Saper(e)Consumare

Con 356 progetti di educazione a un consumo del digitale consapevole e responsabile presentati dalle scuole si è chiuso il 27 maggio il Bando Saper(e)Consumare. La risposta all’invito lanciato dal Ministero dello sviluppo economico, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, è arrivata da tutto il territorio nazionale: sono 183 le scuole secondarie di I grado e 173 quelle di II grado che hanno partecipato al concorso, distribuite in 267 comuni e 95 province. In particolare, l’area territoriale di provenienza dei progetti è il Nord per il 35,1%, il Centro per il 25,3, il Sud per il 26,4 e le Isole per il 13,2%.

Si conferma l’interesse delle scuole per i quattro temi di attualità (Educazione digitale, Diritti dei consumatori, Consumo sostenibile, Educazione finanziaria) protagonisti del concorso, già oggetto nei mesi scorsi del percorso di info-formazione rivolto ai docenti e che possono costituire la base per percorsi interdisciplinari in tema di educazione al consumo consapevole e responsabile e validi contenuti per l’insegnamento dell’educazione civica.

A seguito della valutazione che si concluderà a fine giugno, saranno 150 le scuole vincitrici che potranno ricevere un premio di 10.000 euro per potenziare le dotazioni e le competenze digitali.

Disabilità e disturbi dell’apprendimento, materiale didattico accessibile nell’89% delle università

Disabilità e disturbi dell’apprendimento, materiale didattico accessibile nell’89% delle università
SuperAbile INAIL del 09/06/2022

Presentato il rapporto dell’ANVUR: oltre 11 milioni di euro le risorse impiegate per i servizi a studenti con disabilità e DSA, ma c’è poco orientamento negli istituti superiori e solo il 56% degli atenei italiani offre la traduzione in LIS.

ROMA. Più consapevolezza da parte delle università italiane sull’importanza dei servizi e degli ausili per gli studenti con disabilità e con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) come strumenti fondamentali per il diritto allo studio. Parliamo di supporto alla didattica, accessibilità degli atenei, servizi di trasporto, tutorato, counseling e orientamento. È quanto emerge dal rapporto dell’Agenzia nazionale per la valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR) “Gli studenti con disabilità e Dsa nelle università italiane, una risorsa da valorizzare”, presentato a Roma nella sede della Conferenza dei rettori italiani (CRUI) e realizzato in collaborazione con la Conferenza nazionale universitaria dei delegati per la disabilità (CNUDD).

“Questo primo rapporto è uno strumento estremamente utile che potrà affiancare quelli già esistenti e guidare la definizione e l’aggiornamento delle politiche in materia di diritto allo studio in favore degli studenti con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento – ha commentato la ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa -. Allo stesso tempo, questo lavoro restituisce la fotografia di un sistema universitario che su questo fronte è attento, attivo e realmente impegnato nell’estendere, anche al di fuori delle mura degli atenei, la cultura dell’inclusione e la personalizzazione dei servizi. Lo scorso anno, per fronteggiare le difficoltà legate all’emergenza, il ministero ha destinato ulteriori 50 milioni di euro proprio per il co-finanziamento di attività di orientamento e tutorato a beneficio di quegli studenti che necessitano di azioni specifiche. Il diritto allo studio per tutti, infatti, è la nostra priorità”.

I numeri del rapporto
Il rapporto dell’ANVUR è l’esito di una rilevazione che ha coinvolto 90 atenei statali, non statali e telematici su un totale di 98, con 36.816 studenti con disabilità o con Dsa che nell’anno scolastico 2019-2020 risultavano iscritti ai corsi di laurea e post-laurea: il 2% del totale degli studenti. Il 71% è iscritto ai corsi triennali, il 15% ai corsi magistrali e l’11,6% ai corsi magistrali a ciclo unico. Tra coloro che proseguono nei corsi post-laurea, 94 sono iscritti al dottorato. La componente femminile è maggioritaria (52%) e la sua incidenza cresce man mano che si innalza il livello di studio. Soltanto nei corsi di dottorato prevale la componente maschile, che è del 55%.
Un dato inedito è quello relativo alla distribuzione degli studenti nelle diverse aree disciplinari dei corsi di studio. La maggior parte di loro è iscritta ai corsi di area sociale (35%) e di area scientifica (30%), seguiti da quelli dell’area umanistica (23%) e sanitaria (10%).
Tra gli immatricolati, invece, gli studenti con DSA hanno ormai superato gli studenti con disabilità: il 60% delle matricole ai corsi di studio triennali e il 51% di quelle ai corsi magistrali a ciclo unico, infatti, sono studenti con disturbi specifici dell’apprendimento. Il fenomeno è particolarmente accentuato negli atenei del Nord-Ovest e del Nord-Est, ma si tratta comunque di un trend in crescita anche nelle altre aree geografiche.
La rilevazione ha riguardato anche i corsi ad accesso programmato che prevedono prove selettive per l’ammissione. Nell’anno 2019-2020 vi hanno partecipato 3.459 studenti con disabilità e 6.409 studenti con DSA facendo registrare una percentuale di superamento del 74,8% nel primo caso e del 64% nel secondo caso. Performance al di sopra del dato medio sono state ottenute da entrambi i gruppi di studenti nelle prove di accesso ai corsi di area umanistica, mentre risultati al di sotto della media riguardano i corsi di area sanitaria.
Gli studenti che hanno completato il percorso di studi (triennale, magistrale o magistrale a ciclo unico) sono stati 3.589. Il 38% si è laureato in corsi di area sociale, il 30% di area scientifica, il 20% di area umanistica e l’11% di area sanitaria.

Le risorse e il personale
Le risorse che il sistema universitario impiega per i servizi a studenti con disabilità e Dsa ammontano a 11.364.536 euro. Le entrate prevalenti derivano dal Fondo per il finanziamento ordinario delle università legge (66%) e dal finanziamento diretto dell’ateneo (33%). Dall’entrata in vigore della legge 17/1999, l’iniziale stanziamento ha subito modesti incrementi certamente non proporzionati alla crescita degli studenti disabili e con Dsa. I pochi finanziamenti derivanti da bandi ed enti privati riguardano quasi esclusivamente le università medio-grandi.
Negli atenei circa la metà della spesa per il personale è destinata a soggetti esterni per l’erogazione dei servizi a beneficio degli studenti disabili e con Dsa. È invece modesta la quota destinata agli investimenti (4%). Inoltre le università statali hanno un numero di dipendenti per i servizi per la disabilità e i DSA doppio rispetto agli atenei non statali (3 contro 1,5) e gli atenei più grandi impiegano mediamente più dipendenti rispetto ai piccoli atenei (5 contro 2). L’82% delle università coinvolge personale esterno per l’erogazione dei servizi per la disabilità e Dsa, per un totale di circa 1.500 collaboratori.

I servizi e le reti sociali
Tra i vari servizi rilevati, l’orientamento specifico in entrata su appuntamento è garantito dal 93% degli atenei. Tuttavia, è ancora bassa la percentuale (48%) di quelli che fanno orientamento negli istituti superiori. Per quanto riguarda i servizi di supporto alla didattica, al primo posto si trova la fornitura di materiale in formato accessibile, garantita dall’89% degli atenei; seguono i servizi di tutoraggio specializzato (71%) e i servizi di traduzione in lingua dei segni (56%) e generalmente gli atenei più piccoli sono molto più attivi rispetto a quelli grandi. Tra gli ausili che gli atenei offrono agli studenti con disabilità e Dsa, invece, i più “gettonati” sono gli apparecchi informatici multimediali, presenti nell’80% degli atenei, mentre fanalino di coda sono i display Braille con il 25%, percentuale che però sale al 91% se si considerano i soli atenei statali.
L’aumento della domanda di servizi a favore di studenti con disabilità e DSA ha indotto numerosi atenei a esternalizzarli. Significativo è il numero di accordi e partnership che gli atenei sottoscrivono con aziende e istituzioni pubbliche (146), con organizzazioni del Terzo Settore (98) e con aziende private (55). I servizi esternalizzati riguardano le attività culturali e sportive (61), la ricerca scientifica su disabilità e Dsa (55), il trasporto (49), la didattica (48), il counseling (46) e l’assistenza alla persona (38). La maggior parte degli accordi e delle partnership è stipulata dagli atenei pubblici (piccoli e medi) ed dovuta probabilmente alla difficoltà di offrire servizi con risorse proprie per far fronte all’aumento degli studenti con disabilità e DSA.

Considerazioni finali
A trarre le conclusioni è stato il direttore dell’Anvur Daniele Livon, che si è soffermato in particolare “sull’esigenza di aggiornare il quadro normativo e finanziario di riferimento che non è più attuale, sull’attenzione che deve essere dedicata alle attività di orientamento specifico nel rapporto tra scuole superiori e università, sulla necessità che si attivino forme di collaborazione strutturata e permanenti tra atenei collocati nelle stesse Regioni e che le rilevazioni dei dati siano permanenti ed estese al settore dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica”. Livon ha ricordato, infine, l’attenzione che l’Agenzia dedicherà a disabilità e DSA nell’ambito del nuovo modello di valutazione e accreditamento periodico delle università. (mt)

Protocollo d’intesa MI – Accademia dei Lincei

Corsi di formazione e aggiornamento gratuiti rivolti ai docenti, una piattaforma con contenuti multimediali di valore educativo e divulgativo, innovazione metodologica e didattica. Sono questi, tra gli altri, gli obiettivi del Protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione e l’Accademia dei Lincei siglato il 9 giugno al Palazzo dell’Istruzione dal Ministro Patrizio Bianchi e dal Presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Roberto Antonelli.

L’Accordo, che ha una durata triennale, vuole dare supporto alla riqualificazione didattica e culturale del sistema di istruzione italiano nel contesto europeo e internazionale. Il Ministero e l’Accademia dei Lincei si impegnano a promuovere iniziative nelle scuole mirate alla divulgazione della cultura scientifica e umanistica, innovando i percorsi di apprendimento e formazione destinati alle studentesse, agli studenti e ai docenti e sperimentando l’innovazione metodologica e didattica.

Saranno realizzati, in questo senso, corsi di formazione e aggiornamento gratuiti rivolti ai docenti nelle discipline umanistiche, dalla lingua alla letteratura italiana, dalla matematica alle scienze fino alla cultura digitale. Con un’attenzione particolare ai contesti colpiti maggiormente dal rischio di povertà educativa. Verrà realizzata, inoltre, una piattaforma con contenuti multimediali di valore educativo/divulgativo dedicata a studenti e docenti.

L’ultimo suono della campanella

L’ultimo suono della campanella

di Bruno Lorenzo Castrovinci

Ultimo giorno di scuola di un anno scolastico ormai alla fine, e puntualmente eccomi qui a descrivere questo lungo periodo che, a pensarci, sembra non finire mai.

Con una stanchezza fuori del comune, il personale docente e amministrativo si avvia a sentire l’ultimo suono della campanella di un anno difficile, complicato, che risente di una fatica immane dovuta al fatto che la scuola non si è mai fermata da quando è iniziata la pandemia, delle mancate estati con tempi rilassati e di profondi cambiamenti che ogni istituto nel suo piccolo ha apportato.

Sono stati mesi passati a lavorare per contrastare la diffusione del virus, con la mascherina che ti toglie l’ossigeno, che ti impedisce di vedere un sorriso. Mesi in cui si sono susseguite, a ritmi intensi, continue disposizioni normative e circolari interne, in cui, per causa di forza maggiore, si è navigato a vista, con ogni mattina, per chi ha svolto la gestione ordinaria, fatta di incertezze e costantemente impegnata a garantire il funzionamento e le sostituzioni.

Anche se l’organico aggiuntivo dato alle istituzioni scolastiche ha, per certi versi, garantito il naturale funzionamento, in realtà i responsabili di plesso, da eroi, hanno fatto  salti mortali per sostituire i colleghi assenti, a volte anche a discapito della loro vita professionale, in quanto per forza di cose si sono immolati, insieme a molti dirigenti, a coprire le classi dove il personale mancava.

Ogni istituzione, per quanto si sia adoperata con gli uffici amministrativi, ha dovuto fare i conti con la carenza del personale supplente, con le difficoltà di un sistema che risente di accordi pattizi contrattuali che non consentono di garantire pienamente il funzionamento, creando grandi difficoltà a chi ogni mattina ha cercato di garantire la continuità dei servizi erogati.

Carenza di personale negli uffici amministrativi, dirigenti scolastici e DSGA  ormai allo stremo per la mole di lavoro che ogni giorno hanno dovuto affrontare, con orari di servizio che hanno cannibalizzato inevitabilmente il loro tempo libero quello che potevano trascorrere con i loro affetti e i loro cari.

A tutto questo si aggiungono le tante risorse messe a disposizione dal PNRR, dai fondi strutturali FSE e FESR, dai programmi Erasmus plus, dal PNSD e da tutti i trasferimenti diretti aggiuntivi da parte dello stato e degli enti locali.

Tante risorse, un dato positivo certo, ma anche carenza nella dotazione di personale amministrativo idoneo e in quantità sufficiente per poter impegnare le risorse e svolgere efficacemente le attività negoziali necessarie.

A tutto questo si aggiunge il rinnovamento del portale acquisti in rete, in un momento in cui il personale aveva già preso confidenza con il vecchio, e che vede molte scuole in affanno per completare i processi necessari per l’impegno di tutte le somme ottenute o per rispettare le  scadenze nell’impegno delle stesse, il che, per forza di cose, costringerà molti Dirigenti Scolastici a dire addio anche per quest’anno alle ferie estive, a quel periodo di riposo necessario per rigenerarsi.

Rigenerarsi, che parola! se da un lato apre all’ottimismo, al rinnovamento, dall’altro per molti diventa un’utopia, qualcosa che ormai da anni è impossibile vivere e attuare.

Collaboratori Scolastici, un esercito silenzioso di uomini e donne che più di tutti hanno pagato il prezzo della pandemia, fin dall’inizio impegnati in un aumento esponenziale del lavoro, con arredi da spostare e dismettere, nuovi arredi da montare, ambienti di apprendimento da ricreare, percorsi da ridefinire e con protocolli per le ordinarie operazioni di pulizia più complessi e impegnativi.

Uomini e donne che hanno cercato di tenere gli ambienti puliti, nonostante la carenza del personale, dato che nell’assegnazione delle risorse umane aggiuntive non si tiene conto della grandezza dei plessi. E allora ci sono casi in cui il rapporto tra addetto alle pulizie e superfici da pulire supera i 300 mq giornalieri, e se pensiamo che nonostante tutto le scuole sono state anche oggetto di pulizia straordinaria, siamo in presenza di eroi, di chi in silenzio ha dato tutto sé stesso, con una dedizione al lavoro che merita un riconoscimento, che merita attenzione.

Middle management, bella parola, il core pulsante di ogni istituzione scolastica, di uomini e donne che volontariamente decidono di impegnare del tempo aggiuntivo per garantire il funzionamento di tutta l’organizzazione. Eh Si! se i Dirigenti Scolastici cambiano, loro restano e danno inevitabilmente l’impronta a tutto il sistema.

Se da un lato vengono gratificati con un minimo di impegno di risorse economiche dal FIS, dall’altro molti di loro, non appartenendo alle classi di concorso del personale di potenziamento assegnato all’organico dell’autonomia, non usufruiscono nemmeno dell’esonero dalle ore d’insegnamento e pertanto sono costretti a ritmi disumani, con orari e impegno di lavoro impensabili nella società di oggi.

A questo si aggiunge che l’adesione volontaria ad accettare incarichi da parte del personale  porta alcune realtà scolastiche a non avere nessuno che si occupa di ruoli chiave, con conseguente sovraccarico per gli altri che per forza di cose devono sopperire.

Personale docente stanco, provato psicologicamente, con conseguente aumento dei conflitti e relazioni spesso compromesse all’interno dei singoli plessi.

Dirigenti Scolastici alle prese con la risoluzione di conflitti spesso innescati da pochi soggetti problematici che, di fatto, catalizzando tempo e risorse a discapito del benessere organizzativo e del clima d’istituto generale, sottraggono attenzione ed  energie  ad altri aspetti della vita della scuola.

A pagarne il prezzo gli studenti, in quanto la conseguenza del mancato presidio, dovuta al soggiorno obbligato di Dirigenti Scolastici dentro gli uffici, determina una mancata presenza nelle aule e negli spazi dove si svolgono le attività didattiche, con un conseguente puntuale mancato rilevamento dei bisogni reali della comunità scolastica.

Scuole, pertanto, che a stento riescono a soddisfare le necessità dell’utenza, e in grosse difficoltà per diventare quelle realtà di eccellenza, capaci di intercettare e soddisfare anche i bisogni taciti.

Famiglie provate da sospensioni delle attività didattiche in presenza, con l’aggravio di trovare una soluzione per i figli che rischiano di rimanere soli a casa, in quanto i genitori lavorano e spesso non hanno nessuno a cui poterli lasciare.

Famiglie sempre più presenti nella vita della scuola, non solo come componenti degli organi collegiali, ma soprattutto nei gruppi virtuali, dove realmente si influenza e si da la direzione alla vita di ogni singola classe, dove si possono fomentare malcontenti o si possono placare gli animi, dove nascono idee, opportunità, proposte e, implacabilmente, luogo dove ogni singolo operatore della scuola viene valutato, in funzione del servizio reso.

Succede allora che in alcuni di questi gruppi sono presenti genitori e docenti, con la conseguenza che spesso l’autoreferenzialità di questi ultimi viene alimentata a discapito dell’appartenenza alla comunità educante dell’intero istituto. Poche isole frammentate, per fortuna, a fronte di docenti che di fronte alle difficoltà e alle emergenze di questi due anni non hanno perso la rotta, mai, e che, consapevoli del loro ruolo, si sono ritrovati, in una coesione professionale che di fatto ha consentito di sostenere gli studenti e rispondere in modo adeguato alle loro esigenze. 

Per gli studenti tutto sommato quest’anno scolastico si chiude, in molte realtà, con un sorriso, per il ritorno delle gite e dei viaggi d’istruzione, momenti che ricorderanno per tutta la vita e che la pandemia aveva loro sottratto. 
In alcune realtà più avanzate gli stessi studenti e i loro insegnanti, hanno potuto vedere la scuola che cambia pelle, con i rinnovati arredi, con le lavagne touch screen che mandano in soffitta quelle in ardesia e il gesso che sporcava le mani, con le nuove attrezzature e laboratori che arricchiscono e cambiano il tempo scuola.

Un rinnovamento generale, che non si vedeva da anni, pensate che alcuni arredi risalgono al secolo passato.

Un anno che si conclude, quindi, con tante difficoltà, con tanta stanchezza da parte di tutti, amarezza anche, da parte di altri, eppure la scuola ha dimostrato ancora una volta di farcela, nonostante tutto, e anche se alle porte si preannuncia il nuovo piano estate, gli studenti e gli insegnanti si preparano per le meritate vacanze, un tempo per rigenerarsi, per ritornare sereni e per riacquistare quella gioia che caratterizza il mondo dei bambini e dei ragazzi. Soddisfatti, infine!

Il Tar: «Maturità, la mascherina sarà obbligatoria»

da Corriere della Sera

di Redazione Cronache

La sentenza depositata oggi dal Tribunale amministrativo del Lazio respinge il ricorso del Codacons, che chiedeva di ritirare il provvedimento del governo. «Vanno usate fino a fine anno»

Mascherine obbligatorie in classe fino alla fine dell’anno scolastico e dunque anche negli esami di terza media e di maturità. Lo ha stabilito il Tar del Lazio, con sentenza n. 7451, depositata oggi, che ha respinto il ricorso proposto dal Codacons, stabilendo che l’utilizzo delle mascherine continua a essere obbligatorio, come deciso dal governo, per gli studenti, fino al 31 agosto 2022.

«Si ritiene che l’utilizzo delle mascherine per gli studenti continui a essere obbligatorio per i medesimi fino alla fine dell’anno scolastico 2022, ossia al 31 agosto 2022», hanno scritto i giudici della III sezione quater in un passaggio del dispositivo. Un obbligo anche per gli studenti che dovranno affrontare esami di terza media o di maturità. Perché «l’anno scolastico ricomincia formalmente il 1 settembre» e perciò «prima dello svolgimento e conclusione degli esami non può certamente essere decretata la fine del relativo anno scolastico».

Per il Codacons la sentenza emessa oggi è «gravissima ed errata». «Il risultato — scrive l’associazione dei consumatori — sarà che gli studenti dovranno affrontare gli esami di maturità e di terza media indossando la mascherina, con tutti i disagi e i fastidi del caso, considerato il caldo di questi giorni e le temperature raggiunte nelle aule scolastiche». Critico anche Matteo Salvini (Lega): «Noi stiamo battagliando con il ministro Speranza perché i ragazzi e gli insegnanti possano andare in classe senza la mascherina ai prossimi esami di maturità con 40 gradi all’ombra».

Soddisfatto, invece, il presidente dell’Associazione nazionale dei Presidi, Antonello Giannelli: «Esprimo la mia soddisfazione per l’esito giudiziario e spero vivamente che la decisione del Tar Lazio chiuda definitivamente questa controversia — afferma —. Come ho già avuto modo di dire, trovo che queste continue polemiche sull’utilizzo delle mascherine siano inutili e antieducative oltre che assolutamente inadeguate alla gravità dei tempi che stiamo vivendo»

Mascherine agli esami di Stato: il TAR Lazio ne conferma l’obbligo; respinto il ricorso del Codacons

da La Tecnica della Scuola

Di Reginaldo Palermo

Come era facilmente prevedibile il TAR Lazio ha respinto il ricorso del Codacons sull’impiego delle mascherine nel corso degli esami di Stato per gli alunni che concludono il primo ciclo di istruzione e che arrivano a fine percorso.
Il TAR ha stabilito che l’ordinanza del Ministro Speranza è assolutamente legittima in quanto coerente con quanto prevede la legge.
Il Codacons aveva basato il ricorso sulla considerazione che nel provvedimento si prevede l’obbligo di mascherina a scuola, “senza che tale obbligo sia previsto anche per i lavoratori in genere”.
Il TAR, però, ha osservato che la legge parla chiaramente di obbligo fino al termine dell’anno scolastico; e – come tutti sanno – l’anno scolastico si conclude al 31 agosto e non coincide con l’ultimo giorno di lezione.

Un primo commento arriva dal Presidente dell’ANP, Antonello Giannelli: “Esprimo la mia soddisfazione per l’esito giudiziario e spero vivamente che la decisione del TAR Lazio chiuda definitivamente questa controversia. Come ho già avuto modo di dire, trovo che queste continue polemiche sull’utilizzo delle mascherine siano inutili e antieducative oltre che assolutamente inadeguate alla gravità dei tempi che stiamo vivendo”.
Continua Giannelli: “I problemi veri della scuola, e anche qui sono costretto a ripetermi, sono ben altri e alla fine di un anno scolastico così complicato vorrei assistere ad atteggiamenti ben diversi. Gli aspetti che mi preoccupano maggiormente sono la dispersione scolastica, il peggioramento del livello medio degli apprendimenti, i divari sempre più marcati tra le varie zone del Paese. Il tutto mentre la percentuale di PIL destinata alla scuola scende, per il prossimo triennio, dal 4 al 3,5%”.
Conclude il Presidente dell’ANP: “Lasciamo i ragazzi tranquilli ad affrontare i loro esami senza investirli di problemi inesistenti. Noi intanto dovremmo lavorare, senza perdere ulteriore tempo, per garantire un futuro migliore a loro e al Paese tutto”.

Periodo di formazione e prova docenti neoassunti, sintesi delle azioni conclusive

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

I docenti neoassunti nell’a.s. 2021/22 si stanno avviando verso la conclusione dell’anno di formazione e prova.

L’USR Veneto, con nota del 31 maggio scorso, ha riepilogato le principali azioni che gli insegnanti in questione dovranno mettere in atto entro la fine dell’anno scolastico.

Innanzitutto, ricordiamo i riferimenti normativi, che sono il D.M. 850 del 27 ottobre 2015 e il D.M. 310 del 27 ottobre 2021.

Tali norme prevedono che il Comitato di valutazione si riunisca, su convocazione del Dirigente Scolastico, al termine dell’anno di formazione e prova, nel periodo intercorrente tra il termine delle attività didattiche – compresi gli esami di qualifica e di Stato – e la conclusione dell’anno scolastico. Il Comitato è chiamato ad esprimere parere sul superamento del periodo di formazione e prova.

Il docente/educatore in periodo di formazione e prova, innanzi al Comitato, sostiene un colloquio, che prende avvio dalla presentazione delle attività di insegnamento e formazione e della relativa documentazione contenuta nel portfolio professionale, consegnato preliminarmente al Dirigente Scolastico, che lo trasmette al Comitato almeno cinque giorni prima della data fissata per il colloquio.

Il parere del Comitato è obbligatorio, ma non vincolante per il Dirigente Scolastico, che può discostarsene con atto motivato.

Condizioni per il superamento del periodo di prova

Il superamento del periodo di formazione e prova è subordinato:

a. allo svolgimento del servizio effettivamente prestato per almeno 180 giorni nel corso dell’anno scolastico, di cui almeno 120 per le attività didattiche;

b. allo svolgimento delle previste attività formative, da considerarsi parte integrante del servizio in periodo di formazione e prova, svolte, pertanto, contestualmente al servizio stesso.

Le attività formative, di cui al precedente punto b., sono articolate in 50 ore complessive di formazione, aggiuntive rispetto agli ordinari impegni di servizio, e comprendono:

  • 18 ore di formazione obbligatoria, organizzata dall’U.S.R. e dalle Scuole Polo di Ambito per la formazione;
  • 12 ore di attività di reciproca osservazione in classe (peer to peer) tra docente/educatore neoassunto e tutor;
  • 20 ore di formazione online su piattaforma INDIRE, attestate dalla produzione del portfolio professionale (dossier), la cui presentazione di fronte al Comitato di valutazione sostituisce l’elaborazione di ogni altra relazione.

Esami di Stato 2022, i dati del MI sui candidati: 565.630 nel primo ciclo, 539.678 per il secondo

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Il ministero dell’istruzione ricorda sul proprio sito alcune informazioni utili riguardo gli esami di Stato 2022.

Nel secondo ciclo le commissioni sono presiedute da un Presidente esterno all’istituzione scolastica e composte da commissari interni. Quest’anno le commissioni saranno 13.703, per un totale di 27.319 classi coinvolte.

Per la Secondaria di secondo grado, la sessione d’Esame inizierà il 22 giugno 2022 alle 8.30, con la prima prova scritta di italiano, predisposta su base nazionale. Il 23 giugno si svolgerà la seconda prova scritta, diversa per ciascun indirizzo, che riguarderà una disciplina tra quelle caratterizzanti il percorso di studi. Quest’anno la prova sarà predisposta dai singoli istituti, che potranno così tenere conto di quanto effettivamente svolto dai ragazzi durante l’anno scolastico, anche in considerazione dell’emergenza pandemica.

Ad oggi, al netto degli scrutini, sono iscritti agli Esami 539.678 studentesse e studenti, dei quali 522.873 interni e 16.805 esterni.

La ripartizione dei 522.873 candidati interni è:

  • Istituti professionali: 92.828.
  • Istituti tecnici: 167.718.
  • Licei: 262.327.

Gli Esami conclusivi del primo ciclo

Le prove della Secondaria di primo grado si svolgeranno nel periodo compreso fra il termine delle lezioni e il 30 giugno 2022.

Al netto degli scrutini, ad oggi sono iscritti agli Esami 565.630 studentesse e studenti, dei quali 560.933 interni e 4.697 esterni.

La sezione del sito MI dedicata agli Esami di Stato 2022

Scrutini: dal 13 giugno al 16 luglio funzioni aperte nell’area SIDI

da La Tecnica della Scuola

Di Carla Virzì

Con una comunicazione datata 7 giugno il ministero dell’istruzione ricorda alle scuole gli adempimenti relativi all’Anagrafe Nazionale Studenti, che dovrà raccogliere gli esiti finali degli scrutini.

Le funzioni sono rese disponibili dal 13 giugno al 16 luglio 2022, nell’area “Alunni – Gestione alunni – Scrutini finali analitici – Gestione scrutini”.

NOTA ESITI FINALI

Per quanto riguarda la scuola secondaria di secondo grado, l’esito degli studenti con sospensione di giudizio dovrà essere comunicato dal 22 agosto al 10 settembre, finestra durante la quale le funzioni saranno riaperte. Il MI precisa che, oltre all’esito dell’integrazione del giudizio, per gli studenti del III e IV anno che sono stati ammessi alla classe successiva, è necessario comunicare anche il relativo credito scolastico utilizzando le apposite funzioni.

Esami di Stato

Anche per gli esami di Stato va aggiornata la sezione del SIDI.

Fine primo ciclo

Si ricorda che la valutazione finale (articolo 13 del DM 741/2017) viene calcolata come media tra il voto di ammissione e la media dei voti ottenuti nelle prove scritte e nel colloquio. Per frazioni pari o superiori a 0,5 il voto finale è arrotondato all’unità superiore.
I dati possono essere trasmessi dal 13 giugno al 16 luglio 2022, nell’area SIDI “Alunni – Gestione alunni – Esami di Stato I Ciclo”. È possibile effettuare tale inserimento direttamente sul SIDI oppure, per le scuole che utilizzano i pacchetti locali, utilizzando appositi servizi Web.

Si precisa che, da quest’anno, nella fase di ammissione verranno riportati gli esiti finali degli scrutini (Ammesso/Non ammesso all’esame) inseriti nella sezione “Scrutini Finali analitici” per tutti gli studenti. Solo per i frequentanti le scuole all’estero e i candidati esterni occorre inserire l’ammissione/non ammissione.

Secondo quanto previsto dal D.M.742/2017 (Allegato B), le scuole hanno a disposizione una funzione per la stampa della certificazione delle competenze a conclusione del primo ciclo di istruzione; tutte le informazioni utili alla produzione di tale certificazione potranno essere trasmesse utilizzando l’apposita funzione.

Fine secondo ciclo

Per la rilevazione Esiti Esami di Stato si rimanda alle indicazioni operative fornite a questo LINK.

Stipendi degli insegnanti, formazione e mascherine a scuola: il punto del ministro Bianchi

da Tuttoscuola

Aumentare gli stipendi agli insegnanti, attenzione al tema della formazione del personale scolastico e mascherine (probabilmente) anche a settembre. Sono stati questi alcuni dei punti sottolineati dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in un’intervista a Sky Tg24 in occasione della fine dell’anno scolastico.

In particolare sugli stipendi ha dichiarato Bianchi: “Ho molto rispetto dei sindacati, il governo e il Parlamento devono intervenire, ma lasciando sempre uno spazio e un margine ai sindacati. Ma non c’è dubbio: dobbiamo porci tutti il tema di una riqualificazione anche delle retribuzioni dei nostri insegnanti, ma è un tema da affrontare in tutta la sua dimensione”.

“Abbiamo quasi 1,5 milioni di personale della scuola, quindi quando si interviene su questo ha un peso a livello nazionale molto alto. Ma non c’è dubbio – ha spiegato il Ministro – che oggi abbiamo non solo l’insegnante, ma un insegnante che svolge funzioni fondamentali per una scuola innovativa, che fa sperimentazioni, c’è un tema di orientamento, sicurezza, di rapporti con il territorio: tutte funzioni che a loro volta vanno riconosciute e valorizzate. Quindi non è solo un problema di salario minimo, ma di riconoscere funzioni importanti che gli insegnanti e il personale fanno per gestire un corpo articolato e di dimensioni notevoli come quello della scuola”.

In quest’ottica diventa sempre più importante investire dunque sulla formazione del personale scolastico: “Bisogna tenere a mente che la formazione di chi lavora a scuola non è solo quella iniziale, ma anche quella che va da persona a persona. Il mestiere dell’insegnante si impara perché c’è un insegnante più anziano che insegna ai più giovani ad avere un rapporto con i ragazzi”, ha detto Bianchi.

Non si poteva poi non parlare della polemica delle mascherine a scuola. Ricordiamo infatti che indossarle in classe è ancora obbligatorio, nonostante fuori dalla scuola questo stesso obbligo sia caduto quasi ovunque. Proprio in queste ore, inoltre, Tar si pronuncerà sull’obbligo delle mascherine il giorno degli esami di Stato.  “Quando a settembre abbiamo deciso di aprire le scuole in presenza abbiamo fatto un patto: garantire la sicurezza di tutti. La mascherina è il simbolo di questo patto di vicinanza. Si metta l’accento sul fatto che stiamo dando gli esami in maniera regolare, non che abbiamo la mascherina”, ha spiegato il Ministro. “Attendiamo la decisione del Tar e poi il governo, ma non bisogna enfatizzare questo. Enfatizziamo che stiamo andando verso gli esami di maturità e i ragazzi mi sembrano tranquilli e sereni. La risolveremo nel modo migliore, non sono queste le questioni”.

Bianchi ha voluto “ringraziare le ragazzi e i ragazzi, gli insegnanti, il personale della scuola”  per l’anno scolastico che si sta chiudendo in questi giorni in tutta Italia:  “Tutto sommato chiudiamo un anno difficile ma abbiamo fatto bene a tornare in presenza a scuola, abbiamo avuto difficoltà ma ho visto che c’è stato tanto entusiasmo. Chiudiamo con serenità un anno difficile che ci ha portato però tante soddisfazioni”.

Il prossimo anno scolastico vedrà ancora gli studenti italiani indossare le mascherine in classe? “Le mascherine sono simbolo dello sforzo collettivo che il Paese ha fatto. In due anni siamo riusciti a vaccinare quasi la totalità della popolazione. Andiamo avanti con attenzione per la vita di tutti, e nella vita di tutti c’è anche l’attenzione per la sicurezza degli altri. È questo il tema”, ha concluso Bianchi.

Calendario scolastico 2022: ultimo giorno di scuola. A Roma vietati gavettoni e scherzi

da Tuttoscuola

Calendario scolastico 2022: oggi, 8 giugno 2022, ultimo giorno di scuola in quasi tutte le regioni italiane. Umbria, Calabria e Puglia chiuderanno i cancelli domani, 9 giugno 2022, mentre studenti e personale scolastico di Liguria, Toscana e Sicilia vedranno il loro ultimo giorno di scuola venerdì, 10 giugno. A Bolzano si dovrà invece attendere il prossimo 16 giugno per iniziare ufficialmente le vacanze estive. In queste ore che precedono l’ultimo suono della campanella, i presidi stanno correndo al riparo per evitare i soliti gavettoni fuori dalle scuole. Vediamo in particolare cosa sta succedendo a Roma.

Ultimo giorno di scuola 2022: le circolari delle scuole romane

Uscita delle classi a scaglioni contro i tradizionali gavettoni di fine anno. È il piano degli istituti di Roma, che con una circolare hanno rimodulato gli orari delle lezioni dell’8 giugno, ultimo giorno di scuola 2022. Come segnala Repubblica.it, le scuole interessate dal programma anti-gavettoni sono le medie e le superiori.  In particolare, all’istituto comprensivo Paolo Stefanelli le medie usciranno alle 12,20, alle 13 e alle 13,20. E il dirigente Flavio Di Silvestre ha ricordato agli studenti che “è severamente vietato effettuare scherzi a danno di altri, sia all’interno degli edifici scolastici, sia all’esterno. Inoltre, non sono consentite feste o l’introduzione di cibo dall’esterno”.  Anche all’Ic Parco Della Vittoria le classi usciranno a scaglioni: alle 13,10 le prime, alle 13,20 le seconde e alle 14,20 le terze, così come all’Ic Via Latina 303 dove, “come deliberato dal consiglio d’istituto”, le prime usciranno alle 12, le seconde alle 12,30 e le terze alle 13. E ancora: all’Ic Artemisia Gentileschi l’uscita è stata anticipata dalla preside Chiara Simoncini. Le ultime campanelle suoneranno alle 11, alle 11,20 e alle 11,40. Uscita alle 11 anche per le terze dell’Ic Via delle Azzorre, mentre alle seconde toccherà alle 11.30 e, infine, alle prime: per loro l’anno scolastico 2021/2022 finirà alle 12. Così facendo si spera di scongiurare il classico bagno di acqua, farina, uova e tanto altro che ormai caratterizzano l’ultimo giorno di scuola. Secondo i presidi, infatti queste battaglie d’acqua davanti alle scuole o nei quartieri costituiscono un pericolo per gli studenti.

Date maturità 2022

Finita la scuola in molti penseranno agli esami di Stato 2022. È stata registrata dagli organi di controllo l’ordinanza ministeriale recante calendario delle festività e degli esami per l’a.s. 2021/2022. Nello specifico, la maturità 2022 ha inizio, per l’intero territorio nazionale, con la prima prova scritta, il giorno 22 giugno 2022 alle ore 8:30. La prima prova scritta suppletiva della maturità 2022 si svolge il giorno 6 luglio 2022 alle ore 8:30

Calendario scolastico 2021/22: feste e ponti

Vediamo di seguito l’elenco delle festività e dei ponti fissato per il 2021/22:

– il 1° novembre, festa di tutti i Santi;
– l’8 dicembre, Immacolata Concezione;
– il 25 dicembre, Natale;
– il 26 dicembre;
– il 1° gennaio, Capodanno;
– il 6 gennaio, Epifania;
– il giorno di lunedì dopo Pasqua;
– il 25 aprile, anniversario della Liberazione;
– il 1° maggio, festa del lavoro;
– il 2 giugno, festa nazionale della Repubblica;
– la festa del Santo Patrono.

Calendario scolastico 2021/22

Di seguito riportiamo per  il calendario scolastico 2021/22 delle varie Regioni d’Italia. 

VALLE D’AOSTA

Ritorno a scuola: 13 settembre 2021
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2021 al 7 gennaio 2022
Vacanze di Pasqua: dal 14 al 19 aprile 2022
Termine lezioni: 8 giugno 2022

TRENTINO ALTO ADIGE

Ritorno a scuola: 13 settembre 2021
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2021 al 5 gennaio 2022
Vacanze di Carnevale: –
Vacanze di Pasqua: dal 14 al 19 aprile 2022
Termine lezioni: –

CALENDARIO SCOLASTICO BOLZANO

Ritorno a scuola: 6 settembre 2021
Vacanze di Natale: dal 24 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022
Vacanze di Carnevale: dal 1° al 6 marzo 2022
Vacanze di Pasqua: dal 14 al 19 aprile 2022
Termine lezioni: 16 giugno 2022

VENETO

Ritorno a scuola: 13 settembre 2021
Vacanze di Natale: dal 24 dicembre 2021 all’8 gennaio 2022
Vacanze di Carnevale: dal 28 febbraio 2022 al 2 marzo 2022
Vacanze di Pasqua: dal 14 al 19 aprile 2022
Termine lezioni: 8 giugno 2022

FRIULI VENEZIA GIULIA

Ritorno a scuola: 16 settembre 2021
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2021 al 5 gennaio 2022
Vacanze di Pasqua: dal 14 al 19 aprile 2022
Termine lezioni: 11 giugno 2022

PIEMONTE

Ritorno a scuola: 13 settembre 2021
Vacanze di Natale: dal 24 dicembre 2021 al 10 gennaio 2022
Vacanze di Carnevale: –
Vacanze di Pasqua: dal 14 al 19 aprile 2022
Termine lezioni: 8 giugno 2022

LOMBARDIA

Ritorno a scuola: 13 settembre 2021
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2021 al 6 gennaio 2022
Vacanze di Carnevale: 4 e 5 marzo 2022 (rito ambrosiano); 28 febbraio e 1 marzo (rito romano)
Vacanze di Pasqua: dal 14 al 19 aprile 2022
Termine lezioni: 8 giugno 2022

LIGURIA

Ritorno a scuola: 15 settembre 2021
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2021 al 7 gennaio 2022
Vacanze di Pasqua: dal 14 al 19 aprile 2022
Termine lezioni: 10 giugno 2022

EMILIA ROMAGNA

Ritorno a scuola: 13 settembre 2021
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2021 al 5 gennaio 2022
Vacanze di Pasqua: dal 14 al 19 aprile 2022
Termine lezioni: 4 giugno 2022

TOSCANA

Ritorno a scuola: 15 settembre 2021
Vacanze di Natale: dal 24 dicembre 2021 al 6 gennaio 2022
Vacanze di Pasqua: dal 14 al 19 aprile 2022
Termine lezioni: 10 giugn0 2022

UMBRIA

Ritorno a scuola: 13 settembre 2021
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2021 al 5 gennaio 2022
Vacanze di Pasqua: dal 14 al 19 aprile 2022
Termine lezioni: 9 giugno 2022

LAZIO

Ritorno a scuola: 13 settembre 2021
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022
Vacanze di Pasqua: dal 14 al 19 aprile 2022
Termine lezioni: 8 giugno 2022

ABRUZZO

Ritorno a scuola: 13 settembre 2021
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022
Vacanze di Pasqua: dal 14 al 19 aprile 2022
Termine lezioni: 8 giugno 2022

MARCHE

Ritorno a scuola: 15 settembre 2021
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2021 al 5 gennaio 2022
Vacanze di Pasqua: dal 14 al 19 aprile 2022
Termine lezioni: 4 giugno 2022

CAMPANIA

Ritorno a scuola: 15 settembre 2021
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022
Vacanze di Pasqua: dal 14 al 19 aprile 2022
Vacanze di Carnevale: –
Termine lezioni: 8 giugno 2o22

MOLISE

Ritorno a scuola: 15 settembre 2021
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022
Vacanze di Pasqua: dal 14 al 19 aprile 2022
Termine lezioni: 8 giugno 2022

BASILICATA

Ritorno a scuola: 13 settembre 2021
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022
Vacanze di Pasqua: dal 14 al 19 aprile 2022
Termine lezioni: 8 giugno 2022

CALABRIA

Ritorno a scuola: 20 settembre 2021
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022
Vacanze di Pasqua: dal 14 al 19 aprile 2022
Termine lezioni: 9 giugno 2022

PUGLIA

Ritorno a scuola:  20 settembre 2021
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2021 all’8 gennaio 2022
Vacanze di Pasqua: dal 14 al 19 aprile 2022
Termine lezioni: 9 giugno 2022

SICILIA

Ritorno a scuola: 16 settembre 2021
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022
Vacanze di Pasqua: dal 14 al 19 aprile 2022
Termine lezioni: 10 giugno 2022

SARDEGNA

Ritorno a scuola: 14 settembre 2021
Vacanze di Natale: dal 23 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022
Vacanze di Pasqua: dal 14 al 19 aprile 2022
Termine lezioni: 8 giugno 2022