C. Dolazza, Lori Budgie & Valentino

Carla Dolazza : “Lori Budgie & Valentino” – La Torre dei Venti, Milano 2022

La novella del pappagallo di nome Lori cognome Budgie e del suo strampalato amico gatto Valentino sembra la parafrasi dell’Ulisse di Dante. Come Ulisse molla tutto abbandonando il conforto della reggia, le amorevoli cure della moglie, le premure dei cortigiani, per “seguir virtute e canoscenza”, così il pappagallo Lori di nome e Budgie di cognome, istigato dal mellifluo Valentino, abbandona la sua gabbia dorata, il suo tran-tran quotidiano, i biscottini, le amorevoli cure della padrona Delia e si mette in viaggio per scoprire cosa ci sia al di là dei vetri della finestra dove neppure l’immaginazione sconfina con l’azzurro del cielo.

Si dice che le navi e le barche non siano costruite per restare alla fonda o ancorate alle banchine del porto; devono affrontare il mare aperto e i venti, le tempeste e le follie del tempo; devono affrontare i rischi dell’avventura e dei viaggi. Proprio come il pappagallo di nome Lori e di cognome Budgie col suo amico Valentino: l’intrico del bosco, il fruscio delle fronde, gli animali della foresta, il fragore del tuono e, sempre, la fame. I terribili morsi della fame e i pericolosi sotterfugi per potersi procurare un boccone di cibo. Poi le bande selvagge, le porte che si chiudono e quelle che si aprono, le crudeltà efferate dell’uomo e i suoi grandiosi gesti di bontà.

Il viaggio, si sa, è crescita, maturazione e arricchimento, ma quando sei solo nel bosco stanco e affamato, sotto la pioggia battente di un uragano senza trovare uno straccio di riparo, allora nasce qualche dubbio: forse restare nella gabbia dorata e confortevolecon pezzettini di biscotti da sbocconcellare non era proprio una vita da cani.  Un detto africano (non ricordo di quale nazione) afferma che bisogna attraversare il mondo per scoprire che il posto più felice dove vivere è proprio fuori dal tuo tucul, quei capanni di forma conica con tetti di paglia. Insomma, in fin dei conti è bello ritornare al proprio tran-tran quotidiano.

Questo in sintesi, a mio avviso, il corpus affabulatorio del racconto, ma in mezzo c’è la scrittrice, il fascino del suo sapere descrivere con semplicità e schiettezza, i suoi improvvisi (bellissimi) squarci di cielo, i suoi abbracci alla natura e al mutare deglielementi; ogni cosa è consequenziale, la frase scorre limpida come la carezza dell’onda sul bagnasciuga quando il mare sonnecchia nella bonaccia.  E la cosa non mi sorprende, conosco Carla Dolazza da molti anni, da quel giorno in cui ci eravamo incontrati al Salone del Libro di Torino allo stand di Marco Solfanelli. Io presentavo la vicenda di Mafalda di Savoia Assia scritta dalla russa Ninel’ Podgornaja, lei il suo libro “La scatola di Eliana”.  

“La scatola di Eliana”, uno dei testi più interessanti e sorprendenti che mi è capitato di leggere e che tengo in bella mostra nella mia biblioteca; un racconto che riconcilia con il saper scrivere; un gioco di specchi che riflette vita e memoria, il saper uscire fuori dalla propria adolescenza per scoprire il significato di “diventare adulto”. E, sullo sfondo, spicchi di Roma ma soprattuttodell’Australia, dove Carla Dolazza ha vissuto e ne custodisce sempre il ricordo come  fonte di ispirazione.  

“Lori Budgie & Valentino” ha uno sviluppo narrativo più lineare come si addice alle favole da leggere ai figli o ai nipoti a letto prima di addormentarsi; delle favole emergono tutti gli ingredienti canonici: sortilegi, incontri, paure, intrecci e, finalmente, un rassicurante lieto fine. Apprezzabili anche le splendide illustrazioni di Maskera, davvero notevoli, cheincorniciano e impreziosiscono  la lettura della favola.

Un testo che si presta ottimamente per lettura e laboratori nelle classi primarie e medie. 

(Pier Luigi Coda)

Sud e nuova coscienza del digitale

Sud e nuova coscienza del digitale

di Bruno Lorenzo Castrovinci

La scuola italiana riparte per un nuovo anno scolastico, all’insegna del digitale e di tantissime risorse da spendere per un rinnovamento profondo degli ambienti di apprendimento.

Scuole che cambiano pelle quindi, ma anche sostanza! Due anni di pandemia e di didattica a distanza hanno insegnato agli addetti ai lavori che il digitale non è una chimera che solo pochi coraggiosi hanno affrontato, amato e diffuso, ma uno strumento indispensabile per rendere flessibile la didattica e ampliare gli ambienti di apprendimento oltre gli spazi fisici delle aule didattiche.

Didattica e tecnologia dunque e in questa grande cornice le multinazionali dell’informatica si muovono dando una forte spinta innovativa ma con un’attenzione anche al recupero dei dispositivi in dotazione delle scuole che attraverso un’ottimizzazione dei sistemi operativi e degli applicativi più comuni tornano a nuova vita.

Tra le tante iniziative si segnala quella di Google for Education Italia, la cui suite è stata adottata da molti istituti e i suoi applicativi hanno trovato ampio consenso e diffusione tra il personale docente e non della scuola italiana.

Per Google cercare nuove opportunità e non rimanere ancorati al passato vale anche per la didattica che, oggi, dopo due anni di pandemia, di didattica a distanza e didattica integrata, raccoglie nuove sfide e fornisce risposte al contempo stimolanti. 

Innovazione e digitalizzazione nel mondo della scuola sono oramai parole chiave e consentono di guardare alle possibilità che i nuovi media offrono per imparare nuove abilità, gestire nuovi strumenti tecnologici da saper utilizzare, ideare metodi di insegnamento innovativi e funzionali ai tempi e alle sfide della società, alle esigenze dei nostri ragazzi, sempre vivaci e intraprendenti, evitando, al contempo, di guardare alla digitalizzazione delle scuole e della didattica con timore e pregiudizio.

Un valido ed efficace supporto, una soluzione integrata di comunicazione e collaborazione per fornire agli insegnanti strumenti e risorse per una didattica più efficace sono sicuramente le applicazioniGoogle for Education: “un ecosistema di applicazioniche Google mette a disposizione in modo gratuito, che include aggiornamenti automatici, dispositivi sicuri, ma anche sistema operativo con browser e hardware”.  

Chromebook, Chromebook Education upgrade, Google Workspace for Education , Google Classroomè solo un breve elenco delle applicazioni utilizzabili quotidianamente nelle nostre aule per “rivedere e ottimizzare i programmi e  per comprendere e guidare il successo degli studenti”

All’interno di questo contenitore si sviluppa GEG Italia, Google Educator Group, una comunità di docenti ed educatori italiani, accomunati dall’utilizzo della tecnologia nella didattica che, attraverso un forum, riescono a collaborare, condividere e supportarsi vicendevolmente per nuove e buone pratiche a supporto dell’apprendimento.

La tecnologia, quindi, come valido supporto per l’insegnamento e, grazie a Google for Education, un contributo moderno per una pedagogia scolastica completa e coerente, una pratica d’insegnamento innovativa, efficace in totale sicurezza e rispetto della privacy e alla prevenzione delle minacce informatiche. 

Al fine di diffondere e disseminare le buone pratiche di diffusione del digitale GEG Italia ha predisposto “Geg Italia in tour” del quale si sono svolte già tre tappe:

1. 12 maggio 2022 – Taranto in partnership con ITES Pitagora

2. Dal 20 al 22 maggio –Fiera Didacta di Firenze

3. 9 Settembre 2022 –Milazzo in partnership con l’ITT E. Majorana 

Interessante questa ultima tappa che vede la Sicilia protagonista di una rinnovata primavera di innovazione didattica, frutto di quanto nel tempo le scuole del movimento di Avanguardie Educative hanno promosso sul territorio, ma anche all’investimento della politica verso quella direzione.

Trecento insegnanti provenienti da tutta l’isola si sono ritrovati nella bellissima cornice del Castello di Milazzo, una delle meglio conservate fortificazioni del territorio italiano, inserita nel contesto dall’alta valenza paesaggistica e naturalistica del golfo di Milazzo con all’orizzonte lo scenario incantevole delle Isole Eolie, per una giornata di confronto e formazione sulle nuove tecnologie e pratiche didattiche messe a punto da Google.

I workshop formativi sono continuati nel pomeriggio nelle aule laboratoriali dell’ITT E Majorana di Milazzo, che scaccia l’occhio al suo omonimo di Brindisi e che con i suoi 26 laboratori si presenta oggi come una delle più interessanti e avanzate realtà educative e formative del territorio Siciliano.

Basti pensare che nelle aule dello stesso istituto si è diffusa capillarmente la pratica didattica dell’impresa simulata, volano di partenza per tutte le start up del domani e fucina di idee per una gioventù dal vivace spirito imprenditoriale.

La spinta siciliana all’innovazione didattica e alla ricerca azione è talmente forte che dal 20 al 22 ottobre nel polo fieristico di Misterbianco a Catania verrà ospitata una nuova edizione di Didacta Italia, prima volta per il sud Italia.

Un anno nuovo, si riparte, nuove destinazioni, con una pandemia che ha cambiato tutto e con il sud Italia finalmente protagonista nell’innovazione didattica che farà la differenza per lo sviluppo tecnologico ed economico di domani.