1 MAGGIO: UN NEW DEAL DELLA CULTURA

1 MAGGIO, GIOVANI UNESCO: UN NEW DEAL DELLA CULTURA

Roma, 1 mag. – “Nella giornata internazionale del lavoro avanziamo due proposte concrete, che come giovani italiani che operano nel nome dell’UNESCO non possono che partire proprio dalla cultura. 
La prima: usciamo dalla crisi attraverso la più grande iniezione di risorse nel patrimonio culturale italiano: i giovani. Un New Deal per la Cultura capace di proteggere il patrimonio italiano 
attraverso l’assunzione a tempo indeterminato del più alto numero possibile di giovani che si occupano di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, sia di quello materiale che di quello immateriale. 
La seconda: accesso gratuito a tutti i musei e luoghi della cultura statale per i giovani sotto i 35 anni. La marginalizzazione si combatte attraverso l’innalzamento del livello culturale e la riduzione delle disuguaglianze educative. Nessun ostacolo di natura economica può frapporsi tra i giovani e la cultura, che resta la più grande arma di libertà. Non ci sfugge che per realizzare queste proposte serve denaro. Ma probabilmente si tratterebbe di cifre più ridotte di quelle destinate a voci di spesa meno essenziali e strategiche.
Oggi più che mai è necessaria la ricostruzione della dimensione pubblica per scongiurare l’aumento delle disuguaglianze e per stimolare anche il settore privato a dare il suo contributo nella stessa direzione. Noi ci crediamo”.

Così Antonio Libonati, presidente dell’Associazione Italiana Giovani per l’UNESCO in una lettera aperta.

Per l’emergenza sanitaria rischia di chiudere il 30% delle scuole paritarie cattoliche

da Il Sole 24 Ore

di Andrea Perrone, Marco Miccinesi, Marco Allena e Marco Grumo *

Per l’emergenza sanitaria rischia di chiudere il 30% delle scuole paritarie cattoliche. La necessità di ricollocare circa 300.000 studenti e sostenere oltre 40.000 lavoratori disoccupati può comportare sino a 5 miliardi di spesa pubblica. Questo, in sintesi, l’allarme lanciato sulla stampa da gestori e analisti di politiche scolastiche. Non sono mancate, al riguardo, le iniziative della politica. Tutti gli emendamenti proposti in sede di conversione del Decreto Cura Italia, tuttavia, sono stati respinti o superati dal ricorso al voto di fiducia.

C’è spazio, però, per provare a ragionare. Si consideri la chiusura delle scuole per l’infanzia conseguente al lock-down. I provvedimenti del Governo hanno comportato l’interruzione del servizio, senza molte alternative. Ci si sarebbe, quindi, aspettati che le scuole fossero trattate come le altre imprese, con riguardo, per esempio, alla garanzia pubblica sul finanziamento bancario.

Di per sé, i decreti del Governo assicurano questa parità di trattamento: la garanzia è accordata alle imprese, secondo la nozione europea, e, quindi, a «ogni entità, a prescindere dalla forma giuridica rivestita, che eserciti un’attività economica». Il diavolo, però, è nei dettagli. Il modulo per accedere alla garanzia predisposto dal Mise richiede l’iscrizione al registro delle imprese, mentre la gran parte degli enti gestori di paritarie sono iscritti solo nel Rea, sicché le banche non danno seguito alla pratica. Non sarebbe, quindi, ragionevole che il Mise modificasse il modulo di accesso, così da eliminare una palese disparità di trattamento?

Negli altri ordini di scuole il tema riguarda il futuro. Il calo atteso del Pil mette a rischio i ricavi delle scuole, essendo verosimile che molte famiglie di classe media non potranno permettersi la retta. Il problema è degli enti gestori delle scuole, ma anche dello Stato, che dovrà ricollocare gli studenti delle paritarie nelle scuole statali. Può essere utile, infatti, ricordare che, per lo Stato, il costo medio annuo di uno studente delle paritarie è di 500 euro, mentre è di 6.500 euro per uno studente della scuola pubblica. Di qui un rilevante aumento della spesa pubblica, destinato ad aggravare un debito pubblico già alto e ancor più in ascesa dopo l’emergenza sanitaria.

È, quindi, sensato “saturare” le paritarie. Si è proposto, a tal fine, di consentire la detrazione delle rette. L’idea è interessante, ma lascia aperto un problema finanziario: secondo le regole tributarie ordinarie, le famiglie pagano oggi e possono detrarre solo un anno dopo. Meglio, quindi, consentire una detrazione a valere sul periodo di imposta di esborso, mediante un atto notorio o un’autodichiarazione che attesti l’avvenuto pagamento. Un regalo ai ricchi? No, se si seguono adeguate regole di proporzionalità, per cui la detrazione scende all’aumentare del reddito familiare e sale al crescere del numero di figli. A meno di non pensare a un sistema più moderno: un bonus da spendere per la scuola paritaria, di importo pari al costo standard per studente, calcolato secondo criteri di efficienza e sostenibilità.

  • Cesen – Centro studi sugli enti ecclesiastici – Università Cattolica del Sacro Cuore


Riapertura scuole a Settembre, si potrebbe non ritornare in classe. Azzolina, tre scenari

da Orizzontescuola

di redazione

Il Ministro Azzolina è intervenuta a RaiNews affrontando diverse tematiche, tra le quali quella del rientro a settembre che molto caro sta sia ai docenti che alle famiglie. Non è esclusa l’ipotesi che a scuola non si rientri.

“Stiamo lavorando per tornare a scuola a settembre.

Tre sono gli scenari: il migliore è tornare nella massima normalità come la conosciamo da sempre;

può essere che il coronavirus ci sia ma che non sia aggressivo, allora il ritorno in classe sarà a piccoli gruppi: possiamo prevedere allora una metà in presenza e una metà a distanza;

la terza è di un coronavirus molto aggressivo, è quella che nessuno si augura.

A settembre a scuola bisogna tornare tutti, noi non vediamo l’ora di risentire la campanella, abbiamo bisogno di normalità nel rispetto della sicurezza”.


Adozione libri di testo: si attendono chiarimenti da parte del Ministero

da La Tecnica della Scuola

C’è incertezza nelle scuole sul problema delle adozioni dei libri di testo per il prossimo anno.
L’articolo 1 del decreto legge 22, all’esame del Senato in questi giorni per la conversione in legge, stabilisce infatti che nel caso in cui l’attività didattica in presenza non riprenda entro il 18 maggio i libri di testo già adottati per il corrente anno scolastico si devono intendere confermati anche per il 2020/2021.
C’è però chi sostiene che nel frattempo il decreto legge n. 18 convertito nella legge 27 del 24 aprile ha consentito la convocazione dei collegi dei docenti in videoconferenza e quindi i collegi potrebbero benissimo procedere alla adozione dei libri di testo.
Per la verità l’osservazione non ci sembra particolarmente pertinente perché il decreto 22 collega la conferma dei libri di testo non alla impossibilità di convocare i collegi in presenza ma alla ripresa delle lezioni entro il 18 maggio.
Oltretutto c’è un problema pratico rilevante: per poter adottare i testi i docenti devono avere la possibilità di mettere a confronto diversi materiali in modo da scegliere quelli ritenuti più adeguati e corrispondente agli obiettivi formativi e didattici del PTOF dell’istituzione scolastica.

E, ovviamente, nelle condizioni attuali appare del tutto improbabile che i docenti abbiano la possibilità di visionare i testi proposti dalle diverse case editrici.
Senza considerare poi che le norme del TU 297/94 tuttora in vigore prevedono che le proposte di adozione vengano formulate dai consigli di classe o di interclasse convocate con la presenza dei genitori.

In ogni caso è bene ricordare che questa disposizione del DL 22 potrebbe essere modificata in sede di conversione; si tratta quindi di capire se nel passaggio in Commissione Cultura del Senato verranno approvati degli emendamenti sul punto.

Va poi aggiunto che tutti gli anni il Ministero emana una circolare con le disposizioni sull’adozione dei libri di testo.
Quindi c’è da augurarsi che il MI intervenga al più presto sulla questione in modo da dissipare ogni dubbio.

Azzolina: apriremo le scuole d’estate per i bimbi fino a 6 anni

da La Tecnica della Scuola

Il rientro nelle aule scolastiche avverrà a settembre, ma si prevedono delle eccezioni: riguardano i bambini dei nidi e delle scuole dell’infanzia, per i quali dopo il via libera del presidente del Consiglio Giuseppe Conte è ora giunta la conferma che potranno accedere negli istituti probabilmente da luglio. A fornirla è stata la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina parlando a Rai News il 30 aprile.

“A maggio faremo sapere alle famiglie”

“Per i più piccoli – ha detto Azzolina – stiamo studiando delle soluzioni non solo nella prospettiva di settembre ma anche molto più vicine nel tempo, sto lavorando con gli enti locali e gli altri ministri. La scuola riapre a settembre ma stiamo lavorando per dare risposte a maggio alle famiglie“.

A disposizione locali, cortili e palestre

Nelle scuole, però, non si farà didattica vera e propria.

A luglio e agosto metterò a disposizione locali, cortili e palestre delle scuole per realizzare i centri estivi. Non ci sarà didattica e non verrà coinvolto il personale scolastico ma il Terzo Settore”, ha concluso Azzolina.

Dirigenti scolastici: posti liberi e fenomeno reggenze

da La Tecnica della Scuola

Si fa un gran parlare – e non a torto – delle prossime assunzioni di docenti e delle modalità di reclutamento anche perché si tratta di numeri molto alti a cui corrisponde un vuoto negli organici non trascurabile.

Poco invece si sente in merito ai nuovi dirigenti scolastici che presto dovranno coprire tantissimi posti per effetto di centinaia di pensionamenti a cui si aggiungono ulteriori posti disponibili in organico.

Eppure si tratta di una questione che non può essere trascurata perché il fenomeno delle reggenze che caratterizza l’avvio di ogni anno scolastico è destinato ancora a presentarsi ma questa volta in un contesto completamente insolito a causa dell’emergenza covid-19. Vero è che dopo l’ultima iniezione di più 2000 nuovi DS nel circuito scolastico, le reggenze si sono drasticamente ridotte, ma oggi più che mai l’avvio dell’a.s. che comunque andranno le cose si profila più complesso e problematico degli altri anni impone una attenta valutazione del fenomeno reggenze.

Il MI determina ogni anno la consistenza dell’organico dei dirigenti scolastici per ciascun USR e nelle varie regioni le forze sindacali vengono informate. Il decreto ministeriale adottato viene trasmesso alla Corte dei Conti e all’Ufficio Centrale di Bilancio ai fini della registrazione. Per il reclutamento c’è un lungo elenco da cui attingere considerando che la graduatoria dell’ultimo concorso bandito per 2900 posti conta circa 3400 posizioni. Attraverso di essa sono stati assunti circa 2000 DS nell’a.s. 2019/20.

Restano dunque 900 vincitori in attesa di assunzione a cui si aggiungono coloro che in prima battuta sono stati dichiarati idonei ma che essendo stata trasformata la graduatoria del concorso in graduatoria ad esaurimento hanno il diritto all’assunzione per future immissioni oltre le 2900 previste. Ma quanti saranno i posti disponibili? Al momento, alcune agenzie di formazione stanno organizzando e proponendo corsi per l’aggiornamento e per l’avvio dell’a.s. rivolti ai DS futuri. In alcuni casi si invitano tutti coloro che sono presenti in graduatoria altri indicano i primi 2900. Sembrerebbe un indizio per trovare una risposta (700, 800, 900 ?) ma verosimilmente si tratta di una fuga in avanti.

E mentre alcune forze sindacali spingono per ottenere più posti possibili giungono notizie che la maggioranza parlamentare ha preparato un emendamento che se dovesse essere approvato consentirebbe a coloro che non hanno superato il concorso e che hanno un contenzioso in atto di accedere ad un corso-concorso al termine del quale gli aspiranti sarebbero inclusi in coda alla graduatoria permanente dei vincitori e degli idonei.

Personale ATA, a scuola solo se è necessario. La Flc Cgil avvisa

da La Tecnica della Scuola

 

“Per evitare equivoci è bene chiarire, prima che le amministrazioni scolastiche di qualsiasi livello si facciano venire l’improvvido scrupolo, che il personale amministrativo tecnico e ausiliario della scuole dovrà ritornare negli edifici scolastici solo dopo che un protocollo Amministrazione – sindacato abbia preso le necessarie decisioni in merito”. A dirlo in una nota è la Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

“Continua ad essere indispensabile per la sicurezza di tutti, conformarsi al ragionamento che meno persone vanno in giro e meglio è, soprattutto se non vi è indifferibile necessità lavorativa. E’ questo il caso delle scuole: se non si svolge attività didattica e se non è necessario lavorare in presenza, le scuole rimangono chiuse anche per il personale amministrativo tecnico e ausiliario. Il quale – continua la nota del sindacato – potrà continuare a prestare servizio in lavoro agile”.

“Quando il tema del rientro si porrà, conclude la nota, ciò dovrà avvenire attraverso un protocollo che il Ministero dovrà concordare con le organizzazioni sindacali, come è avvenuto e avviene per tutti gli ambienti lavorativi”.

Mobilità Ata 2020, presentate più di 26mila domande. I risultati pubblicati il 2 luglio

da La Tecnica della Scuola

Le domande di mobilità del personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario (Ata) presentate online per l’anno scolastico 2020/2021 sono state complessivamente 26.564.

Di queste, 66 sono state inoltrate avvalendosi di un delegato per la presentazione. Le domande hanno riguardato sia spostamenti territoriali (25.514), che passaggi ad altro profilo (1.050). Per presentarle c’era tempo dall’1 aprile al 27 aprile scorso.

I risultati della mobilità saranno pubblicati il 2 luglio sul sito del Ministero.

Maturità 2020, Azzolina: “Ordinanza a breve, 5 studenti interrogati al giorno”

da La Tecnica della Scuola

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, nel corso di un’intervista rilasciata a Rai News dà ulteriori info sulla maturità che si svolgerà da mercoledì 17 giugno con una prova orale: “Gli esami di maturità si faranno in presenza. Il percorso scolastico sarà considerato di più rispetto agli anni scorsi. Il colloquio inizierà con un argomento che gli studenti concorderanno prima sulle materie di indirizzo. L’ordinanza ci sarà a breve. Basta studiare e andrà bene. Saranno interrogati 5 ragazzi mediamente al giorno”. 

“Per i più piccoli stiamo studiando delle soluzioni non solo nella prospettiva di settembre ma anche molto più vicine nel tempo, sto lavorando con gli enti locali e gli altri ministri. La scuola riapre a settembre ma stiamo lavorando per dare risposte a maggio alle famiglie. A luglio e agosto metterò a disposizione locali, cortili e palestre delle scuole per realizzare i centri estivi. Non ci sarà didattica e non verrà coinvolto il personale scolastico ma il Terzo Settore”, ha aggiunto.

Sul rientro, invece: “per il ritorno a scuola a settembre si prospettano 3 scenari: il primo, quello più auspicabile, con il ritorno alla normalità così come la conosciamo; il secondo a gruppi, con una parte in aula e l’altra a distanza; il terzo, con il coronavirus ancora molto aggressivo, che tutti vorremmo evitare”.

In precedenza, intervistata dall’agenzia Vista, Azzolina ha detto: “La prossima settimana ci sarà ordinanza pronta per gli esami”.

Organici 2020-2021, De Cristofaro: “Non ci sarà nessun taglio”

da La Tecnica della Scuola

“Il prossimo anno scolastico non avremo taglio di organico e questo è sicuramente un primo dato positivo in controtendenza, ma in questo caso sono d’accordo con lei, è del tutto insufficiente. La scuola italiana aveva bisogno di ridurre il numero di studenti per classe e dell’allungamento del tempo scuola già molto prima di questa emergenza sanitaria”.

Lo scrive su Facebook il sottosegretario all’istruzione Peppe De Cristofaro in un post indirizzato al governatore della Campania Vincenzo De Luca. Ieri il presidente della Regione ha infatti inviato una lettera alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, invitandola a procedere a un potenziamento degli organici e intervenire contro le cosiddette classi pollaio.

“Tutti noi dovremmo trarre la lezione da questo tragico Covid-19 – prosegue il sottosegretario di Leu – di ritenere la sanità e la scuola i nostri pilastri strategici su cui investire per costruire il futuro. Invertendo definitivamente una tendenza di anni, fatta di tagli, corse alle privatizzazioni, riforme sbagliate. Accolgo positivamente le sue proposte – dice De Cristofaro a De Luca – e il ministero dell’istruzione lavora nella stessa direzione già da mesi. Ma da soli riusciremo a fare esclusivamente interventi mirati e non strutturali. Abbiamo bisogno che la necessità  di risorse e investimenti importanti sulla scuola diventi una battaglia di senso comune nel Paese e una priorità per tutta la politica, per il governo nazionale, per tutte le regioni e le autonomie locali. Solo così cambiamo la scuola e miglioriamo il Paese”.

Didattica a distanza e tutela della privacy

Scuola, iniziativa su didattica a distanza e privacy, tra opportunità e rischi

Il 5 maggio webinar gratuito di Indire, Studio Legale EY e Fondazione Agnelli

Roma, 29 aprile 2020 – L’emergenza sanitaria ha comportato la sospensione delle attività didattiche ordinarie e l’avvio in tempi molto ristretti di iniziative di didattica a distanza (DaD): un impegno enorme, su larga scala, che rappresenta una sfida inedita per docenti, dirigenti scolastici, studenti e famiglie e, in quanto tale, porta con sé opportunità e rischi anche sul piano della privacy.

Per approfondire questi temi, Indire, Fondazione Agnelli e Studio Legale EYhanno organizzato martedì 5 maggio (ore 15.00) il webinar “Didattica a distanza e tutela della privacy. Norme, prassi e questioni aperte”L’evento è gratuito ed è accessibile online al seguente linkhttps://bit.ly/2ScrC71(passworddadprivacy).

Partendo dalla relazione tecnica realizzata dagli specialisti di EY e dall’ufficio del Garante per la protezione dei dati personali, il webinar intende coinvolgere alcuni esperti che operano a vario titolo nel mondo della scuola per discutere sulle implicazioni legate all’uso delle piattaforme educative e dei prodotti digitali per la scuola in termini di protezione dei dati sensibili degli utenti e tutela della privacy.

Il programma prevede, in apertura, i saluti istituzionali di Giovanni Biondi, Presidente Indire, Stefania Radoccia, Managing Partner Tax&Law EY Mediterranean, Andrea Gavosto, Direttore Fondazione Agnelli, e Giuseppe Busia, Segretario Generale – Garante per la protezione dei dati personali. A seguire, le relazioni tecniche di Luigi Neirottie Alessandra Pietroletti, Soci Studio Legale Tributario EY (dipartimento IT & Data Protection), e di Francesco Modafferi, Dirigente di ruolo – Garante per la protezione dei dati personali. Nella seconda parte, si susseguiranno le testimonianze di attori coinvolti a più livelli nella didattica a distanza, come Antonello Giannelli, Presidente ANP, Giuseppe Ferrari, Direttore editoriale Zanichelli, Enrico Bellini, Public Policy Manager Google, Marco De Rossi, CEO Weschool, e Adriano Allora, CFO Maieutical Labs.

Festa del Lavoro

Una Festa particolare in tutto il mondo, quella del Primo Maggio 2020, dedicata ai lavoratori, ma celebrata senza le piazze affollate e le ormai tradizionali kermesse musicali. Il Ministero dell’Istruzione ha deciso di passarla insieme a studentesse e studenti sui social per non rinunciare a riflettere sull’importanza di questa ricorrenza, anche attraverso la musica.

Ragazze e ragazzi saranno invitati a partecipare a un “concertone” su Instagram, che contribuiranno a realizzare postando le loro esibizioni musicali. A dare il là saranno le studentesse Karen, Sara e Fabiana dell’Istituto Superiore Enzo Ferrari di Susa (TO), con un messaggio in lingua dei segni. Sarà il turno, poi, dei ragazzi della Consulta studentesca della Calabria e di Sveva, studentessa del Liceo Visconti di Roma.

Per partecipare basterà registrare un brano, anche preceduto da un breve messaggio sulla giornata, e postarlo su Instagram, taggando il profilo Instagram del Ministero @misocialig.

Studentesse e studenti potranno celebrare così, con il linguaggio universale della musica, la giornata dedicata al diritto al lavoro e ai diritti dei lavoratori. La festa in musica di questo Primo Maggio animato dagli studenti è dedicata in primis a tutti i lavoratori che, nel mondo, sono impegnati nella lotta contro la pandemia.

Nota 1 maggio 2020, AOODPIT 622

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
Ai dirigenti titolari degli Uffici scolastici Regionali per l’Umbria, la Basilicata e il Molise
e, p.c., al Sovrintendente Scolastico per la Scuola in lingua italiana di Bolzano
all’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca di Bolzano
all’Intendente Scolastico per la Scuola delle località ladine di Bolzano
al Dirigente del Dipartimento Istruzione e cultura per la Provincia di Trento
al Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle D’Aosta
e, per loro tramite, ai Dirigenti Scolastici e ai Coordinatori Didattici delle istituzioni del sistema nazionale di istruzione
e, pc, al Capo di Gabinetto del Ministro dell’Istruzione cons. Luigi Fiorentino
alle OO.SS.

Oggetto: Proseguimento lavoro agile. DPCM del 26 aprile 2020. Istituzioni scolastiche ed educative.