No all’autonomia differenziata

No all’autonomia differenziata

Conferenza stampa

Mercoledì 9 novembre ore 11.30

Roma, Hotel Nazionale, Piazza Monte Citorio

Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, insieme alle Organizzazioni sindacali della scuola FLC Cgil, Cisl Scuola, UIL Scuola RUA, Snals Confsal e Gilda Unams, avvia una raccolta di firme per la PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE DI INIZIATIVA POPOLARE “Modifica dell’articolo 116 comma 3 della Costituzione, concernente il riconoscimento alle Regioni di forme e condizioni particolari di autonomia, e dell’art. 117, commi 1, 2 e 3, con l’introduzione di una clausola di supremazia della legge statale, e lo spostamento di alcune materie di potestà legislativa concorrente alla potestà legislativa esclusiva dello Stato”, il cui testo verrà illustrato nel corso di una conferenza stampa che si terrà a Roma, Hotel Nazionale (Piazza Monte Citorio) mercoledì 9 novembre alle ore 11.30.

Siamo contrari al disegno di “autonomia differenziata”, inizialmente avanzato dalle regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna e rilanciato dalla attuale maggioranza di governo. Tale progetto, invece di consolidare il carattere unitario e nazionale, ad esempio del sistema pubblico di istruzione, rafforzando la capacità di risposta dello Stato di cui si è avvertita l’estrema necessità durante la recente pandemia, ripropone un’ulteriore frammentazione degli interventi indebolendo l’unità del Paese, col rischio di aumentare le disuguaglianze senza garantire la tutela dei diritti per tutti i cittadini e ampliando i divari territoriali.

La nostra proposta di legge prevede in primo luogo la modifica dell’art. 116 della Costituzione ponendo un vincolo alla richiesta di autonomia, che può essere concessa solo se “giustificata dalla specificità del territorio”. Inoltre, viene esclusa la possibilità di una generica Legge quadro in ambito nazionale che lasci sostanzialmente campo libero a intese tra Stato e singole Regioni. Al fine di elevare il livello della partecipazione democratica, si prevede inoltre che possa essere richiesto un referendum popolare approvativo della legge attributiva dell’autonomia prima della sua entrata in vigore, ed eventualmente un referendum abrogativo in tempi successivi. Sulla potestà legislativa viene modificato l’articolo 117 della Costituzione specificando che sanità, istruzione ed infrastrutture devono restare di competenza esclusiva dello Stato. Infine viene introdotta la clausola di supremazia dello Stato per garantire “l’unità giuridica ed economica della Repubblica, ovvero la tutela dell’interesse nazionale”.

La raccolta di firme partirà nei prossimi giorni attraverso una piattaforma digitale e anche tramite moduli cartacei.

Partecipano:
Massimo Villone, presidente Coordinamento per la Democrazia Costituzionale
Francesco Sinopoli, segretario generale FLC Cgil 
Ivana Barbacci, segretaria generale Cisl Scuola
Giuseppe D’Aprile, segretario generale Uil Scuola Rua
Elvira Serafini, segretaria generale Snals Confsal  
Rino di Meglio, coordinatore nazionale Gilda Unams

Navi fantasma

Navi fantasma

di Vincenzo Andraous

Navi e barche ferme in mezzo al mare, centinaia di persone alla deriva, donne, vecchi, adolescenti non accompagnati e tanti bambini in attesa di una mancia statuale, di una questua governativa.

Nel frattempo ci sono i pianti dei bimbi abbandonati in acqua alta, i lamenti di chi non ha più energie sufficienti a sopportare il dolore, gli occhi bassi di quanti non hanno più voce.

A detta di qualcuno non si tratta di navi salvavita, ma di navi fantasma, peggio di navi pirata, colorate di illegalità, di ingiustizia, di equipaggi rompiscatole che non si fanno gli affari propri.

Eppure nonostante questi capi di imputazione del tutto aleatori, rimangono navi in attesa di un segnale, di uno squillo di dignità, che finalmente libera le coscienze da una  feroce e imperdonabile vergogna.

È come sparare sulla crocerossa con i proiettili ideologici di ieri, di oggi, di domani, lo si fa senza il coraggio che deriva dall’umanità che non potrà mai venire cancellata da una sintesi sgangherata in poche righe di totale indifferenza.

Assai più consono l’inagire per chi ritiene la vita umana una possibilità di fare man bassa di consenso e piedistalli di cartone. In quel mare del disonore bambini annegano, bruciano, muoiono con gli occhi riversati all’indietro, quelli che vengono salvati da quelle navi fantasma e dunque poco vestite di regale legalità, rimangono al palo, in attesa di una elemosina morale, etica, dannatamente parente stretta di un ricatto, di una minaccia incombente, di una ulteriore sofferenza senza costi aggiuntivi.

La politica questa sconosciuta, non dovrebbe mai imbracciare il moschetto e sguainare la baionetta di fronte a persone arrese alla disperazione più indicibile, a bimbi con gli occhi appannati dalla paura, a madri private di ogni speranza.

Troppo facile e soprattutto inconcludente addossare le responsabilità-scaricabarile ad Atene, a Roma, a Malta che non ha mai firmato gli “addendum” alle convenzioni del mare che la obbligherebbero a soccorrere i natanti in difficoltà in acque internazionali ma di sua competenza.

Come è possibile di fronte a tanta tragedia che nessuno soccorra per tempo, come è possibile che le responsabilità vengano rimbalzate a destra e a manca, da uno stato all’altro, e nonostante questo sfacelo aberrante permanga l’indifferenza a non rafforzare i soccorsi  in mare, senza contare che questa opzione potrebbe licenziare l’antipatica presenza di quelle navi fantasma sostituendole con altre istituzionali.

L’inaccettabilità di queste stragi a mare, non possono essere interpretate come un mero dettaglio sotto gli scarponi chiodati della politica, se così fosse, ciò confermerebbe il poco valore della vita umana, volutamente dimenticata con una semplice scrollata di spalle.

Qui non c’è casacca di bottega che tenga, non c’è da rifugiarsi di qua o di là del Rubicone per evitare il dazio da pagare, c’è solamente da scegliere come ha ben detto qualcuno: tra lo sdegno della vergogna a non tutelare i bambini e il coraggio non più rinviabile di una vera e propria azione morale.

Avviso 7 novembre 2022, AOOGABMI 93462

Ministero dell’Istruzione
Unità di missione del Piano nazionale di ripresa e resilienza

Scuole ammesse al progetto “A Scuola di OpenCoesione” – a.s. 2022-2023

Legge Costituzionale 7 novembre 2022, n. 2 

Legge Costituzionale 7 novembre 2022, n. 2 

Modifica all’articolo 119 della Costituzione, concernente il riconoscimento delle peculiarità delle Isole e il superamento degli svantaggi derivanti dall’insularità. (22G00184)

(GU Serie Generale n.267 del 15-11-2022)

La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica, con la maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, hanno approvato;

Nessuna richiesta di referendum costituzionale e’ stata presentata;

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Promulga la seguente legge costituzionale:

Art. 1

1. All’articolo 119 della Costituzione, dopo il quinto comma e’ inserito il seguente: «La Repubblica riconosce le peculiarita’ delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularita’».

La presente legge costituzionale, munita del sigillo dello Stato, sara’ inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.

Data a Roma, addi’ 7 novembre 2022

MATTARELLA

Meloni, Presidente del Consiglio dei ministri

Visto, il Guardasigilli: Nordio

NOTE

Avvertenza: Il testo della nota qui pubblicato e’ stato redatto dall’amministrazione competente per materia, ai sensi dell’art. 10, comma 2, del testo unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull’emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo fine di facilitare la lettura della disposizione di legge modificata e della quale restano invariati il valore e l’efficacia.

Nota all’art. 1:
– Si riporta il testo dell’art. 119 della Costituzione, come modificato dalla presente legge:

«Art. 119. – I Comuni, le Province, le Citta’ metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa, nel rispetto dell’equilibrio dei relativi bilanci, e concorrono ad assicurare l’osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea.
I Comuni, le Province, le Citta’ metropolitane e le Regioni hanno risorse autonome. Stabiliscono e applicano tributi ed entrate propri, in armonia con la Costituzione e secondo i principi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. Dispongono di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibile al loro territorio.
La legge dello Stato istituisce un fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore capacita’ fiscale per abitante.
Le risorse derivanti dalle fonti di cui ai commi precedenti consentono ai Comuni, alle Province, alle Citta’ metropolitane e alle Regioni di finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro attribuite.
Per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarieta’ sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali, per favorire l’effettivo esercizio dei diritti della persona, o per provvedere a scopi diversi dal normale esercizio delle loro funzioni, lo Stato destina risorse aggiuntive ed effettua interventi speciali in favore di determinati Comuni, Province, Citta’ metropolitane e Regioni.
La Repubblica riconosce le peculiarita’ delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularita’.
I Comuni, le Province, le Citta’ metropolitane e le Regioni hanno un proprio patrimonio, attribuito secondo i principi generali determinati dalla legge dello Stato.
Possono ricorrere all’indebitamento solo per finanziare spese di investimento, con la contestuale definizione di piani di ammortamento e a condizione che per il complesso degli enti di ciascuna Regione sia rispettato l’equilibrio di bilancio. E’ esclusa ogni garanzia dello Stato sui prestiti dagli stessi contratti.».

Nota 7 novembre 2022, AOODGCASIS 3807

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per i sistemi informativi e la statistica
Ufficio IV: “Infrastrutture, rete e sicurezza”

Al Personale docente, educativo, tecnico e ausiliario
e p.c. Alle Istituzioni scolastiche statali LORO SEDI

Oggetto: Casella di posta elettronica per il personale docente, educativo, tecnico e ausiliario.