o per potenziare quelli già in loro possesso.

Ponendo attenzione anche ai criteri di accessibilità per le ragazze e i ragazzi con disabilità. Altri 70 milioni saranno utilizzabili per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso gratuito, dispositivi digitali per la fruizione della didattica a distanza. I restanti 5 milioni serviranno a formare il personale scolastico.
I 70 milioni per i dispositivi digitali saranno distribuiti fra le scuole tenendo conto del numero totale di alunni dell’istituto (per il 30% del totale dell’importo), ma anche dell’indicatore Ocse Escs (per il 70% del totale dell’importo), che consente di individuare le aree dove ci sono famiglie più bisognose e dove, soprattutto, sono meno diffuse le dotazioni digitali.

«Abbiamo scelto un criterio che ci consentirà di raggiungere meglio le zone del Paese e le famiglie dove c’è maggiore necessità – sottolinea Azzolina -. Queste che distribuiamo sono risorse importanti per la scuola con cui oggi rispondiamo a un’emergenza, ma attraverso cui gettiamo anche le basi per il futuro. Tutto quello che stiamo facendo in questo momento rappresenta un patrimonio che ci resterà e consentirà alla comunità scolastica di crescere e migliorarsi ancora».

Il decreto individua le risorse disponibili scuola per scuola. Appena arriveranno nelle “casse” dei loro istituti i dirigenti scolastici potranno utilizzarle immediatamente.

Il provvedimento firmato stabilisce anche le modalità per ripartire fra le scuole i 1.000 assistenti tecnici informatici previsti dal decreto “Cura Italia” che potranno dare supporto ai docenti per la didattica a distanza. Saranno assegnati alle istituzioni scolastiche del primo ciclo, dove oggi queste figure non esistono.

Il decreto incrementa, infine, il Fondo per le emergenze educative del ministero di 2 milioni di euro, anche questi utilizzabili per le esigenze delle scuole per fronteggiare l’emergenza Coronavirus sul piano della didattica.

La ministra ha poi firmato il provvedimento, anche questo previsto dal decreto legge “Cura Italia”, che assegna alle scuole 43,5 milioni per pulizie straordinarie e acquisto di gel e prodotti igienizzanti. Il ministero invierà una circolare operativa alle scuole per l’attuazione del decreto “Cura Italia”.

Sono 1,5 miliardi gli studenti a casa, l’Unesco lancia un’azione

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

L’Unesco ha annunciato la costituzione di una grande coalizione mondiale formata da organizzazioni internazionali, ong e imprese private per aiutare un miliardo e mezzo di bambini e studenti rimasti senza scuola a causa della pandemia di coronavirus.

La coalizione ha l’obiettivo di «aiutare gli Stati a sviluppare le migliori soluzioni d’insegnamento a distanza per raggiungere i bambini e i giovani più a rischio», ha indicato in un comunicato l’organizzazione dell’Onu.

Secondo l’Unesco, l’87 per cento della popolazione scolastica mondiale è toccata dalla chiusura delle scuole a causa del coronavirus, pari a 1,5 miliardi di scolari e studenti in 165
Paesi.

Proroga supplenze brevi anche se rientra titolare per Ministero si applica dal 17 marzo. Bozza nota

da Orizzontescuola

di redazione

Coronavirus e misure di tutela per i supplenti disposte dal Decreto Cura Italia: il Ministero sta predisponendo una nota in cui spiega come interpretare il riferimento normativo.

Il documento, disponibile sul sito dell’IC Cornelio di Rovito (CS) è una bozza (manca ancora il numero di protocollo) ma è importante perché risponde all’interrogativo di questi giorni, ossia la decorrenza della proroga dei contratti dei supplenti temporanei.

Personale docente

Il Ministero precisa innanzitutto che “la disposizione in esame, motivata dall’esigenza di potenziamento della didattica a distanza, può trovare applicazione solamente dalla data di entrata in vigore del Decreto Legge” e dunque dal 17 marzo 2020, data in cui il Decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale o in data successiva.

Le segreterie hanno a disposizione sul SIDI un codice apposito N19  “Supplenza per la copertura del posto disponibile dopo il 31/12″, nell’ambito della quale dovrà essere spuntato uno specifico flag “Supplenza emergenza sanitaria COVID-19”.

Il termine è fissato sulla base dei DPCM in vigore al 3 aprile 2020, con eventuali proroghe nel caso di prolungamento della fase emergenziale.

In ogni caso la proroga o l’attribuzione della supplenza  è comunque subordinata al fatto che l’aspirante sia “provvisto di una propria dotazione strumentale per lo svolgimento dell’attività lavorativa” (art. 121, c. 1 del D.L. 18/2020), “disponibilità che potrà essere assicurata dal DSGA in quanto consegnatario e dal dirigente scolastico attraverso l’istituto del comodato d’uso”

Personale ATA

Il Ministero precisa per le supplenze ATA non si dà luogo alla proroga nel caso di rientro del titolare.

Ferma restando la vigenza dei contratti di supplenza in essere sino alla loro scadenza, l’applicazione dell’art. 121 subordina la sottoscrizione di ulteriori contratti alla possibilità di poter svolgere le mansioni del profilo funzionale di appartenenza in modo agile, con la disponibilità di propria dotazione o attraverso il comodato sopra citato.

Per quanto concerne il personale ATA che, non essendo impiegabile, rientra nell’ambito di applicazione dell’articolo 87, comma 3, del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18, la supplenza o la proroga della supplenza in essere è attribuibile solo per esigenze indifferibili e che non possano essere altrimenti coperte, secondo le disposizioni del Dirigente scolastico.

I soldi a disposizione

Le risorse necessarie alla stipula di contratti di supplenza breve e saltuaria vengono comunicate in base alla spesa sostenuta dalla singola istituzione scolastica nel triennio precedente nella mensilità di riferimento.

Il dirigente scolastico pertanto avrà cura di verificare che gli incarichi di supplenza breve vengano attribuiti entro i limiti delle risorse assegnate, operando se necessario le opportune valutazioni.

La Direzione Generale per le risorse umane, finanziarie e i contratti sta provvedendo a rendere noto l’importo disponibile presso ciascuna istituzione scolastica.

La bozza della nota

Mobilità e graduatoria interna di istituto, domande online e cartacee

da Orizzontescuola

di redazione

Mobilità e soprannumerari, presentazione domande online e cartacee.

Termini

L’ordinanza ministeriale n. 182/2020 indica la tempistica relativa alla mobilità per l’a.s. 2020/21:

Presentazione domande online

I docenti, entro i succitati termini (28 marzo-21 aprile), presentano domanda volontaria  di trasferimento e passaggio di ruolo/cattedra, tramite istanze online.

Perdenti posto e presentazione domanda

Nel caso in cui si venisse dichiarati perdenti posti nella scuola di titolarità, dopo i termini di presentazione delle domande, leggiamo nell’OM n. 182/2020, l’istanza va presentata in modalità cartacea, secondo il modello fornito dal Ministero:

Pertanto le domande presentate dal personale dichiarato soprannumerario dopo la scadenza del termine relativo al personale docente…

La domanda va presentata, tramite la scuola di servizio, all’Ufficio scolastico territorialmente competente, entro i termini per la comunicazione delle domande al SIDI. Nel caso dei docenti entro il 5 giugno.

Graduatoria interna di istituto

Ricordiamo che la graduatoria interna di istituto, per i docenti, va formulata e pubblicata entro il prossimo 6 maggio.

La succitata graduatoria è utile ai fini dell”individuazione di eventuali soprannumerari, in caso di contrazione dell’organico dell’autonomia, ossia di riduzione del numero di classi.

Didattica a distanza, il ministro Azzolina ha firmato decreto per distribuzione fondi alle scuole

da La Tecnica della Scuola

“La Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha firmato il decreto ministeriale per distribuire alle scuole, in attuazione del decreto legge del governo ‘Cura Italia’, 85 milioni per il potenziamento della didattica a distanza”.

Così in una nota il Miur.

“Di questi, 10 milioni potranno essere utilizzati dalle istituzioni scolastiche per favorire l’utilizzo di piattaforme e-learning e per dotarsi immediatamente di strumenti digitali utili per l’apprendimento a distanza, o per potenziare quelli già in loro possesso. Ponendo attenzione anche ai criteri di accessibilità per le ragazze e i ragazzi con disabilita’. Altri 70 milioni – continua il comunicato – saranno utilizzabili per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso gratuito, dispositivi digitali per la fruizione della didattica a distanza.

I restanti 5 milioni serviranno a formare il personale scolastico. I 70 milioni per i dispositivi digitali saranno distribuiti fra le scuole tenendo conto del numero totale di alunni dell’istituto (per il 30% del totale dell’importo), ma anche dell’indicatore Ocse Escs (per il 70% del totale dell’importo), che consente di individuare le aree dove ci sono famiglie più bisognose e dove, soprattutto, sono meno diffuse le dotazioni digitali”.

“Abbiamo scelto un criterio che ci consentirà di raggiungere meglio le zone del Paese e le famiglie dove c’è maggiore necessità – ha dichiarato la ministra Lucia Azzolina – Queste che distribuiamo sono risorse importanti per la scuola con cui oggi rispondiamo a un’emergenza, ma attraverso cui gettiamo anche le basi per il futuro. Tutto quello che stiamo facendo in questo momento rappresenta un patrimonio che ci resterà e consentirà alla comunità scolastica di crescere e migliorarsi ancora”.

Continua il comunicato: “Il decreto individua le risorse disponibili scuola per scuola. Appena arriveranno nelle ‘casse’ dei loro istituti i dirigenti scolastici potranno utilizzarle immediatamente. Il provvedimento firmato stabilisce anche le modalità per ripartire fra le scuole i 1.000 assistenti tecnici informatici previsti dal decreto ‘Cura Italia’ che potranno dare supporto ai docenti per la didattica a distanza. Saranno assegnati alle istituzioni scolastiche del primo ciclo, dove oggi queste figure non esistono. Il decreto incrementa, infine, il Fondo per le emergenze educative del Ministero di 2 milioni di euro, anche questi utilizzabili per le esigenze delle scuole per fronteggiare l’emergenza Coronavirus sul piano della didattica. La Ministra ha poi firmato il provvedimento, anche questo previsto dal decreto legge ‘Cura Italia’, che assegna alle scuole 43,5 milioni per pulizie straordinarie e acquisto di gel e prodotti igienizzanti”.

“Il Ministero – conclude la nota – invierà una circolare operativa alle scuole per l’attuazione del decreto ‘Cura Italia’”.