Contratto: servono altre risorse

Contratto, Di Meglio: Servono altre risorse

Un testo irricevibile sia sul piano economico che su quello normativo. La Gilda-Unams boccia la bozza del contratto presentato dall’Aran ai sindacati e di cui si è tornati a discutere oggi pomeriggio nel primo incontro della trattativa per il rinnovo dopo la pausa estiva.

“In linea con le altre sigle sindacali – dichiara Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Federazione Gilda-Unams – riteniamo che siano necessarie altre risorse da destinare all’aumento delle retribuzioni dei docenti, perché con un’inflazione galoppante che ormai ha raggiunto il 9%, non è possibile accettare un incremento del 4,2% per un triennio contrattuale tra l’altro già scaduto e senza aver stanziato ancora nulla per quello che sta per iniziare”.

Giudizio fortemente negativo anche sul fronte normativo: “Abbiamo espresso pesanti riserve soprattutto sulla parte riguardante il sistema delle sanzioni disciplinari che, così come è prospettato, risulta incompatibile con la libertà di insegnamento garantita dalla Costituzione”, conclude Di Meglio.

Sindacati e partiti politici a confronto

Sindacati e partiti politici a confronto sui temi dell’istruzione e della formazione in una tavola rotonda che si tiene a Roma giovedì 8 settembre, dalle ore 10 alle ore 13, presso la sala convegni “Roma Eventi” (via Alibert, 5/a).

Saranno presenti in rappresentanza delle forze politiche l’on. Valentina Aprea (Forza Italia), le on. Carmela Bucalo e Paola Frassinetti(Fratelli d’Italia), l’on. Eleonora Forenza(Rifondazione Comunista), l’on. Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana), le on. Manuela Ghizzoni e Irene Manzi (PD), l’on. Enzo Maraio (PSI), Sen. Daniela Sbrollini (Italia Viva), l’on. Rossano Sasso (Lega – Salvini), l’on. Manuel Tuzi (M5S).

A Scuola di OpenCoesione, progetto di didattica innovativa: scadenza 24 ottobre 2022

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Torna anche quest’anno “A Scuola di OpenCoesione” (ASOC) – www.ascuoladiopencoesione.it – il progetto di
didattica innovativa finalizzato a promuovere nelle scuole italiane, attraverso attività di ricerca e monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici soprattutto europei, ma anche nazionali, principi di cittadinanza attiva e consapevole.

Il progetto, giunto alla sua decima edizione, permette di sviluppare competenze digitali, statistiche e di educazione civica, affinché le studentesse e gli studenti diventino cittadini consapevoli e attivi nella partecipazione alla vita pubblica del proprio territorio.

Il modello ASOC si compone di 4 lezioni da svolgere in modalità project-based combinando momenti di apprendimento asincroni tipici dei MOOC (Massive Online Open Courses) con attività di facilitazione in presenza guidate dai docenti stessi, lavoro di gruppo, e interazione online con il team centrale che anima il progetto.

A Scuola di OpenCoesione è anche un concorso. Le ricerche di monitoraggio civico vengono valutate da una Commissione nominata ad hoc in base a criteri specifici. I team che realizzano le migliori ricerche hanno l’opportunità di ricevere premi esperienziali messi a disposizione dal progetto e dai suoi partner.

La partecipazione è aperta alle scuole secondarie di primo e secondo grado di tutto il territorio nazionale, che dispongono di una dotazione tecnologica minima che consenta di utilizzare una connessione Internet in laboratorio o in classe, con possibilità di fruire in modalità frontale di materiali didattici tramite LIM o schermi digitali, abilitare una video-conferenza, permettere agli studenti di lavorare online in gruppo anche attivando pagine social dedicate esclusivamente al lavoro di ricerca dei team partecipanti e ambienti collaborativi cloud.

Per la presentazione delle domande per l’anno scolastico 2022-2023 è necessario registrarsi sul sito www.ascuoladiopencoesione.it e inviare la propria candidatura utilizzando l’apposito form online disponibile sempre sul sito web di ASOC. Le candidature dovranno pervenire entro le ore 18:00 di lunedì 24 ottobre 2022


Congedo straordinario disabili, diritto esteso anche al convivente di fatto: ma chi è?

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Anche il convivente di fatto (articolo 1, comma 36 della legge 20 maggio 2016, n. 76) rientra tra i soggetti individuati prioritariamente dal legislatore ai fini della concessione del congedo straordinario per assistere un soggetto disabile grave, in via alternativa e al pari del coniuge e della parte dell’unione civile.

Lo prevede iIl decreto legislativo 30 giugno 2022, n. 105 che, oltre a modifiche al Testo Unico sulla maternità e partenità, introduce anche novità in materia di permessi di cui all’articolo 33 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e di congedo straordinario di cui all’articolo 42, comma 5, del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151.

Le nuove norme sono entrate in vigore il 13 agosto scorso.

Le novità

Le modifiche riguardano il comma 5 dell’articolo 42 del D.lgs n. 151/2001, prevedendo le seguenti novità in materia di congedo straordinario per l’assistenza a familiari disabili in situazione di gravità:

  • viene introdotto il “convivente di fatto di cui all’articolo 1, comma 36”, della legge 20 maggio 2016, n. 76, tra i soggetti individuati prioritariamente dal legislatore ai fini della concessione del congedo in parola, in via alternativa e al pari del coniuge e della parte dell’unione civile;
  • il congedo spetta anche nel caso in cui la convivenza, qualora normativamente prevista, sia stata instaurata successivamente alla richiesta di congedo.

Chi è il convivente di fatto

Per “conviventi di fatto” la legge intende due persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un’unione civile.

La convivenza può anche essere instraurata dopo la domanda

La nuova norma prevede anche che il congedo spetti anche nel caso in cui la convivenza, qualora normativamente prevista, sia stata instaurata successivamente alla richiesta di congedo.

IL DECRETO

Crisi energetica, MITE: un grado in meno per riscaldare gli edifici. E a scuola? Si riuscirà davvero a tenere le finestre aperte?

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Il MiteMinistero della transizione ecologica, ha pubblicato oggi, 6 settembre, il Regolamento per “realizzare da subito risparmi utili a livello europeo a prepararsi a eventuali interruzioni delle forniture di gas dalla Russia. In piena crisi energetica ci si chiede da tempo cosa attuare per risparmiare il più possibile sul prezzo di gas ed elettricità. Secondo il dicastero bisognerà agire sulla temperatura degli edifici.

Come riporta l’Ansa, tra le misure previste c’è la riduzione di 1 grado per il riscaldamento degli edifici, da 17 con più o meno 2 gradi di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili, da 19 con più o meno 2 gradi di tolleranza per tutti gli altri edifici.

“I limiti di esercizio degli impianti termici, rispetto a quanto previsto dal comma 2 dell’articolo 4 del DPR n.74/2013, sono ridotti di 15 giorni per quanto attiene il periodo di accensione (posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio) e di 1 ora per quanto attiene la durata giornaliera di accensione”. E’ quanto si legge nel Regolamento del Mite per il contenimento dei consumi di gas in cui si precisa tuttavia che sono fatte salve le utenze sensibili (es. ospedali, case di ricovero ecc.)

Le stime dell’impatto di tutte le misure di contenimento indicate dal Regolamento “portano ad un potenziale di circa 5,3 miliardi di metri cubi di gas, considerando la massimizzazione della produzione di energia elettrica da combustibili diversi dal gas (circa 2,1 miliardi di Smc di gas) e i risparmi connessi al contenimento del riscaldamento (circa 3,2 miliardi di Smc di gas)”. A cui, spiega il Mite, si aggiungono le misure comportamentali da promuovere attraverso campagne di sensibilizzazione degli utenti ai fini di un comportamento più virtuoso nei consumi.

Cosa succederà nelle scuole?

Nel documento in questione non vengono menzionati gli edifici scolastici nello specifico. Resta quindi da capire se si tratta di misure che verranno applicate a scuola oppure no, anche considerando il possibile contrasto con quelle da adottare contro la diffusione del Covid-19.

Viene da chiedersi infatti se durante la stagione fredda il suggerimento di tenere le finestre aperte ribadito nelle ultime linee guida anti-Covid rivolte alle scuole si scontrerà con l’impulso di tenerle chiuse a causa della bassa temperatura delle classi, che potrà essere ridotta proprio a causa della crisi energetica. Si tratta di un vero e proprio dilemma, come ha evidenziato con sarcasmo Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE, qualche giorno fa.

Percorsi a indirizzo musicale nella secondaria di I grado: le novità dal 1° settembre 2023

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

A partire dal 1° settembre 2023 i percorsi a indirizzo musicale delle scuole secondarie di primo grado andranno a sostituire gli attuali corsi a indirizzo musicale (cd. SMIM).

Lo prevede il decreto interministeriale 1° luglio 2022, n. 176, trasmesso dal MI con nota del 5 settembre.

I percorsi a indirizzo musicale, che costituiscono parte integrante del Piano triennale dell’offerta formativa dell’istituzione scolastica, concorrono all’acquisizione del linguaggio musicale da parte degli alunni, integrando gli aspetti tecnico-pratici con quelli teorici, lessicali, storici e culturali attraverso l’insegnamento dello strumento musicale e della disciplina di musica.

Per gli alunni iscritti ai percorsi a indirizzo musicale l’insegnamento dello strumento costituisce parte integrante dell’orario annuale personalizzato e concorre alla determinazione della validità dell’anno scolastico ai fini dell’ammissione alla classe successiva o agli esami di Stato.

Ogni istituzione scolastica statale può richiedere l’attivazione di percorsi a indirizzo musicale che prevedono, per ciascun anno di corso, gruppi di alunni suddivisi in quattro sottogruppi, ciascuno corrispondente a una diversa specialità strumentale, tenendo a riferimento i parametri numerici vigenti per la costituzione delle classi.

Attivazione dei percorsi

Spetta all’Ufficio Scolastico Regionale autorizzare i percorsi a indirizzo musicale delle istituzioni scolastiche statali, nei limiti dell’organico dell’autonomia assegnato alla regione.

Ferma restando la dotazione organica per la copertura di due ore settimanali di musica per ciascuna classe, sono attribuite, nell’organico dell’autonomia, per ogni percorso a indirizzo musicale, quattro diverse cattedre di strumento musicale, articolate su tre gruppi, ciascuno corrispondente ad un anno di corso. Ogni docente di strumento musicale, pertanto, effettuerà insegnamenti pari a sei ore settimanali per ciascun sottogruppo.

La costituzione di percorsi a indirizzo musicale è subordinata all’acquisizione di strutture e strumentazioni idonee a garantire lo svolgimento di tutte le attività previste:

a) lezione strumentale, in modalità di insegnamento individuale e collettiva;
b) teoria e lettura della musica;
c) musica d’insieme.

Le istituzioni scolastiche statali che non abbiano attivato percorsi a indirizzo musicale possono comunque realizzare percorsi di ampliamento dell’offerta musicale mediante l’impiego di docenti di strumento musicale disponibili nell’organico dell’autonomia ovvero promuovendo accordi di rete con altre istituzioni scolastiche del primo ciclo di istruzione.

Prova orientativo-attitudinale

Per accedere ai percorsi a indirizzo musicale gli alunni sostengono una prova orientativoattitudinale, predisposta dall’istituzione scolastica, i cui esiti sono pubblicati, di norma, entro la scadenza delle iscrizioni o nei termini fissati dalla nota annuale sulle iscrizioni.

Nel corso della prova sono valutate le attitudini delle alunne e degli alunni.

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Educazione motoria alla primaria: motori fermi in attesa dello starter ministeriale

da Tuttoscuola

Le prime campanelle di scuola stanno già suonando (ieri a Bolzano c’è stato il primo giorno di lezione), ma l’educazione motoria è ancora ferma ai box, a motori spenti, perché lo starter (il ministero dell’istruzione) deve ancora far sapere come si svolgerà la gara (pardon, le attività) nelle quinte classi di scuola primaria. Nel frattempo, però, gli Uffici Scolastici Regionali hanno già provveduto a nominare i docenti di educazione motoria per le classi quinte di primaria, in quantità rapportata al numero delle ore settimanali.

Dovrebbero essere due le ore settimanali per ogni classe, perché anche il decreto interministeriale n. 90 dell’11/4/22 ha confermato non più di due ore: “In attuazione dell’articolo 1, comma 329 e ss., della legge 30 dicembre 2021, n.234, a partire dall’A.S. 2022/23, per le classi quinte, è introdotto l’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria, in ragione di non più di due ore settimanali di insegnamento aggiuntive, per le classi che non adottano il modello del tempo pieno nelle quali sia introdotto l’insegnamento, rispetto all’orario di cui all’articolo 4 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89. Le classi che adottano il tempo pieno mantengono l’orario in essere anche quando interessate dal nuovo insegnamento, quantificato in ragione di non più di due ore settimanali”.

Dai territori, però, arrivano voci secondo cui diversi supplenti sarebbero stati nominati in base ad una sola ora settimanale, come se la norma avesse previsto “fino a due ore” (ma non è così!), anziché correttamente “non più di due ore”.

In ogni caso, quelle due ore (o forse una) sono curricolari (obbligatorie) e aggiuntive all’orario normale (solo nel tempo pieno si svolgeranno entro le 40 ore e in compresenza).

Ma sull’educazione motoria alla primaria ci sono altre questioni da chiarire da parte del ministero dell’istruzione: l’orario del docente (alcuni presidi sembra che abbiano stipulato un contratto a 18 ore come nella secondaria, anziché 22+2 come nella primaria, la sua partecipazione agli organi collegiali e alla valutazione, la sostituzione per la sua assenza o quella di un collega), la questione eventuale della mensa e la ricaduta sull’organizzazione dei trasporti.

Insomma, la gara sta per partire, ma gli organizzatori non hanno ancora definito né le regole né il mansionario, mentre la maggior parte degli spettatori (i genitori) non sanno nemmeno che ci sarà questa gara e i pochi che ne sono venuti a conoscenza casualmente rumoreggiano ostili.

In questo quadro generale di incertezza, il sindacato Flc-cgil sembra intenzionato a chiedere addirittura l’abrogazione della legge.

Nota 7 settembre 2022, AOODGSIP 2802

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico

Ai Direttori Generali e ai Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici Regionali
Ai Dirigenti delle Istituzioni scolastiche Sedi di scuola primaria
Al Dipartimento Istruzione e Cultura della Provincia Autonoma di Trento
All’Intendenza Scolastica per le Scuole in lingua italiana Provincia Autonoma di Bolzano
All’Intendenza Scolastica per le Scuole in lingua tedesca Provincia Autonoma di Bolzano
All’Intendenza Scolastica per le Scuole delle Località Ladine -Provincia Autonoma di Bolzano
Alla Sovrintendenza agli studi per la Regione Valle d’Aosta
Ai Coordinatori regionali di Educazione Fisica e Sportiva
e, p. c. Al Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione

Oggetto: Progetto ludico-motorio per la Scuola dell’Infanzia “Piccoli eroi a scuola, il gioco motorio per lo sviluppo delle attività di base nella Scuola dell’Infanzia” – Adesioni per l’anno scolastico 2022/2023.

Decreto Dipartimentale 7 settembre 2022, AOODPIT 2090

Ministero dell’istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione

Istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado (licei scientifici, licei scientifici ad opzione scienze applicate, licei scientifici con sezione ad indirizzo sportivo, licei classici) autorizzate ad attivare, a partire dall’a.s. 2022/2023 il percorso triennale di “Biologia con curvatura biomedica”.