La donna e il monoteismo

La donna e il monoteismo

di Maurizio Tiriticco

L’orribile vicenda della piccolai Saman ha fatto riemergere migliaia di riflessioni sulle condizioni della donna nel mondo mussulmano. Comunque è un dato di fatto che anche da noi occidentali, in larga misura cristiani e cattolici, ed anche civili – cosiddetti – la condizione della donna non è assolutamente migliore. Stando al web, ad oggi quest’anno in Italia i femminicidi sono stati 28! E siamo solo alla metà dell’anno!

Ma il fenomeno del femminicidio, o meglio di questa donna sempre colpevole di qualcosa, quindi sempre punibile, viene da molto lontano! Che cosa ci dice la Bibbia? Che, com’è noto, si tratta dell’insieme di una serie di testi scritti nel corso di 1500 anni! Ma da chi? Da profeti, ovviamente maschi! Non certo da profetesse! Sono circa quaranta autori, e di diversa provenienza. Nella Bibbia leggiamo che Dio, maschio anche Lui, dopo avere creato l’Universo e la Terra nonché il Paradiso terrestre, creò anche l’essere umano, che di questo Paradiso potesse godere: un essere ovviamente maschio, come il suo creatore: e lo chiamò Adamo! E, per di più, a sua immagine e somiglianza. In seguito, per evitare che Adamo si annoiasse, il Padreterno, nella sua infinita bontà, creò la donna! Ma non ex novo, come aveva fatto per Adamo, bensì da una sua costola! Il che è tutto dire! La femmina è una cosa nuova, ma costruita dal maschio! Le vicende poi sono note! Il Signore disse loro: “Carissimi! Godete di questo Paradiso terrestre che è tutto vostro, ma, attenzione! Guai a voi se cogliete i frutti di quell’albero”! Sembra che si trattasse di un melo o di un melograno. Adamo è un maschio obbediente, ma Eva è una femminuccia, capricciosa e curiosa e… che fa? Cede alle lusinghe del serpente – ma che cosa ci faceva il diavolo nel Paradiso terrestre? Mah! – e va a cogliere proprio il frutto proibito! Disgraziatissima! Il Padreterno si incavola di brutto e condanna le sue creature! “Tu, Adamo, che non sei stato capace di controllare Eva, dovrai lavorare con fatica e sudore! E tu Eva dovrai obbedire al tuo uomo e dargli dei figli”.

Per la miseria! Un Dio maschio e maschilista! Ma questo antifemminismo ante litteram riguarda solo il racconto della Bibbia? Niente affatto! Secondo Platone, le donne sarebbero una reincarnazione degli “uomini inferiori”; secondo Aristotele, nient’altro che “maschi menomati”; per sant’Agostino, la donna deve essere sottomessa per ragioni sessuali e corporali; per san Tommaso essa è semplicemente “un maschio mancato”. San Paolo afferma: “Come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli ai mariti, in tutto”. Tertulliano descrive la donna come “la porta del diavolo”. La donna è, secondo lui, un essere che Dio ha voluto inferiore; essa è “diaboli ianua”, porta del demonio. “Tu, donna, hai con tanta facilità infranto l’immagine di Dio che è l’uomo. A causa del tuo castigo, cioè la morte, anche il figlio di Dio è dovuto morire; e tu hai in mente di adornarti al di sopra delle tuniche che ti coprono la pelle?”. E sono famosi i libelli di Tertulliano contro le donne! “De exhortatione castitatis”, “De virginibus velandis”, “De cultu feminarum”. Ed in questo afferma che è bene che le donne portino il velo sempre, per non dare scandalo in pubblico. Del resto anche Ambrogio (IV secolo) si preoccupò di raccomandare alla sorella Marcellina (De virginibus) l’osservanza di casti costumi! E che dire di quel Giovanni di Antiochia (IV secolo) detto Crisostomo, χρυσόστομος, il Boccadoro, che così si esprimeva: “Che altro è una donna se non un nemico dell’amicizia, una punizione inevitabile, un male necessario, una tentazione naturale, una calamità desiderabile, un pericolo domestico, un danno dilettevole, un malanno di natura dipinto di buoni colori?”.

E Sant’Ambrogio alla domanda se sia stato più colpevole Adamo o Eva risponde così: “Sicuramente Adamo, perché lei aveva dalla sua la scusante della stupidità”. Sono contro le donne tanto l’Antico testamento quanto Omero e la tragedia greca, il mondo pagano come quello cristiano. Comunque è opportuno ricordare che Gesù è tutt’altra persona! E’ lui che salva la Maddalena, la peccatrice, dal linciaggio. Ed in questa ricca materia misogìna il Corano non è da meno. Vi si afferma che gli uomini occupano una posizione gerarchica superiore, poiché “Allah ha prescelto alcuni esseri sugli altri” (Corano, IV, 34).

Ed ecco altre chicche. Solo l’uomo, non la donna, è ad immagine di Dio. Ogni donna porta su di sé la maledizione di Eva, origine del peccato. La donna è sorgente di tentazione. Presso gli eretici le donne insegnano, disputano, guariscono, e forse battezzano. La testa di una donna deve essere coperta, ma non da una corona, da un velo. E’ meglio per un uomo non sposarsi, perché così non è contaminato dalla concupiscenza.

Eppure, in questo tripudio di maschilismo qualche eccezione c’è. Ma non nel nostro mondo occidentale! Le Isole Trobriand sono un arcipelago del Pacifico sud-occidentale (442 km2 con 20.000 abitanti circa), appartenente alla Papua Nuova Guinea, situato 152 km a SE della Nuova Guinea. Si compone di numerose isole, di natura corallina, di cui la maggiore è Kiriwina, su cui sorge il centro principale del gruppo, Losuia. I Trobriandesi sono noti per gli studi dell’antropologo polacco Bronisław Kasper Malinowski. Sono – o meglio, erano – tradizionalmente orticoltori, allevatori di maiali e pescatori. Ma oggi di fatto producono copra e oggetti di artigianato per i turisti. Ebbene, presso di loro – almeno ai tempi di Malinowski – la parentela non è patrilineare, ma matrilineare. Ed il sistema politico si basa su capi ereditari che hanno però un’autorità molto limitata. Ma infine, se poi vogliamo dirla tutta, che bello l’Olimpo con le sue divinità tutte costruite a misura d’uomo! Dei e dee che fanno a gara per essere come i mortali! Ed a volte più furbi dei mortali! Quante trasformazioni si è scelto Giove per appagare i suoi appetiti? Ora in pioggia, per inzuppare ben bene di sé Danae addormentata e fecondarla. Ora in cigno, per sedurre Leda. Ora in toro, per rapire Europa.

Ma pensiamo ad un’altra grande religione monoteista. Nel Corano si dice chiaramente che gli uomini occupano una posizione gerarchica superiore, poiché “Allah ha prescelto alcuni esseri sugli altri” (Corano, IV, 34). E purtroppo la lunga stagione dell’oscurantismo misogino si perpetua nei secoli. Marsilio da Padova assegna ai cittadini un ruolo fondamentale per il governo, ma con alcune eccezioni: gli schiavi, i bambini e, ovviamente, le donne! E lo stesso Machiavelli, pensatore moderno per eccellenza, paragona la Fortuna a che cosa? A una donna! Per cui, “è necessario, volendola tenere sotto, batterla e urtarla”. Per Montaigne, grande umanista e scienziato, “una donna è già abbastanza istruita quando sa distinguere tra la camicia e la giubba di suo marito”.

Nel 1791, in piena rivoluzione francese, la femminista ante litteram Olympe de Gouges scrive provocatoriamente la “Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina”, che all’articolo X proclama: “Se la donna ha il diritto di salire sul patibolo, deve avere anche quello di salire sulla tribuna”. Ma – guarda caso – due anni dopo sarà ghigliottinata: da un maschietto, ovviamente. L’illuminato Rousseau, saggio maestro del piccolo Emilio – ovviamente non Emilia! – tira in ballo addirittura le “indisposizioni peculiari” femminili, cioè le mestruazioni, e le considera “una ragione sufficiente” per negare alle donne il primato nel governo della famiglia.

E qui mi taccio, ma non per assenza di fonti, ma per non annoiare il lettore! Nonché la lettrice!

Al via la seconda maturità dell’era Covid: consigli last minute per 540mila studenti

da Il Sole 24 Ore

di Eugenio Bruno, Claudio Tucci

Ancora 48 ore di tempo e per i circa 540mila maturandi, tra candidati interni e privatisti, prenderà il via la maturità 2021, la seconda dell’era Covid e anche quest’anno “semplificata” a causa della pandemia, che ha costretto gli studenti ad alternare didattica in presenza e Dad.

Commissioni e materie

La macchina si è già messa in moto: a fine maggio i ragazzi hanno inoltrato ai propri insegnanti l’elaborato sulla materia caratterizzante, ma non solo – nei testi sono stati infatti sviluppati ampi collegamenti “trasversali” e “multidisciplinari” -, da cui prenderà il via l’unico maxi-orale. Oggi tocca alle 13.349 commissioni d’esame impegnate su 26.547 classi: stamane c’è la prima riunione plenaria in cui si decide il calendario delle prove e si esaminano tutti i documenti (tra cui quelli elaborati dai consigli di classe entro il 15 maggio con le informazioni sul percorso formativo fatto), gli argomenti assegnati per l’elaborato e il curriculum di ogni candidato. I sei commissari, come nel 2020, sono tutti interni, vale a dire i docenti dei ragazzi, tranne il presidente, esterno, nominato dagli uffici scolastici regionali. Vista la struttura “light” dell’esame è assicurata la presenza del commissario di italiano e di uno o più delle materie d’indirizzo (latino e greco al classico, matematica e fisica allo scientifico eccetera). Nessuna novità sull’ordine degli studenti, che viene fissato, di norma, in base al sorteggio della lettera alfabetica. Ogni giorno potranno essere esaminati fino a 5 ragazzi e la prova durerà al massimo 60 minuti. Potrebbe cambiare invece la quota di ragazzi che non si siederà all’esame per effetto del ritorno del giudizio di ammissione. Seppur di poco perché, anche se non si conoscono ancora le percentuali d’ammissione, c’è da scommettere che saranno molto vicine al 100% (le bocciature potevano scattare per casi limitati e gravi).

Le 4 fasi dell’esame

Da mercoledì 16 giugno alle 8,30 i maturandi andranno incontro a un esame orale suddiviso in quattro fasi. Si parte con la discussione dell’elaborato che, come detto, dovrà mettere in risalto oltre ai contenuti, anche un approccio multidisciplinare. Dopodiché il colloquio proseguirà con la discussione di un brano di italiano (e veniamo alla seconda fase) e con l’analisi di materiali (un testo, un documento, un problema, un progetto) predisposti dalla commissione (la terza) in base ai paletti fissati dai consigli di classe nel documento del 15 maggio. Concluderà il colloquio il racconto dell’esperienza di scuola-lavoro, oggi Pcto. Mentre in maniera trasversale ai vari step il candidato dovrà dimostrare le sue conoscenze dell’educazione civica. Nel corso della chiacchierata (oltre che dell’elaborato di indirizzo) si terrà conto delle informazioni contenute nel curriculum dello studente, al debutto, che includerà anche attività come sport, volontariato, lingue.

Valutazione e lode

Anche quest’anno il credito scolastico assegnato pesa di più. Il consiglio di classe assegna a ogni studente fino a un massimo di 60 punti (e non 40 come previsto prima del Covid), di cui 18 per la classe terza, 20 per la quarta e 22 per la quinta. La commissione dispone di 40 punti che sono assegnati nello stesso giorno nel quale il colloquio viene espletato dal candidato, secondo criteri contenuti in una griglia di valutazione valida su tutto il territorio nazionale. Fino a 10 punti si possono assegnare se sono stati acquisiti in maniera completa e approfondita contenuti e metodi delle diverse discipline del curricolo, specie quelle d’indirizzo. Altri 10 punti si possono dare se lo studente è in grado di collegare le conoscenze acquisite e altrettanti se riesce anche ad argomentare in maniera critica e personale. I 5 e 5 punti rimanenti, invece, vengono attribuiti se il candidato, rispettivamente, mostra ricchezza e padronanza lessicale e semantica, e sa analizzare la realtà. Si è “maturi” con 60/100. La commissione può integrare il punteggio con un bonus di 5 punti e assegnare la lode.

Esito dell’esame e ricorsi

L’esito dell’esame, con il voto, è pubblicato con affissione di tabelloni, nonché, distintamente per ogni classe, solo e unicamente nell’area riservata del registro elettronico. Nel caso di mancato superamento dell’esame si pubblica solo la dicitura «non diplomato». La famiglia può chiedere l’accesso agli atti dei documenti della prova. Eventuali ricorsi si presentano entro 60 giorni (dalla pubblicazione degli esiti) al Tar o entro 120 giorni al Capo dello Stato. Nel caso di reclami per vizi formali, sarà il preside a valutare se accoglierli o meno.


Mascherine e due metri di distanza dai commissari

da Il Sole 24 Ore

di Eu. B. e Cl. T.

I maturandi che si sono vaccinati nei giorni scorsi non dovranno portare, per accedere all’esame, l’eventuale documento che attesti la somministrazione del siero. E potranno essere accompagnati al massimo da una persona. Esattamente come i candidati non vaccinati. Durante il colloquio, sarà necessario mantenere due metri di distanza fra candidato e commissione e fra gli stessi commissari. Sarà necessario indossare la mascherina. Gli studenti potranno abbassarla nel corso del colloquio, ma restando alla distanza di sicurezza citata.

Il ministero dell’Istruzione ha aggiornato, assieme ai sindacati, le regole da rispettare per garantire la massima sicurezza ad alunni e personale nello svolgimento degli esami di Stato, che anche quest’anno saranno (prevalentemente) in presenza. Il documento, 4 paginette in totale, rimanda essenzialmente alle regole formulate per la maturità 2020, con pochissime novità.

La principale riguarda la tipologia di mascherina da usare che, viene chiarito una volta per tutte, dovrà essere di tipo chirurgico. Non potranno, dunque, secondo il parere espresso anche dal Comitato tecnico scientifico, essere utilizzate mascherine di comunità e anche è sconsigliato, da parte degli studenti, l’utilizzo prolungato delle mascherine FFP2, proprio per gli effetti collaterali evidenziati dagli esperti sanitari. Non sono necessari i guanti: negli istituti ci saranno prodotti igienizzanti. L’accompagnatore (uno solo a candidato) dovrà anche lui rispettare le misure di distanziamento e indossare la mascherina.

Altra novità del protocollo è che viene consentito lo svolgimento delle prove d’esame o dei lavori della commissione in modalità di videoconferenza. Ciò è ammesso in tre casi: qualora le condizioni epidemiologiche o le norme disposte dalle autorità sanitarie lo richiedano; se il preside o il presidente di commissione ravvisi l’impossibilità di applicare le misure di sicurezza (va subito comunicato all’Ufficio scolastico regionale); o, infine, qualora uno o più commissari non possano seguire i lavori in presenza (in quest’utlima ipotesi, il presidente di commissione dispone la partecipazione degli interessati in videoconferenza o altra modalità sincrona).

Le scuole, sedi d’esame, saranno costantemente pulite. La pulizia, in base al protocollo, dovrà essere quotidiana e riguardare tutti gli spazi utilizzati. Le aule dove si tengono le prove saranno igienizzate anche alla fine di ogni sessione d’esame (mattina/pomeriggio). Ci saranno percorsi predefiniti di entrata e uscita. I locali dovranno essere ben areati. Ogni sessione d’esame potrà interessare al massimo 5 candidati.


Dalla prova per i diversamente abili al ruolo di presidente e commissari

da Il Sole 24 Ore

di Laura Virli

1

Come si sostituisce un componente della commissione d’esame?

La sostituzione del commissario, essendo interno alla scuola, avviene ad opera del preside dell’istituto sede d’esame. Il presidente di commissione assente per impedimento motivato viene sostituito dall’ufficio scolastico regionale.

2

Si possono interrompere i lavori?

Le operazioni d’esame possono essere interrotte nell’ipotesi di assenza non superiore a un giorno dei commissari per legittimo impedimento documentato e accertato. In ogni altro caso di assenza, il commissario assente è sostituito per la restante durata delle operazioni d’esame. Se il presidente si assenta per un tempo non superiore a un giorno, si possono effettuare solo le operazioni che non richiedono la presenza dell’intera commissione.

3

Quando si fanno esami a distanza?

I lavori delle commissioni e le prove d’esame si potranno svolgere in videoconferenza nel caso in cui le condizioni epidemiologiche e le disposizioni delle autorità competenti lo richiedano (impossibilità di applicare le eventuali misure di sicurezza stabilite dai protocolli nazionali di sicurezza). Anche i commissari “fragili” (per covid 19) potranno essere autorizzati a lavorare a distanza. Lo stesso nel caso di studenti disabili o comunque certificati fragili.

4

Come si svolge l’esame per gli studenti disabili?

Il consiglio di classe stabilisce la tipologia della prova d’esame, se con valore equipollente o non equipollente, in coerenza col piano educativo individualizzato del candidato disabile. La commissione, con il supporto del docente di sostegno o dell’esperto che ha seguito lo studente durante l’anno scolastico, in caso di prova equipollente, adatta al Pei gli indicatori della griglia di valutazione.

5

I commissari possono interrogare solo sulla propria materia?

I commissari vengono individuati tra gli appartenenti al consiglio di classe, nel rispetto dell’equilibrio tra le discipline. I commissari possono condurre l’esame in tutte le discipline per le quali hanno titolo secondo la normativa vigente.

6

Che compiti ha il presidente?

Il presidente ha un ruolo fondamentale. Orienta la commissione verso scelte corrette sul piano pedagogico, metodologico e della valutazione, promuove un clima di serenità e collaborazione tra i membri, garantisce la correttezza delle procedure, coordina lo svolgimento del colloquio in modo che ci sia equilibrio tra le varie fasi e l’apporto delle diverse discipline.

7

Cosa succede se uno studente si presenta in ritardo all’orale?

Gli studenti ritardatari non sono ammessi all’esame salvo i casi in cui il ritardo sia giustificato da cause di forza maggiore certificate. In questo caso il presidente li ammette alla prova orale inserendoli nella giornata d’esame secondo l’ordine più opportuno a ridurre il disagio arrecato agli altri studenti.

8

Se un ragazzo è malato quando può recuperare l’esame?

Ai candidati che, a seguito di assenza per malattia da accertare con visita fiscale o dovuta a grave documentato motivo, non possono essere presenti, anche in videoconferenza, alla prova d’esame nella data prevista, è data facoltà di sostenerla in altra data entro il termine di chiusura dei lavori previsto dal calendario deliberato dalla commissione. Se impossibile, il candidato effettua l’esame nella sessione straordinaria in date fissate dal ministero dell’Istruzione.

Gli studenti si raccontano sui social dell’Istruzione a pochi giorni dalla Maturità

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

Studentesse e studenti raccontano sui social del ministero come si stanno avvicinando all’Esame di Stato. Sei maturande e maturandi da tutta Italia, Fabio, Sara, Loris, Ludovica, Francesco e Mariafelicia, stanno condividendo le loro emozioni negli ultimi giorni prima della prova attraverso le stories su Instagram.

L’esame del secondo ciclo avrà inizio a breve, il prossimo 16 giugno, alle 8.30. Il ministero, in questi mesi di preparazione, ha affiancato le scuole, i docenti, studentesse e studenti con la pubblicazione di documenti, pagine dedicate sul sito web, faq, rubriche e materiali sui canali social, trasmissioni televisive realizzate in collaborazione con la Rai.

In particolare, attraverso “La Scuola in Tivù – Percorsi di Maturità”, gli esperti individuati dal ministero hanno illustrato, puntata dopo puntata, cosa è e come si struttura l’elaborato che apre quest’anno la prova orale, come si articola il colloquio, come si compone e si compila il Curriculum dello studente. Le puntate sono tutte disponibili su RaiPlay.

Dedicata agli Esami di Stato 2021 anche la programmazione del venerdì di #Maestri, su Rai 3, con le studentesse e gli studenti in collegamento che hanno raccontato gli argomenti dei loro elaborati.

Studenti e studentesse hanno potuto poi ripassare, in queste settimane, anche grazie a «Maturadio», il programma di podcast didattici (250 puntate in tutto) disponibile su Spotify.

Sono stati poi oltre 750mila i contatti raggiunti con la rubrica #MiRisponde, su Instagram, nata per raccogliere e rispondere a dubbi e domande di studentesse e studenti sugli Esami di Stato.

Il 16 maggio, a un mese dall’inizio degli Esami, è stato il divulgatore Piero Angela a salutare i ragazzi e le ragazze, ricordando anche la sua Maturità. In questi giorni che precedono l’Esame, il ministero lancerà anche #MiRicordo, un racconto dal basso, collettivo, legato alla Maturità: ciascuno potrà utilizzare l’hashtag dedicato per lanciare un proprio ricordo relativo agli esami.

In allegato, la locandina in pdf con le regole di sicurezza per gli Esami.

La sezione dedicata agli Esami di Stato con tutti gli aggiornamenti https://www.istruzione.it/esami-di-stato/

Il link al canale Instagram del ministero dell’Istruzione https://www.instagram.com/misocialig/?hl=it

Obeso il 30% dei bambini italiani, l’educazione alimentare entra in classe

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

Quasi il 30% dei bambini italiani è obeso o in sovrappeso, una tendenza aggravata dalla pandemia dove i lunghi periodi trascorsi in casa hanno portato ad aumentare il consumo di cibi spazzatura e bevande zuccherate e a ridurre l’attività fisica, con più ore passate davanti alla tv e al pc. Una china che va immediatamente invertita, insegnando ai più piccoli a mangiare bene educandoli già a scuola. È l’impegno concreto preso dal Presidente della Repubblica e dai ministri del Governo Draghi – venerdì scorso – in occasione della prima festa dell’educazione alimentare nelle scuole, che apre la stagione estiva delle fattorie didattiche.

Frutto di un accordo tra il ministero dell’Istruzione e Coldiretti, il progetto vuole essere un percorso didattico sui valori della sana alimentazione, della tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. Una giornata iniziata con l’inaugurazione del Capo dello Stato della fattoria didattica nella tenuta presidenziale di Castelporziano, con centinaia di bambini provenienti da tutte le scuole d’Italia.

«Per il nostro futuro e per la nostra vita è importante un impegno concreto sull’educazione alimentare – ha detto il presidente Sergio Mattarella – lieto di ospitare la prima festa dell’educazione alimentare, argomento di fondamentale importanza».

Rivolgendosi direttamente ai ragazzi presenti, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, ha detto che «l’educazione alimentare è il pilastro della nuova scuola che deve essere fatta di vita insieme; ritrovare l’agricoltura significa ritrovare dei mondi. Insieme ai ministri delle Politiche agricole e della Salute stiamo lavorando per l’educazione alimentare a scuola in maniera continuativa».

Presente il titolare della Salute, Roberto Speranza. Da parte sua il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, ha sottolineato come «la scuola non sia mai venuta meno alla sua missione, di cui l’educazione alimentare deve essere parte integrante», nel ricordare gli obiettivi della sostenibilità fissati dal green deal che «coinvolgono non solo le imprese ma ciascun cittadino».

Che l’educazione al cibo delle nuove generazioni sia cruciale per il futuro dell’Italia, ne è convinto il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini e questo soprattutto «in un momento in cui l’emergenza Covid ci ha messo di fronte a sfide prima sul fronte della salute, della sicurezza e dell’economia».

La festa a Castelporziano ha segnato la chiusura dell’anno scolastico e l’apertura delle oltre tremila le fattorie didattiche nelle campagne italiane, pronte ad accogliere durante l’estate i bambini «in sicurezza con attività ricreative ed educative a contatto con la natura nei grandi spazi all’aria aperta, nel pieno rispetto delle norme anti Covid». Si tratta di realtà particolarmente apprezzate durante la pandemia per gli spazi aperti, ricorda la Coldiretti, che negli ultimi 20 anni ha coinvolto 10 milioni di bambini, di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni.

Firmato il protocollo «Studenti e sport a scuola», decollo a partire dal Piano estate

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

Attivare programmi e iniziative per avvicinare il mondo della scuola allo sport, favorire la progettazione di attività motorie a partire dai mesi estivi fin dalla scuola dell’infanzia e dal primo ciclo d’istruzione per rinforzare e potenziare le competenze disciplinari e relazionali di studentesse e studenti e recuperare la socialità dopo l’emergenza epidemiologica da Covid-19. Questo l’obiettivo del Protocollo d’intesa “Studenti e sport a scuola. Condivisioni di obiettivi e azioni congiunte a partire dal Piano Estate 2021”, sottoscritto venerdì scorso dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e dalla sottosegretaria di Stato con delega allo Sport, Valentina Vezzali.

Il Protocollo promuove la realizzazione di attività e iniziative nazionali e territoriali, in accordo con le istituzioni scolastiche, volte a favorire la crescita culturale, civile e sociale degli studenti e l’educazione alla cittadinanza attiva attraverso la promozione dell’educazione motoria e sportiva.

Tra gli intenti, la realizzazione di progetti per la comunicazione dei valori educativi dello sport in relazione alla prevenzione e al contrasto al bullismo, all’adozione di corretti stili di vita, al riconoscimento dei valori del fair play, all’acquisizione di comportamenti basati sul rispetto e sul contrasto al tifo violento, al doping, al disagio giovanile e all’integrazione e inclusione attraverso lo sport mediante la collaborazione con le istituzioni del terzo settore e l’adesione ai Patti di comunità.

«Lo sport è un grande alleato della scuola – ha dichiarato Bianchi -. Le ragazze e i ragazzi che praticano attività sportiva imparano fin da piccoli a mettersi in gioco e si formano alla vita da adulti. È a scuola che si impara a stare insieme, a fare squadra, a condividere. Lo sport crea sinergia, è uno straordinario strumento di inclusione sociale: attraverso l’attività ludica e motoria si educano le nuove generazioni a valori importanti come la solidarietà, il rispetto, la condivisione. Studentesse e studenti ne hanno bisogno specialmente adesso che vengono da un anno difficile per rompere il cerchio dell’isolamento che questa pandemia ha generato».

«La firma di questo protocollo – ha commentato Vezzali – avvia un percorso condiviso che vede finalmente sport e scuola non soltanto dialogare, ma anche agire in maniera concreta. Si tratta di due agenzie educative e valoriali fondamentali per lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni che, troppo spesso, sono state colpevolmente vissute a volte addirittura in antitesi. La comunione d’intenti e la sinergia forte che si sono innescate da subito con il ministro Bianchi sono, a mio avviso, il miglior modo per ottenere dei risultati importanti, a beneficio di tutto il Paese».

Maturità 2021, 540mila studenti, 13.349 commissioni e 26.547 classi coinvolte. Da mercoledì 16 si parte

da OrizzonteScuola

Di redazione

Conto alla rovescia ormai agli sgoccioli. Ancora tre giorni e mercoledì 16 oltre 540mila studenti dovranno affrontare l’ultimo scoglio della loro carriera scolastica e affrontare il tanto temuto e agognato esame di maturità.

Come lo scorso anno i maturandi affronteranno un esame ‘riadattato’ in funzione delle norme anti-covid.

Non è, comunque “una maturità ridotta, non è sottoesame”, ha assicurato nei giorno scorsi il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. “È un esame dove c’è una prova scritta che è quella di un elaborato, non è una prova scritta tradizionale, abbiamo scelto la via delle attività didattiche avanzate, cioè concordo un tema con i miei docenti, un tema che permetta di esplorare anche tutto ciò che hai appreso ed acquisito nel tuo percorso scolastico”, ha aggiunto.

Le commissioni d’esame sono composte da 6 docenti interni più un presidente esterno (il Ministero ha pubblicato il 31 maggio i nominativi dei presidenti).

Le commissioni saranno 13.349, per un totale di 26.547 classi coinvolte.

Come per lo scorso anno, proprio in considerazione dell’emergenza sanitaria, niente prove scritte. L’Esame consisterà in un colloquio “rinforzato”, anche chiamato maxi orale, una prova orale che partirà dalla discussione di un elaborato, il cui argomento è stato assegnato alle studentesse e agli studenti dal Consiglio di classe entro lo scorso 30 aprile.

I ragazzi hanno avuto un mese per poterlo sviluppare e curare approfonditamente grazie anche al supporto di un docente che ha accompagna questo percorso, aiutando ciascun candidato a valorizzare quanto appreso. L’elaborato è stato assegnato sulla base del percorso svolto e delle discipline caratterizzanti l’indirizzo di studi, con la possibilità di essere integrate anche con apporti di altre discipline, esperienze relative ai Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento o competenze individuali presenti nel curriculum dello studente.

L’elaborato può avere forme diverse, in modo da tenere conto della specificità dei diversi indirizzi di studio, della progettualità delle istituzioni scolastiche e delle caratteristiche della studentessa o dello studente in modo da valorizzare le peculiarità e il percorso personalizzato compiuto.

Le discipline caratterizzanti l’indirizzo di studi sono state pubblicate insieme alle ordinanze: ci saranno, ad esempio, Lingua e cultura latina e Lingua e cultura greca per il Liceo classico, Matematica e Fisica per il Liceo scientifico, Lingua e cultura straniera 1 e Lingua e cultura straniera 3 per il liceo linguistico. E ancora, Scienze umane per il Liceo delle Scienze umane, Discipline pittoriche per il Liceo artistico, indirizzo arti figurative Grafico-pittorico, Economia aziendale per l’Istituto tecnico, settore economico indirizzo Amministrazione, finanza e marketing, Progettazione multimediale e Laboratori tecnici per l’Istituto tecnico settore tecnologico indirizzo Grafica e comunicazione, Laboratorio di servizi di accoglienza turistica e Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva per l’Istituto professionale indirizzo Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera Articolazione Accoglienza turistica. Tutte le altre discipline sono pubblicate sul sito del Ministero.

Colloquio – Dopo la discussione dell’elaborato, il colloquio proseguirà con la discussione di un testo già oggetto di studio nell’ambito dell’insegnamento di Lingua e letteratura italiana, con l’analisi di materiali (un testo, un documento, un’esperienza, un problema, un progetto) predisposti dalla commissione con trattazione di nodi concettuali caratterizzanti le diverse discipline.

Ci sarà spazio per l’esposizione dell’esperienza svolta nei PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento). Il candidato dimostrerà, nel corso del colloquio, di aver maturato le competenze e le conoscenze previste nell’ambito dell’Educazione civica. La durata indicativa del colloquio sarà di 60 minuti.

Voto – Il credito scolastico sarà attribuito fino a un massimo di 60 punti, di cui fino a 18 per la classe terza, fino a 20 per la classe quarta e fino a 22 per la classe quinta. Con l’orale verranno assegnati fino a 40 punti. La valutazione finale sarà espressa in centesimi e sarà possibile ottenere la lode.

Nella conduzione dei colloqui si terrà conto delle informazioni contenute nel curriculum dello studente, che comprende il percorso scolastico ma anche le attività effettuate in altri ambiti, come sport, volontariato e attività culturali. Nel curriculum possono essere inserite certificazioni linguistiche, attività extrascolastiche e qualsiasi altro documento ritenuto utile. Il curriculum può essere compilato in formato digitale, attraverso la pagina web dedicata predisposta dal ministero dell’Istruzione. Al termine dell’esame, il curriculum sarà allegato al diploma e messo a disposizione degli studenti all’interno della piattaforma.

Il numero di candidati che sostengono il colloquio non può essere superiore a 5 per giornata; l’ordine di convocazione dei candidati sarà secondo la lettera alfabetica stabilita in base al sorteggio dalle singole commissioni.

Tra le novità rispetto al 2020 c’è il ritorno dell’ammissione all’esame. Non c’è quindi la “promozione” automatica ma la possibilità di sostenere gli esami di Maturità è disposta dal consiglio di classe con lo scrutinio finale. La partecipazione alle prove nazionali Invalsi non è requisito di accesso e sono le istituzioni scolastiche a stabilire eventuali deroghe al requisito della frequenza, previsto per i tre quarti dell’orario individuale.

Un’altra novità dell’edizione 2021 è il “Curriculum dello studente”, un documento che assieme al percorso scolastico presenta le attività effettuate in altri ambiti, anche extrascolastici, come sport, musica, volontariato e attività culturali. La commissione terrà conto del Curriculum durante il colloquio ma non avrà incidenza sulla votazione finale.

Sempre per rispettare le norme ‘anti-Covid’ il protocollo di sicurezza per lo svolgimento degli esami in presenza segue le misure adottate già nel 2020: si prevedono 2 metri di distanza fra candidato e commissione, un solo accompagnatore per ogni studente, l’utilizzo di una mascherina chirurgica.

In caso di quarantene (anche dei commissari) o lungodegenze è ammesso l’esame in videoconferenza: anche lo studente positivo al Covid potrà chiedere di svolgerlo in via telematica, eventualmente chiedendone lo spostamento (l`eventuale assenza per positività al Covid, come per ogni altra malattia, deve essere certificata).

Molte regioni hanno aperto le vaccinazioni per i maturandi, ulteriore provvedimento per garantire lo svolgimento della maturità in sicurezza, ma per la partecipazione all’esame il vaccino non è obbligatorio.

La normativa del Ministero

Bandi scuola digitale: domande entro il 15 giugno

da OrizzonteScuola

Di redazione

Sono tre i bandi in scadenza martedì 15 giugno dedicati alla scuola digitale: selezione di 220 docenti per la costituzione delle équipe formative territoriali; la realizzazione di spazi laboratoriali e per la dotazione di strumenti digitali per l’apprendimento delle STEM; didattica digitale e discipline STEAM.

Selezione docenti

L’avviso ha come finalità la selezione di docenti per la costituzione delle équipe formative territoriali per gli anni scolastici 2021-2022 e 2022-2023.

La procedura riguarda:

  • un numero massimo di 20 docenti da porre in posizione di comando presso gli Uffici scolastici regionali e presso l’Amministrazione centrale
  • un numero massimo di 200 docenti da porre in posizione di semiesonero dall’esercizio delle attività didattiche per il 50% dell’orario di servizio

Le domande possono essere presentate su Istanze online entro le ore 12 del 15 giugno.

Avviso STEM

L’avviso pubblico è finalizzato alla realizzazione di spazi laboratoriali e per la dotazione di strumenti digitali per l’apprendimento delle STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) nell’ambito del Piano nazionale per la scuola digitale.

Le proposte progettuali possono essere inoltrate entro e non oltre le ore 15.00 del giorno 15 giugno 2021, compilando l’apposito formulario di candidatura tramite la piattaforma “PNSD – Gestione Azioni”, disponibile sull’area riservata del portale del Ministero dell’Istruzione, alla quale possono accedere i dirigenti scolastici e i direttori dei servizi generali e amministrativi con le credenziali digitali SPID o le credenziali dell’area riservata del portale ministeriale, purché rilasciate prima del 28 febbraio 2021.

Avviso STEAM

L’avviso intende promuovere l’adozione delle metodologie didattiche innovative da parte delle scuole, con particolare riferimento alla didattica digitale e alle discipline STEAM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Arti e Matematica), ispirate al protagonismo degli studenti, all’apprendimento attivo e cooperativo, al benessere relazionale, in coerenza con l’ambito “Competenze e Contenuti” del Piano nazionale per la scuola digitale.

Le istituzioni scolastiche ed educative statali che intendono presentare la propria proposta progettuale devono inoltrarla entro e non oltre le ore 15.00 del giorno 15 giugno 2021, compilando l’apposito formulario di candidatura tramite la piattaforma “PNSD – Gestione Azioni”, disponibile sull’area riservata del portale del Ministero dell’Istruzione, alla quale possono accedere i dirigenti scolastici e i direttori dei servizi generali e amministrativi con le credenziali digitali SPID o le credenziali dell’area riservata del portale ministeriale, purché rilasciate prima del 28 febbraio 2021.

Formazione obbligatoria per un’inclusione convinta ed efficace

da La Tecnica della Scuola

Tra pochi giorni dovrebbe essere emanato un decreto legislativo (leggi l’articolo), dedicato alla promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità prevedendo all’art. 15 un piano, finanziato con 10 milioni di euro, di formazione in servizio per tutto il personale della scuola (Dirigenti- docenti- personale ATA) per migliorare l’approccio dell’intera comunità scolastica alle tematiche di una effettiva ed efficace inclusione dei ragazzi con Bisogni educativi speciali: macrocategoria che attualmente comprende anche i ragazzi diversamente abili e gli studenti con disturbi specifici di apprendimento.

Formazione

Il Piano rivolto a tutto il personale docente “non specializzato impegnato nelle classi con alunni con disabilità, dà una risposta positiva a quanto già delineato dal D.M.249 del 2010, che aveva previsto che tutti i docenti curricolari e non solo i docenti di sostegno avessero competenze nelle politiche di integrazione- inclusione, partendo dal principio base che i ragazzi diversamente abili sono assegnati alla classe e il Piano Educativo Individualizzato è un percorso curricolare che deve impegnare l’intero team docente di una classe e non solo i docenti di sostegno.

Un’adeguata e convinta formazione in servizio sulle tematiche dell’inclusione ci avrebbe permesso di affrontare in modo efficace e anche unitario anche le tematiche legate all’emergenza sanitaria evitando, nel primo anno scolastico condizionato dalla pandemia, l’esclusione totale dei ragazzi diversamente abili e nel secondo anno soluzioni pasticciate per garantire loro la frequenza in presenza.

Dati Istat

Le conseguenze gravissime sono state messe in evidenza dall’ISTAT che con il report “L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità- A.sc. 2019/20” ha evidenziato come con la Didattica a Distanza sia diminuita la partecipazione degli alunni con disabilità alle lezioni del 23% interessando circa 70.000 ragazzi. Nel Mezzogiorno la percentuale è salita al 29 %.

Lo stesso report mette in evidenza come circa una scuola su quattro fosse carente di postazioni informatiche per gli alunni con disabilità ed elenca le cause che hanno determinato questa deblache educativa:

–  la gravità della patologia (27%),

–  la mancanza di collaborazione dei familiari (20%)

–  il disagio socio-economico (17%)

–  difficoltà nell’adattare il Piano educativo per l’inclusione (Pei) alla Didattica a distanza (6%),

–  mancanza di strumenti tecnologici (6%) e,

–  mancanza di ausili didattici specifici (3%).

L’Istat, inoltre, denuncia l’esistenza, nonostante la legge 104 del 92, ancora di numerose barriere architettoniche: solo una scuola su tre risulta accessibile per gli alunni con disabilità motoria. La situazione sembra meno grave al settentrione (36% di istituti a norma) mentre peggiora, raggiungendo i livelli più bassi, al meridione (27%). La regione più virtuosa è la Valle d’Aosta, con il 63% di scuole accessibili, fanalino di coda la Campania. Qui solo il 21% delle scuole è priva di barriere fisiche (21%). Quanto agli ostacoli il più frequente (44%) è l’assenza di un ascensore; a seguire la mancanza di bagni a norma (26%) o servoscala (interno ed esterno, 25%).

Premiata l’integrazione in Italia

Ai gravi dati dell’emergenza sanitaria si devono tenere nella massima considerazione altre criticità che non si è voluto e riuscito a risolvere in tutti questi decenni nei quali siamo stati, anche, pionieri per le politiche di integrazione con la legge 517 del 77 e la legge 104 del 92 per le quali abbiamo avuto riconoscimenti internazionali dal “World Future Council” dell’ONU.

Nelle scuole italiane operano su 245.723 alunni ben 176 mila docenti di sostegno, ma il 37% non è specializzato sul sostegno con punte del 47 % al Nord e del 24 % al Sud.

Tale situazione potrebbe aggravarsi il prossimo anno in quanto cinque mila docenti recentemente hanno ottenuto il passaggio dal sostegno alla propria classe di concorso. Anche l’imminente emanazione del bando per il VI ciclo di TFA per il sostegno per 9.000 docenti circa non coprirà il turn over costringendo molti docenti a spostarsi in altri Paesi europei per acquisire discutibili specializzazioni.

Trento

Solo l’Università di Trento, recentemente, ha avuto il coraggio di affrontare in modo strutturale la formazione iniziale dei docenti per il sostegno con una facoltà che prepara e abilita all’insegnamento sul sostegno, eliminando i corsi di specializzazione post universitari economicamente molto esosi per chi vuole affrontarli.

Un’adeguata formazione in servizio avrebbe sicuramente aiutato, nell’anno scolastico appena concluso, a dare risposte positive e adeguate alle indicazioni ministeriali del D.L. 22 del 2020 che ha previsto, anche nelle zone rosse, che gli alunni con disabilità possano seguire la didattica in presenza “in situazione di effettiva inclusione”, cioè con un gruppo di compagni della propria classe che lo desiderino e sperimentare l’adeguata relazione nel gruppo dei pari, in costante rapporto educativo con il personale docente e non docente presente a scuola.”

Formazione obbligatoria!

La formazione in servizio, ha subito scatenato un vivace dibattito sulla obbligatorietà della stessa, in quanto contrattualmente non si è voluto mai affrontare in modo serio la questione e rimandandone la soluzione che allo stato attuale si può comunque risolvere con un ottimale utilizzo di una parte delle ore (40 più 40) funzionali alla professione docente.

La vivacità della discussione non deve però riflettersi negativamente sui ragazzi che meritano una scuola di qualità e docenti, tutti, preparati culturalmente e deontologicamente motivati a dare il massimo a chi ha non “bisogni” ma “esigenze educative speciali” funzionali al proprio “progetto di vita”.

Mobilità dirigenti scolastici, il vincolo triennale non consentirebbe deroghe

da La Tecnica della Scuola

Con nota del 9 giugno il Ministero ha divulgato le indicazioni operative per l’avvio delle operazioni di attribuzione degli incarichi dirigenziali: conferme, mutamenti e mobilità interregionale con decorrenza dal 1° settembre prossimo.

Gli uffici scolastici regionali dovranno tenere conto della legge 104/92

La nota precisa, che nelle operazioni gli uffici scolastici regionali dovranno tenere in debita considerazione, oltre ai criteri normativi e contrattuali che regolano la materia, anche la disciplina prevista dalla Legge n. 104/1992.

Questa precisazione del Ministero mal si concilia, tuttavia, con il vincolo triennale previsto dal bando del concorso 2017 per i vincitori che, secondo questa disposizione, dopo l’assunzione quali dirigenti scolastici, sono tenuti a permanere nella regione di iniziale assegnazione per un periodo pari alla durata minima dell’incarico dirigenziale previsto dalla normativa vigente, ossia tre anni.

Il vincolo triennale non consentirebbe deroghe per la legge 104

Secondo la lettura offerta dal Ministero, questo vincolo triennale non consentirebbe ai dirigenti di poter presentare domanda di mobilità interregionale nemmeno nelle ipotesi di cui alla legge 104/92, per disabilità personale o assistenza ad un congiunto disabile grave.

La posizione della giurisprudenza

Diversi Tribunali (tra gli altri Cuneo, Verbania ed Ivrea) hanno però smentito la tesi del Ministero, evidenziando che risulta illegittima la disposizione di cui all’art. 15, comma 5 del bando di concorso, che esclude tout court il disabile (o chi assiste un disabile) dalle operazioni di mobilità per i primi tre anni di servizio quale dirigente scolastico. La previsione di un bando di concorso, infatti, non può porsi in contrasto con una norma prima di carattere imperativo; infatti, la natura degli interessi che la Legge n. 104/1992 mira a tutelare, tutti di rilievo costituzionale, impone di riconoscere a detta disposizione carattere inderogabile.

Il nostro consiglio

Considerato quindi che il termine per la presentazione delle domande scadrà il prossimo 21 giugno, consigliamo a quanti dovessero trovarsi in una delle condizioni di cui alla legge 104/92 (per disabilità personale o assistenza ad un congiunto disabile grave) di presentare la domanda di mobilità interregionale anche se ancora in costanza di vincolo triennale, allegando la documentazione di cui alla legge 104 e, in caso di mancato accoglimento dell’istanza, rivolgersi al Giudice del lavoro.

Immissioni in ruolo precari, tempo fino al 31 luglio per abilitazione o specializzazione

da La Tecnica della Scuola

Il Decreto Sostegni bis prevede che i posti vacanti e disponibili che residuano dopo le immissioni in ruolo ordinarie vengano assegnati ai docenti inseriti nella I fascia delle graduatorie provinciali, le Gps. Un argomento di cui abbiamo parlato nello speciale della Tecnica della Scuola Live, ospiti i nostri esperti di normativa scolastica Lucio FicaraSalvatore Pappalardo e Dino Caudullo.

Si tratta di una procedura straordinaria di immissione in ruolo, ci spiega l’avvocato Dino Caudullo.

In cosa consiste la procedura straordinaria delle assunzioni dalle Gps? L’avvocato ci spiega: “Una volta individuati i docenti aventi titolo, la procedura prevede un contratto a tempo determinato della durata di un anno al termine del quale vi sarà una prova selettiva. In altre parole il docente che ha svolto questo anno di prova verrà giudicato da una commissione al fine di ottenere un contratto a tempo indeterminato e dunque l’immissione in ruolo. Scialuppa di salvataggio per i diplomati magistrale,” sottolinea sempre l’avvocato.

Quali requisiti sono necessari

Potranno essere immessi in ruolo con la procedura straordinaria i docenti:

– inclusi nella prima fascia delle Gps, o negli appositi elenchi aggiuntivi (ai quali possono iscriversi, anche con riserva di accertamento del titolo, coloro che conseguono il titolo di abilitazione o di specializzazione entro il 31 luglio 2021);

– che abbiano prestato su posto comune o di sostegno, entro l’anno scolastico 2020/2021, almeno tre annualità di servizio, anche non consecutivenegli ultimi dieci anni scolastici oltre quello in corso, nelle istituzioni scolastiche statali.

Una chance per i diplomati magistrale

Questa procedura straordinaria potrebbe rappresentare una buona occasione per le migliaia di diplomati magistrale che sono stati depennati dalle Gae, o sono in procinto di esserlo, in esito ai giudizi promossi per l’inserimento in virtù del possesso del diploma magistrale.

Man mano che vanno definendosi i giudizi ancora pendenti innanzi alla magistratura amministrativa ed ordinaria, il cui orientamento è purtroppo decisamente negativo, il Ministero sta infatti procedendo al depennamento dalle Gae ed alla trasformazione in contratti a 30 giugno dei contratti a tempo indeterminato che erano stati stipulati nei confronti dei diplomati magistrale inseriti con riserva in Gae.

Con la procedura straordinaria di reclutamento prevista dal Dl sostegni bis anche i docenti immessi in ruolo con riserva potrebbero quindi avere la possibilità di rientrare in gioco.

Infatti il DM 60/2020 (istitutivo delle Gps) prevedeva, che i diplomati magistrale immessi in ruolo con riserva potevano essere inclusi nelle GPS e l’inclusione sarebbe divenuta effettiva all’esito negativo del relativo contenzioso, con conseguente risoluzione del contratto a tempo indeterminato.

Di questo e di altri aspetti della procedura di reclutamento straordinaria prevista dal Dl sostegni bis ne parleremo durante lo speciale di Tecnica della Scuola Live di domani 9 giugno alle ore 16.

Decreto Dipartimentale 14 giugno 2021, AOODPIT 840

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione

Elenco dei soggetti esterni accreditati per un triennio scolastico, a partire dall’a.s.2021/2022 fino all’a.s.2023/2024, al fine di collaborare con l’Amministrazione scolastica per promuovere e realizzare procedure di confronto e di competizione, nazionali e internazionali, nonché olimpiadi e certamina, concernenti la valorizzazione delle eccellenze degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie

Nota 14 giugno 2021, AOODGPER 18372

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per il personale scolastico
Uffici IV e V

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI
Al Direttore Generale del Dipartimento Istruzione della Provincia Autonoma TRENTO
Al Sovrintendente Scolastico per la scuola in lingua italiana BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la Scuola delle Località Ladine
BOLZANO
Al Sovrintendente Studi della Regione Autonoma della Valle d’Aosta AOSTA
p.c. Al Capo di Gabinetto SEDE
Al Capo del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione SEDE

Oggetto: Utilizzazioni e Assegnazioni Provvisorie personale docente, educativo ed A.T.A. – ai sensi del CCNI sottoscritto in data 8 luglio 2020 – a.s. 2021/22.