Sentenza n°8973/2022 del TAR Lazio sez. III BIS

PRIMA SENTENZA IN ITALIA IL TAR LAZIO ACCOGLIE IL RICORSO E ANNULLA IL DECRETO COLLETTIVO CON LE MISURE COMPENSATIVE ILLEGITTIMO PER VIOLAZIONE DEL DIRITTO DI OPZIONE PREVISTO DAL D.LGS.N°206/2007

Di poco fa la notizia del deposito della sentenza del TAR Lazio-Roma n°8973/2022 con cui la Sez III Bis del TAR Lazio, ha accolto il ricorso ad oggetto l’annullamento di un decreto contenente misure compensative che numerosi abilitati in Romaniaavrebbero dovuto espletare, negando però il loro diritto di opzione alla prova attitudinale prevista dal D.lgs.n°206/2007.

Tale pronuncia secondo l’Avv. Maurizio Danza del Foro di Roma Prof. Diritto Istruzione e Ricerca ISFOA difensore dei ricorrentiriveste particolare rilevanza, poiché nel corso del processo, il Collegio e l’Avvocatura dello Statoavevano eccepito profili di inammissibilità del ricorso collettivo con riferimento alle posizioni dei ricorrenti, benchè la decisione di unificare  le posizioni dei singoli ricorrenti nel decreto gravato, fosse stata assunta dal Ministero Istruzione su conforme parere della Avvocatura dello Stato. Le sentenze infatti, si pongono in evidente controtendenza con il recente orientamento del TAR Lazio che ha dichiarato la inammissibilità di numerosi ricorsi collettivi.

Quanto al merito, con l’atto introduttivo del giudizio i ricorrenti chiedevano l’annullamento del decreto impugnato nella parte in cui prevedeva le sole misure compensative ai sensi dell’art.22 del D.Lgs 206/2007 consistenti in 300 ore in due anni scolastici di tirocinio con riferimento al titolo dei ricorrenti ritenuti validi, a seguito di sentenza del Consiglio di Stato n°4825/2020 ma senza menzionare la prova attitudinale, prevista dall’art.22 del D.Lgs.n°206/2007. Orbene, a seguito della discussione di merito del 21 giugno, il Collegio oltre a prendere atto della infondatezza della tesi circa la ammissibilità del ricorso collettivo, ha riconosciuto nel merito la fondatezza dei ricorsi e stigmatizzando la violazione dell’art 22 del D.lgs.n°206/2007 poiché il Ministero Istruzione non aveva garantito il diritto di scelta tra prova attitudinale e misure compensative previsto dalla legge. A tal proposito infatti il Collegio ha ritenuto in motivazione come “ Al contrario, il collegio ritiene non rispondente ai citati parametri la mancata previsione dell’opzione rappresentata dallo svolgimento di una prova attitudinale, idonea a certificare le capacità acquisite da parte delle ricorrenti nell’attività diretta al conseguimento del titolo in Romania. Tale omessa previsione da un lato appare non ragionevole posto che, mediante la prova attitudinale, le ricorrenti ben possono dimostrare di aver acquisito adeguate conoscenze e capacità per lo svolgimento dell’attività di docente in Italia e, dall’altro, appare viziata da eccesso di potere in relazione alla espressa previsione di una tale prova attitudinale per tutti i numerosi altri docenti che hanno invece conseguito il titolo in Romania e del quale chiedono il riconoscimento.

P.Q.M.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Terza Bis), definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie nei termini di cui in motivazione.

Inaugurazione dell’anno scolastico 2022/2023

L’inaugurazione dell’anno scolastico 2022/2023 si terrà il prossimo 23 settembre a Grugliasco (TO), presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Curie-Vittorini”.

Alla cerimonia parteciperanno il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi.

Prenderanno parte alla manifestazione studentesse e studenti in rappresentanza delle scuole di tutta Italia.

Ripartizione fondi per dispersione

Scuola, ripartizione fondi per dispersione sbagliata nel metodo e nella sostanza

Roma, 1 luglio – Lo avevamo denunciato durante un’iniziativa sul Patto Educativo Territoriale a Napoli tenutasi lo scorso 27 giugno e si conferma ciò che avevamo detto in quella sede: la ripartizione delle risorse del PNRR per il contrasto della dispersione è sbagliata nel metodo e nella sostanza. Oggi se ne accorgono tutti.

500 milioni di euro ripartiti tra circa 3000 scuole, senza nessun coinvolgimento di chi nella scuola opera ogni giorno, nessuna interlocuzione con le organizzazioni sindacali e, apprendiamo, nessuna considerazione delle stesse indicazioni fornite dal gruppo di lavoro nominato da Bianchi.

Un’assegnazione di risorse fatta senza una preventiva analisi di contesto delle scuole e di rilevazione dei bisogni e avulsa dalla loro concreta e autonoma progettualità, che determina l’esclusione di intere comunità scolastiche da anni impegnate a contrastare il fenomeno della dispersione in quartieri e aree geografiche particolarmente esposte.

Alla base di questo provvedimento sbagliato c’è un’eccessiva semplificazione dei criteri che ruotano intorno al principio, scientificamente e politicamente infondato, della dispersione implicita, ovvero dei bassi livelli di apprendimento certificati da Invalsi nel 2021, ancora in piena pandemia, trascurando, tra gli altri, il dato ben più oggettivo e consolidato nel tempo della dispersione esplicita.

Il risultato finale è che solo il 39% delle scuole italiane risulta beneficiaria dei fondi con incongruenze all’interno dei territori regionali e provinciali e con effetto paradosso: vengono finanziati i licei classici e non ricevono contributi gli istituti comprensivi e professionali appartenenti a zone in cui le percentuali della dispersione esplicita sono elevate. Le scuole superiori sono in numero preponderante rispetto a quelle del primo ciclo, segmento nel quale invece la fragilità degli apprendimenti deve essere affrontata. Balza agli occhi la totale assenza dei CPIA, istituti che non effettuano prove INVALSI, ma che sono evidentemente a rischio dispersione.

Decisioni fondamentali per la scuola vengono delegate a indicatori fintamente neutrali, che in realtà sono profondamente ideologici, come dimostra proprio l’esito di questo riparto.

L’impressione è che le risorse del PNRR sull’istruzione, come avvenuto per il decreto 36, siano distribuite sulla base di idee che non vengono elaborate dal Ministero dell’Istruzione, ma sono frutto di altri ambiti del Governo a partire dal Mef magari con il supporto dell’invalsi.

Contro questa deriva inaccettabile noi continueremo a batterci.

La dispersione si contrasta investendo nella qualificazione complessiva del sistema scolastico e sostenendone e potenziandone l’autonomia. Le risorse del PNRR se non sono accompagnate da investimenti di spesa corrente per l’incremento degli organici e del tempo scuola, la riduzione del numero degli alunni per classe e il potenziamento della didattica laboratoriale significano una sola cosa: l’arretramento dello Stato in materia di istruzione pubblica e l’impoverimento del ruolo istituzionale e costituzionale della scuola statale, unica agenzia educativa garante del diritto allo studio sulla base dei principi di universalità, gratuità, laicità.

Per tutte queste ragioni, sulla base del contratto collettivo nazionale di lavoro, abbiamo chiesto una convocazione urgente al Ministero per avere la dovuta informazione su un provvedimento che ricade sulle scuole e sul personale e che siamo pronti ad impugnare.

Nota 1 luglio 2022, AOODGSIP 1831

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione Generale per lo Studente, l’Inclusione e l’Orientamento scolastico

Agli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI
Alla Provincia Autonoma di Trento Servizio istruzione – TRENTO
All’Intendenza scolastica per la lingua italiana – BOLZANO
All’Intendenza scolastica per la lingua tedesca – BOLZANO
All’Intendenza scolastica per la lingua ladina – BOLZANO
Al Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle d’Aosta – AOSTA

OGGETTO: Protocollo d’intesa MI- Soroptimist International d’Italia “Promuovere l’avanzamento della condizione femminile, prevenire e contrastare la discriminazione di genere mediante un corretto percorso formativo in ambito scolastico”