La Rosa Bianca

La Rosa Bianca

di Maurizio Tiriticco

18 FEBBRAIO 1943 — “Fate resistenza passiva, resistenza ovunque vi troviate; impedite che questa atea macchina da guerra continui a funzionare, prima che le città diventino un cumulo di macerie”. Questo è il testo del primo volantino della Rosa Bianca. Quando si pensa alla Germania degli anni ’40, si è soliti pensare alla shoah o alle vicende militari tedesche; esi è meno propensi a pensare al dissenso e alla resistenza che gruppi, movimenti e associazioni, singole persone, opposero al regime dei nazionalsocialisti. Tra questi vi è il movimento della Rosa Bianca (in tedesco Weiße Rose), che fu uno dei più significativi, anche per il fatto che era composto da ragazzi e ragazze molto giovani. Era un gruppo di cinque studenti tutti attorno ai vent’anni: Hans e la sorella Sophie Scholl, Christoph Probst, Alexander Schmorell e Willi Graf. Il movimento era fondato su valori prettamente cristiani, realizzò azioni sempre non violente, operando nella Germania nazista tra il giugno del 1942 al febbraio del 1943, quando i componenti del gruppo vennero arrestati e, in alcuni casi, condannati a morte, come successe per i due fratelli Hans Scholl e Sophie Scholl. Il gruppo agìsoprattutto a Monaco di Baviera. Furono pubblicatisette opuscoli, ma ne vennero diffusi solamente sei a causa della cattura che impedì loro di diffondere anche il settimo. Gli opuscoli invitavano fortemente iconcittadini tedeschi ad opporre resistenza passiva al regime.

Valori cristiani e non violenza erano accompagnati da tolleranza e giustizia, nel sogno di realizzare un’Europa federale all’insegna della cooperazione e del perseguimento del bene comune. Nei loro opuscoli venivano citate spesso fonti ed autori di alto profilo, dalla Bibbia ad Aristotele, da Sant’Agostino a Goethe. Il gruppo si appellò all’intelligenza del popolo tedesco, perché potesse andare oltre Hitler e il nazismo, opponendosi al regime che provocava tanti orrori sia in patria che in Europa. Va ricordato chealcuni membri del gruppo erano stati arruolati nelle campagne contro la Francia e contro l’Unione Sovietica. Ed in tal modo avevano potuto vedere con i propri occhi le atrocità che venivano compiute. Tra le altre iniziative, il gruppo rigettò il programma di eutanasia forzata, basato sull’eugenetica nazista, attuato contro i cittadini tedeschi che erano affetti da disabilità intellettiva e fisica.

Nei primi mesi di vita, i membri del gruppo avevano distribuito opuscoli antinazisti in diverse città della Baviera e dell’Austria, nella convinzione che la Germania meridionale fosse più ricettiva nei confronti del loro messaggio antimilitarista. In seguito il gruppo prese una posizione ancora più decisa contro Hitler, sul finire del 1942 e l’inizio del 1943. E non si limitavano a distribuire opuscoli. Di notte scrivevano slogan anti-nazisti e anti-hitleriani sui muri dei palazzi di Monaco e sui cancelli dell’Università Ludwig Maximilian.

Il gruppo della Rosa Bianca, nonostante tutte le misure prudenziali attuate, venne però scoperto! Era il 18 FEBBRAIO del 1943! Sophie Scholl e suo fratello Hans si erano recati all’università con circa 1500 copie del sesto opuscolo del movimento, da distribuire ovviamente senza alcun permesso. Ma, mentre i due fratelli operavano, un impiegato li notò e li condusse dal rettore. Denunciati, furono arrestati dalla Gestapo. In seguito furono arrestati anche gli altri membri, insieme ad un’ottantina di persone, che, pur non facendo parte attiva del gruppo della Rosa Bianca, a questa erano comunque collegati. Ed il 22 FEBBRAIO 1943 a Monaco di Baviera Hans e Sophie Scholl e Christoph Probst vennero giustiziati.

I nazisti la ebbero vinta! Ma i semi lanciati dai patrioti della Rosa Bianca diedero i loro frutti! E, se la folle ideologia nazista crollò anche presso i tedeschi, parte del merito va anche ai coraggiosi della Rosa Bianca.