Diritto di precedenza nelle operazioni di mobilità territoriale

Il Tribunale di Castrovillari (CS) riconosce il diritto di precedenza nelle operazioni di mobilità territoriale ai sensi dell’art. 21 Legge n.104/1992 nei trasferimenti senza alcuna distinzione tra la fase provinciale ed interprovinciale.

Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Castrovillari (CS), con propria recente sentenza del 2021, accoglie il ricorso proposto dalla docente D.L.O. iscritta al sindacato SAB, rappresentata e difesa in giudizio dall’ Avv. Vincenzo Maradei del foro di Castrovillari (CS), ordinando e disponendo il trasferimento dalla provincia di Firenze a quella di Cosenza.

La docente, a seguito delle operazioni di mobilità per l’anno scolastico 2020/21, non otteneva trasferimento dalla provincia di Firenze a quella di Cosenza per il mancato riconoscimento della precedenza ai sensi dell’art. 21 Legge n.104/1992.

Il CCNI per il triennio 2019/2022, art. 13 punto III riconosce la precedenza in fase di mobilità ai disabili di cui all’art. 21, della legge n. 104/92, richiamato dall’art. 601 del D.L.vo n. 297/94, con un grado di invalidità superiore ai due terzi o con minorazioni iscritte alle categorie prima, seconda e terza della tabella “A” annessa alla legge 10 agosto 1950, n. 648.

Il Giudice osserva come nel CCNI sia stato omesso il riconoscimento di precedenza “assoluta” per la disabilità in quanto lo stesso CCNI ha disatteso l’art. 601 del D.L.vo n. 297/94, il quale sancisce il diritto univoco di precedenza in fase di mobilità, senza alcuna distinzione tra la fase provinciale ed interprovinciale.

La sentenza accerta e dichiara che la ricorrente ha diritto di precedenza nelle operazioni di mobilità “poiché l’art. 21 della legge 104/1992 richiamata dall’ art. 601 del D.L.vo n. 297/94  ha natura imperativa ed inderogabile e le disposizioni di contratto collettivo, laddove distinguono tra movimenti provinciali ed interprovinciali, con precedenza dei primi sui secondi, risultano affette da nullità ai sensi dell’ art. 1418 del Codice Civile”.

Il Sindacato SAB esprime grande soddisfazione per il riconoscimento di un diritto garantito dalla Costituzione, art.3 “PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA”, il quale, nel “rimuovere gli ostacoli“ intende conferire un chiaro indirizzo legislativo di valenza superiore ad un CCNI.

Il SAB, come sempre, rinnova in realismo operativo e razionale questa ulteriore conquista di civiltà ed informa che, in occasione delle prossime operazioni di mobilità per l’anno scolastico 2021/22, tutti coloro i quali intendessero far valere questo diritto spesso negato, dovranno inserire al sistema Polis la documentazione relativa all’eventuale precedenza disposta dall’art. 13 del CCNI.

F.to Prof. Giovanni Fiorentino
Segretario Generale SAB

Ancora nessun indirizzo preciso

Ancora nessun indirizzo preciso

Dopo circa un mese dall’insediamento del nuovo Esecutivo, ancora non si registrano significativi passi in avanti nel comparto Scuola. Nel contesto di una pandemia che non accenna a rallentare, assistiamo ad un insulso balletto tra Regioni, TAR e comitati contro la DAD che portano a una chiusura e riapertura degli Istituti. Circostanze che rendono il quadro ancor più confuso e deleterio. Atti che dimostrano ancora, purtroppo, la mancanza di un indirizzo preciso che si trasporta ormai da troppo tempo”.

Le dichiarazioni del Segretario Nazionale UGL Scuola, Ornella Cuzzupi, non lasciano spazi a dubbi: “Innanzitutto occorre precisare, e con forza, che non esiste alcun docente che possa preferire la DAD alla presenza, ma non può nemmeno esser taciuto che la stessa Didattica a Distanza è scuola e impegno per tutti i lavoratori del settore e come tale deve essere riconosciuta e valutata. Le scelte sulla scuola derivante dal rischio Covid non possono essere lasciate nelle mani di terzi che valutano carte ed aspetti giuridici, così come non possono essere delegate a interessi di parte e politici. Chi dirige ha l’onere e l’onore di fornire indicazioni precise, sulle quali confrontarsi, ma nel rispetto di chi il lavoro, comunque, lo sta svolgendo. La scuola è insegnamento ed educazione, non semplice luogo dove intrattenere i giovani. I docenti, il personale, quelli che definisco “i professionisti della conoscenza” svolgono un ruolo di altissimo profilo e non possono essere trattati come semplici strumenti da utilizzare!”.

L’UGL Scuola pone, in tal modo, l’esigenza che siano forniti elementi chiari e inattaccabili a fronte di uno scenario che si fa, purtroppo, ogni giorno più complesso.

Le decisioni devono essere assunte in maniera lucida e ferma per limitare la furia pandemica del Covid. Questo significa avere il coraggio d’assumere posizioni a tutela della salute comune compresa quella dei giovani e del personale scolastico. Non farlo – continua il Segretario UGL Scuola – sarà segno tangibile che, ancora una volta, avrà avuto la meglio il deleterio equilibrismo politichese e non la coerenza dei fatti. Da parte nostra abbiamo sempre ribadito disponibilità al confronto, ma se questo non dovesse essere non temiamo di alzare la voce, attivare le iniziative necessarie e denunciare le responsabilità. Di chiunque siano”.  

Federazione Nazionale UGL Scuola

#EroiOgniGiorno

#EroiOgniGiorno: la campagna SMS per chi non vede e non sente

Vita del 10/03/2021

«Oggi veniamo considerati “eroi” per le innumerevoli difficoltà che siamo costretti ad affrontare, moltiplicate e amplificate dalla pandemia, ma preferiremmo non esserlo. Se sembriamo “eroi” ciò è dovuto ad una società che, proprio nel momento di maggior bisogno, si è mostrata sorda e cieca davanti alle nostre necessità. Non ci interessano le “medaglie”, ci piacerebbe semplicemente vivere una condizione paritaria, in un paese più inclusivo», dice Francesco Mercurio, presidente del Comitato delle Persone Sordocieche

«L’anno appena concluso è stato per tutti noi molto difficile, così come lo saranno i mesi che abbiamo davanti, soprattutto per i bambini sordociechi, le loro famiglie e gli educatori della Lega del Filo d’Oro che sono chiamati a superare il doppio isolamento e le difficoltà della pandemia. Tutti loro, oggi più che mai, sono #EroiOgniGiorno ed è fondamentale sostenerli in questa ennesima sfida. Per farlo basta un gesto semplicissimo, veloce, che arriverà dritto al loro cuore: un SMS al 45514 grazie al quale si potrà contribuire al completamento del nuovo Centro Nazionale di Osimo, la casa su misura per chi non vede e non sente»: con queste parole Neri Marcorè, testimonial e caro amico della Lega del Filo d’Oro dal 2014 è nuovamente accanto alla Fondazione per supportare la Campagna #EroiOgniGiorno.

L’attore ha infatti prestato la sua voce per il nuovo spot della campagna, che racconta quanto sia stata dura affrontare la pandemia per chi non vede e non sente, e quanto continui ad esserlo. Ogni giorno le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali affrontano un’impresa straordinaria: andare oltre il buio e oltre il silenzio. Ma l’impossibilità di comunicare con il tatto, a causa del distanziamento sociale, ha reso tutto ciò molto più difficile di quanto lo fosse già prima della pandemia: proprio per questo le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali sono stati “eroi” in ogni conquista, anche nei gesti più semplici della vita quotidiana. Insieme a Neri Marcoré, al fianco delle persone sordocieche, delle loro famiglie e degli operatori della Lega del Filo d’Oro ci sono tanti celebri personaggi del mondo dello spettacolo, come Michela Andreozzi, Alessia Barela, Francesca Ceci, Federica Corti, Nino Frassica, Irene Maiorino, Alberto Malachino, Antonio Milo, Lucia Ocone, Alessio Praticò e Vittoria Schisano. Tutti loro hanno scelto di abbracciare l’impegno della Fondazione attraverso i loro canali social.

La campagna #EroiOgniGiorno – a cui tutti possono contribuire con un sms o chiamata da rete fissa al 45514 o sul sito eroiognigiorno.it  – punta a sostenere il completamento del secondo lotto del nuovo Centro Nazionale di Osimo, che permetterà di rispondere alle richieste di supporto e assistenza specialistica delle famiglie delle persone sordocieche e supporterà il lavoro delle équipe interdisciplinari della Lega del Filo d’Oro nel realizzare piani educativi e percorsi riabilitativi personalizzati in grado di permettere ai tanti bambini sordociechi e pluriminorati psicosensoriali di costruire, giorno dopo giorno, il loro contatto con il mondo esterno e di uscire dall’isolamento.

«Noi persone sordocieche per comunicare con il mondo esterno utilizziamo il tatto e sebbene alcuni tra noi vivano da soli, abbiamo comunque bisogno del sostegno di un operatore, di un interprete o di un assistente per compiere alcune azioni di vita quotidiana», spiega Francesco Mercurio, Presidente del Comitato delle Persone Sordocieche della Lega del Filo d’Oro. «Oggi veniamo considerati “eroi” per le innumerevoli difficoltà che siamo costretti ad affrontare, moltiplicate e amplificate dalla pandemia, ma preferiremmo non esserlo. Se sembriamo “eroi” ciò è dovuto ad una società che, proprio nel momento di maggior bisogno, si è mostrata sorda e cieca davanti alle nostre necessità. Non ci interessano le “medaglie”, ci piacerebbe semplicemente vivere una condizione paritaria, in un paese più inclusivo. Ne guadagneremmo tutti perché, come insegnava Bertold Brecht, “è beato quel paese che non ha bisogno di eroi”».

Incontro con l’Amministratore Delegato Rai

Il Ministro dell’Istruzione, Professor Patrizio Bianchi, ha incontrato, questa mattina, l’Amministratore Delegato della Rai, Fabrizio Salini, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la collaborazione fra il Ministero e la televisione pubblica.

Un’alleanza che sarà rilanciata con l’obiettivo di proseguire, innanzitutto, il lavoro fatto in questi mesi per supportare le scuole nell’ambito della didattica digitale integrata e per portare i temi legati alla scuola all’attenzione del grande pubblico. Rispetto a questo ultimo punto, la collaborazione Ministero-Rai sarà rafforzata per dare maggiore visibilità, con un racconto dedicato, agli Istituti tecnici e professionali e al loro ruolo-chiave nel rilancio economico del Paese. Ci sarà poi un lavoro congiunto dedicato agli Esami, per accompagnare la comunità scolastica fino alle prove di giugno.

Oltre all’Amministratore Delegato Salini, erano presenti la direttrice di Rai Cultura, Silvia Calandrelli, la direttrice di Rai Fiction, Maria Pia Ammirati, il direttore corporate, Roberto Ferrara, il direttore di Rai per il Sociale, Giovanni Parapini.

Firmato decreto sull’edilizia scolastica

Il Ministro dell’Istruzione, Professor Patrizio Bianchi, ha firmato oggi un Decreto sull’edilizia scolastica che assegna 1 miliardo e 125 milioni di euro per interventi di manutenzione straordinaria sulle scuole secondarie di secondo grado. Il Decreto Ministeriale attribuisce le risorse economiche direttamente alle Province, alle Città metropolitane e agli enti di decentramento territoriale per interventi di messa in sicurezza, riqualificazione energetica e nuova costruzione.

“Con questi investimenti, oggi, abbiamo impresso una forte accelerazione. Stiamo lavorando per sbloccarne rapidamente altri. Gli edifici scolastici nel nostro Paese sono circa 40.200, questo significa che la scuola è dappertutto ed è il segnale che lo Stato c’è. Cominciamo a lavorare affinché tutte le scuole di questo Paese siano luoghi di sicurezza, di sostenibilità, luoghi di accoglienza e di socialità”. Lo dichiara il Ministro, che oggi è intervenuto alla presentazione del “XX rapporto sulla qualità dell’edilizia scolastica e dei servizi” di Legambiente.

Firmato il decreto per l’ampliamento dell’offerta formativa

Il Ministro dell’Istruzione, Professor Patrizio Bianchi, ha firmato il decreto che definisce i criteri e i parametri per l’utilizzo dei 61.944.000 euro destinati all’ampliamento dell’offerta formativa, che saranno utilizzati dalle scuole anche per mettere in campo azioni mirate in risposta alle criticità determinate dalla pandemia, soprattutto nelle aree maggiormente disagiate del Paese. “È un primo importante intervento per ampliare l’offerta didattica che pone particolare attenzione al contrasto delle povertà educative e della dispersione scolastica: le risorse saranno utilizzate per garantire la maggiore equità, qualità e capacità di inclusione del Sistema nazionale di istruzione e formazione”, sottolinea il Ministro dell’Istruzione, il Professor Patrizio Bianchi. “Ci saranno altri finanziamenti – prosegue il Ministro – che ci consentiranno di costruire, anche grazie alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, un grande Piano nazionale sulle povertà educative, per garantire la massima inclusione e pari diritti alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi, indipendentemente dalle loro condizioni di partenza, così come prevede la nostra Costituzione. Questa sarà una delle principali linee strategiche del mio mandato”.
Con riferimento al decreto firmato, 40 milioni di euro saranno finalizzati, in particolare, al contrasto della dispersione scolastica, all’eliminazione dei divari territoriali, alla promozione dell’inclusione e delle pari opportunità delle studentesse e degli studenti. Quasi 22 milioni di euro saranno dedicati a progettazioni speciali e innovative, di carattere nazionale – anche d’accordo con Enti qualificati – per favorire il successo formativo, la piena partecipazione alla vita scolastica di studenti e famiglie, il contrasto del bullismo.

Decreto Ministeriale 10 marzo 2021, n. 62

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE

Decreto Ministeriale 10 marzo 2021 

Riparto della somma complessiva pari a euro 1.125.000.000,00 in favore di province, citta’ metropolitane ed enti di decentramento regionale sulla base dei criteri definiti nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 7 luglio 2020. (Decreto n. 62/2021). (21A02861)

(GU Serie Generale n.115 del 15-05-2021)

IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE

Vista la legge 27 dicembre 2019, n. 160, recante «Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022» e, in particolare, l’art. 1, commi 63 e 64, che prevede lo stanziamento di risorse per il finanziamento, tra gli altri, di interventi di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico delle scuole di province e citta’ metropolitane;

Visto il decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2020, n. 8, recante «Disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonche’ di innovazione tecnologica» e in particolare l’art. 38-bis, che ha destinato al finanziamento degli interventi di manutenzione straordinaria e incremento dell’efficienza energetica delle scuole di province e citta’ metropolitane la somma complessiva di euro 855.000.000,00;

Visto il decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126, recante «Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia», e in particolare l’art. 48, comma 1, del con il quale e’ stato stabilito un incremento di risorse per il finanziamento di interventi di manutenzione straordinaria e incremento dell’efficienza energetica delle scuole di province e citta’ metropolitane, nonche’ degli enti di decentramento regionale;

Visto l’art. 48, comma 2, del sopracitato decreto-legge n. 104 del 2020, con il quale si stabilisce che le maggiori risorse per gli anni dal 2021 al 2024, pari a complessivi euro 1.125.000.000,00, sono ripartite con decreto del Ministero dell’istruzione tra gli enti beneficiari sulla base dei criteri di riparto definiti con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro dell’istruzione, di cui all’art. 1, comma 64, della legge 27 dicembre 2019, n. 160; Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante «Disciplina dell’attivita’ di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri»;

Vista la legge 23 dicembre 2009, n. 191, recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010)» e, in particolare, l’art. 2, comma 109;

Vista la legge 31 dicembre 2009, n. 196, recante «Legge di contabilita’ e finanza pubblica»;

Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante «Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche»;

Visto il decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, recante «Attuazione dell’art. 30, comma 9, lettere e), f) e g), della legge 31 dicembre 2009, n. 196, in materia di procedure di monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche, di verifica dell’utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti»;

Visto in particolare, l’art. 1, comma 1, lettera a), del citato decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, con il quale si prevede l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di detenere e alimentare un sistema gestionale informatizzato contenente i dati necessari al monitoraggio della spesa per opere pubbliche ed interventi correlati;

Visto il decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128, recante «Misure urgenti in materia di istruzione, universita’ e ricerca», e in particolare l’art. 10;

Visto il decreto-legge 29 dicembre 2016, n. 243, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2017, n. 18, recante «Interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno», come modificato dall’art. 1, comma 310, della legge 27 dicembre 2019, n. 160 e in particolare l’art. 7-bis, comma 2, che prevede che al fine di ridurre i divari territoriali, il riparto delle risorse dei programmi di spesa in conto capitale finalizzati alla crescita o al sostegno degli investimenti da assegnare sull’intero territorio nazionale, che non abbia criteri o indicatori di attribuzione gia’ individuati alla data di entrata in vigore della presente disposizione, deve essere disposto anche in conformita’ all’obiettivo di destinare agli interventi nel territorio delle Regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna un volume complessivo di stanziamenti ordinari in conto capitale almeno proporzionale alla popolazione residente;

Visto il decreto-legge 9 gennaio 2020, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 marzo 2020, n. 12, recante «Disposizioni urgenti per l’istituzione del Ministero dell’istruzione e del Ministero dell’universita’ e della ricerca»;

Visto il decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2020, n. 41, recante «Misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato» e, in particolare, l’art. 7-ter;

Visto il decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, recante «Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale»;

Vista la legge 30 dicembre 2020, n. 178, recante «Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023» e, in particolare, l’art. 1, commi 810 e 812;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 7 luglio 2020, con il quale sono stati definiti i criteri di assegnazione delle risorse spettanti a province e citta’ metropolitane secondo quanto previsto dall’art. 38-bis, comma 3, lettere b) e c), del citato decreto-legge n. 162 del 2019, nonche’ sono stati definiti i termini e le modalita’ di monitoraggio delle medesime risorse;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 30 settembre 2020, n. 166, recante «Regolamento concernente l’organizzazione del Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca»;

Visto il decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 26 febbraio 2013, con cui e’ stato disciplinato il dettaglio dei dati necessari per l’alimentazione del sistema di «Monitoraggio delle opere pubbliche», nell’ambito della «Banca dati delle amministrazioni pubbliche – BDAP»;

Visto il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, 3 gennaio 2018, con il quale sono stati definiti termini e modalita’ di redazione della programmazione unica nazionale 2018-2020 in materia di edilizia scolastica;

Visto il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca 12 settembre 2018, n. 615, con il quale si e’ proceduto, tra l’altro, all’approvazione della programmazione unica nazionale in materia di edilizia scolastica per il triennio 2018-2020;

Visto il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca 10 dicembre 2018, n. 849, con il quale si e’ proceduto alla rettifica della programmazione unica nazionale 2018-2020 con riferimento ad alcuni piani regionali;

Visto il decreto del Ministro dell’istruzione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, 1° ottobre 2020, n. 129, con il quale si e’ proceduto a ripartire le risorse pari ad euro 855.000.000,00, di cui all’art. 38-bis, comma 3, lettere b) e c), del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2020, n. 8, di cui euro 90.000.000,00 per ciascuno degli anni 2020 e 2021 ed euro 225.000.000,00 per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024 tra province, citta’ metropolitane ed enti di decentramento regionale, sulla base dei criteri definiti nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 7 luglio 2020;

Visto il decreto del Ministro dell’istruzione 5 gennaio 2021, n. 6, che individua gli uffici di livello dirigenziale non generale dell’Amministrazione centrale del Ministero dell’istruzione;

Visto il decreto del Ministro dell’istruzione 8 gennaio 2021, n. 13, con il quale si e’ proceduto all’approvazione dei piani degli interventi per la manutenzione straordinaria e l’efficientamento energetico degli edifici scolastici di competenza di province, citta’ metropolitane ed enti di decentramento regionale, per l’importo complessivo di euro 855.000.000,00, e di individuazione dei termini di aggiudicazione, nonche’ delle modalita’ di rendicontazione e di monitoraggio, ai sensi dell’art. 1, commi 63 e 64, della legge 27 dicembre 2019, n. 160;

Dato atto che l’art. 48, comma 1, del citato decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 ha incrementato lo stanziamento gia’ disposto con l’art. 38-bis, comma 3, lettere b) e c), del citato decreto-legge n. 162 del 2019 di ulteriori risorse, pari a complessivi euro 1.125.000.000,00, dall’anno 2021 all’anno 2024;

Dato atto altresi’, che tale incremento grava sul capitolo 8105, piano gestionale 15, per euro 125.000.000,00 per l’annualita’ 2021, per euro 400.000.000,00 per l’annualita’ 2022, per euro 300.000.000,00 per l’annualita’ 2023 e per euro 300.000.000,00 per l’annualita’ 2024;

Considerato che sia l’art. 48, comma 2, del sopracitato decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 sia l’art. 1, comma 6, del decreto del Ministro dell’istruzione, di concerto con il Ministro dell’economia e della finanze, 1° ottobre 2020, n. 129 demandano a un successivo decreto del Ministero dell’istruzione il riparto delle maggiori spese dall’anno 2021 all’anno 2024 tra gli enti beneficiari sulla base dei criteri di riparto gia’ definiti con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 7 luglio 2020;

Considerato altresi’, che l’art. 1, comma 810, della richiamata legge 30 dicembre 2020, n. 178 ha modificato l’art. 1, comma 63, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, prevedendo la possibilita’ di finanziare oltre che interventi di manutenzione straordinaria e di efficientamento energetico anche interventi di messa in sicurezza, nuove costruzioni e di cablaggio interno delle scuole;

Dato atto che con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 7 luglio 2020 e’ stato stabilito che le risorse siano ripartite considerando il numero di studenti delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado per ciascuna provincia e citta’ metropolitana e il numero degli edifici pubblici adibiti ad uso scolastico per ciascuna provincia e citta’ metropolitana, assegnando ad entrambi i criteri un eguale peso ponderale pari al 50%;

Considerato che, nell’applicare la predetta ripartizione, si rispetta quanto previsto dall’art. 7-bis, comma 2, del citato decreto-legge 29 dicembre 2016, n. 243, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2017, n. 18, come modificato dall’art. 1, comma 310, della citata legge n. 160 del 2019;

Ritenuto quindi, possibile procedere al riparto della somma complessiva di euro 1.125.000.000,00 sulla base dei criteri gia’ individuati con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 7 luglio 2020;

Decreta:

Art. 1 Riparto delle risorse tra province, citta’ metropolitane ed enti di decentramento regionale

1. La somma complessiva pari ad euro 1.125.000.000,00, di cui all’art. 48, comma 1, del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126, di cui euro 125.000.000,00 per l’annualita’ 2021, euro 400.000.000,00 per l’annualita’ 2022 ed euro 300.000.000,00 per ciascuna delle annualita’ 2023 e 2024, a valere sul capitolo 8105 – piano gestionale 15, del bilancio del Ministero dell’istruzione per le annualita’ dal 2021 al 2024, e’ ripartita tra province, citta’ metropolitane ed enti di decentramento regionale secondo quanto indicato nell’allegato 1 al presente decreto che ne costituisce parte integrante e sostanziale, sulla base dei criteri definiti nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 7 luglio 2020:
a) numero degli studenti delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado presenti in ciascuna provincia e citta’ metropolitana;
b) numero edifici pubblici adibiti ad uso scolastico presenti nelle province e citta’ metropolitane.

2. Entro trenta giorni dall’adozione del presente decreto, le province, le citta’ metropolitane e gli enti di decentramento regionale sono tenuti a presentare al Ministero dell’istruzione l’elenco degli interventi che intendono realizzare, nell’ambito delle risorse spettanti a ciascun ente locale, individuati prioritariamente:
a) interventi inseriti nell’ambito della programmazione triennale 2018-2020;
b) interventi resisi necessari a seguito di verifiche di vulnerabilita’ sismica gia’ espletate sugli edifici ricadenti nelle zone sismiche 1 e 2;
c) interventi resisi necessari a seguito delle indagini diagnostiche su solai e controsoffitti; d) ulteriori interventi urgenti per garantire l’agibilita’ delle scuole e il diritto allo studio in ambienti sicuri.

3. La trasmissione dell’elenco degli interventi di cui al comma 2 avviene tramite apposito sistema informativo del Ministero dell’istruzione messo a disposizione delle Province, delle Citta’ metropolitane e degli Enti di decentramento regionale, le cui informazioni di accesso sono fornite dal medesimo Ministero con apposita comunicazione entro cinque giorni dalla data di adozione del presente decreto.

4. L’elenco degli interventi di cui al comma 2 e’ successivamente definito con decreto del Ministro dell’istruzione che determina, altresi’, i termini di aggiudicazione dei relativi interventi e le modalita’ di attuazione, di rendicontazione e di monitoraggio degli stessi, cosi’ come definiti nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 7 luglio 2020, tenendo conto dei criteri di sostenibilita’ ambientale (green public procurement).

5. L’utilizzo delle somme di cui al comma 1 e’ subordinato all’autorizzazione di cui all’art. 34 della legge 31 dicembre 2009, n. 196. Il presente decreto e’ sottoposto ai controlli di legge e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Roma, 10 marzo 2021

Il Ministro: Bianchi

Registrato alla Corte dei conti il 15 aprile 2021 Ufficio di controllo sugli atti del Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca, del Ministero dei beni e delle attivita’ culturali, del Ministero della salute, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, n. 1123

_______
Avvertenza: Il testo del decreto, comprensivo di tutti gli allegati, e’ consultabile sul sito web del Ministero dell’istruzione al seguente link: https://www.istruzione.it/edilizia_scolastica/fin-province-citta-metr opolitane.shtml

Nota 10 marzo 2021, AOODGOSV 5012

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione-
Ufficio III

Direttori generali e dirigenti preposti agli Uffici scolastici regionali
LORO SEDI
Regione autonoma Valle d’Aosta
Dipartimento Sovraintendenza agli studi
AOSTA
Provincia autonoma di Bolzano – Alto Adige
Direzione istruzione e formazione tedesca
Direzione istruzione e formazione italiana
Direzione istruzione, formazione e cultura ladina
BOLZANO
Provincia autonoma di Trento Dipartimento istruzione e cultura
TRENTO
p.c., Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali
SEDE

OGGETTO: Esami conclusivi del secondo ciclo di istruzione a.s. 2020/21. Modalità di costituzione e di nomina delle commissioni dell’esame di Stato. Calendario adempimenti amministrativi e tecnici.

Nota 10 marzo 2021, AOODGRUF 5467

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per le risorse umane e finanziarie – Ufficio IX

Alle istituzioni scolastiche ed educative statali LORO-MAIL
Ai revisori dei conti per il tramite della scuola

Oggetto: Proroga per la predisposizione ed approvazione del conto consuntivo 2020

Nota 10 marzo 2021, AOODGRUF 5465

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per le risorse umane e finanziarie
Direzione generale per le Risorse Umane e Finanziarie – ex Ufficio 9

Alle istituzioni scolastiche ed educative LORO E-MAIL
e, p.c. Agli Uffici Scolastici Regionali LORO E-MAIL
Alle OO.SS. LORO E-MAIL

Oggetto: Nuovo applicativo per la gestione del processo di acquisto delle Istituzioni scolastiche – “Sistema di Gestione degli Acquisti” (SGA)

Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale

Palazzo Chigi, 10 marzo 2021


Contesto e obiettivi del Patto

Il Patto si colloca nel solco di un’azione di rilancio del Paese, volta a realizzare gli obiettivi cruciali della modernizzazione del “sistema Italia” e dell’incremento della coesione sociale, a partire dalla straordinaria opportunità offerta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). 
Innovazione e coesione sono obiettivi centrali dello storico programma Next Generation EU e saranno perseguiti simultaneamente. Un Paese più moderno, infatti, può offrire servizi migliori e maggiori opportunità di sviluppo ai propri cittadini; al contempo, un Paese più coeso assicura che ogni persona possa sentirsi parte del processo innovativo e che ciascuno possa trarre beneficio dagli sforzi comuni.

I pilastri fondamentali di ogni riforma e ogni investimento pubblico contenuti nel PNRR saranno la coesione sociale e la creazione di buona occupazione.

Tali priorità – cruciali per superare l’emergenza sanitaria, economica e sociale, ricordata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – richiedono uno straordinario impegno finanziario, progettuale e attuativo, che verte sul ruolo propulsivo delle donne e degli uomini della Pubblica Amministrazione.
In questa prospettiva, il Patto intende potenziare la Pubblica Amministrazione attraverso la semplificazione dei processi e un massiccio investimento nel capitale umano. Tali strumenti sono fondamentali per attenuare le storiche disparità del Paese, per ridurre il dualismo fra settore pubblico e privato, nonché per fornire risposte ai nuovi e mutati bisogni dei cittadini.

Il Patto individua la flessibilità organizzativa delle Pubbliche Amministrazioni e l’incremento della loro rapidità di azione come obiettivi fondamentali di un processo di rinnovamento che le parti si impegnano a perseguire, con particolare riferimento a tre dimensioni: il lavoro, l’organizzazione e la tecnologia.
L’individuazione di una disciplina del lavoro agile (smart working) per via contrattuale è un elemento qualificante di questa strategia e va nella direzione auspicata dalle organizzazioni sindacali sin dall’inizio della crisi pandemica.

Il successo di ogni percorso di innovazione e riforma della Pubblica Amministrazione dipende non soltanto da opportuni investimenti nella digitalizzazione, ma anche da una partecipazione attiva delle lavoratrici e dei lavoratori.

A tal proposito, il Patto individua la necessità di avviare una nuova stagione di relazioni sindacali, fondata sul confronto con le organizzazioni, e di portare a compimento i rinnovi contrattuali del triennio 2019-2021, ritenendoli un fondamentale investimento politico e sociale.

Inoltre, la costruzione di una nuova e moderna Pubblica Amministrazione si fonda sulla valorizzazione delle persone, attraverso percorsi di crescita e aggiornamento professionale, e sulla definizione di un piano delle competenze su cui costruire la programmazione dei fabbisogni e le assunzioni del personale.

In questa ottica, il Patto afferma che ogni pubblico dipendente dovrà essere titolare di un diritto/dovere soggettivo alla formazione continua, al fine di essere realmente protagonista del cambiamento, e che la Pubblica Amministrazione dovrà utilizzare percorsi formativi di eccellenza, adatti alle persone e certificati.

Elementi del Patto

  1. Il Governo emanerà all’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) gli atti di indirizzo di propria competenza per il riavvio della stagione contrattuale. I rinnovi contrattuali relativi al triennio 2019-2021 interessano oltre 3 milioni di dipendenti pubblici e vedranno confluire l’elemento perequativo delle retribuzioni all’interno della retribuzione fondamentale. Il Governo, poi, individuerà le misure legislative utili a promuovere la contrattazione decentrata e a superare il sistema dei tetti ai trattamenti economici accessori.
  2. Con riferimento al lavoro agile, nei futuri contratti collettivi nazionali dovrà essere definita una disciplina normativa ed economica che garantisca condizioni di lavoro trasparenti, che favorisca la produttività e l’orientamento ai risultati, conciliando le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori con le esigenze organizzative delle pubbliche amministrazioni. Saranno quindi disciplinati aspetti di tutela dei diritti sindacali, delle relazioni sindacali e del rapporto di lavoro quali il diritto alla disconnessione, le fasce di reperibilità, il diritto alla formazione specifica, la protezione dei dati personali, il regime dei permessi e delle assenze.
  3. Attraverso i contratti collettivi del triennio 2019-2021, si procederà alla successiva rivisitazione degli ordinamenti professionali del personale, ricorrendo a risorse aggiuntive con la legge di bilancio per il 2022 e adeguando la disciplina contrattuale ai fabbisogni di nuove professionalità e competenze. È necessario, inoltre, valorizzare specifiche professionalità non dirigenziali dotate di competenze specialistiche ed estendere i sistemi di riconoscimento delle competenze acquisite negli anni, anche tramite opportune modifiche legislative.
  4. Il Governo si impegna a definire politiche formative di ampio respiro, con particolare riferimento al miglioramento delle competenze digitali e di specifiche competenze avanzate di carattere professionale. Formazione e riqualificazione assumeranno il rango di investimento strategico e non saranno più considerati come mera voce di costo.
  5. Nell’ambito dei nuovi contratti collettivi saranno adeguati i sistemi di partecipazione sindacale, valorizzando gli strumenti di partecipazione organizzativa e il ruolo della contrattazione integrativa.
  6. Le parti concordano sulla necessità di implementare gli istituti di welfare contrattuale, con riferimento al sostegno alla genitorialità e all’estensione al pubblico impiego di agevolazioni fiscali già riconosciute al settore privato, relative alla previdenza complementare e ai sistemi di premialità diretti al miglioramento dei servizi.