Da Fondazione Agnelli graduatorie inutili

Scuola, FLC CGIL: da Fondazione Agnelli graduatorie inutili, riconoscere la professionalità degli insegnanti

Roma, 4 febbraio – Ha avuto un certo effetto il comunicato stampa di Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, relativo a una ricerca intitolata Osservazione in classe da cui emergerebbero carenze didattiche nel corpo insegnante, soprattutto della scuola secondaria di I grado, e conseguente necessità di formazione nella direzione della didattica connessa all’uso della tecnologia.

La FLC CGIL dissente fortemente da questo tipo di semplificazioni ed ancora di più da questa analisi che, nel metodo e nel merito, presenta invece diverse criticità.
Riguardo al metodo: la Fondazione Agnelli ha anticipato i dati di una ricerca condotta dall’Invalsi (in collaborazione con FGA, e non viceversa!) di cui non è stato ancora pubblicato il report finale, dunque ancora in attesa di validazione scientifica. Gavosto, forse nell’impeto di cogliere la fase politica, ha forzato la mano su dati parziali fornendo anche una lettura e un’interpretazione ingannevole che vuole suggerire alla politica decisioni sul reclutamento, sulla carriera e sulla formazione degli insegnanti e dunque, anche sull’impiego dei fondi del PNRR, temi fuori da ogni sua competenza.
Riguardo al merito: la definizione di graduatorie da cui si generano giudizi che contrappongono i docenti della primaria a quelli della secondaria di I grado è semplicistica e scorretta. Assistiamo ancora una volta alla strumentalizzazione di alcuni dati utilizzati per semplificare, se non per umiliare, non solo il lavoro dei ricercatori che li hanno raccolti ed elaborati, ma soprattutto il lavoro degli insegnanti, riducendo la complessità della loro azione educativa, formativa, civile e sociale in graduatorie che generano poi titoli di giornali fuorvianti rispetto ad una materia che richiede un approccio maggiormente scientifico e tecnico.
La FLC CGIL ha da tempo avviato una discussione seria sulla valutazione di sistema e sulla necessità di ripensare la scuola in un’ottica cooperativa respingendo ogni tipo di logica competitiva e individualistica che già è fallita nei fatti dove si è sperimentata. Investire nella scuola a partire da chi lavora nella scuola, nel tempo pieno, rendere obbligatoria la scuola dell’infanzia,
portare l’obbligo scolastico a 18 anni, ripensare i cicli scolastici e i contenuti della didattica aprendo un grande dibattito nel Paese e innanzitutto nelle scuole, rilanciando la riflessione pedagogica. Abbiamo sempre sostenuto l’importanza della formazione continua del personale come elemento fondamentale di valorizzazione professionale, da sostenere con una forte iniezione di risorse economiche: peraltro non capiamo alcune affermazioni, dal momento che in occasione del passaggio obbligato alla didattica a distanza il 68% del personale docente (parliamo di circa 600 mila docenti su quasi 900 mila) in pochissimi mesi ha svolto, in un contesto di emergenza pandemica, attività di formazione. A dimostrazione che nel personale scolastico è insita la disponibilità alla formazione, in misura direttamente proporzionale alla indisponibilità del legislatore ad investire risorse concrete sul capitolo formazione.

E’ questo invece il momento di riconoscere la professionalità e la dignità del lavoro del personale scolastico che ha continuato ad accompagnare il percorso dei nostri alunni con enorme senso di responsabilità nonostante le difficoltà poste dal contesto sociale, politico ed economico che stiamo e stanno vivendo.

Della TV

Della TV: spazzatura o cultura?

di Maurizio Tiriticco

Copio quanto segue dal profilo di Amelia La Rocca, su FB, e lo condivido. “””IO VI ACCUSO! Barbara D’Urso, Maria De Filippi, Alfonso Signorini, Alessia Marcuzzi e tutta la schiera della vostra bolgia infernale… io vi accuso. Vi accuso di essere tra i principali responsabili del decadimento culturale del nostro Paese, del suo imbarbarimento sociale, della sua corruzione e corrosione morale, della destabilizzazione mentale delle nuove generazioni, dell’impoverimento etico dei nostri giovani, della distorsione educativa dei nostri ragazzi. Voi, con la vostra televisione trash, i vostri programmi spazzatura, i vostri pseudo-spettacoli artefatti, falsi, ingannevoli, meschini, avete contribuito in prima persona e senza scrupoli al Decadentismo del terzo millennio che stavolta, purtroppo, non porta con sé alcun valore ma solo il nulla cosmico. Siete complici e consapevoli promotori di quel perverso processo mediatico che ha inculcato la convinzione di una realizzazione di sé stessi basata esclusivamente sull’apparenza, sull’ostentazione della fama, del successo e della bellezza, sulla costante ricerca dell’applauso, sull’approvazione del pubblico, sulla costruzione di ciò che gli altri vogliono e non di ciò che siamo. Questo è il vostro mondo, questo è ciò che da anni vomitate dai vostri studi televisivi. Avete sdoganato la maleducazione, l’ignoranza, la povertà morale e culturale come modelli di relazioni e riconoscimento sociale, perché i vostri programmi abbondano con il vostro consenso di cafoni, ignoranti e maleducati. Avete regalato fama e trasformato in modelli da imitare personaggi che non hanno valori, non hanno cultura, non hanno alcuno spessore morale. Rappresentate l’umiliazione dei laureati, la mortificazione di chi studia, di chi investe tempo e risorse nella cultura, di chi, frustrato, abbandona infine l’Italia, perché la ribalta e l’attenzione sono per i teatranti dei vostri programmi. Parlo da insegnante, che vede i propri alunni emulare esasperatamente gli atteggiamenti di boria, di falsità, di apparenza, di provocazione, di ostentazione, di maleducazione che diffondono i personaggi della vostra televisione; che vede replicare nelle proprie aule le stesse tristi e squallide dinamiche da reality, nella convinzione che sia questo e solo questo il modo di relazionarsi con i propri coetanei e di guadagnarsi la loro accettazione e la loro stima; che vede lo smarrimento, la paura, l’isolamento negli occhi di quei ragazzi che invece non si adeguano, non cedono alla seduzione di questo orribile mondo, ma per questo vengono ripagati con l’emarginazione e la derisione. Ho visto nei miei anni di insegnamento prima con perplessità, poi con preoccupazione, ora con terrore, centinaia di alunni comportarsi come replicanti degli imbarazzanti personaggi che popolano le vostre trasmissioni, per cercare di essere come loro. E provo orrore per il compiacimento che trasudano le vostre conduzioni al cospetto di certi personaggi. Io vi accuso, dunque, perché di tutto ciò siete responsabili in prima persona. Spero nella vostra fine professionale e nella vostra estinzione mediatica, perché solo queste potranno essere le giuste pene per gli irreparabili danni causati al Paese. Marco Galice”””.

Che dire? La TV potrebbe essere un importante ed essenziale strumento di socializzazione a certi valori, non dico di educazione civica perché sarebbe troppo. ma… Comunque, voglio dire la mia. Siccome sono vecchio e mezzo rinco, vedo tanta TV e a volte sul canale5 vedo “uomini e donne”: giovani belli e belle… e boni e bone, queste poi con cosce sempre in bella mostra, ma… non solo questa trasmissione è il nulla, o il vuoto assoluto, ma tutti e tutte straparlano, anche in buon italiano, ovviamente il più semplice possibile, vomitando però ovvietà e sciocchezze, litigi inventati, appuntamenti mancati, amori traditi! Recitazioni ben riuscite! Lacrime e sorrisi! Litigi e riappacificazioni. Per non dire poi del… chillàvvisto! Un’altra perla di Mediaset! Lacrime a torrenti! Discussioni accalorate! Pentimenti e perdoni! Baci e abbracci finali, ovviamente come previsto da copione! Che dire? Sono trasmissioni che, a mio vedere, rappresentano e certificano – se si possono usare questi verbi – l’Italia peggiore! O forse, addirittura, un’Italia che non c’è! Quella che oggi in effetti è in grande sofferenza: un covid che non perdona: che costringe a tapparci in casa, a chiudere negozi, ristoranti, esercizi e attività commerciali! Ma certamente non le trasmissioni di Mediaset. Ed ora mi aspetto una bella denuncia da parte di Maria o di Maurizio.

Comunque, che tristezza! Far soldi giocando sporco sull’ignoranza di tanti nostri concittadini! Per di più rafforzandola! Mi chiedo: a che serve un’istruzione obbligatoria decennale, se poi è accompagnata, seguita e addirittura contrastata da una d/istruzione di massa quotidiana e consapevole? Maurizio e Maria mi diranno: “Ma la TV nazionale è finanziata dal canone! Può fare a meno del trash! Noi, invece, siamo una TV libera e dobbiamo contare necessariamente su un alto ascolto e su un’alta pubblicità!”. E non hanno torto! E allora il ragionamento è un altro: tira in ballo il mercato! Ed è quel mercato culturale – si fa per dire – che purtroppo è attivo in una società capitalistica! Le perle ai porci non si possono dare! E neppure l’uva alle volpi La saggezza di Esopo e di Fedro! Capitalismo? Di che cosa si tratta? E’ un vocabolo ormai desueto! Certamente! Tanto desueto, perché ormai è diventato il motore socio-economico del mondo intero!

Le grandi speranze delle grandi rivoluzioni sono state tradite! A partire da quella dei Soviet! Quando Stalin, con i processi farsa del 1936, fece fucilare tutta la vecchia guardia del 1917. E che dire del povero Trotsky, che con la sua “Rivoluzione Tradita” aveva osato denunciare la scelta di Stalin della “rivoluzione in un solo Paese”? La scelta che avrebbe giustificato la terribile dittatura staliniana. Anche lui fu assassinato in esilio a Coyoavàn, nel Messico, il 21 agosto del 1940, da un sicario di Stalin. Per non dire poi della fine della rivoluzione maoista! In effetti oggi sia la Russia di Putin che la Cina di Xì Jinping non sono affatto Paesi socialisti – parola d’ordine: a ciascuno secondo il suo lavoro – né tantomeno comunisti – parola d’ordine: a ciascuno secondo i suoi bisogni. Sono Paesi assolutamente capitalisti! In cui la parola d’ordine sembra essere quella famosa: “Arricchitevi”! E’ attribuita a François Guizot. E potremmo aggiungere: “A danno dei più”!

Che dire? La speranza di un mondo migliore è sempre più lontana! Ma la certezza di una TV trash è sempre presente! E molto attiva!

Maturità, concorsi, vaccini: le priorità per il nuovo ministro dell’Istruzione

da Il Sole 24 Ore

di Eugenio Bruno

Che sia un tecnico o un politico cambia poco. I primi dossier che il (la) nuovo (a) ministro (a) dell’Istruzione troverà sul tavolo restano gli stessi. E sono strettamente collegati all’emergenza sanitaria: maturità semplificata, corsia preferenziale per i vaccini ai prof, organizzazione dei prossimi concorsi . Ma il calendario delle attività amministrative a carico di viale Trastevere non lascia scampo e, in parallelo, c’è già da organizzare l’avvio del prossimo anno 2021/22. A cominciare dalla formazione degli organici. Per tacere poi delle riforme da varare (e finanziare) con i quasi 20 miliardi che a diverso titolo il Recovery Fund destina alla scuola.

I vaccini per i docenti
Anche alla voce istruzione la scaletta delle priorità continua a dettata dal Covid-19. Pensiamo ad esempio alla campagna di vaccinazione per i docenti che dovrebbe partire subito dopo o magari in contemporanea con quella degli over 80. Magari utilizzando il vaccino di Astrazeneca che resta consigliato al di sotto dei 55 anni ma può essere esteso anche oltre tale soglia in assenza di patologie. Finora le regioni si sono mosse in ordine sparso ma con le lezioni in presenza ripartite (seppure al 50%) ormai in tutta Italia rendono auspicabile un minimo di uniformità nella scelta delle priorità. Scelta che non dovrebbe essere condizionata più di tanta dalla composizione della futura maggioranza di governo.

La maturità semplificata
Diverso è il discorso da fare per la maturità. Il decreto con la scelta delle materie per la seconda prova era atteso entro il 31 gennaio ma la ministra Azzolina aveva deciso di non emanarlo e di utilizzare una delle ordinanze previste dalla manovra 2021 per semplificare l’esame di quinta superiore. La sua idea era quella di replicare la forma light dell’anno scorso (un solo orale che vale fino a 40 punti e gli altri 60 assegnati sulla base del curriculum degli ultimi tre anni) mentre il Pd voleva salvare almeno lo scritto d’italiano. A questo punto ogni decisione torna in ballo e non può essere escluda del tutto una “terza via”.

I concorsi in stand-by
Tempi stretti caratterizzano anche il terzo dossier sul tavolo del (la) futuro (a) titolare dell’Istruzione. Stiamo parlando dei due concorsi ordinari – per complessive 46mila cattedre – in stand-by da quasi 3 anni. L’idea dell’esponente pentastellata era quella di farli partire dopo lo svolgimento dell’ultima coda di quello straordinario da 32mila posti riservato ai precari con 3 anni di servizio. La selezione, partita a ottobre 2020, è stata successivamente stoppata dalla pandemia. E dovrebbe ora riprendere per concludersi dal 15 al 19 febbraio. Avere i vincitori in cattedra a settembre significherebbe ridurre il numero record di supplenti che si profila già all’orizzonte per l’anno prossimo. E, dunque, avere un problema in meno in un quadro che, in caso di reiterazione delle regole anti-contagio, si annuncia sin d’ora complicato. Come dimostra l’appello anti- classi pollaio che è arrivato l’altro giorno dai presidi del Lazio.


Nota 4 febbraio 2021, AOODPPR 171

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali

Agli Uffici Scolastici Regionali
LORO E-MAIL
e p.c. Alle Istituzioni Scolastiche di ogni ordine e grado
LORO E-MAIL

Oggetto: Servizio di supporto psicologico/medico competente nelle istituzioni scolastiche. Riapertura rilevazione per le istituzioni scolastiche che non hanno completato il monitoraggio e indicazioni per le istituzioni scolastiche che hanno già concluso il monitoraggio.

Nota 4 febbraio 2021, AOODGOSV 2383

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e per la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori generali e ai Dirigenti preposti agli Uffici scolastici regionali LORO SEDI
All’Intendente Scolastico della provincia di BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca BOLZANO
AII’ Intendente Scolastico per la scuola in lingua località ladine BOLZANO
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione per la Provincia di TRENTO
Al Sovrintendente agli studi della Valle D’Aosta AOSTA
Ai Dirigenti Scolastici delle Scuole secondarie di secondo grado Statali e Paritarie LORO SEDI

Oggetto: Premio Nazionale sull’Innovazione Digitale 2020-2021 – Anitec-Assinform

Nota 4 febbraio 2021, AOODGRUF 2621

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per le risorse umane e finanziarie – ex DGRUF – Ufficio IX

A tutte le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado
e p.c. Agli Uffici Scolastici Regionali MAIL ISTITUZIONALE
Alla Direzione Generale per i Sistemi Informativi e la Statistica
MAIL ISTITUZIONALE
Alle OO.SS – Comparto Istruzione LORO-MAIL

Oggetto: Autorizzazione dei ratei contrattuali del personale con incarichi di supplenza breve e saltuaria e del personale riconducibile al c.d. “Organico Covid” (ex art. 231 bis DL 34/2020) – febbraio 2021.