Parlawiki

La fase finale del concorso “Parlawiki – Costruisci il vocabolario della democrazia” prevede la votazione on line di uno tra i 5 video finalisti per la scuola primaria e un altro tra i 5 video per le scuole medie di I grado. Chiunque può esprimere la propria preferenza guardando i video, registrandosi e votando sul sito https://giovani.camera.it/parlawiki/2021_2022/finalisti dal 4 al 18 aprile 2022.

Commissione per lo studio della Geografia

Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha istituito la Commissione per la conoscenza e lo studio della Geografia nella scuola per rilanciare lo studio di questa disciplina e fornire alle nuove generazioni gli strumenti per generare nuovi modelli di sviluppo, come previsto dagli obiettivi di sviluppo sostenibili fissati dall’Agenda 2030 dell’ONU.

La Commissione elaborerà un rapporto periodico sullo stato dello studio e della conoscenza geografica nell’intero sistema scolastico. Formulerà poi proposte per la formazione, inziale e in servizio, dei docenti, per l’elaborazione del Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF), con particolare riferimento allo sviluppo sostenibile, in continuità con il Piano RiGenerazione Scuola. Gli esperti dovranno indicare anche modalità per valorizzare l’apprendimento della Geografia fuori dalle mura scolastiche e monitorare le buone pratiche internazionali. Dovranno proporre nuovi strumenti didattici e promuovere, tramite l’alfabetizzazione geografica, la solidarietà, l’inclusione, la lotta contro le disuguaglianze.

I componenti della Commissione sono:

  • Riccardo Morri, Presidente dell’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia e Presidente del Corso di Laurea magistrale in Gestione e valorizzazione del territorio presso il Dipartimento di Lettere e Culture moderne della Sapienza Università di Roma, con funzioni di Coordinatore;
  • Gino De Vecchis, Professore onorario di Geografia della Sapienza Università di Roma;
  • Dino Gavinelli, Maître de Conférences des Universités – section 23 Géographie physique, humaine, économique et régionale, Presidente del Comitato di Direzione della Scuola di Scienze della Mediazione linguistica e culturale, Università degli Studi di Milano;
  • Cristiano Giorda, Consigliere CUN Area 11, Vicepresidente del Corso di Laurea in Scienze della formazione primaria, Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione, Università degli Studi di Torino;
  • Silvia Grandi, esperta Comitato Tecnico Scientifico “RiGenerazione Scuola” per il supporto alle iniziative in materia di sviluppo sostenibile nelle scuole;
  • Elisa Magnani, Coordinatrice del Corso di Studi magistrale in Geografia e processi territoriali, Dipartimento di Storia Culture Civiltà, Università di Bologna;
  • Carlo Mariani, Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE), ricercatore;
  • Giovanni Mariani, Dirigente Scolastico dell’Istituto IISS “Pietro Sette” di Santeramo in Colle (BA);
  • Daniela Pasquinelli D’Allegra, docente di Scuola primaria, Università Lumsa di Roma;
  • Paola Pepe, docente di Geografia nella Scuola secondaria di secondo grado dal 1999, certificata metodologia CLIL, Istituto Istruzione Superiore Statale “Pio La Torre” di Palermo;
  • Mario Tozzi, Consiglio Nazionale delle Ricerche e membro del Comitato scientifico del Touring Club Italiano;
  • Cristina Stringher, Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione (INVALSI), Ricercatrice.

Nessuna firma al nuovo Protocollo sulla sicurezza

Scuola, Sinopoli (FLC CGIL): nessuna firma al nuovo Protocollo sulla sicurezza senza risposte e risorse certe

Roma,  1 aprile – “Dall’incontro con il Ministero dell’Istruzione è emersa l’impossibilità di procedere con la sottoscrizione di un nuovo Protocollo su salute e sicurezza nelle scuole. Mancano risorse e risposte certe su questioni per noi fondamentali”.  A dirlo è il segretario generale della FLC CGIL, Francesco Sinopoli.

“Constatiamo ancora una volta la grave approssimazione del governo nell’affrontare i problemi più urgenti della scuola. Addirittura – sottolinea Sinopoli- manca la più volte annunciata copertura finanziaria per garantire la proroga, fino alla fine delle attività didattiche in tutte le Regioni, di tutto il personale che sta lavorando sull’organico aggiuntivo Covid. Ciò comporta un grave danno non solo per i lavoratori, che rienteranno a casa nonostante svolgano mansioni fondamentali, ma soprattutto per le scuole, che ad anno scolastico in corso verrebbero a perdere parte del già esiguo personale”.
“A questo va aggiunto – continua il dirigente sindacale – che il decreto contenente le misure per la cessazione dello stato di emergenza, sottrae altre risorse proprio alle singole scuole per coprire parte della retribuzione dei supplenti che sostituiscono in classe i colleghi non vaccinati e non prevede invece, la sostituzione del personale ATA non vaccinato. Anche in questo caso il governo, invece di investire adeguatamente, sottrae risorse ai fondi integrativi delle istituzioni scolastiche e crea disfunzioni.”

“Senza risposte e risorse certe e adeguate su tutte queste questioni, non può esserci garanzia di salute e sicurezza nelle nostre scuole – conclude Sinopoli-  e non potrà esserci la nostra firma al nuovo Protocollo”. Conclude.

Laboratori green nelle scuole, finanziati 3.500 progetti con oltre 155 milioni

da Il Sole 24 Ore

Giardini e orti didattici all’interno degli istituti del primo ciclo. Laboratori sulla transizione ecologica per quelli del secondo ciclo

di Redazione Scuola

Giardini e orti didattici all’interno delle scuole del primo ciclo. Laboratori sulla transizione ecologica per quelle del secondo ciclo. Il ministero dell’Istruzione ha pubblicato il 31 marzo le graduatorie dei 3.500 progetti finanziati con oltre 155 milioni di fondi Pon-React Eu che renderanno gli istituti italiani più innovativi e sostenibili. Sono stati autorizzati tutti i progetti presentati dagli istituti scolastici che hanno aderito ai bandi. Nello specifico, vengono finanziati 2.855 progetti, per un totale di oltre 71 milioni di euro, di scuole statali del primo ciclo e di istituti omnicomprensivi che hanno partecipato all’avviso “Edugreen: laboratori di sostenibilità per il primo ciclo”.

Il bando

Il Bando era rivolto alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto. Ogni scuola riceverà 25.000 euro e grazie a queste risorse alunne e alunni potranno apprendere elementi di scienze, di educazione alimentare e alla sostenibilità, sperimentando direttamente in ambienti naturali di esplorazione. Per quanto riguarda il secondo ciclo, sono 645 i progetti ammessi al finanziamento per l’avviso “Laboratori green, sostenibili e innovativi per le scuole del secondo ciclo”, che si rivolgeva alle istituzioni scolastiche statali del secondo ciclo di istruzione e agli istituti omnicomprensivi delle sole Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia). Le risorse stanziate complessivamente sono oltre 83 milioni di euro. Ciascun progetto otterrà 130.000 euro.

I laboratori

Potranno essere realizzati laboratori sulla transizione ecologica e sulla sostenibilità, declinati in base alle specificità dell’istituto e con l’utilizzo di tecnologie innovative. Nei prossimi giorni, sarà pubblicato un ulteriore Avviso che amplia la platea dei beneficiari anche per le Regioni non comprese in questo bando. «Passo dopo passo stiamo costruendo la nuova scuola oltre l’emergenza – dichiara il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi –. Una scuola inclusiva, innovativa, sostenibile. Se vogliamo vedere il cambiamento, dobbiamo realizzarlo con l’educazione. Questi avvisi dimostrano che ci sono diversi modi di fare ed essere scuola. La grande partecipazione delle comunità scolastiche testimonia l’esigenza di trovarli e sperimentarli, per essere al passo con le sfide che questi tempi ci pongono».

ESCLUSIVO – Soppresso il Ministero dell’Istruzione. Doloroso pianto di Bianchi

da La Tecnica della Scuola

Di Pasquale Almirante

Con decreto legge approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri, col solo voto contrario di Patrizio Bianchi, è stato soppresso il glorioso Ministero dell’Istruzione.

Notizia inimmaginabile ma purtroppo reale e che ci ha colto assolutamente di sorpesa.

Sbigottimento e incredulità infatti sono serpeggiati in un primo momento pure fra tutti i funzionari di viale Trastevere ai quali ora bisognerà trovare un altro incarico.

Soddisfatti invece il ministro grillino degli Esteri, Luigi Di Maio, insieme con Giancarlo Giorgetti, ministro allo Sviluppo Economico e Vice Segretario federale della Lega. Per loro si tratterebbe al contrario di una sonora vittoria. Per l’uno infatti sarebbe stato un modo per vendicare la fuoriuscita in malo modo dal dicastero della sua collega Lucia Azzolina, per l’altro una rivincita per la mancata nomina di un esponente della Lega a capo del palazzo della Minerva dopo Bussetti. Entrambi tuttavia sono portavoce di un malessere che da tempo si avvertiva dentro i due partiti per via di scelte a loro non gradite e che ora però si trovano uniti nell’unico intento di sopprimere un ministero leggendario che ha visto fra le sue stanze personalità di altissimo spessore culturale e politico, ma pure girovagare strafalcioni da matita blu.

In ogni caso, da ciò che abbiamo potuto sapere, la decisione è stata presa dal premier Mario Draghi direttamente, che non vuole più mettere soldi per un ministero per lui inutile, dispendioso e che può essere benissimo assorbito da quello della Cultura diretto da Dario Franceschini. Sarà infatti accorpato a questo e si chiamerà “Ministero per la cultura dell’istruzione” coniugando così entrambi sotto un unico simbolo e un unico ministro che per ora sarà proprio Franceschini a dirigere.

Secondo quanto ci riferisce il nostro inviato, l’ormai ex ministro Patrizio Bianchi, subito dopo la riunione dei ministri del Governo, sarebbe uscito dal Consiglio col fazzoletto in mano, tolto, sembra, dal taschino della giacca di Mario Draghi e, siccome non gli è sarebbe stato sufficiente, avrebbe pure sfilato altri fazzolettini dalle tasche delle giacche dei ministri e di funzionari che gli venivano a portata di mano, preso da un pianto incontenibile: l’ho imparato direttamente da Draghi che la mia poltrona veniva soppressa. Queste le sue parole sussurrate sulla spalla che Rossano Sasso, anche lui piangente, gli offriva per consolarlo, il quale a sua volta si appoggiava sulla spalla di Barbara Floridia che però, non curante, si aggiustava il trucco in attesa di collegarsi con le televisioni di stato e no, essendo l’unica portavoce ancora lucida.

Con questa inaspettata decisione tuttavia si sovverte pure una istituzione dalla quale dipendono oltre un milione di persone e 53.313 scuole, tra statali e paritarie, mentre la parte gestionale delle strutture, prima a carico del MI o degli Enti locali, dai banchi agli edifici ai servizi connessi, comprese le forniture dei materiali, passeranno direttamente in gestione nelle mani del generale Francesco Paolo Figliuolo.

A lui sarà attribuito anche il compito di ispezionare periodicamente le scuole, a conclusione definitiva della pandemia, ma con l’obbligo, “condicio sine qua non”, di continuare ad indossare la divisa. “Sarà un onore girare per le scuole in alta uniforme”, ha dichiarato. E poi ha aggiunto:” Mi propongo pure di interrogare tutti gli insegnanti che incontro sulla disciplina militare al fine di sedare le insubordinazioni in classe”.

Ora bisognerà capire come la prenderanno i docenti e il personale di tutte le scuole della Repubblica: se la soppressione passerà inosservata, e dunque senza conseguenze per loro, oppure se scenderanno in piazza a manifestare contro una tale gravissima scelta del Governo e di Draghi in particolare il quale, in base a quello che la nostra inviata con la mascherina per non farsi riconoscere ci riferisce, avrebbe pure sibilato: “Così imparano a frequentare i musei, le gallerie d’arte, le biblioteche e le librerie”.

Si attendono pure, da un momento all’altro, le dichiarazioni dei sindacati della scuola il cui servizio a favore del personale risulterebbe, col la soppressione del Ministero, tutto da rivedere e da reimpostare, considerate pure le perdite di iscritti e di fiducia.

Protocollo sicurezza dal 1° aprile, salta l’accordo coi sindacati: pure su DaD, smart working e supplenti dei non vaccinati

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

L’aggiornamento del protocollo sulla sicurezza nella scuola diventa un problema: i sindacati non hanno infatti hanno trovato l’accordo con il ministero dell’Istruzione, ritenuto indispensabile alla luce delle diverse novità in arrivo nelle istituzioni scolastiche dal 1° di aprile. Non è bastato un doppio confronto, svolto l’ultimo giorno di marzo, per fare quadrare il cerchio. Gli unici sindacati a mostrare sufficiente apprezzamento per il testo proposto dall’amministrazione, sarebbero stati quelli dei presidi, Anp e Dirigenti Suola, ma l’amministrazione ha preferito evitare lo “strappo”.

I problemi posti dalla Cisl Scuola

Sono troppe le questioni rimaste aperte: per la Cisl Scuola, c’è il problema “della gestione dei lavoratori fragili, per i quali deve essere prevista la possibilità di lavorare a distanza”.

A cui si aggiunge quello delle “modalità e i criteri per la didattica a distanza per la quale abbiamo sottoscritto a suo tempo un Contratto Integrativo del quale deve essere verificata la piena esigibilità anche in questa parte dell’anno scolastico”.

Le richieste della Flc-Cgil

La Flc-Cgil ha rivendicato, invece, “i veicoli normativi” per procedere “e la certezza di risorse che ne consentano l’applicazione”.

“Su tutte le questioni – scrive il sindacato guidato da Francesco Sinopoli – quella per noi di cruciale importanza, è la risoluzione di tutte le problematiche relative all’organico aggiuntivo Covid, un personale di importanza vitale per il funzionamento delle scuole ancora caratterizzato dall’emergenza pandemica e per il quale deve essere garantita la copertura integrale per la proroga fino a fine anno scolastico e la regolare corresponsione degli stipendi”.

C’è anche il nodo del “ricorso allo smart working per i lavoratori fragili e dell’utilizzo in altre attività sia dei docenti non vaccinati che dei docenti non vaccinabili”: sono mansioni che “devono essere stabilite in maniera inequivocabile e con parità di trattamento per tutti”, anche i precari.

Il sindacato della Cgil ha quindi chiesto, anche nella conversione in legge del decreto 24, una norma che consenta “la nomina del supplente anche per collaboratore scolastico e assistente tecnico quando sono figura unica nel plesso o nel laboratorio”. Oltre che, infine, “un finanziamento per la copertura delle supplenze dei lavoratori non vaccinati, in modo da restituire le risorse sottratte alla contrattazione integrativa di scuola”.

Anche il futuro non sembra roseo: anche se “resta comunque la disponibilità a proseguire la trattativa”, Ivana Barbacci, nuova segretaria generale Cisl Scuola, fa notare che “l’Amministrazione durante la riunione ha rifiutato rigidamente la prosecuzione del confronto non considerando le conseguenze che una mancata firma condivisa del protocollo determinerebbero in termini di responsabilità della dirigenza scolastica”.

La lista si allunga

L’Anief, dal canto sui, parla già di contenzioso in arrivo per opporsi a quella che considera una “violazione delle norme contrattuali vigenti” che arriva a cambiare “il contratto dei 3.500 docenti sospesi a disposizione del dirigente scolastico che a partire” dal “1° aprile” svolgeranno “36 ore settimanali”.

Inoltre, per il sindacato guidato da Marcello Pacifico “rimangono inevase le richieste sullo sdoppiamento delle classi, il rispetto del distanziamento, la gratuità dei dispositivi di protezione e tamponi, l’uso della didattica digitale integrata senza nuove regole e senza più lo stato di emergenza. Come pure sul rispetto della funzione docente del personale sospeso”.

“Lo scorso mese di agosto – ha detto Pacifico – ricordai che un anno prima, in un altro protocollo sullo stesso tema, avevamo dato il nostro assenso perché l’amministrazione si era impegnata ad aprire un tavolo sul dimensionamento, quindi su un nuovo rapporto alunni-insegnanti ma anche alunni personale-ATA: quel primo protocollo lo abbiamo sottoscritto. Poi, a maggio a Palazzo Chigi, nel Patto per la Scuola, uno dei punti concordati conteneva ancora la volontà di cambiare le regole sul dimensionamento. Peccato che ad oggi quel tavolo non è stato fatto”.

IL PIANO PER LA PROSECUZIONE DELL’A.S. 2021-2022 DEL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE

I docenti non vaccinati dal 1° aprile faranno 36 ore a settimana, il Ministero ha deciso: i presidi non potranno ridurgli l’orario

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

Le anticipazioni della Tecnica della Scuola erano corrette: poiché nel nuovo decreto Covid, il n. 24 del 24 marzo 2022, viene riportato che i 3.612 docenti non vaccinati riammessi a scuola dal 1° aprile diventano “temporaneamente inidonei all’insegnamento” viene da sé che lavoreranno 36 ore settimanali. La decisione è arrivata direttamente dai capi dipartimento Jacopo Greco e Stefano Versari, dopo che l’attesa Circolare applicativa del ministero dell’Istruzione non era entrata nel merito alimentando ulteriori dubbi e lasciando ai presidi come interpretare il tutto.

Non si fermeranno all’orario cattedra

Attraverso una Nota ufficiale – con oggetto “obblighi vaccinali a carico del personale della scuola – quesiti” – cade l’ipotesi delle 18 ore a settimana per le medie e le superiori; 24 per la primaria; 25 per la scuola d’infanzia: il ministero dell’Istruzione lo ha anticipato ai sindacati, nel corso del confronto sul nuovo Protocollo sulla sicurezza.

IL TESTO DELLA NOTA

I dirigenti, spiega il Ministero, dovranno provvedere alla “determinazione dell’orario di lavoro”, con la prestazione lavorativa che “dovrà svolgersi su 36 ore settimanali, al pari di quanto previsto per i lavoratori temporaneamente inidonei all’insegnamento (art. 8 del medesimo CCNI del 25 giugno 2008) nonché per tutto il personale docente ed educativo che a vario titolo non svolge l’attività di insegnamento ma viene impiegato in altri compiti (quali i docenti che svolgono le funzioni di cui all’articolo 26 della 1egge 448/1998, quelli destinati ai progetti nazionali di cui alla legge 107/2015, ecc.)”.

Spetterà sempre ai presidi, si legge ancora nella Nota, individuare il tipo “attività di supporto alle funzioni scolastiche” da assegnare ai docenti non vaccinati: il Ministero cita “il servizio di biblioteca e documentazione, l’organizzazione di laboratori, il supporto nell’utilizzo degli audiovisivi e delle nuove tecnologie informatiche, le attività relative al funzionamento degli organi collegiali, dei servizi amministrativi e ogni altra attività deliberata nell’ambito del progetto d’istituto”.

I ds che non si adeguano potrebbero pagare di tasca loro

L’Associazione nazionale presidi, che propendeva per l’orario di cattedra, come confermato dal suo presidente nazionale Antonello Giannelli alla Tecnica della Scuola durante una diretta, avrebbe già raccomandato ai propri iscritti di attenersi a questa decisione.

Del resto, secondo quanto riferito dall’Ufficio legislativo del ministero dell’Istruzione, il dirigente scolastico, che prevede solo 18 ore al collega non vaccinato che rientra a scuola, “potrebbe addirittura incorrere in una responsabilità erariale”. In pratica, produrrebbero un danno economico allo Stato, perchè i docenti lavorerebbero meno rispetto a quanto previsto.

Del resto, hanno specificato ancora dal Ministero, “l’orario dei docenti non è limitato alle 18 ore di insegnamento frontale (alle medie e superiori, qualche ora in più negli altri cicli ndr) estendendosi anche a tutte le attività funzionali all’insegnamento, individuali e collegiali”.

Sempre i presdi, “in attuazione di quanto espressamente imposto” dal decreto-legge 44/2021, “provvederanno d’ufficio ad assegnare il personale docente ed educativo allo svolgimento delle funzioni che verranno individuate” in applicazione a tali criteri.

Il rischio di discriminare

“Dunque – hanno aggiunto sempre dell’Ufficio del dicastero bianco – è ragionevole un’equiparazione tra docenti-insegnanti (vaccinati) e docenti adibiti a mansioni di supporto (non vaccinati e quindi inidonei alla docenza), se non sul piano delle attività, almeno su quello dell’orario lavorativo complessivo”.

Di fatto, secondo i dirigenti di Viale Trastevere, lasciare i docenti a svolgere solo le ore di lezione settimanali frontali sarebbe stato discriminante nei confronti dei colleghi invece impegnati nel coprire lo stesso orario frontale in classe con l’aggiunta, però, di tutte le altre numerose incombenze che caratterizzano la loro giornata lavorativa.

La questione finisce qui? Difficilmente. Perchè più di qualche sindacalista ha già fatto cenno che non rimarrà a guardare: è possibile che se ne riparli in tribunale.

Piano per la prosecuzione dell’anno scolastico: il nuovo vademecum del MI – TESTO PDF

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Dal ministero dell’istruzione arriva il Piano per la prosecuzione dell’anno scolastico 2021-2022, delle attività scolastiche, educative e formative nelle istituzioni del Sistema nazionale di istruzione a seguito della cessazione dello stato di emergenza da Covid-19, in vigore da domani, lunedì 1° aprile.

Nel Piano le indicazioni conseguenti alla cessazione dello stato di emergenza per l’a.s. 2021-2022. All’interno di questo si specifica che “Il personale docente ed educativo inadempiente all’obbligo vaccinale potrà essere impiegato nello svolgimento di tutte le altre funzioni rientranti tra le proprie mansioni, quali, a titolo esemplificativo, le attività anche a carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione”.

Nel vademecum si specificano le misure di sicurezza aggiornate in seguito al decreto legge del 24 marzo 2022, la gestione dei casi di positività, ma anche la somministrazione dei pasti, la cura degli ambienti, il potenziamento organico docenti e Ata, il fondo per l’emergenza epidemiologica da Covid-19.

In questo vademecum spazio poi al Piano scuola estate 2022, le attività degli ITS, i Pcto e la possibilità di svolgere viaggi di istruzione e uscite didattiche.

IL PIANO PER LA PROSECUZIONE DELL’A.S. 2021-2022 DEL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE

Mobilità 2022/2023. Modifiche domanda, revoca e rinuncia

da La Tecnica della Scuola

Di Salvatore Pappalardo

Regolarizzazione delle domande

Scaduto il termine per la presentazione delle domande di mobilità, non è più consentito integrare o modificare (anche per quanto riguarda l’ordine) le preferenze già espresse, neanche per cambiare l’ordine delle sedi indicato nella domanda.

Revoca trasferimento

L’art. 5 dell’O.M. 45, nel fissare i termini per un’eventuale revoca del trasferimento, precisa che il docente, personale educativo o personale ATA può esercitare il diritto di revoca della domanda di mobilità alle seguenti condizioni:

  • La richiesta di revoca deve essere inviata per il tramite della scuola di servizio o presentata all’Ufficio territorialmente competente tramite PEC, non oltre il quinto giorno utile prima del termine ultimo previsto dalla comunicazione al SIDI dei posti disponibili.

Termine diverso per ogni categoria

  • per i docenti il termine ultimo è il 19 aprile 2022;
  • per gli educatori il termine ultimo è il 22 aprile 2022;
  • per gli ATA: il termine ultimo è il 6 maggio 2022.

Per le richieste di revoca, ai fini dei 5 giorni antecedenti farà testo il protocollo dell’istituzione scolastica alla quale è stata presentata la domanda di revoca ovvero dal protocollo dell’ufficio ricevente o dalla ricevuta della PEC.

Revoca oltre la data prevista

Le richieste di revoca pervenute, all’ufficio competente, oltre il quinto giorno antecedente alla data indicata per ciascuna categoria, non saranno prese in considerazione, tranne che si tratti di gravi e comprovati motivi regolarmente documentati.

Nel caso si fossero presentate più domande

Il personale scolastico che avesse presentato domanda sia di trasferimento sia di passaggio, nella richiesta di revoca deve dichiarare se intende revocare tutte le domande o alcune di esse. In mancanza di tale precisazione la revoca si intende riferita a tutte le domande presentate.

Rinuncia al trasferimento

Scaduto il termine indicato in precedenza, il personale che avesse ottenuto il trasferimento o il passaggio, non può più operare alcuna rinuncia.

Casi particolari per la rinuncia

Il personale che abbia ottenuto la mobilità può rinunciare alla mobilità solo per gravi e sopravvenuti motivi regolarmente documentati e alle seguenti condizioni:

  • che il posto di provenienza sia rimasto vacante;
  • che la rinuncia non incida negativamente sulle operazioni relative alla gestione dell’organico di fatto;
  • che il posto reso disponibile dal rinunciatario non influisce sui trasferimenti già effettuati;
  • che comporta il rifacimento degli stessi.

Provvedimento conclusivo

Il procedimento di accettazione o diniego della richiesta di rinuncia o di revoca deve, secondo la legge sulla trasparenza n° 241/90, essere concluso con un provvedimento espresso.

Gestione casi Covid a scuola: cosa cambia dal 1° aprile

da Tuttoscuola

Il miglioramento del quadro epidemiologico del Covid 19 su tutto il territorio nazionale e la diffusione dei vaccini anche tra i bambini nella fascia di età 5-11 anni ha consentito di introdurre gli interventi normativi previsti dall’art. 9 del decreto Riaperture dello scorso 24 marzo. E di modificare la gestione dei casi Covid a scuola. A fare chiarezza sulle modalità una circolare pubblicata oggi, 30 marzo, dal Ministero dell’Istruzione.

Leggi la circolare del MI

La circolare precisa che la cessazione, il 31 marzo 2022, dello stato di emergenza non significa scomparsa del virus Covid-19 e dei correlati rischi sanitari. Per questo motivo sono state assegnate risorse finanziarie per la proroga del personale per l’emergenza Covid e per il recupero degli apprendimenti (ATA e docente), è stato incrementato il fondo per l’acquisto di dispositivi di protezione e altro materiale necessario, si è stabilito un regime di lavoro ad hoc per quei docenti non vaccinati che rientrano in servizio dalla precedente sospensione, permangono misure precauzionali generali specifiche per la scuola.

Si ricorda inoltre che dal 26 marzo al 30 aprile 2022, per l’accesso alle strutture scolastiche, è per tutti necessario il possesso del green pass base.

Gestione casi covid scuola dell’Infanzia dal 1° aprile 2022

In presenza di casi di positività tra i bambini della sezione o gruppo classe l’attività educativa e didattica prosegue in presenza e sono adottate le seguenti misure precauzionali:

In presenza di almeno quattro casi di positività, nei dieci giorni successivi all’ultimo contatto con un soggetto positivo al COVID-19, per il personale e per i bambini della sezione, o gruppo classe, alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo all’ultimo contatto, è prevista l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare, anche in centri privati abilitati, o un test antigenico autosomministrato per la rilevazione dell’antigene SARS-CoV-2. In questo ultimo caso, l’esito negativo del test è attestato con una autocertificazione.

Gestione casi covid scuola primaria e secondaria di I e di II grado dal 1° aprile 2022

In presenza di casi di positività tra gli alunni della casse l’attività educativa e didattica prosegue in presenza e sono adottate le seguenti misure precauzionali:

In presenza di almeno quattro casi di positività, nei dieci giorni successivi all’ultimo contatto con un soggetto positivo al COVID-19, per i docenti e per i compagni di classe, alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo all’ultimo contatto, è prevista l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare, anche in centri privati abilitati, o un test antigenico autosomministrato per la rilevazione dell’antigene SARS-CoV2. In questo ultimo caso, l’esito negativo del test è attestato con una autocertificazione Gli alunni della scuola primaria e della scuola secondaria in isolamento, per via dell’infezione da SARS CoV-2, possono seguire l’attività scolastica nella modalità della didattica digitale integrata su richiesta della famiglia o dello studente, se maggiorenne, accompagnata da specifica certificazione medica attestante le condizioni di salute dell’alunno medesimo e la piena compatibilità delle stesse con la partecipazione alle attività didattiche.

Agli allievi affetti da grave patologia o immunodepressione, qualora nella certificazione prodotta sia comprovata l’impossibilità di fruizione di lezioni in presenza, continua ad essere garantita la possibilità di svolgere le attività didattiche a distanza nei modi adeguati alle
specifiche esigenze dell’allievo.

Decreto Dipartimentale 1 aprile 2022, AOODPPR 29

Ridefinizione della Commissione per la valutazione nel merito delle idee progettuali proposte da Enti del Terzo Settore costituita presso il Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali, di cui al decreto dipartimentale n. 79 del 10 ottobre 2021

Nota 1 aprile 2022, AOODGSIP 901

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione Generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico Ufficio 5 – Politiche sportive scolastiche

Ai Direttori Generali e ai Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici Regionali
(seguito nota AOODGSIP n. 3029 del 22 dicembre 2021)
Al Dipartimento Istruzione e Cultura della Provincia Autonoma di Trento
All’Intendenza Scolastica per le Scuole in lingua italiana Provincia Autonoma di Bolzano
All’Intendenza Scolastica per le Scuole in lingua tedesca Provincia Autonoma di Bolzano
All’Intendenza Scolastica per le Scuole delle Località Ladine – Provincia Autonoma di Bolzano
Alla Sovrintendenza agli studi per la Regione Valle d’Aosta
Ai Coordinatori regionali di Educazione Fisica e Sportiva
e, p. c. Al Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione

Oggetto: Finali Nazionali dei Campionati Studenteschi per gli studenti di scuola secondaria di I e di II grado per l’ a. s. 2021/2022.

Nota 1 aprile 2022, AOODGSIP 902

Il Ministro dell’Istruzione

Alle Istituzioni Scolastiche statali e paritarie
Agli Uffici Scolastici Regionali
All’Intendenza Scolastica per la Lingua Italiana di Bolzano
All’Intendenza Scolastica per la Lingua Tedesca di Bolzano
All’Intendenza Scolastica per la Lingua Ladina di Bolzano
Al Dipartimento Istruzione della Provincia di Trento
Alla Sovrintendenza agli Studi per la Regione Autonoma della Valle D’Aosta
Alle Associazioni del FONAGS
Alle Consulte provinciali degli Studenti
Al Presidente dell’ANGSA Associazione Nazionale Genitori Soggetti con Autismo
Al Presidente della FAND
Al Presidente della FISH
Alle Associazioni dei familiari delle persone con Autismo
All’Osservatorio nazionale per l’inclusione degli alunni con disabilità
LORO SEDI

Oggetto: Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo – 2 aprile 2022

Nota 1 aprile 2022, AOODPPR 461

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione

Alle istituzioni scolastiche ed educative statali
Agli Uffici Scolastici Regionali
Alle Scuole non statali paritarie di ogni ordine e grado per il tramite degli USR competenti per territorio
e p.c. Al Ministero della Salute seggen@postacert.sanita.it
Al Gabinetto del Ministero della Salute gab@postacert.sanita.it
Al Gabinetto del Ministero dell’Istruzione uffgabinetto@postacert.istruzione.it
Alle organizzazioni sindacali del Comparto e dell’Area Istruzione e Ricerca

OGGETTO: Prime indicazioni relative alle misure di sicurezza di carattere sanitario da applicare a partire dal 1/4/2022.