Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo

Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo

CinemaItaliano.info del 25/03/2021

In occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo di venerdì 2 aprile, torna cinemAutismo, la prima rassegna cinematografica, totalmente gratuita, dedicata allo spettro autistico che, a causa della situazione pandemica in corso, si svolgerà con le sue proiezioni e i suoi dibattiti interamente online. Dal 2 al 4 aprile, due saranno i film in programma, di cui un’anteprima nazionale, fruibili sulla piattaforma mymovies.it, e due gli incontri in diretta sui canali social di cinemAutismo (Facebook e Youtube).

Immaginare oggi una rassegna cinematografica, con la situazione pandemica in corso e le sale cinematografiche ancora chiuse, non è facile – commentano i curatori Marco Mastino e Ginevra Tomei – ma non volevamo rinunciare a essere presenti anche quest’anno con un momento dedicato al cinema e all’autismo. Nonostante l’incertezza, abbiamo deciso di cogliere l’opportunità offertaci dal web per proporre un’edizione totalmente online e allargare così la nostra rassegna a tutta Italia. Questa scelta ci permette inoltre di coinvolgere nei dibattiti, da sempre nostro elemento caratterizzante, i registi stranieri. L’idea di pensare un dibattito coinvolgendo anche persone lontane geograficamente ci sembra arricchire ancora di più l’esperienza di cinemAutismo.

Siamo, inoltre, molto contenti di riuscire a presentare titoli provenienti da paesi molto diversi tra loro (USA e Tunisia) che permettono non solo di avere una visione più ampia sull’autismo, ma consentono altresì di allargare lo sguardo a cinematografie inconsuete e aggiungere, così, un nuovo tassello ad un percorso che portiamo avanti dal 2009: potremmo parlare quindi non solo di spettro autistico, ma anche di spettro cinematografico.

La XIII edizione proporrà due pellicole che trattano diversi livelli di autismo affrontati da punti di vista differenti. I film saranno disponibili gratuitamente sul sito mymovies.it dalle ore 18.00 di venerdì 2 aprile per un periodo limitato di tempo e un numero massimo di visualizzazioni.

> Drought di Hannah Black e Megan Petersen, in anteprima nazionale, è un road movie che racconta il viaggio della giovane Sam per accompagnare il fratello Carl, un ragazzo con autismo di livello 1 (ex Sindrome di Asperger) appassionato di meteorologia, alla ricerca del temporale che dovrebbe mettere fine alla lunga siccità del North Carolina del 1993. La pellicola americana, vincitrice dell’Independent Spirit Award al Naples International Film Festival, sarà disponibile per 2500 spettatori fino alla mezzanotte di domenica 4 aprile.

>  Regarde-moi di Néjib Belkadhi, presentato nel 2019 al Festival Middle East Now di Firenze, narra la storia di Lofti, un immigrato quarantenne tunisino, che deve tornare nel paese natìo per occuparsi del figlio autistico Amir avuto da una precedente relazione. L’opera seconda di Belkadhi sarà disponibile per 1000 spettatori fino alla mezzanotte di sabato 3 aprile.

Nel pomeriggio di sabato 3 aprile, sul canale Youtube e sulla pagina Facebook di cinemAutismo sarà possibile seguire i dibattiti sui film alla presenza dei registi, di professionisti del settore e di persone all’interno dello spettro autistico.

Alle ore 17.00, le registe Hannah Black e Megan Petersen si collegheranno, assieme all’attore Owen Scheid, per parlare di Drought. Con loro ci saranno Marco Stefano Bono Pulcher, autistico, in rappresentanza di Asperger Adulti Piemonte, e Bert Pichal, ortopedagogista, consulente pedagogico presso “La Casa per l’Autismo” di Candelo (BI).

Alle ore 19.00, invece, il dibattito su Regarde-moi coinvolgerà il dott. Maurizio Arduino, Responsabile del Centro Autismo e Sindrome di Asperger (Mondovì – ASL CN1) e Pasquale Cammera di ANGSA Piemonte Onlus sezione di Torino.

cinemAutismo è una rassegna curata da Marco Mastino e Ginevra Tomei e organizzata dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema, grazie al sostegno di Angsa Piemonte Onlus sez. di Torino, Gruppo Asperger Onlus, Fondazione Teda per l’Autismo Onlus, Fondazione CRT, Città di Torino, Motore di ricerca – Comunità attiva e al supporto di DIVHI.

Per vedere gratuitamente i film in streaming basterà collegarsi dal proprio computer, tablet o device all’indirizzo https://www.mymovies.it/ondemand/mymovieslive/ , accedere con il proprio account (se non lo si possiede già, la registrazione è gratuita), selezionare il film da vedere e prenotare il proprio posto virtuale.

Lavoratori fragili, le novità del Decreto Sostegni

Lavoratori fragili, le novità del Decreto Sostegni

Vita del 25/03/2021

Il provvedimento sarà ora trasmesso al Parlamento per l’avvio della conversione in legge, entro il 21 maggio. Il testo del nuovo Decreto Legge “Sostegni”, approvato in Consiglio dei Ministri lo scorso 19 marzo e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 marzo, ha recepito alcune delle proposte trasmesse da AISM e FISH che fin dall’insediamento del nuovo Governo avevano messo l’accento sulla necessità di maggiori tutele per i lavoratori fragili, elaborando un pacchetto di emendamenti al Decreto Sostegni. Il testo effettivamente riconosce:
– l’equiparazione tra assenza dal lavoro e ricovero ospedaliero fino al 30 giugno;
– la non computabilità dell’assenza di servizio nel periodo di comporto (terminato il quale, se l’assenza del lavoratore perdurasse, il datore di lavoro potrebbe licenziare il dipendente);
– la proroga della possibilità di svolgere di norma il lavoro in modalità agile per le persone fragili e con disabilità grave rispetto a quanto già previsto dal Decreto Cura Italia.

«Un risultato importante per tutte le persone con disabilità e gravi patologie», commenta Paolo Bandiera, Direttore Affari Generali e Advocacy AISM e Coordinatore del Gruppo di lavoro nazionale “Occupazione e disabilità” della FISH. Giulia Flamingo, avvocato del Numero Verde AISM, entra nel dettaglio delle novità: «La nuova norma, che proroga al 31 giugno 2021 le indicazioni contenute nell’articolo 26 comma 2 del Decreto Cura Italia, vale per tutte le persone con fragilità: persone con disabilità grave riconosciuta ai sensi della 104/1992 e lavoratori in possesso di certificazione attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione, esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita. Non potendo svolgere attività lavorativa in smartworking e dovendo assentarsi per la necessità di prevenire il rischio di contagio da COVID-19, in questi casi le assenze non sono computabili nel periodo di comporto».

Il testo specifica inoltre che – per evitare vuoti normativi – la disposizione si attua dal 1° marzo all’entrata in vigore del decreto. Lo stesso Decreto (art. 15, co. 1) esplicita che i periodi di assenza dal servizio non sono computabili ai fini del periodo di comporto e non rilevano ai fini dell’erogazione dell’indennità di accompagnamento corrisposta dall’Inps.

Il provvedimento prevede inoltre per il 2021 un fondo di 100 milioni di euro per il finanziamento di progetti di de-istituzionalizzazione e inclusione delle persone con disabilità nella vita sociale, i cui criteri di ripartizione devono ancora essere stabiliti.

Il provvedimento sarà ora trasmesso al Parlamento per l’avvio della conversione in legge, che dovrà concludersi nei successivi 60 giorni, con scadenza fissata al prossimo 21 maggio. AISM procederà nell’ulteriore confronto con il Parlamento, con particolare riferimento alla possibilità di dare seguito alle altre proposte formulate per contrastare gli effetti dell’emergenza sulla condizione lavorativa delle persone con disabilità e gravi patologie: in particolare la previsione di tutele specifiche, anche di tipo economico, per le persone dichiarate temporaneamente non idonee in conseguenza della condizione di fragilità; il riconoscimento di misure a sostegno di interventi di welfare aziendale e programmi di Casse e Fondi Professionali finalizzati a fronteggiare la pandemia dedicati alle persone con disabilità, gravi patologie e condizioni di fragilità.

Proposta Codacons sulla DAD valga anche per i docenti

Proposta Codacons sulla DAD valga anche per i docenti

La proposta lanciata dal presidente del Codacons, Carlo Rienzi, circa la coesistenza delle lezioni in presenza e in didattica a distanza, getta le basi per una valutazione realistica del momento alla quale va però aggiunto anche il punto di vista del personale docente chiamato direttamente in causa.

La posizione del Segretario Nazionale UGL Scuola, Ornella Cuzzupi, su tale argomento è chiara: “Riteniamo molto concreta la proposta lanciata dal Codacons sulla opportunità di lasciar decidere alle famiglie la possibilità di scelta tra le due didattiche che, obiettivamente, possono coesistere. Il discorso però va allargato anche al personale scolastico a cui occorre lasciar lo spazio per una decisione in tal senso”.

In pratica, il Segretario Nazionale, ritiene che una simile delicata e, per molti versi, risolutiva scelta debba, per forza di cose, passare attraverso una decisione locale.

Senza negare l’evidenza, occorre ammettere che esistono situazioni molto diverse tra loro da cui non poter prescindere a priori. Su questo nessuno meglio di chi vive la realtà in questione può esprimersi e se vale per gli studenti e le loro famiglie non può non valere per i lavoratori della scuola. Una decisione in tal senso – continua Cuzzupi – ha quindi l’obbligo morale di essere assunta nella maniera più condivisa possibile. In modo che, una volta definito l’ambito di applicazione, si prosegua senza tentennamenti, senza tensioni e, soprattutto, senza lo “stop and go” a cui si sta assistendo da mesi”.

L’indicazione fornita appare quindi chiara. Si stabilisca questa possibilità per gli studenti, si stabilisca la fattibilità e le disponibilità del personale e si prosegua senza ulteriori indecisioni.

I docenti, gli ATA e tutti gli attori della scuola hanno ben chiara l’importanza di una didattica in presenza e se la doppia didattica contemporanea  può essere il modo per riprendere, con la necessaria tranquillità, una sorta di normalità ben venga a patto che ogni soggetto sia garantito. È chiaro – continua il Segretario UGL – che occorre concretizzare le azioni atte a rendere le scuole più funzionali e aderenti alle necessità che il momento e il mondo impone. Va bene anche l’idea del ministero di riaprire, ma, ripetiamo, occorrono che siano messe in atto tutte le azioni affinché questo avvenga in sicurezza e non si trasformi in semplici editti del giorno prima di un dì che mai verrà! Poi, senza perdere ulteriore tempo, occorrerà intervenire sull’adeguamento del corpo insegnanti con la soluzione della questione precari anche con l’istituzione del tempo pieno esteso a tutte le scuole del mezzogiorno d’Italia e sull’abbandono improcrastinabile del vergognoso vincolo quinquennale individuando, nel contempo, un vero Piano per lo sviluppo complessivo dell’Istituzione. Da parte nostra saremo sempre in prima fila per una scuola viva, funzionale e moderna”.  

Federazione Nazionale UGL Scuola

Piccole scuole in Italia

È stato pubblicato il Rapporto “Piccole scuole in Italia: identificazione, mappatura e analisi dei territori”, frutto del lavoro svolto dal gruppo di ricerca INDIRE sulla “Innovazione metodologica e organizzativa nelle scuole piccole”, nell’ambito del Programma Operativo Nazionale per la Scuola.

Il rapporto fornisce per la prima volta un quadro completo sul fenomeno delle piccole scuole nel nostro Paese, definendo in modo approfondito il loro numero, la distribuzione sul territorio e i contesti nei quali operano. Inoltre, sono stati individuati cluster omogenei per caratteristiche geografiche, demografiche e socioeconomiche.

Le piccole scuole rappresentano una parte importante dell’intera popolazione scolastica del nostro Paese. In Italia, sono 8.848, di cui 7.204 primarie e 1.644 secondarie di primo grado. Rappresentano oltre il 45% delle scuole primarie italiane e oltre il 21% delle scuole secondarie di primo grado.

Le regioni dove si registrano un maggior numero delle piccole scuole sono: Campania, Lombardia, Piemonte e Calabria. Le piccole scuole non sono soltanto quelle delle isole minori, dei luoghi remoti e isolati, ma si trovano anche nei centri urbani, nei comuni di cintura e nelle zone marginali fra città e campagna molto diffuse sul nostro territorio nazionale. Sono luoghi con storia, identità culturali e contesti socioeconomici diversificati. Per questo, il rapporto fra istituzioni, scuola e cittadinanza può variare molto in base alle loro realtà specifiche.

La ricerca ha individuato quattro raggruppamenti di contesti territoriali con caratteristiche omogenee. Il primo cluster rappresenta i territori più isolati, periferici e marginali, situati prevalentemente al Sud. Sono presenti soprattutto comuni situati in montagna, con una densità abitativa molto bassa, che registrano difficoltà nei trasporti e nelle connessioni di rete. Questo cluster vede il minor numero di comuni (21,7%) e di alunni in piccole scuole (14,4%).

Il secondo rappresenta territori piuttosto isolati, localizzati nelle aree interne del Paese, ma con la presenza di un certo tessuto socioeconomico. I comuni sono prevalentemente collinari e montani, con un grado di urbanizzazione medio/basso. Sono presenti prevalentemente in Lombardia, Piemonte, Lazio, Campania e Calabria. Presenta il maggior numero di comuni (32,1%) fra i cluster, il 28,6% delle piccole scuole e il 25,9% degli alunni.

Il terzo raggruppamento è formato da territori con le migliori condizioni socioeconomiche, collocati soprattutto nel Nord Italia. È formato in prevalenza da comuni di cintura e in misura minore da comuni polo, con un grado di urbanizzazione media, collocati in pianura e collina. In questa sezione sono collocate la maggior parte sia di piccole scuole (33,9%) sia di alunni (42,9%) che le frequentano (pertanto vi sono concentrate molte delle “grandi piccole scuole”).

Infine, il quarto raggruppamento rappresenta territori fortemente connessi con il tessuto economico e sociale, con buoni indici socioeconomici, collocati soprattutto nelle zone pianeggianti e collinari del Nord Italia, Piemonte in particolare. Sono prevalentemente comuni di cintura, ma scarsamente popolati e rurali che talvolta presentano criticità nei trasporti e nelle connessioni a banda larga. Fra i cluster è quello con il minor numero di piccole scuole (16,6%) e di alunni (16,8%) dopo il primo cluster, e il 22% dei comuni.

La mappatura svolta dai ricercatori INDIRE per i contesti territoriali delle piccole scuole si pone sia come punto di partenza per ulteriori lavori di ricerca in questo ambito e sul sistema scolastico italiano in generale sia come strumento a supporto di una governance educativa attenta a pianificare azioni mirate sui diversi contesti territoriali e scolastici. Infine, il Rapporto può fornire utili informazioni a coloro che si occupano di rilancio dei territori, in quanto le piccole scuole rappresentano a tutti gli effetti presidi culturale fondamentali per ogni comunità.

Il progetto “Piccole Scuole” è finanziato nell’ambito della Programmazione dei Fondi Strutturali Europei 2014-2020 – Programma Operativo Nazionale plurifondo “Per la scuola competenze e ambienti per l’apprendimento” FSE/FESR-2014IT05M2OP001 – Asse I “Istruzione” – OS/RA 10.1
Piccole Scuole – Annualità 3 – Codice Unico di Progetto CUP: B59B17000010006
Codice Progetto: 10.1.8.A1-FSEPON-INDIRE-2017-1 – Azione 10.1.8 – “Rafforzamento delle analisi sulla popolazione scolastica e i fattori determinanti dell’abbandono, con riferimento alle componenti di genere, ai contesti socio-culturali, economici e locali anche con declinazioni a livello territoriale”.

Di seguito il link al report: https://piccolescuole.indire.it/wp-content/uploads/2021/03/Piccolescuole_mappatura-e-cluster-dei-contesti_Report.pdf

Edilizia scolastica, entro il 30 aprile le domande per gli interventi nelle scuole superiori

da Il Sole 24 Ore

di Eu.B.

Inizia il conto alla rovescia per le Province che vogliono ristrutturale le scuole superiori di loro proprietà. Oppure costruirne di nuove. Una circolare del ministero dell’Istruzione fissa al 30 aprile il termine per la presentazione delle domande di accesso agli 1,1 miliardi sbloccati due settimane fa dal ministro Bianchi. Ammesse solo opere che si concluderanno entro il 31 marzo 2026.

Le opere ammesse
Possono essere ammessi a finanziamento, sulla base di quanto previsto dal dettato normativo e nei limiti delle risorse spettanti a ciascun ente, gli interventi di manutenzione straordinaria, di efficientamento energetico, di nuova costruzione, messa in sicurezza e cablaggio.

Gli interventi da finanziare
Secondo la circolare di viale Trastevere devono essere:
a) individuati prioritariamente nell’ambito della programmazione triennale 2018-2020;
b) quelli necessari a seguito di verifiche di vulnerabilità sismica già espletate sugli edifici ricadenti nelle zone sismiche 1 e 2;
c) quelli necessari a seguito delle indagini diagnostiche su solai e controsoffitti;
d) ulteriori interventi urgenti per garantire l’agibilità delle scuole e il diritto allo studio in ambienti sicuri.

La tempistica
Per presentare le domande è stato predisposto un apposito applicativo accessibile dal sito internet del ministero dell’Istruzione in una pagina dedicata all’edilizia scolastica. Le proposte con l’elenco degli interventi proposti per il finanziamento devono, quindi, pervenire entro e non oltre le ore 18.00 del giorno 30 aprile 2021. L’applicativo è attivo dalle ore 10.00 del giorno 30 marzo 2021.

Lavori da completare entro il 2026
I lavori dovranno terminare improrogabilmente entro il 31 marzo 2026. Da qui la richiesta agli enti di individuare interventi che possano essere conclusi entro la predetta data. La stessa circolare precisa infine che gli interventi finanziati potranno essere inseriti nel Piano per la ripresa e la resilienza nazionale e, nel caso, dovranno riportare su tutti i documenti diriferimento sia amministrativi che tecnici la seguente dicitura «Finanziato dall’Unione europea –NextGenerationEU».

Il governo invia team nelle Regioni e lavora per riaprire le scuole

da Il Sole 24 Ore

di Barbara Fiammeri e Marco Ludovico

Le prime a «riaprire» saranno le scuole. Cominciando da quelle dell’infanzia e dalle elementari, subito dopo Pasqua,anche nelle zone rosse. Mario Draghi lo anticipa durante il suo intervento nell’aula di Palazzo Madama in vista del Consiglio europeo di oggi e domani, subito scatta l’applauso dei senatori. Una notizia attesa, era nell’aria ma le parole del premier la rafforzano, sarà al centro della Cabina di regia che si terrà domani sulle misure da prendere dal 6 aprile in poi.

Scelte, a partire da quella della riapertura delle scuole, che coinvolgono anche le Regioni con le quali ieri Draghi non ha certo usato toni diplomatici. «Mentre alcune Regioni seguono le disposizioni del ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale» nota il premier con riferimento ai numerosi casi di persone vaccinate relativamente giovani a scapito degli over 80, i primi a dover essere protetti. Il presidente del Consiglio non fa nomi, ma la stoccata non viene sottovalutata. Anche perché al pressing delle “lobby” si somma l’inefficienza: «Le differenze tra Regioni sono difficili da accettare. Anche se le decisioni finali spettano al governo, solo con una sincera collaborazione tra Stato e Regioni il successo sarà pieno» insiste il presidente del Consiglio che, oltre a confermare l’obiettivo di 500mila dosi al giorno, annuncia che sulla campagna vaccinale ci sarà la massima trasparenza («i dati regione per regione saranno pubblicati sul sito o della Presidenza del Consiglio»).

Per ottimizzare i tempi però bisogna «sburocratizzare» insiste Draghi, che invita ancora una volta al «pragmatismo» sfruttando l’esperienza fatta da altri e in particolare dalla Gran Bretagna. Vaccinare per poter riaprire: è questa la strada. Un obiettivo da portare avanti «rafforzando» il coordinamento europeo ma non escludendo neppure di dover «fare da soli» se sarà necessario. È lo stesso approccio pragmatico che il premier ha con le Regioni. Se non sono in grado di mandare avanti la campagna di vaccinazione sarà lo Stato a farlo. Lo scenario operativo dei vaccini, regione per regione, è in continua evoluzione. La loro competenza sulla sanità deve fare i conti con le garanzie di efficienza della campagna vaccinale, Draghi chiede garanzie inderogabili al di là delle fisiologiche differenze sul territorio.

Il generale Francesco Figliuolo, commissario straordinario di governo, ha inviato all’esame della conferenza Stato-regioni oggi in programma una serie di proposte nuove di gestione. L’obiettivo strategico è ridimensionare ogni criticità accertata o in previsione. Il commissario ha inviato una revisione delle percentuali di ripartizione dei vaccini nelle Regioni, da calcolare in base alla popolazione residente. «Alternativa all’attuale sistema» scrive Figliuolo alla Conferenza, applica il principio «una testa, un vaccino». Il nuovo schema «considera tutti gli assistiti di ogni singolare Regione, non includendo i cittadini di età inferiore ai 16 anni e superiore a 80 anni». La previsione è di mettere in atto questo nuovo schema «entro la prima metà di aprile».

Il commissario ha poi dato alcune indicazioni sull’attuazione del piano in corso perché sono state verificate incongruenze informative tra residenza e domicilio. Le categorie finora prioritarie – forze armate e di polizia, personale docente scolastico e universitario, soprattutto i soggetti “estremamente vulnerabili” come i disabili gravi – possono vaccinarsi nella regione del proprio domicilio e non per forza in quella di residenza. Ruolo strategico in gioco anche per Fabrizio Curcio, capo della Protezione Civile: in continuo contatto con le Regioni, sta definendo una serie di linee guida per l’allestimento delle strutture vaccinali.

In previsione, poi, l’invio, coordinato dal commissario, di nuovi team misti formati da funzionari della Protezione civile e militari del Coi, il comando operativo di vertice interforze guidato dal generale Luciano Portolano. Dopo la ricognizione già svolta in Calabria da un team ProCiv-Coi sono in pianificazione nuove missioni in Sicilia, Molise e Abruzzo. Nessuna ingerenza sulla potestà di decisione dei governatori ma sostegno, supporto e allineamento informativo con Roma per scongiurare o limitare ogni criticità. Ieri la Camera 409 voti favorevoli, tre contrari e 24 astenuti ha approvato la mozione sulle iniziative per implementare la produzione e la distribuzione di vaccini anche attraverso l’autorizzazione temporanea della concessione di licenze obbligatorie.

«Per il cervello è più facile memorizzare Dante di Ariosto»

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

Se si scompongono rime, accenti e lunghezza dei versi, il nostro cervello farà meno fatica a ricordare quelli della Divina Commedia rispetto a quelli dell’Orlando Furioso. A mettere a confronto le due opere di Dante Alighieri e Ludovico Ariosto è stato uno studio, diffuso in occasione del Dantedì, che mira a quantificare l’efficacia della metrica rapportata alla memorizzazione.

Per indagare il suo ruolo nei meccanismi cognitivi del cervello un gruppo di neuroscienziati della Scuola internazionale superiore di studi avanzati (Sissa) si è concentrato su due tra le più famose opere della letteratura italiana, la Divina Commedia e l’Orlando Furioso, focalizzandosi su tre componenti della metrica: rima, accenti e lunghezza dei versi.

La ricerca, realizzata da Sara Andreetta Oleksandra Soldatkina, Vezha Boboeva e Alessandro Treves del gruppo di neuroscienze cognitive della Sissa, evidenzia una differenza tra le due opere: sembra che i versi di Dante abbiano componenti intrinseche per cui restano più impressi anche se la metrica viene distrutta.

«Abbiamo scelto passaggi dalla Divina Commedia di Dante Alighieri e dall’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto e li abbiamo privati di significato sostituendo a molte parole chiave delle non-parole, in modo da mantenere comunque intatta la prosodia e la metrica», racconta Andreetta, prima autrice della ricerca.

«Da ciascuno di questi passaggi in versione nonsense ne abbiamo poi generati altri tre – spiega ancora Andreetta – uno senza rima, uno con gli accenti alterati, uno coi versi di lunghezza variabile. Abbiamo verificato con un apposito test con circa 130 partecipanti la loro plausibilità poetica ovvero quanto i versi “suonassero bene” nonostante le modifiche e ne è risultato che sia per Dante che per Ariosto le tre componenti pesano proprio in quest’ordine – conclude – più importante la rima, poi gli accenti, poi la lunghezza corretta degli endecasillabi».

Genitori italiani: inglese fondamentale per il futuro dei figli, meglio con lezioni online e individuali

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

Per quanto l’approccio dei più piccoli alla tecnologia sia ancora un argomento di grande interesse e fonte di diverse discussioni in Italia, i genitori di oggi si dichiarano pronti a mostrare maggiore apertura quando si parla dell’educazione dei propri figli. Questo è quello che emerge da un recente osservatorio condotto da Novakid, la scuola di lingua online dove i bambini tra i quattro e i dodici anni possono imparare l’inglese.

Novakid, sbarcata in Italia nel marzo 2020, si è posta l’obiettivo di facilitare l’accesso alla lingua senza trascurare il fattore divertimento, anche durante questi difficili mesi caratterizzati dalla didattica a distanza. In questo periodo sono infatti molte le preoccupazioni emerse riguardo una continuità nell’educazione dei più piccoli, ma anche per quello che ne consegue e riguarda la loro crescente esposizione a dispositivi tecnologici e al mondo del web.

La recente ricerca ha rivelato che sono molti i genitori che hanno deciso di implementare la conoscenza dell’inglese dei propri figli affidandosi a scuole di inglese, app e giochi in lingua, visione di contenuti, e molto altro ancora.

In particolare i metodi online risultano fra i preferiti dagli intervistati, considerato che ben il 43% degli intervistati preferisce una lezione individuale per il proprio bambino rispetto a una fisica in classe, mentre un ampio 50% preferisce limitare spostamenti e contatti al minimo.

Un dato che va a rimarcare però l’attento controllo dell’utilizzo di dispositivi tecnologici è quello secondo cui il 62,5% dei genitori afferma di essere sempre presente durante le lezioni online. Infatti solo il 21,5% dei genitori dichiara di lasciar solo il proprio figlio durante la Dad, mentre un ampio 43,5% dichiara che non lascia mai che il bambino navighi su internet da solo (35,1% per l’utilizzo generico di dispositivi elettronici).

Infine, a valorizzare il senso di preoccupazione portato da questi contesti, il 60,8% delle persone utilizza un sistema di Parental control sui propri dispositivi. Soddisfazione e digitalizzazione nei confronti delle scuole sono altri due aspetti importanti che la ricerca Novakid ha indagato.

Il 41,3% si dichiara non soddisfatto dei metodi di tecnologia implementati nella scuola del figlio, affermando che questi dovrebbero essere rivisti, mentre la soddisfazione completa viene espressa da solo il 12,7%. Infine, il 55% dei genitori intervistati conferma che ci sia un margine di miglioramento per l’insegnamento dell’inglese nelle scuole.

«L’inglese si configura sempre più come lingua fondamentale allo sviluppo della mente e dell’abilità dei bambini. Il bilinguismo non viene più visto come una rara e felice coincidenza, ma come un vero e proprio requisito per coloro che un domani si affacceranno al mondo del lavoro. Per questo motivo sono sempre di più i genitori che si prodigano per assicurare ai propri bambini il meglio in fatto di apprendimento dell’inglese, e Novakid si inserisce in questo contesto, dando insights utili e reinventando l’apprendimento dell’inglese per i bambini in Paesi dove questa non è la lingua parlata primaria», promette Max Azarow, co-fondatore e Ceo di Novakid.

«L’Italia rappresenta un Paese di particolare rilevanza per Novakid, in quanto la conoscenza dell’inglese rimane un tema molto sentito, soprattutto quando arriva il momento per i più giovani di approcciarsi al mondo del lavoro, scenario in cui questa lingua è una prerogativa necessaria», spiega Antonio Grego, responsabile di Novakid Italia. Per questo motivo noi di Novakid stiamo dando il massimo dal nostro arrivo in Italia per supportare tutte quelle famiglie che vogliono mantenere una didattica completa e valida anche durante i mesi della Didattica a distanza».

Novakid è ad oggi presente in più di 40 Paesi nel mondo, ed offre lezioni individuali e basate sull’esperienza ludica con oltre 1000 insegnanti madrelingua e certificati. La piattaforma è inoltre impegnata nell’innovare la didattica tramite esperienze di realtà virtuale e molto altro.

Per rilanciare l’istruzione tutti in classe fino a 18 anni

da Corriere della sera

di Ricardo Franco Levi

«Facciamo tutto il necessario per promuovere al meglio il capitale umano, la formazione, la scuola, l’università e a cultura?». Si era posto questa domanda il presidente del Consiglio Mario Draghi nel chiedere, lo scorso 17 febbraio, la fiducia al Parlamento.

Un mese dopo, i 300 milioni stanziati a favore degli istituti scolastici per gestire l’emergenza e gli ulteriori fondi a favore delle università e delle scuole di alta formazione hanno consentito al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi di affermare che «il governo, dentro un provvedimento che mette in campo interventi dello Stato a favore del Paese, ha riconosciuto il ruolo strategico della scuola».

Le crescenti disuguaglianze, la scarsa mobilità sociale, il divario tra Nord e Sud, la disoccupazione che colpisce soprattutto i lavoratori meno qualificati, l’insufficiente e penalizzata partecipazione delle donne al lavoro, la pubblica amministrazione sentita come un freno invece che come un fattore di efficienza, la difficile integrazione degli immigrati, gli squilibri tra domanda e offerta nel mondo del lavoro, il ridotto contenuto di innovazione delle nostre produzioni.

Diffidiamo delle ricette facili. Ma per ciascuna di queste malattie, più istruzione, più sapere, più scuola, possono fare la differenza. Ognuno dei parametri sui quali si misura il livello di conoscenza di un Paese (dai dati sulla lettura, sui livelli di conoscenza linguistica o matematica a quelli sugli abbandoni scolastici, sui diplomati, sui laureati) contribuisce a far emergere il quadro di una grande questione nazionale. Nazionale due volte, perché tocca il duplice, parallelo divario tra l’Italia e gli altri Paesi europei e, dentro l’Italia, tra le diverse regioni e zone del Paese. Che fare, allora? Interventi d’emergenza e riforme. «Non esiste un prima e un dopo». È stato ancora lo stesso Mario Draghi a ricordarlo.

Accanto al ritorno in sicurezza a scuola e nelle aule universitarie, il puntare all’iniezione di una dose robusta di sapere scientifico e matematico nei programmi educativi, alla valorizzazione e persino alla nobilitazione dell’istruzione tecnica. Questi, guardando a un tempo all’oggi e al domani, sono alcuni dei capitoli del grande libro che si dovrà scrivere. Ma c’è un intervento che, più di ogni altro, darebbe un segno chiaro, trasparente, potente dell’avvio di una nuova stagione: l’innalzamento dell’obbligo scolastico.

Corre l’anno 1860 — l’Unità d’Italia sarà proclamata l’anno dopo, nel 1861 — quando l’istruzione diventa obbligatoria fino ai sette anni di età (cioè ai primi due della scuola elementare gratuita di soli quattro anni). In parallelo all’estensione sino a cinque anni dell’istruzione elementare, nel 1877 l’obbligo scolastico sale a otto anni. Un altro passo in avanti nel 1904, quando si arriva ai 12 anni che diventano 14 nel 1923 con la riforma che porta il nome di Giovanni Gentile. Bisognerà aspettare sino al 2000 per arrivare, col ministro Luigi Berlinguer, ai 16 anni. Ma nel 2004 si torna a scendere a 14 per poi risalire di nuovo a 16 anni nel 2006. E lì siamo a tutt’oggi.

Obbligo scolastico, dunque, a 18 anni e ingresso nella scuola a cinque anni. Una scelta che si può effettuare in tempi rapidi, senza alterare la struttura dell’attuale percorso scolastico di 13 anni, lasciando impregiudicata la possibilità di futuri, eventuali interventi sui cicli scolastici.

Obbligo scolastico a 18 anni per offrire a tutti i giovani un patrimonio educativo all’altezza dei tempi. Per costruire un ponte più solido verso una più larga istruzione superiore e una base più ferma per l’apprendimento permanente durante tutto l’arco della vita.

In Europa

Il prolungamento è già in vigore in Belgio, Portogallo, Paesi Bassi e alcuni Länder della Germania

Ingresso nella scuola primaria all’età di cinque anni (come peraltro già oggi permesso). Per portare sotto la protezione della scuola con un anno d’anticipo tutti i bambini — e soprattutto quelli che a cinque anni stanno non in un’aula ma in una strada — e contribuire, così, a ridurre una grave fonte di ineguaglianza e ingiustizia.

L’anticipo potrà, per di più, agevolare l’impegno per l’estensione della cura e dell’educazione dei bambini da zero a cinque anni, l’età cruciale per ridurre gli svantaggi che derivano dalle diverse condizioni sociali ed economiche delle famiglie.

Anticipando di qualche settimane, nell’aprile del 1947, il lancio del Piano Marshall, il più grande programma di aiuti verso l’estero mai concesso prima nella storia, il sottosegretario di Stato americano Dean Acheson disse che gli Stati Uniti per sostenere l’economia europea dovevano prendere immediatamente «whatever action is possibile», «qualsiasi azione possibile».

«Whatever it takes», «qualsiasi cosa serva», dirà Mario Draghi 65 anni dopo, nell’aprile del 2012, usando quasi le medesime parole, per annunciare la determinazione della Banca Centrale Europea a difendere l’euro a ogni costo. Per tutti noi europei, a fronte dell’emergenza sanitaria, economica e sociale, alla vigilia del più ingente pacchetto di misure di stimolo mai finanziato dall’Unione Europea, è di nuovo il momento del «qualsiasi cosa serva».

Per noi italiani è l’occasione — un treno che forse non passerà più — delle riforme profonde: per sfuggire al declino, per aprire la stagione della rinascita. E quale riforma può meglio dare il segno di questa volontà che quella che riconosca la conoscenza, il sapere, l’istruzione come essenziale bene pubblico posto al centro dell’agenda politica nazionale? I nostri giovani sono la prima generazione a nutrire prospettive di vita peggiori di quelle dei loro genitori. Ridiamo loro una base per tornare a sperare.

Sono solo quattro i Paesi europei dove è in vigore l’obbligo dell’istruzione sino a 18 anni: Belgio, Portogallo, Paesi Bassi e, ma solo in alcuni länder, Germania.

Portiamo l’Italia sulla linea più avanzata dell’Europa. Fondandola sulla conoscenza, la base più solida per la crescita delle persone e della società, mostriamo la nostra ambizione di costruire l’Europa e l’Italia che vogliamo.

Covid, dopo Pasqua niente zone gialle: solo la scuola potrebbe riaprire in zona rossa

da OrizzonteScuola

Di Fabrizio De Angelis

Il Governo, come già anticipato, valuta di prolungare le misure attuali anche oltre il 6 aprile e quindi niente zona gialla per altre settimane. Solo la scuola potrebbe vedere una seppur graduale riapertura in presenza, magari partendo dagli alunni più piccoli, come lasciato intendere dallo stesso presidente del Consiglio Mario Draghi.

Infatti, i contagi restano alti e soprattutto il numero di decessi giornalieri e le terapie intensive destano preoccupazione. Gli scienziati del Cts, si legge sul Corriere della Sera, sconsigliano di riprendere dopo Pasqua le zone gialle e dunque, a loro modo di vedere, si dovrebbe restare solo in zone arancioni e rosse per un altro po’, forse due settimane. O forse anche più.

La scuola dovrebbe essere l’unica eccezione: “Se la situazione epidemiologica lo permette, cominceremo a pensare anche alle riaperture: riaprire la scuola in primis. Le primarie e quelle dell’infanzia anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni. E quindi speriamo – speriamo – subito dopo Pasqua”, ha detto il premier Draghi al Senato.

Peserà certamente la valutazione finale degli esperti: la tendenza sarebbe di far tornare in classe nelle zone rosse gli alunni di scuola dell’infanzia e primaria almeno nell’immediato mentre nelle zone arancioni lasciare al 50% in DaD la scuola secondaria.

La sospensione delle lezioni in presenza “è stata certamente dolorosa”, ha ribadito il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi alla Camera, nel corso del Question time del 24 marzo “La riteniamo tuttavia responsabile perché fondata sulle indicazioni scientifiche e perché volta alla tutela anche dei più giovani“.

Bianchi ha infatti aggiunto che “il nostro obiettivo è riportare tutti gli studenti, tutti i ragazzi, a partire dai bambini e dalle bambine, però tutti, al più presto, come ha detto oggi il nostro Presidente, nelle condizioni di essere presenti“.

Negli ultimi giorni è tornato di moda il dibattito “la scuola è sicura o no?” e dunque anche in vista una ripartenza delle lezioni in presenza tutti chiedono a gran voce maggiore sicurezza per quanto riguarda le scuole. E il Governo, a tal proposito, come ricordato dallo stesso Ministro Bianchi, ha stanziato tramite il decreto sostegni 150 milioni per la sicurezza delle scuole durante la pandemia: “Con il decreto-legge Sostegni, spiega il Ministro Bianchi, abbiamo stanziato, come ricordato, le necessarie risorse – 150 milioni – per l’acquisto di ulteriori dispositivi di protezione e materiali per l’igiene individuale e degli ambienti, per la predisposizione di presidi medico – sanitari di supporto all’attività di somministrazione di test diagnostici alla popolazione scolastica e all’espletamento del contact tracing per il più efficace e tempestivo raccordo con i Dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali”.

“mettiamo in sicurezza gli ambienti e il personale scolastico tutto affinché i cancelli delle scuole si riaprano alle esperienze educative e didattiche e si eviti lo stop and go che ha caratterizzato i mesi precedenti di attività scolastica. A questo scopo, si può intervenire in sede parlamentare ad arricchire le misure già previste nel decreto-legge Sostegni“, dice Manuela Ghizzoni, responsabile scuola del partito democratico.

Per il MoVimento 5 Stelle “le scuole per i più piccoli non possono e non devono chiudere, neppure in zona rossa, fatti salvi ovviamente casi di pericolo specifici e delimitati. Bisogna inoltre mettere in campo tutte le soluzioni che consentano di riaprire gli istituti anche per gli studenti più grandi”.

A proposito di riapertura delle scuole nelle zone rosse: il sondaggio di Orizzonte Scuola ha mostrato alcune tendenza fra gli utenti: il 45,99% ha detto no ad una riapertura delle scuole nelle zone rosse. 

Tuttavia il sondaggio mostra come per il 33,12% bisogna tornare alla scuola in presenza per tutti gli ordini e gradi mentre poco più del 20% si “accontenterebbe” di riaprire al più presto le scuole dell’infanzia, primaria e prima classe di secondaria di primo grado.

Le celebrazioni di Dante sulle piattaforme e sui social: proposte sul web ed esempi. Scarica UDA

da OrizzonteScuola

Di Antonio Fundarò

Il 25 marzo si celebra il Dantedì, la Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri. La data è quella che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia e nel 2021, settimo centenario della morte del Sommo Poeta, assume un significato ancor più particolare. Cosa propone il web per gli insegnanti. A seguire le importati occasioni di approfondimento.

La settimana dantesca degli Uffizi

Sono tanti e vari gli eventi che le Gallerie degli Uffizi dedicano alla celebrazione di Dante Alighieri nella settimana del Dantedì (25 marzo) 2021, anno nel quale ricorre il Settecentenario della morte del Sommo Poeta, avvenuta a Ravenna il 14 settembre 1321.
Link alle dirette: https://www.facebook.com/uffizigalleries

Giovedì 25

Giovedì 25 marzo, dalle 9,30 diretta Facebook dell’inaugurazione, in occasione del Dantedì, della scultura ‘Alberi in versi‘ di Giuseppe Penone (alta circa 22 metri, la più grande opera mai collocata all’aperto nel centro di Firenze) installata in Piazza della Signoria.
In programma interventi sull’esposizione e a seguire taglio del nastro con il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il sindaco di Firenze Dario Nardella.

Venerdì 26

Venerdì 26 marzo, alle 13.30, diretta Facebook dalla Biblioteca degli Uffizi con la coordinatrice della biblioteca stessa Carla Basagni, dedicata alla serie di esemplari delle edizioni della Divina Commedia nelle collezioni della biblioteca Magliabechiana.

Domenica 28

Domenica 28 marzo, video in latino su Facebook per la serie ‘Latine loquimur’, su “Il ritorno di Dante in San Pier Scheraggio“, con il professor Alessandro Muscillo.

Incontra Dante attraverso la Crusca

Per il secondo anno il 25 marzo l’Accademia della Crusca festeggia il Dantedì. Il giorno in cui gli studiosi identificano l’inizio del viaggio letterario di Dante nell’aldilà e ora dedicato alle celebrazioni del poeta e della sua opera. Il 25 marzo alle ore 11, sempre sul canale Youtube dell’Accademia, nel corso della giornata del Dantedì, verranno inaugurati e presentati al pubblico gli spazi interni dell’Accademia che sono stati appena riallestiti e dedicati allo studio di Dante.
La “Sala Francesco Mazzoni” e la “Sala Dantesca” che ospitano ora un importante fondo bibliotecario e la redazione del Vocabolario dantesco.
In un breve documentario preparato per l’occasione, il presidente dell’Accademia Claudio Marazzini, le accademiche Giovanna Frosini e Paola Manni (rispettivamente componente del comitato di direzione e direttrice del progetto del Vocabolario) e Stefano Mazzoni, parleranno dell’acquisizione del fondo Francesco Mazzoni – comprensivo di volumi, manoscritti e materiali d’archivio donati dalla famiglia del grande dantista e accademico della Crusca – e del progetto del Vocabolario dantesco, nato proprio in vista della ricorrenza del 2021 e frutto della stretta collaborazione tra l’Accademia e l’Istituto del Consiglio Nazionale delle Ricerche Opera del Vocabolario Italiano (CNR-OVI), i cui primi risultati sono già disponibili in rete e accessibili gratuitamente a tutti: www.vocabolariodantesco.it .

Il Dantedì al Museo Nazionale del Bargello

Dalla chiusura dei restauri del ritratto di Dante nella Cappella della Maddalena ai laboratori gratuiti per bambini e famiglie in partnership con Fondazione CR Firenze. Dalla pubblicazione del catalogo della mostra «Onorevole e antico cittadino di Firenze» fino ai contenuti “danteschi” diffusi sui social.
Il Bargello per Dante e una serie di contenuti a tema che verranno diffusi sui profili social, è così che i Musei del Bargello festeggiano il 25 marzo, giornata in cui ricorre il Dantedì. A poco più di un mese dall’apertura della mostra – la cui inaugurazione è prevista per il 21 aprile – il Bargello comincia ufficialmente il conto alla rovescia e lo fa presentando alcune importanti iniziative. Prima fra tutte, la recente conclusione dei lavori di diagnostica e manutenzione degli affreschi che rappresentano il Paradiso realizzati da Giotto e dalla sua bottega all’interno della Cappella della Maddalena, dove si trova il più antico ritratto dell’Alighieri. I restauri, di cui si potrà ammirare il risultato in occasione della mostra, sono stati possibili grazie ad un’elargizione della Fondazione il Bargello onlus tramite ArtBonus e alla collaborazione istituzionale tra i Musei del Bargello e l’Opificio delle Pietre Dure, che ha curato le indagini diagnostiche e il restauro. La Fondazione il Bargello onlus ha inoltre realizzato un video sui lavori all’interno della cappella di cui, a partire dal 25 marzo, sarà disponibile un’anteprima sul sito www.fondazioneilbargello.it (appena messo online e realizzato, insieme alla brand identity, dallo Studio Neri Torrigiani).
A questo si aggiunge l’accordo con la Fondazione CR Firenze, che contribuirà alla realizzazione della mostra e al finanziamento di una serie di laboratori gratuiti per i bambini e le famiglie dedicati alla scoperta di Dante e della Firenze del Trecento che si svolgeranno durante l’apertura delle due esposizioni dedicate al sommo poeta (la prima «Onorevole e antico cittadino di Firenze». Il Bargello per Dante con inizio ad aprile, l’altra, La mirabile visione. Dante e la Commedia nell’immaginario simbolista, è in programma a settembre) che il Museo Nazionale del Bargello ha in programma nel 2021, anno in cui ricorre il 700esimo anniversario della morte dell’Alighieri.

Rai Storia

Inoltre, in questa giornata celebrativa andrà in onda in prima visione su Rai Storia (alle 22:30) il documentario “Dante, antico e onorevole cittadino di Firenze” di Eugenio Farioli Vecchioli con la regia di Eva Frerè e i Musei del Bargello saranno attivi sui loro canali social – Instagram, Facebook e Youtube – per offrire al pubblico materiali, contenuti e altri spunti di riflessione a tema dantesco, in particolare attraverso la pubblicazione di video recentemente prodotti che hanno come temi la mostra, il rapporto tra Dante e il Bargello e il recente restauro degli affreschi giotteschi della Cappella del Podestà.

Nuda Voce e Giornata mondiale del teatro

A 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, la Fondazione celebra il Dantedì con Nuda Voce, a cura del Centro di Avviamento all’Espressione, affidandosi non tanto a interpreti collaudati quanto a chi la poesia la vive, la scrive, la fa.
La Fondazione Teatro della Toscana è il Teatro della Lingua Italiana, la casa del teatro di parola e di poesia, il Teatro d’Arte improntato sui giovani e sull’Europa.
Il 25 e 26 marzo, in streaming alle 21 sui canali social del Teatro della Pergola, sei poeti, coordinati da Sauro Albisani, declamano la Divina Commedia e alcune loro composizioni negli spazi simbolo della Pergola di Firenze, la città che ha dato i natali al Sommo Poeta, che è la lingua italiana, è l’idea stessa di Italia.
La mattina del 25 marzo, alle 11, in occasione del restauro del cenotafio di Dante nella Basilica di Santa Croce, il Teatro della Toscana è simbolicamente presente con Monica Guerritore che legge terzine dal I canto dell’Inferno e dal XXXIV canto del Purgatorio.
Il 27 marzo, per la Giornata Mondiale del Teatro 2021, la Fondazione Teatro della Toscana riapre “virtualmente” le porte del Teatro della Pergola di Firenze, del Teatro Era di Pontedera e del Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci. Istituita 60 anni fa, nel 1961, è l’occasione per tornare a riflettere nuovamente sul ruolo attivo che il teatro e tutti i suoi spazi ricoprono all’interno della nostra cultura.
https://www.facebook.com/ilteatrodellapergola

Video-pillola dell’albero della vita di Pacino di Buonaguida

Cecilie Hollberg, Direttore della Galleria dell’Accademia e Paola D’Agostino, Direttore dei Musei del Bargello, raccontano “L’Albero della vita” di Pacino di Buonaguida, in occasione del Dantedì, da giovedì 25 marzo 2021 online sul canale YouTube e sulle pagine FB della Galleria dell’Accademia e dei Musei del Bargello. Il 25 marzo 2021, data che i dantisti riconoscono come l’inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia, è stato istituito il Dantedì, giornata nazionale voluta dal consiglio dei ministri e dal Ministero della Cultura per celebrare il Sommo Poeta. Per questa occasione, la Galleria dell’Accademia di Firenze ha realizzato un video in cui il direttore Cecilie Hollberg e Paola D’Agostino, direttore dei Musei del Bargello raccontano L’Albero della Vita di Pacino di Buonaguida, opera conservata nelle collezioni della Galleria, che sarà esposta all’interno della mostra Onorevole E Antico Cittadino Di Firenze. Il Bargello per Dante, che aprirà al pubblico il prossimo 21 aprile 2021, per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante.
Il video sarà online dalle 00.00 del 25 sia sul canale YouTube che sulla pagina FB della Galleria dell’Accademia e dei Musei del Bargello.
https://www.facebook.com/galleriadellaccademia

In viaggio con Dante e Marco Polo 

Un dialogo sul viaggio di Dante e Marco Polo tra Gaspare Polizzi, docente di Pedagogia Generale e Sociale presso l’Università di Pisa, e Giuseppe Mussardo, professore ordinario di Fisica Teorica alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste.
Link alla diretta il 25 marzo alle ore 17:30:
https://zoom.us/j/99939530281?pwd=dEFWQ0s2VDk1NHltdDNUd0dtY0pSdz09#success

Figure femminili presenti nella vita e nelle opere di Dante. Beatrice, Gemma e le altre, nella letteratura dell’800

Conferenza in linea che illustra il contributo delle scrittrici dell’800 alla creazione del mito di Dante, Nume tutelare della Patria, soprattutto attraverso le donne della vita e dell’opera del Poeta. Relatrice: Elisabetta Benucci; introduzione: Antonia Ida Fontana.
Saluti istituzionali: Francesco Degl’Innocenti, Presidente Politiche Culturali ed Educative, e Liliana Fusi, Referente Attività Culturali-
Diretta giovedì 25 marzo 2021 alle 17:30.
Link https://meet.google.com/bkn-pfjf-pfi

Le donne della commedia

Il progetto prevede una serie di iniziative, servizi ed eventi, a cadenza settimanale e per una durata annuale, da sviluppare nel centro di Firenze, in particolare nel quartiere di Dante.
a cura di Unione Fiorentina – Museo Casa di Dante in collaborazione con le associazioni: Amici di Dante in Casentino e Antigonart
Il progetto prevede una serie di iniziative, servizi ed eventi, a cadenza settimanale e per una durata annuale, da sviluppare nel centro di Firenze, in particolare nel quartiere di Dante:

  • Guide Turistiche Ufficiali ed Educatori, con esperienza pregressa pluriennale in attività didattiche presso il Museo Casa di Dante di Firenze, vestiti in costume, interpretando le Donne della Commedia (Beatrice Portinari, Matelda, Piccarda Donati, ecc…), inviteranno i fiorentini, le famiglie, gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, ma anche tutti gli italiani e gli stranieri che visiteranno la città del Giglio, a rivivere il centro storico della città natale di Dante Alighieri.
  • Visite guidate a tema dantesco in costume d’epoca da parte delle “Donne della Commedia” o da Dante stesso (Guide Ufficiali) nei luoghi danteschi della città, quali Santa Croce, il Battistero, Santa Maria Novella, il Quartiere di Dante ecc.…, in lingua italiana, inglese, francese e spagnola (gli itinerari, i giorni e gli orari saranno comunicati in un secondo momento);
  • Visite guidate a tema dantesco in costume d’epoca da parte delle “Donne della Commedia” o da Dante stesso all’interno del Museo Casa di Dante, il cui allestimento, rinnovato di recente proprio per dare avvio alle celebrazioni dantesche, offre la possibilità di compiere un “viaggio” multisensoriale guidati dalle più avanzate tecnologie come stanze immersive, video mapping e realtà virtuale, per entrare in contatto con Dante, padre della lingua italiana e autore della Divina Commedia;
  • Proposte didattiche e laboratori interattivi per studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado della città di Firenze e del territorio toscano. Le attività si intendono da realizzarsi sia all’interno del Museo che in esterno, tra le vie del quartiere di Dante;
  • Rilascio delle Credenziali de “Il Cammino di Dante in Casentino” presso il Museo Casa di Dante, con apposizione del timbro inerente la prima tappa, che è proprio Firenze, città natale del Poeta.

Il Lyceum per Dante

Nel quadro delle celebrazioni per i 700 anni dalla scomparsa di Dante Alighieri, e in occasione del Dantedì, il Lyceum Club Internazionale di Firenze presenta due interessanti contributi di Lucia Roselli e Riccardo Prates.

Chiamata agli artisti per “In fuga dall’ingiusta pece”

Chiamata agli artisti a rappresentare con un’opera il processo celebrato nei confronti di Dante per comporre il mosaico di immagini su cui si fonderà lo spettacolo “In fuga dall’ingiusta pece” in scena in prima nazionale a Ravenna e in prima replica a Firenze nella Sala Bianca di Palazzo Pitti.
Chiamata agli artisti a rappresentare con un’opera il processo celebrato nei confronti di Dante per comporre il mosaico di immagini su cui si fonderà lo spettacolo “In fuga dall’ingiusta pece” in scena in prima nazionale a Ravenna e in prima replica a Firenze nella Sala Bianca di Palazzo Pitti.
Le opere, i commenti di queste elaborati da critici e studiosi d’arte, e i brani tratti dagli scritti danteschi, offriranno una riflessione sul processo subìto dal Poeta, ma anche su un fenomeno che, dai primi anni Novanta del Novecento, ha assunto un ruolo mediatico di primo piano nella cronaca quotidiana.
Un catalogo con le opere della “chiamata” verrà pubblicato nella collana “Iperuranio” periodico di critica culturale on line di Arte e Arti.
Una mostra delle stesse opere è in fase di valutazione.
Giotto dipinge il ritratto di Dante, Dante Gabriel Rossetti, 1859
Dante Gabriel Rossetti, Giotto dipinge il ritratto di Dante del 1859 è l’immagine guida della “Chiamata agli Artisti”.
L’acquerello rappresenta Giotto, con le fattezze dell’artista Rossetti, mentre ritrae il sommo Poeta.
Così come l’artista preraffaellita si è concesso la licenza di dare il suo volto al pittore di Vicchio, così gli Artisti contemporanei sono invitati a creare una rappresentazione del processo a Dante, ovviamente liberi di usare metafore, simbologie o licenze artistiche.
Il tutto dal 25 marzo al 20 giugno 2021.
Partecipazione gratuita mediante invio di una foto in alta risoluzione dell’opera realizzata (vedi dettagli regolamento della “chiamata” dal 25 marzo 2021).

Dante 700th – International Open Call

Dante 700th è una “chiamata alle arti”, in cui una platea di artisti internazionali e di differenti discipline si mette alla prova celebrando l’uomo, il poeta, il politico, il fiorentino e il genio di Dante Alighieri. Le opere selezionate saranno esposte a Londra, nel mese di settembre 2021

Buongiorno Dante

La Società delle Belle Arti Circolo degli Artisti Casa di Dante, in occasione della Festa nazionale “Dantedì”, organizza l’iniziativa “Buongiorno Dante”, nel luogo della memoria del sommo poeta, così articolata: un saluto a Dante Alighieri dalla piazzetta di Via Santa Margherita, angolo via Dante Alighieri.
La Società delle Belle Arti Circolo degli Artisti Casa di Dante, in occasione della Festa nazionale “Dantedì”, organizza l’iniziativa “Buongiorno Dante”, nel luogo della memoria del sommo poeta, così articolata:
In mostra tre “Figure” dipinte dai pittori Andrea Simoncini e Enrico Guerrini: Dante Alighieri, Beatrice, Corso Donati.
Franco Margari: il saluto del Circolo degli Artisti – L’impegno della Società- L’iniziativa dell’Officina del Mito
Roberto Mosi – Letture dalla Commedia: Il luogo natio del poeta, la Badia Fiorentina, l’incontro con Beatrice, la fine di Corso Donati, il bel San Giovanni
Andrea Simoncini e Enrico Guerrini: l”opera di Dante Alighieri fonte inesauribile per la pittura e l’arte di oggi.
Quando: giovedì 25 marzo 25 2021, ore 10.30.
Link: https://www.facebook.com/circoloartisticasadante/

“A riveder le stelle”. Dante illustrato: un omaggio per i 700 anni dalla morte dell’illustre poeta

Mostra virtuale, in alta definizione, degli 88 disegni che illustrano il Poema dantesco, realizzati alla fine del Cinquecento dal pittore Federico Zuccari.

Viaggio tra i misteri della Divina Commedia e i luoghi simbolo del Poeta d’Italia

A settecento anni dalla sua morte, Dante Alighieri continua a essere uno dei simboli più conosciuti della cultura universale e la sua opera più importante, la Divina Commedia, è il secondo libro più tradotto al mondo dopo la Bibbia.
Ma la vita di Dante, per lunghi tratti, fu caratterizzata dall’amarezza e dalle difficoltà: esiliato da Firenze dopo essere stato condannato per baratteria nel 1302, fu costretto a un pellegrinaggio che lo portò a soggiornare alla corte di signori come Cangrande della Scala a Verona e Guido da Polenta a Ravenna.
E proprio a Ravenna morì, nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321.
Viaggio alla scoperta dei luoghi simbolo del poeta che ha creato la lingua italiana: dal mistero dei suoi manoscritti al legame con i discendenti, dal dramma dell’esilio alla disputa sulle sue ossa, che per secoli ha diviso ravennati e fiorentini.
Documentario di Antonio Nasso, prodotto da GEDI Gruppo Editoriale
https://vivadante.it/il-mondo-di-dante/

Tre virtual tour per le mostre dantesche

Sono online i virtual tour per le tre mostre dantesche che Ravenna propone per i 700 anni dalla morte di Dante. Realizzati dal Mar – Museo d’Arte della città di Ravenna con Zeranta Edutaintment, attraverso i virtual tour potremo entrare nel cuore dei tre percorsi espositivi grazie all’unione di fotografie panoramiche a 360°, interviste ai curatori e riproduzioni di spazi ed ambienti.
Le tre grandi mostre del progetto Dante. Gli occhi e la mente sono:

  • Inclusa est flamma. Ravenna 1921: il Secentenario della morte di Dante, curata da Benedetto Gugliotta, presso la Biblioteca Classense – in corso fino al 17 luglio 2021;
  • Le Arti al tempo dell’esilio, curata da Massimo Medica, presso la chiesa di San Romualdo di Ravenna, in programma dal 24 aprile 2021;
  • Un’epopea POP, presso il MAR, curata da Giuseppe Antonelli e con una sezione dedicata all’arte contemporanea curata da Giorgia Salerno, in programma dal 4 settembre 2021.
  • I virtual tour, prodotti da Zeranta Edutainment con il contributo della Regione Emilia-Romagna, sono visibili sul sito www.mar.ra.it
  • Visitare: https://vivadante.it/riapertura-di-musei-e-mostre-2/

Le scuole e gli enti culturali

Tanti e interessanti i progetti realizzati da molte scuole italiane e da importanti istituti di cultura (come l’Accademia della Crusca) in ricordo dell’evento. Quello dell’Istituto Comprensivo “M. E. Lepido” (diretto dal DS dott.ssa Elisabetta Fraracci), Scuola Elementare “Dante Alighieri” col progetto di potenziamento lingua italiana denominato “In viaggio con Dante” (tutor Grazia Liccese e relatore Annamaria Malandra) di Reggio Emilia; “Le parole di Dante” iniziativa online della Sezione Scuola dell’Accademia della Crusca, rivolta agli insegnanti della Scuola secondaria di 1° e 2° grado, da svolgersi fino a fine aprile 2021 (sul sito https://www.700dantefirenze.it/eventi/le-parole-di-dante/ ). E, poi, l’Unità di Apprendimento Scuola Secondaria Statale di Primi Grado “Carlo Vicari” di Castagnole delle Lanze (diretto dal Dirigente scolastico Prof. Claudio Thoux), dal titolo “Dante Alighieri, il Dolce Stil Novo e la Divina Commedia” realizzata da Giuliano Gozzelino. Ed, infine, l’Unità di apprendimento dal titolo “Durante il viaggio con Dante” realizzata, per la scuola primaria, dagli insegnanti Nicoletta Torlone, Monica Battaggia, Bernardetta Michieletto, Trevisan Maria Elena, Lucia Torricelli, Anna Pizzuti, Rossella Frison dell’Istituto Comprensivo “G. Gabrieli” di Mirano (Ve) diretto dal dirigente scolastico Prof.ssa Angela Marvulli.

Divina_Commedia

UDA Dante-primaria

 UDA dante

I docenti italiani sono anziani: solo il 6.4% ha meno di 35 anni. Lo dice l’ultimo rapporto Eurydice

da OrizzonteScuola

Di Fabrizio De Angelis

In alcuni paesi, tra cui l’Italia, più della metà dei docenti andrà in pensione nei prossimi 15 anni e solo il 6,4% di insegnanti ha meno di 35 anni; solo la Grecia e il Portogallo fanno peggio con il 4,6% e 3,4% rispettivamente.

Tra gli insegnanti con meno di 35 anni, più di un terzo lavora con contratti a tempo determinato, e in Italia (78%), come in Spagna, Austria e Portogallo, sono addirittura più di due terzi, con contratti brevi e spesso non superiori a un anno (quest’ultimo è il caso dell’Italia).

E’ quanto emerge dal rapporto della rete Eurydice che esce oggi, Teachers in Europe: Careers, Development and Well-being che ha come focus gli insegnanti della scuola secondaria inferiore.

Lo studio sottolinea che la carenza di insegnanti è peggiorata negli ultimi anni e riguarda 35 sistemi educativi in Europa (otto di questi, tra cui anche l’Italia, soffrono sia di carenze che di eccesso di offerta).

Si evidenzia che le carenze sono più acute in materie come le STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) e le lingue straniere. L’invecchiamento degli insegnanti interessa più della metà dei sistemi educativi.

Alla luce della pandemia da Covid-19, l’età avanzata degli insegnanti aggiunge un ulteriore elemento di vulnerabilità ai sistemi educativi nel loro insieme, sia per la maggiore fragilità degli stessi, sia per la diffusa difficoltà tra gli insegnanti più anziani di gestire la didattica a distanza attraverso le nuove tecnologie.

IL RAPPORTO COMPLETO

Edilizia scolastica, Patrizio Bianchi: “Messa in sicurezza delle scuole è una priorità”

da La Tecnica della Scuola

Secondo il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, “la messa in sicurezza delle scuole è una priorità”.

Lo ha detto stamattina, 24 marzo, in apertura della riunione, in videoconferenza, dell’Osservatorio per l’edilizia scolastica.

Il tema della sicurezza nelle scuole è fondamentale, è la misura della nostra civiltà. Parlare di edilizia scolastica significa parlare di benessere del personale, delle studentesse e degli studenti, ma anche di luoghi dell’apprendimento, che dobbiamo ripensare”, ha sottolineato il Ministro, ricordando che, dall’insediamento del governo, sono stati già messi a disposizione 1 miliardo e 125 milioni per la messa in sicurezza delle scuole di secondo grado.

“Insieme al Ministero della Famiglia e al Ministero dell’Interno abbiamo stanziato, poi, ​la prima tranche di 700 milioni di euro da assegnare ai Comuni per la ristrutturazione, la riqualificazione, la riconversione e la costruzione di edifici per asili nido e scuole dell’infanzia. È proprio da qui che dobbiamo ricominciare: dobbiamo costruire spazi adeguati, la scuola aperta, inclusiva e affettuosa per la quale stiamo lavorando. La messa in sicurezza del sistema scolastico è il nostro primo mandato. I nostri bambini, i nostri ragazzi devono essere sicuri a scuola, devono trovare ambienti non solo ospitali, ma dove costruire i loro affetti e il rapporto con il territorio”.

L’Anagrafe dell’edilizia scolastica

Con l’occasione, si è anche parlato dello stato di attuazione delle diverse linee di finanziamento e delle novità relative all’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica. È stato infatti completato lo sviluppo di applicazioni web che consentono al Ministero dell’Istruzione di acquisire i dati degli edifici scolastici in tempo reale e di avere informazioni più attendibili e qualitativamente migliori, non solo a fini conoscitivi del patrimonio edilizio scolastico, ma anche per una buona programmazione degli interventi. L’implementazione della nuova Anagrafe sarà accompagnata anche da webinar formativi.

Bianchi sui vaccini: assenza giustificata, no decurtazione stipendio

da La Tecnica della Scuola

Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi oggi al Question Time alla Camera ribadisce l’impegno del Governo alla riapertura delle scuole, affermando: “Riprendere le attività didattiche in presenza rappresenta un obbiettivo prioritario che il Governo condivide pienamente.”

E con riferimento al piano vaccinale il Ministro puntalizza che grazie ad una norma introdotta nel decreto-legge “Sostegni” – il comma 5 dell’articolo 31 – l’assenza dal lavoro di tutto il personale scolastico per la somministrazione del vaccino è giustificata, non comportando alcuna decurtazione del trattamento economico.

Ne avevamo già riferito in occasione dell’approvazione del Decreto Sostegniadesso in Gazzetta Ufficiale.

E il ministro continua chiarendo altri apsetti del Decreto Sostegni: “Con il decreto-legge Sostegni, abbiamo stanziato, come ricordato, le necessarie risorse – 150 milioni – per l’acquisto di ulteriori dispositivi di protezione e materiali per l’igiene individuale e degli ambienti, per la predisposizione di presidi medico – sanitari di supporto all’attività di somministrazione di test diagnostici alla popolazione scolastica e all’espletamento del contact tracing per il più efficace e tempestivo raccordo con i Dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali.”

“Infine, posso rassicurarla che è costante il monitoraggio della situazione relativa ai contagi e alla diffusione delle varianti del Covid-19 nelle scuole anche al fine di potenziare il piano vaccinale in tutte le realtà territoriali.”

La scienza dice di aprire le scuole. Il Governo se ne accorge?

da La Tecnica della Scuola

Il 22 marzo è uscito sul Corriere della Sera un articolo relativo ad una ricerca scientifica di enormi dimensioni che dimostrerebbe che la chiusura delle scuole non incide in alcun modo sulla riduzione del contagio.

In molti organi di informazione la notizia ha ottenuto scarsa considerazione. Per La Tecnica della Scuola un primo articolo e poi un secondo lo hanno segnalato.

Dovrebbe esserci, a mio parere, una maggiore attenzione su tutti i mezzi di informazione, considerando che tra gli studenti e le loro famiglie vengono coinvolte decine di milioni di persone, ma evidentemente la scuola in Italia e con lei i bambini e gli adolescenti sembrano essere sempre agli ultimi posti dell’attenzione dei decisori politici e dei mezzi di informazione.

In alcuni telegiornali del 23 marzo si parlava degli hacker delle videolezioni, senza dire una parola sui risultati di questa ricerca.

Sarebbe un’occasione per dare una notizia positiva sulla scuola: gli sforzi di insegnanti e dirigenti scolastici, malgrado le tantissime difficoltà, hanno reso le scuole uno dei luoghi più sicuri, come peraltro sempre avviene.

Si parla della scuola quasi solo quando avvengono vicende deprecabili, ma quasi nulla si sa del lavoro quotidiano svolto da centinaia di migliaia di insegnanti, dirigenti e altro personale della scuola, che si prendono cura dei bambini e degli adolescenti che vivono in questo paese.

Come sempre fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce.

Il Corriere della Sera riporta la seguente dichiarazione della prof.ssa Sara Gandini: «In mancanza di evidenze scientifiche dei vantaggi della chiusura delle scuole, il principio di precauzione dovrebbe essere quello di mantenere le scuole aperte per contenere i danni gravi, ancora non misurabili scientificamente in tutta la loro portata e senz’altro irreversibili sulla salute psicofisica dei ragazzi e delle loro famiglie. La scuola dovrebbe essere l’ultima a chiudere e la prima a riaprire»

Quindi il danno fatto a bambini, agli adolescenti e alle loro famiglie è stato del tutto inutile? Perché non se ne parla? Si tratta forse di una fake news? Ma anche in questo caso varrebbe la pena parlarne per smentirla.

Se invece si tratta di una ricerca molto seria e importante, come sembrerebbe, non solo dovrebbe aprirsi un dibattito pubblico in grado di diffonderne i risultati e di comprenderne davvero il senso, ma il Governo dovrebbe riaprire immediatamente tutte le scuole e non continuare a parlare di “forse” apertura di scuole dell’infanzia e primarie.

Bambini e adolescenti hanno bisogno di scuola, non di andare a votare a 16 anni, tanto più in un momento in cui è stata negata loro un’istruzione adeguata a comprendere la realtà.

Hanno bisogno di costruire una propria identità e di formarsi delle opinioni derivanti da un corretto processo di raccolta e comprensione delle informazioni.

Hanno bisogno di incontrarsi e confrontarsi, guidati da adulti in grado di aiutarli a crescere culturalmente, in condizioni di benessere psicofisico. Così come la scuola ha bisogno di essere supportata e ascoltata, per dare a bambini e adolescenti una possibilità di crescita indispensabile per il loro futuro.