Che bello! Riecco il Natale

Che bello! Riecco il Natale

di Maurizio Tiriticco

Che bello! Arriva Natale! Ed anche se siamo in tempo di covid, di mascherine, di distanziamenti, siamo egualmente contenti! Tanti regali, a volte inutili o sempre gli stessi, per non dire dei frequenti ricicli… ma guarda un po’, mi ha regalato la stessa sciarpa che gli ho regalato io lo scorso Natale. Qualche fetta di panettone, una tombolata, un brindisi! Per non dire poi che la gioia maggiore è dei bambini, figli e nipoti! Comunque, non si creda che il Natale sia solo “roba nostra”! Anche se lo sappiamo tutti! La nascita di Gesù! La grotta! La Madonna e San Giuseppe, il bue e l’asinello, stufette viventi, i pastori, la cometa e poi e poi… i Re Magi, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre che, sotto la guida della Cometa, arrivano a Betlemme e portano in dono a Gesù Bambino oro, incenso e mirra. Tutto ciò però ben 13 giorni dopo! E sempre la stessa grotta, il bue e l’asinello a scaldare il Bambino… lo vediamo nei presepi delle nostre chiese. Ma poi che ci fanno Maria e Giuseppe con quei regali? Non sarebbe stato meglio per loro avere qualche pannolino, legna e carbone per scaldarsi e, magari, latte, pane e acqua? Sopravvivenza garantita! Ma lasciamo perdere! Un vecchio adagio dice: scherza con i fanti e lascia stare i santi. E non sono affatto un blasfemo! Ed io a questi Nostri Santi voglio bene, sono carne della mia cultura, della mia lingua, della mia storia personale, anche se penso di essere un laico… o forse un alaico?

Però questa festa non è solo roba nostra! Che succede in effetti il 21 dicembre? O meglio, che succedeva? E ciò da sempre, almeno penso, qui nel nostro emisfero nord. In effetti per quei nostri antenati – ignoranti in materia di geografia fisica… ed astronomica, non era certo una cosa bella che, dopo il 21 giugno – anche in datazioni diverse presso gli antichi – nel nostro emisfero nord il sole comincia a tramontare sempre più presto e le giornate si accorciano! Mamma mia! Che succede! Il Sole ci abbandona! Come faremo… Ma nooo!!! I dotti poi hanno scoperto che è tutto un gioco! “Abbiate fede! Perché dopo il solstizio d’estate – che paroloni – viene il solstizio di inverno”! Sì, Ma che vuol dire? “E sempre stato così! State tranquilli”! Ed oggi – stante il fatto che tutti abbiamo frequentato la scuola dell’obbligo – siamo tutti sicuri che torneremo al Solleone dell’estate.

Pure gli Antichi Romani festeggiavano il Natale! Anche se non lo chiamavano così! Comunque aspettavano la rinascita del Dio Sole bello tondo e duraturo! Ed i Saturnali erano una delle più importanti ed amate festività romane: duravano dal 17 al 23 dicembre. Ed anche loro scambiavano i doni, si incontravano tra famiglie. Anzi esistevano addirittura le gentes. Ed ogni gens comprendeva diverse familiae. Perché i Romani l’avevano inventata loro la “famiglia allargata”! Comprendeva il pater familias e tutti i suoi parenti, nonché gli schiavi, i servitori e i clientes. Quest’ultimi erano i poverelli che andavano a raccogliere le briciole dei banchetti, o meglio ad elemosinare favori e regalie.

Il Natale degli Antichi Romani, o meglio la Rinascita, si celebrava “ante diem XVI KalendasIanuarias” – per il nostro calendario tra il 17 e il 25 dicembre – sedici giorni prima delle calende di Gennaio (ovvero il primo giorno del mese), quando il sole aveva raggiunto il suo percorso più basso nel cielo e i giorni ricominciavano ad allungarsi, assicurando così un’altra stagione di raccolto. Erano i giorni più belli dell’anno, dedicati a Saturno, dio della mitica “età dell’oro!”: un’epoca lontana nel tempo, quando gli uomini vivevano in pace, senza bisogno di lavorare, perché questa era associata ai cicli della natura, all’alternarsi delle stagioni. I riti religiosi si svolgevano, nel Foro, seguiti poi da una sorta di Carnevale, contrassegnato dalla più completa libertà di comportamenti, fino alla trasgressione e alla licenziosità. In quei giorni agli schiavi era permesso di banchettare con i padroni e addirittura essere di serviti da loro. La gente andava in giro mascherata mentre, quelli che oggi definiremmo artisti di strada, improvvisavano ovunque i loro spettacoli. Siscambiavano anche dei piccoli doni e figurine di terracotta, di cera o perfino di pane, detti sigillaria, che volevano alludere agli uomini che erano soggetti alla sorte e al gioco degli dei. La festa Romana dei Saturnali terminava il 25 Dicembre giorno del natalissolis invicti, la nascita del sole invincibile. Nel 274 d.C. fu decretata dall’imperatore Aureliano come celebrazione del Solstizio Invernale, e qualche tempo dopo fu cristianizzata come una data per celebrare la nascita del Figlio della Luce. Sembra che Cristo, però,non nacque alla fine di Dicembre ma in un imprecisato periodo autunnale. Fu a causa dello stato d’illegalità in cui operavano, che i primi Cristiani spostarono il Natale al tempo dei Saturnali per attirare meno attenzione possibile su loro stessi mentre celebravano le proprie festività.

In seguito, con l’Editto di Costantino del 313 d.C., che sanciva la tolleranza tra le religioni presenti nel territorio dell’impero romano, e con l’Editto di Tessalonica del 380 d.C., che dichiarava il Cristianesimo religione ufficiale dell’impero, le celebrazioni pagane cessarono. Tornando ai nostri giorni, se riesaminiamo la festività natalizia contemporanea, è facile notare come i modelli religiosi e folkloristici dei Saturnalia, si siano conservati con le inevitabili differenze e sovrapposizioni, anche a millenni di distanza. Lo scambio di doni, l’aspetto sacrale della celebrazione divina, la sospensione delle attività lavorative caratterizzano, oggi come allora, i Saturnalia e il Natale. Per concludere, le contaminazioni tra culture che sono a volte profondamente diverse, se non addirittura contrapposte, ad analizzarle nel profondo, rinviano a fonti che in realtà sono largamente comuni.

Barriere architettoniche in stazione

Le barriere architettoniche in stazione? Sono una discriminazione diretta
Redattore Sociale del 21/12/2021

Lo ha riconosciuto il Tribunale di Bologna, che ha condannato Rfi alla rimozione entro sei mesi degli ostacoli individuati, alla corresponsione di un risarcimento simbolico, alle spese legali e alla pubblicazione dell’ordinanza su quotidiani di tiratura nazionale a proprie spese

BOLOGNA. Linea ferroviaria Bologna-Porretta, fermata Borgonuovo: la banchina è troppo bassa, nonostante i treni siano ribassati o dotati di piattaforme e pedane. Una situazione che, di fatto, rende la fermata inaccessibile per le persone con disabilità (ma anche per i passeggini, gli anziani con ridotta mobilità, in generale per tutte le persone in condizioni di fragilità motoria). Un disagio che che è stato preso in mano dal Servizio antidiscriminazione di Sidima, la Società italiana disability manager. Le prime risposte fornite dalla Rete ferroviaria italiana – il Piano d’impresa non lo prevede, la stazione non è una stazione ma una fermata, il flusso di persone non giustifica l’investimento – non sono state ritenute adeguate.
“Non vi è dubbio che la discriminazione posta in essere dal resistente abbia comportato all’interessato un danno di natura non patrimoniale, ravvisabile nell’oggettiva lesione di valori della personalità umana costituzionalmente protetti – commenta Fulvia Casagrande, avvocato di Sidima del foro di Bologna -. È evidente che l’inesistenza di ausili idonei a superare la barriera architettonica quali ascensori, montascale, rampe o scivoli, costituisca un oggettivo impedimento ad avvalersi del servizio pubblico di trasporto per una persona con una disabilità motoria, ravvisandosi dunque una discriminazione diretta”. In particolare, spiega Casagrande, si è cercato di far applicare la Costituzione e, in questo caso specifico, soprattutto la “misconosciuta legge 67/2006 che prevede proprio all’art.2 che si realizzi discriminazione diretta quando, per motivi connessi alla disabilità, una persona è trattata meno favorevolmente di quanto sia, sia stata o sarebbe trattata una persona non disabile in situazione analoga. Ma ci sono anche le più subdole discriminazioni indirette o le molestie, che per tanti diventano pane quotidiano e rospi amari da mandar giù. Anche queste vengono contrastate dalla legge”. Così, il Tribunale di Bologna, presso cui è stata esposta la denuncia, ha condannato Rete ferroviaria italiana alla rimozione entro sei mesi delle barriere architettoniche individuate, alla corresponsione di un risarcimento simbolico, alle spese legali e alla pubblicazione dell’ordinanza su quotidiani di tiratura nazionale a proprie spese.
“È importante conoscere che ci sono strumenti che ci aiutano e persone che ci supportano – conclude Rodolfo Dalla Mora, presidente di Sidima -. E se anche Rfi avesse bisogno di un disability manager? Noi siamo disponibili a formare professionisti specializzati”. 

di Ambra Notari 

Decreto Legislativo 29 dicembre 2021, n. 230

Istituzione dell’assegno unico e universale per i figli a carico, in attuazione della delega conferita al Governo ai sensi della legge 1° aprile 2021, n. 46. (21G00252)

(GU Serie Generale n.309 del 30-12-2021)


ERRATA-CORRIGE  

Comunicato relativo al decreto legislativo 21 dicembre 2021, n. 230, recante: «Istituzione dell’assegno unico e universale per i figli a carico, in attuazione della delega conferita al Governo ai sensi della legge 1° aprile 2021, n. 46.». (Decreto legislativo pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Serie generale – n. 309 del 30 dicembre 2021). (22A00017)

(GU Serie Generale n.1 del 03-01-2022)

La data del decreto legislativo citato in epigrafe, riportata nel sommario nonche’ alle pagine 23 e 28, seconda colonna, della sopra indicata Gazzetta Ufficiale, deve intendersi cosi’ corretta: «29 dicembre 2021».


AVVISO DI RETTIFICA  

Comunicato relativo al decreto legislativo 29 dicembre 2021, n. 230, recante: «Istituzione dell’assegno unico e universale per i figli a carico, in attuazione della delega conferita al Governo ai sensi della legge 1° aprile 2021, n. 46.». (Decreto legislativo pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Serie generale – n. 309 del 30 dicembre 2021). (22A00018)

(GU Serie Generale n.1 del 03-01-2022)

In calce al decreto legislativo citato in epigrafe, pubblicato nella sopra indicata Gazzetta Ufficiale, si intendono riportati i seguenti allegati carenti in fase di pubblicazione: dopo la pag. 28 e prima della Tab. A e’ inserita la seguente Tabella 1:

ed ancora, dopo la pag. 85 e’ inserita la seguente Tabella D:

Decreto Dipartimentale 21 dicembre 2021, AOODGRUF 2712

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali Uff. IV ex Direzione Generale per le risorse umane e finanziarie

IL CAPO DIPARTIMENTO

Istituto compensativo dell’interscambio

Nota 21 dicembre 2021, AOODGRUF 29963

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali Direzione Generale per le risorse umane e finanziarie – Ufficio IX

Ai Dirigenti delle Istituzioni scolastiche ed educative LORO E-MAIL
Ai Coordinatori delle scuole paritarie LORO E-MAIL
e, p.c. Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali LORO E-MAIL

Oggetto: Fornitura mascherine chirurgiche trasparenti – terzo censimento

Comunicato AgID 21 dicembre 2021

AGENZIA PER L’ITALIA DIGITALE

Comunicato AgID 21 dicembre 2021

Adozione della determinazione AgID n. 616/2021, recante l’adozione delle «Linee guida su OpenID Connect in SPID». (21A07434)

(GU Serie Generale n.302 del 21-12-2021)

Nella sezione «Amministrazione trasparente» del sito istituzionale dell’Agenzia per l’Italia digitale e’ stata pubblicata la determinazione n. 616 in data 3 dicembre 2021 di adozione delle «Linee Guida “OpenID Connect in SPID”» ai sensi degli articoli 64 e 71 del decreto legislativo n. 82/2005 e successive modificazioni ed integrazioni.

La documentazione e’ consultabile ai seguenti link:
https://www.agid.gov.it/sites/default/files/repository_files/li nee_guida_openid_connect_in_spid.pdf
https://trasparenza.agid.gov.it/archivio19_regolamenti_0_5400.h tml

OGGETTO: Adozione e applicazione delle Linee Guida “OpenID Connect in SPID”