MANIFESTO PER LA NUOVA SCUOLA

LA GILDA ADERISCE AL MANIFESTO PER LA NUOVA SCUOLA

La Gilda degli Insegnanti condivide ampiamente i contenuti del Manifesto per la nuova scuola promosso dai docenti riuniti nel gruppo ‘La nostra scuola’, aderisce alla raccolta firme e invita tutti i cittadini a partecipare.

“Ognuno degli otto punti in cui si sviluppa la petizione – spiega il coordinatore nazionale Rino Di Meglio – rispecchia i valori e le istanze che contraddistinguono la nostra visione della scuola pubblica statale, a partire dalla considerazione secondo cui deve essere incentrata sulla conoscenza e sulla trasmissione del sapere per poter svolgere pienamente il compito che la Costituzione le affida. Ampiamente condivisibile anche la denuncia relativa al mancato  coinvolgimento degli insegnanti nelle riforme degli ultimi venti anni, un aspetto che la Gilda ha sempre criticato ogni volta che i governi di turno hanno voluto lasciare il loro segno, spesso non positivo, nel sistema scolastico. Ci trova d’accordo anche il definire fallimentare la riforma ‘all’italiana’ dell’autonomia scolastica che ha fatto scivolare la scuola verso un modello aziendalista, dando sempre più rilievo alle incombenze burocratiche che gravano sui docenti togliendo loro il tempo per dedicarsi all’attività didattica. Nostra – conclude Di Meglio – anche la battaglia per la diminuzione del numero di allievi per classe che, date le condizioni attuali con casi di 30 alunni, deve avvicinarsi al massimo a quota 20”.

Scrutini al via da oggi, in presenza o da remoto in base alle «specifiche situazioni territoriali e di contesto»

da Il Sole 24 Ore

di Cl. T.

Scrutini, si parte. Da oggi via alle verifiche. «Le operazioni di scrutinio potranno essere svolte da collegi riuniti in presenza o da remoto, avuto riguardo alle specifiche situazioni territoriali e di contesto». Lo chiarisce il ministero dell’Istruzione con una circolare per rispondere ai quesiti delle scuole circa le modalità di svolgimento, nell’attuale emergenza sanitaria, delle riunioni dei consigli di classe in occasione delle operazioni di scrutinio finale dell’anno scolastico corrente.

La nota del ministero
La nota del ministero ricorda innanzitutto la normativa vigente, che prevede, che fino alla data di cessazione dello stato di emergenza, prorogata al 31 luglio 2021, «le sedute degli organi collegiali delle istituzioni scolastiche ed educative di ogni ordine e grado possono svolgersi in videoconferenza, anche ove tale modalità non sia stata prevista negli atti regolamentari interni di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297».

Presenza o a distanza
Ricordata la normativa e le regole sanitarie, il ministero dell’Istruzione evidenzia l’ok ad attività in presenza o a distanza «come concretamente possibile». E aggiunge: «L’auspicio è che le operazioni di scrutinio siano occasione per riflettere, insieme, sul significato della valutazione. Ovvero, nei prossimi incontri collegiali andranno valutati – come sempre – gli apprendimenti di ciascuno, considerando le condizioni personali e di contesto, l’insegnamento prestato e tenendo a mente quella che potremmo chiamare la dimensione “dell’iceberg” … ciò che si può vedere e magari misurare, è infinitamente meno
rilevante di ciò che è nascosto sotto la superficie».

Le operazioni di scrutinio costituiranno pure occasione di condivisione delle attività previste nell’ambito del “Piano scuola estate 2021. Un ponte per il nuovo inizio” -https://pianoestate.static.istruzione.it/index.html – soprattutto quelle progettate per il consolidamento degli apprendimenti in vista della ripresa del prossimo anno scolastico.


Esami di Stato 2021, pubblicati i nominativi dei presidenti di commissione

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

Sono stati pubblicati ieri, sul sito del ministero dell’Istruzione, i nominativi dei presidenti delle commissioni per gli esami di Stato del secondo ciclo di Istruzione 2021. I nominativi dei presidenti sono consultabili all’interno della sezione dedicata agli Esami e sono stati forniti anche alle scuole.

Anche quest’anno, come lo scorso anno, le commissioni sono presiedute da un presidente esterno all’istituzione scolastica e sono composte da sei commissari interni. In particolare, le Commissioni saranno 13.349, per un totale di 26.547 classi coinvolte.

Sono scadute poi ieri, 31 maggio, come previsto dall’ordinanza firmata il 3 marzo dal ministro Patrizio Bianchi, i termini per la consegna dell’elaborato da parte delle candidate e dei candidati. Un lavoro basato sul percorso svolto da ciascuna studentessa e ciascuno studente.

Per quest’anno scolastico, come per lo scorso anno, in considerazione dell’emergenza sanitaria, l’esame consisterà in un colloquio che partirà proprio dalla discussione dell’elaborato realizzato. La sessione d’esame del secondo ciclo avrà inizio il prossimo 16 giugno alle ore 8.30.

Il ministero in questi giorni ha pubblicato una serie di materiali sui canali social e attraverso il racconto delle esperienze dei maturandi.

Ad oggi, al netto degli scrutini, sono iscritti agli esami 540.024 candidati, di cui 522.161 interni e 17.863 esterni. La ripartizione dei candidati interni è: istituti professionali, 96.908; istituti tecnici, 169.354; licei, 255.899.

Il link alla sezione del ministero dedicata agli esami di Stato 2021 con tutti i materiali e le informazioni disponibili: https://www.istruzione.it/esami-di-stato/


Tre milioni i giovani non occupati nè formati

da Il Sole 24 Ore

di Claudio Tucci

Con oltre 30 miliardi di euro previsti nel Pnrr al capitolo Education la formazione diventa una leva strategica nei prossimi mesi. È uno dei richiami forti del governatore di Banca d’Italia, Ignazio Visco. La necessità è quella di «elevare conoscenze e competenze», anche nell’uso delle nuove tecnologie, ancora largamente inadeguate».

I dati del ritardo italiano sono noti: in Italia circa 13 milioni di adulti possiede un livello di istruzione basso (equivalente alla terza media); e più di un adulto su due (la stima oscilla tra il 53-59% dei 25-64enni) è «potenzialmente bisognoso di riqualificazione» per via di competenze “obsolete”, o che a breve lo diventeranno, a causa dell’innovazione e del cambiamento tecnologico in atto nel mondo del lavoro. Eppure, la quota di adulti che partecipa ad attività di istruzione e di formazione è tra le più basse a livello internazionale: ci si attesta a un modestissimo 24% contro il 52% della media Ocse (indagini Piaac).

A questo quadro, il governatore Visco, aggiunge un altro tassello, anch’esso tutt’altro che lusinghiero: abbiamo oltre 3 milioni di giovani tra i 15 e 34 anni che non sono occupati, né impegnati nel percorso di istruzione o in attività formative; si tratta di quasi un quarto del totale, la quota più elevata tra i paesi dell’Unione europea.

E non bisogna sottovalutare gli effetti della troppa Dad sugli studenti: da stime recenti sulle scuole superiori, sono i genitori più istruiti (rispetto agli altri) ad aver aumentato il supporto fornito ai figli. Si tratta di disparità che potrebbero influire non solo sulle competenze ma anche sulle opportunità future dei nostri giovani, allargando i divari già esistenti.

Ecco perché, sono le parole del governatore di Banca d’Italia, «l’esigenza di innalzare il capitale umano è una questione centrale». E di cui bisogna tener conto «nel ridefinire le priorità per lo sviluppo economico e sociale e nel dirigere l’impegno verso la costruzione di una economia davvero basata sulla conoscenza, il principale strumento a disposizione di un paese avanzato per consolidare e accrescere i livelli di benessere».

Le ricadute sono importanti. Da una formazione adeguata, infatti, dipende la possibilità per le imprese di fare leva su lavoratori e dirigenti qualificati. E dalla qualità complessiva del sistema di istruzione e formazione dipende la possibilità di accelerare l’inserimento occupazionale e di favorire il miglioramento delle conoscenze lungo l’intera vita lavorativa.

Vaccini ai maturandi, le Regioni vanno in ordine sparso

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

E’ fissato per il prossimo 16 giugno l’inizio degli esami di maturità. In vista di quella data molte Regioni, ma non tutte, si sono mosse per vaccinare gli studenti alle prese con l’esame di Stato. Ecco il quadro.

Partiranno oggi le vaccinazioni nel Lazio per i maturandi; le prenotazioni chiuderanno stasera alle ore 22. In Campania fino a ieri sono risultati circa 13.000 i prenotati. Le vaccinazioni, con convocazione da parte dell’Asl di residenza, partiranno da oggi, fino a esaurimento della platea iscritta. Per i 17enni il vaccino indicato è “Pfizer”. Per tutti gli altri sarà “Johnson & Johnson”.

La Valle d’Aosta ha annunciato per il 2 giugno l’Astra Open day, a cui potranno aderire tutti i cittadini di età superiore ai 18 anni. Già partite le vaccinazioni dei maturandi in Sicilia (è stata la prima regione) e domenica in Puglia: qui circa quattromila maturandi, sui 40mila complessivi, hanno ricevuto la prima dose del vaccino; decine di hub di tutta la regione hanno aperto dalle 18 alle 22 le vaccinazioni per gli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori. L’adesione degli studenti alla campagna vaccinale è stata quasi totale.

In Abruzzo le somministrazioni ai maturandi saranno effettuate dal 3 al 5 giugno, dalle ore 18 alle ore 23; l’adesione è stata molto alta.

La Lombardia ha invece scelto di aprire da domani i vaccini a tutti i cittadini compresi nella fascia di età che va dai 16 ai 29 anni, quindi anche i maturandi: «Siamo assolutamente fiduciosi di poter vaccinare tutti entro quelle che possono essere le date di fine scuola e inizio vacanza», ha detto in questi giorni la vice presidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti.

L’Alto Adige, già dal 20 maggio ha aperto le vaccinazioni a tutte le fasce d’età dai 18 anni in su anche con una serie di “serate vax”. In Liguria chi ha 18 anni compiuti può prenotarsi per la vaccinazione da oggi.

Vacanze studio all’estero più difficili con Covid e Brexit

da Il Sole 24 Ore

di Maria Piera Ceci

Ultimi giorni di scuola, tempo di pensare alle vacanze. E spesso per gli studenti è tempo di pensare a come migliorare la conoscenza della lingua inglese, ormai diventata così importante, anche in vista dell’iscrizione all’università, all’estero o anche in Italia per i corsi che vengono tenuti il lingua. Per tante famiglie è consuetudine mandare i propri figli a studiare d’estate nei Paesi anglo-sassoni. Nel 2019, quindi in tempi preCovid, sono stati 110mila gli studenti italiani che hanno fatto l’esperienza di una vacanza studio all’estero, fra viaggi individuali e gruppi guidati. L’Italia è il primo mercato per le vacanze studio per il Regno Unito e per gli Stati Uniti.

Ma quest’anno un’impresa non semplice, a causa della Brexit e del Covid. «Il nostro riscontro anche quest’anno è di un grande interesse» – racconta a Tutti a scuola, su Radio 24, Vittorio De Paola, referente per l’Italia della Cambridge Assessment English, istituto specializzato nelle certificazioni linguistiche (qui il podcast https://bit.ly/2SFYLv4 ).

Covid e Brexit hanno regalato agli studenti anche questa difficoltà.
«L’Italia è un Paese che negli anni ha organizzato tante esperienze di studio all’estero. La pandemia però ha avuto un impatto anche sui viaggi studio. In particolare per la Gran Bretagna restano al momento le restrizioni: ci sono regole che vanno rispettate in base al Paese di provenienza. Il governo inglese ha diramato delle linee guida che prevedono per gli italiani quarantena e doppio tampone. Bisogna informarsi con attenzione presso le strutture ricettive. Molti college si sono attrezzati».

La quarantena di fatto rende impossibile la classica vacanza studio di due settimane, anche se quest’anno molte associazioni si stanno organizzando con offerte diverse: soggiorni linguistici in Italia con insegnanti madrelingua, crociere rivolte ai ragazzi con annesso pacchetto di lezioni di inglese.
«Il consiglio è di informarsi bene prima di decidere di partire, ma soprattutto di considerare il viaggio studio come un momento che rientra in un percorso più strutturato. Non basta andare all’estero per 15 giorni per imparare l’inglese. Bisogna iniziare da piccoli, procedere step by step e frequentare corsi di lingua tutto l’anno. Il viaggio deve diventare un momento per allenare quanto imparato».

Restrizioni Covid, ma anche la Brexit ha complicato le cose.
«La Brexit ha reso più articolato l’accesso nel Regno Unito anche per motivi di studio. E’ stato introdotto un sistema a punti per ottenere il visto. Nello specifico bisogna ottenere 70 punti, 10 dei quali vanno raggiunti dimostrando una competenza linguistica B2, che va attestata con una certificazione linguistica riconosciuta».

Vaccino covid, ok Aifa a Pfizer per studenti 12-15 anni

da OrizzonteScuola

Di redazione

La Commissione Tecnico Scientifica (CTS) di AIFA ha approvato l’estensione di indicazione di utilizzo del vaccino Comirnaty (BioNTech/Pfizer) per la fascia di età tra i 12 e i 15 anni, accogliendo pienamente il parere espresso dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA).

Secondo la CTS, infatti, i dati disponibili dimostrano l’efficacia e la sicurezza del vaccino anche per i soggetti compresi in questa fascia di età. E’ quanto si legge in una nota dell’Aifa al termine della riunione di oggi.

I dati disponibili dimostrano l’efficacia e la sicurezza del vaccino anche per i soggetti compresi in questa fascia di età“, rassicura Aifa. “Gli Stati membri possono ora decidere di estendere la loro campagna ai più giovani“, dice la commissaria Ue alla Salute, Stella Kiyriakides.

Entrano così in campo i pediatri. “Visto che in media ognuno ha in carico circa 200 ragazzi e ragazze tra i 12 e 16 anni e che con ogni fiala si possono fare 6 dosi, e calcolando l’uso di una fiala al giorno, quindi 30 somministrazioni a settimana – afferma Paolo Biasci, presidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) -, possiamo arrivare a 120 adolescenti vaccinati (per ogni pediatra, ndr) con la prima dose in un mese, e quindi completare tutta la platea 12-16 anni in un mese e mezzo o due. L’obiettivo di una ripartenza in sicurezza delle scuole è realistico“. E con i giovanissimi si neutralizzano dei temibili vettori di virus.

Bonus docenti 500 euro vale due anni. Al momento previsto fino al 2023

da OrizzonteScuola

Di Antonio Marchetta

La legge 107/2015 ha istituito il bonus annuale per la formazione da 500 euro contenuto nella Carta del Docente, destinato a tutti gli insegnanti di ruolo. Ogni anno, però, è necessario vengano messi a disposizione dalle autorità governative i fondi necessari, vedi legge di bilancio, documento di economia e finanza etc. Per i prossimi anni i docenti avranno ancora a disposizione tale strumento?

Dubbi dei lettori – Carta del Docente

Un gentile insegnante ci pone un quesito:

“Salve, in qualità di docente, ho richiesto ed ottenuto il bonus di 500 euro a fine 2020 ma al momento non l’ho ancora utilizzato. Poichè voglio acquistare un PC per la didattica a distanza, vorrei capire se per fare ciò lo devo comprare entro il prossimo 30 giugno corrente anno oppure posso aspettare la fine del 2021 dove con il prossimo bonus potrei acquistare sempre questo PC usufruendo poi di uno sconto di euro 1.000”

Carta del docente – A che serve – Chi può usufruirne

La carta del docente permette di generare dei buoni d’acquisto – per un totale di 500 euro – utili alla formazione ed aggiornamento degli insegnanti di ruolo; possibile l’acquisto di libri, software, hardware, frequentare corsi online etc. In tempi di pandemia, dall’11 marzo dello scorso anno 2020 il Ministero ha consentito l’acquisto di ulteriori dispositivi utili al potenziamento della didattica a distanza, come webcam, microfoni, scanner etc.

Come si fa ad ottenere la carta del docente con bonus da 500 euro?

La carta del docente, o bonus docenti, viene assegnata:

  • agli insegnanti di ruolo a tempo indeterminato delle scuole statali;
  • ai docenti che sono in periodo di prova;
  • ai docenti inidonei per motivi di salute in base all’articolo 514 del Dlgs 297/1994;
  • ai docenti in posizione di comando, distacco, fuori ruolo.

La carta docenti non va richiesta ma viene assegnata in automatico a tutti i docenti sopra elencati. Per poterne fruire è necessario registrarsi al portale cartadedocente.istruzione.it. con credenziali SPID necessarie, poi, anche per creare gli eventuali buoni da spendere.

Cosa è possibile acquistare con il bonus

I 500 euro – come ogni anno – sono spendibili per:

  • corsi di aggiornamento;
  • acquisto di libri, pubblicazioni e riviste;
  • corsi online purché svolti dagli enti accreditati o qualificati Miur;
  • biglietti per eventi culturali;
  • corsi di laurea e master, corsi per lo studio di lingue straniere all’estero;
  • hardware e software

Per tutti questi acquisti il bonus dell’anno scolastico 2020/21 rimane spendibile come sempre, cioè entro il 31 agosto 2022. Ciò perchè la validità è di due anni scolastici; ne consegue che il bonus dell’anno scolastico 2019/20, scadrà tra pochi mesi: il 31 agosto 2021.

La scadenza 30 giugno 2021 e l’acquisto di altri prodotti per la DAD

Carta docente bonus 500 euro: in seguito alla proroga da parte del Ministero dell’istruzione è possibile, fino al 30 giugno 2021, l’acquisto di alcuni hardware utili per la didattica a distanza.

Dal sito del M.I.:

Dal 11 marzo 2020 al 30 giugno 2021 è ammesso comunque l’acquisto di dispositivi hardware finalizzati all’aggiornamento professionale anche per organizzare una didattica a distanza come webcam e microfoni, penne touch screen, scanner e hotspot portatili.

Quindi, esclusivamente per questi strumenti, la possibilità di acquisto con la Carta docente è limitata al 30 giugno corrente anno. Tutti gli altri dispositivi mantengono la naturale scadenza della carta [valida per due anni scolastici dall’emissione].

Cosa non è possibile acquistare nè al 30 giugno 2021 nè alla scadenza della validità biennale

Non è invece possibile acquistare altri dispositivi che hanno come principale finalità le comunicazioni elettroniche, per esempio gli smartphone, come non vi rientrano le componenti parziali dei dispositivi elettronici, ad esempio toner cartucce, stampanti, pennette USB, videocamere, fotocamere e videoproiettori.

Bonus docenti 500 euro per gli anni 2021/22 e 2022/23 ci sarà?

I riferimenti normativi sono:

  • Legge 107/2015, comma 121 – Introduzione del bonus 500 euro
  • DPCM 28 novembre 2016 – Criteri di utilizzo della carta docente

Poi vi sono i vari documenti economici finanziari, nonchè le leggi di bilancio, decreti milleproroghe che annualmente debbono confermare lo stanziamento dei fondi necessari e quindi la conseguente conferma di tale dispositivo a favore dei docenti di ruolo.

La Legge di Bilancio 2021, ad esempio, ha previsto un incremento delle risorse per le attività formative destinate al personale docente impegnato nelle classi con alunni con disabilità. Quindi si parla di una categoria di docenti, non l’intero comparto. Inoltre l’articolo 1 comma 961 della medesima Legge parla di 10 milioni di euro per il solo 2021 (sembrerebbe).

Il documento economia e finanza 2021 ha confermato quanto previsto dalla Legge di Bilancio all’epoca approvata dal governo Conte 2. Ad ogni modo, attendiamo di saperne di più dai piani alti.

Risposta al quesito

Al nostro carissimo insegnante giova rammentare che il Bonus di 500 euro contenuto nella carta docente non va richiesto ma viene assegnato in automatico a tutti i docenti in ruolo, in anno di prova e le altre categorie sopra elencate. Al più, per potere usufruire del bonus, occorre registrarsi al portale cartadedocente.istruzione.it. con le credenziali SPID.

“in qualità di docente, ho richiesto ed ottenuto il bonus di 500 euro a fine 2020 ma al momento non l’ho ancora utilizzato. Poichè voglio acquistare un PC per la didattica a distanza, vorrei capire se per fare ciò lo devo comprare entro il prossimo 30 giugno corrente anno oppure posso aspettare la fine del 2021 dove con il prossimo bonus potrei acquistare sempre questo PC usufruendo poi di uno sconto di euro 1.000”

Il bonus acquisito per il 2020/21, non ancora utilizzato, ha validità biennale fino al 31 agosto del prossimo anno 2022. Esso è cumulabile con la medesima cifra di 500 euro corrispondente al bonus per il 2021/22, che a sua volta scadrà al 31/08 del 2023. [se confermato].

Quindi la risposta è si; è possibile attendere la fine dell’anno 2021, in corrispondenza della quale il nostro docente avrà a disposizione la cifra di 1000 euro. Più che uno sconto, trattasi di un buono acquisto, ma nella pratica, il concetto è analogo.

[Tra l’altro, il PC, essendo un “hardware”, rientra nei possibili acquisti ordinari pre e post Pandemia]

Bonus 500 euro – Tutte le info utili

Esami terza media 2021 al via: dal 1° giugno gli scrutini, poi consegna elaborato e prova unica

da La Tecnica della Scuola

Con l’inizio di giugno prendono il via gli scrutini di fine anno: l’opportunità di anticipare le valutazioni finali degli alunni rispetto a quanto previsto dalla normativa, in base alla quale non sarebbe possibile scrutinare gli allievi prima del termine delle lezioni, è stata data dal ministero dell’Istruzione alla luce dell’emergenza pandemica. Ad usufruirne saranno prioritariamente le classi terminali. Anche della scuola media, le cui prove si svolgeranno dal giorno successivo al termine delle lezioni, con il 30 giugno indicato come termine ultimo.

Le  indicazioni riguardanti l’esame di Stato conclusivo del I ciclo di istruzione sono contenute nell’Ordinanza ministeriale n. 52 del 3 marzo scorso.

Almeno il 75% delle lezioni svolte, ma…

Sulla frequenza obbligatoria di almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato potranno essere disposte deroghe da parte del Consiglio stesso, sulla base delle linee guida nazionali e quanto è stato predisposto dal Collegio dei docenti: quest’anno, come il passato, le deroghe devono inevitabilmente tenere conto delle specifiche situazioni dovute alla pandemia.

Si può anche non ammettere

È prevista la non ammissione agli Esami di licenza media.

Nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, il Consiglio di classe potrà deliberare, con adeguata motivazione, la mancata ammissione.

Il documento da consegnare

La prova unica, orale, dovrebbe durare almeno 30 minuti: si partirà dalla discussione di un elaborato “originale”, quindi non estrapolato da altre fonti, e verterà su una tematica assegnata a ciascun alunno dal Consiglio di classe.

Il documento verrà trasmesso dagli alunni allo stesso Consiglio di classe entro il 7 giugno: potrà essere realizzato sotto forma di testo scritto, presentazione multimediale, filmato, produzione artistica o tecnico-pratica. Coinvolgerà una o più discipline tra quelle previste dal piano di studi: ogni studente sarà chiamato a fare uno sforzo di sintesi per esprimere quanto appreso nel corso dell’anno scolastico.

Saranno i docenti del Consiglio di classe a supportare studentesse e studenti, consigliandoli nel corso della realizzazione dei loro elaborati.

Come si svolgerà la prova

Nel corso della prova orale saranno accertati i livelli di padronanza della lingua italiana, delle competenze logico matematiche, delle competenze nelle lingue straniere.

Durante il colloquio si andranno anche a verificare le competenze in Educazione Civica.

La valutazione finale

Per quanto riguarda la valutazione finale, questa sarà espressa con la canonica votazione in decimi.

E anche quest’anno sarà possibile assegnare la lode a tutti gli studenti che il Consiglio di classe reputerà opportuno, anche tenendo conto dell’andamento dell’anno scolastico e della media di ammissione.

Alla Manin di Roma prove al via il 9 giugno

Su questo argomento, l’agenzia Ansa ha intervistato Manuela Manferlotti, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Manin di Roma, dove le lezioni termineranno martedì 8 giugno.

“Con l’autonomia scolastica ogni scuola può decidere la data di inizio degli esami di terza media – ha ricordato la dirigente – e noi li faremo partire proprio dal 9 giugno”.

“Faremo svolgere gli esami nell’aula dedicata a Rita Levi Montalcini e che è stata da poco restaurata, proprio per dare rilevanza a questo importante appuntamento”, ha sottolineato la preside.

Bianchi: a settembre la scuola riprenderà innovata dal Covid e rafforzata dalla Scuola d’Estate

da La Tecnica della Scuola

Dopo l’esperienza del Covid, a settembre la scuola riprenderà rinnovata. E anche rafforzata dal Piano d’Estate predisposto dal governo, al quale hanno aderito tre istituti su quattro: a dirlo è stato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi commentando il 31 maggio, durante una visita a Genova, l’organizzazione scolastica in vista del prossimo anno.

Negli ultimi due anni tantissime innovazioni

“Stiamo lavorando per una cosa nuova, un ritorno a scuola in presenza, una presenza che però sia molto ‘strumentata’, cioè che abbia saputo apprendere quello che è successo in questi due anni”, ha detto il numero uno del Mi.

“Non è stata una parentesi, ma un periodo in cui abbiamo fatto tantissime innovazioni, che vanno prese con lo spirito non solo che stiamo riaprendo, ma che stiamo riaprendo innovando”.

La Scuola d’Estate? Non è stato un flop

Bianchi è anche tornato sul Piano Scuola d’Estate: “non è stato un flop – ha dichiarato – perché su 8 mila scuole italiane 6 mila hanno risposto per i progetti estivi e 3.500 per i progetti contro la povertà educativa”.

“Questo è un Paese generoso, che messo in difficoltà sa rispondere alla grande”, ha sottolineato il ministro dell’Istruzione.

Basta col dire che siamo in ritardo

Il ministro è dunque tornato a chiedere maggiore considerazione per il nostro sistema scolastico.

Usciamo dalla logica del ‘siamo sempre indietro’, del ‘guardate le scuole francesi o finlandesi’. Nessuna scuola in Europa ha dato l’attenzione all’inclusione che ha dato l’Italia”, ha concluso Bianchi mostrando un certo orgoglio per la nostra scuola.

Esame di Stato 2021: disponibili i nomi dei presidenti esterni

da La Tecnica della Scuola

Mancano due settimane all’inizio dell’Esame di Stato 2021 per la scuola secondaria superiore, il prossimo 14 giugno, infatti in tutta Italia si riuniranno le commissioni, che quest’anno, come è già accaduto per il 2019/20, instaurando una modalità differente da quella in corso negli ultimi anni, saranno costituite da commissari interni e da un presidente. Il 16 giugno poi entreranno in aula, sperando per l’ultima volta, i candidati.

Se dei nomi dei docenti componenti la Commissione interna non ci sono ormai dubbi, sono infatti stati decisi in base agli indirizzi dei corsi di studio, già da mesi, attesa e come al solito suspense sui nomi dei presidenti. Oggi alle 12 sono stati resi ufficiali gli abbinamenti tra coloro che sono nelle graduatorie come potenziali presidenti di Commissione e le scuole. E’ possibile verificare chi sarà il presidente di commissione a questo link: https://matesami.pubblica.istruzione.it/VisualizzaCommissioniEsami/indirizzi/ricerca.

Ruolo e profilo del presidente

Ricordiamo che il presidente può essere un dirigente scolastico, anche di scuola secondaria di primo grado, docenti in servizio a tempo indeterminato, di ruolo da almeno dieci anni, tra questi coloro in graduatoria come vincitori del concorso per dirigenti, oltre a quelli che sono in servizio da dieci anni (di ruolo), che abbiano già svolto il ruolo di presidente almeno una volta negli ultimi tre anni. Di solito le figure professionali che vanno a coprire questo incarico sono tra questi profili, tuttavia non mancano a volte docenti tecnico pratici fino a, molto più raramente, docenti a tempo indeterminato con specifici requisiti. Per saperne di più si può consultare l’OM numero 54 del 3/03/2021.

Cosa fa il presidente

Il presidente di Commissione apre la riunione preliminare, individua e definisce gli aspetti organizzativi delle attività delle sottocommissioni, determina la data di inizio dei colloqui per ciascuna sottocommissione, in base a sorteggio, l’ordine di precedenza tra le due sottocommissioni e, all’interno di ciascuna di esse, quello di precedenza tra candidati esterni e interni, nonché quello di convocazione dei candidati medesimi secondo la lettera alfabetica. Vigila su tutto lo svolgimento delle prove d’esame e coordina ogni tipo di attività organizzativa. Assiste ai colloqui e può porre domande ai candidati coerentemente con la loro esposizione e programma, al fine di agevolare il colloquio stesso e valorizzare competenze e percorsi dei diplomandi.

I candidati

La sessione d’Esame del secondo ciclo avrà inizio il prossimo 16 giugno alle ore 8.30. Il Ministero in questi giorni è stato vicino alle studentesse e agli studenti anche con la pubblicazione di una serie di materiali sui canali social e attraverso il racconto delle esperienze dei maturandi. Ad oggi, al netto degli scrutini, sono iscritti agli Esami 540.024 candidati, di cui 522.161 interni e 17.863 esterni.

La ripartizione dei candidati interni è:

  • Istituti Professionali: 96.908
  • Istituti Tecnici: 169.354
  • Licei: 255.899

Docenti neoassunti, verso la conclusione dell’anno di prova

da La Tecnica della Scuola

L’anno scolastico 2020/21 sta volgendo al termine e, di conseguenza, si sta concludendo anche il periodo di formazione e prova per i docenti neoassunti.

Ai sensi del D.M. 850/2015, al termine dell’anno di formazione e prova, nel periodo intercorrente tra il termine delle attività didattiche – compresi gli esami di qualifica e di Stato – e la conclusione dell’anno scolastico, il dirigente scolastico convoca il Comitato di valutazione per procedere all’espressione del parere sul superamento del periodo di formazione e di prova.

Il colloquio davanti al Comitato

Il docente sostiene un colloquio innanzi al Comitato; il colloquio prende avvio dalla presentazione delle attività di insegnamento e formazione e della relativa documentazione contenuta nel portfolio professionale, consegnato preliminarmente al dirigente scolastico che lo trasmette al Comitato almeno cinque giorni prima della data fissata per il colloquio. L’assenza al colloquio, ove non motivata da impedimenti inderogabili, non preclude l’ espressione del parere. Il rinvio del colloquio per impedimenti non derogabili è consentito una sola volta.

Il parere del comitato

All’esito del colloquio, il Comitato si riunisce per l’ espressione del parere. Il docente tutor presenta le risultanze emergenti dall’istruttoria compiuta in merito alle attività formative predisposte e alle esperienze di insegnamento e partecipazione alla vita della scuola del docente neo-assunto. Il dirigente scolastico presenta una relazione per ogni docente comprensiva della documentazione delle attività di formazione, delle forme di tutoring, e di ogni altro elemento informativo o evidenza utile all’espressione del parere.

Il parere del Comitato è obbligatorio, ma non vincolante per il dirigente scolastico, che può discostarsene con atto motivato.

Superamento del periodo di prova

Il superamento del periodo di formazione e prova è subordinato:

  • allo svolgimento del servizio effettivamente prestato per almeno centottanta giorni nel corso dell’anno scolastico, di cui almeno centoventi per le attività didattiche;
  • allo svolgimento delle previste attività formative, da considerarsi parte integrante del servizio in periodo di formazione e prova, svolte, pertanto, contestualmente al servizio stesso.

Le attività formative sono articolate in 50 ore complessive di formazione, aggiuntive rispetto agli ordinari impegni di servizio.

Scrutini 2021: si parte il 1° giugno, in presenza o a distanza

da La Tecnica della Scuola

Da domani, 1° giugno, possono prendere ufficialmente il via gli scrutini di fine anno scolastico 2020/21.

L’O.M. n. 159 del 17 maggio scorso prevede infatti che “In ragione della perdurante emergenza pandemica, per l’anno scolastico 2020-2021 i dirigenti preposti agli Uffici scolastici regionali sono autorizzati a prevedere la conclusione degli scrutini finali per le classi delle istituzioni scolastiche statali e paritarie del primo e secondo ciclo di istruzione entro il termine delle lezioni fissato dai calendari delle Regioni e delle Province autonome, fermo restando l’avvio degli stessi non prima del 1° giugno 2021“.

Una scelta, questa, che in un anno già di per sé particolarmente complesso, è apparsa ai più di difficile comprensione. Tanto più che deve considerarsi che l’anticipo delle valutazioni rischia di sottrarre giorni di scuola preziosi.

Scrutini, si possono fare anche in presenza

Con nota del 28 maggio il MI ha chiarito che il riferimento per l’organizzazione delle prossime attività di scrutinio è l’art. 73, comma 2-bis, della legge di conversione 24 aprile 2020, n. 27, secondo il quale, fino alla data di cessazione dello stato di emergenza, prorogata al 31 luglio 2021, prevede: “le sedute degli organi collegiali delle istituzioni scolastiche ed educative di ogni ordine e grado possono svolgersi in videoconferenza, anche ove tale modalità non sia stata prevista negli atti regolamentari interni di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297”.

Il verbo “possono” implica che non ci sia un obbligo e che pertanto gli scrutini in presenza siano possibili, avuto ovviamente riguardo alle specifiche situazioni territoriali e di contesto.

Oltre che possibili, sono anche auspicabili: la nota infatti “ha intercettato” gli umori dei docenti sui social. Per gli insegnanti, svolgere le riunioni collegiali di fine anno in presenza è occasione per tornare a relazionarsi con i colleghi. “A dire che, – scrive il MI – così come i discenti, pure i docenti hanno necessità di recuperare relazionalità per svolgere al meglio il proprio compito educativo di istruzione“.

Quali siano le modalità di svolgimento, in presenza o a distanza, il Ministero si augura che “nei prossimi incontri collegiali andranno valutati – come sempre – gli apprendimenti di ciascuno, considerando le condizioni personali e di contesto, l’insegnamento prestato e tenendo a mente quella che potremmo chiamare la dimensione “dell’iceberg” … ciò che si può vedere e magari misurare, è infinitamente meno rilevante di ciò che è nascosto sotto la superficie“.

Le prossime operazioni di scrutinio costituiranno anche occasione di condivisione delle attività previste nell’ambito del “Piano scuola estate 2021”, soprattutto quelle progettate per il consolidamento degli apprendimenti in vista della ripresa del prossimo anno scolastico.

Scrutini ed esami: gli esiti sono pubblici, con alcune limitazioni

Le informazioni sul rendimento scolastico sono soggette ad un regime di conoscibilità stabilito dal Ministero dell’Istruzione. A ribadirlo è il Garante per la protezione dei dati personali, con un’apposita faq.

Gli esiti degli scrutini o degli esami di Stato sono dunque pubblici. Ma servono alcune accortezze.

Infatti, il Garante precisa che nel pubblicare i voti degli scrutini e degli esami nei tabelloni, l’istituto scolastico deve evitaren di fornire informazioni sulle condizioni di salute degli studenti o altri dati personali non pertinenti. Il riferimento alle “prove differenziate” sostenute, ad esempio, dagli studenti con disturbi specifici di apprendimento (DSA) non va inserito nei tabelloni, ma deve essere indicato solamente nell’attestazione da rilasciare allo studente.

Per quanto concerne la pubblicazione degli scrutini on-line, il problema è emerso in particolare lo scorso anno, quando, a causa della pandemia, il MI aveva ritenuto opportuno evitare assembramenti a scuola per visionare i tabelloni.

L’Autorità Garante, in proposito, aveva chiarito che a “differenza delle tradizionali forme di pubblicità degli scrutini – che oltre ad avere una base normativa consentono la tutela dei dati personali dei ragazzi – la pubblicazione online dei voti costituisce una forma di diffusione di dati particolarmente invasiva, e non coerente con la più recente normativa sulla privacy“. Per questo sostanzialmente il Garante si era detto d’accordo con la linea del Miur di indicare l’ammissione degli studenti soltanto sul registro elettronico e non sull’albo on-line.

Una volta esposti, infatti, i voti rischiano di rimanere in rete per un tempo indefinito e possono essere, da chiunque, anche estraneo all’ambito scolastico, e per qualsiasi fine, registrati, utilizzati, incrociati con altri dati presenti sul web, determinando in questo modo una ingiustificata violazione del diritto alla riservatezza degli studenti, che sono in gran parte minori, con possibili ripercussioni anche sullo sviluppo della loro personalità, in particolare per quelli di loro che abbiano ricevuto giudizi negativi.

La necessaria pubblicità agli esiti scolastici – aveva concluso il Garante – può essere peraltro realizzata, senza violare la privacy degli studenti, prevedendo la pubblicazione degli scrutini non sull’albo on line, ma,  utilizzando altre piattaforme che evitino i rischi sopra evidenziati”.

Nomi presidenti commissione esterni maturità 2021 sono online. Come trovare gli elenchi

da Tuttoscuola

Ormai ci siamo, uno dei momenti tanto attesi dai maturandi è arrivato: i nomi dei presidenti commissione esterni maturità 2021 sono online. L’anno scorso i nomi commissari esterni maturità sono stati pubblicati il 26 maggio 2020, mentre nel 2019 il giorno della pubblicazione è stato 3 giugno. Quest’anno a causa del Coronavirus le cose sono un po’ diverse. Alla maturità 2021 i commissari saranno tutti interni. Esterno resta però il presidente di commissione e i nomi dei presidenti di commissione maturità 2021 sono online da oggi, 31 maggio. È quindi finalmente possibile trovare i nomi dei presidente di commissione esterni maturità 2021. In questo articolo spieghiamo come trovarli.

Anche quest’anno, come lo scorso anno, le Commissioni sono presiedute da un Presidente esterno all’istituzione scolastica e sono composte da sei commissari interni. In particolare, le Commissioni saranno 13.349, per un totale di 26.547 classi coinvolte. Scadono poi oggi, 31 maggio, come previsto dall’Ordinanza firmata il 3 marzo dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, i termini per la consegna dell’elaborato da parte delle candidate e dei candidati. Un lavoro basato sul percorso svolto da ciascuna studentessa e ciascuno studente. Per quest’anno scolastico, come per lo scorso anno, in considerazione dell’emergenza sanitaria, l’Esame consisterà in un colloquio che partirà proprio dalla discussione dell’elaborato realizzato.

La sessione d’Esame del secondo ciclo avrà inizio il prossimo 16 giugno alle ore 8.30. Il Ministero in questi giorni è stato vicino alle studentesse e agli studenti anche con la pubblicazione di una serie di materiali sui canali social e attraverso il racconto delle esperienze dei maturandi. Ad oggi, al netto degli scrutini, sono iscritti agli Esami 540.024 candidati, di cui 522.161 interni e 17.863 esterni.

La ripartizione dei candidati interni è:

  • Istituti Professionali: 96.908
  • Istituti Tecnici: 169.354
  • Licei: 255.899

Nomi dei presidenti di commissione esterni maturità 2021: dove trovarli?

Per conoscere il nome del presidente della tua commissione di maturità 2021, basta collegarsi al motore di ricerca del Ministero dell’Istruzione a questo indirizzo. Poi si devono inserire nella piattaforma la provincia di riferimento, il percorso e l’indirizzo della propria scuola.

Nomi commissari maturità 2021: come conoscerli

Ricordiamo che, a causa dell’emergenza Coronavirus, quest’anno i membri della commissione maturità 2021, a esclusione dei presidenti, saranno tutti interni. In questo caso è il Consiglio di Istituto a fare le nomine. È possibile quindi chiedere direttamente ai proprio docenti chi sarà in commissione.

Educazione all’uso del digitale per un consumo consapevole e sostenibile

Nota 25 maggio 2021, AOODGOSV 12487

EDUCAZIONE AL CONSUMO SOSTENIBILE E RESPONSABILE. Al via il progetto di formazione per una cittadinanza digitale consapevole. Evento di Kick Off

Al via il progetto di formazione per una cittadinanza digitale consapevole. Sarà presentato giovedì 3 giugno 2021, alle 15.00, il percorso di ‘Educazione all’uso del digitale per un consumo consapevole e sostenibile’. Il progetto ha una durata triennale e nasce dalla collaborazione del Ministero dell’Istruzione con il Ministero dello Sviluppo EconomicoDirezione generale per il mercato, la concorrenza, la tutela del consumatore e la normativa tecnica – e il supporto operativo di Invitalia. La presentazione dell’iniziativa potrà essere seguita a distanza al link https://zoom.us/j/96067198964?pwd=OUd4aG1DNk1WaVlHcUptOHo4b2d1QT09

Il progetto è stato pensato a supporto dell’insegnamento, ora obbligatorio in tutte le scuole, dell’Educazione civica. È rivolto a docenti, studentesse e studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. L’obiettivo è quello di contribuire alla crescita delle conoscenze e delle competenze dei cittadini verso un consumo responsabile, consapevole e sostenibile con particolare riguardo all’uso del digitale, dell’Agenda 2030. I temi su cui si snoderà l’intero percorso sono quattro: diritti dei consumatorieducazione digitaleeducazione finanziaria e consumo sostenibile.

Le scuole saranno coinvolte in attività di info-formazione e in una competizione nazionale dedicata alle ragazze e ai ragazzi che prevede l’assegnazione di un incentivo per l’adeguamento delle tecnologie e delle competenze digitali.

Il progetto di formazione rientra tra le azioni previste dal Protocollo d’Intesa siglato a ottobre scorso dal Ministero dell’Istruzione e Ministero dello Sviluppo Economico.