Scuola: prospettive e speranze per l’anno che verrà

Scuola: prospettive e speranze per l’anno che verrà
Vita del 17/06/2021

Nell’anno scolastico appena concluso oltre 34mila ragazzi hanno abbandonato la scuola. Non c’è il dato di quanti tra questi siano studenti con disabilità. Una voragine enorme che chiede un corrispondente dispiegamento forze per rinnovare la scuola nel suo insieme, per garantire pari opportunità a ciascuno, mettendolo nelle condizioni di poter essere e di poter fare. Non è forse questo il compito della scuola che vogliamo?

Ultimi giorni di scuola, tempo di bilanci. È stato un anno indubbiamente difficile e faticoso, che ha messo in luce alcune criticità che è bene tenere sotto osservazione per meglio gestirle nel prossimo futuro. Per gli alunni con disabilità tali difficoltà sono state particolarmente marcate, per evidenti motivi, primo fra tutti per il distanziamento sociale e la didattica a distanza, che hanno privato gli alunni e le alunne non solo dell’aspetto relazionale ma anche con l’esercizio concreto della comunicazione (tutta, non solo quella verbale, anzi!) fondamentale per l’acquisizione degli stessi apprendimenti. È vero che nella scuola dell’infanzia e in quella primaria si sono registrati meno problemi rispetto agli altri gradi scolastici, avendo garantito una frequenza in presenza più assidua e costante. Ed è vero anche che, nonostante le indicazioni ministeriali non tutte le scuole hanno attivato per tempo la didattica in presenza per piccoli gruppi per i loro alunni con disabilità, in alternativa ad una didattica a distanza irrealizzabile per molti (anche se ci sono state buone prassi persino in questa direzione, dalle quali si dovrà pur trarre qualche insegnamento sul fronte “nuove tecnologie per la didattica e l’istruzione domiciliare” quando indispensabili).

Cosa cambiare?
Sicuramente l’approccio agli insegnamenti: ripensare la didattica tradizionalmente intesa in favore di una strutturazione di ambienti di apprendimento per tutti (Universal Design for Learning) perché quello che è necessario per qualcuno può diventare utile per tutti, secondo una logica inclusiva davvero in cui non si guarda solo al particolare di uno o più percorsi, ma che tenga conto degli stili di apprendimento di ciascuno. In una classe gli alunni sono tutti diversi e quindi ogni attività didattica deve essere proposta in modi che possono essere adattati alle esigenze di ciascuno. La rigidita` (proposta unica uguale per tutti) non e` equa e non funziona. Creare una didattica flessibile significa prevedere fin dall’inizio tante forme diverse di fruizione-somministrazione e restituzione, lasciando lo studente (qualunque, non solo quello con disabilità o con BES) libero di scegliere quella piu` efficace per lui.
Lo sguardo dell’ICF sul funzionamento umano, finalmente inserito con decreto nei nuovi modelli di PEI utilizzabili proprio dal prossimo anno scolastico, ad esempio, ci aiuta a guardare la persona e la sua performance all’interno del contesto in cui si trova, superando lo stigma della patologia e finalmente rivoluzionando la prospettiva sulla persona: non cos’ha (o peggio cosa non ha) ma chi è. Abbiamo una occasione unica di cambiamento: non possiamo perderla; dobbiamo ragionare e dunque adeguare il sistema verso una corresponsabilità educativa di tutto il personale docente e non, solo così si eviteranno le deleghe e si costruirà maggiore inclusione, in modo “naturale” non imposto. Inoltre una vera applicazione di didattiche flessibili e ambienti di apprendimento adeguati richiedono una riduzione del numero di studenti per classe (basta con le classi pollaio!), dove la classe va pensata come una comunità di individui attivi e partecipi anche ai processi educativi che li riguardano. Se ci pensiamo, la pedagogia in fondo non deve forse garantire questo? Mettere al centro la persona e salvaguardare le unicità degli individui.

Quali fondi dal PNRR?
Rappresentano un’occasione imperdibile anche gli aiuti finanziari che derivano dal PNRR che per il settore Scuola investe (ancora insufficiente a mio avviso ma ci prendiamo tutto quello che arriva) per lo sviluppo delle competenze digitali dei docenti 0,80 miliardi di euro per “favorire un approccio accessibile, inclusivo e intelligente all’educazione digitale”; altri 7,60 miliardi sono previsti per incrementare le abilità e competenze digitali e per una “conoscenza dei software per la scrittura, il calcolo e per l’impiego delle applicazioni che oramai contemplano tutti i campi disciplinari, dall’arte alla scienza”; 2,10 miliardi per implementare le scuole innovative e nuove aule didattiche e laboratori, mirando a trasformare gli “spazi scolastici in connected learning environments adattabili, flessibili e digitali, con laboratori tecnologicamente avanzati”. Questo va nella direzione su indicata anche per tutti gli alunni con bisogni educativi speciali. Su questo è interessante ad esempio la proposta di movimenti studenteschi ad esempio UNIDAD per i quali Didattica a Distanza Integrata non solo è una realtà possibile ma è un’opzione che favorisce largamente il diritto allo studio: lo è stato per lo studente lavoratore, per lo studente genitore, per lo studente fuori sede che non può permettersi un appartamento nella città universitaria o che, per motivi personali, non può allontanarsi da casa, per il caregiver familiare.

Come prepararci per settembre?
Intanto assistiamo come ogni anno al valzer del reclutamento: docenti di sostegno specializzati che migrano nelle classi comuni, lasciando ancor più sguarnito un personale docente così fondamentale, di cui già il 30% (su 160 mila circa insegnanti di sostegno) è privo di titolo di specializzazione. Ancora non è stato emanato il Decreto sulla continuità educativa e didattica. Insomma, non sarà facile per molti studenti e studentesse con disabilità ripartire con lo zaino adeguatamente pronto, cioè capace di garantire pari opportunità a tutti gli studenti, indipendentemente dalla situazione nella quale si trovino. Per il momento è necessario accertarsi che tutti i documenti da presentare entro giugno siano stati adeguatamente presentati: il GLO finale, richieste dei sostegni necessari espresse e condivise in ciascun PEI, attivazione dei supporti organizzativi nella scuola etc.
Nel frattempo, anzi contestualmente direi, occorre agire per una riforma complessiva del sistema scuola, un luogo educativo per eccellenza che deve riappropriarsi pienamente e in modo più dinamico di questo ruolo. Con la pandemia abbiamo perso per strada tanti alunni e alunne più fragili, non in grado di fronteggiare senza adeguati supporti e sostegni il grave peso del distanziamento (sociale, familiare, delle Istituzioni), il dato sulla dispersione scolastica registrato infatti è aumentato pericolosamente, un grave prezzo da pagare per tutta la società. Un’indagine IPSOS per conto di Save the Children ha evidenziato per esempio che, nel 28% delle classi superiori ogni studente aveva avvistato l’addio di almeno un compagno. Qui in totale parliamo di oltre 34mila ragazzi in fuga. Non è ancora ufficiale, tra questi, il dato sugli studenti con disabilità. Una voragine enorme che richiede dunque un altrettanto enorme dispiegamento di supporti, energie e forze per rinnovare tutta la scuola nel suo insieme. È una sfida aperta su più direzioni, ma l’obiettivo è lo stesso: garantire pari opportunità salvaguardando ciascuno, mettendolo nelle condizioni di poter essere e di poter fare. Ma, del resto, non è forse questo il compito della scuola che vogliamo?

di  Francesca Palmas,
responsabile Scuola di ABC Italia, membro dell’Osservatorio sull’Inclusione Scolastica del Ministero dell’Istruzione e docente dell’Università di Torino

Il Braille? Ora si impara con i mattoncini Lego

Il Braille? Ora si impara con i mattoncini Lego
SuperAbile INAIL del 17/06/2021

La Lego foundation ha coinvolto l’Italia, insieme a diversi altri paesi nel mondo, in un progetto pensato per insegnare il Braille ai bambini non vedenti in maniera divertente. Sabato 19 giugno a Reggio Emilia il laboratorio “”Lego Braille brick”.

REGGIO EMILIA. Il Braille? Un linguaggio che si impara giocando. Parola della Lego foundation, che ha coinvolto l’Italia, insieme a diversi altri paesi nel mondo, in un progetto pensato per insegnare il Braille ai bambini non vedenti in maniera divertente. E così, sabato 19 giugno, nella Biblioteca Pablo Neruda di Albinea (Reggio Emilia), ci sarà un laboratorio rivolto a tutti i bambini, dai sei agli 11 anni. L’appuntamento è intitolato “Lego Braille bricks. Scrivere e costruire con i Lego Braille” e a condurlo sarà Paola Terranova, responsabile della biblioteca ‘Turchetti’ dell’istituto G. Garibaldi per persone ipovedenti. L’iniziativa si svolgerà dalle 10.30 alle 12 ed è obbligatoria la prenotazione, che può essere effettuata telefonando al numero 0522-590232 o scrivendo all’indirizzo mail biblioteca@comune.albinea.re.it.

Il programma prevede diversi step: si partirà conoscendo la figura di Luis Braille, per poi parlare del suo codice. Seguiranno la spiegazione del perché il gruppo Lego abbia pensato di creare dei mattoncini con il Braille e le prove tecniche di scrittura e costruzione coi lego Braille bricks. L’iniziativa si avvale delle opportunità offerte dalla Biblioteca di Albinea. È infatti presente, nel catalogo dell’istituto, una ricca selezione di libri per ‘lettori speciali’, come audiolibri, libri tattili, libri in braille, libri in comunicazione aumentata, libri per ipovedenti e alcuni libri che uniscono i vari linguaggi. Lo scaffale che li raccoglie si chiama “In tutti i sensi”, ed oggi, grazie alla donazione effettuata dal Garibaldi, si è arricchito anche dei mattoncini ‘solidali’ della Lego.

Sostegno, via libera a 90mila posti di specializzazione per il triennio accademico 2021/2024

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

«Insieme al ministero dell’Università e della Ricerca scientifica è stata avanzata al Mef e alla Funzione Pubblica l’autorizzazione ad avviare percorsi di specializzazione sul sostegno per complessivi 90mila posti per il triennio accademico 2021/2024, a fronte dei 40mila posti autorizzati per il triennio 2018/2020. Tale incremento dell’offerta formativa richiederà indubbiamente una rilevante risposta in termini di impegno da parte delle Università italiane».

L’annuncio di Bianchi
Ad annunciarlo è il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi al question time ieri. Al contempo, la rilevazione effettuata dal ministero dell’università e della ricerca, per l’anno accademico 2020/2021, ha fatto emergere una disponibilità di 22mila posti per il VI ciclo Tfa. Considerato che a fronte dei posti autorizzati per il triennio 2018/2020 sono residuati 6.191, abbiamo già chiesto l’attivazione di ulteriori 15.809 posti per il VI° ciclo. Questo, anche, in considerazione dell’incremento della dotazione organica sul sostegno – per complessivi 25.000 posti – disposta dall’ultima legge di bilancio.

Proprio ieri il Mef ha comunicato al ministero di non aver osservazioni da formulare in ordine all’attivazione dei percorsi per complessivi 90mila posti sul triennio accademico indicato e per ulteriori 15.809 per il VI° ciclo.


Partita la maturità Covid Bianchi già pensa a settembre

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

Il grande giorno ieri è arrivato: al via gli esami di maturità. Il secondo esame di Stato dell’era Covid ha trovato i ragazzi ansiosi, insicuri, scontenti per un anno scolastico che li ha confinati alla Dad per troppi mesi. Ma anche desiderosi di presentare alle commissioni il lavoro svolto e di buttarsi alle spalle un periodo complicato.

«Non verrete bollati come quelli del Covid, il vostro non sarà un esame di serie B», li ha rassicurati il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. «Credo che mai come in questo momento tutto il Paese sia con voi, tutto l’affetto è per voi che state superando questa prova. Avanti!», ha aggiunto.

Gli auguri ai ragazzi sono arrivati anche da sindaci, ministri, parlamentari, presidenti di Regione. I maturandi, oltre 500mila, vengono valutati da 13.353 commissioni, per un totale di 26.555 classi coinvolte. Chiamati ad una prova che è un maxiorale in presenza e via al loro esame partendo da un elaborato, preparato nel corso dell’ultimo mese e assegnato dal Consiglio di istituto.

Interessanti i temi proposti: si va dai treni a levitazione magnetica, allo sperimentalismo letterario, alla crisi di identità nel primo ‘900, fino al realismo tra grottesco e idealizzazione e naturalmente a molto altro. I giovani ne parlano ai loro compagni, fuori dagli istituti, e raccontano i collegamenti che intendono e sperano di fare davanti alla commissione con le scienze, l’arte, la musica.

Dopo il colloquio, assegnato sulla base del percorso svolto e delle discipline caratterizzanti l’indirizzo di studi, si prosegue con la discussione di un testo già oggetto di studio nell’ambito dell’insegnamento di Lingua e letteratura italiana, con l’analisi di materiali (un testo, un documento, un’esperienza, un problema, un progetto) predisposti dalla commissione e con la trattazione di nodi concettuali caratterizzanti le diverse discipline.

C’è spazio per l’esposizione dell’esperienza svolta nei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento e per l’Educazione civica.

«Sono d’accordo con il ministro Bianchi, la maturità di quest’anno non è un esame di serie B. La cultura non è nozionismo ma capacità di collegare le nozioni, quindi le nozioni bisogna anche avercele, questo è ovvio, però è molto più importante riuscire a coglierne i nessi e quindi sviluppare capacità di giudizio critico», ha commentato il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli.

Il ministro Bianchi prova a guardare avanti, alla ripresa generale del Paese e della scuola nei prossimi mesi e annuncia interventi per quasi 1 miliardo: 350 milioni li avranno le scuole statali per le misure necessarie a garantire la sicurezza negli ambienti scolastici, altri 50 milioni per gli stessi interventi sono stati dedicati alle paritarie; gli Enti locali disporranno di 70 milioni per l’affitto di locali e il noleggio di strutture temporanee per aumentare il numero di aule; 450 milioni sono stati stanziati per potenziare i servizi aggiuntivi di trasporto scolastico e le scuole potranno accedere al fondo di 50 milioni per gli spostamenti casa-scuola-casa del personale e degli studenti.

Il ministro ha assicurato anche assunzioni, assegnazioni provvisorie e supplenze entro fine agosto, una accelerazione per giungere ad un quadro definitivo per l’avvio dell’anno scolastico già da inizio settembre. «Da questa estate poi – ha spiegato il ministro – la scuola deve essere nazionale, deve cioè dare uguali opportunità a tutto il paese, usando tutti gli strumenti a disposizione». E in generale, nel Paese, «se la situazione migliorerà da qui a settembre e permetterà a tutti di sentirsi sicuri, andremo oltre le mascherine».

Maturità e accesso ai corsi universitari, per il Tar Lazio con la matita non si può imbrogliare con la penna sì

da Il Sole 24 Ore

di Pietro Alessio Palumbo

A esami di maturità in corso e in vista dei test d’ingresso ai corsi e alle specializzazioni universitarie si pone il consueto problema delle pratiche di cheating da parte di studenti e candidati. Problema spinoso che investe le commissioni d’esame e gli staff di vigilanza. Con la sentenza 4559/2021 il Tar del Lazio si è occupato della vicenda di un aspirante ad una specializzazione di area sanitaria il quale per aver introdotto in aula una “matita” si era visto annullare la prova d’ingresso con allontanamento dalla sede d’esame.

La matita non può nascondere informazioni
Il Tar capitolino ha chiarito che una matita è un oggetto idoneo unicamente a imprimere su un foglio le cognizioni teoriche possedute dall’esaminando. In quanto tale è sostanzialmente priva della capacità diconservazione, archiviazione e memorizzazione di qualsivoglia dato introdotto all’esterno. Di conseguenza non è utile a trasferire cognizioni ed elementi teorici o pratici.

La matita è priva di capacità ricettiva e conservativa che invero solo un dispositivo informatico o elettronico può possedere.

L’anima (solo) scrivente della matita
Come è noto una matita è carente di “anima” informatica essendo costituita da un’“anima” esclusivamente scrivente: una mina fatta di polveri di grafite e argilla inserita in una “scorza” di materiale legnoso o affine. La mina, a ben vedere, è saldamente inglobata ossia incorporata all’involucro. E non è estraibile in modo da consentire l’eventuale (e fraudolenta) sua sostituzione con materiale hardware per la memorizzazione di dati.

Perchè la penna no
Altro, ma pur sempre in via ipotetica, è a dirsi quanto ad una penna, rileva il Tar romano. La penna notoriamente è scomponibile in una cannuccia e in un supporto plastico esterno. Astrattamente tali caratteristiche ne rendono immaginabile l’impiego quale custodia di microcomponenti hardware ovvero microchip atti all’immagazzinamento e allo storage di dati e informazioni. Vanno perciò sempre e solo utilizzate penne messe a disposizione da parte della commissione.

Maturità, Bianchi: “Ragazzi entusiasti della tesi, non vogliono essere considerati di serie B”

da la Repubblica

Corrado Zunino

Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, ospite del videoforum sulla Maturità 2021 di Repubblica, ha parlato della tesi dei maturandi prevista quest’anno, domani mattina. “Non la chiamerei tesina”, ha tenuto a precisare, “è una tesi e i ragazzi hanno scelto di sviluppare nell’elaborato i temi svolti in questo anno. Gli studenti hanno iniziato ad aprile scegliendo ognuno un tema. Si tratta di una tesi da discutere, scrivere e poi imparare a proporla”. Bianchi ha detto, ancora: “Il fatto che devi imparare a scrivere una cosa per un mese e dibatterla, affrontarla, trovo sia entusiasmante; ho incontrato duecentocinquanta ragazzi ed erano entusiasti. Non vogliono essere considerati di serie B, hanno affrontato una prova durissima, hanno tenuto, stanno mostrando grande maturità, si ricorderanno di questo esame in modo positivo”.

E sull’uso della mascherina durante la prova d’esame – l’hanno scorso l’esaminando la toglieva, a distanza debita dalla commissione, al momento del colloquio – ha detto di confidare “nella saggezza della commissione”.

Bianchi ha rimarcato, a proposito della Maturità: “Non è un format, questo dell’unico colloquio lungo un’ora, definitivo, tutta la scuola deve ritrovare un nuovo format, che oggi è ancora quello del secolo scorso. Siamo in una fase di trasformazione antropologica, la scuola è vecchia” e occorre “trovare modi che colgano non solo la preparazione del ragazzo, ma anche la sua capacità di cogliere il momento in cui è, in cui vive”.

La Maturità di Patrizio Bianchi, cinquant’anni fa, fu quella di uno studente di liceo scientifico “così così nel biennio” e che, a partire dalla terza, “quando fondono due classi diverse e mischiano maschi e femmine”, si appassiona della Storia e conclude con un voto finale di 56/60.

Una Didattica a distanza con le scuole straniere

Sulla partenza del prossimo anno scolastico, il ministro ha spiegato che a settembre “la scuola sarà in presenza, lavoriamo per averla tutta in presenza, non solo al 70 per cento”. La Didattica a distanza non sarà archiviata definitivamente: “Deve essere utile ad ampliare il mondo”. I ragazzi, ha detto Bianchi, “devono saper usare la Dad senza esserne schiavi. Ad esempio, mi piacerebbe che venisse utilizzata per mettere in contatto le diverse scuole tra loro, in Italia e in Polonia”.

Parlando degli ultimi due anni degli studenti, il ministro ha sottolineato che “nell’insieme il sistema ha tenuto, ma il Covid ha esasperato i problemi che già c’erano. Prima della pandemia la dispersione era più alta della media europea, ora la dispersione è ulteriormente aumentata”.

A proposito di Storia, va avanti il lavoro della commissione insediata al ministero per riportare la disciplina al centro nelle scuole superiori, in particolare negli istituti tecnici e nei professionali.

“Sui precari decide il Parlamento”

Nelle stesse ore, ieri alle 16, in cui Patrizio Bianchi parlava a Repubblicadocenti precari senza abilitazione manifestavano sotto il ministero, la seconda manifestazione di contestazione del Sostegni bis, il decreto che ha aperto a un numero limitato – i precari di prima fascia – la possibilità della stabilizzazione. Se quel decreto potrà essere modificato, se la base dei docenti interessati a una futura assunzione potrà essere allargata anche ai “seconda fascia”, “sarà il Parlamento a deciderlo, con i suoi emendamenti”. Certo, il vuoto delle 112 mila cattedre non potrà essere riempito con il concorso straordinario, gli assunti naturali e i pochi sanati con l’ultimodecreto: “Vincere la battaglia sul precariato è una missione di legislatura che si affronta bandendo concorsi regolari”, anno dopo anno, “e immaginando di rendere il problema dei non assun ti una questione fisiologica a partire dal 2023”.

Assegnazione provvisoria docenti 2021: chi potrà presentare domanda e chi no

da OrizzonteScuola

Di Giovanna Onnis

Assegnazione provvisoria docenti per l’anno scolastico 2021/22: Chi può presentare domanda e chi no, facciamo chiarezza.

Il 7 giugno sono stati  pubblicati i risultati sulla mobilità del personale docente, ma, come ogni anno, non tutti i docenti hanno ottenuto quanto richiesto per mancanza di cattedre disponibili.
Coloro che non saranno soddisfatti nel movimento richiesto potranno sperare nella mobilità annuale, se possiedono i requisiti necessari per poter partecipare.

Validità del CCNI

La mobilità annuale, che comprende assegnazioni provvisorie e utilizzazioni, è regolamentata da specifico CCNI,  valido per il triennio 2019/20 – 2020/21 – 2021/22, come indicato nella premessa dello stesso contratto

Chi può chiedere assegnazione provvisoria

Possono chiedere assegnazione provvisoria tutti i docenti con contratto a tempo indeterminato di qualsiasi ordine e grado di istruzione, che risultano in possesso di uno dei requisiti indicati nel CCNI.

Come chiarisce, infatti, l’art.7 comma 1 del contratto, il docente che presenta domanda di assegnazione provvisoria può farlo per uno dei seguenti motivi:
• ricongiungimento ai figli o agli affidati di minore età con provvedimento giudiziario
• ricongiungimento al coniuge o alla parte dell’unione civile o al convivente, ivi compresi parenti o affini, purché la stabilità della convivenza risulti da certificazione anagrafica
• gravi esigenze di salute del richiedente comprovate da idonea certificazione sanitaria
• ricongiungimento al genitore

In assenza di una delle motivazioni indicate non sarà possibile, quindi, chiedere assegnazione provvisoria

Quali docenti, pur avendo i requisiti, non possono chiedere assegnazione provvisoria

Esiste una categoria di docenti che, pur possedendo i requisiti richiesti e avendo, quindi, una delle motivazioni indicate per chiedere assegnazione provvisoria, non possono comunque presentare domanda.

Si tratta dei docenti immessi in ruolo nel corrente anno scolastico 2020/21, per i quali il vincolo quinquennale vale non solo per la mobilità territoriale e professionale, ma anche per la mobilità annuale.

Nonostante le proteste e le varie petizioni presentate dai docenti coinvolti, nessuna deroga finora è stata prevista e nessuna modifica è stata apportata alla normativa vigente.

Per questi docenti, infatti, rimane valido quanto stabilito nel comma 17-octies dell’art. 1 del D.L. n. 126/2019, coordinato con la Legge di conversione n. 159/2019 dove viene disposto che: “A decorrere dalle immissioni in ruolo disposte per l’anno scolastico 2020/2021, i docenti a qualunque titolo destinatari di nomina a tempo indeterminato possono chiedere il trasferimento, l’assegnazione provvisoria o l’utilizzazione in altra istituzione scolastica ovvero ricoprire incarichi di insegnamento a tempo determinato in altro ruolo o classe di concorso soltanto dopo cinque anni scolastici di effettivo servizio nell’istituzione scolastica di titolarità, fatte salve le situazioni sopravvenute di esubero o soprannumero […]”

Tale vincolo quinquennale riguarda tutti i docenti immessi in ruolo con decorrenza giuridica 1 settembre 2020, e interessa tutte le graduatorie di reclutamento, GaE, concorso 2016, concorso 2018 sia Infanzia, Primaria che Secondaria.

Questi docenti, quindi, risultano e risulteranno “immobilizzati” per un quinquennio nella scuola di titolarità, senza avere la possibilità di partecipare ad alcun movimento.

Uniche eccezioni previste

L’unica eccezione a tale impossibilità, come stabilito nella succitata normativa, riguarda le seguenti categorie di docenti:
• docenti soprannumerari, dichiarati tali in seguito a contrazione nell’organico della scuola di titolarità. Questi docenti, infatti, potranno presentare domanda di mobilità a prescindere dal vincolo quinquennale
• docenti beneficiari della precedenza legata all’articolo 33, commi 3 e 6, della Legge n.104/92, a condizione che tali situazioni riferite alla legge 104 siano intervenute successivamente alla data di iscrizione dei concorsi o dell’aggiornamento delle Graduatorie ad esaurimento

È fatta salva la possibilità di presentare istanza di assegnazione provvisoria ai docenti che si trovino nelle situazioni di cui agli art.42-bis decreto legislativo 26 marzo 2001, n.151 (genitori con figli minori di 3 anni) e agli articoli 17, della legge 28 luglio 1999, n. 266 e 2, della legge 29 marzo 2001, n.86 (coniuge convivente del personale militare), attesa la natura speciale delle norme.

Questi docenti, quindi, pur essendo immessi in ruolo nel corrente anno scolastico, non avranno il vincolo quinquennale nella scuola di titolarità e avranno la possibilità di partecipare alla mobilità annuale chiedendo assegnazione provvisoria nella provincia e nel comune nel quale è possibile prestare assistenza al familiare disabile

Tfa Sostegno, Bianchi: “autorizzati 90 mila nuovi posti”

da La Tecnica della Scuola

Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi oggi pomeriggio, martedì 16 giugno, alle ore 15:00 ha risposto ad alcune interrogazione alla Camera dei Deputati.

Per quanto riguarda la prima interrogazione, concernente le selezioni del V ciclo di sostegno, il ministro ha così risposto: “Attivata l’autorizzazione di 90 mila nuovi posti per percorsi di specializzazione nel triennio 2021/2024. Si è ormai conclusa la procedura straordinaria per la scuola secondaria anche per il sostegno, utile per coprire i posti vacanti per il sostegno. Inoltre, è possibile iscriversi in prima fascia Gps tramite elenchi aggiuntivi entro il 31 luglio 2021”.

“Lo scorso anno sono state bandite due procedure ordinarie anche al fine di allineare l’offerta di insegnanti di sostegno agli alunni con disabilità,” aggiunge il Ministro. E ricorda anche la nuova procedura bandita dal Dl Sostegni bis che permette agli aspiranti docenti di sostegno di specializzarsi entro il 31 luglio.

La risposta integrale del Ministro Bianchi

“Concordo con Lei: la pandemia sta evidenziando i molteplici divari che da tempo attraversano e dividono il nostro Paese.

Proprio per porre rimedio a questo problema con riguardo all’istruzione, abbiamo messo a disposizione, soprattutto delle aree più fragili, in particolare del Mezzogiorno d’Italia, ben 510 milioni con un Piano scuola che – come lei ha auspicato – serve per recuperare non solo la socialità persa ma anche delle competenze. Per inciso, le dico che nei progetti che abbiamo finanziato vi è un recupero di circa 1 milione e 600mila ore di attività di insegnamento, di attività didattica.

La partecipazione delle istituzioni scolastiche è stata davvero significativa: ben 5.888 si sono candidate per ottenere i fondi e partecipare alle attività, di cui 5.162 scuole statali su 8.054.

Analogo impegno stiamo profondendo per garantire un regolare avvio in sicurezza del prossimo anno scolastico.

A tal fine, con il comma 4 dell’articolo 58 del “sostegni bis”, è stato istituito un apposito Fondo per l’emergenza nello stato di previsione del Ministero. Le scuole statali potranno contare su ulteriori 350 milioni per tutte le misure di intervento necessarie a garantire la sicurezza negli ambienti scolastici. Per gli stessi fini, ulteriori 50 milioni sono stati dedicati alle scuole paritarie.

Grazie alle misure adottate col già menzionato decreto, gli Enti locali disporranno di ulteriori 70 milioni per l’affitto di locali e il noleggio di strutture temporanee per aumentare – come da lei augurato – il numero di aule.

Inoltre, il decreto “sostegni bis”, in discussione in questa Camera, ha stanziato ulteriori 450 milioni per potenziare i servizi aggiuntivi di trasporto scolastico e previsto la possibilità che gli Uffici scolastici regionali possano stipulare direttamente convenzioni con operatori economici esercenti il servizio di trasporto passeggeri su strada. Le scuole potranno inoltre accedere al fondo di 50 milioni destinato a finanziare anche i piani per gli spostamenti casa-scuola-casa del personale scolastico e degli studenti. Prosegue il lavoro dei tavoli prefettizi, a cui rivolgo il mio ringraziamento, e il raccordo col Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile. Insieme col CTS si sta verificando la possibilità di incrementare il coefficiente di riempimento di tali mezzi.

Con il decreto “sostegni bis” abbiamo reso più veloce l’iter delle procedure necessarie per le assunzioni degli insegnanti, per le assegnazioni provvisorie, per le attribuzioni delle supplenze che contiamo di avere tutte entro la fine di agosto, così come ci siamo impegnati a fare. Termine che, lo ricordo, l’anno scorso riguardava solo le immissioni in ruolo. Questa accelerazione è voluta per poter giungere ad un quadro definitivo per l’avvio dell’anno scolastico già da inizio settembre.

Onorevole Anzaldi, quanto al piano vaccinale per i più giovani – ricordo che larga parte del personale scolastico è già stato vaccinato – e si procederà secondo le indicazioni del Ministero della Salute, tenuto conto dell’andamento del contagio e dei riscontri scientifici che via via si definiranno. Anche su questo le posso garantire il pieno e totale impegno, non solo mio ma di tutto il Governo, convinti che questa sia la via comunque necessaria per giungere ad un rientro in piena sicurezza”.

Le interrogazioni

PASTORINO, FRATOIANNI e FORNARO. — Al Ministro dell’istruzione:

il tema degli insegnanti di sostegno e della loro specializzazione è stato trattato dal primo firmatario della presente interrogazione con atto di sindacato ispettivo n. 3-02184;

occasione in cui la Ministra dell’università e della ricerca Messa ha sottolineato che il Ministero dell’università e della ricerca, competente con riferimento alla formazione dei futuri docenti, «si è subito attivato per accrescere la potenzialità del sistema universitario»;

tuttavia, la Ministra dell’università e della ricerca ha concluso affermando che dovrà «essere profuso uno sforzo di sinergia fra Ministero dell’istruzione e Ministero dell’università e della ricerca affinché, a fronte dell’accresciuta disponibilità dell’offerta formativa degli atenei, possa anche essere aumentato, già in occasione del prossimo ciclo di tirocinio formativo attivo (tfa), il fabbisogno espresso dal sistema educativo»;

la costante scelta di personale privo di titolo di specializzazione e abilitato su materia svilisce la figura dell’insegnante specializzato e non offre ai soggetti più vulnerabili le giuste attenzioni;

inoltre, aumenta ancora il numero di alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane, il 6 per cento in più rispetto all’anno precedente per un totale pari al 3,5 per cento degli iscritti, come rilevato dal rapporto dell’Istat «L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità – anno scolastico 2019-2020», e la pandemia ha aggravato ulteriormente la situazione degli studenti con diverse abilità che hanno registrato maggiori difficoltà a beneficiare di soluzioni di apprendimento a distanza;

urge un intervento congiunto del Ministero dell’istruzione e del Ministero dell’università e della ricerca affinché siano evitate sacche di precariato non specializzato e sia attribuita la precedenza a coloro che, superate le prove per il relativo corso di specializzazione, mirino effettivamente a ricoprire tale ruolo, garantendo un servizio continuativo e consapevole agli alunni con diversa abilità;

è importante garantire sin dal prossimo anno scolastico a ciascun alunno con disabilità di svolgere il proprio percorso formativo opportunamente affiancato secondo le proprie possibilità e capacità –:

se intenda certificare l’accresciuto fabbisogno di docenti di sostegno specializzati, anche al fine di permettere l’inclusione con riserva nelle graduatorie di luglio 2021, in coda alla prima o alla seconda fascia di sostegno delle graduatorie provinciali per le supplenze e prima delle graduatorie incrociate, degli insegnanti risultati idonei alle selezioni del V ciclo dei percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità che conseguiranno il titolo di specializzazione, come soprannumerari, nel 2022 in occasione del VI ciclo tirocinio formativo attivo sostegno.

TOCCAFONDI, FREGOLENT, ANZALDI, MARCO DI MAIO, UNGARO, OCCHIONERO e VITIELLO. — Al Ministro dell’istruzione:

in Italia la scuola nell’anno scolastico in corso è stata chiusa circa 37 settimane di media, il periodo più lungo rispetto agli altri Paesi europei: 34 settimane in Germania, 27 nel Regno Unito, 15 in Spagna, 12 in Francia;

la vera e propria spersonalizzazione della didattica a distanza ha prodotto effetti sicuramente negativi per migliaia di bambini ed adolescenti che sono rimasti fuori dalle aule: il tasso di dispersione scolastica rischia di aumentare sensibilmente, così come rischiano di aumentare le lacune formative che le rilevazioni Invalsi certificheranno. Si tratta della più grande emergenza educativa degli ultimi anni che ha ampliato il divario tra le famiglie, tra bambini che abitano nelle aree urbane e quelle rurali, tra i minori con disabilità e non. La didattica e la scuola rappresentano un percorso educativo, non semplicemente un insieme indistinto di lezioni, verifiche e valutazioni. La scuola rappresenta anche rapporti, relazioni, domande, dubbi, scoperte che la didattica a distanza non può facilitare;

la riapertura a settembre 2021, che preveda la didattica in presenza per tutti gli studenti di ogni ordine e grado al 100 per cento, necessita quindi di un piano predisposto per tempo che contenga necessariamente una soluzione ai seguenti problemi: la possibilità di mantenere il distanziamento sociale tra gli studenti e con il personale insegnante e non — considerando che gli istituti scolastici non sempre dispongono di aule adeguate e che consentono il distanziamento —, l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza personali nelle scuole, utilizzando mascherine adatte ai giovani di età diverse, un piano trasporti capace di far fronte alle ore di punta coincidenti con l’inizio delle lezioni, che comprenda la previsione di una marcata implementazione dei mezzi di trasporto e, infine, una campagna vaccinale dei ragazzi, al momento possibile dai 12 anni di età;

un’ampia campagna vaccinale rivolta ai più giovani è sicuramente la condizione principale per eventualmente ammorbidire le misure anticontagio. L’elevata adesione dei ragazzi e delle ragazze in occasione della vaccinazione per i maturandi e l’apertura agli studenti di età superiore ai 12 anni hanno dimostrato la sensibilità loro e delle famiglie nei confronti del problema –:

quali iniziative intenda adottare, con particolare riferimento alle problematiche esposte in premessa, per garantire la riapertura in sicurezza degli istituti scolastici a settembre che consenta la ripresa dell’attività didattica in presenza al 100 per cento per gli studenti di ogni ordine e grado.

Concorso scuola Stem, ecco come si svolgerà l’orale

da La Tecnica della Scuola

Come abbiamo anticipato, il bando del concorso Stem è in Gazzetta Ufficiale, tutti i dettagli della prova sono adesso disponibili. Il Ministero dell’Istruzione ha anche predisposto sul proprio sito una pagina dedicata all’argomento.

Le prove scritte si svolgeranno nel mese di luglio, nei giorni 2, 5, 6, 7 e 8. Sono 6.129 i posti messi a bando suddivisi in base alle seguenti classi di concorso.

  • A020 – “Fisica” n. 282 posti;
  • A026 – “Matematica” n.1005 posti;
  • A027 – “Matematica e Fisica” n. 815 posti;
  • A028 – “Matematica e Scienze” n. 3124 posti;
  • A041 – “Scienze e tecnologie informatiche” n. 903 posti.

IL BANDO

Se il Dl Sostegni Bis era stato chiaro sullo svolgimento della prova scritta, restava piuttosto indefinita la modalità dell’orale, sulla quale abbiamo discusso anche nella diretta della Tecnica della Scuola Live. Il bando di concorso, eliminando ogni dubbio, esplicita le modalità della prova orale.

IL CALENDARIO DELLE PROVE

Prova scritta

Unica prova scritta (computer-based) con più quesiti a risposta multipla, volta all’accertamento delle conoscenze e competenze del candidato sulle discipline della classe di concorso o tipologia di posto per la quale partecipa, nonché sull’informatica e sulla lingua inglese.

50 quesiti (ognuno di 4 risposte di cui una esatta, per un tempo complessivo di 100 minuti), saranno così suddivisi:

  • 40 sulla classe di concorso (allegato A al decreto del Ministro dell’istruzione 20 aprile 2020, n. 201);
  • 5 quesiti sull’informatica, che accertino le competenze digitali inerenti l’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali più efficaci per potenziare la qualità dell’apprendimento;
  • 5 quesiti sulla lingua inglese, che accertino le conoscenze di lingua inglese al livello B2 del Quadro Comune Europeo per le lingue.

Per la classe di concorso A027-Matematica e Fisica:

i 40 quesiti della classe di concorso saranno così suddivisi: 20 quesiti di matematica e 20 quesiti di fisica.

Per la classe di concorso A028-Matematica e Scienze:

i 40 quesiti della prova scritta vertono 20 sulla matematica e 20 su scienze chimiche, fisiche, biologiche e naturali.

Valutazione della prova

Ciascuna risposta esatta vale 2 puntizero punti valgono le risposte non date o errate. La prova è valutata al massimo 100 punti ed è superata da coloro che conseguono il punteggio minimo di 70 punti.

Prova orale

I candidati che supereranno la prova scritta, accederanno all’orale. Il programma d’esame fa riferimento all’Allegato A e valuta:

  • la padronanza delle discipline
  • la capacità di progettazione didattica efficace, sul fronte dei contenuti e delle metodologie
  • L’uso delle TIC nella progettazione didattica

In cosa consiste la prova orale?

La prova orale, della durata massima complessiva di 45 minuti, consiste nella progettazione di una attività didattica, comprensiva dell’illustrazione delle scelte contenutistiche, didattiche e metodologiche compiute e di esempi di utilizzo pratico delle TIC.

La valutazione della prova

La prova orale è valutata al massimo 100 punti e superata da coloro che conseguono il punteggio minimo di 70 punti.

Prova pratica

Le classi di concorso A20, A27 e A28 implicano anche una prova pratica, come da ALLEGATO A.

Sia per la prova pratica che per il colloquio, si possono totalizzare al massimo 100 punti. Complessivamente la prova orale sarà il risultato della media aritmetica delle due valutazioni.

Carta e penna

Carta e penna restano strumenti di concorso, a dispetto di quanto dica il ministro della P.A. Renato Brunetta. Il bando chiarisce: durante lo svolgimento della prova i candidati possono utilizzare carta da scrivere e penne messe a disposizione dall’amministrazione. E’ vietato invece introdurre nella sede di esame appunti, libri, dizionari, testi di legge, pubblicazioni, strumenti di calcolo, telefoni portatili e strumenti idonei alla memorizzazione o alla trasmissione di dati. E’ fatto, altresì, divieto ai candidati di comunicare tra loro verbalmente o per iscritto, ovvero di mettersi in relazione con altri, salvo che con gli incaricati della vigilanza e con i componenti della commissione esaminatrice. In caso di violazione è disposta l’immediata esclusione dal concorso.

I programmi, come da Allegato A del Ministero dell’Istruzione

Parte generale

Ecco una sintesi dei principali nodi concettuali generali, validi per ogni classe di concorso:

  • dominio dei contenuti delle discipline di insegnamento e dei loro fondamenti epistemologici, al fine di realizzare un’efficace mediazione metodologico-didattica, una solida progettazione curricolare e interdisciplinare e l’opportuna adozione di strumenti di osservazione, verifica e valutazione degli alunni;
  • conoscenza dei fondamenti della psicologia dello sviluppo, della psicologia dell’apprendimento scolastico e della psicologia dell’educazione;
  • conoscenze pedagogico-didattiche e competenze sociali finalizzate all’attivazione di una positiva relazione educativa;
  • conoscenza dei modi e degli strumenti idonei all’attuazione di una didattica individualizzata e personalizzata, coerente con i bisogni formativi dei singoli alunni, con particolare attenzione all’obiettivo dell’inclusione scolastica;
  • competenze digitali inerenti l’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali più efficaci per potenziare la qualità dell’apprendimento;
  • conoscenza dei principi dell’autovalutazione di istituto, con particolare riguardo all’area del miglioramento del sistema scolastico;
  • conoscenza della legislazione e della normativa scolastica, con particolare riguardo: alla Costituzione; alla Legge 13 luglio 2015, n. 107; all’autonomia scolastica; agli ordinamenti didattici del primo e del secondo ciclo di istruzione; alle indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione; alla valutazione degli alunni e alla certificazione delle competenze; alla governance delle istituzioni scolastiche; allo stato giuridico del docente (contratto di lavoro, disciplina del periodo di formazione e di prova); all’inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali (disabili, con disturbi specifici di apprendimento e con BES non certificati); ai disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico; alle linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo.

Programmi per classe di concorso

A020 -Fisica

A026 -Matematica

A027 – Matematica e fisica

A028 – Matematica e Scienze

A041 -Scienze e tecnologie informatiche

Maturità 2021: i dati nascosti di cui non si parla

da Tuttoscuola

In molti istituti ieri gli studenti hanno festeggiato la conclusione del loro percorso scolastico, cantando “Notte prima degli esami” di Antonello Venditti, un inno gioioso di liberazione, anche se in questa maturità 2021, come in quella dello scorso anno, non c’è stata la vigilia della prima prova scritta di italiano che faceva trepidare di ansia contemporaneamente mezzo milione di studenti tutti accomunati dalla stessa attesa e nella stessa notte di vigilia.

Sospese le prove scritte, da oggi con la prova orale unica è iniziata soltanto per qualcuno la maturità 2021 vera; per quei pochi che hanno dato il via all’esame 2021 ieri è stata davvero la notte prima degli esami, come lo sarà ogni notte per tutti gli altri per circa due settimane.

Ma per migliaia di altri ragazzi non c’è stata la notte prima degli esami e non ci sarà il colloquio verso il diploma.

Cinque anni anni fa, all’inizio del 2016-17, negli istituti statali si erano iscritti al primo anno in 597mila, con la speranza di vedere coronato il loro percorso di studi con il diploma.

Ma lungo quel percorso, per ragioni diverse, molti, troppi, hanno abbandonato, andando spesso ad incrementare, di anno in anno, la schiera crescente dei neet, dei giovani che non lavorano e non frequentano attività formative di alcun genere.

Per 127mila di quei ragazzi – oltre un quinto degli iscritti del primo anno cinque anni prima – non ha suonato in questi giorni l’ultima campanella, non hanno avuto nulla da festeggiare.

I dati ufficiali della maturità 2021 che il ministero dell’istruzione ha fornito nei giorni parlano di 540mila candidati di cui 522mila interni e 18mila privatisti.

Non parlano, ovviamente, dei 127mila desaparecidos.

La pandemia e gli effetti critici della DAD l’anno prossimo potrebbero far registrare un aumento dei ragazzi dispersi.

Si tratta di un costo sociale che il nostro Paese non può permettersi, la cui soluzione chiede, insieme ai ripetuti annunci di buone intenzioni, azioni concrete e condivise, come obiettivo primario per assicurare a tutti i nostri giovani il diritto alla cittadinanza attiva

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 17 giugno 2021

Disposizioni attuative dell’articolo 9, comma 10, del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, recante «Misure urgenti per la graduale ripresa delle attivita’ economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19». (21A03739)

(GU Serie Generale n.143 del 17-06-2021)

Nota 17 giugno 2021, AOODGOSV 14436

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
All’Ufficio speciale di lingua slovena USR Friuli Venezia Giulia
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la Scuola delle località ladine di Bolzano
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione della Provincia di Trento
Al Sovrintendente agli studi della Regione Autonoma della Valle d’Aosta
Ai Dirigenti scolastici delle Istituzioni scolastiche statali e paritarie
per il tramite dei rispettivi UU.SS.RR.
e.p.c. Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione SEDE
Al Capo Ufficio Stampa SEDE
All’Ufficio di Gabinetto SEDE

Oggetto: Le vicende del confine orientale e il mondo della scuola: Il difficile Novecento del Confine Orientale. Dal Risorgimento italiano alle prospettive europee. Scuola Estiva. Candidatura docenti

Legge 17 giugno 2021, n. 87

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, recante misure urgenti per la graduale ripresa delle attivita’ economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19. (21G00104)

(GU Serie Generale n.146 del 21-06-2021)

La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato;

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Promulga la seguente legge:

Art. 1

1. Il decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, recante misure urgenti per la graduale ripresa delle attivita’ economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19, e’ convertito in legge con le modificazioni riportate in allegato alla presente legge.

2. Il decreto-legge 30 aprile 2021, n. 56, e’ abrogato. Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base del medesimo decreto-legge n. 56 del 2021.

3. Il decreto-legge 18 maggio 2021, n. 65, e’ abrogato. Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base del medesimo decreto-legge n. 65 del 2021.

4. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sara’ inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.

Data a Roma, addi’ 17 giugno 2021

MATTARELLA

Draghi, Presidente del Consiglio dei ministri
Speranza, Ministro della salute

Visto, il Guardasigilli: Cartabia


Misure urgenti per la graduale ripresa delle attivita’ economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19. (21G00064)

(GU Serie Generale n.96 del 22-04-2021)