Il Ministro a Glasgow

Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sarà a Glasgow, nel Regno Unito, venerdì 5 novembre 2021, per prendere parte alla Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici-COP26.

Il Ministro parteciperà a due appuntamenti. Alle ore 16.00 interverrà all’evento congiunto dei Ministri dell’Istruzione e dell’Ambiente “Together for tomorrow: Education and Climate Action”, organizzato dalla Presidenza britannica della COP26 in partenariato con l’Italia, in collaborazione con l’UNESCO e Mock COP, organizzazione britannica di giovani attivisti ambientali che vedrà anche la presenza di alcuni delegati della Youth4Climate. Il Ministro Bianchi aprirà i lavori insieme al Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ai Segretari di Stato britannici, Nadhim Zahawi e Anne-Marie Trevelyan, e alla Vice Direttrice Generale per l’Istruzione dell’UNESCO,Stefania Giannini. Obiettivi dell’incontro: potenziare il ruolo dell’istruzione nella lotta al cambiamento climatico, rafforzare il dialogo politico, migliorando la collaborazione intersettoriale e intergovernativa, e dare voce ai giovani, proseguendo l’interlocuzione avviata in occasione della Youth4Climate di Milano e della Conferenza Mock COP26.

Le nuove generazioni saranno al centro anche del secondo incontro, “Youth4Climate at COP26”, organizzato dal Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, d’intesa con il Presidente britannico della COP26, Alok Sharma, e con il Segretario Esecutivo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), Patricia Espinosa. L’evento si terrà a partire dalle ore 17.30. Nel corso dell’iniziativa sarà presentato il documento “Youth4Climate Manifesto”, che contiene i risultati della Conferenza Youth4Climate di Milano, e i giovani coinvolti avranno l’opportunità di discutere le loro proposte concrete con i Ministri partecipanti alla COP26.

“Possiamo raggiungere una maggiore consapevolezza sui cambiamenti climatici e adottare modelli di sviluppo più sostenibili solo rafforzando le politiche educative. Per questo ci impegniamo a far sì che l’educazione allo sviluppo sostenibile diventi la spina dorsale dei percorsi di studio e che le scuole e gli ambienti di apprendimento siano maggiormente collegati al contesto naturale, economico e culturale del Paese. L’educazione guida e modella i sistemi sociali ed economici e la sua missione principale è promuovere nelle giovani generazioni la conoscenza della complessità del mondo in cui viviamo, fornendo loro gli strumenti per agire per il cambiamento”. Con queste parole il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha aperto oggi pomeriggio, a Glasgow, l’evento congiunto dei Ministri dell’Istruzione e dell’Ambiente “Together for tomorrow: Education and Climate Action”.

L’iniziativa, che si è tenuta nell’ambito della Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici-COP26, è stata organizzata dalla Presidenza britannica della COP26 in partenariato con l’Italia e in collaborazione con l’UNESCO e Mock COP, organizzazione britannica di giovani attivisti ambientali che ha visto anche la presenza di alcuni delegati della Youth4Climate.

A dare il via all’incontro, insieme al Ministro Patrizio Bianchi, il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, i Segretari di Stato britannici, Nadhim Zahawi e Anne-Marie Trevelyan, e la Vice Direttrice Generale per l’Istruzione dell’UNESCO, Stefania Giannini.

L’evento è stato pensato per richiamare tutti i Ministri partecipanti alla COP26 all’impegno a promuovere maggiormente l’Educazione climatica e allo sviluppo sostenibile, nella convinzione che l’istruzione sia una chiave determinante nella lotta al cambiamento climatico. È stato anche un’occasione per rafforzare il dialogo politico, migliorare la collaborazione intersettoriale e intergovernativa e dare voce ai giovani, proseguendo il confronto avviato in occasione della Youth4Climate di Milano e della Conferenza Mock COP26.

“Per dare una risposta adeguata ai cambiamenti climatici tutti i governi devono costruire interventi di sistema, comuni, non azioni isolate. Abbiamo bisogno di un’alleanza, a livello istituzionale e con tutti i partner coinvolti”, ha aggiunto il Ministro Bianchi che, nel corso del suo intervento, ha ribadito gli impegni del Governo italiano, nel settore dell’educazione, in tal senso: il potenziamento dell’Educazione climatica e allo sviluppo sostenibile nell’ambito dell’Educazione civica, in tutti i livelli e gradi dell’istruzione; il Piano “RiGenerazione Scuola”, la cui prima settimana nazionale è in corso e sta coinvolgendo migliaia di studenti, che si propone di promuovere i valori e la cultura dello sviluppo sostenibile e della cittadinanza attiva in ogni istituto scolastico; gli interventi previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza; le attività e gli impegni condivisi a livello internazionale durante la Presidenza italiana del G20, con il motto “People, Planet, Prosperity”.

Nel corso dell’iniziativa, i Ministri e i rappresentanti istituzionali presenti hanno potuto confrontarsi direttamente con ragazze e ragazzi rispondendo alle loro domande e alle loro richieste in tema di educazione ambientale e lotta ai cambiamenti climatici.

I giovani sono stati i protagonisti anche dell’evento “Youth4Climate at COP26”, organizzato dal Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, d’intesa con il Presidente britannico della COP26, Alok Sharma, e con il Segretario Esecutivo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), Patricia Espinosa.

Durante l’incontro è stato presentato il documento “Youth4Climate Manifesto”, che contiene i risultati della Conferenza Youth4Climate di Milano e nel quale viene riconosciuto un ruolo importante alle politiche per l’istruzione nella lotta al cambiamento climatico. Ragazze e ragazzi coinvolti hanno avuto l’opportunità di discutere le loro proposte concrete con i Ministri partecipanti alla COP26.

“Siamo qui per consolidare il legame tra i giovani e i governi, per costruire un’alleanza mondiale per salvare il Pianeta”, ha concluso il Ministro Bianchi.

La ricerca UNESCO “Getting every school climate-ready: how countries are integrating climate change issues in education”:

https://en.unesco.org/news/only-half-national-curricula-world-have-reference-climate-change-unesco-warns

Il Milite Ignoto: Patria e Memoria

Nota 5 novembre 2021, AOODPPR 1214
Concorso di idee per le scuole “Il Milite Ignoto: Patria e Memoria” – Anno scolastico 2021/2022

In occasione del centenario della traslazione del Milite Ignoto all’Altare della Patria, il Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con il Ministero della Difesa e la Struttura di missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali e della dimensione partecipativa delle nuove generazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri, lancia il concorso di idee dal titolo “Il Milite Ignoto: Patria e Memoria”. All’iniziativa potranno partecipare le studentesse e gli studenti di ogni grado d’istruzione.

“Con questo concorso di idee vogliamo coinvolgere le scuole in un percorso di conoscenza, di memoria, di approfondimento della nostra storia, dell’identità nazionale e della necessità di una convivenza pacifica tra i popoli”, sottolinea il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. “Molte vite – prosegue – sono state sacrificate durante i conflitti mondiali e, come ha sottolineato anche il Presidente Mattarella, dobbiamo avere coscienza collettiva di questo sacrificio e del suo significato”.

Il concorso si propone di valorizzare il talento delle studentesse e degli studenti chiedendo loro di presentare un progetto che dovrà rielaborare in maniera creativa e innovativa la storia e la figura del Milite Ignoto. L’elaborato potrà essere sviluppato secondo varie tipologie (si potranno utilizzare il disegno, la fotografia, il fumetto, per fare alcuni esempi) e dovrà essere accompagnato da un documento che spieghi le scelte fatte a livello stilistico e comunicativo. Il progetto dovrà essere quindi frutto di un’apposita attività di analisi e approfondimento. Le opere, che dovranno essere inviate entro il prossimo 15 marzo, saranno valutate da una commissione formata da componenti del Ministero dell’Istruzione, del Ministero della Difesa e della Struttura di missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali e della dimensione partecipativa delle nuove generazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Scuola in Ospedale e Istruzione domiciliare

Scuola in Ospedale e Istruzione domiciliare
La nascita di una eccellenza Italiana. Stato dell’Arte e ricognizione normativa

di Dario Angelo Tumminelli, Leon Zingales, Federica Maria Pagano

 “L’attività didattica rivolta ai bambini ricoverati nelle strutture ospedaliere riveste un ruolo estremamente rilevante in quanto garantisce ai bambini malati il diritto all’istruzione e contribuisce al mantenimento o al recupero del loro equilibrio psico-fisico” con questo incipit, estratto dalla Circolare Ministeriale n. 345/1986, iniziamo questo articolo di grande attualità.

È necessario una breve riflessione sull’inclusione. La malattia è certamente una diversità temporanea e/o permanente dell’alunno/a. Infatti una delle caratteristiche distintive della Scuola Italiana è la particolare attenzione verso l’inclusione, notoriamente riconosciuta a livello internazionale come la più inclusiva al mondo, all’avanguardia nelle strategie per il successo formativo di tutti. Non a caso la scuola del terzo millennio pensata dal nostro legislatore è totalmente inclusiva, riconosce le diversità come singole potenzialità, luogo lodevole e privilegiato per la crescita e la costruzione dell’identità degli alunni, futuri cittadini; una scuola, quindi, pienamente consapevole che la diversità è un irrinunciabile valore aggiunto (Indicazioni nazionali e nuovi scenari 2018). La scuola di oggi è chiamata ad ottimizzare “il pieno sviluppo della persona umana”, considerando l’altro come una occasione di crescita per riflettere e dialogare. Una scuola proiettata verso il successo formativo, che non lascia indietro ed escluso nessuno.

Tutti i minori, bambini/e e adolescenti hanno diritto all’istruzione, qualunque sia la loro condizione, come riporta anche l’art. 14 della Carta europea dei diritti fondamentali (2000). Partendo dai principi ispiratori quali: la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, la Carta dei diritti del bambino in ospedale, le Linee di indirizzo nazionali sulla scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare, il Ministero dell’Istruzione – MI insieme all’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e all’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani, consapevoli dell’importanza di garantire sempre ai bambini/e in ospedale pari opportunità nell’esercizio al diritto alla salute e alla reale fruizione del “diritto-dovere” all’istruzione-formazione anche durante il periodo di ospedalizzazione, hanno siglato dei protocolli di intesa (che si riportano in bibliografia), individuando le misure idonee e le migliori soluzioni che consentano di garantire la piena tutela dei diritti dei bambini/e in ospedale o nei luoghi di cura (cliniche e/o case di cura e riabilitazione), anche a domicilio.

La Scuola in Ospedale “acronimo SIO”, costituisce oggi uno dei modelli di eccellenza, un fiore all’occhiello che può vantare il nostro Sistema Nazionale di Istruzione nel panorama internazionale. L’interesse verso il modello italiano e del servizio offerto è confermato da diverse pubblicazioni, l’ultima delle quali è recente del 2020, svolta da tre psicologi e ricercatori: Benigno, V., Dagnino, F., & Fante, C., che hanno studiato l’impatto della pandemia nelle scuole ospedaliere. Il titolo della pubblicazione “Exploring the Impact of the COVID-19 Pandemic on Italy’s School-in-Hospital (SiHo) Services: The Teachers’ Perspective, apparso nella rivista Continuity in Education”, a cui si rimanda alla lettura integrale dal link:  https://continuityineducation.org/articles/10.5334/cie.26/

Il servizio Scuola in Ospedale e Istruzione domiciliare è attivo su tutto il territorio nazionale, si configura come un vero e proprio “laboratorio di ricerca, innovazione, partecipazione e apertura al territorio”, dove i principi ispiratori della “Buona scuola” trovano piena attuazione, in quanto per primi hanno sperimentato, comprovato e convalidato la validità dei nuovi modelli innovativi, pedagogici e didattici, di cui brevemente riassumiamo:

  • utilizzo didattico delle nuove tecnologie digitali (sincrone e asincrone) “Didattica a Distanza – DaD e Didattica Digitale Integrata – DDI”,
  • autonomia e flessibilità organizzativa, metodologica e valutativa nella scuola,
  • personalizzazione delle azioni di “insegnamento-apprendimento”,
  • cura della relazione educativa.

La Scuola in Ospedale – SIO persegue le seguenti finalità e compiti, come enucleate nella Circolare Ministeriale Prot. n. 11718 del 7 agosto 1998, n. 353 “Servizio scolastico nelle strutture ospedaliere” a firma dell’allora Ministro dell’Istruzione On. Luigi Berlinguer, consultabile e scaricabile dal seguente link: https://www.edscuola.it/archivio/norme/circolari/cm353_98.html

  • promuove l’istruzione degli alunni lungodegenti;
  • recupera i ritardi educativi e/o cognitivi degli alunni ricoverati per brevi periodi;
  • programma gli interventi ad hoc e mirati per gli alunni assistiti in “day-hospital”;
  • personalizza la dimensione dell’accoglienza;
  • garantisce la presenza del servizio su tutto il territorio nazionale e in tutti gli Ordini e gradi di istruzione (ospedali metropolitani);
  • programma il raccordo con la scuola di provenienza (ospedali dei centri urbani medio/piccoli).

In passato, purtroppo, spesso accadeva che l’interruzione del percorso di studi, causato da oggettivi motivi di salute, gravi e comprovati, si trasformava, nel migliore dei casi, nella sospensione del giudizio dell’alunno/a fino alla ripetenza. Quest’ultima si acuiva con il passar del tempo trasformandosi in vera e propria dispersione scolastica, aggravando una realtà già di per sé precaria per l’intero nucleo familiare. Certamente per alunno/a che si trova nel bel mezzo del suo percorso di studi, ammalarsi in modo serio e grave comporta conseguenze ed esiti indubbiamente sfavorevoli. Il non poter andare a scuola sdradica, difatti, l’alunno/a dal contesto scuola, minando alle basi il diritto allo studio, negando lo spazio di socialità e di condivisione con i pari. Gli effetti negativi non riguardano solo il livello di istruzione, ma si ripercuotono anche nelle condizioni psicofisiche complessive dell’alunno/a.

Linee di indirizzo nazionali sulla scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare

La Scuola in Ospedale (SIO) e l’Istruzione Domiciliare (ID) hanno rappresentato e tutt’oggi rappresentano nella nostra realtà, un’esigenza cogente, alla quale nel corso del tempo il nostro Ordinamento ha dato una risposta forte, concreta e strutturata. Per tale motivo il Ministero dell’Istruzione, con l’emanazione del Decreto Ministeriale n. 641 del 6 giugno 2019, ha posto rimedio adottando le “Linee di indirizzo nazionali sulla scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare”, mettendo a disposizione della collettività pari opportunità di istruzione attraverso l’erogazione di due tipologie di servizi scolastici che sono alternativi e complementari. Il loro rapporto deve essere coordinato in quanto entrambi i servizi concorrono insieme alla piena realizzazione del “diritto-dovere” all’istruzione e formazione, mirando a realizzare piani didattici personalizzati e individualizzati, secondo le specifiche esigenze del caso.

La Scuola in Ospedale (SIO) è pensata per tutti coloro che si trovano ospitati presso una struttura sanitaria e/o luoghi di cura (case di cura e riabilitazione) in lunga degenza e si trovano temporaneamente nella concreta e oggettiva impossibilità della frequenza. All’interno dei nosocomi vengono create delle vere e proprie classi, sezioni distaccate di scuole statali, con insegnanti e personale proprio. Lo svolgimento delle lezioni è svolto nel pieno rispetto delle necessità terapeutiche (dettate dalla patologia) di ciascun alunno/a, rappresenta un’importante funzione di “cerniera” tra il momento della terapia e quello della didattica. È favorito il largo uso delle tecnologie multimediali che permettono di superare gli ostacoli e le differenti barriere ove presenti.

Nei casi di degenza “casalinga o domestica”, si attiva un percorso similare al SIO ma alternativo. Si tratta del servizio di Istruzione Domiciliare – ID. Quest’ultimo è rivolto agli studenti e studentesse di ogni ordine e grado per i quali, dopo il periodo di permanenza in ospedale, segue un periodo più o meno lungo di riposo e convalescenza a casa o ancora sono sottoposti a terapie prolungate domiciliari, per malattie croniche e/o invalidanti che ne impediscono di fatto la regolare frequenza alla scuola per un periodo di tempo non inferiore a trenta giorni, anche non continuativi. In questi ultimi casi vengono messi in campo tutti gli strumenti che consentono all’alunno/a di continuare a studiare da casa, mantenendo comunque un forte legame con la classe di appartenenza e il gruppo dei pari. Si ritiene opportuno la lettura integrale dell’articolo 16 del Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 66 “Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera c), della legge 13 luglio 2015, n. 107” pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 112 del 16 maggio 2017 – Suppl. Ordinario n. 23, che disciplina l’Istruzione domiciliare

Art. 16 Istruzione domiciliare – Decreto Legislativo n. 66 del 2017 << 1. Le istituzioni  scolastiche,  in  collaborazione  con  l’Ufficio scolastico regionale, gli Enti locali e le aziende sanitarie  locali, individuano azioni  per  garantire  il  diritto  all’istruzione  alle bambine e ai bambini, alle alunne e agli alunni, alle  studentesse  e agli studenti  per  i  quali  sia  accertata  l’impossibilità della frequenza scolastica per un periodo non inferiore a trenta giorni di lezione,  anche  non  continuativi,  a  causa  di   gravi   patologie  certificate, anche attraverso progetti che possono avvalersi dell’uso  delle nuove tecnologie.  2. Alle attività di cui al comma 1 si provvede nell’ambito delle risorse finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente.>>

Le Linee di indirizzo allegate al Decreto Ministeriale n. 641 del 6 giugno 2019, si propongono di adeguare le modalità di erogazione del servizio scolastico alla mutata realtà, sia scolastica che sanitaria. Il principale merito delle Linee guida è quello di aver dato una visione di insieme e complessiva ad una materia oggetto di forte frammentazione normativa e in costante e continuo mutamento (mutato quadro normativo). Le Linee sono state redatte da un gruppo di lavoro appositamente costituito presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – MIUR, con Decreto Dipartimentale 21 maggio 2018, n. 838 con il compito di definire le azioni di supporto, sviluppo e coordinamento nazionale, incluso il funzionamento del portale nazionale per la scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare.

In precedenza, un documento di valore e natura equivalente era il “Vademecum sul Servizio di Istruzione Domiciliare”, stilato al termine del “primo Seminario Nazionale sul servizio di istruzione domiciliare” voluto quando il dicastero era retto dall’allora Ministro dell’Istruzione, On. Letizia Moratti, tenutosi a Viareggio, in provincia di Lucca dal 1 al 3 dicembre 2003, consultabile e scaricabile dal link https://archivio.pubblica.istruzione.it/news/2004/vademecum.shtml

Le Linee di indirizzo del 2019, intendono ampliare e integrare il Vademecum redatto nel 2003, aggiornandolo con le patologie emergenti che ostacolano la regolare frequenza a scuola.

In definitiva la Scuola in Ospedale garantisce agli alunni/e ricoverati il diritto a conoscere e ad apprendere, nonostante la loro permanenza forzata in ospedale, causata dalla malattia. La SIO consente la continuità degli studi e permette agli alunni/e e alle famiglie di continuare a guardare al futuro. Scopo principale delle attività svolte con i degenti in età scolare, che si trovano ricoverati in ospedale, è aiutarli a intraprendere un percorso cognitivo, emotivo e didattico che permetta di mantenere i legami con il proprio ambiente di vita scolastico. Sia la Scuola in Ospedale, sia l’Istruzione Domiciliare sono riconosciute e apprezzata in ambito sanitario come parte integrante del programma terapeutico stesso.

Prima di arrivare al punto focale del presente articolo presentiamo al lettore una breve ma utile ricostruzione storica del percorso normativo e pedagogico che ha portato oggi alla nascita di questa eccellenza. Nota bene: la ricostruzione viene tratta interamente dal sito ufficiale del Ministero. Pertanto per ulteriori informazione e approfondimenti si rimanda alla lettura integrale direttamente alla fonte MIUR: https://scuolainospedale.miur.gov.it/sio/

Inquadramento storico normativo

Il punto di riferimento normativo per trattare queste due tipologie di servizi è la Legge 28 agosto 1997, n. 285 “Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza” pubblicata in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 207 del 05 settembre 1997. Nella legge i servizi di Scuola in Ospedale e Istruzione Domiciliare sono al centro di un sistema che promuove la tutela dei minori come titolari di diritti e beneficiari di garanzie. In effetti già la legge quadro del 1992 trattava la materia ed aveva previsto la necessità dell’erogazione di servizi alternativi all’erogazione a scuola, per gli alunni affetti da gravi patologie impossibilitati alla frequenza in presenza.

La Scuola in Ospedale nasce in Italia nell’anni ’50, in alcuni reparti pediatrici. Con il sostegno di insegnanti della scuola primaria, furono aperte delle sezioni di scuole speciali per fornire un sostegno didattico agli alunni ricoverati, evitando le difficoltà tipiche del rientro nella classe di provenienza. All’epoca i ricoveri erano generalmente lunghi e certamente erano notevoli le difficoltà incontrate dall’alunno nel recuperare il programma perso, per mettersi in pari con gli altri. Da questa esperienza positiva e innovativa incominciarono a moltiplicarsi le sezioni scolastiche negli ospedali pediatrici, finalizzate non più solo a garantire agli studenti un’assistenza didattica, ma anche a fornire il debito sostegno ai disagi emotivi e psicologici originati dalla malattia.

Con la Circolare Ministeriale n. 345 del 2 dicembre 1986, avente come oggetto “scuole elementari statali funzionanti presso i presidi sanitari”, fu ratificata la nascita delle sezioni scolastiche all’interno dei nosocomi. Con essa e con i successivi interventi viene sancito il carattere “normale” (fatte salve le necessità specifiche) della scuola in ospedale, come sezione staccata della scuola del territorio. Con la successiva Circolare Ministeriale n. 353 del 7 agosto 1998, prot. n. 11718, avente come oggetto “Servizio scolastico nelle strutture ospedaliere” che si afferma poi che “organizzare la scuola in ospedale significa riconoscere ai piccoli pazienti il diritto–dovere all’istruzione e contribuire a prevenire la dispersione scolastica e l’abbandono”. Questa particolare dimensione formativa viene così collocata nella cornice più ampia di azioni mirate a prevenire la dispersione scolastica.

Oggi il servizio SIO vanta la collaborazione di insegnanti di ogni ordine e grado, per fornire un adeguato livello di conoscenze agli alunni ospedalizzati e/o seguiti in regime di “day-hospital”. Il funzionamento della scuola in ospedale richiede un rapporto programmato e concordato con i servizi socio-sanitari per gli interventi perequativi delle ASL e degli Enti Locali. Sono localmente concordate le modalità di potenziamento dell’offerta formativa dei docenti sulle discipline di indirizzo e su progetti definiti di istruzione domiciliare.

Fatta questa necessaria premessa, ci addentriamo nel cuore del servizio con l’istituzione del nuovo

Portale Nazionale per la Scuola in Ospedale e l’Istruzione Domiciliare.

Si tratta di uno spazio web interamente dedicato, strumento altamente innovativo e indispensabile, messo appunto dal Ministero dell’Istruzione e reso a disposizione delle famiglie degli alunni ricoverati, in ospedale o a domicilio, per fornire loro tutte le informazioni sul servizio scolastico. Il portale è stato presentato il 15 maggio 2019 presso la Sala “Aldo Moro” del MIUR, quando il dicastero era retto dall’allora Ministro Marco Bussetti.  Il portale sostiene inoltre l’impegno degli insegnanti, punto di riferimento fondamentale per la didattica, la formazione e l’aggiornamento, l’informazione, la consulenza fattiva rispetto a casi particolarmente problematici. Consente alle scuole di realizzare le migliori strategie inclusive, anche attraverso un collegamento puntuale degli alunni con le classi di appartenenza. È inoltre un utilissimo archivio di materiali, documenti e esperienze più significative. Il Portale permette al Ministero il costante monitoraggio dei dati e delle risorse impiegate. È un punto di riferimento continuo per le informazioni contenuto per tutti gli stakeholder, studenti, famiglie, scuole e ospedali e soprattutto per l’aggiornamento dei docenti per realizzare le migliori strategie inclusive. Questi ultimi, registrandosi, accedendo all’area riservata dedicata, possono scambiarsi informazioni, consigli e buone pratiche. All’interno del sito, inoltre, nella sezione Servizi Regionali, è possibile rintracciare tutte le scuole ospedaliere presenti nel territorio e i progetti attivi, regione per regione. È disponibile anche un’ampia selezione di documenti e materiali utili per la formazione e di aggiornamenti sul tema. Accoglie i risultati delle azioni più significative (sviluppate dal MIUR, dalle Scuole Polo e dagli USR, e anche dal personale sanitario) per fronteggiare le situazioni critiche più comuni (come le tendenze regressive indotte nel minore dal ricovero e gli attacchi di panico) e sviluppare resilienza e competenze di ruolo.

Il Ministero dell’Istruzione ha fornito i dati sull’attuale servizio fruito dagli utenti. I dati che si riportano di seguito nel presente articolo sono tratti interamente dalla fonte Ministeriale. Dati elaborati a cura dell’Ufficio IV – Direzione generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione – MIUR. Per la consultazione è possibile accedere dal seguente link: https://scuolainospedale.miur.gov.it/sio/news/i-dati-dellanno-scolastico-2018-2019/ 

Sono attualmente presenti su tutto il territorio nazionale 211 sezioni ospedaliere che vedono coinvolti 915 docenti. Le Regioni maggiormente coinvolte sono: Campania, Lazio, Liguria e Sicilia.

Scuola in Ospedale – SIO

Per quanto riguarda il triennio 2017/2020, nell’anno scolastico 2019/2020, hanno usufruito del servizio 41.367 studenti, prevalentemente della Scuola dell’infanzia e primaria (circa il 70%) e 4.250 della Scuola secondaria di II grado, con l’ausilio di 915 docenti.

Nell’anno scolastico 2018/19  hanno usufruito del servizio le seguenti categorie, così ripartiti per ordine di scuola:

Nell’anno scolastico 2017/2018 ne hanno usufruito 68.900 studenti, prevalentemente della Scuola dell’infanzia e primaria (oltre il 70%) e quasi 6.000 della Scuola secondaria di II grado, con l’ausilio di 740 docenti.

Il fenomeno è in costante crescita o meglio la richiesta di fruire del servizio è in crescita. Nell’anno scolastico 2015-2016 ne hanno usufruito 62.204, mentre nell’anno scolastico 2016-2017 ne hanno usufruito 58.049. Ad aumentare, in particolare, sono gli alunni delle scuole superiori, passati dai 4.000 degli anni precedenti a 6.000. Si tratta per lo più di alunni/e affetti/e da patologie oncologiche.

Istruzione Domiciliare – ID

Per quanto riguarda il servizio di Istruzione Domiciliare, nell’anno scolastico 2019/20 ne hanno usufruito 1.164 alunni, per un totale di 54.128 ore di istruzione domiciliare. Nell’anno scolastico 2018/19 sono stati attivati 1.396 progetti per un totale di 66.024 ore di attività didattica in istruzione domiciliare. Nel 2017/2018 ne hanno usufruito 1.306 alunni, per un totale di 64.715 ore di Istruzione domiciliare. In generale, il monte ore di lezioni è indicativamente di 4/5 ore settimanali per la scuola primaria; 6/7 ore settimanali per la secondaria di primo e secondo grado e comunque è modulato in base ai bisogni formativi, d’istruzione e di cura del malato contemplando, ove possibile, l’utilizzo delle tecnologie e un’efficace didattica a distanza.

RESO – Registro elettronico per la Scuola in Ospedale e l’Istruzione Domiciliare

Nel corso dell’anno 2020 il Ministero dell’Istruzione con propria nota prot. AOODGSIP n. 1331 del 22 aprile 2020, a firma del Dirigente dell’Ufficio IV, dott.ssa Clelia Caiazza, ha sviluppato il Registro Elettronico per la Scuola in Ospedale e l’Istruzione Domiciliare (acronimo RESO) che consente di documentare le attività didattiche e formative che si svolgono per la Scuola in Ospedale e l’Istruzione Domiciliare (si ricorda che maggiori informazioni sono disponibili sul Portale Nazionale per la Scuola in Ospedale). Per una lettura integrale della Nota si rinvia al link: https://istruzioneveneto.gov.it/wp-content/uploads/2020/09/m_pi.AOODGSIP.REGISTRO-UFFICIALEU.0001331.22-04-2020-1.pdf

L’applicativo RESO, integrato nel Sistema Informativo Dell’Istruzione – SIDI, è in esercizio, in via sperimentale e non obbligatoria, a partire dal 27 aprile 2020 per tutte le scuole polo. Dall’anno scolastico 2020/21, è disponibile in via ordinaria (sempre a carattere non obbligatorio) per tutte le scuole. Per favorire l’utilizzo di RESO sono state svolte attività di formazione on line per i referenti regionali, i dirigenti scolastici e i docenti ospedalieri nei mesi di giugno e luglio 2020. Fonte MIUR consultabile dal link: https://www.miur.gov.it/scuola-in-ospedale-e-istruzione-domiciliare

Chi ha diritto al servizio

Per quanto riguarda la Scuola in Ospedale, può avvalersene qualunque ragazzo ricoverato in una struttura ospedaliera, purché questa abbia al suo interno una sezione scolastica attiva (in mancanza, si può richiedere l’Istruzione Domiciliare). È bene precisare che l’Istruzione Domiciliare viene attivata solo qualora le patologie accusate rientrano tra quelle inserite nell’elenco delle malattie croniche ed invalidanti ai sensi del DPCM 12 gennaio 2017 “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502” pubblicato il 18 marzo in Gazzetta Ufficiale Supplemento n. 15, che definisce i nuovi LEA e sostituisce integralmente il DPCM 29 novembre 2001. Ad onor del vero, tale diritto (l’Istruzione domiciliare) è comunque subordinato all’effettiva disponibilità economica da parte dell’Amministrazione scolastica, come recita rigorosamente il comma 2 “nell’ambito delle risorse finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente”.

Si precisa che per l’attivazione dei progetti di “Istruzione Domiciliare” non necessariamente l’alunno/a deve aver avuto una precedente esperienza di ospedalizzazione. Per approfondimenti è possibile consultare il link:

https://www.salute.gov.it/portale/lea/dettaglioContenutiLea.jsp?lingua=italiano&id=4773&area=Lea&menu=vuoto

Approfondimento Piano Scuola 2020/2021 << “per quanto attiene l’istruzione domiciliare, il dirigente scolastico avrà cura, sempre nel rispetto delle indicazioni del Documento tecnico, di concordare con la famiglia le modalità di svolgimento della didattica, con preciso riferimento alle indicazioni impartite dal medico curante sugli aspetti di carattere sanitario che connotano il quadro sanitario dell’allievo.”>>

Modalità di accesso all’Istruzione Domiciliare – ID

Nella pratica sia la SIO e la ID, si attivano in qualunque periodo dell’anno scolastico attraverso la predisposizione di appositi progetti di ampliamento dell’offerta formativa per l’alunno ospedalizzato, da inserire appositamente nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa – PTOF. Ogni scuola deve poter e saper offrire il servizio in caso di necessità su richiesta della famiglia. Hanno diritto all’Istruzione Domiciliare tutti gli studenti iscritti a scuole primarie e secondarie, statali e paritarie, che, per vari motivi di salute, non sono in grado di iniziare o riprendere la frequenza della scuola, costretti ad assentarsi per un tempo non inferiore a trenta giorni, anche non continuativi, come previsto nel D.lgs. 66/2017. La malattia deve essere comprovata da valida certificazione medica, rilasciata dalla struttura sanitaria pubblica e/o convenzionata, (servizi di salute del territorio o dei medici ospedalieri) in cui l’alunno/a è stato/a ricoverato/a o ancora dai Servizi Sanitari Nazionali (fra i quali i Presidi di Rete Nazionale per le malattie rare). È dunque esclusa la certificazione del Medico di base (medico curante o di famiglia), così come ne sono esclusi i medici curanti privati. La famiglia o gli esercenti la potestà genitoriale o ancora i tutori devono fare esplicita richiesta scritta, indirizzata al Dirigente scolastico dell’Istituto di iscrizione del proprio figlio/a. L’avvio dell’attività avviene, pertanto, esclusivamente su istanza di parte della famiglia e previa approvazione del Consiglio di Classe, che elabora e redige un progetto formativo personalizzato ad hoc, al cui interno vengono riportati anche il numero dei docenti coinvolti e le discipline impartite. Successivamente sono gli stessi docenti presenti a prendersi in carico il minore.

Iter per l’attivazione dell’Istruzione Domiciliare

Il Dirigente scolastico, una volta acquisita la documentazione prodotta dalla famiglia (istanza e certificazione sanitaria attestante la patologia e il periodo di impedimento alla frequenza), dovrà prontamente attivarsi per l’avviamento del progetto, ai fini della richiesta di finanziamento al competente Ufficio Scolastico Regionale – U.S.R. Il progetto, infatti, dovrà essere approvato dall’Ufficio Scolastico Regionale di riferimento, che valuterà la congruenza del progetto, rilasciando apposito provvedimento di autorizzazione e successivamente l’assegnazione delle risorse finanziarie necessarie. La richiesta di finanziamento prodotta dall’Istituzione scolastica, dovrà contenere il progetto formativo da realizzare, ideato e condiviso dal Consiglio di Classe dell’alunno/a iscritto/a e dovrà contenere anche eventuali interventi a distanza (sincroni e asincroni) con l’ausilio delle nuove tecnologie digitali. Il progetto di “Istruzione domiciliare” approvato dal CdC, e deliberato dal Consiglio di Istituto, andrà inserito nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa – PTOF della scuola, con apposito decreto di variazione a firma del Dirigente, in quanto si dovrà prevedere di accantonare preventivamente una specifica somma ritenuta congrua per lo svolgimento del progetto stesso, attingendo dal fondo di istituto. All’interno del progetto dovranno essere indicati: gli obiettivi, le metodologie e la durata, si dovrà riportare all’interno le discipline coinvolte, il numero di docenti che si sono dichiarati disponibili, le ore assegnate. Generalmente non si superano le 6 ore a settimana, considerata la presumibile difficoltà di attenzione prolungata legata alla provata condizione fisica e la fragilità dell’alunno/a e tenuto conto del rapporto privilegiato, uno a uno con il docente. Il Dirigente e/o il Coordinatore didattico individuano gli insegnanti disponibili a prestare le ore di insegnamento presso il domicilio dell’alunno/a e un referente del progetto. Qualora il Dirigente scolastico non riesca a individuare/reclutare docenti interni per mancanza di disponibilità, può reperire le risorse umane necessarie dal personale esterno alla scuola, anche attraverso l’ausilio delle scuole con sezione ospedaliera o attraverso la rete e la scuola Polo. Le ore eccedenti il normale servizio saranno retribuite e liquidate secondo le tariffe per le attività aggiuntive previste del vigente Contratto Collettivo Nazionale Lavoro – CCNL Comparto scuola. Normalmente sono retribuite solo le ore aggiuntive di insegnamento, sono invece escluse le ore di coordinamento del docente referente, le spese di viaggio e di acquisto materiali, per cui è previsto il cofinanziamento da parte della scuola richiedente. Il contributo sarà erogato e corrisposto a fine intervento ovvero a conclusione del progetto, in base al numero effettivo di ore svolte in seguito a presentazione di regolare rendicontazione, mediante un apposito modello da inviare alla scuola polo e in copia conoscenza all’USR di riferimento, entro un mese dalla conclusione del progetto e comunque non oltre il 31 agosto dell’anno scolastico di riferimento.

In linea di massima prima dell’avvio del progetto di “Istruzione Domiciliare” è sempre opportuno convocare preventivamente i genitori del ragazzo/a, organizzando un incontro con tutti gli attori coinvolti: alunni della classe e i docenti, eliminando dubbi e/o perplessità, se si dovessero manifestare. Per le famiglie meno abbienti e/o in difficoltà, il Dirigente scolastico potrà verificare se la famiglia possiede una connessione a internet adeguata, sufficiente a garantire il collegamento tra la casa dell’alunno/a e la classe alla quale è iscritto/a; se la famiglia non è in grado di acquistare le tecnologie necessarie, seppure basilari, per garantire la realizzazione del progetto (un laptop, una telecamera e software per la didattica) il Dirigente dovrà attivarsi per reperire le risorse richieste.

Valutazione

Per entrambe le tipologie di servizio, SIO e ID, la frequenza è considerata servizio scolastico a tutti gli effetti di legge e concorre dunque alla valutazione finale e alla validazione dell’anno scolastico. Le modalità di valutazione sono quelle indicate nell’art.22 del Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 62 “norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera i), della legge 13 luglio 2015, n. 107” pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.112 del 16 maggio 2017 – Suppl. Ordinario n. 23. L’attività didattica svolta è dunque pienamente riconosciuta dalla scuola di apparenza. Il docente ospedaliero esplica una serie di azioni: registra e documenti tutti gli interventi formativi svolti, effettua le prove di verifica e cura gli adempimenti necessari relativi alla valutazione.

Art. 22 Istruzione domiciliare – Decreto Legislativo n. 62 del 2017 << Valutazione di alunne, alunni, studentesse e studenti in ospedale  1. Per le alunne, gli alunni, le studentesse e gli studenti che frequentano corsi di istruzione funzionanti in ospedali o in luoghi di cura per periodi temporalmente rilevanti, i docenti che impartiscono i relativi insegnamenti trasmettono alla scuola di appartenenza elementi di conoscenza in ordine al percorso formativo individualizzato attuato dai predetti alunni e studenti, ai fini della valutazione periodica e finale. 2. Nel caso in cui la frequenza dei corsi di cui al comma 1 abbia una durata prevalente rispetto a quella nella classe di appartenenza, i docenti che hanno impartito gli insegnamenti nei corsi stessi effettuano lo scrutinio previa intesa con la scuola di riferimento, la quale fornisce gli elementi di valutazione eventualmente elaborati dai docenti della classe. Analogamente si procede quando l’alunna, l’alunno, la studentessa o lo studente, ricoverati nel periodo di svolgimento degli esami conclusivi, devono sostenere in ospedale tutte le prove o alcune di esse. Le modalità attuative del presente comma sono indicate nell’ordinanza del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca di cui all’articolo 12, comma 4. 3. Le modalità di valutazione di cui al presente articolo si applicano anche ai casi di istruzione domiciliare.>>

Bibliografia

  • COSTITUZIONE ITALIANA articoli 3, 32, 33 e 34
  • LEGGE 5 febbraio 1992, n. 104, “Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate
  • LEGGE 28 agosto 1997, n. 285, “Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza
  • LEGGE 13 luglio 2015, n. 107, “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, e in particolare il comma 7, lettera l, dell’articolo unico;
  • DECRETO LEGISLATIVO 13 aprile 2017, n. 62 “norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato”;
  • DECRETO LEGISLATIVO 13 aprile 2017, n. 63, “Effettività del diritto allo studio attraverso la definizione delle prestazioni, in relazione ai servizi alla persona, con particolare riferimento alle condizioni di disagio e ai servizi strumentali, nonché potenziamento della carta dello studente, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera f), legge 13 luglio 2015, n. 107”;
  • DECRETO LEGISLATIVO 13 aprile 2017, n. 66, “Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera c), della legge 13 luglio 2015, n. l07”;
  • CIRCOLARE MINISTERIALE n. 345 del 2 dicembre 1986, “scuole elementari statali funzionanti presso i presidi sanitari
  • CIRCOLARE MINISTERIALE n. 353 del 7 agosto 1998, “Servizio scolastico nelle strutture ospedaliere
  • VADEMECUM del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca dal titolo “Il servizio di istruzione domiciliare. Vademecum ad uso delle scuole di ogni ordine e grado” del 2003;
  • LINEE DI INDIRIZZO Nazionali sulla Scuola in Ospedale (SIO) e l’Istruzione Domiciliare (ID) del 2019;
  • Nota MIUR prot. n. 7736 del 27 gennaio 2010 “Chiarimenti sulla validità dell’anno scolastico”
  • Nota MIUR prot. n. 3623 del 30 luglio 2019 “Servizio di Scuola in Ospedale”;
  • Nota M.I. prot. AOODGSIP n. 1331 del 22-04-2020 “Registro elettronico per la scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare (RESO)
  • Nota DPIT protocollo n. 1990 del 5 novembre 2020 avente ad oggetto: DPCM 3 novembre 2020;
  • Nota DPIT protocollo n. 1871 del 14 ottobre 2020 avente ad oggetto: Ordinanza del Ministro dell’istruzione 9 ottobre 2020, n. 134 relativa agli alunni e studenti con patologie gravi o immunodepressi;
  • Nota DGOSV prot. 10681 del 05 maggio 2021 avente ad oggetto: Esame di Stato a conclusione del secondo ciclo di istruzione – indicazioni operative per la compilazione del Curriculum dello studente da parte degli studenti degenti in luoghi di cura/ospedali e istruzione domiciliare;
  • ORDINANZA MINISTERIALE n.134 del 09 ottobre 2020 – Ordinanza relativa agli alunni e studenti con patologie gravi o immunodepressi ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera d-bis del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22;
  • PROTOCOLLO D’INTESA tra l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per promuovere e garantire i diritti delle alunne e degli alunni, sottoscritto il 9 ottobre 2018
  • PROTOCOLLO D’INTESA tra l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza e l’Associazione Ospedali pediatrici italiani sottoscritto il 15 novembre 2018
  • PROTOCOLLO D’INTESA tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e l’Associazione Ospedali pediatrici italiani, “Promozione del benessere fisico e psicologico degli studenti e delle studentesse in ospedale e a scuola”, sottoscritto il 27 febbraio 2018.

Sitografia

Altre fonti

Educazione&Scuola, ISSN 1973-252X

Nota 5 agosto 2014, AOODGSC Prot.4780 https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=46623

La teatralità dell’irresponsabilità

La teatralità dell’irresponsabilità

di Vincenzo Andraous

Certo che a intelletto scardinato da ogni umana condivisione ultimamente andiamo alla grande, anzi alla grandissima. Mentre leggevo e guardavo i no green pass sfilare per le strade con indosso la casacca dei campi di concentramento nazisti per crearsi più visibilità nonchè una  robusta gran cassa mediatica, la mente mi ha riportato sui detriti indelebili della Shoah, a quella bimba Czeslawa Kwoka polacca cattolica, 14 anni, morta nel campo di sterminio di Auschwitz.  Terminata con un’iniezione di fenolo nel cuore. Una bambina innocente, colpevole di nulla, imputabile di niente.

Poco prima dell’esecuzione, malmenata senza alcuna pietà.

In molti, in tanti, sopraffatti da questa storia che ci portiamo addosso, da questa memoria che non può cadere all’indietro non farci rimanere annientati dal dolore dell’ incomprensibilità, dalla ferocia non solo dell’immagine, ma da come l’umanità spesso, sempre più spesso, ne esca con le ossa rotte, demolite.  Citiamo giustamente  questi accadimenti affinché tutti sappiano e nessuno dimentichi. Eppure qualcosa sta fuori posto, non quadra, come a dire che ricordare, rammentare, sottolineare, non lascia spazio sufficiente alla coscienza di ognuno e di ciascuno per “circondare” con immediatezza queste manifestazioni di teatralità della morte e della sofferenza, dell’ingiustizia, affinchè l’umana condivisione-compassione per un genocidio  non debba essere schernito da una strumentalizzazione che ne sottolinea l’ ipocrita non conoscenza. In corteo con la casacca sdrucita a righe verticali, senza sapere quale sofferenza è stata imposta a un popolo, a una, a dieci o cento generazioni. In colonna per protestare facendo leva sul dolore inenarrabile di milioni di innocenti andati al macero per una ideologia. In ordine sparso ma ben irreggimentati per gridare il proprio dissenso-diniego usando l’ingiustizia più grande da grimaldello della propria irresponsabile superficialità. Quella foto di bimba non può passare inosservata, tanto meno smanettata via senza un rigurgito di dignità fin’anche di vergogna, quanto meno perché non è possibile celarne lo sbalordimento e annichilimento per chi ha usato tanto maldestramente quell’innocenza. Oppure perché chi è sopravvissuto a tanta vita infranta, vita fatta a pezzi, vita smembrata e buttata, dentro il fumo salito per mille camini. Chi miracolosamente sopravvissuto ha potuto raccontare il freddo dell’ìabbandono, la tragedia del sangue e della tortura, il silenzio della morte di tanti e troppi innocenti. Chi sopravvissuto al potere assoluto dell’uomo, è costretto ancora oggi a fare i conti con l’irresponsabilità delle parole, dei comportamenti, degli atteggiamenti teatralmente scomposti.

G. Durrell, L’isola degli animali

Gerald Durrell, L’isola degli animali, Neri Pozza

di Mario Coviello

Se ho la possibilità di entrare in una libreria non riesco a resistere e la settimana scorsa a Potenza mi ha affascinato la copertina del romanzo “ L’isola degli animali” di Gerald Durrell. Ho preso in mano il libro, agile nel suo formato, e ho cominciato a leggere le note di introduzione che parlano del giovane Gerry, un ragazzo di dieci anni e della sua passione per gli animali e della sua isola Corfù. Qui cresce, immediatamente prima della seconda guerra mondiale, con la sua famiglia inglese fino alle midolla. Approfitto dello sconto e con solo 10 euro lo compro e appena posso inizio a leggerlo.

Solo nel primo capitolo del libro siamo a Londra alle prese con sedute spiritiche perché Margo, la sorella di Gerry, vuole dimagrire e far scomparire l’acne dalla sua faccia rubiconda. Il resto del libro, 281 pagine di piacevolissima lettura, ci porta nell’isola greca di Corfù, tra i suoi ulivi, vigneti, spiagge dorate e soprattutto animali, tanti animali, piccoli e grandi, simpatici, attraenti, impegnativi. Sì perché Gerry, suscitando l’ira furibonda dei fratelli più grandi Leslie,patito per le armi da caccia, e Larry, fratello maggiore e futuro scrittore, portando in casa barbagianni,rospi, ricci,vermi, insetti, pesci…e li alleva con passione, fatica, dedizione.

Gerry è un ragazzino che, coperto di polvere e sudore, trascinandosi appresso una piccola squadra di cani ed una gran quantità di barattoli, si aggira per le stradine sterrate, sotto il sole, scivolando sotto l’ombra acquosa degli ulivi, osserva e racconta con stupore tutte le meraviglie che la natura gli srotola davanti, stagione dopo stagione.

In queste settimane nelle quali siamo chiamati ad occuparci della salvezza del nostro pianeta che si avvia verso la catastrofe se gli stati non si accorderanno per fermare l’inquinamento e tutti dobbiamo fare la nostra parte, leggere e far leggere ai più piccoli e ai ragazzi “ L’isola degli animali” può aiutarci a comprendere meglio il fascino e la bellezza della natura e degli animali che la popolano. A partire da Roger, il cane fedele compagno d’avventure di Gerry, per non parlare di Sally, l’asinella ardentemente desiderata, regalo meraviglioso per il suo compleanno, e del gufo Ulisse che tutte le sere torna a casa per cena. E poi calabroni, cavallucci marini,stelle di mare, conchiglie e sassi il cui canto si può ascoltare quando siamo immersi nell’acqua calda del mare di Corfù in un primo pomeriggio assolato.

L’istruzione di Gerry sull’isola è curata da precettori non sempre all’altezza, ma il ragazzo ha la fortuna di conoscere il dottor Stephanides, un medico e scienziato che lo prende a cuore e lo guida ad un apprendimento più sistematico della zoologia.

Durrell ci consente di entrare in punta di piedi nelle usanze corfiote, assistendo ad un matrimonio e a un parto. Sorridiamo con i tanti, piccoli equivoci che l’impaziente “fame di natura” di Gerry finiscono per suscitare, creando spesso attriti specialmente con il pungente Larry, fratello maggiore nonchè letterato, con la bizzarra tendenza ad invitare alla villa gli ospiti più improbabili : capitani di lungo corso, amanti del vino e della musica, davanti allo sguardo paziente seppur esasperato della mamma.

“Lo spirito con cui accostarsi a Durrell non è quello di una lettura che colpisca, o che sorprenda, o che smuova cose. E’ piuttosto l’atteggiamento di un viaggiatore lento, uno che voglia semplicemente essere trasportato, indugiare, osservare, annusare, assaporare. Un libro pieno zeppo di profumi, sapori, suoni, capace di strappare al presente il lettore che voglia lasciarsi andare, immergendolo in un mondo quieto, sonnolento, fatto di stagioni che si susseguono ciclicamente scandite dai ritmi di fioritura della natura. Un mondo di api che ronzano, di pioggia che scroscia rumorosa, di gufi che solcano l’aria imbronciati, trasportati da ali silenziose, di orribili e fameliche creature acquatiche osservate con stupore attraverso un vetro, di acquitrini affollati di vita e silenziosi uliveti addormentati nella calura pomeridiana.”

Decreto Ministeriale 5 novembre 2021, AOOGABMI 325

Ministero dell’Istruzione

Disposizioni concernenti il concorso per titoli ed esami per l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola dell’infanzia e primaria su posto comune e di sostegno, ai sensi dell’articolo 59, comma 11, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, recante “Misure urgenti connesse all’emergenza da covid-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali”, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106

Nota 5 novembre 2021, AOODGOSV 27363

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione
Uff. 1

Olimpiadi delle Scienze Naturali 2022

Nota 5 novembre 2021, AOODPPR 1214

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali

Ai Direttori generali e Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di T R E NT O
Al Sovrintendente Scolastico per la scuola in lingua italiana BO L ZA N O
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca BO L ZA N O
All’Intendente Scolastico per la scuola delle località ladine BOLZANO
Al Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle d’Aosta A OS T A
e.p.c. Ai Dirigenti delle Istituzione scolastiche di ogni ordine e grado LORO SEDI

Oggetto: Concorso di idee per le scuole “Il Milite Ignoto: Patria e Memoria” – Anno scolastico 2021/2022