ON MY MIND. The State of the World’s Children 2021

UNICEF/Rapporto salute mentale in Europa: 9 milioni di adolescenti (tra i 10 e i 19 anni) convivono con un disturbo legato alla salute mentale. Il suicidio è la seconda causa di morte tra i giovani (15-19 anni). 

Lanciata l’Analisi europea tratta dal rapporto “La condizione dell’infanzia nel mondo: Nella mia mente”. 

  • Circa 1.200 bambini e adolescenti fra i 10 e i 19 anni pongono fine alle loro vite ogni anno, ovvero 3 vite al giorno perse a causa di suicidi in Europa.  
  • In Italia si stima che il 16,6% dei ragazzi e delle ragazze fra i 10 e i 19 anni soffrano di problemi legati alla salute mentale.

15 ottobre 2021 – Secondo il nuovo rapporto lanciato oggi, l’UNICEF ricorda che il suicidio è la seconda causa di morte tra i giovani in Europa. Solo gli incidenti stradali causano più decessi tra i giovani tra i 15 e i 19 anni. Il rapporto mostra anche che il 19% dei ragazzi europei tra i 15 e i 19 anni soffre di problemi legati alla salute mentale, seguiti da oltre il 16% delle ragazze nella stessa fascia d’età. 9 milioni di adolescenti in Europa (tra i 10 e i 19 anni) convivono con un disturbo legato alla salute mentale; l’ansia e la depressione rappresentano oltre la metà dei casi.  

Mentre il COVID-19 continua a causare caos nelle vite, il Brief – un’analisi con focus sull’Europa del rapporto annuale dell’UNICEF “La condizione dell’infanzia nel mondo: Nella mia mente” – esamina le problematiche che colpiscono i bambini e la salute mentale e il benessere di bambini e giovani in Europa. Lo studio fornisce anche dati preoccupanti sullo stress cui sono sottoposti, insieme a chiare raccomandazioni per i governi in Europa e le istituzioni dell’Unione Europea. 

ALTRI DATI DEL RAPPORTO: Circa 1.200 bambini e adolescenti fra i 10 e i 19 anni pongono fine alle loro vite ogni anno, ovvero 3 vite al giorno perse a causa di suicidi in Europa.  La percentuale di suicidio nel 2019 fra i ragazzi è stimata di gran lunga maggiore rispetto alle ragazze, rispettivamente il 69% e il 31%, e la fascia di età più colpita è fra i 15 e i 19 anni (1.037 contro i 161 fra i 10 e i 14 anni).  La percentuale di problemi legati alla salute mentale per i ragazzi e le ragazze in Europa fra i 10 e i 19 anni è del 16,3%, mentre il dato globale nella stessa fascia di età è del 13,2%. Le nazioni con la percentuale maggiore in Europa fra le 33 prese in esame sono: Spagna (20,8%), Portogallo (19,8%) e Irlanda (19,4%), mentre quelle con la percentuale minore si trovano principalmente in Europa orientale: Polonia (10,8%), Repubblica Ceca (11%), Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia (11,2%). 
IN ITALIA: In Italia si stima che, nel 2019, il 16,6% dei ragazzi e delle ragazze fra i 10 e i 19 anni soffrano di problemi legati alla salute mentale, circa 956.000 in totale. Fra le ragazze, la percentuale è maggiore (17,2%, pari a 478.554) rispetto ai ragazzi (16,1%, pari a 477.518).   

“La pandemia da COVID-19 ha evidenziato diversi fattori che hanno messo a rischio la nostra salute mentale: isolamento, tensioni familiari, perdita di reddito”, ha dichiarato Sua Altezza Reale la Regina Mathilde del Belgio, che oggi interverrà alla presentazione del Brief all’Unione Europea a Bruxelles. “Troppo spesso i bambini e i giovani portano il peso di tutto questo. Dobbiamo investire tempo, sforzi e impegno per rafforzare e migliorare la nostra salute mentale e i sistemi sociali per garantire a ogni bambino accesso al benessere mentale e un’infanzia felice.”  

 “L’analisi europea offre una triste lettura, ma diverse e chiare raccomandazioni,” ha dichiarato Geert Cappelaere, Rappresentante UNICEF per le Istituzioni dell’Unione Europea. “Ora sappiamo che non agire ha un costo elevato – in termini di peso sulle vite umane, sulle famiglie, sulle comunità ed economici – e anche che ci sono chiari interventi che i governi nazionali delle Istituzioni dell’Unione Europea, le famiglie e le scuole possono intraprendere. Lì si deve focalizzare la nostra attenzione.”  

La nuova analisi del Brief europeo “La condizione dell’infanzia nel mondo: Nella mia mente” indica che la perdita annuale di capitale umano che deriva dalle condizioni generali di salute mentale in Europa tra i bambini e i giovani tra 0 e 19 anni è di 50 miliardi di euro*.   

“Questo rapporto arriva in un momento molto importante per i bambini e i giovani, registra una crisi che è stata tristemente costruita, ma ho paura per ciò che verrà. Questa crisi è stata peggiorata dalla pandemia. I politici e gli adulti hanno l’opportunità di fare qualcosa adesso. Investite su di noi ora, prima che sia troppo tardi. Permetteteci di non essere la generazione perduta del COVID-19″ (Erika, 17 anni, Irlanda). 

“La scuola non dovrebbe essere soltanto studio, è un luogo dove possiamo imparare a costruire società sane. Programmi di sostegno nelle scuole per poter parlare apertamente con i gruppi di coetanei su ciò che ci stressa, sul nostro benessere, funzionano. Abbiamo delle soluzioni, abbiamo solo bisogno che vengano considerate prioritarie e implementate in modo efficace” (Elliot, 16 anni, Irlanda). 

“La pandemia da COVID-19 è anche un’emergenza di salute mentale che ha conseguenze su bambini e giovani in Europa,” ha dichiarato Stella Kyriakides, Commissario Europeo. “Una vera Unione della Salute Europea aiuterà a investire lì dove è più necessario: per promuovere una salute mentale positiva e accedere a un sostegno per i nostri bambini – il futuro dell’Europa.” 

Oltre agli investimenti sull’assistenza all’infanzia di qualità, sulla genitorialità e sulle misure per le famiglie in tutti i settori, l’UNICEF identifica 5 interventi prioritari per le istituzioni europee e i governi nazionali: 

  1. Supportare interventi per facilitare l’accesso dei gruppi vulnerabili a servizi per la salute mentale e fornire migliori infrastrutture regionali. 
  2. Includere l’accesso ai servizi per la salute mentale nei piani di azione nazionali, anche sfruttando le opportunità offerte dalle tecnologie digitali e online per ridurre i gap nell’accesso al supporto per la salute mentale. 
  3. Fornire programmi a scuola per diffondere consapevolezza e capacità di adattamento emotivo per gli adolescenti; integrare servizi di consultorio per la salute mentale; formare insegnanti e staff scolastico; creare spazi sicuri per i bambini di confronto e condivisione. Integrare programmi di genitorialità positiva che prevengono la violenza domestica. L’Unione Europea dovrebbe supportare iniziative per “l’apprendimento sicuro” per porre fine alla violenza a scuola e tramite la scuola affinché i bambini si sentano liberi di imparare, crescere e realizzare i propri sogni.  
  4. Investire risorse adeguate per formare gli operatori sanitari e sociali sulla salute mentale per supportare i servizi per i bambini che migrano. 
  5. Incorporare azioni mirate sulla salute mentale e il benessere psicosociale nell’assistenza ufficiale per lo sviluppo dedicata allo sviluppo umano, così come nei programmi umanitari di preparazione, risposta e ripresa per rispondere ai bisogni di tutte le popolazioni colpite da emergenze, compresa la protezione dell’infanzia durante crisi umanitarie. 

È possibile seguire l’evento in diretta streaming del lancio del brief sull’Europa della pubblicazione dell’UNICEF “La condizione dell’infanzia nel mondo: Nella mia mente” oggi (15 ottobre) dalle 10 alle 11 al link: https://webcast.ec.europa.eu/unicef-state-of-the-worlds-children-report-on-mental-health 

*Lista dei paesi compresi in questo calcolo: Austria, Belgio, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Irlanda, Italia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito. I dati si riferiscono alla parità di potere d’acquisto in dollari. 

Note. Le stime sulle cause di morte tra gli adolescenti sono basate sui dati del Global Health Estimates 2019 dell’OMS. Le stime sulla prevalenza delle diagnosi dei disturbi mentali sono basate sul Global Burden of Disease Study dell’Institute of Health Metrics and Evaluation’s (IHME).   

Obbligo scolastico può essere assolto con l’istruzione parentale. Chiarimenti

da OrizzonteScuola

Di redazione

L’istruzione parentale è una delle forme con le quali può essere assolto l’obbligo scolastico. Al proposito il Decreto legislativo 13 aprile 2017 n. 62 art. 23 stabilisce che: “In caso di istruzione parentale, i genitori dell’alunna o dell’alunno, della studentessa o dello studente, ovvero coloro che esercitano la responsabilità genitoriale, sono tenuti a presentare annualmente la comunicazione preventiva al dirigente scolastico del territorio di residenza. Tali alunni o studenti sostengono annualmente l’esame di idoneità per il passaggio alla classe successiva in qualità di candidati esterni presso una scuola statale o paritaria, fino all’assolvimento dell’obbligo di istruzione”

A ricordarlo una Nota dell’Usr Lombardia.

Gli studenti devono essere registrati in anagrafe al Sidi? La risposta è sì. La norma primaria non prevede che i genitori si avvalgano della facoltà di richiedere gli esami di idoneità, ma prescrive che gli studenti debbono sostenerli – chiarisce l’usr.

Di qui la necessità di mantenere in anagrafe gli studenti e i loro tutori legali per i dovuti controlli da parte dell’istituzione scolastica.

Gli studenti che si avvalgono di istruzione parentale, inoltre, debbono essere registrati nelle anagrafiche del SIDI, senza con ciò risultare iscritti; pertanto, la cancellazione dei loro dati, spesso richiesta da parte delle famiglie che invocano il diritto all’“istruzione famigliare” è impossibile e il fondamento della necessità di trattare il dato (anagrafica, residenza, recapito, tutori) trova fondamento nell’obbligo di controllo in capo all’Istituzione scolastica.

Assolvimento obbligo

L’ordinamento scolastico vigente continua a prevedere la possibilità – per i genitori o per chi detiene la responsabilità genitoriale – di non far frequentare la scuola dell’obbligo ai minori, ma di svolgere un percorso di istruzione “privato”, autogestito o realizzato con l’ausilio di soggetti esterni.

Connesso a tale diritto, resta però fermo l’obbligo – per i genitori o per chi detiene la responsabilità genitoriale – di “dimostrare la capacità tecnica o economica e darne comunicazione anno per anno alla competente autorità, che provvede agli opportuni controlli”.

I controlli si sostanziano, oggi, nell’effettuazione annuale degli esami di idoneità (il cui regime è dunque diverso rispetto a quelli comunque previsti per gli studenti che frequentano i corsi non paritari).


Anagrafe Nazionale Studenti, dati da aggiornare entro il 15 ottobre 2021

da La Tecnica della Scuola

Le funzioni per l’aggiornamento dell’Anagrafe Nazionale Studenti saranno disponibili sul SIDI in “Alunni” – “Gestione alunni” – “Avvio anno scolastico” fino al 15 ottobre 2021.

Tutte le istruzioni sono contenute nella nota 2813 del 17 settembre 2021.

SCARICA LA NOTA

L’operazione, ricordiamo, interessa le scuole di ogni ordine e grado, statali e paritarie, compresi i percorsi di primo e secondo livello.

Prima di effettuare le operazioni di aggiornamento, è necessario eseguire il consolidamento dei dati dell’anno scolastico 2020/2021 tramite il cruscotto riepilogativo “Cruscotto di consolidamento”, dove vengono prospettate le frequenze e gli esiti presenti sul SIDI. Solo dopo aver effettuato tale consolidamento, tramite la funzione “Consolidamento frequenze a.s.”, si potrà procedere alla trasmissione dei dati dei frequentanti per l’anno scolastico in corso.


Legambiente conferma: al Sud edifici scolastici in stato pietoso

da La Tecnica della Scuola

Il PNRR porterà al mondo della scuola 17 miliardi di euro. Ma gli investimenti da fare sono davvero molti, specialmente in alcuni settori.  A sottolinearlo è il rapporto di Legambiente dal titolo “Ecosistema scuola”, indagine che si riferisce al 2020 e analizza la qualità dell’edilizia scolastica e dei servizi nel nostro Paese. Ciò che emerge è il grande divario, ancora una volta, tra le scuole del Centro Nord e quelle del Sud e delle isole.

Il dato è rilevante, il 56% degli edifici del Meridione necessita di interventi urgenti, contro il 36% di quelli del Nord. Emergenze strutturali, disuguaglianze rese più evidenti dalla pandemia. Il report di Legambiente pone un focus su 7037 edifici scolastici di 98 capoluoghi di provincia per un totale di 1,4 milioni di studenti coinvolti. Ad aggravare la posizione degli edifici del Sud che hanno bisogno di interventi, c’è la loro collocazione in area sismica 1 e 2 nel 74% dei casi (30% in più della media nazionale). Dunque, mai come adesso, serve investire nelle strutture e sfruttare i fondi in arrivo dal PNRR. I primi 5 miliardi saranno disponibili entro novembre e secondo Legambiente bisogna partire proprio dove c’è più bisogno per le fragilità strutturali, ad esempio le aree interne soggette a terremoti e fenomeni di dissesto.

La percentuale di edifici posti in area sismica 1 è del 4,1%, mentre quella degli istituti in area sismica 2 è del 30,9%. Serve partire da lì come opera prioritaria, migliorando e adeguando al meglio le scuole che ricadono in zone sismiche ma provvedendo anche all’efficientamento energetico raggiungendo una diminuzione dei consumi del 50%. Servirà poi sostegno tecnico e amministrativo agli Enti locali per aspetti quali l’orientamento al reperimento dei fondi, le attività relative all’innovazione sostenibile e rendere l’Anagrafe scolastica consultabile.

Altri dati negativi da sottolineare: un edificio su due non dispone ancora di un certificato di collaudo storico, di agibilitàprevenzione incendi. Manutenzione urgente per gli edifici che sale dal 29% del 2019 al 41%. Meno dell’1% gli edifici costruiti con criteri di bioedilizia e 387 classificati in classe energetica A.

Alla ristrutturazione edilizia saranno destinati 500 milioni del PNRR. Secondo Legambiente sarà importante accelerare il percorso sulla verifica degli edifici, oggi effettuata solo sul 31,5% dalle amministrazioni. Bisognerà anche ridurre i tempi dei cantieri (mediamente 300 giorni).

Studenti, non serve il Green pass per palestre e piscine utilizzate in orario curricolare

da La Tecnica della Scuola

L’accesso da parte degli studenti a palestre e piscine in orario curricolare è consentito alle stesse condizioni previste dalla normativa per l’accesso al plesso scolastico, ovvero senza Certificazione verde COVID-19.

A dirlo è il Dipartimento per lo Sport, che con una faq affronta la questione della fruizione da parte degli studenti di strutture esterne alla scuola, per le quali normalmente è richiesto il Green pass.

Un’ulteriore faq riguarda invece l’utilizzo della palestra della scuola per attività extrascolastiche.

Si riportano di seguito le faq:

Le palestre e piscine possono essere utilizzate dalle scuole in orario curriculare?

Le palestre e le piscine esterne agli istituti scolastici possono essere utilizzate dagli studenti in orario curriculare, nelle zone ove sia generalmente consentito l’accesso a dette strutture.

Nei casi in cui sia stipulato un regolare contratto tra istituto scolastico e piscina/palestra, quest’ultima può essere considerata come estensione dei locali scolastici e l’attività svolta al suo interno facente parte delle normali ore curriculari.

Pertanto, l’accesso agli studenti sarà consentito alle stesse condizioni previste dalla normativa per l’accesso al plesso scolastico, ovvero senza Certificazione verde COVID-19.

Tuttavia, durante l’orario di accesso degli studenti in orario curriculare è opportuno che sia garantito l’uso esclusivo della palestra/piscina da parte della scuola, limitando gli ingressi agli utenti esterni: questi ultimi potranno accedere all’uscita degli studenti e subordinatamente all’assicurazione di adeguata pulizia e sanificazione.

Le palestre scolastiche possono continuare la loro attività?

Le disposizioni in merito all’utilizzo delle palestre scolastiche in orario curriculare sono in capo al Ministero dell’Istruzione.

Di contro, le attività organizzate da ASD/SSD in orario extrascolastico nelle palestre scolastiche sono assimilate a quelle realizzate in qualunque altra palestra e rientrano, pertanto, nella disposizione di sospensione ove previsto dalla norma.

Le palestre scolastiche potranno ospitare, a porte chiuse e nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, le sessioni di allenamento e le competizioni degli atleti agonisti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra partecipanti alle competizioni di interesse nazionale, nei settori professionistici e dilettantistici, specificati all’art. 18 del DPCM del 2 marzo 2021 e sue eventuali successive modificazioni.

Supplenti Covid, FLC CGIL: prorogare i contratti fino al 30 giugno

da La Tecnica della Scuola

Il Sostegni bis ha confermato il cosiddetto organico Covid nelle istituzioni scolastiche. Contrariamente però allo scorso anno, al momento è stato posto il termine del 30 dicembre 2021.

Contratti personale docente

In particolare, è stata autorizzata l’attivazione di ulteriori incarichi temporanei di personale docente con contratto a tempo determinato, dalla data di presa di servizio fino al 30 dicembre 2021, finalizzati al recupero degli apprendimenti, da impiegare in base alle esigenze delle istituzioni scolastiche nell’ambito della loro autonomia.

In caso di sospensione delle attività didattiche in presenza a seguito dell’emergenza epidemiologica, il personale docente in questione assicurerà lo svolgimento delle prestazioni con le modalità del lavoro agile.

Contratti personale ATA

La stessa disposizione normativa autorizza inoltre ad attivare ulteriori incarichi temporanei di personale amministrativo, tecnico e ausiliario con contratto a tempo determinato, dalla data di presa di servizio fino al 30 dicembre 2021, per finalità connesse all’emergenza epidemiologica.

La FLC CGIL chiede la proroga

Chiediamo alle forze politiche – scrive il Sindacato – la proroga dei contratti sino al termine delle attività didattiche (30 giugno), in modo da garantire continuità didattica e possibilità per le scuole di programmare e gestire  le risorse professionali con tempi congrui“.

Altre richieste

È opportuno intervenire a favore dell’accesso ai permessi di 150 ore per il diritto allo studio da parte dei “supplenti COVID”, in modo che se il legislatore accoglierà la richiesta di proroga dei contratti, chi sta portando avanti degli studi durante il lavoro possa usufruire dei permessi” continua la FLC CGIL, che conclude “Riprenderemo la nostra campagna per l’equiparazione stipendiale tra i supplenti temporanei e docenti con contratto a tempo indeterminato o al 30 giugno/31 agosto, anche rilanciando la vertenza per far accedere i supplenti brevi alla Retribuzione Professionale Docente o al Compenso Individuale Accessorio“.

Biblioteche innovative scolastiche, ecco il portale per la loro gestione in rete

da La Tecnica della Scuola

In occasione del Salone del Libro di Torino, che si svolge dal 14 al 18 ottobre 2021, è stato lanciato il portale www.bibliotecheinnovative.it, un sito che si pone come obiettivo la creazione di un sistema informativo che sviluppi l’integrazione fra le biblioteche scolastiche innovative presenti ed operanti sul territorio nazionale.

Il progetto SIBIS (Sistema Integrato Biblioteche Innovative Scolastiche), ideato e realizzato dall’I. C. G. Perlasca di Roma, nasce come progetto vincitore dell’Avviso “Biblioteche scolastiche innovative” finalizzato alla realizzazione di un sistema di gestione della rete delle biblioteche scolastiche innovative su tutto il territorio nazionale.

Gli obiettivi perseguiti dal progetto si possono riassumere in alcune azioni principali:

  • Comunicazione: creazione di un sito che, fungendo da elemento aggregante, raccordi tutti gli altri strumenti e sia nello stesso tempo strumento di comunicazione all’interno e all’esterno del sistema delle BSI;
  • Formazione: creazione all’interno del sito di sezioni dedicate a buone pratiche e progetti che consentano percorsi di formazione e/o autoformazione su percorsi generali o specifici sui temi di maggior interesse delle scuole, delle BSI, delle Reti;
  • Documentazione: raccolta, in una sezione dedicata del sistema informativo, di modelli, documenti, protocolli, esempi di buone pratiche, utili a promuovere ed uniformare l’azione delle BSI con informazioni utili per allestire e gestire una biblioteca scolastica, dalla catalogazione dei libri alla scelta degli arredi.

Pensione scuola anticipata, sfuma per maestri e bidelli, fuori dall’elenco dei lavori gravosi

da La Tecnica della Scuola

Potrebbero esserci 27 codici in più oltre ai 15 esistenti per le attività gravose che daranno accesso all’Ape sociale, ma non i bidelli e i maestri di scuola primaria, tagliati fuori da una scrematura delle categorie che ha coinvolto 92 professioni: è quanto riporta la sezione Economia del Corriere della Sera, che rilancia le dichiarazioni del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, in audizione alla Commissione Lavoro della Camera.

Un cambio di rotta rispetto a quanto era stato ipotizzato fino a poche settimane fa, quando all’elenco dei lavori gravosi erano stati aggiunti l’insegnante di scuola primaria (l’insegnante di scuola dell’infanzia era già presente in elenco) nonché il collaboratore scolastico, un provvedimento che avrebbe potuto consentire loro di anticipare la pensione, grazie all’indennità ponte della cosiddetta Ape sociale cui si ha diritto a 63 anni con 36 di contributi, a patto di aver svolto una mansione gravosa per 6 anni negli ultimi 7 o 7 negli ultimi 10.

A seguire l’elenco completo delle nuove professioni inserite nell’elenco dei lavori gravosi. Tuttavia – spiega sempre il presidente Inps – l’elenco potrebbe ancora essere sfoltito.

L’elenco con i nuovi lavori gravosi

  1. Conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali/Conduttori di impianti per la trasformazione dei minerali;
  2. Fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica e professioni assimilate;
  3. Vasai, soffiatori e formatori di vetrerie e professioni assimilate ;
  4. Fabbri ferrai costruttori di utensili ed assimilati;
  5. Personale non qualificato nella manifattura;
  6. Attrezzisti, operai e artigiani del trattamento del legno ed assimilati;
  7. Operai forestali specializzati;
  8. Conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta;
  9. Conduttori di macchine agricole;
  10. Conduttori di macchinari per tipografia e stampa su carta e cartone;
  11. Meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili (esclusi gli addetti alle linee di montaggio industriale);
  12. Conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche;
  13. Artigiani ed operai specializzati delle lavorazioni alimentari;
  14. Operatori della cura estetica;
  15. Artigiani ed operai specializzati del tessile e dell’abbigliamento;
  16. Operai addetti a macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazioni metalliche e per prodotti minerali/Operai addetti a macchinari in impianti per la produzione in serie di articoli in legno;
  17. Artigiani ed operai specializzati della meccanica di precisione su metalli e materiali assimilati;
  18. Operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica;
  19. Artigiani delle lavorazioni artistiche del legno, del tessuto e del cuoio e dei materiali assimilati/Artigiani ed operai specializzati dell’industria dello spettacolo;
  20. Artigiani e operai specializzati dell’’installazione e della manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche;
  21. Operai addetti all’assemblaggio di prodotti industriali;
  22. Conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque;
  23. Operai dei rivestimenti metallici, della galvanoplastica e per la fabbricazione di prodotti fotografici;
  24. Operai addetti a macchine confezionatrici di prodotti industriali;
  25. Operai addetti a macchinari fissi nell’agricoltura e nella prima trasformazione dei prodotti agricoli/Operai addetti a macchinari fissi per l’industria alimentare;
  26. Artigiani ed operai specializzati delle attività poligrafiche;
  27. Operai addetti a macchinari dell’industria tessile, delle confezioni ed assimilati;
  28. Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali;
  29. Professioni inserite perché attinenti alle attuali 15 categorie di gravosi;
  30. Portantini e professioni assimilate;
  31. Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate.

Sciopero scuola dal 15 al 20 ottobre: tutto quello che c’è da sapere

da Tuttoscuola

Ben 5 giorni di sciopero contro l’obbligo di presentazione del green pass sul luogo di lavoro. La Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento Funzione Pubblica – con nota DFP-65695-P05/10/2021, ha comunicato che l’Associazione Sindacale F.I.S.I. _ Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali – ha proclamato “lo sciopero generale di tutti i settori pubblici e privati ad oltranza dalle ore 00,00 del 15 ottobre 2021 alle ore 00,00 del 20 ottobre 2021”. Uno sciopero che rischierebbe di mettere in ginocchio molti settori, scuola compresa. La Commissione di Garanzia ne ha chiesto la revoca ha sottolineato come, trattandosi di sciopero riguardante una pluralità di settori, lo stesso è soggetto alle disposizioni in materia di limiti di durata previsti dalle singole discipline di settore, nonché a quelle in materia di divieto di concomitanza tra astensioni riguardanti servizi alternativi, affermando conseguentemente la non conformità dello sciopero in oggetto alle richiamate disposizioni. Il fatto che lo sciopero inizi il 15 ottobre non è casuale, la data coincide proprio con l’introduzione del green pass per i lavoratori del pubblico e del privato.

“La Commissione di Garanzia ha indicato in via d’urgenza il mancato rispetto della regola della rarefazione oggettiva, ai sensi dell’articolo 2, comma 2, della legge n. 146 del 1990 e successive modificazioni, invitando il F.I.S.I. a revocare lo sciopero proclamato dandone comunicazione alla stessa entro cinque giorni dalla ricezione del provvedimento”, si legge nella nota.

A seguito dell’indicazione immediata della Commissione di Garanzia, con nota dell’8 ottobre 2021, registrata in ingresso in pari data, con prot. AOOGABMI n. 43446, la Federazione italiana sindacati intercategoriali (F.I.S.I) ha però comunicato la conferma dello sciopero generale dal 15 ottobre al 20 ottobre 2021, specificando come lo stesso sia da configurarsi generale, nonché ricadente nella fattispecie di cui all’articolo 2, comma 7, della legge n. 146 del 1990.

Nella nota si ricorda che le amministrazioni “sono tenute a rendere pubblico tempestivamente il numero dei lavoratori che hanno partecipato allo sciopero, la durata dello stesso e la misura delle trattenute effettuate per la relativa partecipazione”.

Le scuole tornano al Salone del Libro di Torino: oggi il ministro Bianchi alla cerimonia di inaugurazione

da Tuttoscuola

Il Ministero dell’Istruzione parteciperà alla XXXIII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, in programma dal 14 al 18 ottobre 2021 prossimi. Oggi il Ministro Patrizio Bianchi parteciperà alla cerimonia di inaugurazione, mentre durante l’intera manifestazione il Ministero sarà presente con uno stand in cui saranno presentati l’attività e i principali progetti in corso. Le attività dello stand saranno realizzate anche in collaborazione con il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati.

Due gli eventi pubblici del Ministero in programma, fissati per lunedì 18 ottobre, che sarà possibile seguire in diretta streaming. Il primo, dal titolo “Leggere le periferie. Presentazione del manifesto e della rete nazionale delle scuole delle periferie urbane”, è previsto alle 11.30, a cura dell’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e l’intercultura. In questa occasione, saranno presentate esperienze e proposte di istituti di diverse città che in questi anni hanno lavorato in contesti multiculturali. Al centro del dibattito, le buone pratiche messe in atto da alcune scuole delle grandi periferie urbane, gli strumenti per affrontare le nuove sfide educative, il capovolgimento del concetto di “periferia” e le idee per dare visibilità e riconoscimento a forme di rigenerazione partecipata dei luoghi di confine.

Il secondo appuntamento di lunedì 18 ottobre, alle ore 12.45, sarà “La mia scuola si chiama Gianni Rodari. Primi esiti dell’indagine con scopi didattici dedicata alle seicento scuole intitolate a Gianni Rodari”. Durante l’incontro saranno presentati i risultati del questionario promosso dal Ministero insieme all’Accademia Drosselmeier – Centro studi per la letteratura per ragazzi e la promozione della lettura. L’indagine, che coinvolge gli istituti primari e secondari di primo grado intitolati a Gianni Rodari, è dedicata al tema della scelta dei nomi per le scuole con l’obiettivo di suscitare curiosità e consapevolezza tra i ragazzi, promuovere la lettura e stimolare un dialogo aperto fra bambini e adulti, insegnanti e genitori.

In occasione del Salone Internazionale del Libro, da oggi è poi online il sito del Sistema Integrato Biblioteche Innovative Scolastiche (https://www.bibliotecheinnovative.it/), realizzato dall’Istituto comprensivo Perlasca di Roma nell’ambito del Piano nazionale per la scuola digitale. Per la prima volta le biblioteche scolastiche innovative presenti su tutto il territorio nazionale vengono censite ed entrano in rete fra loro. Un sistema che consentirà agli Istituti di condividere strumenti, idee, progetti ed esperienze. Tra gli elementi utili, una sezione del sito è dedicata alle informazioni per allestire e gestire una biblioteca scolastica, dalla catalogazione dei libri alla scelta degli arredi.

Tutti gli eventi del Ministero saranno rilanciati attraverso i canali social con l’hashtag del Salone #SalTo21. Il Ministero dedicherà alla lettura e al Salone anche alcune attività social pensate per i ragazzi.

Green pass del personale scolastico: la verifica va fatta prima dell’ingresso a scuola, non durante orario di servizio

da Tuttoscuola

La verifica del green pass va fatta prima dell’accesso nella sede di servizio, e non durante l’orario di lavoro. La verifica vale poi tutta la giornata. Ricordiamo che il chiarimento è contenuto in una recente Faq del ministero dell’Istruzione aggiornata allo scorso 4 ottobre. La riportiamo di seguito:

“L’art. 9-ter del D.L. 22 aprile 2021, n. 52 prevede l’obbligo, per tutto il personale scolastico del sistema nazionale di istruzione, del possesso e dell’esibizione della certificazione verde COVID-19.
La verifica delle certificazioni verdi viene effettuata mediante l’utilizzo dell’app “VerificaC19”, oppure con la modalità semplificata resa disponibile nell’ambito del Sistema Informativo dell’Istruzione (SIDI).

Al riguardo, si precisa che l’art. 13, comma 8, del D.P.C.M. 17 giugno 2021, introdotto dal D.P.C.M. 10 settembre 2021, chiarisce che tale verifica avviene quotidianamente “prima dell’accesso del personale interessato nella sede ove presta servizio”. Parimenti, la nota MI 9 settembre 2021, n. 953, al punto I, prevede che il controllo sul possesso delle certificazioni verdi COVID-19 sia effettuato “quotidianamente e prima dell’accesso del personale nella sede ove presta servizio”.

Alla luce delle disposizioni richiamate, si rileva che le operazioni di verifica delle certificazioni verdi COVID-19 devono essere svolte prima dell’accesso del personale nella sede ove presta il servizio, e non devono essere ripetute nel corso dello svolgimento dello stesso. Dunque, nel caso in cui, al momento dell’accesso in sede, la certificazione risulti ‘valida’, il dipendente potrà accedere regolarmente e svolgere la propria attività fino al termine della giornata lavorativa”

Alla luce delle disposizioni richiamate, si rileva che le operazioni di verifica delle certificazioni verdi COVID-19 devono essere svolte prima dell’accesso del personale nella sede ove presta il servizio, e non devono essere ripetute nel corso dello svolgimento dello stesso. Dunque, nel caso in cui, al momento dell’accesso in sede, la certificazione risulti “valida”, il dipendente potrà accedere regolarmente e svolgere la propria attività fino al termine della giornata lavorativa.

Concorsi scuola ordinari: si scaldano i motori. Si procede all’integrazione dei bandi

da Tuttoscuola

La macchina concorsuale riprende il cammino. Al Ministero dell’Istruzione si sta procedendo alla integrazione dei bandi dei concorsi scuola ordinari (infanzia, primaria e secondaria) già pubblicati nel 2020 ma temporaneamente bloccati per effetto della riforma dei concorsi pubblici. Non dovrebbe esserci riapertura dei termini per presentare nuove domande o per aggiornare i titoli da valutare. Candidati e posti a concorso dovrebbero infatti essere confermati senza alcuna variazione, come è già avvenuto per i concorsi STEM – stralciati da concorso ordinario della secondaria – che questa estate hanno riaperto la stagione concorsuale sospesa.

cambiamenti dei bandi dei concorsi scuola ordinari riguarderanno, pertanto, esclusivamente le modifiche introdotte dal decreto legge 73/2021: nessuna prova preselettiva, una sola prova scritta (per la secondaria ne erano state previste due), una prova orale e la valutazione finale dei titoli.

La prova scritta dei concorsi scuola ordinari si svolgerà in modalità computer based e consisterà in 100 quesiti da superare con almeno 70 punti (un punto ogni risposta esatta) per poter accedere alla prova orale.

Non verrà pubblicata preventivamente la batteria dei quesiti da cui trarre i 100 della prova.

I 100 quesiti riguarderanno le conoscenze e le competenze sulle discipline della classe di concorso o tipologia di posto per la quale i candidati partecipano, nonché l’informatica e la lingua inglese.

80 quesiti riguarderanno i contenuti dei programmi allegati ai bandi pubblicati l’anno scorso, 10 quesiti riguarderanno l’informatica e altri 10 la lingua inglese.

nuovi bandi dei concorsi scuola ordinari integrati dovranno anche definire la durata prevista per affrontare i 100 quesiti della prova; durata non definita dal decreto legge ma precisata, invece, soltanto per le prove STEM in 100 minuti complessivi (in media due minuti per affrontare i 50 quesiti di quella prova).

È logico attendersi che siano previsti 200 minuti per i 100 dello scritto dei rinnovati concorsi ordinari.

Concluse le procedure preliminari di rito (eventuale passaggio al CSPI  per il parere di merito e pubblicazione dei nuovi bandi in Gazzetta Ufficiale) quasi certamente entro il 2021, dovranno essere definiti due problemi non da poco: la predisposizione dei quesiti e la costituzione delle commissioni.

Nota 15 ottobre 2021, AOODGPER 32063

Ministero dell’Istruzione,
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione Direzione generale per il personale scolastico

Ai Dirigenti scolastici delle istituzioni scolastiche polo per la formazione del personale
Ai dirigenti degli Uffici per la Formazione presso gli Uffici Scolastici Regionali
E p.c. Al Capo Dipartimento per sistema di istruzione e di formazione
Alla Direzione generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione
Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
All’ Ufficio Centrale del Bilancio c/o MIUR
LORO SEDI

Oggetto: Nota prot. 27622 del 06.09.2021 – Formazione in servizio del personale docente ai fini dell’inclusione degli alunni con disabilità ai sensi del comma 961, art. 1 della legge 30 dicembre 2020, n. 178 (DM 188 del 21.6.2021). RINVIO.

Nota 15 ottobre 2021, AOODGSIP 2317

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione Generale per lo Studente, l’Inclusione e l’Orientamento scolastico

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI
Alla Provincia Autonoma di Trento Servizio istruzione – TRENTO All’Intendenza scolastica per la lingua italiana – BOLZANO All’Intendenza scolastica per la lingua tedesca – BOLZANO
All’Intendenza scolastica per la lingua ladina – BOLZANO
Al Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle d’Aosta – AOSTA
e p.c. Ai Dirigenti scolastici delle Scuole dell’Infanzia e Scuole Primarie statali e paritarie

Oggetto: Interventi di promozione della musica e di contrasto alla dispersione scolastica per Scuole dell’Infanzia e Scuole Primarie a.s. 2021-22.