SPIN & SPIKE

SENZA UNA PROFONDA REVISIONE DELLE NOZIONI CLASSICHE, SEMBRA IMPOSSIBILE COMPRENDERE LA ATTIVITA BIOLOGICA QUANTICA DEL VIRUS

Paolo Manzelli

SPIN & SPIKE

La QED è  la “Elettro-dinamica Quantistica” (la teoria delle interazioni tra materia e luce) ed e’ essenziale anche allo scopo di  interpretare la azione di “ Biosensore Quantico” della” Proteina Spike “.

Rf.1.) Https://www.edscuola.eu/wordpress/?P=138928

Lo SPIN . Nella Biologia Quantica  (= Vortice) rappresenta  una codificazione che concorre a definire la correlazione di polarizzazione tra lo stato “elettrico e magnetico” delle particelle quantiche.

Lo Spin è rappresentabile, per analogia, come una forma di momento angolare intrinseco alla rotazione su se stesse delle particelle quantiche , pur non esistendo una grandezza corrispondente in Fisica Classica la quale prevede un rigido reciproco posizionamento di 90 gradi tra il campo Magnetico ed Elettrico .

Nel 1940 Wolfgang Pauli,affermo’  il “Principio di Esclusione di Pauli” il quale  enuncia che le particelle elettromagnetiche (Fermioni) hanno “Spin Semintero” e che quindi ,per essere associate nell’ sistema di Campo Coerente  generato dall’ Entanglement Quantico, nel quale esse  possono esprimere solo due codificazioni  di polarizzazione (Up  +1/2 , and Down -1/2)

Rf.2) “Entanglement Quantico”.

https://www.gsjournal.net/Science-Journals/Communications-Miscellaneous/Download/8124

Pertanto una coppia di  particelle quantiche , in condizioni di “Entanglement” ,possono permanere come   intrinsecamente connesse tra loro anche a grande distanza ed in tal caso il  cambiamento della polarizzazione  di un membro della coppia corrisponde un cambiamento di verso opposto dello stato di Polarizzazione di Spin dell’ altra particella gemella.

Lo Stato di Polarizzazione Entangled degli  Spin UP/DOWN e viceversa, diventa oscillante , ma puo interrompersi a causa di una interazione che distrugge  la Coerenza dell’ Entanglement , cosi che la nuova situazione di De-coerenza  , determina una “Variazione” che puo essere catturata  come SEGNALE sensibile per la attivazione della Proteina SPYKE , che pertanto agisce da Biosensore , per agganciare la infezione virale alle cellule umane. In tal modo  il Virus Sars,Cov,2, diviene abile di  scegliere quelle persone per le quali la perturbazione dello stato di “Coerenza Vitale “ e piu’  instabile .

Proteina Spike e Vaccini Genetici

Rf.3) https://dabpensiero.wordpress.com/author/dabpensiero/

Questa ipotesi di lavoro è in studio nel Quadro degli Studi EGOCREANET su la EPIGENETICA VIRALE 4.0

Rf.4.) https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=138606

Rf.5) https://www.corrierenazionale.net/2020/12/14/elementi-di-bioquantica-virale/

NB: Cerchiamo Collaborazione per la condivisione di questi studi di BIOQUANTICA . Gli interessati possono Inviare a tale scopo una Email a: < egocreanet2016@gmail.com>

Priorità agli insegnanti nelle vaccinazioni contro il COVID-19

UNICEF: priorità agli insegnanti nelle vaccinazioni contro il COVID-19

  • Nel momento peggiore, ad aprile 2020, l’istruzione era interrotta per il 90% degli studenti nel mondo.
  • Al 1 dicembre 1 studente su 5, ovvero 320 milioni, non aveva accesso alle aule scolastiche.

    Dichiarazione del Direttore Generale dell’UNICEF Henrietta Fore

    15 dicembre 2020 – “La pandemia da COVID-19 ha sconvolto l’istruzione dei bambini nel mondo. Vaccinare gli insegnanti è un passo fondamentale per farla tornare alla normalità.
    Nel momento peggiore, alla fine di aprile 2020, le chiusure delle scuole a livello nazionale hanno interrotto l’apprendimento di circa il 90% degli studenti nel mondo. Questo numero è calato da allora, ma si continua a presupporre, senza riscontri, che chiudere le scuole potrebbe rallentare la diffusione della malattia, nonostante ci siano sempre più prove secondo cui le scuole non sono i principali diffusori della trasmissione fra le comunità. Come risultato, visto che i casi stanno aumentando drasticamente in molti paesi nel mondo, le comunità stanno chiudendo di nuovo le scuole. Al 1 dicembre, le aule erano chiuse per circa 1 studente su 5 nel mondo – ovvero 320 milioni di bambini.
    L’UNICEF chiede che gli insegnanti vengano considerati prioritari nella somministrazione del vaccino, una volta che il personale sanitario in prima linea e le popolazioni ad alto rischio saranno state vaccinate. Questo aiuterà a proteggere gli insegnanti dal virus, permetterà loro di insegnare in presenza e di tenere le scuole aperte.
    Le decisioni sull’assegnazione dei vaccini spettano in ultima analisi ai governi, ma le conseguenze di un’istruzione mancata o compromessa per un tempo prolungato sono pesanti, soprattutto per i più emarginati. Più a lungo i bambini rimarranno fuori dalla scuola, meno probabilità avranno di tornare, e più difficile sarà per i loro genitori riprendere il lavoro.
    Sono decisioni difficili che costringono a difficili compromessi. Ma ciò che non dovrebbe essere difficile è fare tutto ciò che è in nostro potere per salvaguardare il futuro delle prossime generazioni. Ciò comincia dalla salvaguardia di coloro che sono responsabili della creazione di questo futuro”.

Al lavoro su piattaforma digitale unica con tutti i servizi utili per le scuole

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

Una piattaforma unica, integrata con tutti i servizi e le funzionalità utili per le scuole, dagli strumenti per la didattica digitale, agli spazi dove archiviare contenuti. La prevede il ministero dell’Istruzione che ha istituito, nelle scorse settimane, un gruppo di lavoro per garantire agli istituti il nuovo strumento in tempi brevi, entro il prossimo anno scolastico.

Il progetto
Il progetto è nato a seguito dell’esperienza fatta durante le prime fasi dell’emergenza sanitaria, in cui è emersa la differente dotazione delle scuole di sistemi digitali utili per poter attivare esperienze come quella della didattica a distanza. Il ministero, durante l’emergenza, data l’assenza di una piattaforma pubblica, che non è mai stata realizzata in passato, si è subito attivato per mettere a disposizione degli istituti scolastici soluzioni utilizzabili in modo gratuito, attraverso avvisi pubblici rivolti alle aziende. Superata la prima fase emergenziale, si lavora ora ad una piattaforma nazionale che sarà messa a disposizione di tutte le scuole. Per la realizzazione del progetto il ministero sta coinvolgendo, dal basso, anche attraverso lo strumento delle interviste sul campo, il personale scolastico. L’obiettivo è quello di costruire la nuova piattaforma con la collaborazione di chi dovrà poi utilizzarla.

«Lavoriamo alla scuola del futuro – ha sottolineato la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina -. I processi di digitalizzazione sono fondamentali. Lo erano prima dell’emergenza, lo sono ancora di più oggi, in un periodo in cui abbiamo imparato che avere o non avere certi strumenti, saperli o non saperli utilizzare può fare davvero la differenza per la formazione delle nostre studentesse e dei nostri studenti. Costruiamo oggi gli strumenti che saranno utili domani».


Bus privati e taxi in campo per trasporto studenti

da Il Sole 24 Ore

di Cl. T.

Il decreto Ristori guarda al ritorno in classe degli studenti, puntando sul potenziamento dei trasporti e sui corsi di recupero per colmare i gap formativi dovuti alla didattica a distanza. Le ultime modifiche sono state votate in una seduta notturna sabato scorso dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato, che hanno licenziato il provvedimento. Non ci saranno altre novità. Il dl Ristori arriverà “blindato” prima in Aula a Palazzo Madama e poi a Montecitorio.

Le novità
Il capitolo scuola comprende due novità. La prima: la possibilità, per Comuni e Regioni, di stipulare convenzioni con società private di bus e con titolari di licenze taxi e Ncc, in modo da aumentare i mezzi a disposizione del servizio di trasporto pubblico locale, che deve fare i conti con le norme anticovid e, forse già a gennaio, con il rientro in presenza nelle aule. La seconda: per le scuole medie, corsi extrascolastici in presenza, per sopperire a eventuali carenze formative legate alla didattica a distanza.

Scuola, il Consiglio di Stato conferma: prove suppletive per il concorso straordinario

da la Repubblica

Corrado Zunino

Anche il Consiglio di Stato conferma: per il concorso straordinario sono necessarie le prove suppletive. Il ministero dell’Istruzione, ancora battuto, ora dovrà inserirle nel 2021: il concorso è sospeso dallo scorso 4 novembre per la pandemia. Anche chi non ha potuto partecipare alle prove scritte per ragioni cliniche, innanzitutto il contagio da Covid o la quarantena obbligatoria per la positività di parenti o persone vicine, ha il diritto di affrontare il concorso dedicato ai supplenti di Terza fascia. E’ questo il centro della sentenza.

Era stata una docente di Educazione fisica residente a Roma a proporre ricorso. Dopo la prima ordinanze della Terza sezione del Tribunale amministrativo del Lazio, ora il Consiglio di Stato conferma: “Tutti devono avere libero accesso a un concorso pubblico”.

Il sindacato della Uil aveva promosso l’azione a fianco della precaria. Dice il segretario generale del comparto scuola, Pino Turi: “Anche dopo la prima ordinanza, il ministero ha continuato ad opporsi a quello che riteniamo semplicemente un diritto. Già ci è parsa una forzatura il ricorso al Consiglio di Stato, adesso attendiamo che si dia corso a una sentenza chiara e netta. Gli insegnanti sono dipendenti del ministero, invece la ministra Lucia Azzolina agisce come se si trattasse di intrusi venendo meno allo spirito di servizio che una pubblica amministrazione dovrebbe avere nei confronti dei cittadini e ancor più dei suoi dipendenti”.

Maturità 2021, Azzolina: “Novità fra gennaio e febbraio per prendere le decisioni giuste”

da OrizzonteScuola

Di Fabrizio De Angelis

La Ministra dell’Istruzione prende tempo a proposito della maturità 2021 rimandando le novità all’inizio del prossimo anno, fra gennaio e febbraio.

Infatti, sulle modalità dell’esame di maturità nel 2021 “ci vuole un po’ di pazienza, prenderemo le decisioni che riterremo essere le più opportune, giuste per studenti e studentesse“, ha detto Lucia Azzolina, intervenendo all’avvio del secondo anno del programma #Tuttomeritomio, promosso da Fondazione Cr Firenze e Intesa Sanpaolo.

La Ministra ha infatti anticipato che sul tema potrebbero arrivare delle novità tra “gennaio e febbraio  del prossimo anno“.

Ci sarà il massimo coinvolgimento – ha detto Azzolina, rivolgendosi a una studentessa che le aveva posto una domanda sul tema in collegamento video – di tutte le parti in causa, ovviamente anche del personale docente”, ma non solo: “Ho fatto un incontro qualche giorno fa con il Forum degli Studenti e le consulte degli studenti, perché so che l’esame di Stato vi sta molto a cuore. Ho chiesto di farci anche delle proposte, così come avevamo già fatto l’anno scorso”.

Pochi giorni fa, infatti, la stessa Ministra aveva detto: “Ho chiesto agli studenti di preparare delle proposte e poi decideremo quale sarà la modalità più opportuna”.

Contestualmente ha ricordato che  “l’Italia ha avuto il grande merito di fare gli esami in presenza lo scorso anno scolastico, contrariamente a quanto accaduto i altri Paesi d’Europa, e sono andati molto bene, i nostri studenti all’inizio più restii ne hanno apprezzato il valore“.

Nel frattempo ricordiamo che nei giorni scorsi è partita una petizione su change.org per chiedere di non svolgere quest’anno gli esami di maturità  lanciata da un gruppo di studenti ed ha già ottenuto in pochi giorni oltre 10 mila e 500 firme.

Si sblocca il concorso di Religione: Cei e Ministero firmano l’intesa, c’è posto pure per i precari storici

da La Tecnica della Scuola

Dopo un’attesa durata 17 anni e il blocco ulteriore durato per tutto il 2020, il concorso dei docenti di Religione si sblocca: il via libera, giunto a pochi giorni dal termine ultimo per la pubblicazione del bando, è arrivato il 14 dicembre con la firma del presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Gualtiero Bassetti, e dalla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Le due parti, scrive il ministero di Viale Trastevere, hanno sottoscritto, quasi al fotofinish, quell’intesa necessaria per svolgere il concorso per la copertura dei posti per l’insegnamento della religione cattolica, previsto dall’articolo 1-bis della legge 159/19. Dal MI non viene specificato il numero dei posti che verranno messi a bando. L’obiettivo, però, rimane quello di coprire tutti i posti per l’insegnamento di Religione Cattolica che risulteranno vacanti e disponibili nell’arco del prossimo triennio. Pertanto, dovrebbero essere, comunque, almeno 6-7 mila. Una parte dei posti messi a bando sarà riservata ai docenti precari storici di religione, in possesso di almeno 36 mesi di servizio svolto.

L’intesa

Nell’Intesa, sottoscritta in videoconferenza, si ricorda che “la procedura concorsuale è bandita nel rispetto dell’Accordo di revisione del Concordato lateranense stipulato tra la Santa Sede e la Repubblica Italiana il 18 febbraio 1984, ratificato con legge 25 marzo 1985, n. 121 e dell’Intesa tra il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sottoscritta il 28 giugno 2012, cui è stata data esecuzione con decreto del Presidente della Repubblica 20 agosto 2012, n. 175”.

Tra i requisiti c’è l’idoneità diocesana

Tra i requisiti di partecipazione alla procedura concorsuale “è prevista la certificazione dell’idoneità diocesana di cui all’articolo 3, comma 4, della legge 18 luglio 2003, n. 186, rilasciata dal Responsabile dell’Ufficio diocesano competente nei novanta giorni antecedenti alla data di presentazione della domanda di concorso”.

Dall’intesa scaturisce che i posti messi a bando nella singola Regione per il “personale docente di religione cattolica, in possesso del riconoscimento di idoneità rilasciato dall’Ordinario diocesano, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione” corrispondano a quanto stabilito dall’articolo 1-bis, comma 2, del decreto-legge n. 126 del 2019.

Si spiega, inoltre, che “l’articolazione, il punteggio e i criteri delle prove concorsuali e della valutazione dei titoli saranno oggetto di determinazione da parte del bando di concorso, tenendo presente che tutti i candidati sono già in possesso dell’idoneità diocesana, che è condizione per l’insegnamento della religione cattolica”.

Siglando l’Intesa, il cardinale Bassetti ha ricordato che “il prossimo Concorso costituisce un passaggio importante non solo per la stabilizzazione professionale di tanti docenti, ma anche per la dignità dello stesso insegnamento, frequentato ancora oggi – a trentaquattro anni dall’avvio del nuovo sistema di scelta – da una larghissima maggioranza di studenti”.

Il lontano unico precedente

Ricordiamo che l’unica procedura selettiva per istituire i ruoli di insegnamento della religione cattolica fu bandita nel febbraio 2004 in attuazione della legge 186/03.

Le assunzioni in ruolo da graduatoria, nel frattempo, si sono sempre più assottigliate e sono andate a dir poco a rilento: quest’anno se ne sono attuate appena 472, a fronte di un numero di precari che supera ormai ampiamente quota 10 mila.

Il Cardinale Bassetti ha anche rinnovato “la stima e la vicinanza dei Vescovi italiani agli insegnati di religione che, con passione e competenza, accompagnano il cammino di crescita delle ragazze e dei ragazzi di oggi”. “Ringrazio la CEI per la collaborazione che ci ha consentito di arrivare a questa Intesa – ha commentato la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina – che va nella direzione di assicurare, tramite il concorso, la realizzazione delle aspirazioni dei docenti di religione e, al contempo, la funzionalità delle istituzioni scolastiche”.

Contrariato lo Snadir

Immediata è stata la replica dello Snadir, il primo sindacato di docenti di Religione in Italia. “Nell’attesa che venga reso pubblico il documento completo – scrive l’organizzazione guidata da Orazio Ruscica -, possiamo affermare che le notizie sull’intesa firmata oggi andrebbero lette e valutate alla luce delle norme vigenti in materia di concorsi”.

“Infatti – continua lo Snadir – il recente DPCM del 3 dicembre 2020 specifica che è sospeso lo svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche, a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica”.

“Lo Snadir ritiene, quindi, in questo momento, che siano consentiti soltanto i concorsi per soli titoli, trattandosi di una procedura da svolgersi in modalità esclusivamente telematica. Questa modalità di assunzione per soli titoli e servizi è l’unico valido canale di immissione in ruolo dei docenti di religione con 36 mesi di servizio. Altra modalità non sussiste!”.

Valutazione scuola primaria, le faq del Ministero

da La Tecnica della Scuola

Da quest’anno scolastico 2020/2021 la valutazione periodica e finale degli apprendimenti nella scuola primaria sarà espressa, per ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni Nazionali, compreso l’insegnamento trasversale di educazione civica, attraverso un giudizio descrittivo riportato nel documento di valutazione, e non più con un voto numerico.

Come riportato nell’Ordinanza e nelle Linee guida, sono 4 i livelli degli apprendimenti previsti dall’ordinanza ministeriale sulla valutazione degli alunni nella scuola primaria:

• Avanzato: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note e non note, mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente, sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità.
• Intermedio: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo; risolve compiti in situazioni non note, utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo.
• Base: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuità.
• In via di prima acquisizione: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente.

Ordinanza Ministeriale sulla valutazione nella scuola primaria

Linee Guida

Le faq del Ministero

Nella pagina dedicata alla valutazione nella scuola primaria, il MI ha pubblicato le seguenti faq:

Ambito: Obiettivi di apprendimento
Dove trovo gli obiettivi di apprendimento?

Le indicazioni Nazionali costituiscono il documento di riferimento principale per individuare e definire gli obiettivi di apprendimento disciplinari e quelli ispirati ai traguardi per lo sviluppo delle competenze. Nel Curricolo di Istituto gli obiettivi sono ulteriormente articolati e sono, infine, definiti nella progettazione annuale della singola classe. All’interno di questi documenti, i docenti della classe individuano, per ogni disciplina, gli obiettivi di apprendimento più significativi ai fini della valutazione.

Ambito: Documento di valutazione
Sul documento di valutazione, la tabella può sostituire il giudizio descrittivo oppure è necessario esplicitare formulazioni più articolate?

Il giudizio descrittivo dell’esempio A2 delle Linee Guida è in forma tabellare e contiene tutte le informazioni essenziali. Nell’esempio A1 la descrizione di ogni livello andrà comunque inserita nel documento di valutazione. Ciò non toglie che, nella loro autonomia, le istituzioni scolastiche possano individuare formulazioni più articolate (come esempio A3).

Ambito: Documento di valutazione
I voti sono sostituiti dai Giudizi descrittivi sin dalla valutazione periodica per l’anno scolastico 2020/21?

Sì. I voti non possono più essere utilizzati nei documenti di valutazione a partire da quest’anno scolastico, sia per la valutazione periodica sia per la valutazione finale.

Ambito: Valutazione in itinere
Come si valuta in itinere?

La valutazione in itinere dovrà avere comunque carattere formativo e sarà via via coerente con la valutazione descrittiva.

Ambito: Livelli
Per valutare un alunno, tutti gli obiettivi di una disciplina devono corrispondere a un unico livello?

No, non necessariamente. Uno dei punti di forza della valutazione formativa è la possibilità di poter specificare e articolare gli esiti dell’apprendimento per ogni obiettivo. È possibile che per alcuni obiettivi il livello raggiunto da un alunno sia avanzato e per altri corrisponda a livelli diversi.

Ambito: Livelli
Devo per forza usare i livelli previsti dalle Linee Guida o posso usarne altri?

Si devono utilizzare esclusivamente i livelli presenti nelle Linee Guida, così come stabiliti nell’Ordinanza e in coerenza con la certificazione delle competenze: Avanzato, Intermedio, Base, In via di prima acquisizione.

Ambito: Valutazione in itinere
E’ possibile continuare con le valutazioni in itinere con scala numerica decimale sia per quest’anno scolastico che eventualmente in futuro, raccordando opportunamente i voti ai livelli di apprendimento (che compariranno nei documenti di valutazione intermedia e finale) mediante apposite rubriche valutative?

L’impianto valutativo dell’ordinanza e delle linee guida ha carattere formativo, pertanto la valutazione in itinere deve essere via via sempre più coerente con la valutazione di tipo descrittivo delineata dalle Linee guida, superando la scala numerica decimale.

Maturità 2021, novità probabilmente tra gennaio e febbraio

da La Tecnica della Scuola

Siamo solo a dicembre, ma c’è già molta apprensione per quello che sarà l’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo dell’a.s. 2020/2021.

Dopo la Maturità decisamente anomala del 2020, gli studenti (e non solo loro) si stanno chiedendo come saranno strutturati gli esami che chiuderanno il percorso delle superiori in questo anno scolastico che per le scuole secondarie di II grado non è certo iniziato nel modo sperato.

Ci vuole un po’ di pazienza, prenderemo le decisioni che riterremo essere le più opportune, giuste per studenti e studentesse” ha detto Lucia Azzolina intervenendo all’avvio del secondo anno del programma Tuttomeritomio, promosso da Fondazione Cr Firenze e Intesa Sanpaolo.

E come aveva già anticipato nella rubrica “la Ministra risponde”, “ci sarà il massimo coinvolgimento di tutte le parti in causa, ovviamente anche del personale docente”, ma non solo: “Ho fatto un incontro qualche giorno fa con il Forum degli Studenti e le consulte degli studenti, perché so che l’esame di Stato vi sta molto a cuore. Ho chiesto di farci anche delle proposte, così come avevamo già fatto l’anno scorso“.

Le possibili novità potrebbero essere presentate tra gennaio e febbraio del prossimo anno.

Consiglio di Stato conferma il diritto alle prove suppletive del concorso straordinario

da La Tecnica della Scuola

Dopo la pronuncia cautelare del 20 novembre, e la successiva sentenza del 30 novembre, con cui il Tar Lazio aveva disposto in via cautelare lo svolgimento di una prova suppletiva del concorso straordinario e, in
maniera più chiara con la sentenza, aveva evidenziato la possibilità di ammissione alla sessione suppletiva per chi si è visto impossibilitato a svolgere la prova scritta nelle date stabilite per causa di forza maggiore
dovuta al Covid, interviene oggi sul tema anche il Consiglio di Stato.

Con ordinanza depositata oggi 14 dicembre, i Giudici di Palazzo Spada hanno infatti respinto l’appello cautelare proposto dal Ministero dell’Istruzione avverso la pronuncia del Tar Lazio, che ammetteva un
candidato sottoposto a misura sanitaria di prevenzione alla prova suppletiva.

Ne esce quindi smentita, ancora una volta, la tesi più volte sostenuta dal Ministro Azzolina circa l’impossibilità di poter svolgere prove suppletive per il concorso straordinario, nemmeno nei confronti di quei candidati che, causa Covid, si sono visti impossibilitati a presentarsi il giorno stabilito per lo svolgimento della prova scritta.

Il Consiglio di Stato ha peraltro precisato che, contrariamente a quanto sostenuto dall’amministrazione, la fissazione di una sessione aggiuntiva non pare possa ingenerare disagi organizzativi al Ministero, soprattutto tenuto conto che l’art. 1, comma 10, lettera z), del DPCM 3 dicembre 2020, ha comunque disposto la proroga della sospensione delle procedure concorsuali fino al 15 gennaio 2020.

Sembra a questo punto spianata la strada per i ricorsi di quanti, per causa di forza maggiore dovuta al Covid, prima della sospensione del 4 novembre non hanno potuto partecipare alla prova scritta del concorso straordinario.

Sentenza Consiglio di Stato 14 dicembre 2020

Il futuro dell’educazione passa per le competenze digitali, una sfida da non perdere

da La Tecnica della Scuola

Il futuro dell’educazione dipende anche dalle competenze digitali. Questo è uno dei punti salienti emersi dall’ultima relazione dell’UE sul tema istruzione, Relazione di monitoraggio dell’istruzione e formazione,
che fornisce istruzioni utile a seguito dei risultati dei sistemi educativi in Europa rilevati tra il 2018 e il 2019.
Nonostante gli Stati membri abbiano investito anche se in misura diversa sulle infrastrutture digitali per l’istruzione e la formazione esistono in realtà notevoli disparità tra Paese e Paese.

E in questo contesto la relazione mette in risalto come le competenze digitali sono cruciali come fattore abilitante dell’intero sistema educativo. Oggi i dati dicono che siamo ben lontani dall’avere una cultura digitale omogenea e sufficiente, con oltre il 15% della popolazione studentesca che non possiede un livello di competenza digitale neanche di base.
Mariya Gabriel, Commissaria Europea per Innovazione, Ricerca, Cultura, Educazione e Gioventù secondo quanto riportato da Agenda Digitale ha osservato che “le competenze digitali sia degli studenti che degli insegnanti necessitano di miglioramenti significativi per essere pienamente idonei all’era digitale”.

Una strada ancora lunga da percorrere quindi, perché altro aspetto importante è quello che i Millenials essendo “nativi digitali” si dia per scontato che siano già competenti in quanto utilizzatori di strumenti digitali: occorre invece continuare a concentrarsi sul migliorare le competenze digitali d base per tutti perché saranno fondamentali anche nella vita oltre che nel lavoro.
Serve una nuova visione del sistema educativo in grado di reggere l’urto dell’economia e della società del futuro e che sia efficace nel nuovo contesto di “quarta rivoluzione industriale” che stiamo vivendo.
Si deve passare, in sostanza, dal vecchio approccio tradizionale ad una nuova “vision” della didattica che possiamo sintetizzare in “Educazione 4.0” in parallelismo con la nuova rivoluzione industriale.

La nuova sfida

In dettaglio cosa deve contenere questo nuovo modello educativo?
In prima battuta lo abbiamo detto, le competenze digitali non devono più essere l’eccezione o oggetti di chissà quali progetti specifici ma devono rientrare nel piano di formazione dell’alfabetizzazione di base.
Il secondo aspetto deve puntare allo sviluppo della cultura del confronto umano con i dispositivi intelligenti. Cioè in sostanza una nuova definizione del ruolo dell’uomo verso capacità creative, di risoluzione dei problemi, di negoziazione, di creatività e flessibilità, capacità di comunicazione e pensiero critico. Tutte competenze normalmente denominate “soft skill” per distinguerle dalle competenze tecniche e specialistiche che ormai però devono far parte della cassetta degli attrezzi di tutti.
Terzo aspetto riportato nella relazione è un altro passaggio fondamentale dell’approccio formativo, che prevede il passaggio da un apprendimento uguale per tutti e quindi di massa a un apprendimento personalizzato consentito e possibile proprio grazie agli strumenti digitali e da Internet.
Una personalizzazione che sia in grado di esaltare le singole capacità, far emergere talenti, e sviluppare materie e argomenti di particolare interesse.

Conclusioni

In conclusione, il Coronavirus ha sconvolto la nostra vita di tutti i giorni. Fino a che non sarà completamente debellato avremo situazioni alterne di didattica in presenze con didattica a distanza. Questa grande catastrofe ci lascerà tanti ricordi brutti ed indelebili nella nostra mente, una esperienza che mai avremmo voluto ma che ci ha fatto cambiare.
Per questo sarà importante non disperdere le opportunità che questa emergenza ci ha dato, una di queste è la possibilità di promuovere un modello diverso di scuola: Gli investimenti già stanziati e quelli previsti nei prossimi mesi da piano di Recovery Fund dovranno essere spesi bene, altrimenti sarà l’ennesima occasione persa.
investire bene per valorizzare il capitale umano è una sfida strategica da cogliere e vincere per il futuro del nostro Paese.

Supporto psicologico nelle scuole, al via il monitoraggio per ottenere altri finanziamenti

da La Tecnica della Scuola

Con la nota riguardante il programma annuale, le scuole hanno ricevuto 1.600 per l’attivazione di servizio di supporto psicologico e assistenza medica per il periodo settembre-dicembre 2020. Un contributo resosi necessario in un periodo difficile come quello che studenti e personale stanno attraversando.

Per poter ottenere ulteriori finanziamenti (nello specifico 3.200 euro per il periodo gennaio-giugno 2021) è necessario che le istituzioni scolastiche non solo abbiano attivato il servizio, ma compilino anche un monitoraggio.

Questa rilevazione è stata annunciata con nota 1996 del 10 dicembre e sarà attiva sul portale SIDI fino alle ore 12 dell’8 gennaio 2021.

Sarà anche previsto un apposito percorso di formazione per gli psicologi che hanno ricevuto l’incarico dalle scuole. Il corso, che si svolgerà in diretta il 18 dicembre 2020, dalle ore 9:30 alle ore 15:30, in modalità on line, potrà essere seguito anche successivamente, registrandosi sul sito del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi (CNOP) www.psy.it . Ulteriori corsi potranno essere realizzati dalla fine di gennaio 2021, nelle date che saranno comunicate dal CNOP con apposito avviso sul proprio sito.

Sempre a partire da gennaio 2021, si prevede che vengano attivati a cura del MI e del CNOP incontri di sensibilizzazione, sempre in modalità on-line, rivolti a Dirigenti scolastici e docenti, con modalità e tempi di svolgimento che saranno resi noti con successive comunicazioni.

Nota 15 dicembre 2020, AOODGOSV 23151

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione Uff. 1

Agli Uffici Scolastici Regionali Loro Sedi
Al Sovrintendente Scolastico per la scuola in lingua italiana della provincia di Bolzano Bolzano
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione della provincia di Trento Trento
All’Intendente Scolastico per la scuola italiana in lingua tedesca Bolzano
All’Intendente Scolastico per la scuola italiana in lingua ladina Bolzano
Al Sovrintendente agli Studi della Regione Autonoma della Valle d’Aosta Aosta
Ai Dirigenti Scolastici degli Istituti di II grado Statali e Paritari Loro sedi
E p.c. Alla Prof.ssa Serena Bonito Ministero degli Affari Esteri E della Cooperazione Internazionale DGSP Uff.V SEDE

Oggetto: Bando Zero Robotics – SAT a. s. 2019-2020 e a. s. 2020/21