Letterina a Papa Francesco

Letterina a Papa Francesco

di Maurizio Tiriticco

Nella ricorrenza natalizia mi è sembrato opportuno scrivere questa letterina a Papa Francesco

CARO PAPA FRANCESCO! Quando pensi di salire sul Sacro Monte della Verna, in Toscana, a nord di Arezzo, dove FRANCESCO ricevette direttamente da Cristo Crocifisso le stimmate? Dante ricorda San Francesco e l’episodio delle stimmate in PARADISO, canto XI°, da cui riporto la terzina chiave, vv 106-108: “Nel crudo sasso intra Tevere ed Arno / Da Cristo prese l’ultimo sigillo / Che le sue membra due anni portarno”. Penso che la visita del Primo Papa che ha voluto chiamarsi Francesco al Sacro Monte della Verna sia opportuna, se non doverosa! Io salgo al Sacro Monte tutti gli anni nel mese di luglio. Caro Papa! Potremmo andare insieme. E Ti sarei da guida, ovviamente solo …turistica. Mi piace allegarti un articolo che ho scritto tempo fa su San Francesco.

Il 4 OTTOBRE è il GIORNO DI SAN FRANCESCO! Ed è stato indicato dal Parlamento italiano nel 2005 quale “solennità civile e giornata per la pace, per la fraternità e il dialogo fra le religioni”. Ciò rappresenta una felice occasione per continuare a proporre gli ideali e i valori del Poverello di Assisi e le sue forti scelte di vita. La scelta adottata dal Parlamento offre un’occasione in più per diffondere il suo messaggio. Per certi versi si tratta di una precisazione relativa, visto che già in tanti lo conoscono come fratello, uomo del dialogo, dell’amore per l’altro e per il mondo intero.

Ma perché si celebra il 4 ottobre? Occorre fare un salto nel passato, di appena… ottocento anni!!! Tommaso da Celano, primo biografo del Santo, racconta come Francesco, trovandosi a Foligno insieme a frate Elia, nel 1224, ebbe la predizione della sua morte, che sarebbe avvenuta due anni dopo. Una notte – così racconta il Celano – apparve in sogno a Frate Elia un sacerdote bianco-vestito, di aspetto grave e venerando, che gli disse: “Va, fratello, e avverti Francesco che, essendosi compiuti diciotto anni da quando rinunciò al mondo per seguire Cristo, gli rimangono solo due anni e poi il Signore lo chiamerà a sé nell’altra vita” (Fonti Francescane, 508). La sua data di nascita non è certa, ma alcuni ricercatori indicano come la più probabile il 26 settembre 1182. E morì quindi il 4 ottobre 1226 – secondo altri il 3 – all’età di 44 anni.

Dante Alighieri nel canto XI del Paradiso ricorda Francesco cosi: “Intra Tupino e l’acqua che discende / dal colle eletto del beato Ubaldo, / fertile costa d’alto monte pende, / onde Perugia sente freddo e caldo / da Porta Sole; e diretro le piange / per grave giogo Nocera con Gualdo. / Di questa costa, là dev’ella frange / più sua rattezza, nacque al mondo un sole, / come fa questo talvolta di Gange. /// Nel crudo sasso Intra Tevere ed Arno / da Cristo prese l’ultimo sigillo / che le sue membra due anni portarno. / Ma il suo pecuglio di nova vivanda / è fatto ghiotto, sì ch’essere non puote / che per diversi salti non si spanda…”.

Il crudo sasso è il Monte della Verna, in cui è stato costruito il più famoso dei conventi del Casentino, in Toscana. Ed è tuttora uno dei luoghi più rilevanti del francescanesimo. La fondazione di un primo nucleo eremitico risale alla presenza sul luogo di Francesco che, nella primavera del 1213, incontrò a San Leo, in Montefeltro, il conte Orlando Caetani, di Chiusi nel Casentino. Costui, colpito dalla sua predicazione, volle fargli dono del monte della Verna, a 1128 metri di altezza. Più in alto, a 1283 metri di altezza, si erge il Monte Penna, con una stupenda vista panoramica sul Casentino. Francesco si ritirò sul monte con un gruppo dei suoi ‘fratelli’ nell’estate, appunto, del 1224. La sua intenzione era quella di poter partecipare alla Passione di Cristo. Il Signore lo ascoltò: gli apparve sotto forma di serafino crocifisso e gli ‘donò’ i segni tangibili della sua Passione, le stimmate.

Negli anni successivi sorsero alcune piccole celle e la chiesetta di Santa Maria degli Angeli (1216-18). In seguito, molto più tardi, prospiciente al piazzale del Quadrante, venne costruita la grande basilica, dedicata alla Madonna Assunta, consacrata nel 1568, quindi più volte rimaneggiata. In questa si trova un organo particolare, che ha origini molto antiche: 1586! Fu realizzato da Onofrio Zeffirini di Cortona. In seguito l’organo, nel corso degli anni, subì importanti modifiche ed innovazioni. Nel 1951 fu restaurato e ampliato in onore del grande organista del santuario, Padre Vigilio; un suo ritratto, insieme a quello di Fra’ Achille, ultimo speziale della Verna, si trova nel museo del monastero. Nel 1967 l’organo fu ancora ampliato con l’aggiunta del nuovo Organo Positivo Espressivo, che andò a sommarsi al Grand’Organo e al Recitativo Espressivo. Tutti e tre sono posti all’interno del coro. Con quest’ultimo intervento, il numero dei registri dello strumento passò da 62 a 90 e le canne passarono da 3000 a 5700. Da questi numeri si può ben comprendere che la definizione di monumentale per quest’organo non è niente di esagerato. Per gli appassionati della musica di questo strumento, la sua meravigliosa ‘voce’ è piacevolmente apprezzabile la sera dei mercoledì estivi, che vanno all’incirca dal 10 luglio al 20 di agosto, quando si tiene alla Verna il Festival Internazionale di Musica d’Organo con concerti eseguiti da maestri di fama mondiale. Il convento e l’intero complesso del convento della Verna sono particolarmente suggestivi. E le visite o i pellegrinaggi sono sempre numerosi per tutto l’anno.

Il 18 giugno 1939 San Francesco viene proclamato da Papa Pio XII, assieme a Santa Caterina da Siena, patrono principale d’Italia. Successivamente, il 24 ottobre 1964, Paolo VI dichiarò San Francesco santo patrono d’Italia e d’Europa.