Quale fiducia nella scienza?

Quale fiducia nella scienza?

Paolo Antonio Manzelli

Di quale “Scienza” dovremo fidarci se la Virologia applicata al Virus ultra-microscopico, non tiene in alcun conto della Scienza Quantica che dal 1900 ad oggi ha sviluppato criteri necessari alla interpretazione della effettiva dimensione nanometrica del Virus Pandemico?

Il modello di interpretazione della interpretazione della infettivita’ del Virus con gli Anticorpi del Sistema Immunitario , tratta l’ argomento esclusivamente in termini di interazioni tra “EPITOPI” (L’epitopo è il quantum immunologico, ovvero determinante antigenico cioè l’entità molecolare più piccola riconoscibile dal sistema immunitario, con il quale si  determinano legami  deboli di tipo elettronico, In tal guisa si dimentica che gli elettroni sono Onde/Particelle che comunicano scambiando energia quantica dei Fotoni .

COME SI RIPRODUCE IL VIRUS :

La interpretazione della Interazione Fotonica rende del tutto obsoleta l’ idea che il Virus, per mezzo della proteina SPYKE, introduca il proprio RNA nelle Cellule Umane per tramite un meccanismo del “Tipo Chiave//Serratura” utile per descrivere la apertura della porta di casa, ma del tutto fuorviante qualora si debba dare spiegazione al ciclo completo della infettivita’ de Virus Sars.Cov2-

————————————————–

Per replicarsi per Gemmazione e in seguito espellere i propri “Vironi” figli nell’ ambiente, il Virus Pandemico, sfrutta il codice genetico nel suo RNA. per “ri-modulare  cataliticamente” la informazione che conduce alla formazione di proteine cosi da ottenere una accelerazione del programma di Mitosi fino al punto che la quantita di Virioni prodotti, (completi delle capside e degli Spykes), vengono associati ad aumento delle pressione dell’ acqua, la quale  fa letteralmente scoppiare la membrana cellulare cosi da liberare, nel circuto venoso, i Nuovi Virioni infettivi, che infine vengono dispersi nell’ ambiente,

———————————————-

In vero limitando la “Scienza”  allo studio dei meccanismi molecolari il risultato è che , sappiamo ancora pochissimo sul funzionamento del ciclo di Infettivita Virale .

—————————————————

Per approfondire la conoscenza delle “Interazioni di Elettromagnetismo Quantico”, le quali  rimodulano la produzione dei Virioni, diviene necessario realizzare  un netto cambiamento  di Paradigma della Scienze della Vita, modificandolo da una impostazione “Genetica-obsoleta” , cioè espressa in termini di della Biologia basata sulla “Meccanica Molecolare”,  verso il  Nuovo Paradigma della “Salute Circolare” fondato  sulla moderna scienza “BIO-Quantica” della informazione Epigenetica . 

Una follia montante?

Una follia montante?

di Maurizio Tiriticco

Mi chiedo: che cosa sta succedendo nel nostro Paese? Che una volta era anche “bel”, ma oggi? Su certe drammatiche vicende, soprattutto quelle che riguardano i giovani, sempre più incattiviti, autori spesso di gesti sconsiderati, forse è meglio tacere! Mi ricordo ciò che scrive Dante nel Convivio a proposito del suicidio di Catone Uticense: “O sacratissimo petto di Catone, chi presummerà di te parlare? Certo maggiormente di te parlare non si può che tacere, e seguire Ieronimo quando nel proemio de la Bibbia, là dove di Paolo tocca, dice che meglio è tacere che poco dire” (IV V 16). In effetti su cose drammatiche è difficile parlare! Forse è proprio vero che, se la parola è d’ARGENTO, più spesso il silenzio è d’ORO. Soprattutto per quanto riguarda i giovani d’oggi, i quali, proprio nel momento della loro maturazione, della necessità di assumere scelte e responsabilità, si trovano invece immersi in questo terribile periodo: caratterizzato dall’aggressione di un male ignoto, contro cui la stessa scienza sembra in difficoltà! Quando invece i giovani in genere sono ardimentosi, a volte anche sprezzanti del pericolo, ma….

Che cosa possono scegliere oggi! Negli anni quaranta i giovani sceglievano tra i Battaglioni Emme o la Resistenza! E poi ancora tra la Monarchia o la Repubblica. Ed ancora: tra la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista. E poi ancora: il Sessantotto! Gli anni della contestazione studentesca, attiva da Berkeley a Pechino, da Parigi a Roma! E tutti insieme sceglievano! E gridavano… e gridavo anch’io, anche se quarantenne: “Ce n’est qu’un debut! Continuerons le combat”. Ideologie, è vero, ma anche un sostentamento dello spirito, se si vuole usare un’espressione forte.

Ma torniamo ai nostri giorni. Difficili, complicati! E che fanno letteralmente impazzire migliaia di nostri concittadini, i cosiddetti no vax, che imprecano contro la ricerca scientifica e i medici, rincorrendo gli stracci delle loro idiote convinzioni. Ancora una volta ricorro a Dante, a proposito degli ignavi, Inferno, canto terzo: “Questo misero modo tengon l’anime triste di coloro che visser senza infamia e senza lodo”. E poi: “Ed io che riguardai vidi un’insegna che girando correva tanto ratta che d’ogni posa mi parea indegna e dietro le venìa sì lunga tratta di gente, ch’io non avrei creduto che morte tanta n’avesse disfatta”. Versi attualissimi! Assistiamo a migliaia di cittadini no vax che rincorrono gli stracci delle loro idiozie! Preoccupante!

E mi preoccupa non solo l’ignoranza montante, ma anche la cattiveria montante! Aggressioni ormai quotidiane ed ovviamente, soprattutto, contro le donne! Che cosa sta succedendo? Sembra che Il covid non attacchi solo il FISICO! E’ subdolo! Attacca forse anche la MENTE? Ovvero la capacità di elaborare pensieri, di discernere il grano dal loglio, per usare parole grosse, il BENE dal MALE? Che diavolo sta succedendo? Non ricordo giovani così violenti!!! Che non ci sia davvero lo zampino del diavolo? E molti infatti lo credono! Basta leggere l’ultimo rapporto del Censis circa la cultura – o l’incultura? – degli Italiani. Copio dal web una sintesi: “Emergono dati impressionanti dal 55° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese. L’irrazionale ha infiltrato il tessuto sociale. Per il 5,9% degli italiani (circa 3 milioni) il Covid non esiste. Per il 10,9% il vaccino è inutile (per il 31,4% è un farmaco sperimentale e le persone che si vaccinano fanno da cavie). E poi: il 5,8% è convinto che la Terra sia piatta. Per il 10% l’uomo non è mai sbarcato sulla Luna. Per il 19,9% il 5G è uno strumento sofisticato per controllare le persone…. Accanto alla maggioranza ragionevole e saggia si leva un’onda di irrazionalità”.

Che dire? Certe onde sono preoccupanti! Stiamo tornando indietro nel tempo? Oppure, ogni volta che l’umanità è aggredita da un’epidemia, non è solo il FISICO a soffrirne, ma purtroppo anche la MENTE? Don Ferrante, nei “Promessi Sposi”, a proposto di una pretesa inesistenza della peste, produsse ragionamenti per certi versi ben argomentati. E mi piace riproporli:

“””In rerum natura non ci son che due generi di cose: SOSTANZE e ACCIDENTI; e se io provo che il contagio non può esser né l’uno né l’altro, avrò provato che non esiste, che è una chimera. E son qui. Le SOSTANZE sono, o spirituali, o materiali. Che il contagio sia sostanza spirituale, è uno sproposito che nessuno vorrebbe sostenere; sicché è inutile parlarne. Le sostanze materiali sono, o semplici, o composte. Ora, sostanza semplice il contagio non è; e si dimostra in quattro parole. Non è sostanza aerea; perché, se fosse tale, in vece di passar da un corpo all’altro, volerebbe subito alla sua sfera. Non è acquea; perché bagnerebbe, e verrebbe asciugata dai venti. Non è ignea; perché brucerebbe. Non è terrea; perché sarebbe visibile. Sostanza composta, neppure; perché a ogni modo dovrebbe esser sensibile all’occhio o al tatto; e questo contagio, chi l’ha, veduto? chi l’ha toccato? Riman da vedere se possa essere ACCIDENTE. Peggio che peggio. Ci dicono questi signori dotti che si comunica da un corpo all’altro; ché questo è il loro Achille, questo il pretesto per far tante prescrizioni senza costrutto. Ora, supponendolo accidente, verrebbe a essere un accidente trasportato: due parole che fanno ai calci, non essendoci, in tutta la filosofia, cosa più chiara, più liquida di questa: che un accidente non può passar da un soggetto all’altro. Che se, per evitar questa Scilla, si riducono a dire che sia accidente prodotto, danno in Cariddi: perché, se è prodotto, dunque non si comunica, non si propaga, come vanno blaterando. Posti questi princìpi, cosa serve venirci tanto a parlare di vibici, d’esantemi, d’antraci?” “Tutte corbellerie”, sparò fuori una volta un tale”. “No, no”, riprese Don Ferrante: “Non dico questo: la scienza è scienza; solo bisogna saperla adoprare. Vibici, esantemi, antraci, parotidi, bubboni violacei, furoncoli nigricanti, son tutte parole rispettabili, che hanno il loro significato bell’e buono; ma dico che non che fare con la questione. Chi nega che ci possa essere di queste cose, anzi che ce ne sia? Tutto sta a veder di dove vengano”. His fretus, vale a dire su questi bei fondamenti, non prese nessuna precauzione contro la peste; gli s’attaccò; andò a letto, a morire, come un eroe di Metastasio, prendendosela con le stelle”””.

Si trovino altre forme di protesta

Cuzzupi: si trovino altre forme di protesta, ma non fermiamo la scuola!

L’UGL Scuola da sempre ha messo al centro del proprio discorso sindacale la necessità d’interventi strutturali, veri e concreti per la scuola condannando senza mezze misure i fiumi di parole versati per giustificare le cose non fatte o, peggio ancora, per dare un’illusione che poi, inevitabilmente, si trasformava in un nulla.

Abbiamo sempre richiesto – afferma il Segretario Nazionale, Ornella Cuzzupiche fosse data concretezza alle promesse e agli intendimenti. Molti, il dicastero per primo, hanno costantemente cercato di relegare l’UGL Scuola in un angolo ignorando le nostre ragioni e le grida di allarme su quanto avveniva nei confronti della scuola e del personale scolastico, unico, vero baluardo di un’istituzione che sta lentamente deteriorandosi. Oggi vediamo che molti sono finalmente arrivati alle stesse conclusioni; con un certo ritardo ma hanno dovuto, nei fatti, convenire con quanto abbiamo detto e denunciato. Eppure anche stavolta il modo di agire ci lascia perplessi. Ci riferiamo allo sciopero proclamato per il 10 dicembre da gran parte delle Organizzazioni Sindacali. Una manifestazione che rischia però di rimanere fine a sé stessa. Certo non si può assistere immobili allo scempio della scuola e alla superficialità con cui sono trattati i lavoratori del comparto tuttavia, considerato il momento, occorre trovare azioni alternative ma non fermare ancora una volta la scuola in presenza”.

Affermazioni, quelle del Segretario Nazionale, che sono preludio a una proposta forte e impegnativa.

Se siamo veramente convinti di ciò che diciamo, e l’UGL lo è, occorre dar vigore alle nostre ragioni in modo diverso. È necessario – continua Cuzzupi – offrire a tutti gli interessati, dai lavoratori alle famiglie sino agli stessi studenti, la garanzia della bontà degli intendimenti fornendo prova che il sindacato non teme di esporsi direttamente per questo. Promuovere azioni che danneggiano ulteriormente una didattica in presenza già di per sé messa sciaguratamente in discussione dalla pandemia non solo è deleterio, ma persino controproducente per le inevitabili ricadute sulle famiglie già tanto provate. Le motivazioni sono simili e tutti sappiamo come metterci intorno ad un tavolo per cercare una sintesi e allora, senza distinzioni di bandiera, ideologia e colore politico, senza personalismi e voglia di apparire, promuoviamo una manifestazione di soli dirigenti sindacali sotto il Ministero dell’Istruzione. Creiamo l’occasione pubblica di un confronto con il Dicastero, un dibattito aperto sui temi specifici pensando solo al bene della scuola, dei suoi lavoratori e del Paese. L’UGL Scuola è disponibile da subito, noi ci siamo in qualsiasi giorno si voglia. Ma non fermiamo la scuola. Ora no!  

Federazione Nazionale UGL Scuola

Super Green Pass dal 6 dicembre al 15 gennaio, ecco tutti i chiarimenti ufficiali del governo. FAQ

da OrizzonteScuola

Di redazione

In vista dell’entrata in vigore del decreto che introduce il green pass rafforzato, il governo ha pubblicato le Faq per chiarire i punti ancora in sospeso.

Il documento, 8 pagine, indica quali sono le attività consentite senza green pass, con pass ‘base’ e con il certificato ‘rafforzato’ in 13 ambiti: spostamenti, impianti di sci, lavoro, accesso a esercizi e uffici, scuola e università, strutture socio-sanitarie, bar e ristoranti (esclusi quelli nelle strutture ricettive), strutture ricettive, attività sportive in strutture pubbliche e private, attività ed eventi culturali, eventi sportivi, attività ricreative, concorsi pubblici.

FAQ UFFICIALI [PDF]

In base alle disposizioni nazionali in vigore per il contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19 e alle ordinanze del Ministro della Salute, si applicano le misure previste:

  • per la zona bianca ad Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia Autonoma di Trento, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto;
  • per la zona gialla al Friuli Venezia Giulia e, da lunedì 6 dicembre, alla Provincia Autonoma di Bolzano.

ATTENZIONE Si precisa che si tiene conto esclusivamente delle misure introdotte da disposizioni nazionali. Le Regioni e le Province autonome possono adottare specifiche ulteriori disposizioni restrittive, di carattere locale, per conoscere le quali è necessario fare riferimento ai canali informativi istituzionali dei singoli enti.

Che cos’è il green pass rafforzato?

Dal 6 dicembre e fino al 15 gennaio anche in zona bianca per accedere a spettacoli, eventi sportivi, ristorazione al chiuso, feste e discoteche, cerimonie pubbliche si dovrà avere il green pass “rafforzato”, cioè un green pass di vaccinazione o di guarigione.

Chi possiede già un green pass per vaccinazione o guarigione non deve scaricare una nuova Certificazione. Sarà l’App VerificaC19 a riconoscerne la validità.

In zona gialla o arancione, già dal 29 novembre, chi possiede un green pass rafforzato potrà accedere ad attività e servizi che altrimenti sarebbero limitati o sospesi. Dal 29 novembre al 5 dicembre in zona gialla e arancione i controlli potranno essere effettuati sulla Certificazione cartacea.

Il tempo di emissione e la durata della Certificazione variano a seconda della prestazione sanitaria a cui è collegata.

In caso di vaccinazione:

  1. per la prima dose la Certificazione sarà generata dal 12° giorno dopo la somministrazione e avrà validità a partire dal 15° giorno fino alla dose successiva;
  2. per le dosi successive alla prima e per la vaccinazione a seguito di guarigione o infezione successiva alla prima dose della vaccinazione dopo almeno 14 giorni, la Certificazione sarà generata entro un paio di giorni e, dal 15 dicembre 2021, sarà valida per 9 mesi dalla data di somministrazione.

Nei casi di tampone negativo la Certificazione sarà generata in poche ore e avrà validità di 48 ore dall’ora del prelievo in caso di test antigenico rapido e di 72 ore in caso di test molecolare.

Nei casi di guarigione da COVID-19 la Certificazione sarà generata entro il giorno seguente e, in Italia, varrà per 6 mesi dalla data di inizio validità indicata sul certificato di guarigione. Nel resto dell’Unione europea varrà per 180 giorni dal primo tampone molecolare positivo.

ATTENZIONE: dal 15 dicembre 2021 la validità della Certificazione verde COVID-19 da vaccinazione o guarigione dopo una dose di vaccino passa da 12 a 9 mesi. L’App di verifica applica automaticamente i nuovi criteri di validità semplicemente leggendo il QR Code, che non cambia, anche se nella certificazione vi è ancora scritto “Certificazione validità 12 mesi”. Se si desidera avere il proprio green pass con l’indicazione della nuova scadenza, sarà necessario riscaricarlo utilizzando lo stesso AUTHCODE che hai ricevuto, quando hai completato il ciclo vaccinale, via e-mail o SMS ai recapiti che hai comunicato.

Dal 15 dicembre 2021, la validità della Certificazione verde COVID-19 da vaccinazione, per le dosi successive alla prima o dose dopo guarigione, passa da 12 a 9 mesi dalla data di somministrazione.
Controlla quando hai fatto l’ultima dose, se sono passati più di 9 mesi sei tra coloro che si troverebbero privi di Certificazione verde COVID-19 a seguito di questa variazione. Prenota la tua la dose di richiamo entro il 14 dicembre 2021, riceverai così la nuova Certificazione entro 48 ore dalla somministrazione del vaccino, che varrà per 9 mesi.

Per informazioni e assistenza sulla Certificazione verde COVID-19 puoi chiamare il numero di pubblica utilità 1500 attivo tutti i giorni 24 ore su 24.

Sì, viene emessa una nuova Certificazione verde COVID-19 e riceverai via SMS o email un messaggio con un nuovo codice AUTHCODE. Se non dovessi riceverlo entro 48 ore dalla vaccinazione puoi provare a recuperarlo autonomamente su questo sito.

Le nuove Certificazioni per “terza dose” (anche dette dose “booster” o “richiamo”) e “seconda dose” nel caso di vaccino Janssen (Johnson & Johnson) o vaccino dopo guarigione vengono emesse entro 48 ore dalla vaccinazione e, a partire dal 15 dicembre 2021, hanno validità per 9 mesi dalla data della somministrazione.

Dal 12 novembre 2021, i nuovi green pass vaccinali di richiamo vengono emessi indicando nel “numero di dosi effettuate / numero totale dosi previste per ciclo vaccinale completo”:

  • 2 di 2 nel caso di richiamo dopo un vaccino monodose (Janssen);
  • 2 di 2 nel caso di richiamo dopo dose unica a seguito di guarigione da Covid-19;
  • 3 di 3 nel caso di richiamo dopo il completamento del primo ciclo vaccinale con due dosi o nel caso di richiamo per le persone vaccinate all’estero con un vaccino non autorizzato da EMA.

No, sarà valido qualsiasi green pass compreso quello da test antigenico rapido o molecolare.

Sì, perché il soggetto che non risulta in possesso del green pass al momento dell’accesso al luogo di lavoro deve essere considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della predetta certificazione, che ne abilita quindi il rientro in servizio.

  • Tutto il personale scolastico (dirigente scolastico, personale docente e personale ATA) ha l’obbligo di possedere ed esibire la certificazione verde (Decreto-legge n.111/2021).
  • L’obbligo è stato esteso anche al personale dei servizi educativi per l’infanzia, dei centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA), dei sistemi regionali di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP), dei sistemi regionali che realizzano i percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) e degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) e agli studenti che frequentano gli Istituti Tecnici Superiori (ITS)
  • Inoltre, l’obbligo di esibire la certificazione verde COVID-19 riguarda tutti i soggetti esterni che prestino attività lavorativa o professionale nella scuola, ai genitori e familiari degli studenti e a tutte le persone che, a qualunque titolo, entrino nei locali scolastici

Il personale scolastico e universitario e gli studenti universitari che non hanno ricevuto la Certificazione verde COVID-19 pur avendone i requisiti, possono accedere ai locali della scuola e dell’università con altro certificato?

Sì, in caso la Certificazione verde COVID-19 non sia stata generata e non sia stata consegnata all’interessato in formato cartaceo o digitale pur avendone i requisiti, è possibile presentare un certificato rilasciato dalla struttura sanitaria o dal professionista sanitario o dal medico di medicina generale che ha effettuato la vaccinazione. Il certificato può sostituire il green pass anche se attesta l’avvenuta guarigione o l’esito negativo di un tampone antigenico rapido (entro 48 ore dal prelievo) o molecolare (entro 72 ore).

Come si acquisisce la Certificazione?

Per andare incontro alle esigenze di tutta la popolazione, a prescindere dal livello di digitalizzazione, è possibile acquisire la Certificazione in diversi modi. Si può infatti scegliere tra canali digitali e canali fisici. La disponibilità della Certificazione viene comunicata tramite email o SMS (ai contatti indicati in fase di prestazione sanitaria: vaccinazione, test o guarigione) con un codice per scaricarla.

Canali digitali

Via App

  • Immuni: è dotata di una nuova funzione che consente di scaricare la Certificazione inserendo il numero e la data di scadenza della propria Tessera sanitaria e il codice (AUTHCODE) ricevuto via email o SMS ai contatti comunicati in fase di prestazione sanitaria.
  • App IO: attraverso una notifica sul proprio dispositivo mobile, gli utenti dell’App IO (che già la usano o intendono scaricarla) che abbiano effettuato l’accesso con la propria identità digitale (SPID/CIE), potranno visualizzare la propria Certificazione direttamente dal messaggio. La Certificazione verde COVID-19 è visibile nella sezione “Messaggi”, dove resterà disponibile.

Siti web

  • Sito dedicato, è possibile utilizzare l’identità digitale (SPID/CIE) per acquisire la propria Certificazione. In alternativa è possibile inserire il numero e la data di scadenza della propria Tessera sanitaria (o in alternativa il documento d’identità per coloro che non sono iscritti al SSN o che sono stati vaccinati all’estero e hanno registrato la vaccinazione presso una Asl italiana) e il codice (AUTHCODE) ricevuto via email o SMS ai contatti comunicati in fase di prestazione sanitaria.
  • Fascicolo sanitario elettronico, accedendo al proprio Fascicolo sanitario regionale, è possibile acquisire la propria Certificazione.

Canali fisici

In caso di difficoltà ad accedere alla Certificazione con strumenti digitali, è possibile rivolgersi al proprio medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta, o al farmacista, che potranno recuperare la Certificazione grazie al Sistema Tessera Sanitaria. Porta con te il codice fiscale e i dati della Tessera Sanitaria che dovrai mostrare loro. La Certificazione verde COVID-19 sarà consegnata in formato cartaceo o digitale.

Green pass mezzi pubblici, trasporto scolastico dedicato concesso senza certificazione (solo per gli under 12)

da OrizzonteScuola

Di redazione

Green pass mezzi pubblici. La misura vale per gli studenti delle scuole superiori, ma non per quelli under 12. Il governo, con la FAQ ufficiale, pubblicato sul sito specifica che il trasporto scolastico dedicato (scuolabus) per i minori di 12 anni sarà possibile senza green pass.

La misura sarà valida, per il momento, per gli studenti delle scuole superiori. Per gli studenti di scuole superiori e istituti tecnici superiori sarà consentito l’accesso a scuola senza green pass, ma non potranno prendere i mezzi pubblici se non hanno la certificazione verde. Questo, almeno, è quanto si evince dalla tabella pubblicata dal governo.

RIEPILOGO

Accesso a scuola garantito per gli studenti di Scuole superiori e Istituti tecnici superiori, sia in zona Bianca, sia Gialla, sia Arancione, anche senza Green Pass. Per gli studenti universitari, invece, niente lezioni per chi è senza Green Pass, e porte aperte invece per chi ha il Base e il Super.

Gli studenti al di sotto dei 12 anni potranno usare i mezzi del trasporto scolastico dedicato esclusivamente a loro (scuolabus) anche senza Green Pass sia che si trovino in zona Bianca, Gialla o Arancione.

Tamponi gratuiti per gli studenti della fascia 12-18 anni. L’ultima idea del governo

Tamponi gratuiti per gli studenti della fascia 12-18 anni, ma solo per coloro che riceveranno la prima dose di vaccino in attesa, dunque, dell’attivazione del green pass. Secondo Huffington Post, sarebbe questa la proposta del governo su cui si sta lavorando nelle scorse ore.

Le Regioni, nelle scorse ore, avevano chiesto tamponi gratuiti per gli studenti. La richiesta, dunque, sarebbe solo stata solo in parte accolta. Tamponi gratis solo per colore che, seppur vaccinati, si troverebbero per due settimane sprovvisti di un Green Pass funzionante, visto che questo viene attivato solo 14 giorni giorno dopo l’avvenuta vaccinazione.

Una misura che andrebbe quindi ad incentivare le vaccinazioni anche per questa fascia d’età, e non ad aprire ad un tamponificio fornendoli gratuitamente a chiunque. Uno stanziamento di risorse potrebbe essere inserito già in legge di Bilancio nel corso dell’esame in prima lettura al Senato.

Non si esclude, però, una deroga fino alle vacanze di Natale ma esclusivamente per quegli studenti che hanno ricevuto la prima vaccinazione. Viene esclusa una moratoria erga omnes.

“Abbiamo scritto al ministero – spiega Stefano Malorgio, segretario nazionale della Filt Cgil – che non si può immaginare che si scarichi tutto sui lavoratori. Nel trasporto pubblico locale è tutto molto più complicato. Abbiamo chiesto la convocazione del tavolo sicurezza del trasporto pubblico locale ai ministeri Trasporti e Interno. Questo ulteriore aggravio di competenze rischia di creare tensioni tra i lavoratori”. 

Green pass mezzi pubblici, cosa succede attualmente

Se i genitori non potranno accompagnare i propri figli a casa con mezzi autonomi, i ragazzi dovranno prendere il bus o la metro: per farlo, se non sono vaccinati, servirà il tampone (antigenico rapido ogni 48 ore o molecolare ogni 72 ore) con il prezzo calmierato di 8 euro, per i minori dai 12 ai 18 anni, la cifra spesa si aggira attorno ai 90-120 euro.

Secondo gli ultimi dati a disposizione (2019) gli studenti che utilizzano i mezzi pubblici sono il 32,4% (oltre 3 milioni). A frequentare scuola media e superiore sono oltre 4 milioni e considerato che oltre circa 3 milioni quelli vaccinati, vuol dire che oltre un milione di studenti non hanno completato o non hanno mai iniziato il ciclo vaccinale.

Pertanto circa il 25% degli studenti sarà obbligato a muoversi con il green pass (vaccino o tampone) per salire sul bus.

Le forze dell’ordine, polizia e carabinieri, non saliranno sui bus per chiedere la certificazione verde, ma saranno alle fermate e all’ingresso delle stazioni. Le pattuglie saranno pronte a intervenire vicino alle fermate in caso di problemi. Saranno quindi i controllori dei biglietti a dover verificare il Green pass dei passeggeri.

Per chi cercherà di salire su bus, metro e tram senza Green pass scatteranno multe fino a 1000 euro.

Dall’1 settembre scorso il Green pass era già stato reso obbligatorio per aerei, navi e traghetti adibiti a servizi di trasporto interregionale, treni Inter City, Inter City Notte e Alta Velocità; autobus su un percorso che collega più di due regioni ed aventi itinerari, orari, frequenze e prezzi prestabiliti. Per questi mezzi di trasporto non cambia quindi nulla.

Educazione motoria alla scuola primaria. Valentina Vezzali: è stato uno dei miei obiettivi principali

da La Tecnica della Scuola

Inserire l’educazione motoria come materia di insegnamento anche alla scuola elementare, è uno degli obiettivi del Governo Draghi, grazie anche all’appassionato pressing che sta facendo fin dall’inizio la Sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali.

In una nota di Ansa, l’ex atleta olimpica ribadisce in maniera chiara il suo principale obiettivo e motivo per cui è entrata in questo Governo, cioè quello di “prevedere l’insegnante di scienze motorie sin dalla scuola primaria” perché “è stato uno dei miei obiettivi principali, in quanto non possiamo pensare a una Italia più sportiva se non si inizia a educare i nostri figli sin dai primissimi anni del loro percorso formativo”. Una spinta confermata da tutto il Governo forte dell’impegno verso la “Next Generation” con azioni concrete ed investimenti economici sulla parte impiantistica scolastica previsti nel PNRR.

Quello dell’attività motoria è una delle cause principali insieme ad una non corretta alimentazione alimentare dell’obesità dei bambini.

I dati sull’obesità infantile in Italia

Ad oggi L’Italia rimane uno dei Paese della UE con il più alto tasso di obesità infantile. Un’indagine su un campione di 50mila bambini di terza elementare promossa da WhoEuropean Childhood Obesity Surveillance Initiative (COSI) realizzata nel 2019 da “OKkio alla Salute”,rivela che il 20,4% dei bambini è in sovrappeso, il 9,4% obeso e il 2,4% gravemente obeso, dati che rimangono preoccupanti nonostante il trend in calo nell’ultimo decennio.

Secondo gli ultimi dati 1 bambino su 5 non ha svolto alcun esercizio fisico il giorno prima dell’intervista, più del 70% non è andato a scuola a piedi o in bicicletta e quasi la metà trascorre più di 2 ore al giorno davanti a televisione, tablet o telefono cellulare, una tendenza che i dati mostrano in aumento.

dati allarmanti dell’inchiesta evidenziano una carenza culturale della componente alimentare: i genitori hanno riportato infatti, che quasi un bambino su due non fa una colazione adeguata al mattino, uno su 4 beve quotidianamente bevande zuccherate/gassate e consuma frutta e verdura meno di una volta al giorno. I legumi sono consumati meno di una volta a settimana dal 38% dei bambini e quasi la metà dei bambini mangia snack dolci più di 3 giorni a settimana. Anche su l’attività fisica, sarebbe necessario maggiore impegno, infatti un bambino su 5 non ha fatto attività fisica il giorno precedente l’intervista, più del 70% non si reca a scuola a piedi o in bicicletta. Rispetto alle ore di sonno quasi il 15% dorme meno di 9 ore per notte.

Perché è importante investire sull’attività fisica dei bambini

Introdurre l’insegnamento di educazione motoria nella scuola primaria, affidato a docenti specializzati, rappresenta un risultato che si attendeva da oltre 60 anni ed è un punto fondamentale per la rivoluzione culturale sportiva del nostro Paese. Un passo importante per combattere fin dai primi anni di vita il problema dell’obesità aiutando in questo modo anche le famiglie che non possono permettersi di pagare lo sport ai bambini. Perché, non dobbiamo dimenticarlo, un altro problema strutturale del nostro Paese è la mancanza di strutture pubbliche dove poter svolgere attività fisica in maniera gratuita.

E non tutte le famiglie possono permettersi di spendere soldi per portare i figli a calcio, piscina, basket il pomeriggio.

Il modello americano che prevede lo svolgimento delle attività sportive collegate alla scuola, consentirebbe di non avere figli e figliastri e quindi ognuno alunno avrebbe parimenti possibilità.

Per arrivare a questo importante obiettivo, occorre investire nelle scuole su palestre e ambienti dove praticare sport, inserire l’educazione motoria anche nelle scuole primarie, diffondere la cultura dei vantaggi del benessere fisico che passa per l’attività fisica, una corretta alimentazione e sane abitudini di vita.

Trasporti scuola. Gelmini: valutiamo slittamento di un mese dell’obbligo di green pass dai 12 anni in su

da La Tecnica della Scuola

Di Carla Virzì

Come abbiamo anticipato da lunedì 6 dicembre entrano in vigore i nuovi provvedimenti sul green pass e sul green pass rafforzato. Dal 15 dicembre, invece, scatta l’obbligo vaccinale per tutto il personale scolastico.

Per usufruire dei trasporti locali, dunque, inclusi quelli adoperati dai ragazzi a partire dai 12 anni, è necessario il green pass classico (in poche parole, la certificazione verde da vaccino o da tampone). Ad ogni modo, date le pressioni delle Regioni degli ultimi giorni, la ministra per gli Affari regionali, Maria Stella Gelmini, ospite di Sky Tg 24, va incontro ai governatori di Regione e afferma: “Valuteremo” la richiesta di spostare di un mese l’adozione del provvedimento, “però troviamo importante anche il fatto che siano sicuri i mezzi di trasporto, penso che siano difficoltà superabili”.

E sulle vaccinazioni, ribadisce: “Una scelta necessaria e improntata alla responsabilità nei confronti del diritto alla salute dei cittadini e alla necessità di non interrompere la ripresa e di salvaguardare l’economia”.

“Il Governo – ha aggiunto – non poteva non fare la scelta di correre sulle terze dosi e rafforzare le misure per trascorrere un Natale diverso da quello dell’anno scorso”.

La variante Omicron

Una stretta dettata dalla risalita dei contagi, anche nelle scuole, e dalla presenza della variante Omicron che sembra farsi più preoccupante, come da analisi degli ultimi casi positivi (in Alto Adige il nono caso nazionale).

A questo proposito il presidente dell’Aifa, Giorgio Palù, dichiara: “Omicron è una variante che ha ben 38 mutazioni e soprattutto ha tutte quelle mutazioni nella proteina S che, nelle varianti precedenti a questa, sono correlate a immunoevasività e maggior contagiosità”, dice a Sky Tg24.

10 dicembre, la scuola si

10 dicembre, la scuola si ferma

Venerdì prossimo 10 dicembre la scuola si ferma per l’intera giornata.
Lo sciopero è stato indetto dalla FLC CGIL insieme a UIL scuola, Snals-Confsal e Gilda Unams. All’origine della protesta la forte esigenza di un profondo mutamento dei contenuti della legge di bilancio nella parte dedicata alla scuola. Esigenza espressa anche in una lettera/appello al mondo dell’associazionismo.

Quali sono le ragioni dello sciopero?
Sui motivi dello sciopero, il segretario generale della FLC CGIL, Francesco Sinopoli, si è rivolto direttamente alle iscritte e agli iscritti, ai chi lavora nella scuola e alle Rappresentanza Sindacali Unitarie di questo settore.

“Dopo due drammatici anni di pandemia è diventato chiaro a tutte e a tutti quanto la scuola sia indispensabile per il nostro presente e il nostro futuro – scrive Sinopoli – quanto essa sia importante nella vita di ogni giorno per le studentesse e gli studenti, quanto siano indispensabili tutte le diverse professionalità che operano in essa: per questo avevamo la ragionevole speranza che il Governo fosse pronto a dare un vero e tangibile segnale di attenzione alla Scuola Pubblica”.
Così, però, non è stato! Con la legge di bilancio 2022 in discussione in Parlamento le risorse dedicate alla scuola sono decisamente inadeguate. Ad esempio, le risorse della missione Istruzione scolastica si riducono del 5,2 per cento rispetto a quanto previsto dalla legge di assestamento del 2021. In altre parole, “sulla scuola si torna a risparmiare tagliando” e non si danno risposte alle lavoratrici e ai lavoratori su: rinnovo contrattualeorganico covidclassi troppo numerosemisure a costo zeroprecariato e reclutamento.
“Il tempo degli annunci ormai è scaduto – prosegue Sinopoli; è giunto invece il tempo di un cambiamento reale, che restituisca alla scuola pubblica la centralità che merita, per il futuro del Paese. È necessario mobilitarci ora e far sentire la nostra voce, a partire dallo sciopero della categoria proclamato per il 10 dicembre”.

G. Cerini, Atlante delle riforme (im)possibili

Giancarlo Cerini, Atlante delle riforme (im)possibili, Tecnodid

Codice: 3260, ISBN: 9788867071067, Edizione: ottobre 2021, Pagine 384

“Atlante delle riforme (im)possibili” è l’ultimo lavoro di Giancarlo Cerini. Il volume viene pubblicato per volontà della famiglia di Giancarlo e con il contributo di alcuni amici che hanno condiviso con lui le gioie e le fatiche dell’essere costruttori e innovatori nella scuola italiana. 

È suddiviso in tre parti:

– 20 schede che rappresentano la sintesi dei temi più urgenti da affrontare oggi, in vista di un domani migliore, con gli obiettivi da perseguire e le risorse da impegnare; 
– alcuni commenti per ogni singola scheda che riconducono ai 20 temi scelti all’interno di una narrazione colta, logica e ben fondata;
– una serie di dati e documenti volti a dare concretezza alle proposte e a dimostrare che “migliorare si può e si deve”.

Il volume è dedicato a tutti coloro che si occupano di educazione delle giovani generazioni e soprattutto ai decisori politici che hanno la grande responsabilità di fare le scelte giuste.


Atlante delle riforme (im)possibili Presentazione del libro postumo

Incontro seminariale per ricordare Giancarlo Cerini

Napoli, 13 dicembre 2021, Aula magna Liceo Genovesi, ore 15,00-17,30

PROGRAMMA

APERTURA dei lavori ore 15,00

Vittorio DELLE DONNE, Dirigente Liceo Genovesi

SALUTI delle autorità 

Mia Filippone, Vice Sindaca Comune di Napoli con delega all’Istruzione

UN RICORDO degli amici di Giancarlo ore 15,20

Sergio AURIEMMA

Domenico CICCONE

Paola DI NATALE

Guglielmo RISPOLI

Rosa SECCIA

Maria Teresa STANCARONE

Rosa STORNAIUOLO

UNA TESTIMONIANZA ore 16,20

Marco ROSSI DORIA, Presidente “Con i bambini”

UN MESSAGGIO: Atlante delle riforme (impossibili) ore 16,50

Loretta Lega

Mariella Spinosi

ANDIAMO AVANTI NOI CHE CI CREDIAMO ore 17,30

Antonio Crusco

All’evento è stato invitato anche il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi


La ballata popolare di Giancarlo, 9 novembre, Forlì

Nota 6 dicembre 2021, AOODGCASIS 3830

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per i sistemi informativi e la statistica

Ai Dirigenti scolastici delle scuole statali
Ai Coordinatori delle scuole paritarie
Ai referenti delle Regioni aderenti al sistema delle Iscrizioni on Line
e, p.c. Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Al Direttore Generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali

Oggetto: Iscrizioni on line anno scolastico 2022/2023 – Fase di avvio

Cinquantesimo anniversario Asili Nido

In occasione del cinquantesimo anniversario della nascita degli asili nido (legge 6 dicembre 1971, n. 1044) è stato presentato, questa mattina, al Ministero dell’Istruzione, il documento “Orientamenti Nazionali per i Servizi Educativi per l’Infanzia”, realizzato dalla Commissione nazionale zerosei. Avviata, inoltre, una consultazione pubblica che coinvolgerà un’ampia platea di persone e organismi e che durerà fino al 24 gennaio 2022.

L’evento è stato aperto da un intervento del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. “Le linee presentate oggi vanno portate sul territorio, sono il manifesto di una scuola nuova. Voglio ringraziare il gruppo di lavoro che ha elaborato questo documento – ha detto il Ministro –. Il percorso è stato lungo e nel tempo è stata fatta molta strada, portando il segmento 0-3 nell’alveo dell’educazione e dell’istruzione. Abbiamo cambiato prospettiva, ponendo i bambini e i loro bisogni di crescita al centro della nostra attenzione. Intervenire in questo settore è fondamentale per ridurre le disuguaglianze e dare a tutte le bambine e a tutti i bambini le stesse opportunità. Per questo con il PNRR stanziamo complessivamente 4,6 miliardi per asili nido e scuole dell’infanzia. In particolare, con l’ultimo avviso pubblicato la settimana scorsa, abbiamo scelto di destinare una quota più significativa, 2,4 miliardi, soltanto agli asili nido. Risorse ingenti, anche in una logica di riequilibrio territoriale”.

Gli Orientamenti completano il quadro dei documenti del sistema integrato zerosei e delineano una prospettiva nazionale per i servizi educativi per l’infanzia che sono normati a livello regionale. Il documento vuole mettere in comune il patrimonio di esperienze, favorire un’ulteriore elaborazione di proposte educative di qualità per le bambine e i bambini fino ai tre anni, delineare una prospettiva alla quale fare riferimento per il futuro.

I temi trattati all’interno dei cinque capitoli sono:
– la storia dei servizi educativi per l’infanzia e la descrizione del quadro attuale, con riferimento alle tipologie presentate dal d.lgs. 65/2017;
– il bambino nei primi mille giorni di vita, tra diritti da garantire e potenzialità da sviluppare;
– l’alleanza educativa con i genitori e la partecipazione;
– le caratteristiche della professionalità educativa;
– gli aspetti organizzativi (spazi, tempi, esperienze educative).

La consultazione pubblica prevede incontri di audizione per gli organismi direttamente coinvolti nel segmento 0-3 organizzati dal Ministero e la messa a disposizione di un questionario online, da compilare preferibilmente in forma collegiale (in team, gruppo di lavoro, coordinamento pedagogico territoriale, intersezione, Ufficio/Servizio, gruppo di studio/progetto/ricerca…) in modo da fornire un punto di vista il più possibile plurale e accessibile anche a singoli operatori, per raccogliere idee, suggerimenti, osservazioni. Il questionario è raggiungibile a partire da oggi dalla sezione dedicata al Sistema integrato 0-6 al link https://www.istruzione.it/sistema-integrato-06/.

La sezione dedicata al Sistema integrato 0-6

Il video completo

Presentazione domande Esami di Stato

I candidati interni ed esterni presentano domanda di ammissione all’esame di Stato dal 16 novembre al 6 dicembre 2021, come previsto dalla Nota 12 novembre 2021, AOODGOSV 28118.

Da quest’anno la presentazione della domanda da parte dei candidati esterni avviene attraverso la procedura informatizzata disponibile nell’area dedicata al servizio predisposta nel portale del Ministero dell’istruzione, come previsto dalla Nota 15 novembre 2021, AOODGCASIS 3515.

Esami di Stato 2021/2022, procedure online per la presentazione delle domande dei candidati esterni

Per la prima volta è possibile presentare online le domande di partecipazione agli Esami di Stato per i candidati esterni. La procedura informatizzata consente la compilazione e l’inoltro della domanda di partecipazione all’esame, permette di integrare i pagamenti della tassa erariale con il sistema Pago In Rete e di rendere disponibili alle istituzioni scolastiche, già dal momento dell’assegnazione da parte degli USR, i dati dei candidati per la gestione delle attività relative alle varie fasi dell’Esame di Stato.

I candidati esterni accedono con le credenziali SPID, CIE, eIDAS, compilano la domanda, allegando la documentazione richiesta nonché la ricevuta di pagamento della tassa prevista per sostenere l’esame, indicano un massimo di tre diverse scuole dove sostenere l’esame. Le domande inoltrate vengono visualizzate sul portale Sidi dall’Ufficio scolastico regionale destinatario della domanda, il quale assegna i candidati  alla scuola sede d’esame verificando  l’omogeneità nella distribuzione territoriale, secondo quanto previsto dall’articolo 14, comma 3, del d.lgs. n. 62 del 2017.

La scuola sede d’esame visualizzerà sul portale Sidi i candidati esterni assegnati dall’USR così da poterli gestire nelle varie fasi degli Esami di Stato.

Il candidato esterno ha sempre la possibilità di visualizzare lo stato della propria domanda: in lavorazione, inoltrata, restituita, rifiutata, approvata.

Per supporto tecnico relativo alla procedura: candidatiesterni@istruzione.it