Centro Clinico NeMO Trento

Centro Clinico Nemo Trento, 166 i pazienti nel primo anno di attività
Redattore Sociale del 04/04/2022

Continuità di cura, ricerca e un percorso riabilitativo personalizzato per garantire il più a lungo l’autonomia personale. “L’adeguata presa in carico previene le situazioni di acuzie e di emergenza”

TRENTO. Tredici mesi fa il Centro Clinico NeMO Trento accoglieva il primo paziente, oggi è il punto di riferimento per persone con Sla,Sma e Distrofie Muscolari del Trentino, del triveneto e non solo. Sono 166 i pazienti presi in carico, di cui 4 pediatrici; la media di ricovero è di 20 giorni e 72 provengono da fuori provincia, in particolare dal Veneto, dall’Alto Adige, ma anche dall’Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Friuli e, qualcuno ancora, dal Centro e Sud Italia. In Trentino-Alto Adige e nelle regioni del nord-est d’Italia “sono circa 5mila le persone, tra adulti e bambini, che vivono con patologie neuromuscolari, definite oggi ad alta complessità assistenziale”, spiega Giuliano Brunori direttore sanitario delegato dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari.

“In soli 5 mesi di lavori, e nonostante le complicazioni dettate dalla pandemia, il 1° marzo del 2021 ha preso avvio l’attività clinica di questa eccellenza, frutto di un percorso di collaborazione con Fondazione Serena, sancita nell’ottobre 2019. – racconta Stefania Segnana, assessore provinciale alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia – In poco più di un anno, abbiamo potuto dare una risposta concreta alle persone con patologie neurodegenerative e neuromuscolari, ma anche alle loro famiglie. Di questi, circa il 60% sono pazienti con Sla, il 30% con Distrofie muscolari e Miotonie, l’ultimo 10% è suddiviso fra pazienti con Sma e altre patologie. Un’attività intensa e importante, dove la presa in carico è sempre multidisciplinare e in grado di assicurare continuità di cura”.

Con l’obiettivo di garantire il più a lungo nel tempo l’autonomia personale, per ogni paziente viene previsto un percorso riabilitativo personalizzato. Dall’aspetto motorio (50% dell’intervento), a quello respiratorio (30%), agli aspetti di terapia occupazionale e di comunicazione (20%), il programma valorizza, in questo modo, le abilità e le risorse residue di ciascuno. “L’analisi dei dati dimostra che l’adeguata presa in carico riduce l’indice della mobilità passiva del territorio e previene le situazioni di acuzie e di emergenza”, spiegano gli esperti.

Sono 465 gli ambulatori specialistici multidisciplinari e 67 i Day Hospital. La continuità di cura è “legata tanto al percorso assistenziale di ogni paziente, quanto alla capacità di rispondere ai bisogni complessi e specifici di ogni patologia”. L’équipe è composta da 37 professionisti. Sono 12 le figure mediche e sanitarie presenti attraverso le quali si offre un approccio di cura omniservice e multidisciplinare, in stretta sinergia con l’esperienza clinica e riabilitativa dell’Ospedale Villa Rosa di Pergine Valsugana (Tn). Neurologi, fisiatra, pneumologi e psicologi, insieme a terapisti motori e respiratori, nutrizionista, logopedista, terapista occupazionale e TNPEE (terapista delle neuro e psicomotricità dell’età evolutiva), infermieri ed oss sono il cuore pulsante di un reparto che ha imparato a lavorare insieme per garantire la migliore qualità di vita. Grazie alla disponibilità di 14 posti letto per la degenza, 4 day hospital, 3 ambulatori, 1 palestra, 2 piscine, 1 laboratorio di analisi del movimento, 1 centro di valutazione domotica e addestramento ausili e 1 sezione dedicata alla riabilitazione robotica è possibile realizzare piani riabilitativi, personalizzati sulle necessità e gli obiettivi di ciascun paziente.

“Il valore di un’alleanza si misura dalla sua capacità di rendere concreta una possibilità. – sottolinea Alberto Fontana, presidente dei Centri Clinici NeMO – Raccontare ciò che è stato fatto attraverso i numeri ci permette di dire grazie alla comunità trentina che ci ha accolti con fiducia e di restituire, così, questo valore. Insieme abbiamo la possibilità di continuare a porre lo sguardo verso le nuove sfide a cui siamo chiamati, con la consapevolezza e la responsabilità di voler dare le risposte di cui siamo capaci e di cercare quelle che ancora non conosciamo”.

NeMO Trento è anche ricerca scientifica. Sono 11 i pazienti che hanno avuto accesso ai nuovi trattamenti di cura approvati per la Sma e al trattamento in fase sperimentale per la Sla. Per tutti, l’avvio di percorsi e progetti riabilitativi mirati e ad alta specializzazione.  Già in questo primo anno sono 7 gli studi attivati, di cui 2 di ricerca di base su Sla e Sma e 5 di ricerca clinica su Sma, Distrofie Muscolari, Distrofie Miotoniche, CMT e Sindrome di Canvas. Progetti condotti in sinergia con il network nazionale dei Centri NeMO e grazie all’attivazione di nuove partnership e collaborazioni scientifiche, come quella con il Cnr, l’Università delle Marche, l’Università di Verona e l’Università di Trento con il CIBIO. A ciò si aggiunge la diffusione della ricerca, con una prima pubblicazione sulla rivista Biomolecules e la partecipazione ai più importanti meeting scientifici nazionali ed internazionali sulle patologie.

Un accordo per l’accoglienza dei profughi con malattie rare

Un accordo per l’accoglienza dei profughi con malattie rare
Vita del 04/04/2022

Lo hanno siglato il Centro Nazionale Malattie Rare e la Protezione Civile, coinvolgendo anche Uniamo, la federazione di associazioni di pazienti. Obiettivo: individuare velocemente la disponibilità di posti letto/ricovero per specifiche patologie in tutta Italia e mettere in contatto con le associazioni specifiche

Il Centro Nazionale Malattie Rare (CNMR) e la Protezione Civile hanno siglato un accordo per il sostegno e l’accoglienza della popolazione ucraina con disabilità, nelle cui file vi sono molti malati rari. L’accordo innesca una serie di azioni che vedono coinvolti numerosi altri enti in gioco a vario titolo in questa emergenza: la Rete Nazionale delle malattie rare, UNIAMO (la Federazione italiana di associazioni di pazienti con malattie rare), come anche le Prefetture-UTG (Uffici Territoriali del Governo), l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), gli Enti del Forum del Terzo Settore, i Referenti Sanitari Regionali. Per quanto riguarda l’Istituto Superiore di Sanità, l’accordo ha il suo perno nel Telefono Verde Malattie Rare che risponde al numero 800 89 69 49, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, gratuito sul territorio italiano da telefono fisso e mobile. Su segnalazione della Protezione Civile, si rende disponibile a garantire una connessione tempestiva con la Rete Nazionale delle malattie rare al fine di individuare velocemente la disponibilità di posti letto/ricovero per specifiche patologie nelle strutture ospedaliere di tutte le regioni d’Italia. In base allo stesso accordo, il TVMR assicura un collegamento diretto con UNIAMO che, raggruppando oltre 150 associazioni, può contribuire a ramificare la richiesta d’aiuto presso l’associazione più pertinente e ad inserire il paziente nelle iniziative organizzate dalle singole associazioni nazionali di malati rari.

UNIAMO, oltre ad essere parte attiva dell’accordo suddetto, è stata fin dall’inizio dell’emergenza in prima linea: collabora con EURORDIS, che ha messo in piedi un resource centre bilingue e una task force specifica per la quale sta cercando volontari e ha attivato fin da subito una mail apposita per le richieste di aiuto (ucraina@uniamo.org). Sul sito della Federazione, inoltre, si apre una pagina dettagliata (e che rimanda a siti mirati) con tutte le indicazioni sulle necessità delle persone ucraine con malattia rara, su cosa si può fare, su cosa stanno facendo alcune Associazioni (ad esempio l’Associazione Cri Du Chat ha dato la disponibilità per accogliere una famiglia con un bambino con questa patologia, l’Associazione Famiglie Dravet si è attivata per inviare farmaci specifici in Ucraina, l’Associazione AIDel22 sta diffondendo l’appello dell’omologa associazione ucraina per la raccolta fondi a favore delle famiglie con una persona disabile e così via) e molto altro di estrema utilità in questo momento.

Il Parlamento prenda atto di quanto accade

Cuzzupi: Ministro, l’incapacità adesso si trasforma in discriminazione?
Il Parlamento prenda atto di quanto accade!

 “Non ci sono parole di fronte a ciò a cui stiamo assistendo da mesi. Dopo l’assoluta incapacità ad affrontare i problemi, dopo non esser riusciti a dare alcuna reale soluzione alle questioni esplose con la pandemia adesso siamo arrivati a sistemi di pressione e di intolleranza inusitati. Parliamo dei docenti “rientrati”, quelli a cui è vietato aver contatti con gli alunni e che dovrebbero essere dirottati verso altre mansioni cosa questa che si sta trasformando in un chiaro demansionamento e in uno stravolgimento deciso unilateralmente dell’orario lavorativo. E la colpa non è certo dei dirigenti scolastici, ancora una volta abbandonati in un mare di disorganizzazione. Quello che adesso è evidente è come questo sia un Ministero improvvisato, senza rispetto per chi lavora e per chi alla scuola ha dedicato e dedica ancora la propria vita”.

La posizione del Segretario Nazionale UGL Scuola, Ornella Cuzzupi, è chiara e senza incertezze “Non è possibile – continua la Sindacalista – tacere di fronte agli insulsi e pericolosi vuoti determinati dalle direttive del Ministero. Due sono i punti: o ci troviamo al cospetto di circostanze predeterminate atte a determinare un clima antidemocratico o siamo di fronte ad una vera e propria insufficienza nell’affrontare i temi del settore. La confusione provocata da norme rilasciate più per dare in pasto qualcosa all’opinione pubblica che per trovare soluzioni; le diseguaglianze imposte tra docenti dei diversi ordini di scuola; la scarsa, per non dire nulla, considerazione del personale ATA; i mancati riconoscimenti economici, in modo specifico, ai sempre massacrati precari; un sistema concorsuale fallimentare che non fa che mortificare docenti impegnati da anni nelle classi e bocciati (parliamo di oltre l’88%) per l’assurdità macroscopica di non aver risposto a domande generiche non strettamente pertinenti alla professione; sono segni evidenti di una gestione del dicastero insulsa e pericolosa per gli sviluppi che sta determinando. Non è possibile continuare così e ci farebbe piacere sapere chi sta avallando questa linea e, soprattutto, a che fine”.

Il Segretario Nazionale, tra l’altro, solleva la necessità di un confronto che vada oltre lo stesso Ministero e ponga le basi per il futuro della Scuola.

Come UGL Scuola abbiamo risposto con piacere all’audizione richiesta dalla 7ª Commissione del Senato “Istruzione Pubblica, Beni Culturali, Ricerca Scientifica, Spettacolo e Sport” in merito all’impatto della pandemia sugli studenti delle scuole secondarie, in quanto esempio corretto del voler verificare e conoscere concretamente la realtà. Ecco, noi chiediamo alla stessa Commissione di constatare quanto sta accadendo e di fare in modo che le gravissime anomalie da noi denunciate siano oggetto di opportune valutazioni. Sia il Parlamento, nella sua alta funzione democratica a prendere atto di ciò che sta accadendo e della improcrastinabile necessità di porre la Scuola al centro dei processi che disegnano il futuro, noi siamo disponibili al confronto e a cercare soluzioni idonee e concrete. Se questo non dovesse accadere, PNRR o non PNRR, il futuro rimarrà nebuloso e il rischio di trovarsi di fronte a situazioni antidemocratiche e di puro arbitrio sarà sempre, pericolosamente, più alto!”  

Federazione Nazionale UGL Scuola 

Aggiornamento GaE


Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha firmato il Decreto Ministeriale 10 marzo 2022, AOOGABMI 60 per l’aggiornamento delle Graduatorie ad esaurimento del personale scolastico ed educativo.

Il decreto ripercorre le disposizioni impartite in occasione dei precedenti aggiornamenti triennali delle graduatorie. Non sono pertanto previsti nuovi inserimenti, né modifiche alle tabelle di valutazione dei titoli.

Le domande di permanenza / aggiornamento / reinserimento / trasferimento / conferma della riserva / scioglimento della riserva potranno essere presentate esclusivamente attraverso l’applicazione “Istanze on Line (POLIS)”, dalle ore 9.00 del 21 marzo 2022 fino alle ore 23.59 del 4 aprile 2022.

Le medesime modalità telematiche sono previste per la presentazione della domanda di iscrizione nelle Graduatorie di istituto di I fascia tramite la scelta delle istituzioni scolastiche di una provincia, anche differente da quella di iscrizione nelle Graduatorie ad esaurimento, nei termini che saranno comunicati con successivo avviso e comunque in tempo utile per l’avvio dell’anno scolastico.

Tutti i documenti verranno pubblicati in una sezione dedicata.

Dati di adesione Sciopero 25 marzo 2022

COMPARTO e AREA ISTRUZIONE E RICERCA

Settore scuola

Sciopero indetto dal SISA, ANIEF e FLC CGIL per tutto il personale docente, dirigente ed Ata a tempo indeterminato e determinato, di ruolo e precario, per l’intera giornata del 25 marzo 2022.

Dati di adesione

In ottemperanza a quanto previsto dalla Legge 146/90 e successive modifiche e integrazioni, si comunicano i dati di adesione allo sciopero del personale docente, dirigente ed Ata a tempo indeterminato e determinato, di ruolo e precario e digitati dalle stesse nell’apposito programma di rilevazione presente sul portale SIDI.

A tal proposito risulta che i dati definitivi dello sciopero in questione sono i seguenti:

  • le scuole che hanno comunicato i dati di adesione sono state 6.539 su un totale di 8.235 (79,4%);
  • per quanto attiene il personale gli aderenti allo sciopero sono stati 11.601, cioè l’1,29% delle 901.955 unità di personale tenuto al servizio. Questo numero non comprende le 113.934 unità di personale assente per altri motivi (es: malattia, ferie, permesso, etc…).