Gino

Il nostro amato Gino è morto questa mattina.

È stato fondatore, chirurgo, direttore esecutivo, l’anima di EMERGENCY.

“I pazienti vengono sempre prima di tutto”, il senso di giustizia, la lucidità, il rigore, la capacità di visione: erano queste le cose che si notavano subito in Gino. E a conoscerlo meglio si vedeva che sapeva sognare, divertirsi, inventare mille cose.

Non riusciamo a pensare di stare senza di lui, la sua sola presenza bastava a farci sentire tutti più forti e meno soli, anche se era lontano.

Tra i suoi ultimi pensieri, c’è stato l’Afghanistan, ieri.

È morto felice.

Ti vogliamo bene Gino.

Messa in sicurezza mense, palestre, aree gioco e impianti sportivi adibiti a uso didattico

Sono in tutto 403 gli interventi ammessi al finanziamento nell’ambito dell’Avviso pubblico da 125.860.806,73 euro da assegnare agli Enti locali di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia per la messa in sicurezza di mense scolastiche e palestre, aree gioco e impianti sportivi adibiti a uso didattico.

A seguito dell’analisi delle candidature, sono stati ritenuti ammissibili al finanziamento 368 interventi per le palestre e 35 per le mense scolastiche.

La Sicilia è la Regione che ottiene più risorse, con uno stanziamento di 37.359.322,89 per 125 interventi, seguita dalla Campania con 35.620.353,26 euro per 111 interventi e dalla Puglia, alla quale saranno assegnati 22.004.923,25 euro per la realizzazione di 67 interventi.

Sono state presentate in tutto 1.196 candidature. L’86% per gli interventi su palestre, aree gioco e impianti sportivi adibiti a uso didattico, e il restante per le mense scolastiche.

Gli interventi saranno finanziati con i fondi Pon “Per la scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento” e fanno parte della più ampia azione di riqualificazione degli edifici scolastici con l’obiettivo di migliorare la fruibilità degli ambienti, incentivare il tempo pieno e contrastare l’abbandono scolastico nelle Regioni del Sud.

Prime considerazioni sulla certificazione verde COVID-19 in ambito scolastico

Francesco G. Nuzzaci

I

Il decreto legge n. 111 del 6 agosto 2021 detta nell’articolo 1 disposizioni urgenti per l’anno scolastico 2021/2022 e misure per prevenire il contagio da SARS-CoV-2 nelle istituzioni del sistema nazionale di istruzione (oltre che nelle università).

In particolare – perché di questo ci occuperemo – inserisce, nel sesto dei dodici commi di cui si compone, l’articolo 9-ter nel decreto legge 22 aprile 2021, n. 52, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 giugno 2021, n. 87: rubricato “Impiego delle certificazioni verdi Covid-19 in ambito scolastico e universitario”.

In stretta sintesi, è statuito che:

1. Dall’1 settembre 2021 e fino al 31 dicembre 2021, cessazione dello stato di emergenza, tutto il personale della scuola deve possedere ed è tenuto a esibire la certificazione verde Covid-19; diversamente risultando assente ingiustificato e dal quinto giorno incorrendo nella sospensione del rapporto di lavoro con conseguente mancata retribuzione o altro emolumento comunque denominato: tranne che non si tratti di soggetti esentati dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti nella circolare del Ministero della salute, appena emanata con n. prot. 35309 del 04.08.2021.

2. I dirigenti scolastici devono verificare il rispetto delle prescrizioni, secondo le modalità indicate con apposito D.P.C.M. e potendo altresì il Ministero dell’istruzione, con circolare, stabilirne di ulteriori.

3. Il mancato rispetto delle disposizioni “di cui ai commi 1 e 4” (dell’interpolato art. 9-ter del D. L. 52/2021: ante) – vale a dire: sia per il personale della scuola che non possegga il certificato verde e/o che non lo esibisca, sia per il dirigente scolastico che ometta le verifiche – comporta comunque l’irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie, con loro raddoppio in caso di reiterazione, ex art. 4 del D.L. n. 19 del 25 marzo 2020 (convertito dalla legge n. 35 del 22 maggio 2020) e fermo quanto previsto dall’art. 2, comma 2-bis del D. L. n. 33 del 16 maggio 2020 (convertito dalla legge n. 74 del 14 luglio 2020).

Sono dunque occorsi due tempi supplementari, ma alla fine il presidente Draghi, acquisendo l’unanimità del Governo, ha allineato la scuola alle generali prescrizioni del decreto legge n. 105 del 23 luglio 2021, richiedenti il possesso e l’esibizione della certificazione verde (c.d. Green pass) per poter svolgere una serie di attività o per accedervi, quali servizi di ristorazione al chiuso, spettacoli aperti al pubblico o eventi e competizioni sportive, visite a musei o mostre o ad altri istituti e luoghi di cultura, ingresso a piscine o palestre o centri sportivi al chiuso, così come per sagre o fiere o convegni e congressi o attività di sale da gioco et similia, ovvero per i centri culturali o sociali o ricreativi, infine per la partecipazione a concorsi pubblici.

La strategia della spinta gentile del ministro Bianchi, con il suo appello al senso etico, è così traguardata in quello che giuridicamente è un onere, ma nella sostanza un obbligo indiretto o implicito: beninteso, intendendo qui mettere in chiaro che un più radicale obbligo espresso avrebbe avuto piena legittimità, secondo la Corte costituzionale (sentenza n. 5/2018 e richiamo dei propri precedenti 258/1994, 118/1996, 49/2009); perché la libertà “sacra e inviolabile” del singolo (che si appella al primo comma dell’articolo 32 Cost., contro imposizioni dello Stato in materia sanitaria) non consente di mettere a rischio la salute degli altri (come è scritto nel secondo comma, bellamente ignorato), per giunta senza avvisarli e pure pretendendo che lo status di non vaccinato non sia reso noto, allegandosi – a sproposito, con una lettura (se mai ci sia stata!) parziale e decontestualizzata – la normativa sulla privacy. Prendendo in prestito un’incisiva metafora attribuita al grande filosofo della scienza Karl Popper, la libertà di muovere il tuo pugno finisce dove inizia il mio naso.

II

I riferiti strumenti attuativi dovrebbe vedere la luce subito dopo Ferragosto. E perciò non sussistono  i tempi e neanche, ci pare, le procedure istituzionali per un’ipotetica interlocuzione con le sigle sindacali che hanno levato un coro di proteste contro “decisioni frettolose, radicali e inadeguate a cogliere la complessità delle situazioni”,  stigmatizzando “l’incursione del Governo” in materie inerenti il rapporto di lavoro, “che complica il percorso verso possibili soluzioni condivise” (dal documento congiunto La scuola non si riapre per decreto, in www.cislscuola.it dell’11 agosto 2021).

Se poi – sull’onda emotiva che sembra montare, prontamente cavalcata da politici di lotta e di governo – si volesse in radice contrastare il contenuto del decreto legge, l’unica via sarebbe quella di richiedere audizioni in seno alle competenti commissioni parlamentari nel corso dell’iter della sua conversione. Che dovrà avvenire entro il 5 ottobre p.v., quando, per così dire, i giochi sono già bell’e fatti!

Tal che, al momento, si può solo sperare che il decreto governativo e, più ancora, la circolare del Ministero dell’istruzione, in luogo di chiarire alcuni passaggi della norma primaria e indicare sostenibili modalità applicative, non sortiscano invece effetti confusivi, con un misto di reticenze e di gravami ultra legem.

Il riferimento è qui ai dirigenti scolastici, che alle introdotte cogenti disposizioni di legge devono comunque ottemperare, al cui riguardo vorremmo esprimere alcune considerazioni, seguendo un ordine logico.

1. Banalmente, dovendo essi corrispondere a un obbligo legale, nessuna titubanza possono nutrire perché nulla hanno da temere sotto il profilo giuridico (e quindi delle diverse e concorrenti responsabilità), a fronte di diffide – già circolanti su modelli prestampati e che non meritano neanche una risposta di cortesia – con tanto di “costituzione in mora e riserva di ogni azione per danni cagionati e cagionandi alla (mia) professione e alla (mia) vita socio-relazionale e familiare,… con ulteriore riserva di azione penale per abuso d’ufficio e palese restrizione dei diritti inviolabili dell’uomo, tra cui e non solo quelli alla libertà e alla salute”.

2. Quanto alla (presunta) violazione della privacy – che di certo sarà anche tirata in ballo – la stessa è qui insussistente in radice, poiché è la legge che rende lecito, in automatico e senza il consenso dell’interessato, l’accesso ai dati personali, sensibili e ultrasensibili: ovviamente con l’accortezza di trattarli secondo i canoni della pertinenza, non eccedenza, essenzialità, sul punto fornendosi una mera informativa; vale a dire in misura strettamente funzionale all’obbligo datoriale di tutelare la salute e garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro dei dipendenti, ex articolo 2087 del codice civile, alla di cui lettera “L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”;oltre che alle specificazioni figuranti nel D. Lgs. 81/2008, Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro.

3. Riguardo la configurazione di assenza ingiustificata del personale non in possesso del certificato verde e/o che si rifiuta di esibirlo (presumibilmente per essere registrato e acquisito agli atti), non sembra possa essa essere compresa e assorbita nelle fattispecie disciplinari regolate dall’articolo 55 sgg. Del D. Lgs. 165/2001 e successive modifiche e integrazioni, rivestendo ex litteris una distinta e autonoma natura amministrativa, contenuta in una norma di pari grado nella gerarchia delle fonti, quindi prevalente ratione temporis e, più ancora pensiamo, perché dotata del carattere di specialità.

Si consideri che, se pure per i primi quattro giorni il personale renitente conserva lo stipendio senza il corrispettivo della prestazione, la sanzione amministrativa minima di 400 euro assume anche effetti compensatori, riversandosi l’introito nella disponibilità dell’erario per l’incremento dei fondi necessari alla retribuzione dei supplenti sostituti (ex art. 1, comma 6 del decreto legge in discorso, introduttivo dell’art. 9-ter del D. L. 52/2021, cit.). Nel mentre dal quinto giorno di assenza, e già comminata la predetta sanzione amministrativa, subentra la sospensione del rapporto di lavoro e di ogni tipologia di retribuzione.

E tanto dovrebbe bastare, salvo smentita dai preannunciati provvedimenti amministrativi di attuazione.

4. Per quanto concerne i soggetti chiamati ad attivare le procedure sanzionatorie, non dovrebbe revocarsi in dubbio che essi siano il direttore generale dell’USR nei confronti dei dirigenti scolastici omissivi, siccome datore di lavoro quale ufficio territoriale del Ministero; e questi ultimi, parimenti nella qualità di datori di lavoro, nei confronti del dipendente personale dell’istituzione scolastica.

D’altronde, trattandosi qui di sanzioni fisse, non sussistono quelle esigenze di garanzia e di personalizzazione, proprie invece dei procedimenti disciplinari.

S’intende, sempre salvo smentita degli appena menzionati provvedimenti attuativi.

Sempre salvo espressa smentita degli appena menzionati provvedimenti attuativi.

Scuola, da settembre più attività motoria per un milione e mezzo di alunni delle elementari

da la Repubblica

“Sport e salute”, azienda pubblica controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze, investirà 16,8 milioni per rinforzare la disciplina alla scuola primaria. E arrivano gli insegnati specializzati: 76.500 le classi coinvolte

ROMA – La società per azioni Sport e salute, azienda pubblica controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze e dedicata alla crescita dello sport di base, ha votato e finanziato un piano straordinario di rilancio dell’attività motoria nelle scuole elementari. In questo ciclo scolastico manca la materia Educazione fisica: alla primaria, e anche alla scuola dell’infanzia, non esiste il docente di ruolo, laureato in Scienze motorie. In accordo con il ministero dell’Istruzione, la società guidata dall’avvocato Vito Cozzoli ha predisposto un investimento di 16,8 milioni di euro per rafforzare la vecchia Ginnastica.

Dal prossimo settembre, con l’accordo contratto tra Sport e salute spa e il ministero dell’Istruzione, 76.500 classi delle elementari avranno una o due ore di Educazione motoria con un insegnante specializzato che sarà assunto per un anno grazie ai fondi della società pubblica. L’insieme degli alunni raggiunti dal provvedimento è stimato in un milione mezzo (su due milioni e mezzo totali). Sono il 175 per cento in più le classi delle elementari coinvolte dal programma, rispetto all’anno scorso.

Intesa su rientro a scuola: nessun accordo per ora, sindacati chiedono il tampone gratuito per personale non vaccinato

da La Tecnica della Scuola

L’incontro Ministero-sindacati sulle misure per l’avvio in sicurezza dell’anno scolastico si è concluso con un nulla di fatto.
Le ragioni della mancata firma dell’accordo sono presto dette.
Innanzitutto c’è il fatto che il Ministero non è stato in grado di dare ai sindacati le rassicurazione richieste.
Stando alle informazioni di cui disponiamo l’Amministrazione si è limitata a proporre un elenco di “buoni propositi” ma le organizzazioni sindacali hanno fatto presente che si potrà firmare l’intesa nel momento in cui verrà loro consegnata almeno una bozza di circolare applicativa, come peraltro previsto dallo stesso decreto legge 111 del 6 agosto.
Il secondo nodo da sciogliere riguarda la richiesta sindacale di garantire a tutto il personale non vaccinato la possibilità di sottoporsi a tampone gratuito.
Come abbiamo già scritto il testo dell’intesa è particolarmente ampio ma non entra nel merito della questione che certamente sta più a cuore a tutti, e cioè l’obbligo del green pass, con le connesse modalità di controllo.

Errori supplenze GPS, i sindacati avanzano richieste di correzione al Ministero

da La Tecnica della Scuola

Sono giorni molto importanti per il mese di agosto, soprattutto per i docenti di tutta Italia, proprio mentre si stanno definendo le graduatorie per le supplenze (GPS), come da disposizioni dell’OM 60 del 10 luglio 2020, con l’apertura della finestra per le istanze finalizzate alle immissioni in ruolo e per gli incarichi di supplenza annuale.

Tuttavia, tantissime sono le segnalazioni che sono pervenute alla nostra redazione, ma anche ai sindacati scuola da parte di docenti che denunciano errori di attribuzione del punteggio o mancato inserimento nelle graduatorie.

Proprio per questo motivo, i sindacati stanno avanzando al Ministero proposte di tempestiva correzione, al fine di permettere una corretta distribuzione negli elenchi.

In particolare, la Flc Cgil ha dichiarato: “la nostra richiesta al Ministero è quella di fornire indicazioni univoche su tutto il territorio nazionale: non è possibile che il docente precario di una regione veda risolto l’errore e quello che si trova nella medesima condizione, ma in un altro territorio debba intraprendere un ricorso al TAR. Quest’anno gli elenchi aggiuntivi saranno utilizzati anche per le nomine finalizzate alle future immissioni in ruolo e quindi è giusto garantire a tutti le stesse opportunità”.

Uil Scuola aggiunge: “La richiesta avanzata dalla UIL Scuola propone la strutturazione di una fase transitoria, anche diluendo la tempistica, in cui si consenta alla stessa Amministrazione, ricorrendo all’istituto dell’autotutela, di correggere gli errori rilevati dai diretti interessati ed individuando un modus, con cui formalizzarli (reclamo)”.

Il Coordinatore Nazionale della FGU- GILDADi Meglio, ha affermato: “Tutti condividiamo l’obiettivo di arrivare al 1° settembre con gli insegnanti al loro posto, ma non possiamo accettare che la fretta ed algoritmi sbagliati incidano pesantemente sulla vita ed i diritti delle singole persone. Chiediamo un intervento urgente del Ministero al fine di garantire che le nomine si svolgano nel rispetto delle legittime aspettative di tutti, questa è la priorità che non può essere subordinata a tempi incompatibili con la realtà. Meglio qualche giorno in più, rispetto al 1° settembre, che aprire un contenzioso tanto vasto quanto ingiusto”.

In proposito proponiamo un modello di reclamo.

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Covid, alunni da vaccinare perché contagiosi come i prof: lo dicono i pediatri

da La Tecnica della Scuola

La società italiana di pediatria è intervenuta in merito alla questione delle vaccinazioni da Covid-19 per l’età pediatrica.

In un post sui canali ufficiali, la società ha dichiarato: “In accordo con la American Academy of Paediatrics, la Società Italiana di Pediatria avverte l’esigenza di beneficiare di uno specifico intervento di prevenzione vaccinale Covid19 per l’età pediatrica. In questo modo, sarà possibile permettere di prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità”.

“Abbiamo bisogno di un vaccino sicuro, efficace, – continua la Sip – abbiamo bisogno di uno scudo con cui difendere anche i nostri bambini da questo terribile virus. Nel nostro Paese, il 5,5% dei casi (240.105) con 14 decessi riguarda la fascia di età 0-9 anni, mentre il 10,0% (436.938) con 16 decessi riguarda la fascia di età 10-19 anni”.

“La variante Delta dilaga – osservano i pediatri americani – e mette sempre più in pericolo la salute dei bambini, che occupano ormai il 19% del bollettino settimanale americano. Da inizio pandemia, 350 bambini sono morti a causa del COVID 19. E milioni di minori hanno pagato un altissimo prezzo in termine di isolamento sociale, perdita di nonni e genitori, interruzione della scuola e delle attività educative in generale. Non si può più attendere, concludono gli americani, va accelerata l’autorizzazione del vaccino anche per i più piccoli, al momento esclusi dal piano di immunizzazione contro il Covid 19″.

Ritorno a scuola: sindacati non firmano il protocollo di sicurezza

da Tuttoscuola

Niente firma da parte dei sindacati della scuola al Protocollo sulla sicurezza Covid nelle scuole in vista dell’avvio dell’anno scolastico. E’ quanto emerge al termine dell’incontro tra sindacati e i tecnici del ministero dell’Istruzione. Nello specifico sarebbero sorte diverse criticità in relazione al Green Pass, ai controlli, ai tamponi e al distanziamento in classe. Entro la fine di agosto il documento dovrà essere necessariamente approvato.

In particolare la FLC CGIL chiede che sia garantito il distanziamento in considerazione del fatto che per le scuole è necessario avere indicazioni chiare sulle misure da adottare, soprattutto per la vaghezza delle indicazioni del CTS contenute nel parere del 12 luglio 2021. È necessario poi, per il sindacato di Sinopoli, garantire il finanziamento dell’organico aggiuntivo Covid fino alla fine dell’anno scolastico a garanzia della continuità didattica e almeno nella stessa misura assegnata nell’a.s. 2020/2021. La FLC CGIL considera inoltre indispensabile garantire la gratuità dei tamponi e ha richiesto rilevazioni e screening per una fotografia iniziale e per il monitoraggio delle condizioni di diffusione del virus. In relazione alle misure relative al Green Pass, anche in considerazione della possibilità di prossime modifiche in fase di conversione, il sindacato ritiene che queste indicazioni non possano essere acquisite dal Protocollo di Sicurezza.

Proprio per quanto riguarda la certificazione verd, si legge in una nota unitaria delle organizzazioni sindacali  che “La decisione di adottare il Green Pass per il personale scolastico, con relative sanzioni in caso di inadempienza, è stata assunta dal Governo in modo unilaterale, nonostante l’ Amministrazione Scolastica e Sindacati siano da tempo impegnati a trovare soluzioni utili per far ripartire la scuola in presenza. Anche per questa ragione, in una categoria già vaccinata al 90%, il provvedimento assunto sta alimentando forti tensioni, come spesso accade quando si assumono decisioni frettolose e radicali, inadeguate a cogliere la complessità delle situazioni”.

Nota 13 agosto 2021, AOODPIT 1237

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Il Capo Dipartimento

Ai Dirigenti e ai Coordinatori didattici delle Istituzioni scolastiche
del sistema nazionale di istruzione
Al Sovrintendente Scolastico per la Scuola in lingua italiana di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la Scuola delle località ladine di Bolzano
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione per la Provincia di Trento
Al Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle D’Aosta
Alla Conferenza delle Regioni e Province autonome, ANCI e UPI
e p.c. Ai Direttori Generali e ai Dirigenti degli Uffici Scolastici Generali
Alle Organizzazioni sindacali Area e Comparto Istruzione e ricerca

Oggetto: Decreto-legge n. 111/2021 “Misure urgenti per l’esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti” – Parere tecnico.

Finanziamenti a EE.LL. per interventi di edilizia leggera

Via libera a finanziamenti specifici, destinati agli Enti locali, per lavori di edilizia leggera e affitto di spazi in vista della ripresa delle lezioni per l’anno scolastico 2021/2022. In particolare, il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato un Avviso che prevede 270 mln di euro: 200 mln serviranno per interventi di edilizia leggera nelle classi e all’interno delle strutture scolastiche, altri 70 mln, stanziati con il decreto sostegni bis, per l’affitto di spazi didattici per fronteggiare l’emergenza epidemiologica.

“Consentire a studentesse e studenti di rientrare a scuola in presenza e in sicurezza è un obiettivo prioritario del Governo, lo è fin dal nostro insediamento – dichiara il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi -. Guardando ai numeri, da febbraio, in pochi mesi, abbiamo assegnato agli Enti locali oltre 3,1 miliardi per l’edilizia scolastica e destinato oltre 2 miliardi alla ripresa in sicurezza”

“Con l’Avviso che abbiamo pubblicato – prosegue il Ministro – stiamo dando un ulteriore segnale concreto di attenzione ai territori e dell’impegno del Governo per la ripresa a settembre in presenza, con una novità: le risorse per gli affitti e per l’edilizia leggera saranno distribuite con un parametro preciso, tenendo conto, cioè, delle scuole con aule dove si concentra un maggior numero di alunni, quelle classi numerose che vogliamo ridurre e rispetto alle quali stiamo mettendo a punto uno specifico piano che parte anche dall’edilizia scolastica e arriva fino al Pnrr”.

“Insieme ai 400 milioni stanziati dal decreto sostegni bis per gli incarichi temporanei di personale ATA e docente, in particolare per il potenziamento degli apprendimenti, le risorse per gli spazi rappresentano un ulteriore passo nella direzione di una ripresa in presenza e in sicurezza”, conclude il Ministro.

L’Avviso 

Maggiori risorse saranno garantite, dunque, agli Enti locali sui cui territori sono presenti scuole con un più elevato numero di alunni. Ad esempio, a Comuni, Province, Città metropolitane ed Enti di decentramento regionale con popolazione scolastica oltre i 100.000 studenti sarà assegnato fino a un massimo di 2.000.000 di euro per affitti e noleggi e fino a 1.000.000 di euro per i lavori.

Saranno redatte tre diverse graduatorie: per gli affitti e relative spese di conduzione; per i noleggi e relative spese di conduzione; per i lavori di messa in sicurezza e adeguamento degli spazi e delle aule. 

Le candidature, aperte il 6 agosto, potranno essere presentate sulla pagina dedicata https://www.istruzione.it/edilizia_scolastica/fin-avvio-annoscolastico-2020-2021.shtml entro le ore 15.00 del 13 agosto 2021.