Riunione dei Ministri Istruzione UE

La Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha partecipato il 22 gennaio, in videoconferenza, alla riunione informale dei Ministri dell’Istruzione dell’Unione Europea, organizzata dalla Presidenza Portoghese del Consiglio dell’Unione Europea. Presenti, tra gli altri, anche la Commissaria per l’Istruzione, la Ricerca, l’Innovazione, la Cultura e la Gioventù, Mariya Gabriel e il Commissario per il Lavoro e i Diritti sociali, Nicolas Schmit. L’incontro, dal titolo “Verso il Vertice Sociale di Porto – Il contributo dell’istruzione e della formazione”, si è svolto con l’intento di favorire una riflessione congiunta sul contributo dell’istruzione e della formazione al Pilastro europeo dei diritti sociali, in vista del Vertice Sociale dei Capi di Stato e di Governo dell’Ue, in programma il 7 e l’8 maggio prossimi a Porto.

“Credo fermamente che la lezione principale appresa durante la pandemia Covid-19 risieda nella crescente consapevolezza del ruolo fondamentale svolto dall’istruzione e dalla formazione per accrescere la resilienza e promuovere lo sviluppo e il benessere delle popolazioni e dei Paesi europei” ha detto la Ministra Azzolina durante il suo intervento. “Tra i risultati più rilevanti del Pilastro europeo dei diritti sociali, che sancisce una serie di principi e diritti fondamentali in ambito sociale – ha spiegato – vi è il rinnovato impegno ad offrire ai nostri bambini, giovani e adulti un’istruzione, una formazione e un apprendimento permanente di alta qualità e inclusivo, insieme a misure specifiche per rafforzare le pari opportunità dei gruppi più vulnerabili”.

“Permangono – ha aggiunto la Ministra – sfide persistenti nel combattere gli scarsi risultati scolastici e nel contrastare ulteriormente il fenomeno dell’abbandono scolastico e le diseguaglianze nell’istruzione. Sfide che sono state esacerbate dalla pandemia”. Infine, ha concluso Azzolina: “Ora più che mai, l’istruzione e la formazione svolgono un ruolo fondamentale per preservare e migliorare la nostra società a rischio e rafforzare il nostro modello sociale europeo”.

Smettiamola di raccontare che tutto va per il meglio!

Cuzzupi: Scuola, smettiamola di raccontare che tutto va per il meglio!

Si ha la sensazione che si tenda a sottovalutare la situazione, gravissima, relativa alla gestione della pandemia nel comparto Scuola. In queste ore che, da più parti e da tutto il territorio nazionale, ci arrivano segnali di inquietudine per le circostanze che stanno maturando nei vari plessi scolastici sia per quanto riguarda la didattica in presenza che per quella riferita in distanza”.

Questa la dichiarazione preoccupata del Segretario Nazionale UGL Scuola, Ornella Cuzzupi che continua: “Non è possibile perseverare in una direzione confusa e approssimativa. È il tempo, non rinviabile, di conoscere in maniera precisa i dati di contagio registrati e che si stanno registrando tra il personale scolastico nel Paese suddiviso per regione, ordine e grado. Senza questi elementi di trasparenza è inverosimile immaginare che sia garantita la sicurezza di docenti, ATA e alunni”.

Ma il Segretario Nazionale non limita la denuncia a questo aspetto: “La stessa DAD sta ponendo urgenti questioni che devono essere affrontate e risolte. Il Contratto Collettivo di Lavoro sancisce, in maniera inequivocabile, la necessità di definire i criteri per l’orario di lavoro differenziato da quello del servizio in presenza di ciascuno. La contrattazione ha l’obbligo di regolare la reperibilità del personale, garantendo il rispetto della vita personale e un idoneo utilizzo di strumentazioni tecnologiche per la DAD e/o la DID, limitato a fasce orarie consone con gli effettivi bisogni degli studenti e in considerazione del grado di Scuola e della fascia d’età degli stessi”.

Cuzzupi continua la sua disamina del momento: “Ormai è passato quasi un anno dall’inizio della pandemia e ancora siamo in presenza di un disordine generale che nulla produce se non disagi. Un disordine di procedure e iniziative che appare come un modo per nascondere i problemi facendo ricadere su docenti e personale scolastico il peso di ogni questione. Questo non è più accettabile!”.

Ma l’UGL Scuola non si ferma alla denuncia e perseguendo la strada delle proposte, il Segretario Nazionale chiarisce: “Occorre un vero confronto con il Dicastero affinché siano resi noti e valutati i dati per regione e siano specificate, una volta per tutte, precise indicazioni in merito all’applicazione delle linee guida dello stesso Ministero. In alternativa le nostre azioni saranno mirate alla garanzia del Personale scolastico, degli alunni e delle famiglie. L’UGL Scuola è sempre stata pronta al confronto ma non si tira indietro laddove sia necessario intraprendere ulteriori iniziative. Quello che dispiace è vedere come qualcuno preferisca il caos al confronto, i problemi alle soluzioni!”.  

Federazione Nazionale UGL Scuola

Anche le aquile prima o poi…

Anche le aquile prima o poi…

di Maurizio Tiriticco

…perdono le penne! E quando in effetti non sono aquile, ma credono solo di esserlo, allora la loro perdita mette a nudo un corpicino abbastanza mal messo! E questa potrebbe essere una metafora circa la meteora Trump! Apparso dal tutto/nulla delle sue ricchezze e dei suoi grattacieli, a questo tutto/nulla è tornato, confortato però dalla bella Melania, sempre elegante, bella e sorridente, ma sempre zitta, come si conviene alla moglie di un uomo che alla sua donna chiede solo di essere, appunto, tanto bella quanto silente! La meteora Trump! Perché di fatto le meteore non rispettano alcuna disciplina nell’immenso universo! Come invece fanno i pianeti, almeno quelli del sistema solare, tutti ubbidienti alle loro orbite, ai loro millenari girotondi intorni alla Grande Stella della nostra porzione di universo, il Sole. Ed è così che poi le meteore invece, vanagloriose, piene di sé ed assolutamente indisciplinate, prima o poi diventano… per le sacre scritture comete che segnano la via per raggiungere la grotta dove è nato Nostro Signore… ma per i nostri occhi semplici stelle cadenti… ma non diciamolo agli astronomi, che forse ci boccerebbero! E poi? Ricordi di scuola: “Dieci agosto”! Ecco l’incipit:“San Lorenzo, lo so perché tanto di stelle per l’aria tranquilla arde e cade, perché sì gran pianto nel concavo cielo sfavilla”. Ed ecco l’excipit: “E tu, Cielo, dall’alto dei monti sereni, infinito, immortale, oh! d’un pianto di stelle lo inondi quest’atomo opaco del male!”.

Torniamo a noi! Ricordiamolo: il Trump è stato eletto da tanti cittadini americani ed oggi altrettanti cittadini americani soffrono della caduta del loro idolo e sembra che attendano da lui solo un cenno per dare nuovamente l’assalto alla Casa Bianca, che già hanno sporcato, per la prima volta in secoli di storia americana. Penso di non avere un’alta considerazione del cittadino medio statunitense: forse è solo una cattiva intuizione, indubbiamente non confortata da prove! Comunque, ogni tanto ci azzecco! E aggiungo: mi sembra che il popolo americano, o meglio, statunitense, soffra di una sorta di dispersione – se si può dir così – geografica e storica. In effetti gli USA costituiscono quasi un continente; ed hanno conosciuto sul loro vasto territorio ben due guerre, prima la Guerra d’Indipendenza e poi la Guerra civile. Per non dire poi che gli “abitanti” che c’erano prima, i nativi, in effetti sono stati in larga misura ammazzati oppure ammucchiati nelle “riserve”, una sorta di campi di concentramento, e purtroppo ancora aperti. Il web mi dice che le riserve indiane sono 326 e che ciascuna è associata ad un particolare Stato. E mi dice anche che non tutte le 567 tribù riconosciute hanno una riserva. Per non dire poi della popolazione nera, lontana nipote di schiavi rapiti dalle loro terre africane per raccogliere cotone. Il web mi dice che alla metà del XIX secolo la cintura del cotone si estendeva dalMaryland al Texas orientale. Che la produzione di cotone più intensiva avveniva in Georgia, Tennessee,Alabama, e Mississippi, nonché in parte di Florida,Louisiana e Texas. E che l’alta produttività dipendeva dal sistema delle piantagioni e, soprattutto, dalloschiavismo, combinati con la fertilità del terreno, e da un clima più che favorevole. Paesi del Sud degli Stati Uniti di un Nordamerica che nel loro insieme si estendono per circa un milione di kmq, dall’Atlantico al Pacifico.

Se poi pensiamo alla bandiera USA, le 50 stelle rappresentano i cinquanta stati federati e le 13 strisce le tredici colonie originarie. Ma tutto a celebrazione dell’uomo bianco! Dei nativi nulla! Ignoti! Eppure quella bandiera viene comunemente chiamata Stars and Stripes o meno comunemente Old Glory. Ma sempre a gloria dell’uomo bianco! Mi sembra anche che le città degli USA siano tutte eguali, nella loro planimetria e nei loro edifici, prive anche di monumenti che vengano da lontano a testimoniare e a certificare uno spessore storico. Che i cittadini USA non possono vantare. Noi romani, ad esempio possiamo vantare un Colosseo, un San Pietro, un Palazzo Madama e mille altri “oggetti” che sono la spina dorsale del nostro passato e del nostro presente. E così è per tutte le nostre città. Castel dell’Ovo o Santa Chiara sono una “cosa”, il Cenacolo un’altra “cosa”, per non dire della Torre di Pisa o della Laguna di Venezia o dei trulli di Alberobello. Chi nasce qui, in Italia, beve cultura, anche se, al limite, non va a scuola. Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Palermo sono tutte diverse per storia e per testimonianze di un passato che viene da lontano. Lo stesso accade per tutti i Paesi europei. Invece non è così per centinaia di città statunitensi, quelle disperse per tutti i cinquanta Stati che compongono gli USA. Un nuovo nato negli USA, che nasca a San Francisco o a New York, non può avvertire, crescendo, quelle differenze che distinguono con estrema chiarezza un bambino nato a Londra, o a Lisbona, o ad Atene o a Palermo.

Concludendo, penso che noi in Italia, o in altri Paesi europei, oggi, un Trump non lo potremmo esprimere. Là invece, milioni di americani prima lo hanno eletto ed ora se lo coccolano, in attesa di chissà quale palingenesi. Però non mi si venga a dire che qui in Europa non siamo affatto da meno. In effetti, abbiamo espresso il fascismo ed il nazismo! Perché questa è tutta un’altra storia. Che non si può liquidare in qualche battuta. Comunque, si è trattato di una malattia che abbiamo riconosciuta, combattuta e sconfitta! Invece, i sostenitori di Trump sono tanti e, forse, stanno pure pensando a una rivincita! Anche se gli anticorpi di una grande democrazia sono presenti ed attivi! E la coppia Biden/Kamala è una promessa ed una garanzia!

Alunno promosso se la bocciatura manca di «motivazione personalizzata»

da Il Sole 24 Ore

di Pietro Alessio Palumbo

L’ammissione degli studenti della scuola secondaria di primo grado alla classe successiva o all’esame conclusivo del primo ciclo costituisce la regola generale derogabile soltanto ove risultino condotte rilevanti sul piano disciplinare ovvero si riscontri una parziale o mancata acquisizione da parte dell’alunno dei livelli di apprendimento in una o più discipline. Ebbene come chiarito dal Consiglio di Stato nella recente sentenza 638/2021, in tale ultima ipotesi affinché il consiglio di classe, nell’esercizio della propria «discrezionalità tecnica», possa legittimamente rifiutare l’ammissione dell’alunno alla classe successiva, occorre una decisione corredata da «motivazione dedicata», dovendo indicarsi le ragioni per le quali nel caso concreto, avuto riguardo alla posizione del singolo studente, non possa operare la regola generale di prosecuzione del percorso di studi con l’ammissione alla classe successiva o all’esame conclusivo.

Le “strategie” della scuola nel corso e a fine anno
In merito assume rilevanza la disciplina che impone all’istituto scolastico, nell’ambito della propria autonomiaorganizzativa e didattica, di attivare specifiche “strategie” per il miglioramento dei livelli di apprendimento, una volta rilevate, all’esito delle valutazioni periodiche o finali degli alunni, carenze nell’acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più materie.

A ben analizzare necessitano dunque non soltanto valutazioni periodiche in corso di anno scolastico, ma anche valutazioni finali. Ciò evidenzia la necessità che l’istituto scolastico attivi i percorsi di recupero, una volta accertata una carenza nell’acquisizione dei livelli di apprendimento riferita al singolo studente, non soltanto nel corso dell’anno scolastico, all’esito della valutazione periodica negativa riportata dall’alunno, ma anche successivamente, tenendo conto della valutazione finale negativa all’uopo espressa.

La (sola) valutazione finale negativa “non giustifica” la bocciatura
La valutazione finale anche ove negativa, in quanto tesa ad evidenziare eventuali carenze nell’acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline da parte dell’alunno, non giustifica, di per sé, la mancata ammissione alla classe successiva.

In altre parole occorre in ogni caso verificare se le carenze rilevate al termine dell’anno scolastico possano, comunque, essere recuperate dall’alunno successivamente, mediante “manovre didattiche” da attivare allo scopo. Dal che soltanto qualora tale verifica si concluda negativamente, potrà disporsi la non ammissione dello studente alla classe successiva.

Come motivare la bocciatura? Ecco il “vademecum” del Consiglio di Stato
In ogni caso – si badi – pena illegittimità degli atti, la non ammissione dell’alunno alla classe successiva, necessita di una adeguata motivazione che dia conto in particolare: delle specifiche strategie per il miglioramento dei livelli di apprendimento attivate dall’istituto scolastico una volta rilevate, in corso d’anno, le carenze dell’alunno nell’acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline; dell’esito negativo del percorso di recupero organizzato tempestivamente dall’istituto scolastico, specificatamente rivolto al superamento delle carenze rilevate e, dunque, al miglioramento dei livelli di apprendimento; dell’impossibilità di recuperare le carenze rilevate mediante strategie di intervento dell’istituto scolastico, anche successivamente alla valutazione negativa all’uopo espressa.

Dalla Ue ok ad aiuti all’Italia per internet veloce nelle scuole

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

La Commissione europea ha approvato 325 milioni di euro di sostegno pubblico per collegare 12.000 scuole in Italia ad Internet ad altissima velocità. Le scuole che beneficeranno della misura si trovano in aree con connettività insufficiente.

«La misura aiuterà studenti ed educatori anche nel contesto dell’epidemia di coronavirus, dando loro accesso agli strumenti attuali e futuri di istruzione», ha detto la vicepresidente della Commissione, Margrethe Vestager, responsabile della concorrenza.

Maturità, nuovo affondo di Iv: se esame semplificato errore di metodo e merito

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

«Continuo a leggere che il ministero dell’Istruzione avrebbe già deciso una modalità ridotta per il prossimo esame di maturità, mentre ci sarebbero ancora incertezza sugli esami di terza media e i test invalsi». Lo dichiara Gabriele Toccafondi, capogruppo di Italia Viva in Commissione Cultura alla Camera.

La critica di Iv
«Se questa ipotesi fosse confermata – continua Toccafondi – farei fatica a capirne il metodo, il merito e anche i tempi. Siamo a gennaio, il ministro competente e il presidente del Consiglio sostengono di essere al lavoro senza sosta per affrontare i problemi della scuola e per riaprirla in tutte le regioni. Perché allora non sfruttare i cinque mesi che rimangono, invece di dare fin da ora per scontato che non saranno mesi di apertura delle scuole e quindi di lezioni in presenza, esame di stato, test Invalsi per capire livello di conoscenza dei ragazzi dopo la Dad?». «Quanto al metodo, invece, non capisco perché su un tema simile si voglia evitare una discussione e un voto in Parlamento, e limitarsi a un’ordinanza».

Scuola, riparte il concorso straordinario «chiuso per Covid»

da Corriere della sera

Sospeso causa Covid a pochi giorni dal traguardo finale, riprende il travagliato e contestatissimo (non solo da sindacati e opposizione ma anche da una parte della maggioranza, Pd in testa) concorso straordinario che dovrebbe portare in cattedra dopo l’estate 32 mila nuovi prof delle medie e delle superiori. Un pannicello caldo visti i drammatici buchi in organico apertisi quest’anno, ma comunque sempre più di nulla visto che per gli altri concorsi ordinari (33 mila posti per medie e superiori e quasi 13 mila per materne ed elementari) ancora non c’è una data e, fra prove preselettive scritto orale, per la proclamazione dei vincitori se ne riparlerà se va bene a settembre 2023. Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato ieri le nuove date delle ultime prove del concorso riservato ai precari, che si svolgeranno fra il 15 e il 19 di febbraio, con una media di 10 candidati per aula come prevedono le norme anti Covid. La prova scritta, fatta al computer, dura 150 minuti e prevede cinque domande a risposta aperta (nella prima versione doveva essere un quiz a crocette poi saltato in seguito alle contestazioni) più un quesito di inglese. L’elenco delle sedi d’esame sarà comunicato dagli Uffici Scolastici Regionali almeno quindici giorni prima della data di svolgimento delle prove stesse nei rispettivi Albi e sui siti Internet.

Il flop (annunciato) del sostegno

Quali sono le classi di concorso ancora in sospeso? Si va da latino e greco alla fisarmonica, dai laboratori enogastronomici al russo, ma la parte del leone la fanno gli insegnanti di sostegno. In tutto sono in palio 5.669 posti, 4.069 per le scuole medie (lunedì 15 febbraio, al mattino) e 1.600 per le superiori (giovedì 18 febbraio, sempre al mattino). A garantire il distanziamento, in questo caso, più ancora del protocollo per la sicurezza ci penserà la penuria di candidati, visto che le domande arrivate pari alla metà dei posti a disposizione:2.745. Nella sola Lombardia su 1.680 cattedre a concorso i candidati sono soltanto 361, mentre già le assunzioni di quest’anno sono state un flop assoluto: su seimila nuovi prof autorizzati dal Mef a luglio, se ne sono concretizzati appena 43. La mancanza di insegnanti specializzati per il sostegno è un problema cronico, ma a pesare su quest’ultimo concorso riservato ai precari di lungo corso è stata la precondizione dei tre anni di servizio nelle scuole che ha tagliato fuori tutti quelli che si sono specializzati più di recente. Su questo punto specifico la ministra Lucia Azzolina, dopo un lungo braccio di ferro con il Pd che proponeva una stabilizzazione semiautomatica di tutti coloro che hanno seguito i corsi di specializzazione a numero chiuso, alla fine ha ottenuto invece che il governo inserisse nella legge di Bilancio 2021 un piano pluriennale di assunzioni per 25 mila docenti di sostegno attraverso una nuova procedura di concorso riservata proprio e solo agli specializzati. Nel frattempo, a fine dicembre, il ministero ha emanato un decreto con cui ridefinisce le regole per i piani di studio degli studenti disabili: la novità più contestata, da associazioni e genitori, fra i quali anche il leader della band Elio e le storie tese, padre di un ragazzo autistico, è la possibilità di esonerare gli alunni da alcune lezioni qualora non siano ritenuti in grado di seguirle.

Nuova Maturità, solo maxi orale e quest’anno si può bocciare

da la Repubblica

Corrado Zunino

ROMA – Il contagio continua a orientare l’esame di Maturità, la chiusura comunque ansiogena di cinque anni di scuola superiore. Ora che si sono completate le audizioni ministeriali, ieri sera, Repubblica ha preso visione del quadro che porterà la ministra Lucia Azzolina, consigliata dal direttore generale Max Bruschi e da Maria Assunta Palermo, direttrice per gli ordinamenti scolastici, a rendere pubblic0 lo svolgimento dell’esame di Stato entro lunedì primo febbraio.

Il perimetro entro cui si svolgerà l’appuntamento di una vita scolastica è questo: il ministero dell’Istruzione, al di là dei proclami No Dad, ha la consapevolezza che gran parte degli istituti del Paese non potranno rientrare al cento per cento in classe da qui a giugno. Questa presa di coscienza è il motivo principale per cui i dirigenti più importanti hanno optato per un secondo esame leggero nella sua architettura e accogliente nelle valutazioni degli esaminatori. Quest’anno, tuttavia, la Didattica a distanza va considerata strutturale e, quindi, torneranno le bocciature in tutte le classi e le “non ammissioni” all’esame. Per poter concorrere a un voto di Maturità sarà necessario ottenere un giudizio “complessivamente positivo” agli scrutini. Un “cinque” non sbarrerà il percorso verso la prova purché la valutazione generale sia sufficiente.

Di certo, come già spiegava l’emendamento dei Cinque Stelle reso pubblico lo scorso 21 dicembre, la ministra Lucia Azzolina quest’anno ha pieni poteri sul tema e ha confermato ai suoi che anche nel 2021 non ci sarà prova scritta. Tutto sarà delegato a un largo orale, che si terrà a partire dalla seconda metà di giugno e che in questa stagione conoscerà tre importanti novità.

Una prova stretta sulle materie d’indirizzo

Con 30 milioni di euro, e una blindatura legislativa, la struttura ministeriale ha deciso di mettere al centro della prossima Maturità il curriculum dello studente. È una carta d’identità nata con la Buona scuola renziana e che quest’anno, per la prima volta, potrà essere utilizzata dagli studenti di quinta. Certifica l’andamento scolastico di ogni singolo maturando, in questo caso conta il triennio, il monte ore in presenza e a distanza, le certificazioni specialistiche, le esperienze internazionali, persino eventuali periodo di volontariato. Ecco, l’Esame di Maturità si affaccia alla vita — anche se il curriculum può essere più ricco a fronte di alunni benestanti — e chiede al vissuto dello studente di entrare in una valutazione compresa tra 60 e 100 (e lode). Il curriculum diventerà, tra l’altro, uno degli snodi dell’oralone di fine percorso.

Bene, un’altra novità sarà il testo concordato con il coordinatore di classe, il docente che si farà carico dell’accompagnamento dei ragazzi verso la prova dell’ultimo anno. I ragazzi sceglieranno un lavoro gradito sulle materie d’indirizzo — Italiano, Greco e Latino al Classico, per esempio — e quel prodotto scritto, a casa, diventerà una relazione, a volte la relazione d’avvio, del lungo orale in presenza. Non sarà il ritorno della tesina interdisciplinare, richiesta dagli studenti in audizione, ma un titolo stretto sulle materie di peso. Tutto l’orale sarà centrato, poi, sulle discipline primarie del corso di studi scelto.

Torna l’Alternanza scuola lavoro, no agli Invalsi

La Maturità di nuovo leggera prevede, tuttavia, il ripristino — l’anno scorso non c’era — dell’Alternanza scuola lavoro (ora chiamata Pcto): molti studenti l’hanno già fatta a distanza o la stanno completando. Difficile che, invece, sia prevista anche una prova Invalsi. Il test non sarà comunque parte della valutazione per la Maturità.

Sarà replicata anche la formula dell’anno scorso sui componenti della commissione: un presidente esterno e tutti gli altri interni. Infine, il voto. Le audizioni hanno espresso un orientamento favorevole al peso dato nella stagione 2020 ai due momenti del voto finale: il 60 per cento dipenderà dai giudizi del triennio e il 40 per cento dall’orale conclusivo.

Incontrando in serata deputati e senatori di maggioranza, che in commissione si occupano di scuola, la ministra Azzolina ha chiesto di fare presto. Francia e Regno Unito hanno già deciso: niente prova finale. L’ipotesi di replicare giugno 2020 sottraendo gli scritti è stata accolta da molti.

Aumenti stipendio: “110 euro a regime ma non è esattamente così”. Rapporto Aran

da OrizzonteScuola

Di redazione

“Apprendiamo dalla stampa che per il prossimo contratto dei dipendenti pubblici sono previsti aumenti di 110 euro mensili lordi. Felici e incuriositi per così tanta manna che piove dal cielo abbiamo cercato la fonte di tale notizia. È l’Aran. Fonte autorevolissima in molti campi, tra cui quello di fare i conti sulle retribuzioni dei lavoratori pubblici. E così siamo andati a cercare da dove sono saltati fuori questi 110 euro di aumento a regime, cioè alla fine del triennio 2019-2021”.

A dirlo in una nota Michelangelo Librandi e Sandro Colombi, Segretari Generali di Uil Fpl e Uilpa.

“Non abbiamo avuto difficoltà a individuare il documento: è l’ultimo “Rapporto semestrale Aran sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti”. Rapporto dove a pag. 12 si parla di 107 euro di aumento – proseguono i Segretari –. Ma i giornali hanno dimenticato di aggiungere: a) che si tratta di un aumento medio lordo che non distingue tra comparto e dirigenza; b) che l’elemento perequativo è già in pagamento. Pertanto, per la grande maggioranza dei dipendenti pubblici l’aumento sarà giusto di qualche decina d’euro, sempre lordi”.

“In ogni caso – affermano i sindacalisti – questi giochetti finalizzati a fuorviare l’opinione pubblica e mettere i lavoratori pubblici contro quelli privati sono ormai “vecchi come il Cucco” e non divertono più”.

Librandi e Colombi concludono: “E voi dell’Aran convocateci. Convocate i sindacati anziché lasciar girare queste informazioni, che come vedete vengono manipolate a fini politici. È parecchio tempo che vi aspettiamo. Abbiamo anche una nuova proposta da farvi: 110 euro di aumento medio per tutti i lavoratori della Pubblica Amministrazione. Ciò che sfora il bilancio, sul dove trovarlo andatelo a chiedere ai direttori dei giornali, chissà che dal cilindro esca qualche monetina. Attediamo fiduciosi”.

RAPPORTO ARAN

Concorso straordinario, si procede con la valutazione delle prove già svolte. Nota

da OrizzonteScuola

Di redazione

Il ministero dell’Istruzione con nota n. 2062 del 15 gennaio invita gli Uffici scolastici a procedere con la valutazione delle prove scritte già svolte.

Dopo la comunicazione sull’avvio della correzione telematica delle prove scritte già svolte da parte delle commissioni giudicatrici, “si invitano – si legge – gli Uffici in indirizzo ad adoperarsi perché siano assicurate le attività
di valutazione“.

NOTA

Ed è di oggi, 21 gennaio, l’avviso dell’Usr Sicilia con il quale si comunica che le commissioni giudicatrici delle
classi di concorso che già hanno sostenuto le prove: A008 – A009 – A012 – A016 – A022 – A026 – A028 – A030 – A036 – A039 – A041 – A042 – A043 – A048 – A049 – A050 –A057 – A060 – AB24 – AM55 – B011 – B015 – B017 – B024
possono procedere alla correzione da remoto degli elaborati, accedendo alla piattaforma dedicata con le credenziali SPID.

Concorso straordinario: si riparte

Il concorso straordinario può ripartire dal 15 febbraio, così come stabilito dal Dpcm del 14 gennaio 2021.

Il ministero ha reso note le date delle prossime prove scritte, dopo la brusca interruzione a causa della pandemia.

Maturità 2021, allegato al diploma ci sarà anche il curriculum dello studente: le info utili

da OrizzonteScuola

Di Andrea Carlino

Sulla maturità 2021 non c’è ancora certezza anche se, a meno di clamorosi colpi di scena, ci sarà solo un maxi orale.

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, intanto, rassicura: “Sarà un esame serio e non light”.

Ci sarà, comunque, una novità per l’esame di Stato 2021: farà il suo debutto il curriculum dello studente. Per la prima volta dalla sua approvazione (prevista dalla “Buona Scuola” del governo Renzi), il documento sarà allegato al diploma. Il curriculum dello studente deve contenere l’elenco delle competenze con particolare riferimento alle attività professionali, culturali, artistiche e di pratiche musicali, sportive e di volontariato, svolte in ambito extra scolastico.

Il decreto legislativo 62/2017, attuativo della legge 107/2015, ha previsto che, al diploma di scuola secondaria di secondo grado, va allegato il curriculum dello studente.  Due terzi del documento è a cura della scuola; il restante terzo, è integrato dal singolo ragazzo.

La nota del 2 settembre 2020, n.15598, dà ulteriori delucidazioni in merito al curriculum dello studente.

Con il curriculum dello studente si introduce nel secondo ciclo di istruzione, a partire dall’a.s. 2020/2021, un documento di riferimento fondamentale per l’esame di Stato e per l’orientamento dello studente, così come indicato dalla normativa di riferimento:

  1.  art. 1, comma 30, Legge 13 luglio 2015, n. 107: “Nell’ambito dell’esame di Stato conclusivo dei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado, nello svolgimento dei colloqui la commissione d’esame tiene conto del curriculum dello studente”.
  2.  art. 21, comma 2, D.lgs. 13 aprile 2017, n. 62: “Al diploma è allegato il curriculum della studentessa e dello studente, in cui sono riportate le discipline ricomprese nel piano degli studi con l’indicazione del monte ore complessivo destinato a ciascuna di esse. (…) Sono altresì indicate le competenze, le conoscenze e le abilità anche professionali acquisite e le attività culturali, artistiche e di pratiche musicali, sportive e di volontariato, svolte in ambito extra scolastico nonché le attività di alternanza scuola-lavoro ed altre eventuali certificazioni conseguite, …, anche ai fini dell’orientamento e dell’accesso al mondo del lavoro”.

La compilazione del curriculum dello studente avviene su piattaforma informatica e, come si può constatare dal modello allegato, si compone di tre parti.

La prima parte, a cura della scuola, denominata “Istruzione e formazione”, riporta i dati relativi al profilo scolastico dello studente e gli elementi riconducibili alle competenze, conoscenze e abilità acquisite in ambito formale e relative al percorso di studi seguito. Essa sarà precompilata attraverso l’utilizzo delle informazioni presenti nel SIDI o nelle banche dati in utilizzo al Ministero.

La seconda parte, denominata “Certificazioni”, riporta le certificazioni (linguistiche, informatiche o di eventuale altra tipologia) rilasciate allo studente da un Ente certificatore riconosciuto dal MIUR e la sua compilazione è a cura della scuola (se l’informazione è già presente nel sistema informativo) e/o dello studente per eventuali integrazioni.

La terza parte, denominata “Attività extrascolastiche”, è a cura esclusiva dello studente e contiene, in base al dettato della norma, le informazioni relative alle competenze, conoscenze e abilità acquisite in ambiti informali e non formali, con particolare riferimento alle attività professionali, culturali, artistiche e di pratiche musicali, sportive e di volontariato, svolte in ambito extrascolastico. Ogni studente avrà le credenziali per l’accesso alla piattaforma appositamente predisposta e sarà destinatario di specifiche attività di accompagnamento

nota esami

modello curriculum studenti

modello diploma

Rinnovo contratto scuola, solo 92 euro lordi medi mensili per i docenti

da La Tecnica della Scuola

Con un ritardo di oltre due anni dalla scadenza del contratto scuola 2016-2018, si arriva all’ARAN l’atto di indirizzo della Ministra Azzolina e filtrano le prime dichiarazioni sulle cifre che sono state calcolate per il comparto scuola.

Solo 92 euro lordi di aumento per i docenti

Secondo l’Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni), che ha il compito di dividere tra i vari comparti le risorse messe a disposizione nella legge di bilancio 2021 per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione, i docenti delle scuole italiane otterranno un aumento che si aggira sui 92 euro lordi medi mensili, comprensivi dell’indennità di vacanza contrattuale e dell’elemento perequativo previsto già nel CCNL 2016-2018.

La cifra di incremento stipendiale dei docenti di 92 euro lordi, comporterà un aumento netto nel cedolino di poco meno di 60 euro al mese.

I sindacati chiedono risorse aggiuntive per gli stipendi

Abbiamo sentito il Segretario Generale della Flc Cgil Francesco Sinopoli sul problema del rinnovo del contratto scuola e i dati calcolati dall’ARAN in seguito all’atto di indirizzo inviato dalla Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina all’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni. Il sindacalista della Flc Cgil, ci ha rilasciato una battuta sull’argomento affermando che le risorse per l’aumento degli stipendi dei docenti e del personale della scuola sono non sufficienti, bisogna investire sui salari anche con il Recovery plan. La Flc Cgil, continua Sinopoli, aprirà il confronto con lavoratrici e lavoratori su contenuti piattaforma.

Pino Turi della UIL Scuola sostiene che la narrazione abbia preso il sopravvento sulla realtà è cosa nota, ma sui numeri non scherziamo, prima il ministro ha cercato di contrabbandare la riduzione del cuneo fiscale come aumento retributivo, poi l’Aran ha pubblicato le cifre degli aumenti del personale pubblico, con grande spolvero, parlando di 109 euro.
Un modo per mettere sempre ed ancora il personale prima eleveto al rango di eroi e poi a quello di egoisti garantiti.
L’Aran ha omesso però di dire due cose:
1) che si tratta di un aumento medio lordo che non distingue tra comparto e dirigenza; 2) che l’elemento perequativo è già in pagamento, in pratica già erogato.
Pertanto, prosegue Pino Turi, per la grande maggioranza dei dipendenti pubblici l’aumento sarà di qualche decina d’euro netti.
Del resto, basta vedere le risorse messe in finanziaria: ammontano a circa 3,4 miliardi andrebbero aggiunti i 500 milioni annunciati dal governo, così le risorse disponibili salirebbero a 3,9 miliardi. Sono compresi circa 500 milioni della indennità di vacanza contrattuale, i 300 milioni della parte perequativa, poi vanno levate le risorse per le forze armate.
A conti fatti siamo intorno a 40/50 euro lordi.
Infine, conclude il Segretario Generale della Uil Scuola, con i metodi di calcolo che abbimo più volte contestato che calcolano la percentuale sulla massa salariale, applicato al comparto “povero” della scuola, allarga la forbice retributiva tra i lavoratori pubblici.
Dai dati della Regionaria la scuola è il fanalino di coda delle retribuzioni pubbliche, altro che equiparazione alle retribuzioni europee. Dimeticavo il tutto sul triennio.

Tempi per il rinnovo del contratto scuola

I tempi per il rinnovo del contratto scuola 2019-2021 andranno, molto probabilmente, da febbraio ad aprile 2021, ma, a sentire i sindacati, la chiusura di questo rinnovo non sarà cosa semplice alle condizioni annunciate dall’ARAN.

Premio Scuola Digitale: candidature delle scuole entro il 25 febbraio

da La Tecnica della Scuola

Il Ministero dell’Istruzione promuove la terza edizione del Premio Scuola Digitale per favorire l’eccellenza e il protagonismo delle scuole italiane e degli studenti nel settore dell’innovazione didattica e digitale.

Il Premio intende valorizzare progetti e iniziative delle scuole, che propongano modelli innovativi e buone pratiche di didattica digitale integrata, svolti negli anni scolastici 2019-2020 e 2020-2021.

Ci sarà una fase provinciale/territoriale, una regionale e una
nazionale.

Il Premio si compone di tre sezioni, la prima riservata alle scuole del primo ciclo, la seconda alle scuole del secondo ciclo, la terza ai Centri provinciali per l’istruzione degli adulti.

Le candidature dovranno essere presentate dalle istituzioni scolastiche entro le ore 15.00 del giorno 25 febbraio 2021, compilando l’apposito template disponibile nella sezione “Le tue candidature” presente sulla piattaforma “PNSD – Gestione Azioni”, alla quale accedono i Dirigenti scolastici e i Direttori dei servizi generali e amministrativi delle scuole statali con le loro credenziali, le stesse che utilizzano per entrare nell’area riservata del portale istituzionale e nel SIDI.

Il progetto vincitore per ciascuna sezione riceverà dalla scuola polo organizzatrice a livello provinciale un premio del valore di 1.000 euro per lo sviluppo del progetto di didattica digitale integrata, mentre i progetti classificatisi al secondo e terzo posto riceveranno premi consistenti in dispositivi digitali per la didattica.

Nella fase regionale, il progetto vincitore di ciascuna sezione riceverà un premio del valore di 2.000 euro sempre per lo sviluppo del progetto di didattica digitale integrata.

IL BANDO

Progetto europeo SEARCH

Progetto europeo SEARCH: educazione allo sport, benessere e cittadinanza attiva

L’evento online in programma giovedì 28 gennaio alle 17.00

Roma, 21 gennaio 2021 – Parte il progetto europeo SEARCH – Sport Education for Active and Responsible Citizenship through Health caring, finalizzato alla diffusione e valorizzazione della cultura e della pratica sportiva per una corretta formazione dei giovani cittadini.

L’evento di lancio è in programma giovedì 28 gennaio alle ore 17.00 su cisco webex e in diretta streaming sul canale YouTube dell’Università Telematica degli Studi IUL.

Tra i relatori dell’incontro: Massimiliano Bizzocchi, Direttore generale dell’Università IUL, Mario Carletti, Medico sportivo e Componente della Commissione Tecnica Sanitaria del Ministero della Salute, Giuliano Maresca, Presidente ASD Basket Roma, Caterina Carletti, Ricercatrice presso il Dipartimento Scienzeaziendali e sociali della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, Carmen Guerra, Docente presso l’istituto IES MAYORAZGO di Málaga e Valerio Giangrande, Project manager dell’Università IUL. L’evento sarà moderato da Donatello Viggiano, Giornalista sportivo.

Il progetto ha l’obiettivo di promuovere nei giovani la pratica sportiva e ottenere un impatto positivo sul benessere, l’inclusione e la piena cittadinanza delle persone.

Il progetto, finanziato dal Programma Erasmus, è ideato e coordinato dall’Università Telematica degli Studi IUL in collaborazione con sei partner Europei provenienti da: Turchia, Austria, Slovenia, Irlanda, Spagna e Grecia.

I sette partner portano in dote competenze e buone pratiche dei rispettivi territori. 

Le esperienze saranno condivise sulla piattaforma e-learning dell’Università IUL, dove docenti e tutor potranno seguire, con la massima flessibilità, le videolezioni sul tema in ambito nazionale e internazionale. Gli studenti, invece, potranno scaricare l’APP direttamente dallo smartphone e accedere ad informazioni, aggiornamenti e promemoria sulla propria salute psico-fisica. 

Il progetto è rivolto ai docenti, agli studenti e alle associazioni. 

Per partecipare alla sperimentazione è possibile scrivere a: searchproject@iuline.it.

La Costituzione… aperta a tutti

Educazione civica, il 25 gennaio al via la terza edizione del progetto “La Costituzione… aperta a tutti”

Un nuovo ciclo di incontri per accompagnare studentesse e studenti delle scuole secondarie di II grado nella scoperta e nell’approfondimento della nostra Costituzione e dei suoi valori fondamentali.

Con il primo appuntamento di presentazione online, lunedì 25 gennaio dalle ore 10.00, si apre la III edizione del progetto La Costituzione… aperta a tutti. L’iniziativa, ideata nel 2018 dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi Roma Tre, nasce dall’esigenza di introdurre ragazze e ragazzi a un tema tanto importante con un metodo nuovo.

Il percorso formativo inizia con l’ascolto di lezioni di Maestri del diritto, che illustrano il significato di parole chiave della nostra Carta fondamentale. Si prosegue con approfondimenti e dibattiti sull’attualità della Costituzione con docenti più giovani. Questo “doppio binario” ha una precisa ragion d’essere: la riflessione viene svolta, infatti, sia attraverso lezioni frontali, preziose e autorevoli, sia attraverso confronti, dibattiti, lavori da svolgere sulle tematiche affrontate. Il coinvolgimento degli studiosi più giovani permette di ridurre la distanza generazionale tra docente e discenti, con una formula che favorisce una partecipazione attiva delle ragazze e dei ragazzi, facilitando l’assimilazione di concetti giuridici a volte particolarmente complessi. Negli incontri svolti con tali modalità, le domande sono in genere più frequenti e gli interventi sono caratterizzati da maggiore spontaneità.

Sino ad oggi è stato possibile organizzare le lezioni e gli incontri sia presso l’Università, invitando ad assistere gli studenti delle secondarie di II grado, sia presso le aule scolastiche, organizzando la trasferta del docente universitario a scuola, nel segno dello scambio di esperienze e conoscenze che si mira a realizzare. La situazione di emergenza sanitaria impone per questo anno scolastico di utilizzare la modalità a distanza.

Per la terza edizione del progetto “La Costituzione… aperta a tutti”- con la collaborazione dell’Istituto Einaudi di Roma, che lo sostiene assicurando il coordinamento con le altre scuole e fornendo la piattaforma per il collegamento telematico, e con il supporto del Ministero dell’Istruzione – sono previste lezioni inaugurali sulle parole chiave “Giustizia”, “Libertà” e “Onestà”. Successivi incontri di approfondimento saranno dedicati a: “Ambiente”, “Solidarietà e salute”, “Libertà ed eguaglianza”, “Libertà di manifestazione del pensiero”, “Libertà e responsabilità”, “Diritto di asilo e condizione giuridica dello straniero”, “Pena e risocializzazione”, “Lavoro e Repubblica democratica”, “La determinazione della politica nazionale”, “Le istituzioni di garanzia”, “Europa e diritti”.

È possibile seguire il convegno di presentazione del progetto su YouTube a questo link bit.ly/costituzioneapertaatutti