S. Ferrara, La grande invenzione

S. Ferrara, La grande invenzione

di Maurizio Tiriticco

“La grande invenzione” è il titolo di un bel libro di Silvia Ferrara, recentemente pubblicato da Feltrinelli. Ed è il sottotitolo che ne chiarisce il contenuto: “Storia del mondo in nove scritture misteriose”. Pertanto, quando ti aggiri in libreria compulsando volumi, come fai a non prendere in mano questo libro, dal titolo così accattivante e, per certi versi, anche di per sé un po’ misterioso? E come fai a non sfogliarlo? Anche perché credevo, da ignorantello quale sono, che in materia di linguistica, dopo le ricerche di qualche decennio fa, ormai il discorso fosse esaurito.

E poi vai subito ai risguardi di copertina: “Silvia Ferrara è professoressa ordinaria di Civiltà egee all’Università di Bologna. Ha studiato all’University College di Londra e all’Università di Oxford e, dopo diversi anni come ricercatrice i Archeologia e Linguistica a Oxford, è tornata in Italia. Nel 2017 il suo progetto di ricerca ha vinto il Consolidator Grant dell’Europaean Research Coincil”. Acquisto immediato! Poi, più curioso che mai, tornato a casa, vado sul Web per vedere che cos’è questo Consolidator Grant ecc…, e leggo che Il Consiglio europeo della ricerca è la prima agenzia dell’Unione europea dedicata al supporto della ricerca scientifica di frontiera incentrata sul ruolo del ricercatore investigator. Nonché, aggiungerei, navigator! Ed ovviamente non si supportano ricerche che non abbiano un solido fondamento scientifico e finalità innovative. Insomma, la nostra giovane Silvia dispone di tutte le carte in regola per “dire la sua” in una materia interessante, quale – come ci dice la stessa Silvia – “la scoperta delle scritture inventate dal nulla e di quelle rimaste indecifrate fino ad oggi, non solo tra i segreti della storia, ma anche nei meandri della nostra mente”.

Ed io che avevo a che fare solo con le scritture – e le lingue parlate, diciamo così – del nostro tempo, e gli studi di Chomsky e De Saussure! Per non tirare in ballo la polemica tra l’intera opera di Piaget e il “Pensiero e linguaggio”, di Wygotskij. Era, in effetti, il grande dilemma di quei lontani anni trenta: la lingua ha un’origine individuale, biologica (Piaget) oppure sociale, collettiva? La visione ufficiale sovietica! E sullo sfondo addirittura la contrapposizione tra due sistemi economico-sociali: capitalismo o socialismo? Oggi possiamo forse sorridere, ma da allora… dopo molti anni… quanto tempo è passato: la caduta di uno storico muro, a Berlino, nell’ormai lontano 1989… un avvenimento epocale, che allora fece crollare, come per magìa, un’intera cortina di confini, che era pure di ferro! Insomma un crollo che allora pose anche un definitivo suggello su quelle polemiche linguistico-culturali, se non addirittura su un intero “pezzo di storia”, socio-economica e culturale.

Ma in materia di linguistica è doveroso ricordare anche i nostri Simone e De Mauro! Per non dire poi dei due linguaggi, quello della parola e quello del numero! Mi piace ricordare due grandi ricercatori a confronto: “Contare e raccontare, dialogo sulle due culture”, pubblicato da Laterza nel 2003. Carlo Bernardini, il matematico, e Tullio De Mauro, il linguista, discutono: perché in effetti il numero e la parola non sono in concorrenza, ma sono le nostre umane chiavi di accesso per comprendere la realtà ed intervenirvi, ovviamente.

Oddio! Tutti ricordi dei tempi di Checco e Nina, se pensiamo a questa giovane Silvia che non solo ci vuole dire qualcosa sulla nascita e lo sviluppo della scrittura, ma addirittura intende cimentarsi con ben nove scritture misteriose, che forse ai nostri classici della ricerca linguistica sono sfuggite! E’ noto che il linguaggio – o meglio un certo tipo di linguaggio, riccamente articolato di suoni, vocali consonanti, pausazioni e tutte le diavolerie che caratterizzano il nostro umano parlare/scrivere e ascoltare/leggere, rigidamente disciplinato dalla grammatica (fonologia, morfologia e sintassi) e/o da più grammatiche – è la caratterizzante comunicativa di noi umani, oggi, ma anche ieri nonché domani! Ed è disciplinato da mille differenti grammatiche, normate da più parlanti in differenti spazi e tempi. Però, mentre il parlato si perde – ovviamente quello precedente alla strumentazione inventata ed arricchita negli ultimi decenni – lo scritto, invece, resta! E, se l’origine, la diffusione e la fine dei tanti mille parlati si perde, quella dei tanti mille lontani scritti rimane, in migliaia di supporti, dal coccio alla pergamena, al papiro, alla carta e non so cos’altro!

MI piace sottolineare quanto ci scrive l’editore a proposito del libro di Silvia: “Parla di un’invenzione ancora avvolta nel mistero: la scrittura. È ormai quasi sicuro che sia stata concepita da zero più volte nella storia. Ma come si è arrivati a questa rivoluzione? Che cosa ci ha portato a scrivere? Per aiutarci a svelare questo arcano, Silvia Ferrara ci guida alla scoperta delle scritture inventate dal nulla e di quelle rimaste indecifrate fino a oggi, non solo tra i segreti della storia, ma anche nei meandri della nostra mente. Cina, Egitto, Messico, Mesopotamia, Cipro e Creta. Gli enigmi delle isole, la grande macchina delle città e degli imperi. Gli esperimenti sulla scrittura e le invenzioni solitarie, i sistemi ancora indecifrati dell’Isola di Pasqua e della Valle dell’Indo, il manoscritto di Voynich, gli oscuri khipu inca, il disco di Festo e tanti altri. Questo libro è un viaggio nella nostra capacità illimitata di creare storie e simboli, fatto di iscrizioni sibilline, di lampi di genio nel passato, della ricerca scientifica di oggi e dell’eco, vaga e imprevedibile, della scrittura del futuro. Insomma, la scrittura è la più grande invenzione del mondo. E questo libro racconta la nostra urgenza di permanere. Dall’alba della civiltà fino a oggi, un viaggio mai raccontato nella nascita della scrittura e nei misteri dei segni indecifrati. Un viaggio che non è ancora finito”.

E il seguito alla… prossima puntata!

Lampedusa porta d’Europa

Rinnovata l’Intesa per la sezione realizzata dalle scuole nel Museo della Fiducia e del Dialogo.
La Ministra Azzolina: “Questa celebrazione sia sempre di più occasione di impegno e responsabilità”

Sarà rinnovato oggi il Protocollo d’Intesa tra il Ministero dell’Istruzione, il Comune di Lampedusa e Linosa e il ‘Comitato 3 Ottobre’ per continuare ad arricchire la sezione del Museo della Fiducia e del Dialogo del Mediterraneo che raccoglie i lavori realizzati dalle scuole italiane ed europee sui temi dell’immigrazione e dell’accoglienza. L’intesa viene siglata in occasione della ‘Giornata della Memoria e dell’Accoglienza’ che si celebra domani, in ricordo delle 368 vittime del naufragio del 3 ottobre 2013 avvenuto a poche miglia da Lampedusa.

E anche quest’anno studentesse e studenti hanno raggiunto l’isola per partecipare al progetto ‘Lampedusa porta d’Europa’, promosso dal Ministero dell’Istruzione in collaborazione con il ‘Comitato 3 Ottobre’, giunto alla sua quinta edizione. Da mercoledì scorso, 30 settembre, gli studenti sono impegnati in workshop, laboratori, seminari, e hanno avuto l’occasione di ascoltare anche la voce e la testimonianza dei superstiti del naufragio del 3 ottobre del 2013. I lavori termineranno domani.

“Non basta solo ricordare. Una celebrazione è nulla se non diventa occasione di impegno, di responsabilità. Impegno ad abbattere le barriere, a superare i mari che ci dividono, a scavalcare i muri che ci separano. Responsabilità nell’aprirci alle differenze, nell’accogliere chi ci viene incontro”, ha sottolineato la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina nel video inviato agli studenti che stanno partecipando all’iniziativa. “Care ragazze e cari ragazzi, in questi giorni vivete un’esperienza che vi accompagnerà nell’età adulta – ha aggiunto -. Sarà un percorso importante di partecipazione, di comprensione, di conoscenza. E quando tornerete tra i vostri compagni, vi chiedo di farvi ambasciatori di questa esperienza. Dovrete essere testimoni di valori come l’accoglienza, l’integrazione, la solidarietà, la costruzione di una comunità”.

‘L’Europa inizia a Lampedusa’ è un progetto pensato per sensibilizzare e informare gli studenti dell’ultimo triennio delle scuole secondarie di II grado attraverso percorsi didattici mirati e approfonditi.

Covid in 900 scuole, paura tra gli insegnanti e le famiglie

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

L’aumento dei casi di positivi al Covid fa crescere l’ansia nelle scuole e fa salire paura e preoccupazione tra professori, genitori, personale scolastico. Uno scenario previsto che ora però i dirigenti scolastici si trovano a gestire dovendo affrontare anche la preoccupazione delle famiglie.

I casi anche negli istituti scolastici crescono ogni giorno e si è arrivati a quasi 900 istituti con almeno un caso di Covid registrato e oltre mille persone positive, tanto che alcuni presidi stanno pensando a mini lockdown di alcune settimane per rallentare il contagio.

A Roma, ad esempio, al liceo Russel i casi accertati di positività sono ben 12 in una classe della succursale e due nella sede centrale a cui si aggiunge un bidello: è scattato subito lo screening di massa della Asl e si ipotizzano isolamenti di alcune classi.

Ma alcune scuole hanno adottato anche mini lockdown come all’Istituto Frascolla di Taranto dove a seguito di alcuni casi di Covid, la scuola nei giorni scorsi ha chiuso i battenti e riaprirà il prossimo 7 ottobre.

E’ stato chiuso sempre nella capitale anche il liceo Manara, dove è partita la didattica a distanza e si stanno facendo in queste ore i test rapidi a tutti i ragazzi.

A Ottaviano (Napoli) ieri due ragazzi sono risultati positivi in due scuole e il sindaco e i dirigenti scolastici hanno chiuso gli istituti per due giorni per consentire la sanificazione.

Sempre ieri un insegnante è risultato positivo in una scuola secondaria di Siena, 5 classi sono state chiuse per un totale di circa 100 alunni.

E casi di positivi vi sono stati in scuole del Palermitano, a Bari, nel Piacentino, tutti con l’isolamento delle classi quando non con la chiusura dell’intero istituto.

Per contenere il contagio alcune Regioni e numerosi Comuni stanno rendendo obbligatoria la mascherina in prossimità delle scuole. E’ il caso del Piemonte, dove una nuova ordinanza della Regione rende obbligatorio l’uso delle mascherine anche all’aperto nelle aree vicine alle scuole dal 5 ottobre; c’è l’obbligo di indossare la mascherina durante l’ingresso e l’uscita degli studenti dalle scuole anche a Monopoli sino a 150 metri di distanza dagli istituti; mascherina obbligatoria entro duecento metri dagli accessi delle scuole anche a Carpi (Modena) come a Chiavari (Genova).

Nel Lazio potrebbe arrivare nelle prossime ore l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto per contenere i contagi, in rialzo nella regione negli ultimi giorni, soprattutto in quelle situazioni in cui il distanziamento sociale non è possibile.

Provvedimenti similari sono già stati presi a Monte Sant’Angelo (Foggia), dopo il focolaio che si è registrato nei giorni scorsi durante i festeggiamenti per una prima comunione, nel Comune di Orotelli,nel Nuorese, e a Sassari, dove già fioccano multe da 400 euro per chi non indossa la mascherina all’aperto.

«Per il momento nelle scuole ritengo si andrà avanti come si è fatto in questi giorni – commenta Elvira Serafini che guida lo Snals – non c’è la volontà governativa di andare ad un nuovo lockdown per la scuola. A noi però preoccupa l’espletamento del concorso, dal 22 ottobre: comporta un tale movimento di persone, spostamenti, utilizzo di aule e di laboratori, che riteniamo tutto questo assai pericoloso. I numeri del concorso – 64 mila le domande presentate – sono imponenti, e questo è un momento difficilissimo, da non sottovalutare».

I presidi dell’Anp hanno segnalato alla ministra Azzolina le difficoltà nel gestire le misure necessarie a garantire la prosecuzione delle attività didattiche in sicurezza e chiedono la convocazione del Tavolo nazionale permanente che chiarisca ai presidi quale deve essere la gestione del personale in quarantena, «le Asl a seconda delle Regioni si comportano in modo difforme, servono procedure uniche», dice il presidente Antonello Giannelli. C’è poi, evidenzia, il problema dell’assegnazione degli organici e i ritardi nelle consegne dei banchi. «Siamo a ottobre e da quanto apprendiamo sono stati consegnati molto meno della metà dei banchi ordinati, pari a 1 milione e 200 mila, siamo in ritardo rispetto alla scaletta dei tempi». Il concorso straordinario, per Giannelli, va fatto: «È chiaro ci sono criticità, ma ce le tireremo dietro finchè durerà l’epidemia. Pure in mezzo alle difficoltà ritengo che i concorsi vadano espletati».

Intanto ieri mattina il premier Conte e la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina sono stati in visita ad una scuola media di San Felice a Cancello (Caserta), vittima di furti e danneggiamenti. «Dedicheremo una parte cospicua del Recovery fund agli asili nido, alle scuole, all’università” e alla ricerca», ha assicurato Conte. Un gruppo di precari, durante la visita, ha protestato per il proprio stato di incertezza lavorativa.


Non serve spray per l’uso dei libri e quaderni in classe

da Il Sole 24 Ore

di Eu.B.

Repetita iuvant. Aggiornando le Faq pubblicate sul suo sito internet il ministero dell’Istruzione ribadisce, ad anno scolastico iniziato, alcune istruzioni sulle regole da tenere in classe che aveva già fornito, spesso in tandem con il Comitato tecnico scientifico (Cts) del ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanità (Iss), prima dell’inizio delle lezioni. Ad esempio che i docenti non devono utilizzare uno specifico prodotto per trattare le superfici cartacee (ad esempio quaderni, libri, fogli, testi, album) e gli strumenti che si usano in classe per la didattica (ad esempio penne, astucci, matite, righelli). Basta la semplice igienizzazione delle mani.

Niente spray ad hoc peer libri e quaderni
Il ministero ricorda come il Cts non abbia «mai previsto l’utilizzo dello spray (o gel) idroalcolico nella gestione del materiale cartaceo o didattico, che può essere maneggiato tranquillamente, anche senza l’uso di guanti». Rispondendo a un quesito di viale Trastevere lo stesso Comitato tecnico scientifico – si legge nella Faq – «ha ribadito che è sufficiente il rispetto delle misure generali di comportamento per il contenimento del contagio da SARS-CoV-2, in particolare la frequente igienizzazione delle mani».

Indagine epidemiologica nelle scuole
Nel rispondere a un altro quesito il dicastero guidato da Lucia Azzolina sottolinea che spetta al referente scolastico per il Covid-19 il compito di «comunicare al Dipartimento di prevenzione se si verifica un numero elevato di assenze improvvise di studenti in una classe o di insegnanti». Dipartimento di prevenzione che, a sua volta, effettuerà «un’indagine epidemiologica per valutare le azioni di sanità pubblica da intraprendere, tenendo conto della presenza di casi confermati nella scuola o di focolai di Covid-19 nella comunità». Anche ai fini di disporre eventuali lockdown a livello locale.

Con il figlio in quarantena scatta lo smart working
Il genitore dipendente ha diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile per tutto o parte del periodo corrispondente alla durata della quarantena del figlio convivente, minore di 14 anni, disposta dal Dipartimento di prevenzione della Asl competente territorialmente, a condizione che il contatto si sia verificato all’interno del plesso scolastico. A precisarlo è lo stesso ministero dell’Istruzione che aggiunge: «La misura è valida fino al 31 dicembre 2020». Per i lavoratori che non possono utilizzare lo smart working in alternativa è previsto l’accesso ai congedi retribuiti al 50 per cento. Sempre fino a fine 2020.

Azzolina: “A giorni chiudiamo le supplenze”

da la Repubblica

Corrado Zunino

La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, chiamata in question time alla Camera a rispondere sul concorso straordinario per docenti precari (avversato dal Pd, oltreché dalle opposizioni) e sulla falsa partenza dell’Anno scolastico 2020-2021, dice, tetragona: “Con le Graduatorie provinciali per le supplenze, pubblicate in tempo utile e le convocazioni dei docenti realizzate in anticipo, abbiamo posto rimedio a errori di anni. Concluderemo le attribuizioni delle cattedre ai supplenti nell’arco di pochi giorni, l’anno scolastico è partito in maniera ordinata. Il sistema di controllo diffuso degli uffici ha rilevato per tempo le anomalie”.

Sul concorso facilitato al tempo del Covid, ha detto la ministra: “Le prove inizieranno giovedì 22 ottobre con lo scritto al computer e proseguiranno con gli orali fino a metà novembre. Tutto sarà in assoluta sicurezza, senza assembramenti. Abbiamo organizzato ventimila postazioni, nelle stanze entreranno non più di dieci candidati alla volta. Ci saranno due turni di concorso, non avremo scuole chiuse. I docenti andranno in ruolo il prossimo anno scolastico. Vogliamo concorsi seri e nei prossimi mesi, chiusa questa prova straordinaria, partiranno i due concorsi ordinari per l’infanzia e la primaria, per le scuole superiori”. Le preselettive di queste due prove sono previste già a novembre.

L’ex sottosegretario Gabriele Toccafondi, uomo della scuola per Italia Viva, forza di maggioranza che già aveva chiesto alla ministra di abbassare il livello della “propaganda ministeriale”, ha ricordato: “Ci sono 150 mila posti vacanti coperti, ancora oggi, dopo duecento giorni a disposizione per organizzare la ripartenza scolastica. La situazione supplenti ogni stagione peggiora e quest’anno rischia di diventare esasperante, senza certezze, senza orari definitivi. Su una materia delicata come il sostegno, l’incertezza diventa un problema gigantesco”. Diversi provveditorati, Torino, Milano, Firenze, Napoli, tra gli altri, sono ancora in alto mare con le nomine.

Per l’opposizione il leghista Rossano Sasso, dopo aver ricordato una studentessa oggi ferita in un istituto della provincia di Ragusa da una finestra caduta, ha parlato i danni delle Graduatorie Gps e l’nutile “selezione naturale” di un concorso “che lascerà fuori i precari in quarantena o con un raffreddore e gli aspiranti docenti che stanno sostenendo la prova del Tirocinio formativo attivo”.

I cinque sindacati che da tempo si muovono in modo unitario – Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Snals – hanno scritto una lettera ai parlamentari in cui chiedono di fermare il concorso straordinario del 22 ottobre e avviare un’altra modalità di reclutamento: “Questo concorso non produce alcun effetto immediato in termini di assunzioni mentre espone la scuola a un possibile aumento dei contagi”. Maddalena Gissi, segretaria Cisl scuola: “La ministra Azzolina è spesso intenta a descrivere una realtà inesistente, forse sperando che ciò sia sufficiente a renderla conforme alla propria immaginazione e ai propri desideri. Quando è costretta ad affermare che i docenti saranno tutti al loro posto solo “fra pochi giorni”, e siamo a ottobre, conferma il riproporsi di una brutta consuetudine al ritardo, purtroppo già sperimentata e ricorrente, ma che quest’anno non era proprio da ritenersi ammissibile. In estate la ministra si era detta certa che le attività sarebbero partite dappertutto il 14 settembre, non pare sia andata così. Nessun problema con le 85.000 assunzioni in ruolo, tanto sbandierate ma di cui ne sono state fatte meno di 20.000. Nessun problema con le nuove graduatorie informatizzate, in realtà prodotte in ritardo e zeppe di errori”.

Oggi l’Anquap, che rappresenta i dirigenti scolastici e i dirigenti amministrativi, ha chiesto al ministero dell’Istruzione di prorogare la possibilità di spesa dei finanziamenti ricevuti con il Decreto Rilancio che dovevano essere investiti dagli istituti entro oggi.

Mascherina anche all’orale il concorsone sarà blindato

da Il Messaggero

Mascherina chirurgica che copra correttamente le vie aeree (bocca e naso) per tutto il tempo di permanenza all’interno dell’istituzione scolastica sede di concorso. Obbligo per ciascun candidato di dotarsi di idoneo dispositivo di protezione individuale e indossarlo, a pena di esclusione dalla procedura, sia durante il periodo di attesa per l’ingresso all’interno dell’istituzione scolastica, sia all’ingresso nell’aula sede di esame, sia durante lo svolgimento della prova, nonché in uscita dalla struttura. In un documento di Filippo Serra, direttore generale del Ministero dell’Istruzione, sono predisposte le indicazioni e linee guida del concorsone con la prova computerizzata per la procedura straordinaria per titoli ed esami per immissione in ruolo di 32mila docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado che si svolgerà il 22 ottobre. I candidati dovranno sottoscrivere un’autocertificazione nella quale attestata di non avere il Covid né di averlo avuto. Essi svolgeranno la prova scritta attraverso l’ausilio di procedure informatizzate. A parità di classe di concorso, tutte le prove avverranno in contemporanea su tutto il territorio nazionale. Preliminarmente, si ricorda, nel caso in cui la prova scritta debba tenersi in più sedi scolastiche, sarà costituito un comitato di vigilanza per ogni sede.
Una passaggio delicato riguarda le operazioni di riconoscimento dei candidati da svolgersi nonostante la mascherina. La commissione di valutazione o il comitato di vigilanza dovrà effettuare le operazioni di riconoscimento dei candidati verificando che gli stessi siano muniti di un documento di riconoscimento in corso di validità, del codice fiscale, di copia della ricevuta del versamento dei diritti di segreteria. I candidati dovranno consegnare ai docenti incaricati della vigilanza, pena l’esclusione, ogni tipo di telefono cellulare, smartphone, tablet, notebook, anche se disattivati.
Ma un punto oscuro delle linee guida, vidimate dal Cts, riguarda quei candidati ai quali all’ingresso verrà rilevata una temperatura superiore a 37,5°. Sarà loro precluso l’accesso, accompagnato in un’area dedicata all’isolamento dove si procederà ad avvertire le Autorità sanitarie. «Il candidato è tenuto, comunque, a informare tempestivamente e responsabilmente i commissari avendo cura di rimanere ad adeguata distanza dalle persone presenti»: come fa però ad avvertire di non poter svolgere l’esame se è isolato e sprovvista di mezzi di comunicazione?

LE DISTANZE

Da parte di candidati, commissari e commissione di vigilanza c’è l’obbligo di igienizzarsi le mani con apposito gel disinfettante contenuto nei dosatori all’ingresso e in più punti delle aree (es. ingresso, aule, servizi igienici) assicurandone un utilizzo frequente. Il personale impiegato, oltre alla mascherina chirurgica e all’igienizzazione delle mani, dovrà utilizzare guanti monouso al momento delle operazioni di riconoscimento dei candidati, della consegna dei moduli, del materiale occorrente e nelle operazioni di gestione della prova computerizzata. Naturalmente divieto di assembramenti durante le operazioni connesse alla prova. Il personale di assistenza e di supporto dovrà provvedere a regolamentare il flusso di accesso all’area concorsuale, assicurando il rispetto della distanza di almeno 1 metro e apposite misure di accesso per le donne in stato di gravidanza, per i candidati diversamente abili e per gli immunodepressi. È obbligatorio il rispetto del distanziamento interpersonale, al quale si potrà derogare esclusivamente per motivi di soccorso e sicurezza.
Rosario Dimito

Covid-19, non necessario che docenti usino guanti o spray per maneggiare libri, fogli e matite. FAQ Ministero Istruzione

da OrizzonteScuola

Di redazione

Il personale docente deve utilizzare uno specifico prodotto per trattare le superfici cartacee (ad esempio quaderni, libri, fogli, testi, album) e gli strumenti che si usano in classe per la didattica (ad esempio penne, astucci, matite, righelli)?

Risponde il Ministero Istruzione nella sezione “Rientriamo a scuola” con una nuova FAQ.

Ecco la risposta: “Il Comitato Tecnico Scientifico non ha mai previsto l’utilizzo dello spray (o gel) idroalcolico nella gestione del materiale cartaceo o didattico, che può essere maneggiato tranquillamente, anche senza l’uso di guanti. Il Comitato Tecnico Scientifico, rispondendo ad un quesito del Ministero dell’Istruzione, ha ribadito che è sufficiente il rispetto delle misure generali di comportamento per il contenimento del contagio da SARS-CoV-2, in particolare la frequente igienizzazione delle mani”.

Anno di prova e formazione docenti neoassunti o passaggio di ruolo: requisiti obbligatori perché sia valido

da OrizzonteScuola

Di redazione

Docenti neoimmessi in ruolo nell’anno scolastico 2020/21 o che hanno ottenuto il passaggio di ruolo e hanno l’obbligo dell’anno di prova e formazione. Il MInistero ha fornito specifiche indicazioni con la nota del 21 settembre.

Sintesi a cura dell’USR Lazio e dell’USR Campania dei requisiti obbligatori affiché l’anno di prova e formazione sia valido:

1. obbligo dei 180 giorni di servizio e dei relativi 120 giorni di attività didattica o con la proporzionale riduzione in caso di part-time.
Tale dato andrà attestato dal Dirigente scolastico della sede di servizio del docente neoassunto e trasmesso al Comitato di valutazione.

2. obbligo formazione in presenza o online (incontri iniziali e finali e laboratori formativi)
Tale dato andrà attestato dal Dirigente scolastico – Direttore di Corso della scuola Polo con documento da consegnare al docente interessato e, a sua cura, al Comitato di valutazione.

Nel corso dell’incontro formativo propedeutico, da realizzare anche per gruppi differenziati, aperto, su richiesta, anche ai tutor, saranno fornite indicazioni sulle diverse fasi del percorso di formazione e saranno illustrati i materiali didattici di supporto alla corretta gestione delle attività.

L’incontro formativo finale, organizzato in forma di evento di carattere professionale, sarà finalizzato a compiere una valutazione complessiva dell’attività svolta, anche attraverso il coinvolgimento e le testimonianze di esperti, di Dirigenti scolastici e tutor degli anni precedenti.

I laboratori, della durata complessiva di 12 ore, saranno progettati a livello di singola scuola polo, sulla base delle tematiche indicate dal D.M. n. 850/2015, dedicando una specifica attenzione ai aspetti prioritari per la corrente annualità; ogni laboratorio tematico avrà una durata variabile di 3, 6 o più ore.

3. obbligo peer-to-peer (12 ore).
Tale dato andrà attestato dal Dirigente scolastico della sede di servizio del docente neoassunto e trasmesso al Comitato di valutazione.

Il peer to peer, realizzato dal docente neoassunto e dal tutor, è finalizzato al miglioramento delle pratiche didattiche, alla riflessione condivisa su aspetti fondamentali dell’azione di insegnamento, al confronto e supporto su aspetti concernenti l’organizzazione scolastica nel suo complesso.

4. obbligo formazione online su Piattaforma INDIRE (20 ore). Il sistema non prevede alcun attestato per il docente neoassunto. Si conferma a tal fine che la presentazione del portfolio di fronte al Comitato di valutazione sostituisce l’elaborazione di ogni altra relazione. Il docente neoassunto avrà cura di stampare e consegnare per tempo al Comitato di valutazione anche il bilancio delle competenze iniziale e il patto formativo, al fine di fornire un esaustivo quadro delle attività svolte.

Al fine di supportare le attività laboratoriali e di documentare le esperienze formative, l’ambiente on line di INDIRE, che sarà reso accessibile entro il 30 ottobre 2020, offrirà utili materiali didattici e strumenti finalizzati all’analisi, alla riflessione e alla documentazione del percorso formativo. La durata della formazione on line è stimata forfettariamente in 20 ore.

Il Comitato di valutazione, preso atto di tutta la predetta documentazione, e valutati tutti gli elementi utili, esprimerà il proprio parere sul superamento del periodo di formazione e prova del personale docente ed educativo.

TUTTE LE FAQ

Mancata conferma in ruolo

Si ribadisce inoltre che, in caso di mancanza dei predetti requisiti il docente neoassunto non potrà esser confermato in ruolo e che il differimento del periodo di formazione e prova potrà esser consentito nei soli casi in cui, per giustificati motivi, il docente non abbia effettuato i 180 giorni di servizio e i relativi 120 giorni di attività didattica o non abbia svolto la prevista attività formativa. In tal caso il Dirigente scolastico provvederà a notificare all’interessato il provvedimento di proroga dell’anno di prova e formazione al successivo anno scolastico.

Nel caso in cui, invece, il Comitato di valutazione esprima un giudizio sfavorevole sull’operato del docente, come previsto dall’art. 14 comma 3 del citato D.M. n. 850/2015, lo stesso docente è rinviato – sempre con provvedimento motivato di ripetizione del periodo di formazione e prova contenente gli elementi di criticità emersi e l’indicazione delle forme di supporto formativo e di verifica degli standard richiesti per la conferma in ruolo – ad un secondo periodo di prova e formazione, per il quale è obbligatoriamente disposta una verifica, affidata ad un dirigente tecnico, per l’assunzione di ogni utile elemento di valutazione dell’idoneità. In tal caso, il dirigente scolastico, dovrà adottare i provvedimenti necessari e dovrà notificarli all’interessato entro il 31 agosto dell’anno di riferimento, ciò anche al fine di evitare che la mancata conclusione della procedura entro il termine prescritto o il suo erroneo svolgimento possano determinare profili di
responsabilità.

la nota del Ministero per l’anno scolastico 2020/21

Supplenze: le nomine da GPS si concludono entro il 31 dicembre. Quando si utilizzano le graduatorie di istituto

da OrizzonteScuola

Di redazione

Si svolgono in questi giorni e dovrebbero presto concludere le nomine da Graduatorie Provinciali per le Supplenze GPS di prima e seconda fascia. Eventuali disponibilità ancora residue dopo lo scorrimento delle GPS potranno essere attribuite da Graduatorie di istituto, con nomina conferita dal Dirigente Scolastico.

Le Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) potranno essere ancora utilizzate fino al 31 dicembre per

  • le disponibilità sopravvenute (es. rinunce, etc…)
  • per gli ulteriori posti in deroga sul sostegno che potranno essere assegnati in relazione alle esigenze espresse dalle istituzioni scolastiche [vedi nota Ufficio Scolastico Regionale Sicilia]

L’OM n. 60/2020 afferma infatti che è possibile attribuire

  • supplenze annuali per la copertura delle cattedre e posti d’insegnamento, su posto comune o di sostegno, vacanti e disponibili entro la data del 31 dicembre e che rimangano presumibilmente tali per tutto l’anno scolastico;
  • b) supplenze temporanee sino al termine delle attività didattiche per la copertura di cattedre e posti d’insegnamento, su posto comune o di sostegno, non vacanti ma di fatto
    disponibili, resisi tali entro la data del 31 dicembre e fino al termine dell’anno scolastico e per le ore di insegnamento che non concorrano a costituire cattedre o posti orario;
    c) supplenze temporanee per ogni altra necessità diversa dai casi precedenti.
  1. Per l’attribuzione delle supplenze annuali e delle supplenze temporanee fino al termine delle attività didattiche di cui al comma 4, lettere a) e b), sono utilizzate le GAE. In caso di
    esaurimento o incapienza delle stesse, in subordine, si procede allo scorrimento delle GPS di cui all’articolo 3. In caso di esaurimento o incapienza delle GPS, sono utilizzate le graduatorie di istituto di cui all’articolo 11.

Le graduatorie di istituto

Sono dunque utilizzate per l’attribuzione di eventuali supplenze non attribuite da GaE e GPS prima e seconda fascia, nonché per le supplenze temporanee.

Sono suddivise in tre fasce

  1. la prima fascia corrisponde all’attuale prima fascia di istituto (docenti abilitati inseriti in GaE)
  2.  la seconda fascia è costituita dagli aspiranti presenti in GPS di prima fascia che hanno scelto, nella stessa provincia, fino a venti istituzioni scolastiche (abilitati non inseriti in GaE)
  3. la terza fascia è costituita dagli aspiranti presenti in GPS di seconda fascia che hanno scelto, nella stessa provincia, fino a venti scuole (non abilitati)

Le graduatorie di istituto di prima fascia corrispondono alle graduatorie di prima fascia già vigenti per il triennio 2019/22.

I punteggi e le posizioni spettanti nelle graduatorie di istituto di seconda e terza fascia sono determinati sulla base dei dati presentati per l’iscrizione nelle GPS.

Per le graduatorie di istituto, nella stessa provincia scelta per le GPS è stato possibile scegliere, per ogni posto di insegnamento per cui si concorre, fino a venti scuole nelle quali inserirsi nelle Graduatorie di istituto.

Quanto può durare una supplenza temporanea da graduatoria di istituto

Il dirigente scolastico provvede al conferimento delle relative supplenze brevi e saltuarie fino all’”ultimo giorno di effettiva permanenza delle esigenze di servizio”.  Quindi sicuramente la supplenza potrà essere assegnata o prorogata (dipende dalla tipologia di assenza del titolare) anche fino a giugno. Ma il termine deve essere necessariamente l’ultimo giorno di lezione individuato dai calendari regionali o il Dirigente Scolastico potrà far rientrare nelle esigenze di servizio anche gli scrutini, evitando quindi gli stacchi nel contratto, che tanto hanno fatto discutere negli ultimi tempi? Di questo sicuramente continueremo ad occuparci.

E’ sempre possibile lasciare una supplenza da graduatoria di istituto per una al 30 giugno 0 31 agosto

Si può lasciare supplenza conferita da graduatorie di istituto per supplenza conferita su posti vacanti o solo disponibili entro il 31 dicembre, al 30 giugno o 31 agosto. Nota Ministero

Supplenze Covid: sono supplenze temporanee da graduatorie di istituto: a cosa si ha diritto

Programma annuale 2021, il Ministero dell’Istruzione dà alle scuole 1600 euro per assistenza medica

da OrizzonteScuola

Di redazione

Con la nota 23072 del 30 settembre 2020, il Ministero dell’Istruzione comunica alle istituzioni scolastiche l’assegnazione delle risorse finanziarie per il funzionamento amministrativo-didattico.

La comunicazione – segnala la Flc Cgil – consentirà alle scuole di conoscere la propria dotazione finanziaria disponibile per l’intero anno scolastico 2020/21 e poter effettuare un’adeguata programmazione delle attività previste nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF).

NOTA [PDF]

Nella nota vengono elencate le voci della dotazione che riguardano il funzionamento amministrativo e didattico e tutte le risorse relative agli istituti contrattuali del Fondo Unico (istituito, ai sensi dell’art. 40, comma 1 CCNL 2016/2018 nell’a.s. 2018-2019).

La nota  ribadisce le già note informazioni sull’utilizzo del finanziamento per le supplenze brevi e saltuarie e fornisce inoltre alcune precisazioni sugli incarichi temporanei previsti dal DL 34/2020 a sostegno delle iniziative connesse all’emergenza epidemiologica.

Una novità è rappresentata dall’assegnazione per il 2021 di 1.600,00 euro ad ogni scuola per l’assistenza psicologica e medica che, solo se non necessari per attivare servizi di assistenza medica/supporto psicologico agli alunni e al personale perché già attivati dalla scuola con risorse proprie, potranno essere utilizzati per altri servizi di assistenza medico-specialistica come, ad esempio, per il medico competente.

Viene infine assegnata una risorsa finanziaria per il pagamento dei compensi per lo svolgimento degli esami di stato, che costituisce un acconto rispetto al totale fabbisogno che ogni scuola potrà comunicare attraverso un monitoraggio nel mese di luglio 2021.

Contagi, che impennata: 2.500 casi in 24 ore e 872 scuole coinvolte. Conte prolunga l’emergenza al 31 gennaio

da La Tecnica della Scuola

I contagi da Covid-19 in Italia tornano ai livelli della scorsa primavera: nell’ultimo giorno sono stati registrati 2.548 nuovi casi, un incremento che non si verificava da oltre cinque mesi e che è stato individuato con un numero di tamponi record: 118.236 circa 13 mila in più in appena 24 ore. Balzo in avanti anche delle persone decedute: 24 in un giorno, contro le 16 del 30 settembre.

L’annuncio del premier

L’incremento di contagi ha anche convinto il Governo a non abbassare la guardia sul fronte della sicurezza. “Andremo in Parlamento a chiedere la proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio”, ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ai giornalisti a margine della visita alla scuola media ‘Francesco Gesuè’ a San Felice a Cancello, vicino Caserta.

Anche le Regioni corrono ai ripari: l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto potrebbe arrivare nelle prossime ore anche nel Lazio, dove i contagi sono da giorni in sensibile in rialzo.

Il problema è sentito e visibile anche nelle scuole, con un numero crescente di studenti e docenti in quarantena.

A Siena un prof e 100 alunni in quarantena

Un insegnante è risultato positivo al coronavirus in una scuola secondaria di Siena e cinque classi sono risultate chiuse per un totale di circa 100 alunni che dovranno ora stare in isolamento.

A Roma torna la dad per tutti in alcuni licei

Roma rimane tre le città con maggiori casi di coronavirus, soprattuto nelle superiori: nella capitale è stato chiuso il liceo Manara, dove è partita la didattica a distanza e si stanno facendo in queste ore i test rapidi a tutti i ragazzi.

Da lunedì partirà la didattica a distanza al liceo Russel per due settimane, dove risultano 16 casi di positività (12 nella succursale di via La Spezia), tra cui un collaboratore scolastico: oggi sono iniziati i tamponi rapidi nasali ed entrambi le narici.

Comunque, sebbene i casi di cluster preoccupano non poco prof, studenti e famiglie, la situazione rimane sotto controllo: gli iscritti nel liceo della zona di Ponte Lungo sono infatti ben oltre mille.

Istituti coinvolti: ripercussioni sui concorsi?

In tutta Italia sale intanto a 872 il numero di scuole che in Italia hanno avuto almeno un caso di Covid. Ed oltre a mille il numero di individui coinvolti tra il personale scolastico e gli studenti.

Una circostanza, quella dell’impennata di casi anche nelle scuole, che non si esclude possa avere anche ripercussioni sul regolare svolgimento del già programmato concorso straordinario, al via esattamente fra tre settimane. Una circostanza che, però, la ministra dell’Istruzione sinora non sembra volere prendere in considerazione, poiché la presenza di candidati sarebbe mediamente di meno di 10 per aula e i rischi contagi sarebbero davvero minimi.

Nelle scuole in 3 casi su 4 sono studenti

Il dato si evince dalla piattaforma elaborata da due universitari, Lorenzo Ruffino e Vittorio Nicoletta che hanno messo a punto un database sui cluster scolastici aggiornato in tempo reale sulla base delle notizie ufficiali pubblicate quotidianamente.

Nel 76,4% dei casi si tratta di studenti risultati positivi, nell’11,3% di docenti. La gran parte delle scuole non è stata chiusa, sono state isolate le classi dove sono stati trovati i positivi. Tutte le Regioni hanno registrato almeno un caso, svetta la Lombardia, con 214 scuole colpite. Le scuole superiori sono quelle in cui il contagio si è fatto sentire maggiormente, seguono primaria, infanzia e medie.

Programma annuale, 1.600 euro alle scuole per supporto psicologico e assistenza medica

da La Tecnica della Scuola

Il MI ha comunicato alle scuole l’assegnazione delle risorse finanziarie per il funzionamento amministrativo-didattico (integrazione al Programma Annuale 2020 – periodo settembre-dicembre 2020), nonché quelle afferenti agli istituti contrattuali che compongono il “Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa” e relative ai compensi per lo svolgimento degli esami di Stato.

Con la stessa nota del 30 settembre, comunica, in via preventiva, le medesime risorse relativamente al periodo gennaio-agosto 2021, che saranno erogate nei limiti delle risorse iscritte in bilancio a legislazione vigente.

Il Ministero fa presente che le risorse relative al Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa eventualmente rimaste non impiegate nel corso dell’anno potranno essere oggetto di una ulteriore contrattazione d’istituto, oppure se vi sono economie provenienti dagli anni precedenti, le medesime andranno ad incrementare il budget per la contrattazione dell’a.s. 2020-2021, senza il vincolo originario di destinazione, tenuto conto delle specifiche esigenze dell’Istituzione scolastica.

Assistenza psicologica

Il MI ha anche comunicato che allo scopo di dare supporto psicologico alle Istituzioni scolastiche per rispondere a disagi e traumi derivanti dall’emergenza Covid-19 e per prevenire l’insorgere di forme di disagio o
malessere psicofisico, è stata prevista un’assegnazione integrativa dei fondi già erogati alle Istituzioni scolastiche ai sensi dell’art. 231, comma 1, del D.L. 34/2020. A tale riguardo seguiranno ulteriori indicazioni da parte dell’Amministrazione centrale.

Qualora le Istituzioni scolastiche abbiano già attivato servizi di supporto psicologico con risorse proprie, detti fondi potranno essere utilizzati per l’integrazione ed il potenziamento dei servizi medesimi oppure tale risorsa, per il periodo ottobre – dicembre 2020, potrà essere utilizzata per altri servizi di assistenza medico-specialistica.

Assistenza medica

Nell’attuale contesto di emergenza sanitaria, si rivela di fondamentale importanza il ruolo del medico competente nelle Istituzioni scolastiche sia, in generale, per quanto concerne la sorveglianza sanitaria di cui all’art. 41 del D.Lgs. 81/2008, sia ai fini di una massima tutela dei lavoratori fragili.

Si ricorda, infatti, che nel caso in cui venga richiesta da parte dei lavoratori fragili la visita medica, le Istituzioni scolastiche dovranno attenersi alle indicazioni operative rinvenibili in materia (si vedano, in particolare, la nota ministeriale n. 1585/2020 e la circolare interministeriale del Ministero del Lavoro e del Ministero della Salute n. 13/2020), e nello specifico, il Dirigente scolastico dovrà attivare il medico competente o gli enti indicati nelle succitate circolari.

Le risorse stanziate

Per supportare le Istituzioni scolastiche nell’erogazione del servizio nel contesto emergenziale in atto, con l’obiettivo di fornire assistenza medica/psicologica agli alunni ed al personale, ciascuna
scuola riceverà 1.600 euro.

L’iniziativa verrà monitorata da un punto di vista amministrativo e contabile da una apposita piattaforma volta a verificare l’attivazione dell’iniziativa, condizione necessaria per la conseguente assegnazione finanziaria nell’esercizio finanziario successivo (periodo gennaio – giugno 2021).

Concorso straordinario: il protocollo di sicurezza

da Tuttoscuola

Concorso straordinario: nonostante alcune forze politiche e i sindacati della scuola ne chiedano il rinvio, la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina è stata chiara e ha ribadito anche nel corso del question time alla Camera dello scorso 30 settembre che il concorso di farà, e che sarà serio e in sicurezza. A dettare le regole, secondo quanto segnala Open, sarebbe un documento di Filippo Serra, direttore generale del Ministero dell’Istruzione, sulla base dei pareri espressi dal Comitato tecnico scientifico per contenere la diffusione della pandemia. Sarà obbligatorio, prima di tutto, l’uso della mascherina chirurgica per tutto il tempo delle prove del concorso straordinario. Il dispositivo di sicurezza dovrà coprire naso e bocca sia durante l’attesa, quindi prima di entrare nelle strutture, sia durante lo svolgimento della prova stessa.

Secondo quanto riporta anche IlMessaggero sarà costituito un comitato di vigilanza per ogni sede. Saranno poi previste anche operazioni di riconoscimento dei candidati che dovranno munirsi di documento di riconoscimento, codice fiscale e copia della ricevuta del versamento dei diritti di segreteria. Per poter sostenere le prove del concorso straordinario, inoltre, i candidati dovranno consegnare ai docenti incaricati della vigilanza anche cellulari, tablet etc.

I candidati che parteciperanno al concorso straordinario per la scuola secondaria di primo e secondo grado che si svolgerà il prossimo 22 ottobre – dovranno inoltre sottoscrivere un’autocertificazione dove dichiareranno di non essere risultati positivi al Covid-19, Precluso poi l’accesso a chi dovesse presentarsi con una temperatura superiore a 37,5 gradi: verrà accompagnato in un’area dedicata e verranno immediatamente avvertite le autorità sanitarie.

Quasi scontato è il divieto di assembramento e l’obbligo sia di mantenere la distanza di un metro, che quello di usare i guanti monouso per il personale impiegato nel concorso soprattutto al momento delle operazioni di riconoscimento dei candidati, della consegna dei moduli, del materiale occorrente e nelle operazioni di gestione della prova computerizzata.

Global Teacher Prize: per la prima volta un italiano nella top10

da Tuttoscuola

Si chiama Carlo Mazzone, è docente di ICT e Informatica dell’istituto tecnico ITI “G. B. B. Lucarelli” di Benevento ed è tra i 10 finalisti per il Global Teacher Prize. E’ la prima volta che un italiano entra nella rosa dei top10 del premio considerato il Nobel dell’insegnamento, scelto tra più di 12.000 candidature provenienti da oltre 140 Paesi del mondo.  Il vincitore sarà annunciato durante la cerimonia di assegnazione del Global Teacher Prize che si terrà il 3 dicembre 2020 virtualmente per la prima volta nella sua storia a causa della pandemia di COVID-19.

Carlo Mazzone proviene da una famiglia di educatori: suo padre era un preside, e sua madre e sua sorella erano entrambe insegnanti. Carlo si è inizialmente laureato in informatica e ha lavorato per diverse società nazionali come consulente IT. Tuttavia, è stato attratto dall’insegnamento attraverso i corsi di formazione tecnica che ha condotto mentre lavorava nel settore privato – un’esperienza che lo ha aiutato anche ad adottare un approccio scientifico all’insegnamento. Dal 2004 lavora nella scuola pubblica italiana mantenendo le sue capacità di consulente e aggiornandosi su ciò che sta accadendo nell’industria, cosa che informa il suo insegnamento e avvantaggia anche i suoi alunni.

All’ITI G.B.B. Lucarelli a Benevento, dove insegna il professor Mazzone, i tassi di disoccupazione sono alti. La sua principale innovazione è stata la creazione di materiali didattici basati su una vasta esperienza di ciò che funziona nella sua materia. Negli anni il suo lavoro su C e C ++ è diventato un bestseller in Italia e viene utilizzato anche in alcune università. E’ inoltre Animatore digitale. Per organizzare al meglio il suo insegnamento, Mazzone ha creato diverse piattaforme di e-learning per gestire e ottimizzare il lavoro dei suoi studenti. Le lezioni sono incentrate sul principio del “vivariumware”, che (tradotto in modo approssimativo) significa una sorta di materiale di formazione per l’infanzia che continuerà a incoraggiare e creare cose più grandi. I suoi studenti hanno avuto un grande successo nei concorsi Junior Achievement per la formazione aziendale, vincendo la fase regionale campana e il concorso nazionale italiano nel 2019. Questo a sua volta ha portato la sua classe a rappresentare l’Italia nella competizione internazionale di Lille, dove hanno ottenuto il posto in alto. Oltre ai concorsi Junior Achievement, i suoi studenti hanno anche vinto il concorso Gioventù e scienza sponsorizzato dall’UE a Milano e lo stesso professore ha creato collegamenti con studenti a Malta, in Polonia e in numerosi altri paesi.

Con il fondo Global Teacher Prize, il professor Mazzone vuole ampliare il pluripremiato lavoro di un’azienda studentesca costituita nella sua scuola l’anno scorso per aiutare gli agricoltori a coordinare l’approvvigionamento, garantire la tracciabilità del bestiame e ridurre i costi di tempo. Con finanziamenti aggiuntivi, questo strumento potrebbe essere ampliato e sviluppato per crescere oltre l’uso locale, consentendo potenzialmente aziende agricole completamente digitalizzate e la tracciabilità al 100% del bestiame del paese. Inoltre, l’insegnante utilizzerà alcuni fondi per aiutare gli studenti della sua scuola che incontrano ostacoli sociali ed economici al loro rendimento scolastico.

Organico aggiuntivo, Azzolina: ‘Tra pochi giorni tutti i docenti in cattedra’

da Tuttoscuola

“Nell’arco di pochi giorni tutti i docenti, anche l’organico Covid aggiuntivo, sarà in cattedra”. Lo ha detto lo scorso 30 settembre in question time alla Camera la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, sottolineando che grazie alle misure prese quest’anno – tra cui le nuove graduatorie e il bando dei concorsi – si sta permettendo l’ordinato avvio dell’anno scolastico”. Il 22 ottobre inizieranno infatti le prove del concorso straordinario che, precisa ancora la Ministra – si svolgeranno “in assoluta sicurezza”.

Stabilizzazione docenti e continuità didattica: obiettivo imprescindibile del Ministero

“La presenza di docenti stabili e formati e la garanzia della continuità didattica per i nostri studenti e le nostre studentesse – ha detto Azzolina rispondendo in question time all’on Anzaldi – rappresentano elementi essenziali per la scuola e obiettivo imprescindibile dell’azione del Dicastero da me guidato. Per questo, anche durante mesi così complessi, non abbiamo mai perso di vista tutte quelle operazioni che servono ad avviare il nuovo anno e a creare le condizioni per l’inizio di quelli successivi”.

Concorsi scuola: si parte il 22 ottobre

“Mi riferisco anzitutto ai concorsi – ha precisato quindi la Ministra -: abbiamo bandito 78 mila posti per assumere nuovi insegnanti. Li espleteremo a partire dal prossimo 22 ottobre, per riattivare il reclutamento sospeso da troppo tempo, con grave danno per la scuola, che senza concorsi che abbiano cadenza regolare non può avere – come da Lei denunciato – tutti gli insegnanti di cui ha bisogno. Tutta l’Amministrazione ministeriale, centrale e periferica, ha lavorato durante questi mesi, per assicurare il completamento delle operazioni in linea con la ripresa delle lezioni”.

Graduatorie Provinciali Supplenze: riduzione dei temi grazie alla digitalizzazione della procedura

Critiche all’operato del Ministero sono arrivate poi parlando della GPS, le Graduatorie Provinciali per le supplenze: “Attraverso l’istituzione delle graduatorie provinciali per le supplenze, a differenza degli anni scorsi, si è avuta una riduzione dei tempi amministrativi, grazie alla digitalizzazione dell’intera procedura”. La ministra ha ricordato che “abbiamo pubblicato le graduatorie in tempo utile, evitando quell’effetto per il quale il rallentamento di una singola istituzione scolastica comportava il blocco dell’intera procedura per gran parte del territorio di ciascuna provincia. Tramite il sistema di controllo multilivello immaginato, sia nell’attività degli uffici, sia in quella delle scuole, viene posto rimedio anche a errori che si trascinano da anni. Si tratta di un meccanismo che, nonostante le difficoltà del momento particolare, ha portato ad un cambio di rotta nel segno della trasparenza delle valutazioni e della rapidità di completamento dei procedimenti”. In conclusione la titolare del MI ha rassicurato che “l’insieme delle misure adottate per giungere alla copertura delle cattedre sta permettendo l’ordinato avvio dell’anno scolastico e garantirà per il futuro il regolare svolgimento dell’attività didattica delle istituzioni scolastiche”.

Concorso straordinario: sarà serio e in sicurezza

“Il concorso straordinario – ha detto ancora Azzolina – si svolgerà in assoluta sicurezza grazie alla distribuzione territoriale e alla scansione temporale della prove non ci sarà assembramento nè concentrazione dei candidati al di là di quello che qualcuno dice in modo strumentale”. Saranno “concorsi seri, selettivi. Serve una verifica concorsuale che selezioni chi merita di insegnare; le famiglie chiedono docenti preparati”.