Valutazione nella scuola primaria

Dichiarazione di Dario Missaglia, Presidente nazionale Associazione Proteo Fare Sapere, sulla nota del dott. Marco Bruschi relativa alla valutazione nella scuola primaria.

I voti non sono scomparsi ed è bene che gli insegnanti lo sappiano.
Non è una battuta di fine estate ma il senso della grave e sconcertante nota del Capo Dipartimento del MI, dott. Marco Bruschi.
Una nota grave sul piano politico perché se il Parlamento, con proprio atto legislativo, ha disposto l’abolizione del voto decimale nella valutazione conclusiva per la scuola primaria, una indicazione sulla valutazione intermedia avrebbe richiesto una opportuna verifica in sede di Commissione Istruzione e magari un confronto con le associazioni professionali e sindacali della scuola.
Ridurre l’atto del Parlamento a una questione burocratica, con risposta burocratica, non è un buon servizio alla politica e allo stesso Ministero dell’Istruzione.
La nota è inoltre sconcertante. Le scuole vivono giornate difficilissime alle prese con i mille e delicati problemi della ripartenza; tra dieci giorni milioni di piccoli e grandi torneranno nelle aule dopo una pausa lunghissima e con una emergenza che non è conclusa. Un mondo di relazioni delicatissime da ricostruire. Cosa fa il Capo Dipartimento? Ricorda che i voti decimali esistono!
E così il solco tra la burocrazia e la scuola diventa un baratro: sconcertante ma vero, purtroppo.

MEDICO SCOLASTICO? SOLO COME REFERENTE PRESIDI

SCUOLA. BARTOLETTI (OMCEO ROMA): MEDICO SCOLASTICO? SOLO COME REFERENTE PRESIDI

“PER BAMBINI C’È PEDIATRA, ALTRIMENTI SAREBBE RITORNO AL PASSATO”

 (DIRE) – “Se non definiamo prima le funzioni del medico scolastico, poi quel medico a scuola non saprebbe che
fare”. Risponde cosi’ il vicepresidente dell’Ordine dei medici di
Roma, Pier Luigi Bartoletti, interpellato dall’agenzia Dire in
merito all’opportunita’ di ripristinare il medico scolastico
all’interno delle scuole.
“Bisogna capire bene – prosegue – Oggi a livello di Asl ci sono
gia’ strutture aziendali, composte da varie figure professionali,
deputate al rapporto con le scuole. Il problema vero e’ che
affronteremo per la prima volta un autunno/inverno con una
pandemia in corso. Al di la’ dell’ansia per quello che accadra’,
mi concentrerei piuttosto su quello che sarebbe utile fare.
Personalmente credo che serva la possibilita’ di intervenire, da
un punto di vista medico-sanitario ma anche organizzativo,
qualora si dovessero verificare dei piccoli focolai. Gestire
situazioni di contagio Covid non e’ una cosa banale, e’
necessario un personale formato e preparato. Serve gente capace. E non ce n’e’ tantissima”.

In questi giorni, intanto, sul medico scolastico c’e’ stata polemica con i pediatri. “Le polemiche non mi interessano – commenta Bartoletti – quello che mi interessa e’ capire se una figura medica a scuola puo’ essere d’aiuto come riferimento diretto per i dirigenti scolastici, per varie motivazioni. Secondo me potrebbe essere assolutamente utile, ma non deve accavallarsi con i pediatri, perche’ non ha nulla a che vedere con gli scolari. Diciamo che sarebbe un esperto della gestione delle misure di distanziamento che viene dato a disposizione delle scuole”. I bambini, fino “ad una certa eta'”, prosegue ancora Bartoletti, sono “seguiti dal pediatra, quindi se per medico scolastico si intende il medico dello scolaro, non serve, perche’ c’e’ gia’ il pediatra. Ma poi quale sarebbe esattamente la funzione del medico della scuola? Dovrebbe valutare le varie situazioni? Anche per questo gia’ esistono strutture deputate. Penso invece che sarebbe opportuno specializzare alcune figure: se avessimo riferimenti capillari, di diretta consultazione dai presidi, il medico scolastico in questo caso potrebbe essere utile se ci sono dubbi, richieste o verifiche di congruita’ per esempio sul distanziamento. Ma per quanto riguarda lo scolaro, lui il suo medico gia’ ce l’ha ed e’ il pediatra”.
Bartoletti quindi si chiede: “Per quanto tempo, poi, dovrebbe
rimanere il medico scolastico? Un mese, due mesi, tre mesi?”. La questione in realta’ e’ reintrodurlo in maniera permanente,
perche’ e’ una figura che potrebbe intercettare nei bambini anche
eventuali altre patologie distinte dal Covid, come per esempio il
diabete, la scoliosi, ecc… “Ma cosi’ diventerebbe il medico
dello scolaro e non della scuola – commenta il vicepresidente
dell’Ordine dei Medici di Roma – Per lo scolaro, ripeto, esiste
gia’ il pediatra. Diverso sarebbe un medico scolastico, che
lavora tutte le mattine a scuola, legato soltanto all’emergenza
Covid. Ma se deve essere una figura che, come accadeva in
passato, segnala per esempio le scoliosi, questa e’ roba vecchia,
di cinquant’anni fa. Onestamente sarebbe un ritorno al passato.
Tant’e’ che il medico scolastico esisteva quando non c’erano i
pediatri: il pediatra di libera scelta, che abbiamo solo noi, e’
stato introdotto nel 1999, quindi e’ una figura che esiste dove
non c’e’ il pediatra di base. Dove c’e’ il pediatra e’ stata
eliminata, perche’ sarebbe un doppione, che tra l’altro
lavorerebbe su popolazioni molto numerose, senza un rapporto
fiduciario”

Arcuri: distribuzione banchi entro fine ottobre con 4 criteri

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

«Il 28 agosto è iniziata la distribuzione alle scuole italiane dei banchi e delle sedute acquisiti dal Commissario per l’emergenza Covid-19 per soddisfare il fabbisogno straordinario di oltre due milioni e quattrocento mila banchi (di cui circa 2,007 milioni di banchi tradizionali e 434 mila sedute innovative), secondo le tipologie e dimensioni richieste al Ministero dell’Istruzione, al fine di assicurare l’avvio in sicurezza dell’anno scolastico».Così il Commissario straordinario per l’Emergenza Covid-19 Domenico Arcuri in lettera a tutti i dirigenti scolastici.

«La distribuzione dei banchi è stata avviata partendo da alcuni luoghi simbolici, particolarmente colpiti nel corso della prima fase della pandemia, come Codogno, Alzano, Nembro, le città di Bergamo, Brescia, Piacenza e Treviso, e sta continuando sull’intero territorio nazionale in 17.863 plessi scolastici, per soddisfare l’intero fabbisogno richiesto entro la fine del mese di ottobre. Inoltre, nella provincia di Bolzano, dove la riapertura è anticipata al 7 settembre, l’intero fabbisogno verrà soddisfatto entro il giorno prima – aggiunge – La distribuzione, considerando la complessità del sistema scolastico e la quantità straordinaria di banchi e sedute innovative richieste, di circa dodici volte superiore a quella normalmente realizzata in Italia in un intero anno, sta avvenendo sulla base di una programmazione scaglionata nell’arco temporale previsto. A tal fine sono stati condivisi con gli attori del sistema scolastico quattro criteri di priorità, che hanno consentito di predisporre un calendario articolato di consegne. In primo luogo, si è ritenuto prioritario soddisfare il fabbisogno delle scuole primarie. In secondo luogo, si è ritenuto fondamentale privilegiare i territori nei quali il contagio è stato ed è attualmente più diffuso. In terzo luogo, si è tenuto conto dell’articolazione del calendario di apertura sul territorio, che va dal 7 al 24 settembre. Infine, si è preso atto delle varianze rispetto alla media ponderata sulla base del numero degli studenti, delle richieste ricevute: in alcuni territori (Lazio, Campania e Sicilia) le stesse sono state molto superiori (sino ad otto volte) rispetto ad altri e pertanto si è dovuto procedere ad un bilanciamento nella loro soddisfazione nell’arco temporale di distribuzione, garantendo in ogni caso il completamento entro la fine di ottobre».


Per gli alunni delle elementari valutazione finale in giudizi

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

A partire dal nuovo anno anno scolastico la valutazione finale degli alunni delle scuole elementari verrà espressa in giudizi, mentre quella intermedia continuerà ad essere indicata con votazioni in decimi. Lo prevede una circolare del ministero dell’Istruzione inviata a tutti i dirigenti scolastici.

La novità è stata introdotta dalla legge 41 del 6 giugno scorso, che prevede come dall’anno scolastico 2020/2021, la valutazione finale degli apprendimenti degli alunni della scuola primaria, per ciascuna delle discipline di studio previste dalle indicazioni nazionali per il curricolo, sia «espressa attraverso un giudizio descrittivo riportato nel documento di valutazione e riferito a differenti livelli di apprendimento, secondo termini e modalità definiti con ordinanza del ministro dell’Istruzione».

La nuova norma, però, si legge nella circolare, «nulla dispone per quanto concerne la valutazione intermedia, che resta dunque disciplinata ai sensi dell’articolo 2, comma 1 del Dlgs 62/2017 e dunque con votazione in decimi, salvo successive modifiche che potranno intervenire in sede legislativa».

Elezioni, Anci: appalti per sanificare le scuole dopo il voto

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

I Comuni decideranno con appalti ad hoc quali saranno le aziende che si dovranno occupare della sanificazione degli spazi interni nelle scuole o negli altri locali interessati dal voto: è quanto spiega Loredana Poli, membro della Commissione Istruzione dell’Anci, presidente del Dipartimento Istruzione di Anci Lombardia e assessore all’Istruzione nel Comune di Bergamo.

«Un altro strumento utilizzato – aggiunge l’amministratrice lombarda – è quello degli incarichi diretti, naturalmente tutto dipende dall’entità dell’importo, il tutto nel rispetto delle normative sugli appalti e anche del recente decreto Semplificazioni».

«Questo tipo di attività è stata sempre fatta, a parte il Covid, e ci sono aziende specializzate da anni nella sanificazione dei locali – sottolinea Poli – tant’è che molte di queste operano da tempo nelle strutture ospedaliere e sanitarie. Poi ci sono altre aziende che, soprattutto negli ultimi mesi, hanno organizzato corsi di formazione particolari per poter partecipare ai bandi. Ogni Comune quindi assegna le attività di pulizia e sanificazione sulla base dell’esperienza acquisita e del know how vantato da questo tipo di aziende, naturalmente tenendo conto anche delle certificazioni imposte dai recenti Dpcm».

Proprio in questi giorni i ministeri dell’Interno e della Salute hanno diffuso un protocollo con le informazioni sanitarie e di sicurezza per lo svolgimento del voto del 20 e 21 settembre. Nel documento si sottolinea l’importanza di «assicurare una pulizia approfondita» dei locali prima dell’insediamento del seggio elettorale, compresi androni, corridoi, bagni e ogni altro ambiente che si prevede di utilizzare. «Operazioni che debbono essere svolte anche al termine di ciascuna delle giornate delle operazioni elettorali e comunque nel rispetto di tutte le norme atte a garantire il regolare svolgimento del voto». Nel corso delle operazioni di voto, precisa ancora il protocollo del Viminale e del ministero della Salute, «occorre che siano anche previste periodiche operazioni di pulizia dei locali e disinfezione delle superfici di contatto, compresi tavoli, cabine elettorali e serizi igienici”. Infine in ogni seggio o sezione dovranno anche essere disponibili prodotti igienizzanti per consentire «l’igiene frequente delle mani».

Scuola, le graduatorie pazze per portare gli insegnanti in cattedra

da la Repubblica

 Corrado Zunino

Le Graduatorie online per i precari della scuola, “la cosa di cui vado più fiera” (lo ha ricordato di recente la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina), si stanno rivelando un contenitore di errori e strafalcioni. Sono diventate pubbliche, in queste ore, le prime Graduatorie provinciali per le supplenze, 753.750 domande presentate entro lo scorso 6 agosto, e, come denuncia la Cisl scuola su segnalazione dei docenti iscritti al sindacato, le anomalie sono frequenti e clamorose.

Ad alcuni docenti le cosiddette scuole polo – istituti scelti per controllare, in cinque giorni, le autocertificazioni inserite nel sistema dai precari – hanno riconosciuto 15 anni di servizio sul sostegno quando non avevano lavorato neppure un giorno con i disabili. Professori ora si scoprono su una cattedra di francese “senza aver mai studiato la disciplina”. Una giovane di 22 anni si è ritrovata con 80 punti assegnati solo per i titoli: “Sono troppi, dovrebbe avere due lauree e tre dottorati per giustificarli”, dice la segretaria Cisl Maddalena Gissi.

Facebook è testimone delle Gps pazze. L’insegnante Enrico Molinari sulla pagina “Docenti precari nelle Gps e nelle Gi” rivela: “Il punteggio è fortemente sbagliato su diverse classi di concorso, ho denunciato la questione all’Ufficio scolastico provinciale della mia provincia scrivendo il punteggio attribuito (errato) e il punteggio corretto (calcolato da me)”.

A Palermo sono state pubblicati, sotto la voce “titoli di servizio”, punteggi addirittura negativi: -7,50, -13,50, -50, -60. La graduatoria del gambero. Virginia Lupi, diretta interessata, chiede: come fanno alcuni precari senza servizio (punti 0) ad essere in prima fascia? Come hanno ottenuto l’abilitazione?”. Luigi Cimino: “C’è un docente che a 32 anni ha 143 punti di cui 12 solo di servizio, com’è possibile”. Non è il primato, tuttavia. Il Coordinamento di Scienze della formazione primaria nuovo ordinamento segnala (e mostra in screenshot) una valutazione in provincia di Varese di 3.354 punti per la scuola secondaria. Mai visto nulla di simile nella storia delle graduatorie scolastiche: è stato validato dall’istituto chiamato, a campione, a verificare la bontà delle dichiarazioni. Daniela Rinaldi si autodenuncia: “Ho sbagliato a inserire i titoli di servizio, ci sono possibilità che la scuola polo possa intervenire e correggere?”.

Le graduatorie sono state fin qui pubblicate a Biella e Cuneo (il cui provveditorato le ha congelate), a Firenze, Livorno, Lucca, Prato e Siena. In tutto il Molise e nelle Marche. A Foggia, Lecce e Taranto. Ci sono precari che si sono iscritti regolarmente, hanno avuto una risposta positiva dal sistema, ma ora non si ritrovano negli elenchi. Repubblica ha già raccontato le disavventure informatiche nelle iscrizioni Gps: blocchi dei server, impossibilità a procedere, cancellazioni  metà dell’opera. Le segnalazioni che arrivano dai sindacati, ora, sono queste: “Candidati assenti nelle graduatorie, valutazioni dei titoli sbagliate, difformità di punteggi, voti sul servizio errati”. Sono già partite le Pec agli uffici scolastici e le richieste di ricorsi ai tribunali amministrativi. Insieme, i cinque sindacati scuola di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda, scoperti “gli evidenti errori”, hanno scritto un telegramma alla ministra in cui chiedono di non provvedere alle chiamate in cattedra: “A seguito dell’avvenuta pubblicazione delle Gps e del riscontro di evidenti errori nei punteggi, per consentire alle scuole la possibilità di copertura di tutti i posti fin dal primo giorno di scuola, è fondamentale non adottare alcun provvedimento sulla base delle nuove graduatorie e considerare tuttora vigenti le attuali graduatorie di istituto fornendo Immediate indicazioni agli Uffici scolastici regionali al fine di garantire un regolare avvio dell’anno scolastico”.

Il Mi: “Non torneremo al passato”

Il ministero dell’Istruzione è intenzionato, invece, a procedere rapidamente alla convalidazione delle graduatorie provinciali online e a passare alle chiamate delle supplenze. In un comunicato rilasciato nel primo pomeriggio il Mi ha rivelato di aver già escluso 40 mila domande “che presentavano anomalie”, ma ha confermato che le nomine saranno fatte dalle Gps “entro il 14 settembre”. Si legge: “Gli aspiranti candidati sono stati oltre 753.000le domande 1.938.928visto che gli insegnanti potevano iscriversi per più classi di concorso. Tutte le richieste sono state valutate. La digitalizzazione ha consentito, per esempio, di individuare più rapidamente la dichiarazione di titoli inesistenti da parte di alcuni aspiranti a garanzia di tutti. L’Amministrazione scolastica, centrale e territoriale, sta conducendo tutti i necessari controlli anche sulla base di segnalazioni di possibili errori da rettificare, peraltro in numero infinitesimale rispetto alla mole di domande valutate. Parlare di caos appare, dunque, infondato, pretestuoso e fuorviante. Come ad ogni aggiornamento, gli errori materiali dei singoli uffici sono prontamente rettificati. Anche quelli segnalati alla stampa sono tutti casi già individuati e in via di risoluzione da ieri notte. Chiedere che le Graduatorie Gps non siano utilizzate per ricorrere ai vecchi elenchi significherebbe rinviare la modernizzazione di un sistema che viveva di regole vecchie di venti anni”.

Attacca la Cisl: “La scuola sarà pervasa di ricorsi alla magistratura e di contenziosi che comprometteranno non solo l’avvio dell’anno scolastico, ma tutte le attività didattiche. I precari sono ancora una volta sottoposti alle angherie schizofreniche di una burocrazia ministeriale che vuole apparire efficiente, lasciando per strada diritti e procedure regolari che richiedono tempi adeguati, vista la complessità degli atti e il volume dei richiedenti’.

Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil: ”Questi errori sono l’ennesima dimostrazione che c’è un problema sulla scuola. Abbiamo segnalato più volte i problemi della piattaforma informatica: siamo di fronte a un sistema che letteralmente dà i numeri. Eppure il ministero dell’Istruzione rifiuta di accogliere i reclami dei lavoratori e le correzioni in autotutela, per questo siamo dovuti ricorrere persino alla diffida. Il ministero deve prevedere un tempo congruo per presentare i reclami e procedere alle rettifiche, è inammissibile il rifiuto di un confronto su queste problematiche”.

La Gilda degli insegnanti, con il coordinatore nazionale Rino Di Meglio: “Sarebbe dovuta essere una rivoluzione copernicana destinata a migliorare di gran lunga il meccanismo delle nomine dei supplenti e, invece, si è rivelato un pasticciaccio brutto che sarà foriero di innumerevoli ricorsi. Le segreterie delle cosiddette scuole polo si sono ritrovate con migliaia e migliaia di domande da esaminare, una mole di lavoro umanamente impossibile da smaltire entro i tempi ristretti imposti da viale Trastevere. Proprio per non rischiare di allungare i tempi per l’assunzione dei precari, il ministero dell’Istruzione non ha previsto la pubblicazione delle graduatorie provvisorie, negando così la possibilità di rettificare e integrare le domande. Il risultato è che le istanze presentate contengono numerosi errori, molti dei quali commessi a causa dell’impostazione sbagliata assegnata in origine dal ministero alle domande”.

Tutti i posti per i docenti che mancano

L’anno scolastico, secondo le stime dei sindacati, inizierà con 200.000 ruoli mancanti, da occupare con supplenti. Il caos Gps si aggiunge – nella stagione del Covid – ai naturali pensionamenti non ancora sostituiti, ai concorsi in ritardo. Pino Turi, segretario della Uil scuola: “In Campania resterà vuota quasi la metà dei posti a diposizione: oltre 2.500 posti sui 4.600 autorizzati. In Lombardia quasi duemila posti sul sostegno alle scuole medie. E il quadro si ripete con numeri diversi in Puglia, Emilia Romagna e Veneto. La chiamata veloce, istituita da questo ministero per far scegliere ai precari volontariamente regioni diverse, non andrà a incidere sul precariato che resta drammaticamente irrisolto”. Un esempio delle difficoltà di reclutamento? “In Emilia Romagna resteranno vuoti 563 posti di Italiano e 483 di Matematica nella scuola secondaria di primo grado e 619 sul sostegno al primo grado. In Campania sono ancora senza titolare 414 cattedre di Italiano e 309 di Matematica nella scuola secondaria di primo grado, 139 di Matematica e Fisica nella scuola superiore. In Lombardia ci saranno quasi duemila cattedre vuote per il sostegno nella scuola media. In Puglia 250 cattedre vuote di Matematica e 264 di sostegno alle scuole medie di primo grado”.

Ritorno in classe, il Governo finanzia nuove risorse per la scuola: affitti spazi e noleggio strutture

da OrizzonteScuola

Di Andrea Carlino

Nuove risorse per la scuola a pochi giorni  del ritorno sui banchi. Ad individuarle il Consiglio dei ministri, terminato in tarda serata a Palazzo Chigi.

Il decreto a cui l’esecutivo ha dato il via libera prevede che, “al fine di facilitare le procedure per il reperimento di spazi per  garantire il corretto e regolare avvio dell’anno scolastico 2020-2021  nel rispetto del distanziamento fisico imposto dalle linee guida del  Comitato tecnico-scientifico”, sia possibile “utilizzare, per le  annualità 2020 e 2021, le risorse disponibili attualmente destinate  alla copertura dei canoni di locazione a disposizione dell’Istituto  nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL)  per il programma di investimento scuole innovative e poli  dell’infanzia anche per le aree interne, ancora in fase preliminare,  finalizzandole prioritariamente alle spese per affitti di spazi e  relative spese di conduzione e adattamento alle esigenze didattiche e noleggio di strutture temporanee”, si legge nella nota diffusa da Palazzo Chigi dopo il Cdm.

“Inoltre, le nuove norme semplificano l’assegnazione delle risorse per il rifinanziamento di interventi urgenti in materia di sicurezza per  l’edilizia scolastica stanziate con il decreto-legge 26 ottobre 2019,  n. 124, che, per un ammontare complessivo pari a euro 25 milioni,  vengono destinate a supportare gli enti locali in interventi urgenti  per lavori finalizzati, in particolare, all’adeguamento e  all’adattamento a fini didattici degli ambienti e degli spazi, anche  assunti in locazione”.

Il trasporto pubblico, scolastico e non, per fronteggiare l’emergenza Covid-19 potrà utilizzare le risorse previste dal cosiddetto dl agosto. 

Sul trasporto pubblico, in particolare, la nota diffusa spiega che “in considerazione dell’evoluzione della situazione pandemica e della  necessità di rimodulare il servizio di trasporto pubblico locale,  compreso il trasporto scolastico, in modo da garantire che lo stesso  sia erogato in coerenza con le misure di contenimento della diffusione del COVID-19, si prevede per le Regioni e le Province autonome e per  gli enti locali la possibilità di utilizzare, per il finanziamento di  servizi di trasporto aggiuntivi, le risorse previste dal ”decreto  agosto” (decreto 14 agosto 2020, n. 104), relative all’incremento del sostegno al trasporto pubblico locale e al Fondo per l’esercizio delle funzioni degli enti locali”.

“Al contempo, si introducono misure finalizzate a consentire  l’immediato utilizzo delle risorse previste da parte di ciascuna Regione, Provincia autonoma o ente locale”.

Ritorno a scuola, congedi straordinari e smart working per i genitori con figli under 14 in quarantena

da OrizzonteScuola

Di Andrea Carlino

Congedi straordinari e smart working per  genitori con figli under 14 in quarantena obbligata. Si tratta di una delle misure introdotte nel decreto approvato oggi in Consiglio dei Ministri e contenente anche alcune norme sulla scuola.

“Sono previste – si legge nella nota  diramata da Palazzo Chigi subito dopo il Consiglio dei ministri –  misure in materia di smart working e congedi straordinari per i  genitori di figli minori di quattordici anni nei casi di quarantena  obbligatoria dei figli”.

Esami di Stato secondaria II grado 2020/21: ecco i modelli del diploma e del curriculum studente

da OrizzonteScuola

Di redazione

Nota 15598 del 2 settembre 2020 che trasmette il Decreto ministeriale 6 agosto 2020, n. 88, di adozione dei modelli del diploma finale rilasciato in esito al superamento dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione e del curriculum dello studente

I modelli sono rilasciati a partire dall’anno scolastico 2020/2021. Dall’anno scolastico 2020/21 viene adottato il curriculum dello studente, un documento di riferimento per l’esame di Stato e per l’orientamento dello studente.

La compilazione del curriculum dello studente avviene su piattaforma informatica e anche lo studente avrà le credenziali per compilare il curriculum. Il documento si compone di tre parti:

  • la prima parte, “Istruzione e formazione”, riporta i dati relativi al profilo scolastico dello studente e gli elementi riconducibili alle competenze, conoscenze e abilità
    acquisite in ambito formale e relative al percorso di studi seguito. Essa sarà precompilata attraverso l’utilizzo delle informazioni presenti nel SIDI o nelle banche dati in utilizzo al Ministero. Questa parte è a cura della scuola;
  • la seconda parte, “Certificazioni”, riporta le certificazioni (linguistiche, informatiche o di eventuale altra tipologia) rilasciate allo studente da un Ente certificatore riconosciuto dal Ministero. La compilazione è a cura della scuola e/o dello studente;
  • la terza parte, “Attività extrascolastiche”, è a cura esclusiva dello studente e contiene le informazioni relative alle competenze, conoscenze e abilità
    acquisite in ambiti informali e non formali, con particolare riferimento alle attività professionali, culturali, artistiche e di pratiche musicali, sportive e di volontariato, svolte in ambito extra scolastico.

Tempistica

Da settembre a dicembre 2020, il lavoro sul curriculum sarà svolto direttamente dall’Amministrazione centrale e sarà concentrato sulla prima e la seconda parte.

Entro gennaio 2021 il Ministero emanerà una nota con i dettagli sulla parte relativa alle segreterie scolastiche e sull’integrazione da parte dello studente nella terza parte.

Entro novembre 2020 il MI terrà con i Direttori e i Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici regionali una conferenza di servizio per la presentazione del modello e delle iniziative di accompagnamento e di introduzione del curriculum.

nota esami

modello curriculum studenti

modello diploma

Decreti 88.06-08-2020

Diplomi e curriculum studente: i nuovi modelli

da La Tecnica della Scuola

Sono allegati al D.M. 6 agosto 2020, trasmesso con nota 15598 del 2 settembre, i modelli del diploma finale rilasciato in esito al superamento dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione e del curriculum dello studente.

Con il curriculum dello studente si introduce nel secondo ciclo di istruzione, a partire dall’a.s. 2020/2021, un documento di riferimento per l’esame di Stato e per l’orientamento dello studente.

Come si compila

La compilazione del curriculum dello studente avverrà su piattaforma informatica.

Composizione del curriculum

Parte 1: denominata “Istruzione e formazione”, riporta i dati relativi al profilo scolastico dello studente e gli elementi riconducibili alle competenze, conoscenze e abilità acquisite in ambito formale e relative al percorso di studi seguito. Essa sarà precompilata attraverso l’utilizzo delle informazioni presenti nel SIDI o nelle banche dati in utilizzo al Ministero.

Parte 2: denominata “Certificazioni”, riporta le certificazioni (linguistiche, informatiche o di eventuale altra tipologia) rilasciate allo studente da un Ente certificatore riconosciuto dal MIUR e la sua compilazione è a cura della scuola (se l’informazione è già presente nel sistema informativo) e/o dello studente per eventuali integrazioni.

Parte 3: denominata “Attività extrascolastiche”, è a cura esclusiva dello studente e contiene, in base al dettato della norma, le informazioni relative alle competenze, conoscenze e abilità acquisite in ambiti informali e non formali, con particolare riferimento alle attività professionali, culturali, artistiche e di pratiche musicali, sportive e di volontariato, svolte in ambito extra scolastico. Ogni studente avrà le credenziali per l’accesso alla piattaforma appositamente predisposta e sarà destinatario di specifiche attività di accompagnamento.

Tempistica

Da settembre a dicembre 2020: il lavoro sul Curriculum sarà svolto direttamente dall’Amministrazione centrale per l’implementazione e la compilazione della prima e della seconda parte con i dati già a sistema.

Entro novembre 2020: il M.I . terrà con i Direttori e i Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici regionali, nelle forme che si renderanno possibili, una conferenza di servizio per la presentazione del modello e delle iniziative di accompagnamento e di introduzione del Curriculum.

Entro gennaio 2021: verrà emanata una nota dettagliata sulle modalità di apertura, consultazione, integrazione del curriculum da parte delle segreterie scolastiche in ambiente SIDI e di valorizzazione della terza parte da parte dello studente.

Ritorno a scuola, ci saranno 11 milioni di mascherine al giorno. Arcuri: “Misura senza eguali”

da La Tecnica della Scuola

Il commissario straordinario Domenico Arcuri scrive ai dirigenti scolastici una lettera in cui fa il punto della situazione anche sulle mascherine chirurgiche da consegnare nelle scuole.

Come sapete – si legge nella lettera- è stata già avviata la prima distribuzione gratuita di mascherine chirurgiche e gel igienizzante a tutte le scuole italiane. Si provvederà a continuare a distribuire 11 milioni di mascherine chirurgiche al giorno, per la totalità degli studenti e del personale docente e non docente, nonchè 170.000 litri di gel igienizzante per settimana. Questa misura di prevenzione applicata in Italia non ha eguali in alcun altro Paese“.

La lettera riportata dall’agenzia Dire, fa dunque il riepilogo in merito alla situazione delle mascherine a scuola.

Mascherina in classe: le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico

Proprio in questi giorni si è discusso sul tema alla luce delle indicazioni degli esperti: il Comitato tecnico Scientifico ha recentemente fornito indicazioni circa l’utilizzo della mascherina in classe: il personale scolastico è tenuto ad indossare la mascherina durante la permanenza a scuola.
Invece, seguito alla nuova decisione del CTS, gli alunni, a patto che si rispetti il metro statico, possono non indossare la mascherina durante la lezione.

Inoltre, lo stesso Comitato Tecnico Scientifico, ha stabilito che a scuola va bene la mascherina chirurgica e non quella di comunità, ovvero quella di stoffa. Allo stesso tempo gli esperti hanno dato il via libera alla mascherina trasparente per i docenti, che potranno utilizzarla specialmente nel caso di alunni con disabilità sensoriali all’udito, ad esempio.

Personale ATA ex LSU, dal 1° settembre i contratti sulle 18 ore aggiuntive

da La Tecnica della Scuola

Stipula dei contratti aggiuntivi a tempo determinato, fino al 31 dicembre
2020, a completamento dell’orario di servizio presso la sede di titolarità, per gli ATA ex LSU assunti in ruolo a tempo parziale: questo è l’argomento di cui si occupa la nota 26344 del 1° settembre 2020.

L’articolo 230, comma 2-ter del d.l. 19 maggio 2020, n. 34 (cd. Decreto Rilancio), convertito con modificazioni dalla L. 17 luglio 2020, n. 77 ha infatti previsto che: “Al fine di contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, di favorire la piena ripresa dell’attività didattica in presenza e di assicurare la continuità occupazionale e retributiva, con i soggetti di cui all’articolo 58, comma 5-ter, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, che siano stati assunti in ruolo a tempo parziale, è stipulato, nel corso dell’anno scolastico 2020/2021, un contratto aggiuntivo a tempo determinato fino al 31 dicembre 2020, a completamento dell’orario di servizio presso la sede di titolarità”.

La nota in commento prevede, previa acquisizione della disponibilità del personale interessato dalle misure indicate, che le scuole procedano all’attivazione, nella medesima sede di titolarità, delle 18 ore aggiuntive a tempo determinato, con decorrenza dal 1 settembre 2020 e non oltre il termine del 31 dicembre 2020.

A tal fine, con successiva nota, il M.I. diramerà un apposito schema di contratto a tempo determinato da utilizzare per il riconoscimento delle ore aggiuntive.

La nota conclude con questa precisazione: in caso di assenza temporanea del personale che abbia stipulato i contratti in questione, le supplenze verranno disposte sulle sole 18 ore riconosciute con contratto a tempo indeterminato e non anche sulle ore assegnate a tempo determinato ed a completamento dell’orario di servizio.

Graduatorie Provinciali Supplenze: di nuovo tensione tra Azzolina e sindacati

da Tuttoscuola

Di nuovo alta la tensione tra i sindacati della scuola e la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Terreno di scontro ora sono le Graduatorie Provinciali Supplenti (Gps). Secondo i dati diffusi dal MI sono oltre 753 mila gli aspiranti che hanno chiesto, dal 22 luglio al 6 agosto, l’iscrizione nelle graduatorie, per un totale di quasi due milioni di domande visto che gli insegnanti potevano iscriversi per più classi di concorso. Secondo i sindacati dalla pubblicazione delle prime graduatorie sarebbero però emersi “evidenti errori nei punteggi“.

Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal, e Gilda Unams hanno allora scritto alla ministra Azzolina un telegramma, che è un “atto di messa e mora e diffida”, per chiedere di non utilizzare le graduatorie digilitalizzate e di ritornare ai vecchi elenchi. Immediata la replica della Ministra: “Insensato parlare di caos” visto che “le segnalazioni sono pochissime” e ” tutte in via di risoluzione”, ha detto, garantendo che le nomine per i supplenti avverranno entro il 14 settembre, come stabilito. Anzi a giudizio di Azzolina la novità della digitalizzazione “consentirà nomine più rapide” ed ha “permesso, in sede di valutazione delle domande presentate, di rilevare subito eventuali anomalie e dichiarazioni nulle”. “Tutte le richieste sono state valutate e hanno portato all’esclusione – ha sottolineato Azzolina – di quasi 40 mila domande che presentavano anomalie” ed ha “consentito, ad esempio di individuare più rapidamente la dichiarazione di titoli inesistenti da parte di alcuni aspiranti a garanzia di tutte e tutti coloro che, invece, hanno presentato correttamente la loro domanda”.

Parlare di caos per la ministra è dunque “infondato, pretestuoso e fuorviante” e significherebbe “ignorare lo sforzo fatto dal personale” e “rinviare la modernizzazione di un sistema che viveva di regole vecchie di venti anni”, Proprio i precari (Comitato Nazionale Docenti Precari) oggi hanno fatto sentire la loro voce con una manifestazione in piazza Montecitorio per chiedere “insegnanti in cattedra a settembre”, “apertura in sicurezza” della scuola e per riaffermare, come scritto sui cartelli che avevano appesi al collo, “non sono un docente usa e getta”.

“Per limitare i danni del pasticcio del ministro Azzolina sulle Graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) che rallenterà ulteriormente la ripartenza della scuola, si può fare una cosa sola: modificare la sua ordinanza di luglio, prevedendo la provvisorietà delle graduatorie pubblicate in prima battuta e l’obbligo degli uffici di esaminare i reclami e provvedere sul merito in autotutela”, ha detto il senatore Mario Pittoni, responsabile Scuola della Lega e vice presidente della commissione Cultura a palazzo Madama. “Il comma 1 dell’articolo 9 dell’ordinanza va cioè corretto stabilendo che “il dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale pubblica, sul sito internet dell’Ufficio, le graduatorie provvisorie e comunica il termine di scadenza di 7 giorni per la proposizione di eventuali reclami in merito. Il medesimo dirigente, esaminati i reclami e provveduto in autotutela a modificare le situazioni che potrebbero ingenerare contenzioso con probabile soccombenza della pubblica amministrazione, pubblica sul medesimo sito le GPS…”.

Quei docenti fragili che possono rendere fragile la scuola

da Tuttoscuola

Di tegola in tegola o, se preferite, di problema in problema il percorso verso la riapertura delle scuole in sicurezza è diventato un vero percorso ad ostacoli. Sulla strada accidentata della riapertura delle scuole incombe ora la questione del personale “fragile”, ultimo (forse) in ordine di tempo dei tanti ostacoli da superare per assicurare in qualche modo una partenza di normalità alle lezioni in presenza. Per il momento non ci sono dati certi, ma soltanto un allarme che sa piuttosto di allarmismo.

In una scheda tecnica, puntuale e dettagliata, la Cisl scuola ha illustrato la normativa sui lavoratori fragili, indicandone natura, limiti e tutele. Prima di essere tecnica, la questione dei docenti fragili è gestionale e organizzativa con possibili conseguenze di tenuta del sistema.

Il personale con oltre 55 anni di età fa parte virtualmente dei docenti fragili, perché proprio sulla base dell’età, se coesistono condizioni di rischio derivanti da immunodepressione, da esiti di patologie oncologiche o dallo svolgimento di terapie salvavita o, comunque, da comorbilità, essi vengono maggiormente esposti al rischio di contagio da virus SARS-CoV-2.

La scuola può assorbire una assenza molto contenuta di docenti certificati a rischio (due-tre unità al massimo per istituzione scolastica), ma se fossero di più, il ricorso ad altri supplenti, oltre a quelli che verranno assunti in organico aggiuntivo per fronteggiare l’emergenza, potrebbe creare enormi difficoltà alle scuole, con compromissione del servizio e della continuità didattica.  E, come si sa, gli over 55 nella scuola non sono pochi. Due anni fa, secondo i dati ufficiali del Ministero riportati sul portale dati, tra i docenti di ruolo erano complessivamente il 40,8%, di cui il 49,0% tra gli uomini e il 39,1% tra le donne. Nella secondaria superiore erano il 47,5%, di cui il 52,5% tra gli uomini e il 44,8%. Anche nella secondaria di I grado tra gli over 55 (media complessiva del 40,8%) la percentuale maggiore (44,5%) si trovava tra gli uomini, mentre le donne sfioravano il 40%.
Nella scuola primaria la media generale di docenti over 55 anni era del 35,2%: nella scuola dell’infanzia l’8%.
Tra il personale ATA delle scuole statali la media di età è ancora più alta: 57,2%, di cui il 59,2% tra gli uomini e il 56,3%.

Come si può rilevare, il potenziale di rischio è virtualmente alto, ma è augurabile che non abbia ricadute sul sistema rendendolo fragile e compromesso.  

Nota 4 settembre 2020, AOODPIT 1550

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione

ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
ai dirigenti titolari degli Uffici scolastici Regionali per l’Umbria, la Basilicata e il Molise
e, p.c., ai dirigenti degli Uffici degli Ambiti territoriali

Oggetto: Chiarimenti in merito all’Ordinanza 10 luglio 2020, n. 60. Pubblicazione delle graduatorie provinciali per le supplenze.