PIANO SCUOLA, GIMBE CONFERMA INADEGUATEZZA PROVVEDIMENTI

PIANO SCUOLA, GIMBE CONFERMA INADEGUATEZZA PROVVEDIMENTI

“Dalla Fondazione Gimbe arriva un’autorevole convalida scientifica delle criticità contenute nel Piano Scuola, le stesse rilevate dalla Gilda e che ci hanno portato a non siglare neanche quest’anno un protocollo le cui misure di prevenzione sono del tutto insufficienti a garantire una riapertura in presenza al 100% in sicurezza”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta il monitoraggio indipendente realizzato dall’organizzazione presieduta da Nino Cartabellotta.

“La risalita della curva dei contagi dimostra la pervasività della variante Delta che, come fa notare Gimbe nel suo report, il piano scuola non è in grado di contrastare. D’accordo anche in merito alla tempistica degli interventi da mettere in campo, considerato che i 350 milioni del Decreto Sostegni bis ad oggi risultano ripartiti tra le scuole solo sulla carta ma non ancora nelle loro disponibilità, così come sulla mancanza di trasparenza riguardo alle modalità di impiego dei 150 milioni del decreto Sostegni. Ampiamente condivisibili pure le perplessità sull’esclusione dall’obbligo di green pass per gli studenti tra i 12 e i 19 anni di cui, al momento, il 46,9% non ha ricevuto neanche una dose di vaccino e il 23,9 soltanto la prima. Si tratta di osservazioni che meriterebbero tutte di essere prese in seria considerazione perché si basano su evidenze e non, come invece è troppo spesso prassi a livello politico e istituzionale, su assunti propagandistici”.

Festival dell’Innovazione Scolastica

Festival dell’Innovazione Scolastica

Il ministro dell’Istruzione prenderà parte alla tavola rotonda di sabato pomeriggio. Soddisfatto il Comitato Organizzatore: “Un intervento che qualifica ulteriormente il Festival”.

Oltre cinquanta progetti di Innovazione per traghettare la scuola in un futuro che è già presente. Un centinaio tra docenti e dirigenti scolastici provenienti da tutta Italia, che per la prima volta si faranno alfieri delle loro esperienze, sperimentate con successo e sul campo. Giornalisti di testate nazionali e di riviste specializzate che seguiranno le sessioni, ansiosi di incontrare una scuola fuori dai cliché, tutt’altro che passiva e depressa, capace di ripensare se stessa, mettendo in campo energie positive e appassionate professionalità. Una macchina organizzativa che da mesi lavora senza sosta per garantire ospitalità e sicurezza ai suoi ospiti. Un Comitato Scientifico prestigioso e qualificato che ha creduto fin da subito nella bontà dell’idea e nella sua forza.

Tutto è pronto per il Festival dell’Innovazione Scolastica che aprirà battenti sabato 4 settembre a Valdobbiadene e che vedrà tra gli altri la partecipazione del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Pienamente soddisfatti i promotori della due giorni: Alberto Raffaelli, preside della Scuola di Formazione Professionale DIEFFE e Giuliana Barazzuol, dirigente dell’ISISS “Verdi” di Valdobbiadene, unitamente a Marco Ferrari, preside del Liceo “Malpighi” di Bologna e presidente dell’associazione “ApiS”, Amore per il Sapere, e a Luigi Ballerini, psicoanalista, scrittore, esperto di tematiche giovanili, che hanno lanciato una sfida culturale inedita e visionaria, volta a cambiare la scuola e a rendere il sapere adeguato al contesto in cui dovrebbe dare i suoi frutti.

A Valdobbiadene sono attesi gli estensori ed i protagonisti delle esperienze selezionate, ma anche quanti, lavorando nella scuola, intendono allargare i loro orizzonti. I lavori del Festival inizieranno alle ore 10:00 presso la palestra dell’ISISS di Valdobbiadene. Dalle 10:30 alle 13:00 la prima sessione. Dopo la pausa pranzo, la seconda sessione – nel corso della giornata verranno presentati in totale ventidue progetti. Alle 17:30 gli ospiti che lo desiderano saranno accompagnati da guide d’eccezione (composte da allievi e docenti dell’Istituto Turistico e della Scuola di Formazione Professionale) in un tour emozionale sulle Colline UNESCO.

Alle 17:45 è in programma la tavola rotonda, presso l’aula magna del DIEFFE, sul tema “Prospettive, condizioni e strumenti per l’innovazione scolastica”, alla quale prenderà parte il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. L’incontro – che mette insieme tre mondi quasi sempre separati, vale a dire scuole statali autonome, scuole paritarie ed enti accreditati per la formazione professionale – è aperto a dirigenti, rappresentanti delle istituzioni e stampa (chiunque è interessato potrà seguire i lavori in diretta sul canale YouTube e sulla pagina Fb del Festival). La giornata si concluderà con una Cena di Gala. Domenica 5 settembre, dalle ore 9:45 terza sessione. Alle ore 12:30 Conclusioni.

La mission del Festival: mettere in risalto le buone pratiche, dare voce alla scuola creativa e proattiva, connettendo esperienze didattiche e formative cresciute dal basso. Per il Comitato Organizzatore si tratta del vero banco di prova della scuola italiana: “Quello dell’innovazione è il grande tema. Siamo pienamente soddisfatti dei progetti pervenuti e del loro spessore. Le candidature, per qualità e rappresentatività del mondo scolastico, sono la testimonianza della vivacità della nostra scuola. Un messaggio che si sta diffondendo a livello nazionale e che sta cambiando la percezione, anche degli addetti ai lavori, rispetto a stereotipi e pregiudizi”. Molti dei progetti presentati si focalizzano sul rispetto per l’ambiente, alcuni propongono la formazione in assetto lavorativo degli studenti, altri puntano sulla robotica, anche nella scuola primaria, anche nell’insegnamento della lingua, altri ancora sulla rivisitazione di Dante e Shakespeare in chiave digitale o sulla triangolazione con scuole europee e africane. Insomma tante idee, forti di una sperimentazione che ha già ottenuto il placet degli allievi: come quella che ha portato le classi fuori dalle aule per fare lezione nei luoghi della cultura, musei, palazzi, piazze. Uno degli istituti selezionati ha affrontato pure il delicatissimo tema delle valutazioni.

www.festivalinnovazionescolastica.it

Vaccini, green pass e trasporti restano ancora i nodi da sciogliere

da Il Sole 24 Ore

di Claudio Tucci

Vaccini, green pass, trasporti. A cinque giorni dall’avvio dell’anno scolastico restano ancora questi tre i principali nodi da sciogliere per tornare alle lezioni, in sicurezza, in presenza. La prima novità di ieri l’ha annunciata il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, sottolineando che il personale scolastico vaccinato ha superato quota 90% (nell’ultimo report della scorsa settimana del commissario Figliuolo ci si attestava intorno all’88%). Considerando il prevedibile rush finale (l’assenza del green pass fa scattare, dal quinto giorno, sospensione da servizio e stipendio), a regime si stima una quota intorno alle 100mila unità tra professori e Ata, il personale tecnico-amministrativo, senza vaccino (anche per ragioni sanitarie).

Per controllare la certificazione verde, e veniamo così al secondo nodo, il ministro Bianchi ha confermato che si sta studiando una nuova piattaforma informatica; «uno strumento semplice – ha detto – che permette ai presidi tutte le mattine di controllare chi ha il green pass verde e chi rosso». In queste ore l’Istruzione sta discutendo con Salute e garante della privacy (i colori, verde o rosso, da quanto si apprende, dovrebbero evitare problemi di privacy perché non si vede se l’interessato è vaccinato o no, ma solo se il green pass è attivo o meno).

Il ministro dell’Istruzione ha evidenziato, poi, che le classi sovraffollate (le cosiddette classi pollaio) rappresentano il 2,9%, e si trovano soprattutto negli istituti tecnici delle grandi città; un dato, su cui intervenire, ha subito aggiunto, ma più basso di quello, quasi il 15% di classi della primaria che hanno meno di 15 studenti. Anche questo è un tema serio: rappresenta infatti un «forte problema di tenuta demografica», ha chiosato Bianchi.

Per quanto riguarda il terzo nodo, i trasporti, la seconda novità di ieri è arrivata da un incontro tra regioni ed esecutivo (presenti i ministri, Mariastella Gelmini ed Enrico Giovannini). Le regioni, entro il 2 settembre, dovranno aggiornare i piani per la mobilità alla luce della bozza delle nuove linee guida. I rappresentanti del governo hanno confermato l’intenzione di mantenere la regola del riempimento del trasporto pubblico locale all’80% sia in zona bianca sia in zona gialla.

Da parte del presidente della Conferenza delle regioni, Massimiliano Fedriga, è arrivata la richiesta, di mantenere l’80% di riempimento anche in una eventuale zona arancione. La riunione ha affrontato anche il tema dei controlli e delle risorse messe in campo sia per compensare i mancati ricavi e i maggiori costi delle aziende di trasporto locale (800 milioni) sia quelle per realizzare servizi aggiuntivi di bus e metropolitane: per quest’ultimo capitolo sono previsti 618 milioni nel secondo semestre dell’anno.

Dalla Fondazione Gimbe è arrivata invece una critica al piano scuola: «Non convince – è il giudizio espresso -. Se il Governo si è impegnato a riaprire le scuole in presenza al 100%, le misure approvate con il Dl 111/2021 non contengono rilevanti cambiamenti, a fronte di una variante del virus molto più contagiosa».


Scuola, dai docenti via libera al Green pass «Ma servono più aule»

da Il Messaggero

Lorena Loiacono
Francesco Malfetano

La scuola, a settembre, deve ripartire. E deve riuscire a farlo in sicurezza e senza intoppi che, di volta in volta, vanno a complicare la giornata di studenti e docenti. Su questo punto si sono trovati, ieri, i sindacati della scuola e il ministro Bianchi tra i quali c’è stato un chiarimento politico dopo la spaccatura a seguito della norma sul Green pass, che anche a livello organizzativo sta tenendo sotto scacco le scuole e su cui il ministero ha coinvolto il garante della Privacy. Ieri il ministro Bianchi ha confermato la piena attuazione del protocollo sulla sicurezza ma, per metterlo in pratica, avvierà con i sindacati dei tavoli attuativi in cui mettere a punto sia le procedure di controllo del Green pass e le relative sanzioni, sia tutti i problemi della scuola dal distanziamento alla mancanza di spazi aggiuntivi.
I SINDACATI

«È necessario che vengano tempestivamente affrontati i principali problemi che riguardano la vita delle scuole – spiegano i segretari nazionali della Flc Cgil – e il rapporto di lavoro. La scuola deve riaprire, a settembre, e dobbiamo lavorare per questo obiettivo: deve riaprire senza il caos dei controlli e dell’applicazione delle sanzioni, delle nomine dei supplenti e della mancanza di spazi e di organico. Non dobbiamo parlare solo di Green pass. Il ministro si è impegnato a dare personale aggiuntivo, ma ancora non abbiamo notizie. C’è poi la complessa definizione delle procedure di accesso al tampone gratuito da parte del personale scolastico».
La questione del tampone tiene banco da giorni: per ottenere la certificazione infatti, oltre al vaccino, si può esibire il tampone con esito negativo ma sarà gratuito solo per i lavoratori fragili, non per i no vax. Un aspetto che per i sindacati non era emerso al momento della firma del protocollo e che, per la Uil, rappresenta un ostacolo per cui sta valutando di ritirare la firma dal protocollo: «Abbiamo fatto di tutto per trovare una mediazione – spiega il segretario Pino Turi – mentre i partiti non sono riusciti a prendere una posizione chiara in Parlamento e scaricano sui più deboli, i lavoratori, le loro contraddizioni non trovando di meglio che armarsi del randello dei divieti e delle punizioni. Questo protocollo è diventato altro rispetto all’obiettivo di una scuola in presenza e in sicurezza».
Sulle sanzioni interviene anche Pistorino della Cgil: «Non discutiamo che il governo possa stabilire delle sanzioni, ma bisogna ricostruire le modalità perché c’è tutto un meccanismo che risale a delle leggi precedenti e queste misure bypassano le norme contrattuali e di legge. Una soluzione va trovata».
Intanto anche il Tar del Lazio ha dato il via libera al Qr code: con un decreto monocratico i giudici hanno infatti respinto la richiesta di una sospensione cautelare urgente dell’obbligo di Green pass per il personale scolastico e universitario così come per le sanzioni previste da chi ne sarà sprovvisto, fino alla sospensione dal lavoro. Senza la certificazione, infatti, il docente o il bidello non può entrare a scuola, viene considerato assente ingiustificato e al quinto giorno viene sospeso e resta senza stipendio.
I CONTROLLI

Ora resta l’incognita legata ai controlli che, se svolti quotidianamente, possono mandare in tilt gli ingressi a scuola già tanto complicati con scaglionamenti e distanziamenti. I presidi chiedono quindi di poter ricevere gli elenchi dei vaccinati per snellire le procedure: un Green pass dato dopo il vaccino, infatti, dura 9 mesi mentre quello ottenuto con un tampone negativo è valido solo per 48 ore, va costantemente aggiornato e controllato dalla scuola.
Il parere del Garante è previsto è per giovedì, quando l’Autorità si riunirà per affrontare il caso, ma le possibilità che la risposta alla richiesta dei presidi possa essere affermativa appaiono risicate. Non solo perché dall’Authority filtra un certo disappunto, quanto perché la questione è tutto sommato già ben definita in un decalogo sul trattamento dei dati personali connessi alle vaccinazioni pubblicato il 22 luglio scorso. Al suo interno si chiede il «rispetto del principio di liceità del trattamento», proponendo che ad essere coinvolti siano «solo soggetti operanti nell’ambito del servizio sanitario nazionale, in luogo di enti amministrativi operanti sul territorio». Improbabile quindi che possano essere i presidi o chi per loro a conservare una lista con i docenti vaccinati, quelli guariti o quelli che si sottopongono a tampone.

Pass, precari, aule pollaio. Ecco i nodi che pesano sulla ripartenza della scuola

da la Repubblica

di Ilaria Venturi

Gli studenti in Alto Adige torneranno tra i banchi il 6 settembre, gli ultimi saranno quelli di Puglia e Calabria, il 20. Ma ormai ci siamo al grande rientro della scuola: imperativo del governo è al 100%. Niente Dad. Sarà così si chiedono le famiglie? Il Comitato priorità alla scuola conferma: manifestazione il 20 settembre con lo slogan “Le carenze strutturali non si vaccinano”. I presidi restano preoccupati. E ieri il chiarimento tra il ministro Bianchi e i sindacati non è andato benissimo. Nel rush finale rimangono nodi da sciogliere, sono nei dettagli e nelle interpretazioni di regole già stabilite in decreti, protocolli e note tecniche.
I timori dei dirigenti
Insegnanti e bidelli per entrare a scuola hanno l’obbligo del Green Pass, dovranno cioè essere vaccinati o farsi ciclicamente un tampone. Pena la sospensione, dopo cinque giorni, dallo stipendio, ha ribadito il ministro Bianchi al meeting di Rimini. Il controllo spetta ai presidi, che protestano: «Con le regole attuali si blocca la scuola». Lo spiega Alessandra Francucci, voce dell’Andis, associazione dei dirigenti scolastici: «Ci trattano come i ristoratori nei confronti dei clienti — osserva —. Per privacy possiamo prendere atto solo del Green Pass, senza sapere quando scade e se si riferisce a tamponi o alla vaccinazione, quindi va controllato praticamente ogni giorno. Come facciamo? Un intralcio pesante al regolare svolgimento dell’attività scolastica». Sulla stessa linea l’Anp. Bianchi, dopo un incontro tra i tecnici dell’Istruzione e della Salute lunedì, ha rinviato al Garante della privacy la richiesta di facilitare il controllo dei Green Pass nelle scuole, in particolare per il personale vaccinato. Ma al momento, secondo quanto anticipato a Repubblica , non sembrano esserci spiragli.
Vaccinazioni e tamponi
All’incontro di ieri con i sindacati si è consumata la rottura con la Uil Scuola che chiede tamponi gratuiti per tutto il personale scolastico non vaccinato. Bianchi ha tenuto il punto: solo per i docenti “fragili” esentati dal vaccino con certificato medico. Un punto caldo che creerà tensioni alla ripresa, anche rispetto alla gestione delle classi con casi positivi tra alunni con genitori vaccinati o no-vax. Il governo punta molto sul piano vaccinale (il personale scolastico non vaccinato va dal 19 al 6% a seconda delle Regioni, i ragazzi 12-19 anni con almeno la prima dose sopo poco sopra il 50%) e test salivari a campione a oltre 110mla studenti al mese. La Flc-Cgil chiede che gli screening siano estesi al personale.
Le quarantenedifferenziate
Sono differenziate secondo una circolare del ministero della Salute: in caso di un positivo in classe la quarantena sarà di 7 giorni per i vaccinati con doppia dose e di 10 per quelli che non hanno fatto la puntura. Dunque ci saranno ritorni in Dad scaglionati e saranno da gestire.
Un metro tra i banchi o no?
Il distanziamento di un metro tra “rime buccali” in aula non è più tassativo: va garantito “salvo che le condizioni strutturali-logistiche degli edifici non lo consentano”. Nel caso gli alunni devono tenere la mascherina, che comunque è già obbligatoria sempre a scuola, dai 6 anni in su. Tutto bene? La regola c’è, ma i presidi non sanno come muoversi, attendono direttive specifiche in particolare sulle classi da 28-30 studenti. La prossima settimana il Capo Dipartimento Stefano Versari li incontrerà Insegnanti e bidelli
Il punto più dolente. Quest’anno sono state anticipate le nomine in ruolo ed è corsa contro il tempo per il conferimento delle supplenze. Ma il nodo vero è sul personale aggiuntivo (ex Covid): sono stati appena ripartiti alle Regioni 422 milioni, serviranno per gestire l’emergenza e per il recupero degli apprendimenti. Ma saranno contratti solo fino al 31 dicembre, quando scade lo stato di emergenza. E non si potrà con questo personale sdoppiare le classi numerose o garantire la sorveglianza e le pulizie extra anti-Covid con i bidelli per tutto l’anno scolastico.
Il rebus mezzi pubblici
Le capienze dei mezzi sono state portate all’80%. Ma ancora mancano i piani dettagliati delle Regioni per potenziare il servizio, in particolare al mattino, e per scaglionare gli ingressi. Il ministro Giovannini incontrerà giovedì i governatori.

Graduatorie ATA terza fascia: nuove tipologie di supplenza da settembre 2021. Le novità

da OrizzonteScuola

Di Ilenia Culurgioni

In via di pubblicazione le graduatorie definitive di terza fascia ATA. Da settembre le convocazioni per le supplenze. Con l’avvio del nuovo anno scolastico diverse saranno le novità per le supplenze da terza fascia ATA con le assunzioni a tempo determinato extra per le esigenze legate alla pandemia.

Come ogni anno i candidati verranno convocati per la sostituzione del personale, dopo che risulteranno esaurite le graduatorie di prima e seconda fascia.

Tornerà l’organico Covid, ma quest’anno gli incarichi saranno soltanto fino al 30 dicembre 2021. Le unità di personale ATA utilizzate per queste supplenze saranno 22 mila contro le 50 mila dello scorso anno scolastico. Si tratterà in particolare di collaboratori scolastici e amministrativi.

Novità dell’anno scolastico 2021/22 saranno dal 1° settembre le supplenze per la sostituzione del personale senza il possesso del green pass. I contratti verranno stipulati dal quinto giorno di assenza ingiustificata e dureranno fino al rientro a scuola dello stesso assente.

Un’altra novità è contenuta nel protocollo di sicurezza per il rientro a scuola del 14 agosto, in cui si legge:

il Ministero si impegna a dare indicazioni agli Uffici Scolastici Regionali affinché, in organico di fatto, o nell’ambito delle risorse finanziarie da assegnare alle istituzioni scolastiche ai sensi dell’art. 58, comma 4 ter del DL n. 73/2021, sia possibile reclutare, ove ve ne sia la effettiva necessità, su richiesta della singola istituzione scolastica, oltre al personale docente a tempo
determinato, anche una o più unità di personale ATA a tempo determinato presso ciascuna istituzione scolastica che possa supportare il dirigente scolastico negli adempimenti derivanti dall’applicazione della normativa anticovid“.

Altre assunzioni ATA a tempo determinato, dunque, per supportare i dirigenti scolastici negli adempimenti dovuti all’applicazione delle norme anti contagio.

Assunzioni su posti residuati ex LSU: ancora una novità riguarda le supplenze sui posti rimasti vacanti dopo le stabilizzazioni degli ex LSU. Le supplenze in questo caso saranno fino al termine delle attività didattiche (30 giugno).

ATA, posti 1000 assistenti tecnici a disposizione anche del secondo ciclo

da OrizzonteScuola

Di redazione

I 1000 posti destinati agli assistenti tecnici per le scuole del primo ciclo possono essere messi a disposizione anche delle scuole del secondo ciclo: è quanto previsto dalla nota del ministero dell’Istruzione numero 26613 del 26 agosto 2021. Ciò potrà avvenire solo dopo che risulteranno esaurite le disponibilità provinciali

Nei casi in cui i posti assegnati a codesti Uffici con il decreto organici ATA – si legge nella nota – risultino essere stati parzialmente coperti a seguito delle operazioni di mobilità da personale già di ruolo, può disporsi la nomina del nuovo contingente anche su istituzioni scolastiche del secondo ciclo di istruzione.

Le assunzioni restano esercitabili esclusivamente per il profilo professionale di assistente tecnico per i laboratori “Informatica” (cod. T72).

Pertanto è esclusa ogni forma di compensazione a valere su differenti categorie dello stesso personale o sui restanti profili
professionali ATA.

NOTA 26613 26 agosto 2021

Assunzioni ATA ex LSU, su posti residuati supplenze da graduatorie fino al 30 giugno. NOTA

da OrizzonteScuola

Di redazione

I posti residui dalla seconda procedura assunzionale degli ex LSU andranno a supplenza agli aspiranti presenti in graduatoria: è quanto previsto dalla nota 26615 del 26 agosto 2021. Le supplenze saranno fino al termine delle attività didattiche ma i contratti dovranno avere la clausola risolutiva qualora venga individuato l’avente diritto alla nomina.

I posti eventualmente rimasti vacanti e disponibili – spiega la nota -, a conclusione della procedura selettiva in corso di svolgimento sono ricoperti mediante incarichi a tempo determinato, nelle more dell’eventuale svolgimento dell’ulteriore fase assunzionale di cui al comma 5-septies, al fine di garantire il regolare svolgimento delle attività didattiche in idonee condizioni igienico-sanitarie.

Pertanto i posti disponibili potranno essere gestiti, analogamente a quanto previsto per lo scorso anno scolastico dalla nota prot. n. 26841 del 5.9.2020, mediante il conferimento di supplenze temporanee fino al termine delle attività didattiche (30 giugno).

Nota 26615 26-agosto-2021 

Green pass, scongiurate le code per entrare a scuola: ai presidi una piattaforma che incrocia codici fiscali e vaccinazioni

da La Tecnica della Scuola

Ai dirigenti scolastici potrebbero arrivare presto delle risposte concrete sulla verifica automatica, senza alcune lesione della privacy, a proposito del possedimento del Green pass da parte dei docenti e del personale Ata in servizio nella scuola da loro diretta: a dirlo a sindacati sono stati i dirigenti del ministero dell’Istruzione, giovedì 26 agosto, durante il primo Tavolo tecnico nazionale sulla prevenzione del contagio da Covid-19 nelle scuole, composto da rappresentanti del ministero dell’Istruzione e della Salute, oltre che delle organizzazioni sindacali firmatarie del Protocollo per la Sicurezza. Per l’Amministrazione erano presenti i capi dipartimento Stefano Versari e Jacopo Greco; in rappresentanza del Ministero della Salute era presente il dottor Andrea Seddu.

Le segreteria informate direttamente

Secondo quanto riferito dall’amministrazione ai sindacati, l’intenzione dei dicasteri che stanno seguendo il caso è quella di creare, ovviamente prima dell’inizio delle lezioni, una piattaforma informatica che consentirà di incrociare i codici fiscali con quelli relativi alle vaccinazioni e ai tamponi eseguiti, restituendo alle segreterie delle scuole la situazione del personale con modalità semplificate e semplici da gestire: se ne stanno occupando i ministeri coinvolti assieme al Garante della privacy.

La soluzione, se rispettosa della privacy dei dipendenti della scuola, sarebbe ben gradita ai lavoratori e agli stessi sindacati: “Non è a nostro avviso ipotizzabile, nelle scuole, uncontrollo quotidiano dei lavoratori che a vario titolo accedono agli istituti”, ha fatto sapere la Flc-Cgil.

Serve il sì del Garante della Privacy

“La soluzione tecnica – riferisce la Cisl Scuola, che ha partecipato all’incontro – è già strutturata e disponibile e sulla stessa il Garante della Privacy ha chiesto l’adozione di un provvedimento formale”.

Inoltre, è trapelato che il Ministero starebbe conducendo i necessari approfondimenti in merito alla natura del provvedimento da emanare, sotto forma di DPCM o Decreto ministeriale.

Sempre il sindacato guidato da Maddalena Gissi riferisce che “alla luce del quadro normativo esistente, è stata esclusa la possibilità di un rinvio dell’applicazione del DL 111/2021 così come quella di prevedere una possibilità di autocertificazione da parte dei lavoratori”.

I ‘fragili’ non devono fare tamponi

Durante l’incontro sono state esaminate anche le problematiche relative al personale cosiddetto “fragile” ed in generale in possesso di certificato di esenzione: un certificato che inizialmente può essere anche solo cartaceo, sino all’attivazione della digitalizzazione del certificato.

“Anche sulla scorta del parere del Ministero della Salute – scrive ancora la Cisl Scuola -, si è rilevato che questo personale non dovrà sottoporsi a tampone per accedere a scuola”, confermando quindi indirettamente la sostanziale inutilità dell’accordo, almeno come è stato inteso dal Ministero di Viale Trastevere, che concederebbe i tamponi gratuiti solo ai lavoratori ‘fragili’ non vaccinati.

“Rispetto ai tamponi – ha detto la Flc-Cgil – abbiamo chiesto di precisare la procedura di accesso al tampone gratuito per tutti coloro che ne avessero necessità (compreso chi pur essendo vaccinato entri in contatto con un positivo o contragga il virus, o chi non ha ancora il green pass per questioni burocratiche). Infatti, il costo del tampone per poter lavorare in sicurezza non può ricadere sul lavoratore”.

Tra le ipotesi al vaglio, c’è anche quella, nell’ambito della sorveglianza sanitaria, che “il medico competente di ciascuna scuola” possa “comunque prevedere eventualmente un sistema di screening su questi lavoratori e sui lavoratori fragili, per garantirne la sicurezza.

Sempre rispetto ai lavoratori “fragili”, è confermato il quadro delle precedenti disposizioni anche in relazione alla sorveglianza sanitaria da parte del medico del lavoro.

Le sanzioni sono atti dovuti

Sul fronte dei “provvedimenti sanzionatori, è stato ribadito che non si tratta di procedure disciplinari ma di atti dovuti in adempimento di previsioni di legge. È stato chiesto all’Ufficio legislativo del Ministero di fornire specifici modelli per uniformare i comportamenti sul territorio nazionale”.

Il dicastero dell’Istruzione ha confermato che anche nell’a.s. 2021/22 “il gel e le mascherine chirurgiche continueranno ad essere fornite dalla struttura commissariale. Le mascherine dovranno essere sempre indossate all’interno dell’edificio, anche nel caso in cui sia possibile garantire il distanziamento di un metro”.

Rimane il problema irrisolto delle classi dove non sarà possibile praticare il distanziamento di almeno un metro: è vero che non è più indispensabile, ma i sindacati hanno chiesto chiarimenti; l’amministrazione ha fatto sapere che ha già chiesto approfondimenti al ministero della Salute.

I fondi in arrivo alle scuole

È stato sottolineato, riferisce ancora la Cisl Scuola, che sono già disponibili per le scuole i fondi derivanti dalla ripartizione dei 350 milioni di euro destinati all’acquisto di beni e servizi strumentali funzionali all’avvio dell’anno scolastico (circa 60.000 euro per istituzione scolastica).

Sono state nel frattempo comunicate agli Usr le risorse da ripartire tra le scuole per gli incarichi sino al 30 dicembre sia del personale docente (per il recupero degli apprendimenti anche attraverso l’attivazione di gruppi di alunni) che del personale ATA: sono i cosiddetti lavoratori Covid, che l’anno scorso superarono le 70 mila unità, mentre quest’anno saranno circa 40 mila.

Si tratta di fondi che dovrebbero garantire l’assegnazione, a ciascuna istituzione scolastica, delle stesse risorse già utilizzate lo scorso anno scolastico al fine di rispettare le disposizioni sul distanziamento.

Un ulteriore intervento, di carattere sperimentale, consisterà nell’attribuzione di risorse per complessivi 22 milioni di euro alle scuole con più di cinque classi con parametri di affollamento superiori a quanto previsto dalla normativa vigente.

Nei prossimi giorni saranno convocati anche i tavoli regionali. Rimane confermato il servizio di Help desk a supporto delle istituzioni scolastiche sarà pienamente attivo dal primo settembre.

Docenti con doppio lavoro, quali attività sono compatibili e quali no

da La Tecnica della Scuola

Già nel 1957 con il decreto n° 3, recanti disposizioni concernenti lo statuto degli impiegati civili dello Stato, il titolo V all’art. 60 affronta la problematica relativa all’incompatibilità e al cumulo d’impieghi tra i dipendenti della pubblica amministrazione.

Nell’occuparsi specificatamente dei casi d’incompatibilità afferma: “L’impiegato non può esercitare il commercio, l’industria, né alcuna professione o assumere impieghi alle dipendenze di privati o accettare cariche in società costituite a fine di lucro, tranne che si tratti di cariche in società o enti per le quali la nomina è riservata allo Stato e sia all’uopo intervenuta l’autorizzazione del ministro competente”.

Il problema dell’incompatibilità, in modo specifico per i docenti, è ripreso nell’art. 508 del decreto 297 del 1994 e in seguito dall’art. 53 del decreto 165 del 2001.

A oggi comunque la normativa non è molto chiara nella misura in cui alcune attività incompatibili, diventano compatibili se autorizzati.
In sintesi vediamo quali sono le attività incompatibili, compatibili e compatibili se autorizzati riguardo alla funzione docente.

La funzione docente è incompatibile con le seguenti attività:

  • Impartire lezioni private ad alunni del proprio istituto e nel caso dovesse impartire lezioni private ad alunni di altri istituti, dovrà informare il dirigente scolastico comunicando i nominativi degli alunni e la loro provenienza;
  • Assumere altro rapporto d’impiego pubblico.
  • Svolgere attività commerciali, industriali e professionali.
  • Assumere o mantenere impieghi alle dipendenze di privati.
  • Accettare cariche in società costituite a fine di lucro, tranne che si tratti di cariche in società o enti per i quali la nomina è riservata allo Stato e sia intervenuta l’autorizzazione del Ministero della pubblica istruzione.

La funzione docente è compatibile con le seguenti attività:

  • Assumere cariche in cooperative, fondazioni, associazioni di volontariato, costituite senza fine di lucro.

La funzione docente è compatibile con le seguenti attività previa autorizzazione del Dirigente Scolastico:

  • Il personale docente con contratto part-time con prestazioni che non superino il 50 % del tempo pieno, può svolgere:
    – attività commerciali, industriali, e professionali (ingegnere, architetto, notaio ecc).
    – Impiego alle dipendenze di privati.
  • Attività lavorativa subordinata, a condizione che non sei in conflitto con gli interessi dell’amministrazione.
  • Attività volta all’espressione e alla manifestazione del pensiero.
  • Attività di formazione
  • Partecipare in società senza alcun incarico, ma da semplice socio.
  • Incarico occasionale da altre amministrazioni pubbliche o da altre scuole
  • Attività di libera professione di cui sia prevista l’iscrizione all’albo professionale.

Flc Cgil Sicilia, dopo il convegno dei dirigenti scolastici: più chiarezza e risorse

da La Tecnica della Scuola

A conclusione del seminario propedeutico sull’avvio dell’anno scolastico, sulle problematiche relative al ritorno in classe, organizzato dalla Flc-Cgil Sicilia, che si è tenuto ad Enna mercoledì 25 e giovedì 26 agosto, dal titolo: “La dirigenza scolastica nell’emergenza covid”, Adriano Rizza, segretario Flc Cgil Sicilia, ha ribadito che  “sono ancora tante le perplessità manifestate dai nostri dirigenti scolastici alla luce del fatto che mancano delle indicazioni chiare e definite da parte del governo rispetto alle procedure da adottare nelle scuole”.

“Al di là della polemica legata al vaccino e al green pass – ha aggiunto – riteniamo altrettanto importante il tema delle risposte economiche. Poche quest’anno quelle messe in campo, soprattutto risorse che non garantiscono l’organico covid per tutto l’anno scolastico e non fino al 31 dicembre 2021. Perchè con quell’organico i dirigenti scolastici possono sdoppiare classi numerose, che sono tantissime quest’anno in Sicilia, e quindi ridurre il numero degli alunni per classe e garantire quel distanziamento che è fondamentale per fronteggiare l’emergenza pandemica che non sappiamo quanto durerà ancora”.

Sulle stesse problematiche anche Stefano Suraniti, dirigente Ufficio scolastico regionale Sicilia: “Stiamo cercando di supportare le scuole in questo avvio che è complesso. Rispetto allo scorso anno partiamo da una base importante: abbiamo l’88 % del personale scolastico che ha ricevuto la prima dose e quindi già sicuramente questo dato rafforza di più le condizioni di sicurezza sia per gli alunni che per il personale scolastico”.

“Il Ministero dell’istruzione – prosegue – ha stanziato proprio ieri circa 23 milioni di euro per quanto riguarda l’edilizia scolastica, affitti e noleggi, che andranno a risolvere alcune criticità nell’ambito degli spazi aggiuntivi necessari per il distanziamento. Nei prossimi giorni faremo una conferenza di servizi con i dirigenti scolastici per dare indicazioni e ascoltare le riflessioni e le osservazioni al fine di dare risposte che possano garantire a tutto il rientro a scuola in sicurezza”.

Alfio Mannino, segretario Cgil Sicilia, chiede a sua volta chiarezza su tutti i temi che riguardano la sicurezza. “Perchè il fatto che ad oggi non si capisca bene il ruolo e la funzione che si voglia dare al green pass per noi è un fatto grave ed alimenta solo confusione negli istituti scolastici”.

“Servono quegli investimenti strutturali che noi abbiamo sempre rivendicato – ha aggiunto- affinchè davvero si possano dare quelle risposte sui temi dell’edilizia scolastica, della digitalizzazione. Pensavamo, e questo era il nostro auspicio, che l’insegnamento della pandemia determinasse davvero quel cambio politico soprattutto per quanto riguarda la scuola e la formazione che poteva davvero determinare un nuovo modello dell’istruzione. Purtroppo così non è stato, la pandemia la si sta affrontando solo nell’emergenza, senza provare a dare risposta in termini strutturali”.

“Credo che ci sia la necessità di un cambio di passo e noi chiediamo al governo nazionale e regionale quelle scelte necessarie per rilanciare l’istruzione”.

Anche il vice segretario del Partito democratico, Giuseppe Provenzano, chiede chiarezza sul green pass e attacca il governo regionale sulle vaccinazioni.

“La priorità per l’Italia e per il Mezzogiorno in particolare è tornare a scuola in presenza, perchè l’anno scorso la didattica a distanza ha allargato le disuguaglianze sociali e territoriali. Ecco perchè è essenziale in questi giorni chiarire tutti gli aspetti applicativi legati all’introduzione dell’obbligo di green pass che è ciò che ci consente di ripartire e riaprire in sicurezza”.

“C’è un gravissimo elemento di preoccupazione per la Sicilia. Una regione che è all’ultimo posto in Italia per numero di vaccinazioni e questo è il frutto dell’inadeguatezza e della responsabilità della giunta regionale che stanno creando un danno economico alla Sicilia per quanto riguarda la stagione turistica, ma soprattutto rischiano di mettere a repentaglio la ripartenza e la riapertura in sicurezza delle nostre scuole, con un danno gravissimo per i nostri bambini e questo è davvero inaccettabile”.

Supplenze da graduatorie Istituto, spetta anche in mancanza di green pass

da La Tecnica della Scuola

La mancanza del green pass non può essere considerato, almeno che non si rivedano tutte le norme attualmente in vigore sulle supplenze, come un requisito per escludere un docente inserito in graduatoria di Istituto che aspira ad avere una supplenza.

Supplenze da graduatoria Istituto

Bisogna ricordare che gli incarichi di supplenza sono disposti attingendo dalle graduatorie provinciali e di istituto sulla base delle norme dell’OM 60/2020. Per le supplenze brevi, come per esempio le maternità e la malattia dei docenti titolari, il dirigente scolastico potrà individuare il docente supplente scorrendo le graduatorie di Istituto.

Anche per le ore lasciate dai docenti titolari della legge 104/92, il dirigente scolastico deve ricorrere alla graduatorie di Istituto per individuare il supplente fino al termine delle lezioni.

Supplenza e green pass

Alcuni dirigenti scolastici si chiedono se, in caso di convocazione per una supplenza, debbano escludere gli aspiranti che non abbiano il green pass. Allo stato attuale della normativa sulle supplenze, almeno che non intervengano modifiche dell’ultimo momento, il dirigente scolastico non potrebbe chiedere il green pass a un potenziale supplente, ma deve convocare gli aspiranti secondo l’ordine di graduatoria e accertarne la disponibilità. La supplenza verrà assegnata al docente disponibile e che si trova più in alto in graduatoria di Istituto.

Soltanto dopo, all’atto della presa di servizio, il dirigente scolastico potrà accertare il possesso della certificazione verde da parte del supplente e garantirne l’ingresso a scuola e in classe.

In buona sostanza il non essere vaccinato da parte di un aspirante supplente, al momento e con le attuali regole, non dovrebbe pregiudicare il diritto alla supplenza. Certo è che all’atto della presa di servizio, anche il supplente come tutto il personale di ruolo, dovrà avere il green pass.

Rientro a scuola: ecco tutte le regole per gli studenti

da La Tecnica della Scuola

Il primo di settembre è previsto il rientro a scuola, per la maggior parte dei docenti che dovranno prendere servizio, inclusi i neo immessi in ruolo, ma anche per gli alunni della fase 3 del piano scuola d’estate.

Quello che sappiamo ad oggi, dalle indicazioni del Cts poi rinnovate dal Ministero dell’istruzione a seguito di una prima intesa dei sindacati e di una nota di chiarimento, lo riportiamo a seguire. Ecco le principali misure per gli studenti.

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Rientro a scuola: ecco tutte le regole per gli studenti

Dovranno indossare la mascherina?

Sì, sopra i sei anni l’uso della mascherina è obbligatorio per tutti, salvo che nei casi di disabilità non compatibili con i dispositivi di protezione.

Non si porterà la mascherina invece in quelle classi che dovessero avere tutti gli studenti vaccinati.

Le mascherine dovranno essere di tipo chirurgico, no Ffp2, e verranno anche quest’anno fornite dalle scuole.

Gli alunni dovranno mantenere il distanziamento?

Sì, ma solo laddove le condizioni lo permettano: rispetto allo scorso anno il distanziamento minimo di un metro è solo “raccomandato”.

Gli alunni di classi diverse dovranno entrare a scuola in maniera scaglionata?

Sì, bisognerà che gli istituti si attrezzino per ingressi scaglionati e ove possibile per accessi differenziati.

Come si svolgerà l’ora di educazione fisica?

All’aperto nessuna mascherina, ma si richiede il distanziamento interpersonale di almeno due metri. È preferibile praticare attività motorie che favoriscono il distanziamento.

Gli alunni avranno garantiti servizi scuolabus o altro genere di servizi di trasporto?

Ad oggi si sa che la capienza dei mezzi sarà all’80%. Si sta cercando di fornire scuolabus anche ai ragazzi delle superiori e altri mezzi alternativi, a partire dal bike sharing.

Che tipo di didattica svolgeranno?

La didattica sarà prevalentemente in presenza. La DAD solo in casi eccezionali.

L’ingresso a scuola dei genitori è consentito?

L’accompagnamento è concesso ad un solo genitore, nel rispetto delle regole generali di prevenzione dal contagio (incluso l’uso della mascherina). Per il resto si prediligano comunicazioni a distanza.

Classi pollaio, Bianchi: “Sono il 2,9% in Italia e concentrate negli istituti tecnici”

da La Tecnica della Scuola

Tanti i temi toccati dal ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi nel corso di ‘Morning News‘ su Canale 5. Oltre ai controlli del green pass e alle novità su vaccinazioni e quarantene, il ministro ha anche parlato delle classi pollaio, aspetto spesso evidenziato come uno dei punti critici della scuola:

“La norma attuale prevede classi da 15 a 27 (poi col PNRR affronteremo questi temi), le classi che sono fuori norma sono il 2,9% su base nazionale e sono concentrate soprattutto negli istituti tecnici delle grandi città. Noi agiamo su queste, facciamo interventi mirati. Che prevedono ad esempio che il personale Covid venga concentrato su queste situazioni”.

“C’è un altro problema, quasi il 15% delle classi primarie in Italia hanno meno di 15 studenti, cominciamo ad avere problemi di caduta demografica da più parti, non solo in montagna. Si fa fatica a fare le prime classi, la prima elementare”.

Ministro Bianchi: ‘In questi giorni forte aumento di vaccinati tra il personale scolastico’

da Tuttoscuola

C’è un forte aumento dei vaccinati in questi ultimi giorni tra il personale scolastico. Chi ha il vaccino o il Green pass va a scuola, gli altri verranno sospesi. Il tampone lo faremo al personale solo secondo le indicazioni delle autorità sanitarie. Il tampone non è un sostituito del vaccino ma semplicemente un atto di tracciamento”. E’ quanto dichiarato dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, nel corso di un’intervista rilasciata a Morning News di Canale 5.

“L’obbligo del Green pass non riguarda gli studenti della scuola” ma solo gli studenti universitari. “La scuola opera su classi di persone che si conoscono e c’è la possibilità di verifiche quotidiane della situazione” di eventuali contagi da Covid, ha spiegato ancora il Ministro. “Quando in una classe c’è un ragazzo positivo verrà allontanato, e anche gli altri alunni, e si verificherà l’ampiezza del cluster. Ora si isolano esattamente le situazioni di rischio che viene monitorato senza più generalizzare. Non c’è più il rischio di Regioni in quarantena“.

Per quanto riguarda la questione dei controlli dei Green pass a scuola “stiamo lavorando con presidi e il Garante della Privacy per avere uno strumento semplice e facile che permetta ai presidi tutte le mattine di controllare chi ha il disco verde e chi il disco rosso”, ha detto ancora Bianchi. Per quanto riguarda i tempi di sviluppo della piattaforma, sarà disponibile da “quando i ragazzi saranno a scuola”.