Protocollo d’intesa Ministero e ANM per l’Educazione alla legalità

Un percorso attivo di conoscenza e di approfondimento per accompagnare studentesse e studenti nello studio e nell’acquisizione dei concetti di cittadinanza, legalità e democrazia. Coerentemente con gli obiettivi e le finalità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il 24 novembre, presso il Ministero dell’Istruzione, il Ministro Patrizio Bianchi e il Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Giuseppe Santalucia hanno sottoscritto il Protocollo d’intesa “Educare e formare alla legalità e ai valori della giustizia allo scopo di promuovere il pieno sviluppo della persona e i diritti di cittadinanza”.

“La scuola deve essere soprattutto scuola di legalità. Ringrazio l’ANM per questa collaborazione che coglie uno degli aspetti fondamentali del modello d’istruzione che stiamo costruendo, coerentemente con gli obiettivi fissati dal PNRR – ha dichiarato il Ministro Patrizio Bianchi -. La cultura delle regole e il rispetto dei diritti altrui e propri sono principi ai quali la nostra Costituzione attribuisce importanza fondamentale e che sono alla base di una vera crescita, materiale e morale, della società”.

“Se vogliamo che le studentesse e gli studenti – ha aggiunto il Presidente dell’ANM, Giuseppe Santalucia – siano domani cittadini pienamente consapevoli dei loro diritti e doveri, partecipi della comunità morale di un Paese, dobbiamo tendere loro la mano oggi, far capire prima di punire che i valori di legalità, democrazia e solidarietà alla base della nostra Costituzione sono le fondamenta di una società più giusta per tutti. Per questo crediamo che collaborazioni con le Istituzioni, come quella che oggi inauguriamo con il Ministero dell’Istruzione, siano fondamentali per la diffusione di una cultura della legalità, che contribuisca alla formazione delle nuove generazioni nel segno del rispetto delle regole dello Stato di diritto”.

L’obiettivo dell’intesa è promuovere incontri di formazione per docenti tenuti da esponenti della magistratura, dedicati alla legalità e alla cultura delle regole. I temi verranno scelti dagli insegnanti in un’ampia gamma di argomenti, tra i quali: principi costituzionali, diritti e rispetto delle diversità, giustizia penale, diritti dei minori, stili di vita sani, corretti comportamenti sul web, lotta al bullismo e al cyberbullismo, difesa dell’ambiente, educazione stradale, tutela della persona e molto altro. Ai docenti verrà chiesto successivamente di approfondire le tematiche oggetto degli incontri di formazione con i propri studenti. Ai ragazzi verrà poi proposto di cimentarsi in un elaborato multimediale su una delle materie di interesse. I lavori migliori, scelti dalla consulta dei ragazzi dell’ANM, saranno premiati.

RAPPRESENTANTI DI CLASSE E D’ISTITUTO: CORSO ON LINE PER GENITORI

RAPPRESENTANTI DI CLASSE E D’ISTITUTO: CORSO ON LINE PER GENITORI

Organi collegiali della scuola: mi hanno eletto, che devo fare? A questa domanda, che affligge ogni anno migliaia di genitori, dà una serie di risposte l’incontro on line “Il ruolo dei genitori negli organi collegiali della scuola” organizzato dall’Associazione genitori A.Ge. Vitorchiano Aps in collaborazione con il Centro Don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana. Per accedere è sufficiente collegarsi alla pagina Facebook dell’A.Ge. Vitorchiano giovedì 25 novembre 2021 a partire alle ore 21:00 e lì porre eventuali domande, cui risponderà Giuseppe Richiedei, già presidente nazionale A.Ge. e noto esperto di politiche scolastiche, dopo una parte introduttiva sull’importanza della presenza dei genitori nella scuola, i ruoli e le funzioni dei genitori nei consigli di istituto e di classe.     

Destinatari di questo incontro gratuito di formazione sono sia i genitori già eletti nei consigli di classe e di istituto sia coloro che entreranno, alla fine del mese di novembre, nei consigli di istituto, senza dimenticare i genitori interessati e curiosi di avere maggiori informazioni per, chissà, un loro impegno futuro. L’obiettivo è quello di promuovere una partecipazione competente e qualificata dei genitori per rapportarsi in modo costruttivo e cooperativo con il mondo della scuola, stringendo un Patto di alleanza educativa a beneficio dei più giovani.    

Complice la pandemia, che ha dilatato i tempi e compresso gli spazi, rendendoci tutti un po’ più digitali e connessi, questa iniziativa vede la partecipazione diretta di associazioni, A.Ge. anche loro, di tutta Italia: Ventimiglia, Boscoreale, Firenze, Marigliano, Castelfiorentino, Roma, Palermo e Scafati. Né questo deve meravigliare, perché rendere proficuo e costruttivo il rapporto fra genitori e scuola è dal 1968 uno degli scopi principali dell’A.Ge. Parimenti, il Centro Don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana ha fra i suoi scopi coltivare le relazioni diffondendo uno stile d’azione basato sulla solidarietà reciproca.  

“Non ci si può improvvisare nel ruolo di rappresentanza dei genitori perché oggi, più di ieri, è richiesta empatia, preparazione e professionalità – dichiara Pietro Del Tavano, presidente di A.Ge. Vitorchiano – Essere rappresentante di classe o consigliere di istituto è un servizio sociale che viene reso agli altri genitori, alla scuola, alla comunità in generale ma è, allo stesso tempo, un’occasione personale per capire meglio la realtà in cui vivono i nostri figli. I genitori devono essere un ponte tra le famiglie e la scuola e proporre, ascoltare, costruire, collaborare insieme agli insegnanti e soprattutto dare il loro fattivo contributo e il loro sostegno qualificato affinché si possa generare benessere nella scuola”. 

Insegnare filosofia. Percorso tra i nuclei fondanti della materia

Corso di formazione
“Insegnare filosofia. Percorso tra i nuclei fondanti della materia”

Il corso si propone di affrontare gli aspetti fondamentali del percorso didattico nell’insegnamento della filosofia.

Destinatari
Docenti di storia e filosofia della scuola secondaria di II grado.
Obiettivi
1) Rafforzare la comprensione critica e articolata, in un’ottica didattica, dei nuclei fondamentali del percorso disciplinare;
2) Leggere e interpretare i testi filosofici e di storia che consentano di riconoscere interrelazioni concettuali e nessi con altre discipline umanistiche;
3) Offrire spunti operativi per l’ordinaria attività di aula, valorizzando le domande e le richieste di approfondimento;
Programma dei webinar
➢ Lezione 1 (Martedì 30 novembre, dalle 17 alle 19)
Libri di Testo, Approcci, Problemi. Filosofia e Vita Filosofica: gli Inizi
➢ Lezione 2 (Martedì 14 dicembre, dalle 17 alle 19) Da Socrate a Platone: le questioni fondamentali del cammino filosofico antico
➢ Lezione 3 (Martedì 21 dicembre, dalle 17 alle 19)
La Filosofia Cristiana come fatto e come problema: che cos’è? come la insegno?
➢ Lezione 4 (Martedì 11 gennaio, dalle 17 alle 19) L’epoca moderna: come affrontare Cartesio e Kant?
➢ Lezione 5 (Martedì 18 gennaio, dalle 17 alle 19) L’Ottocento: Marx e Nietzsche in una didattica rinnovata
Modalità di erogazione Webinar sincroni da 2 ore ciascuno con possibilità d’interazione dei corsisti, presentazione teorico-pratica e condivisione delle ipotesi di lavoro attraverso la piattaforma Google Meet. Sono previsti sia lezioni dialogate di taglio critico-problematico, che suggeriscono piste, tracce e ipotesi di lavoro concrete, sia incontri di tipo assembleare con domande e testimonianze libere, guidati.
Formatore Professor Paolo Ravazzano, docente di storia e filosofia presso il Liceo scientifico statale Galileo Galilei di Alessandria, esperto di educazione alla cittadinanza e orientamento in uscita. Dal 2011 al 2019 ha coordinato i workshop della Bottega promossa da Diesse su Scuola, Lavoro e Alternanza.

Composizione dell’Unità Formativa (totale 24 ore)
N. 10 ore di formazione a distanza (di cui 8 di frequenza obbligatoria)
N. 3 ore di approfondimento personale (autocertificazione con modulo)
N. 3 ore di progettazione
N. 7 ore documentazione (produzione di materiali didattici le cui indicazioni saranno fornite al I incontro)
N. 1 ore di restituzione (questionario di gradimento)
Avrà diritto all’attestazione dell’Unità Formativa chi avrà svolto almeno il 75% delle attività previste (pari a 18 ore): almeno 8 ore di webinar sincrono, 3 ore di progettazione che sono assegnate a seguito dell’invio di materiali al formatore, quindi per un totale di 10 ore e 1 ora per la compilazione del questionario di gradimento.
Quote *€ 130 NON SOCIO Diesse
*€ 90 SOCIO Diesse
Per associarsi (al costo di € 35) è necessario compilare il modulo sul sito a questa pagina http://bit.ly/Associarsi_DiesseLombardia Per usufruire di un’ulteriore scontistica, può associarsi a Diesse Lombardia anche l’Istituto che intende iscrivere al corso più docenti (al costo di 100 € per ogni Scuola).
ISCRIZIONE
Entro venerdì 26 novembre è richiesta una pre-iscrizione che ha carattere vincolante. Per effettuarla è necessario compilare il modulo a questo link: https://bit.ly/Preiscrizione_InsegnareFilosofia
NOTA BENE: Solo una volta raggiunto il numero minimo di iscritti la segreteria comunicherà via e-mail, all’indirizzo indicato nella pre-iscrizione, l’attivazione del corso. MODALITÀ di PAGAMENTO, SUCCESSIVA ALL’ATTIVAZIONE DEL CORSO (cfr ricezione mail) Una volta ricevuta dalla segreteria la conferma del raggiungimento del numero di iscritti, sarà possibile effettuare il pagamento del corso. I docenti statali di ruolo potranno scegliere se pagare con la carta del docente oppure con bonifico bancario.

a) PAGAMENTO CON CARTA DEL DOCENTE
Inviare copia del pdf del voucher generato a segreteria@diesselombardia.it
b) PAGAMENTO CON BONIFICO Effettuare bonifico bancario sul c.c. n. 000000006476 intestato a Diesse Lombardia – Credito Valtellinese – Sede di Milano – Stelline IBAN IT27F0521601614000000006476 Causale: Codice fiscale e Nome iscritto – Corso NOME CORSO
Inviare copia del bonifico effettuato a segreteria@diesselombardia.it

NOTE TECNICHE
Diesse Lombardia si riserva la possibilità di annullare o posticipare il corso per giustificati motivi. In tal caso, la quota d’iscrizione sarà restituita. È possibile cedere la propria iscrizione ad altro partecipante, comunicando alla segreteria i dati del nuovo iscritto prima dell’inizio del corso. Salvo diversi accordi, la quota d’iscrizione va pagata prima dell’inizio del corso. Una parte della quota sarà trattenuta in caso di non partecipazione al corso
Il corso è organizzato e gestito dall’Associazione regionale Diesse Lombardia. Rientra tra le attività formative dell’Associazione nazionale Diesse–Didattica e Innovazione Scolastica, associazione qualificata dal M.I.U.R. per la formazione del personale della scuola ai sensi del D.M. n° 90 del 1^ dicembre 2003 e adeguata alla Direttiva n° 170/2016.

I sindacati: «Chiediamo “risorse” e riceviamo “tavoli”». Verso la mobilitazione

da Il Sole 24 Ore

Per Flc Cgil, Uil, Snals-Confsal e Gilda Unams 5 i nodi: organico Covid, rinnovo del contratto, classi numerose, precariato, misure a costo zero disattese

di Redazione Scuola

«A distanza di settimane, nessuna apertura, nessuna mediazione, nessun passo in avanti da parte dell’Amministrazione per cercare di dare risposte al personale della scuola rimasto senza atto negoziale per il rinnovo del contratto e senza risorse per aumenti a tre cifre come promesso dallo stesso ministro». L’accusa arriva dalle segreterie di Flc Cgil, Uil Scuola, Snals-Confsal e Gilda Unams che parlano di decisione di dare vita a «procedure con la mobilitazione di tutta la categoria». Cinque i temi al centro dell’attenzione: organico Covid, rinnovo del contratto, classi numerose, precariato, misure a costo zero disattese.

«Servono segnali concreti»

«Chiediamo “risorse” e riceviamo “tavoli”. Servono segnali concreti non aperture di dialogo – commentano i quattro segretari – perché il dialogo con il ministro è sempre stato franco e aperto e non è mai stato interrotto, ma ora servono misure che diano valore alla scuola, dignità professionale al personale». Rispetto al comparto della pubblica amministrazione sia rispetto al comparto Scuola, Università e Ricerca «solo la scuola è ancora senza atto di indirizzo all’Aran. Nessun tavolo negoziale è stato avviato, né risorse adeguate sono state inserite nella Legge Finanziaria all’esame del Parlamento», lamentano i sindacati. La richiesta – anche alla luce degli investimenti strutturali previsti nel Pnrr – è di un adeguato riconoscimento del lavoro delle persone che andranno a realizzare, a rendere concretamente praticabili quelle misure.

Rinnovo contrattuale

«Un rinnovo contrattale dignitoso, in linea con i rinnovi che si vanno delineando per la Pa. Il divario stimato è di circa 350 euro tra scuola e settori dell’amministrazione con requisiti equivalenti. Se guardiamo a quello che sarà l’impatto delle risorse stanziate il quadro è desolante: 87 euro di aumento previsto a cui si potranno aggiungere 12 euro, e non per tutti, finalizzati sulla base della “dedizione”. Finalizzazione basata su una norma che allude ad un criterio sorprendente, quanto inedito – quello della dedizione – deciso in legge di Bilancio».

Organico Covid e altri contenziosi

Per quanto riguarda l’organicco Covid le quattro sigle sidacali denunciano che sono previste risorse solo per il personale docente, non per il personale Ata. Sul tema delle classi troppo numerose, fanno notare che con il perdurare della situazione di emergenza sanitaria, appare non più rinviabile, che doveva portare ad una riduzione di alunni per classe, non solo nei grandi centri urbani ma su tutto il territorio nazionale avviene a organico invariato, con una distribuzione interna. E ancora, le misure legate a situazioni professionali come quella dei dirigenti amministrativi facenti funzione, o attinenti al lavoro del personale come il blocco della mobilità per legge, invece che regolato per contratto, sono due esempi di misure che possono essere prese a costo zero. Quello legato al personale precario è un obiettivo sul quale nessun confronto è stato aperto. Il Patto per la Scuola sottoscritto ad aprile contiene misure che vanno in tale direzione ma a questo Patto non è mai stato dato seguito.

Tema sì, tema no

Tema sì, tema no

di Maurizio Tiriticco

Sono semplicemente stupefatto! Ma come si permettono quarantamila studenti, replico… 40.000…. di firmare una petizione in cui si chiede l’abolizione della PROVA SCRITTA DI ITALIANO al termine del percorso di ISTRUZIONE? Nonché, aggiungerei, di FORMAZIONE ed EDUCAZIONE? Perché queste sono le finalità che la scuola oggi perseguein Italia. Replico: come si permettono? Un ALUNNO dovrebbe forse decidere che cosa deve fare l’INSEGNANTE? E non dovrebbe essere solo il linguista LUCA SERIANNI ad opporsi a questa stravagante richiesta! Si legga “la Repubblica” di oggi, 23 novembre 2021. Dovrebbero opporsi anche le altre migliaia di studenti seri, convinti che leggere, scrivere e far di conto sono COMPETENZE fondamentali per vivere, affermarsi, collaborare, partecipare alla convivenza sociale, lavorare. Competenze che bisogna acquisire, comunque! E non si tirino in ballo il covid, le assenze forzate dalla scuola ed altre giustificazioni! Io affrontai e superai gli esami di maturità classica nel lontano 1946, anche se a settembre (allora si poteva rinviare), con quattro prove scritte edinterrogazioni mirate (niente colloqui) su tutte le materie e relative a tutti e tre gli anni! E nessuno studente si mise in testa allora di dover “cambiare le cose”, quando la guerra, la fame, l’occupazione tedesca potevano costituire motivi validi per un esame “leggero”. Quindi, voglio solo sperare che questa assurda richiesta venga decisamente respinta!

Ma facciamo un po’ di storia! Da più parti si continua a parlare ancora oggi di “esame di maturità”, quando invece l’esame di maturità non esiste più, e da ben 24 anni! E’ segno, purtroppo, che a volte certe inveterate abitudini sono dure a morire! Ma, veniamo ai fatti, ovvero alle norme. Carta canta! E’ opportuno riandare al lontano 1969. Il Paese, lo Stato e la scuola dovevano rispondere a un movimento studentesco che chiedeva una scuola aperta a tutti, contro “l’autoritarismo dei professori e dei baroni” e contro “una cultura fatta solo per i ricchi”, al fine di comprendere come e perché la “riforma” dovesse nascere più per dare un contentino alla piazza che per avviare “nuovi” percorsi secondari e “nuovi” esami di Stato. Insomma la scelta fu quella di “facilitare il vecchio” più che di “adottare il nuovo”!

Così, con la legge di riforma n.119 del 1969, si sancì che “l’esame di maturità ha come fine la valutazione globale della personalità del candidato” (art. 5) e che “a conclusione dell’esame di maturità viene formulato, per ciascun candidato, un motivato giudizio sulla base delle risultanze tratte dall’esito dell’esame, del curriculum degli studi e da ogni altro elemento posto a disposizione della commissione” (art. 8). La curvatura “psicologica” – se si può dir così – era evidente: la PERSONALITA’ del candidato doveva avere un ruolo preponderante a fronte della sua PREPARAZIONE CULTURALE considerata, invece, preminente fin dai lontani tempi dalla riforma Gentile. In effetti, con il nuovo disposto, si poteva essere maturi anche in presenza di una preparazione non ottimale.

Seguirono anni in cui aumentò il numero dei diplomati, forse a dismisura, e più tardi quello dei laureati – l’Italia era pur sempre il paese dei dottori! – ma non è detto che aumentasse anche il fattore qualità. Tutto andò per il meglio finché dovevamo giocare in casa – chi controllava la qualità dei nuovi maturi? – ma le cose cominciarono a scricchiolare con gli anni Novanta, dopo Maastricht, quando la CEEcedette il posto all’Unione europea e quando la politica dell’istruzione superò gli ambiti nazionali e divenne una questione transnazionale. E l’Europa cominciò a chiederci: che cosa significa “maturo”, con 60 o con 36? Ricordo che i voti considerati erano appunto 60; e il 36 indicava la sufficienza. Ed ancora; che cosa conosce e cosa sa concretamente fare il vostro studente maturo? Come dobbiamo “leggere” i vostri titoli di studio? Come compararli con quelli degli altri Paesi dell’Unione? Insomma, il concettodi maturità – stando alla definizione della legge 119/69 – per la sua genericità, implicava da parte degli esaminatori la ricerca di atteggiamenti e aspetti della persona che non è sempre facile rilevare e che rinviano più a un’indagine psicologica che a un esame di Stato. Ne fanno fede quelle migliaia di giudizi vaghi e generici che le commissioni formulavano a giustificazione della votazione ottenuta dal candidato. Ed io stesso… quanti ne scrissi…

Cambiare contenuti e fini dell’esame di Stato conclusivo dei percorsi di istruzione secondaria era quindi oltremodo necessario! Ci si accorse che ciò che conta è il SAPER FARE più che il SAPER ESSERE. E l’esame fu cambiato! Tutta colpa di Berlinguer! Il Ministro comunista! Così si disse da molte parti. E la Legge 425/97 rinnovò profondamente gli “esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore”. Il clou del rinnovamento lo ritroviamo in larga misura nell’articolo 6, relativo alle certificazioni finali,che testualmente recita “Il rilascio e il contenuto delle certificazioni di promozione, di idoneità e di superamento dell’esame di Stato sono ridisciplinati in armonia con le nuove disposizioni al fine di dare trasparenza alle COMPETENZE, CONOSCENZE e CAPACITA’ acquisite, secondo il piano di studi seguito, tenendo conto delle esigenze di circolazione dei titoli di studio nell’ambito dell’Unione europea”. Le maiuscole sono mie. In effetti, si doveva trattare di una rivoluzione copernicana! Scusatemi l’enfasi! Si intendeva dire finalmente basta al concetto stesso di MATURITA’! Che, per la sua genericità, implicavapoi da parte degli esaminatori la ricerca di atteggiamenti e aspetti della persona che però non sempre è facile individuare e valutare, a fronte, invece, della rilevazione di – repetita iuvant – CONOSCENZE, ABILITA’ e COMPETENZE che, per la loro stessa natura, sono circoscritte e definite. Qualche esempio: l’esaminando CONOSCE il teorema di Pitagora; è ABILE nell’utilizzarlo in una situazione problematica data; è COMPETENTE nel rilevare la necessità di utilizzarlo in una situazione problematica complessa.

In conclusione, va detto che il concetto di maturità, per la sua genericità, implica da parte degli esaminatori la ricerca di atteggiamenti e di comportamenti dello studente, che in realtà non è sempre facile individuare e valutare! Invece, la rilevazione di conoscenze, abilità e competenze, che sono di fatto circoscritte e definite, sono facilmente misurabili. Maoccorre anche pensare che tale rilevazione non esclude il concetto di maturità, che però si esplicita e si oggettivizza in concreti savoir faire. E non è un caso che in quasi tutte le scuole dei Paesi avanzai gli studi secondari si concludono con un esame che intende verificare le effettive conoscenze, abilità e competenze acquisite dallo studente. Ed il concetto di maturità compare raramente dei diplomi finali di molti altri Paesi.

Sciopero scuola, inevitabile la decisione dei sindacati. Si parla del 10 dicembre come di possibile data

da La Tecnica della Scuola

Fallito il tentativo di conciliazione fra Governo e i 4 sindacati del comparto scuola che avevano proclamato lo stato di agitazione (Cgil, Uil, Snals e Gilda), a questo punto è molto probabile che dalla generica “mobilitazione” si passi allo sciopero.
Per il momento non c’è ancora nulla di ufficiale, ma i 4 sindacati hanno convocato una conferenza stampa per la mattinata di mercoledì 24 nel corso della quale verranno comunicate le decisioni finali.
Ma intanto circola con insistenza la voce secondo cui lo sciopero potrebbe essere fissato per il 10 dicembre, anche perché dalla settimana successiva dovrebbe prendere avvio al procedura per i concorsi ordinari nel corso della quale potrebbe essere complicato scioperare.

Il fatto è che la distanza fra le richieste sindacali e l’offerta del Governo è troppo ampia e, in alcuni casi, del tutto incolmabile.
Per esempio per quanto riguarda il rinnovo del contratto non c’è molto da fare anche perché – come abbiamo più volte scritto – eventuali stanziamenti inseriti nella legge di bilancio 2022 potrebbero servire per il contratto del triennio 2022/24 e non certamente per quello di cui si discute in questa fase.
Ma i sindacati non si limitano a chiedere adeguati aumenti stipendiali.
La piattaforma è ampia e variegata: si va dalla diminuzione del numero di alunni per classe, all’incremento degli organici fino alla cancellazione dei vincoli alla mobilità e alla riduzione del precariato.
Si tratta insomma di richieste che – a conti fatti – potrebbero valere svariati miliardi all’anno che, allo stato attuale, il Governo non intende o non è in grado di stanziare.

Per intanto prosegue il nostro sondaggio proprio sulla questione dello sciopero; finora hanno risposto alcune centinaia di lettori, in larga misura docenti (due su tre affermano che intendono aderire).

Concorso ordinario infanzia primaria, ecco il bando. L’assenza, anche per Covid, comporta l’esclusione

da La Tecnica della Scuola

Finalmente il bando del concorso ordinario infanzia primaria. A questo link l’ELENCO DATE PROVE SCRITTE.

Sul sito del Ministero l’avviso contenente il calendario della prova scritta, distinta per insegnamento o tipologia di posto, tenuto conto delle previsioni di sicurezza, come determinate dalla normativa vigente. Della pubblicazione del suddetto avviso è data comunicazione anche sui siti degli uffici scolastici regionali.

ECCO IL CALENDARIO DELLE PROVE

Si parte con il posto comune di scuola dell’infanzia, il 13 e il 14 dicembre; per il posto di sostegno infanzia si concorrerà il 14 dicembre e per il posto di sostegno primaria il 15 dicembre. Il 17, il 20 e il 21 sarà la volta del posto comune per la scuola primaria.

Modalità d’esame

Quanto alle modalità d’esame, ecco il video riassuntivo.

Le sedi d’esame

L’elenco delle sedi d’esame, con la loro esatta ubicazione e con l’indicazione della destinazione dei candidati, è comunicato dagli Uffici scolastici regionali presso i quali si svolge la prova almeno quindici giorni prima della data di svolgimento delle prove tramite avviso pubblicato nei rispettivi albi e siti internet.

La mancata presentazione nel giorno, ora e sede stabiliti, ancorché dovuta a caso fortuito o a causa di forza maggiore, comporta l’esclusione dalla procedura concorsuale. In altre parole, si ribadisce che la positività accertata al Covid non è ragione sufficiente per ottenere una prova suppletivaA qualsiasi titolo si sia assenti, tale assenza sarà considerata ragione di esclusione.

Ragioni di esclusione

Ragione di esclusione dalla prova potrebbe essere il non rispetto di alcune regole. Il bando infatti chiarisce quanto segue:

Durante lo svolgimento della prova scritta i candidati non possono introdurre nella sede di esame carta da scrivere, appunti, libri, dizionari, testi di legge, pubblicazioni, strumenti di calcolo, telefoni portatili e strumenti idonei alla memorizzazione o alla trasmissione di dati, salvo diversa indicazione della commissione nazionale di esperti.

Ed è fatto divieto ai candidati di comunicare tra loro verbalmente o per iscritto, ovvero di mettersi in relazione con altri, salvo che con gli incaricati della vigilanza e con i componenti della commissione esaminatrice.

In caso di violazione è disposta l’immediata esclusione dal concorso.

No prove a natale

Per chi fosse preoccupato, le prove, scritte e orali, del concorso non potranno aver luogo nei giorni festivi o durante le festività religiose ebraiche o valdesi.

La sottosegretaria Floridia

“Oggi è un giorno molto importante e molto atteso dal mondo della scuola. Avevamo preso un impegno preciso, quello di fare partire entro l’anno il concorso ordinario, e lo abbiamo mantenuto. Il 13 dicembre partiranno le prove scritte per i candidati docenti di scuola primaria e dell’infanzia, che coinvolgeranno quasi 80mila candidati per un totale di oltre 12mila posti a bando. Abbiamo raggiunto un obiettivo fondamentale, su cui lavoravamo da tempo e per il quale esprimo grandissima soddisfazione”. Così la sottosegretaria all’istruzione Barbara Floridia, senatrice M5S.

Antisemitismo: presentate al Ministero le linee guida per le scuole

da La Tecnica della Scuola

Illustrate al Ministero dell’istruzione, alla presenza del ministro Patrizio Bianchi, le Linee guida contro l’antisemitismo che saranno inviate alle scuole.

Frutto dell’iniziativa della Coordinatrice Nazionale per la lotta contro l’antisemitismo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Milena Santerini, che ha guidato il lavoro di un Comitato tecnico-scientifico paritetico, il documento ha lo scopo di affrontare in chiave attuale i pregiudizi e le nuove forme di antisemitismo tra i giovani, aprendo una riflessione con gli insegnanti, gli studenti sulla prevenzione e il contrasto di questo fenomeno.

E a tale proposito il ministro Bianchi ha sottolineato: “Queste Linee guida si inseriscono in un lungo percorso che la scuola italiana sta facendo da tempo su questi temi. Percorso che ora si arricchisce di un nuovo prezioso strumento”.

Alla presentazione sono intervenuti: la Presidente dell’UCEI, Noemi Di Segni, il Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, Stefano Versari, il Direttore della Direzione per lo Studente, l’Inclusione e l’Orientamento scolastico Antimo Ponticiello. Erano presenti anche l’Ambasciatore Luigi Maccotta, Capo della Delegazione italiana presso l’IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance)  e Matteo Mecacci Direttore ODIHR – OSCE (Office for Democratic Institutions and Human Rights dell’ OSCE (Organization for Security and Co-operation in Europe) che presenterà i sussidi didattici “Affrontare l’antisemitismo nella scuola – Taching Aids”.

Concorso Infanzia e Primaria: pubblicato bando e calendario delle prove scritte. Si parte il 13 dicembre

da Tuttoscuola

Pronto per decollare anche il concorso Infanzia e Primaria bandito l’anno scorso. Con decreto del 18 novembre 2021 il Ministero modifica il bando pubblicato nell’aprile del 2020 e per il quale si attende l’espletamento della prova. I posti a disposizione rimangono 12.863, le prove si svolgeranno nella regione scelta in fase di presentazione della domanda. Nel caso di procedure aggregate, l’aspirante dovrà svolgere le prove nella regione che gestisce la procedura.  Le modifiche al bando sono state pubblicate il 23 novembre 2021 in  Gazzetta Ufficiale. Sul sito del MI pubblicato il il calendario delle prove scritte del concorso Infanzia e Primaria. Le prove si svolgeranno nei giorni 13, 14, 15, 16, 17, 20 e 21 dicembre 2021. Le prove scritte, che si faranno al computer, avranno luogo nella regione per la quale il candidato ha presentato domanda di partecipazione. Ciascuna prova avrà la durata di 100 minuti.

Clicca qui per leggere il bando concorso Infanzia e Primaria

Clicca qui per leggere l’Allegato A – I programmi

Clicca qui per leggere l’Allegato B – I titoli

Concorso Infanzia e Primaria: posti e domande

Sono 12.863 i posti per il concorso Infanzia e Primaria a bando, 76.757 le domande pervenute per la partecipazione. Con una domanda era possibile fare richiesta di partecipazione per più di un insegnamento/tipo di posto. Per questo il totale degli iscritti al concorso è pari a 107.160, di cui 33.246 per i posti comuni della Scuola dell’infanzia, 3.059 per i posti di sostegno della Scuola dell’Infanzia, 64.136 per i posti comuni della Primaria e 6.719 per i posti di sostegno della Primaria.

Clicca qui per visionare il calendario delle prove scritte del concorso Infanzia e Primaria

Concorso Infanzia e Primaria: elenco sedi

Gli uffici scolastici, almeno quindici giorni prima rispetto alla prova del concorso Infanzia e Primaria, pubblicheranno l’elenco delle sedi d’esame, con la loro esatta ubicazione e con l’indicazione della destinazione dei candidati. Detto avviso ha valore di notifica a tutti gli effetti, non ci saranno comunicazioni individuali agli aspiranti che avevano presentato domanda entro il 31 luglio 2o20.

A causa dell’emergenza sanitaria o per ragioni organizzative il Ministero si riserva la possibilità di disporre il rinvio delle date di svolgimento.

Concorsi Infanzia e Primaria: i posti

Posti (12.863 complessivi)

Infanzia (1.926)

Posti comuni: 912
Posti di sostegno: 1.014

Primaria (10.937)

Posti comuni: 5.104
Posti di sostegno: 5.833

Concorsi Infanzia e Primaria: i candidati

Candidati (79.757 complessivi)

Domande presentate (107.142)

Infanzia:

per posti comuni:  33.270
per posti sostegno:  3.022

Primaria:

per posti comuni:  64.191
per posti sostegno:  6.659

Concorso Infanzia e Primaria:
non c’è molto tempo, preparati con noi!

Per affrontare al meglio i concorsi scuola ordinari, Tuttoscuola ha realizzato ben 3 percorsi dedicati alla preparazione ai concorsi Infanzia, Primaria e Sostegno Infanzia e Primaria:

– INSEGNANTE DOMANI. Il corso disciplinare per INFANZIA, posti comuni
– INSEGNANTE DOMANI. Il corso disciplinare per PRIMARIA, posti comuni
– INSEGNANTE DOMANI. Il corso disciplinare per il SOSTEGNO per Infanzia e Primaria.

Per aiutare ad entrare nella logica del concors, che prevede quesiti a risposta multipla con quattro risposte, i nostri webinar avranno la caratteristica, unica nel panorama dei corsi di formazione, di non trattare “temi”, ma di proporre quesiti metodologici, ognuno dei quali avrà 4 risposte di cui una sola esatta: riproponiamo quindi la stessa struttura della prova concorsuale, per allenare anche a pensare come sarà richiesto il giorno del concorso.

Programma strategico “Intelligenza artificiale 2022-2024”

Programma strategico “Intelligenza artificiale 2022-2024”

Il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao ha svolto un’informativa al Consiglio dei ministri, nel corso della riunione 24 novembre 2021, sul programma strategico “Intelligenza artificiale 2022-2024”.

Il Programma strategico è stato elaborato da un gruppo di lavoro congiunto con i rappresentanti dei Ministri dell’università e della ricerca Maria Cristina Messa e dello sviluppo economico Giancarlo Giorgett e si colloca nel più ampio “Piano europeo coordinato sull’Intelligenza artificiale”, promosso dalla Commissione europea nel 2018 con l’intento di massimizzare l’impatto degli investimenti per l’intelligenza artificiale sia a livello europeo che nazionale, nonché per rafforzare sinergie e cooperazione tra gli Stati. 

Il Programma strategico risponde quindi all’esigenza di sviluppare le strategie nazionali attraverso:
•    sei obiettivi, che indicano le ambizioni della strategia italiana;
•    undici settori prioritari, che indicano dove l’Italia intende concentrare gli investimenti;
•    tre aree di intervento, che indicano come il Paese si propone di raggiungere gli obiettivi dichiarati. 

Le tre aree di intervento si sviluppano secondo le seguenti linee:
•    rafforzare le competenze e attrarre talenti per sviluppare un ecosistema dell’intelligenza artificiale in Italia;
•    aumentare i finanziamenti per la ricerca avanzata nell’intelligenza artificiale;
•    incentivare l’adozione dell’IA e delle sue applicazioni, sia nella pubblica amministrazione (PA) che nei settori produttivi in generale.

Per le predette aree il Programma strategico indica 24 policy che saranno adottate nei prossimi tre anni; le iniziative saranno fondamentali perché il Paese possa mantenere la competitività tecnologica a livello internazionale, riesca a trasformare i risultati della ricerca in valore aggiunto per l’industria e arrivi preparato alle sfide tecnologiche e sociali di domani.

DL Super Green Pass in CdM

Il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione del 24 novembre, approva un Decreto-Legge contenente “Misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali”.

Il testo prevede una serie di misure di contenimento della “quarta ondata” della pandemia Sars-Cov2 in quattro ambiti:

  1. obbligo vaccinale e terza dose;
  2. estensione dell’obbligo vaccinale a nuove categorie; 
  3. istituzione del Green Pass rafforzato;
  4. rafforzamento dei controlli e campagne promozionali sulla vaccinazione.

1. Obbligo vaccinale e terza dose

Il decreto legge prevede di estendere l’obbligo vaccinale alla terza dose a decorrere dal 15 dicembre prossimo e con esclusione della possibilità di essere adibiti a mansioni diverse.

2. Obbligo nuove categorie 

Inoltre il provvedimento stabilisce l’estensione dell’obbligo vaccinale a ulteriori categorie a decorrere dal 15 dicembre. 

Le nuove categorie coinvolte saranno:

  • personale amministrativo della sanità
  • docenti e personale amministrativo della scuola
  • militari
  • forze di polizia (compresa la polizia penitenziaria), personale del soccorso pubblico.

3. Green Pass

Il testo approvato oggi prevede che la durata di validità del Green Pass viene ridotta dagli attuali 12 a 9 mesi.

L’obbligo di Green Pass viene esteso a ulteriori settori: alberghi; spogliatoi per l’attività sportiva; servizi di trasporto ferroviario regionale e interregionale; servizi di trasporto pubblico locale.

A decorrere dal 6 dicembre 2021 viene introdotto il Green Pass rafforzato; vale solo per coloro che sono o vaccinati o guariti. Il nuovo Certificato verde serve per accedere ad attività che altrimenti sarebbero oggetto di restrizioni in zona gialla nei seguenti ambiti

  • Spettacoli
  • Spettatori di eventi sportivi
  • Ristorazione al chiuso
  • Feste e discoteche
  • Cerimonie pubbliche

In caso di passaggio in zona arancione, le restrizioni e le limitazioni non scattano, ma alle attività possono accedere i soli detentori del Green Pass rafforzato.

Dal 6 dicembre 2021 e fino al 15 gennaio 2022 è previsto che il Green Pass rafforzato per lo svolgimento delle attività, che altrimenti sarebbero oggetto di restrizioni in zona gialla, debba essere utilizzato anche in zona bianca.

Altre misure 

Sarà disposto un rafforzamento dei controlli da parte delle prefetture che devono prevedere un piano provinciale per l’effettuazione di costanti controlli entro 5 giorni dall’entrata in vigore del testo e sono obbligate a redigere una relazione settimanale da inviare al Ministero dell’interno.

Sarà potenziata la campagna di comunicazione in favore della vaccinazione.

Il Governo ha assunto e ha intenzione di assumere in via amministrativa altre decisioni:

  • è già consentita la terza dose dopo 5 mesi dalla seconda;
  • aprirà da subito la terza dose per gli under 40;
  • se autorizzate, potranno essere avviate campagne vaccinali per la fascia di età 5-12 anni.