Troppa rigidità su fondi Pnrr Scuola 4.0

“La distribuzione rigida delle percentuali di spesa lede l’autonomia delle scuole”

Scuola, Presidi Andis al Mim: troppa rigidità su fondi Pnrr Scuola 4.0

“Da una parte si chiede alle scuole di avviare reti e patti di comunità e di contestualizzare le scelte e poi ci si irrigidisce dentro paletti che con la specificità delle scuole non hanno nulla a che fare” 

Roma, 23 dicembre. “Solo il 21 dicembre sono pervenute alle scuole le tanto attese Istruzioni operative per la gestione dei progetti relativi all’investimento Scuola 4.0 previsto nel PNRR. Senza entrare nel merito dell’intero documento, né della proroga delle prime operazioni alla fine di febbraio 2023, ANDIS segnala la diffusa preoccupazione dei dirigenti scolastici per la distribuzione rigida delle percentuali di spesa che, ledendo di fatto l’autonomia delle scuole, le costringe a realizzare progetti non legati al contesto ed alle necessità delle singole scuole”. E’ quanto si legge in una nota diffusa dal direttivo dell’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici (Andis). 

“ANDIS esprime particolare disappunto per il fatto che la nota del MIM ha fissato un minimo del 60% per l’acquisto di dotazioni digitali ed un massimo del 20% per l’acquisto di arredi innovativi. Vogliamo ricordare all’Amministrazione che ci sono scuole già dotate di attrezzature digitali, magari ubicate in una sola sede ma con arredi obsoleti, ed altre a cui manca persino il “tappeto digitale di base” e magari sono sparse su 6 plessi e più”.

“ANDIS esprime anche dubbi sulla possibilità di compensare le percentuali, col rischio di spendere o dover spendere sui piccoli interventi di edilizia, ad esempio. Come pure per le spese di progettazione e collaudo che appaiono realmente contingentate e sottoposte a rigidi aut aut. Ci chiediamo dove sia finita la tanto conclamata autonomia delle scuole. Da una parte si chiede alle scuole di avviare reti e patti di comunità e di contestualizzare le scelte e poi ci si irrigidisce dentro paletti che con la specificità delle scuole non hanno nulla a che fare. E non ci si dica che è un problema della piattaforma”.

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Istruzione e Ricerca

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Gli interventi che riguardano il comparto “Istruzione e Ricerca”. Stato dell’arte.

Dario Angelo TUMMINELLI, Carmelo Salvatore BENFANTE PICOGNA

In questi ultimi mesi, anche in ambito scolastico, le questioni inerenti al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sono all’ordine del giorno e impegnano i vari organi di governo della scuola nelle necessarie attività di progettazione e organizzazione al fine di rientrare nei benefici previsti dal suddetto Piano. La definizione, a dire il vero, non è del tutto nuovo, anzi siamo stati abituati a sentirla diversamente, durante il Governo Conte II, con il termine inglese National Recovery and Resilience Plan, meglio conosciuto con l’abbreviato “Recovery Plan” o “Recovery Fund” tradotto come “Fondo per la ripresa”.

Si tratta essenzialmente di un fondo studiato per risollevare le economie degli Stati membri dell’Unione europea. Il piano fu approvato dal Consiglio europeo il 13 luglio 2021 quando l’Italia (come del resto il mondo intero) era ancora in piena emergenza sanitaria a causa del coronavirus “SARS-Cov-2”. Un piano, dunque, appositamente pensato per rilanciarne le economie degli Stati membri dopo la fine della pandemia e, per quanto riguarda l’Italia, lo sviluppo verde e digitale.

Il PNRR del nostro Paese si chiama “ItaliaDomani”.

Come detto in premessa, quest’ultimo fa parte di un progetto/piano (lanciato nel luglio 2020) ben più ampio di ripresa europeo cosiddetto NGEU (Next Generation EU), un programma appositamente pensato per il rilancio economico, la crescita e lo sviluppo, attraverso investimenti e riforme, attivato dall’Unione Europea e dedicato esclusivamente agli Stati membri aderenti.

La “NextGenerationEU” ha messo in campo ingenti risorse economiche che, per portata e ambizione, rappresentano per l’Italia una grande opportunità, quasi unica nel suo genere, forse irripetibile, per le risorse canalizzate verso il nostro Paese.

L’ammontare del fondo è pari a 750 miliardi di Euro di cui, oltre la metà, 390 miliardi, è costituito da sovvenzioni (a fondo perduto).

L’Italia, con il PNRR “ItaliaDomani”, ha a disposizione ingenti risorse, ben 191,5 miliardi di Euro, a sua volta suddivise in 68,9 miliardi di Euro in sovvenzioni e 122,6 miliardi di Euro in prestiti. L’Italia è il primo paese tra quelli europei, maggior beneficiario in valore assoluto, delle risorse del “NextGenerationEU”. Tali risorse sono assegnate e frazionate in sei missioni, come illustrato nel grafico sottostante.  

A sua volta l’Italia, fa la sua parte, integrando il fondo (PNRR) con risorse aggiuntive proprie, pari a 30,6 miliardi, derivanti dalla programmazione nazionale per gli investimenti che confluiscono in un apposito fondo complementare. Maggiori dettagli e approfondimenti possono essere reperiti sul sito ufficiale “ItaliaDomani” al link: https://www.italiadomani.gov.it/it/home.html

Il PNRR si articola in sedici Componenti, raggruppate in sei Missioni di cui, per la finalità divulgative di questo articolo, si evidenzia la quarta che interessa appunto il settore scuola “La missione mira a rafforzare le condizioni per lo sviluppo di una economia ad alta intensità di conoscenza, di competitività e di resilienza, partendo dal riconoscimento delle criticità del nostro sistema di istruzione, formazione e ricerca”.

Approfondimento     Missione 1: Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo     Missione 2: Rivoluzione verde e transizione ecologica     Missione 3: Infrastrutture per una mobilità sostenibile     Missione 4: Istruzione e ricerca     Missione 5: Coesione e inclusione     Missione 6: Salute»

Su questa missione sono stati allocati 30,88 miliardi di Euro.

La quarta missione è, a sua volta, suddivisa in due componenti, ognuna delle quali con un finanziamento specifico.

  • M4C1 Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle università” con un fondo di 19,44 miliardi di Euro. Si articola in 10 riforme e 13 investimenti.
  • M4C2Dalla ricerca all’impresa” con un fondo di 11,44 miliardi di Euro e 1 miliardo di fondo complementare. Si articola in 11 investimenti raggruppati in 3 linee di intervento.

Le due citate componenti aggregano progetti di investimento e di riforma e prevedono il coinvolgimento e la collaborazione tra il MUR (Ministero dell’università e della ricerca), il MIM (Ministero dell’istruzione e del merito) e il MEF (Ministero dello sviluppo economico).

Anche qui rimandiamo per maggiori dettagli e approfondimenti al sito ufficiale del Ministero dell’Università e della Ricerca consultabile al link: https://www.mur.gov.it/it/pnrr/missione-istruzione-e-ricerca

Il PNRR, a sua volta, alimenta “Futura – La scuola per l’Italia di domani” che, in buona sostanza, incornicia e collega le diverse azioni attivate grazie a risorse di provenienza nazionale assieme a quelle di derivazione europee per una scuola innovativa, sostenibile, sicura e inclusiva.

Considerata la mole, la complessità, le diverse aree di intervento e, soprattutto, le ingenti risorse allocate, al fine di agevolare le istituzioni scolastiche, il MIM – Ministero dell’Istruzione e del Merito ha implementato un apposito spazio web accessibile al link https://pnrr.istruzione.it/, sito dedicato all’attuazione delle misure PNRR per l’Istruzione.

Approfondimento La piattaforma “Scuola Futura” prevede uno spazio virtuale per la formazione del personale scolastico (docenti, personale amministrativo e tecnico, Direttori SGA, Dirigenti scolastici) accessibile dal link. https://scuolafutura.pubblica.istruzione.it/  

Allo stesso modo e con le stesse finalità anche gli Uffici scolastici regionali si sono premurati di allestire, nei loro siti istituzionali, appositi spazi dedicati all’attuazione delle misure PNRR per l’Istruzione, pagine web in continua e costante evoluzione.

Nel contempo, presso gli Uffici scolastici regionali, sono stati istituti dei gruppi di lavoro e di supporto regionale con la finalità di accompagnare costantemente le scuole, supportandole sia amministrativamente che tecnicamente per l’attuazione degli investimenti del Piano, sotto il coordinamento funzionale dell’Unità di missione del PNRR.

I gruppi di supporto alle istituzioni scolastiche sono generalmente composti da personale docente e/o amministrativo in posizione di comando presso l’Amministrazione centrale o periferica, presso i vari Uffici scolastici regionali, appositamente selezionati tramite avviso pubblico, istituito con l’articolo 47, comma 1, del Decreto Legge 30 aprile 2022, n. 36, “recante ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza” convertito con modificazioni dalla Legge 29 giugno 2022, n. 79 pubblicato in Gazzetta Ufficiale –  Serie Generale n. 150 del 29 giugno 2022.

La pregevole finalità è quella di proporre alle istituzioni scolastiche una sintesi puntuale delle notizie a loro utili sulle misure del PNRR, informazioni e risorse per la comprensione del piano “ItaliaDomani”. Questi spazi web riservati e dedicati, contestualmente risultano utili alle istituzioni scolastiche per orientarsi e districarsi in questa grande tela di linee di investimento a cui possono accedere come vere protagoniste.

Sono, dunque, spazi destinati in cui vengono riportate puntualmente tutte le novità più attuali, link di riferimento, materiali e risorse, linee guida, brochure, video illustrativi, nonché avvisi e bandi in scadenza, documenti di riferimento, approfondimenti e canali di supporto specifici per ciascun progetto, iniziative in essere e quelle che verranno attivate e, infine, la sezione FAQ nella quale le scuole potranno trovare le risposte che cercano alle domande più frequenti.

Per le mere finalità illustrative dell’articolo vengono elencati alcuni dei compiti dei gruppi di supporto al PNRR, un team o equipe di esperti aperto al territorio con funzione di:

  • accompagnamento alle istituzioni scolastiche;
  • supporto sugli aspetti infrastrutturali, didattici, amministrativi e tecnici;
  • informazione e formazione specifica al personale scolastico sulla gestione dei progetti;
  • raccolta e studio dei dati;
  • monitoraggio delle attività sul raggiungimento dei target delle singole linee di investimento;
  • mappatura delle azioni realizzate e relativo stato di avanzamento;
  • supporto per il potenziamento delle competenze e per la transizione digitale delle scuole;
  • promozione per lo scambio e la diffusione di modelli di intervento;
  • diffusione delle migliori pratiche (best practice) fra le scuole;
  • animazione territoriale per la partecipazione della comunità;
  • supporto all’implementazione progettuale e all’utilizzo degli strumenti digitali per la gestione delle azioni

A completezza della trattazione si rimanda alla consultazione delle Linee Guida per l’accesso alla piattaforma FUTURA PNRR “Gestione Progetti”, piattaforma dedicata alla presentazione delle proposte progettuali ideate dalle scuole, all’attuazione e alla gestione dei progetti finanziati dal PNRR, che vedono come soggetti attuatori le istituzioni scolastiche, consultabile direttamente dal link: https://pnrr.istruzione.it/wp-content/uploads/2022/10/Guida_FUTURA_Gestione-progetti_Come-accedere.pdf

La guida illustra, ad esempio, come presentare un progetto e contiene anche un utile glossario tecnico. Le istituzioni scolastiche potranno accedere al portale Futura PNRR selezionando “Area riservata Scuole” identificandosi nella sezione login, inserendo le proprie credenziali o l’identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di Identità Elettronica) o eIDAS (electronic IDentification, Authentication and trust Services). Alla piattaforma possono accedere i Dirigenti scolastici, i Direttori SGA e i docenti referenti delegati dal dirigente.

Sitografia

Erasmus+ 2022

Erasmus+: nel 2022 cresce la partecipazione italiana al Programma

+39% di studenti universitari e +97% di alunni e insegnanti in partenza

Firenze, 23 dicembre 2022 – Tornano a crescere i numeri della partecipazione italiana al Programma Erasmus+, che nel 2022 segna un forte aumento alle attività di mobilità delle persone e lo sviluppo di progetti di cooperazione in Europa. Flaminio Galli, direttore dell’Agenzia nazionale Erasmus+ INDIRE, che in Italia gestisce i settori scuola, università ed educazione per gli adulti del Programma, dichiara:

Erasmus+ ha dimostrato tutta la sua straordinaria vitalità e la sua effettiva utilità. Al di là di ogni situazione o criticità il Programma continua ad assolvere alla sua mission: aprire porte, creare collegamenti, arricchire le persone. Accogliamo con piacere la notizia di essere tornati a livelli pre-Covid, per numero di mobilità e attività di cooperazione nei progetti. Il futuro di Erasmus+ si prospetta solido in quanto continuerà a finanziare iniziative per promuovere l’inclusione, il digitale, la sostenibilità ambientale e il senso di cittadinanza e di appartenenza all’Europa”.

SCUOLA

La Call 2022 si rileva un forte aumento della richiesta per la mobilità Erasmus+ nel settore dell’istruzione scolastica. Sono stati, infatti, approvati 686 progetti di mobilità (+82% rispetto al 2021) su 762 domande pervenute (+48%) e che coinvolgono, considerando anche i membri dei consorzi, 1.204 istituti. Il finanziamento accordato ammonta a oltre 36 milioni di euro (+65%) e consentirà attività di apprendimento all’estero a quasi 13 mila studenti e oltre 9 mila insegnanti e altro personale della scuola (complessivamente +97% mobilità approvate rispetto al 2021).

Accreditamento Erasmus+  

Ad oggi[1], in Italia risultano accreditati per il settore scuola 561 istitutidi cui 48 come coordinatori di consorzi. La Sicilia si attesta al primo posto (seguita da Lombardia, Campania e Lazio) con 60 istituti, di cui 3 come coordinatori di consorzio. All’ultima scadenza del 19 ottobre 2022 sono quasi raddoppiate le candidature per l’accreditamento degli istituti scolastici: 963, di cui 20 per coordinatori di consorzi (+85%).

Per quanto concerne l’azione chiave 2, la cooperazione transnazionale alla Call 2021 sono stati approvati complessivamente 128 partenariati (su 404 proposte ricevute), per un finanziamento di oltre 18 milioni di euro: 81 partenariati su piccola scala approvati al termine delle due scadenze, su 187 domande pervenute (38 su 71 al primo round, 43 su 116 al secondo); 47 quelli di cooperazione (su 217 pervenute all’unico round previsto). Contando anche i partner impegnati nei 128 progetti approvati, si arriva ad un totale di 197 istituti e organizzazioni italiane coinvolte e 395 partner stranieri (63 dalla Spagna, 62 dalla Turchia, 45 dalla Romania).

La Call 2022 si caratterizza per un incremento nelle proposte ricevute di partenariati su piccola scala: 454, più che raddoppiate rispetto al 2021 (+143%).

Complessivamente, l’azione vede 598 proposte ricevute (+48% rispetto al 2021), di cui sono stati approvati per il momento[2] 56 partenariati, per un finanziamento di quasi 10 milioni di euro, che coinvolgono 97 istituti e organizzazioni italiane 215 partner stranieri (30 dalla Spagna, 28 dalla Turchia, 24 dalla Grecia).

UNIVERSITA’

MOBILITA’ EUROPEA IN USCITA – La mobilità europea nell’ambito della Call 2022 è destinataria di un incremento di fondi che passano da 74.566.474 euro a 105.743.564 euro (+ 41%), distribuiti tra 263 Istituti di Istruzione Superiore. Nel dettaglio, quelle per le mobilità per studio crescono del 39,2% passando da 22.255 a 30.988, mentre quelle che hanno come finalità il tirocinio del 38,5%, da 6.625 a 9.175.

Alla Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Veneto e Campania va il 56% del budget a disposizione. Tra gli Atenei, all’Università Alma Mater il finanziamento più consistente pari a 7.199.990 €, all’Università di Padova 5.150.718 €, all’Università Sapienza di Roma 4.583.326 €.

Il volume complessivo delle mobilità finanziate, tra studenti, docenti e staff arriva a 45.180 (+36%, era 33.116 nel 2021). Il numero delle borse destinate ai soli studenti passa da 28.880 a 40.163 (+39%).

MOBILITA’ EXTRAUE – Nel 2022 riparte, dopo lo stop legato all’emergenza Covid, anche la mobilità extraeuropea, con un finanziamento pari a 20.247.522 euro, destinato a 4.606 beneficiari tra studenti, docenti, e staff in partenza e in entrata. Nel 2020 (ultimo anno della mobilità extraUe prima dello stop per la pandemia) il numero di mobilità era 3.784 tra studenti, docenti, e staff in partenza e in entrata.

MOBILITA’ IN ENTRATA – Nell’ambito della mobilità in ingresso, in 188.000 hanno scelto l’Italia, di questi 7.000 provenienti da aree extraUe. Tra gli Atenei che hanno accolto il maggior numero di studenti Erasmus nella Programmazione precedente 2014-2020 troviamo: Alma Mater di Bologna (15.194), Sapienza Università di Roma (9.095), Politecnico di Milano (8.301), Università degli Studi di Padova (7.914) e Università degli Studi di Firenze (6.809).

IDENTIKIT DELLO STUDENTE ERASMUS – Lo studente Erasmus italiano che ha scelto l’Europa come destinazione ha un’età media di 23 anni, che diventano 25 per un tirocinante. Nel 59% dei casi è una studentessa, valore che sale al 63% quando lo scopo della mobilità è uno stage in azienda. Spagna, Francia, Germania e Portogallo sono i Paesi con i quali si effettuano più scambi per studio, con una permanenza media di 6 mesi; si privilegia, nell’ordine, Spagna, Regno Unito, Germania e Francia per i tirocini, che in media durano 3 mesi.

PROGETTI DI COOPERAZIONE – I progetti di cooperazione in ambito Istruzione superiore, che rientrano nelle azioni gestite dall’Agenzia, nel 2022 scendono da 41 a 25, decremento dovuto ad una diminuzione del budget disponibile per l’azione che nel 2021, la call precedente, aveva beneficiato di uno stanziamento straordinario pari a 13.710.280 € per lo sviluppo di soluzioni digitali all’impatto della pandemia da Covid. Il budget 2022 è invece pari a 8.070.000 €.

AZIONE JEAN MONNET – L’Italia si distingue anche nell’ambito delle attività Jean Monnet per l’istruzione superiore, che promuovono la cittadinanza attiva e i valori europei e sostengono l’elaborazione delle politiche a livello nazionale e europeo, attraverso il dialogo tra mondo accademico, ricercatori e responsabili politici; questo tipo di azioni agiscono, quindi, come veicolo della diplomazia pubblica nei confronti di Paesi partnerRispetto all’ultima Call disponibile, quella del 2021, in questo campo all’Italia sono stati approvati 41 progetti, seguita dall’Ucraina con 38, Spagna con 29 e Federazione Russia con 26.

AZIONE CAPACITY BUILDING – L’Italia è molto attiva anche in riferimento dell’Azione Capacity Building in Higher Education (CBHE), misura rivolta alla modernizzazione dei sistemi di istruzione superiore dei Paesi Terzi non associati al programma. Tra i 2015 e 2020 i progetti coordinati dall’Italia sono stati 87, subito dopo la Spagna con 101.

CALL 2023 – I potenziali candidati per la Call 2023 sono i 327 titolari di ECHE, quindi Atenei, Politecnici, Istituti AFAM, Scuole Superiori per Mediatori Linguistici e Istituti Tecnici Superiori che sono ben 70.

Il budget disponibile per l’Italia per il settore Istruzione superiore nel 2023 sarà pari a 139.430.070 di euro. Alla mobilità europea sono destinati circa 131 milioni, mentre per i progetti di cooperazione saranno disponibili circa8,3 milioni di euro.

I fondi a disposizione per la mobilità extra europea saranno circa 21milioni di euro, in linea con il budget 2022.

AMBITO EDUCAZIONE DEGLI ADULTI

Novità importante, per questo settore, l’introduzione della mobilità dei discenti adulti, un’attività che dal 2014 al 2020 non era più previstaI partecipanti ammissibili sono discenti adulti con minori opportunità, in particolare con un basso livello di competenze.

Alla Call 2021 sono stati approvati complessivamente 69 progetti di mobilità (su 76 domande ricevute), per un totale di 2,8 milioni di euro, che vedono la partecipazione di circa 400 discenti e oltre mille formatori, educatori e altro personale impegnato nell’educazioni degli adulti.

La Call 2022 consolida l’interesse per la mobilità Erasmus+ nel settore dell’educazione degli adulti, mantenendo (e superando in qualche caso) i numeri della precedente annualità, rafforzando la parte legata alla progettazione accreditata. Complessivamente, su 93 domande ricevute (+22% rispetto al 2021) sono stati approvati 74 progetti di mobilità, che coinvolgono, considerando anche i membri dei 25 consorzi accreditati, 256 organizzazioni e istituti. Il finanziamento accordato ammonta a oltre 3 milioni di euro (+20%) e consentirà attività di apprendimento all’estero a più di 500 discenti adulti e circa 1.300 educatori, formatori e altro personale del settore (complessivamente +28% mobilità approvate rispetto al 2021).

Accreditamento Erasmus+ 

Ad oggi[3], in Italia risultano accreditati per il settore Educazione degli adulti 70 organizzazioni e istitutidi cui 30 come coordinatori di consorzi. Il Piemonte si attesta al primo posto con 11 organizzazioni (seguito da Lazio 10 e Sicilia 9), di cui 4 come coordinatori di consorzio. All’ultima scadenza del 19 ottobre 2022 si registra un incremento delle candidature per l’accreditamento delle organizzazioni EdA: 70, di cui 9 per coordinatori di consorzi (+49% rispetto alle domande ricevute alla scadenza dell’ottobre 2021).

Per la cooperazione transnazionale nell’ambito dell’educazione degli adulti, alla Call 2021 i partenariati su piccola scala approvati sono stati 68, quelli di cooperazione 32, per un totale di quasi 13,5 milioni di euro.

Anche in questo settore, la Call 2022 si caratterizza per un incremento nelle proposte ricevute di partenariati su piccola scala: 265, +85% rispetto al 2021. Mentre si riscontra una flessione negativa per quanto riguarda i progetti di cooperazione.

Complessivamente, l’azione vede 403 proposte ricevute (+26% rispetto al 2021), di cui sono stati approvati per il momento[4] 53 partenariati, per un finanziamento di 6,5 milioni di euro, che coinvolgono 73 istituti e organizzazioni italiane 135 partner stranieri (22 dalla Spagna, 18 dalla Grecia, 11 dal Portogallo).


[1] Dati aggiornati alle Call 2020 e 2021. La Call 2022 con scadenza 19/10/2022 è in fase di valutazione. Gli esiti saranno disponibili nei primi mesi del 2023.

[2] Il secondo round dell’azione KA210 (scadenza 04/10/2022) è in fase di valutazione.

[3] Dati aggiornati alle Call 2020 e 2021. La Call 2022 con scadenza 19/10/2022 è in fase di valutazione. Gli esiti saranno disponibili nei primi mesi del 2023.

[4] Il secondo round dell’azione KA210 (scadenza 04/10/2022) è in fase di valutazione.

MISSIONE ARCHEOLOGICA A DIME ES-SEBA (FAYYUM, EGITTO)

MISSIONE ARCHEOLOGICA A DIME ES-SEBA (FAYYUM, EGITTO)

I RISULTATI DELLE RICERCHE 2022 DEL CENTRO DI STUDI PAPIROLOGICI UNISALENTO

         Nei giorni scorsi si è conclusa la diciannovesima missione archeologica del Centro di Studi Papirologici dell’Università del Salento a Dime es-Seba (Fayyum, Egitto), dove dal 2004 ricercatori dell’Ateneo dedicano almeno un mese all’anno allo scavo dell’insediamento di epoca ellenistica e romana (III secolo a.C. – III secolo d.C.) dell’antica Soknopaiou Nesos, nel deserto del Fayyum, a nord del Lago Qarun, in un ambiente iper-arido che ha conservato particolarmente bene gli edifici in mattoni crudi e il loro contenuto. Il sito è molto noto tra gli studiosi per il grande numero di papiri scritti in greco e in demotico che vennero rinvenuti soprattutto alla fine dell’Ottocento. Iniziata sotto la guida di Mario Capasso, ora professore emerito di Papirologia, la missione è attualmente guidata da Paola Davoli, professoressa di Egittologia a UniSalento.

         Quest’anno la missione, possibile grazie al finanziamento dell’Università del Salento, del Ministero Italiano per gli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dell’American Endowment Fund (dell’American Research Center in Egypt), ha avuto come obiettivi lo scavo di alcune strutture di servizio del tempio dedicato al dio Soknopaios e il restauro di alcuni monumenti.

Lavori di scavo

         L’area templare è racchiusa da un alto muro (temenos) in mattoni crudi, che si conserva in alcuni tratti per circa 15 metri in altezza e che venne costruito all’inizio dell’epoca romana (fine I sec. a.C.). All’interno del recinto sacro sono ancora visibili diverse strutture oltre ai tre templi, di cui due già scavati dal team salentino. Tra questi edifici di servizio ci sono case dei sacerdoti, come testimoniato dai papiri, cappelle per il culto, e strutture di servizio, come ad esempio le cucine in cui veniva preparata l’offerta giornaliera destinata agli dei.

         Lo scavo di quest’anno ha posto in luce due ambienti usati per cucinare cibi e pane, situati a ridosso delle mura del temenos. Il loro stato di conservazione non è ottimale ma, nonostante ciò, lo spesso strato di cenere diffuso sui pavimenti dei due ambienti ha conservato molti materiali, tra i quali monete di Nerone, Antonino Pio e Traiano, papiri in greco contenenti testi documentari datati in alcuni casi all’epoca dello stesso Antonino Pio e di Commodo, strumenti in osso, vasellame in ceramica e ostraka scritti in demotico con elenchi di sacerdoti suddivisi in philae, ovvero in gruppi di servizio. I papiri erano probabilmente stati raccolti insieme con cesti e sandali in fibre vegetali e legni di vario tipo per essere usati come combustibile per forni e fornelli. Piuttosto interessante in questo contesto è la presenza di vasellame in vetro finissimo, trasparente bianco, di probabile importazione da centri di produzione egiziani e forse impiegato per la tavola degli dei.

         L’altro edificio indagato si è conservato solo nel suo piano interrato, in cui vi sono tre cantine coperte con volta a botte, di cui una completa e ben conservata. Si tratta verosimilmente di una casa di sacerdoti di epoca romana, rimaneggiata più volte e costruita al di sopra di edifici di epoca ellenistica di cui rimangono alcuni muri. Le tre cantine hanno restituito materiali di uso comune molto interessanti e in ottimo stato di conservazione, come anfore, di cui una con parte del contenuto ancora sul fondo costituito da una conserva di pesce salato, un siga, ovvero un grande vaso globulare per liquidi importato dall’Oasi di Baharia, piatti e tazze in ceramica e in faïence azzurra, mortai, bicchieri e vasellame fine in vetro soffiato.

         Livelli abitativi e di uso di epoca ellenistica sono stati raggiunti anche al di sotto di un altro edificio di culto, situato nell’angolo nord-ovest del temenos e scavato nel 2021. In questo caso si tratta di un’area utilizzata per il taglio di blocchi in calcare giallo che dovettero servire per la costruzione di edifici di epoca tolemaica. Successivamente la zona, che all’epoca doveva trovarsi all’esterno del temenos sacro, ospitò per lungo tempo pecore e capre, per poi essere inglobata nel temenos di epoca romana. I rinvenimenti di epoca ellenistica sono di particolare interesse per la ricostruzione delle fasi costruttive e abitative di Soknopaiou Nesos, di cui si conosce ancora troppo poco. I rinvenimenti di quest’anno aprono nuove prospettive di interpretazione dell’evoluzione dell’area sacra.

Lavori di restauro

         I lavori di restauro si sono concentrati in alcuni punti delle mura del temenos, là dove vi era un pericolo di crollo dovuto all’erosione alla base dei setti murari. Sono quindi stati rinforzati due setti del muro ovest con mattoni di nuova fabbricazione, ma secondo le tecniche e le dimensioni antiche. Tale restauro è stato anche l’occasione per lo studio di dettaglio delle tecniche costruttive impiegate nel temenos.

         Inoltre, sono state consolidate le mura ai lati del portale d’ingresso principale all’area templare, situato a sud e di fronte alla strada pavimentata (dromos) che attraversa da nord a sud l’abitato e che era usata per le processioni religiose. Anche in questo caso la costruzione dei nuovi corsi di mattoni crudi ha offerto l’occasione per uno scavo nell’area del portale, che ha posto in luce la base degli stipiti costruiti in blocchi di calcare giallo del portale monumentale. È stato così possibile capire che la pavimentazione originale si trova due metri al di sotto dell’attuale piano di calpestio costituito da sabbia e detriti. Purtroppo, il portale è stato demolito in antichità e si è dunque solo in parte conservato. Esso venne costruito con il reimpiego di blocchi, rocchi di colonne e fregi, recuperati da un precedente chiosco tolemaico.

         Una cantina di un edificio di servizio costruito a ridosso del portale è stata indagata. Si tratta di un vano sotterraneo per la conservazione di derrate alimentari ancora coperto con volta a botte e pertinente ad un edificio che sarà scavato nel 2023. Al suo interno c’erano ancora monete di Vespasiano, ostraka in demotico e sigilli in argilla con stampiglia figurata, che dovevano sigillare contenitori in legno. Nello scavo di questa zona sono stati recuperati tra sabbia e detriti, e quindi privi del loro contesto originario di uso, alcuni papiri arrotolati e chiusi da sigilli, un frammento di statua raffigurante un personaggio maschile di epoca romana e un’anta in legno di cofanetto, dipinta con una immagine di giovane donna. Purtroppo, la mancanza di iscrizioni impedisce di identificare il soggetto così come l’uso del mobiletto a cui apparteneva.

         Il restauro si è quindi esteso al tempio di epoca tolemaica in particolare stato di degrado, essendo in gran parte costruito con pietre locali irregolari. L’edificio si conserva per un alzato di una decina di metri e molti muri sono parzialmente crollati. La ricostruzione e consolidamento dei muri sono iniziati da un ambiente centrale, una scala, particolarmente pericolante. Lo scavo dell’ambiente ha consentito di mettere in luce due rampe di gradini ben conservate e di ricostruire parte della terza. L’edificio aveva due livelli di stanze e un terrazzo sul tetto, accessibili per mezzo di questa scala.

Il gruppo di lavoro

         Il Rettore Fabio Pollice ha trascorso un’intera giornata nel cantiere archeologico; la sua visita è stata anche l’occasione per celebrare il rinnovo di un “Memorandum of Understanding” con l’Università del Fayyum, con la quale la missione salentina collabora dal 2011.

         Del gruppo di lavoro hanno fatto parte quest’anno: Ahmed Abdelgawad, Stefania Alfarano, Elisa Arcadi, Ashraf Barakat, Bruno Bazzani, Alberto Buonfino, Clementina Caputo, Francesca Cozza, Giuseppe Dicanio, Silvio Di Cello, Cesare Iezzi, Salima Ikram, Roberta Petrilli, tre ispettori del Supreme Council of Antiquities e 43 operai egiziani.

il gruppo di lavoro al portale sud con il Rettore Fabio Pollice

la cantina chiusa nella casa del sacerdote con i vasi ancora in posto

i vasi recuperati dalla cantina

le cantine durante la documentazione

uno degli ambienti usati come cucina del tempio

la cantina nei pressi del portale sud

un ostrakon demotico

un papiro greco

anta in legno dipinta

restauro dei muri del temenos

restauro della scala nel tempio tolemaico

Concorso per dirigenti scolastici: il Regolamento in Gazzetta Ufficiale

da La Tecnica della Scuola

Di Reginaldo Palermo

Nella Gazzetta Ufficiale del 22 dicembre è stato pubblicato il Regolamento del concorso per dirigenti scolastici.
Si tratta del decreto 194 del 13 ottobre 2022 che entrerà in vigore il prossimo 6 gennaio.
Il provvedimento contiene 19 articoli e un allegato (in pratica è la tabella con i punteggi previsti per i diversi titoli culturali, professionali o di servizio).
Il Regolamento prevede, come è noto, concorsi su base regionale da bandirsi in relazione ai posti disponibili e rappresenta il primo passo per l’avvio della procedura concorsuale.

Come già accaduto in precedenza qualora il numero dei candidati che presentino domanda di partecipazione alla procedura di reclutamento sia superiore a quattro volte il numero dei posti complessivamente messi a concorso, si procede in ogni sede regionale allo svolgimento di una prova preselettiva.
Il concorso si articolerà poi in una prova scritta e una orale.
La prova scritta, unica per tutto il territorio nazionale, consiste in cinque quesiti a risposta aperta e in due quesiti in lingua inglese.
I quesiti riguardano i temi indicati nell’articolo 7 del Regolamento: normativa del sistema di istruzione, conduzione delle organizzazioni complesse, programmazione, gestione e valutazione delle istituzioni scolastiche, organizzazione degli ambienti di apprendimento, con particolare riferimento all’inclusione scolastica e all’innovazione digitale, organizzazione del lavoro e gestione del personale, valutazione ed autovalutazione del personale, degli apprendimenti e dei sistemi e dei processi scolastici, elementi di diritto civile e amministrativo, contabilità di Stato, sistemi educativi dei Paesi dell’Unione europea.

La prova orale consiste in un colloquio sugli ambiti disciplinari della prova scritta, che accerta la preparazione professionale del candidato sui medesimi e verifica la capacità di risolvere un caso riguardante la funzione del dirigente scolastico; ma è prevista anche una verifica della conoscenza e della capacità di utilizzo degli strumenti informatici e delle TIC di più comune impiego presso le istituzioni scolastiche;

Per l’avvio della procedura concorsuale si attendono ora i bandi di concorso che dovranno essere disposti dai singoli Uffici Scolastici Regionali.

Esami di Stato 2022-2023, per l’ammissione non sarà valutato il percorso PCTO

da La Tecnica della Scuola

Di Lucio Ficara

Anche per l’esame di Stato 2022-2023, il requisito delle ore di svolgimento del PCTO non verrà calcolato ai fini dell’ammissione all’esame come era previsto dall’art.13, comma 2, lettera c) del d.lgs.62/2017. A decidere la proroga della non applicazione del requisito del PCTO per l’ammissione all’esame di “maturità” 2023 è il cosiddetto Milleproroghe. Tornerebbe, stando alla bozza del Milleproroghe, la prova Invalsi come requisito per l’ammissione all’esame.

Proroga per il PCTO

Nel comma 11 dell’art.5, dedicato alle proroghe in materia di istruzione e merito, è scritto: “Ai fini dell’ammissione agli esami di Stato del secondo ciclo di istruzione, la previsione di cui all’articolo 1, comma 6, del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22, convertito con modificazioni dalla legge 6 giugno 2020, n. 41, limitatamente agli articoli 13, comma 2,
lettera c) e 14, comma 3, ultimo periodo in relazione alle attività assimilabili all’alternanza scuola-lavoro, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, è prorogata all’anno scolastico 2022/2023. Le esperienze maturate nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento
possono costituire comunque parte del colloquio di cui all’articolo 17, comma 9, del decreto legislativo n. 62 del 2017″
.

Questa norma, se verrà confermata nel teto definitivo, significa che per la maturità 2023, il PCTO non sarà requisito per l’Ammissione all’esame, ma sarà comunque parte integrante della prova di colloquio.

Invalsi potrebbe tornare ad essere requisito

Nel milleproroghe 2023 la prova Invalsi non viene citata, quindi questo significherebbe che i test Invalsi svolti durante l’anno nelle classi terminali il II ciclo di studi, saranno requisito di ammissione agli esami come previsto dall’art.13, comma 2, lettera b) del d.lgs. 62/2017. Quindi le prove Invalsi di italiano, matematica e inglese, saranno, molto probabilmente, requisito essenziale per l’ammissione all’esame di maturità 2023.

Concorso straordinario per l’accesso al ruolo, indicazioni per l’anno di prova dei docenti assunti a tempo determinato

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

L’USR Piemonte ha fornito alcune indicazioni in merito all’accesso alla piattaforma INDIRE dedicata ai docenti neoassunti.

In particolare, ha segnalato che i docenti supplenti reclutati con la procedura concorsuale straordinaria per l’accesso
ai ruoli che – per continuità didattica – hanno mantenuto il contratto di supplenza al 31/08/2023 su posto non accantonato su stessa classe di concorso, al momento non riescono ancora ad essere accreditati alla piattaforma INDIRE – area riservata.

Il MIM, nel corso della Conferenza di Servizio con i Referenti Regionali del 20 dicembre 2022, ha comunicato che, a breve, sarà risolto il problema tecnico ed ai suddetti docenti sarà consentito l’accesso alla piattaforma.

L’USR ha sottolineato che tale problema tecnico non arrecherà alcun pregiudizio alla certificazione delle 20 ore di formazione obbligatorie on line del percorso formativo previsto dal DM 226/2022 e i docenti interessati potranno procedere nel percorso formativo in parallelo con tutti gli altri docenti neoassunti.

I docenti, infatti, possono, sin da subito, scaricare dalla sezione Toolkit tutta la documentazione necessaria (bilanci, questionari e altri materiali utili per la formazione) procedendo a compilarla in locale. I documenti verranno poi caricati sulla piattaforma, in un’unica soluzione, al momento della risoluzione del problema tecnico.

Reddito di cittadinanza, approvato emendamento per scuola dell’obbligo per giovani tra i 18 e i 29 anni. Valditara: ‘Promessa mantenuta’

da Tuttoscuola

Grazie a un emendamento del gruppo Lega approvato in Commissione Bilancio alla Camera, dal 1° gennaio 2023 per percepire il reddito di cittadinanza (o l’eventuale misura assistenziale che dal 2024 lo sostituirà) i giovani compresi nella fascia tra i 18 e i 29 anni dovranno iscriversi a scuola per completare l’obbligo di legge. “Si tratta di un provvedimento in cui credo fortemente, grazie a un gioco di squadra è stato mantenuto l’impegno preso con i cittadini” ha dichiarato Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, sull’approvazione di un emendamento a prima firma Rossano Sasso (Lega), che a partire dal 2023 vincola l’erogazione del reddito di cittadinanza per i ragazzi nella fascia tra i 18 e i 29 anni al completamento della scuola dell’obbligo.

“Come ho chiarito nelle scorse settimane”, prosegue il ministro, “questa proposta è ispirata ad alcuni principi che ritengo imprescindibili per la formazione dei nostri giovani. Prima di ricorrere a una misura meramente assistenziale è necessario restituire a questi ragazzi il diritto allo studio che per i motivi più diversi è stato loro negato. Oggi in Italia sono circa 140mila i giovani sotto i 30 anni che percepiscono il reddito di cittadinanza e che hanno solo la licenza di scuola elementare (o nemmeno questa) o la licenza di scuola media. Molti di loro non hanno completato l’obbligo scolastico: è una situazione di illegalità che priva queste persone degli strumenti idonei a garantire loro un’autentica realizzazione personale e professionale. Dal 1° gennaio, chi richiede il RDC dovrà svolgere un percorso di formazione. Da ministro”, ha concluso Valditara, “ho l’obiettivo di far sì che tutti i ragazzi possano affrontare il mondo con entusiasmo e preparazione, costruendo un valido progetto di vita. Voglio infine ringraziare l’on. Sasso e tutti i parlamentari della Lega: sono certo che questa sintonia ci consentirà di realizzare grandi risultati come quello di oggi, nell’interesse di tutti i cittadini”.

PNRR: pubblicate le indicazioni operative per le scuole. Tutto quello che c’è da sapere

da Tuttoscuola

Pubblicate le linee guida relative alle azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica e della digitalizzazione degli istituti rientranti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (missione 4 Istruzione e Ricerca). La piattaforma per la progettazione resterà aperta dalle ore 15,00 del giorno 28 dicembre 2022 alle ore 15,00 del giorno 28 febbraio 2023. Le istituzioni scolastiche possono richiedere all’Unità di missione per il PNRR informazioni e chiarimenti, formulando specifici quesiti, esclusivamente tramite l’apposito applicativo presente nell’area riservata sulla piattaforma “Futura PNRR – Gestione Progetti” utilizzando la funzione “Assistenza”. Di seguito la sintesi delle indicazioni operative e tutti i dettagli.

PNRR: Azioni di contrasto alla dispersione scolastica

Il piano prevede azioni specificamente finalizzate al contrasto dell’abbandono scolastico, alla promozione del successo educativo e dell’inclusione sociale, con programmi e iniziative di tutoraggio, consulenza e orientamento attivo e professionale, con lo sviluppo di un portale nazionale per la formazione on line e con moduli di formazione per docenti. Le attività previste per il contrasto della dispersione scolastica sono:

  • percorsi di mentoring e orientamento
  • percorsi per il potenziamento delle competenze di base
  • percorsi per il coinvolgimento delle famiglie
  • percorsi formativi e laboratoriali co-curricolari
  • team per la prevenzione della dispersione scolastica.

Le scuole, sulla base della propria autonomia, programmano le attività complessive, decidendo le tipologie sulle quali investire, il format e il numero di ore di ciascun percorso, nel rispetto degli standard minimi previsti.

PNRR: sintesi indicazioni operative azioni di contrasto alla dispersione scolastica

PNRR: indicazioni operative Scuola 4.0. I percorsi formativi

Next Generation Classrooms

Questo modulo, della durata di 8 ore online in modalità asincrona, si rivolge al personale scolastico di tutte le istituzioni scolastiche. Il percorso supporta le scuole del I e II ciclo nella progettazione e realizzazione di ambienti fisici e digitali di apprendimento (on-life), caratterizzati da innovazione degli spazi, degli arredi e delle attrezzature e da un nucleo portante di pedagogie innovative per il loro più efficace utilizzo.

La trasformazione fisica e virtuale delle Next Generation Classrooms deve essere accompagnata dal cambiamento delle metodologie e delle tecniche di apprendimento e insegnamento che necessariamente richiedono formazione, sperimentazione, validazione.

Next Generation Labs 

Questo modulo, della durata di 8 ore online in modalità asincrona, si rivolge in primo luogo ai dirigenti scolastici, al loro staff, ai docenti e al personale tecnico e amministrativo delle scuole secondarie di 2° grado.

Il percorso supporta le scuole nella progettazione di Labs per le professioni digitali del futuro e nella definizione di spazi e di attrezzature digitali avanzate per l’apprendimento di competenze sulla base degli indirizzi di studio presenti nella scuola (tra questi: robotica e automazione, IA-intelligenza artificiale, cloud computing, IoT- internet delle cose, cybersicurezza, making, modellazione e stampa 3D/4D, creazione di prodotti e servizi digitali, creazione e fruizione di servizi in realtà virtuale e aumentata, comunicazione digitale, elaborazione, analisi e studio dei big data, economia digitale, e-commerce e blockchain).

Particolare rilevanza è data alla dimensione esperienziale dei new labs che richiede sia una diversa organizzazione che specifici approcci metodologici e didattici oltre che valutativi.

Percorso di accompagnamento e supporto personalizzato

Ogni singola scuola può inoltre richiedere un percorso di accompagnamento personalizzato di 20 ore online in modalità sincrona in base alle proprie specifiche necessità e/o obiettivi. Il percorso di accompagnamento, a partire dalla precisa mappatura dei bisogni e della progettualità che si intende realizzare, mette in campo esperti con diverse specializzazioni che supportano i gruppi di lavoro delle scuole.

Le scuole interessate possono così ricevere una vera e propria consulenza ad hoc in modo da co-progettare, con l’aiuto degli esperti, i propri progetti innovativi.

Il progetto Next Generation Schools

Per gli istituti scolastici interessati, sono disponibili i percorsi formativi Next Generation Classrooms Next Generation Labs e il percorso di accompagnamento e supporto personalizzato Accompagnamento, co-progettazione e consulenza personalizzata per gli spazi della scuola nell’ambito del progetto Next Generation Schools in collaborazione con Casco Learning.

Il percorso si rivolge in primo luogo ai dirigenti scolastici, al loro staff, ai docenti e al personale tecnico e amministrativo chiamati a progettare e realizzare in ogni singola scuola gli interventi connessi  al PNRR, (Investimento 3.2: Scuola 4.0 – scuole innovative, nuove aule didattiche e laboratori, Framework Next Generation Classrooms (tutte le istituzioni scolastiche) & Framework Next Generation Labs (solo scuole secondarie di Secondo Grado).

Il team multidisciplinare di formatori e consulenti è composto da Aluisi Tosolini, Alessandro Catellani, Daniele Khalousi, Marcello Scaravella, Federico Dibennardo, Michelle Mazzotti, Stefano Manici, Stefania Mazza, Carlotta Pizzi e Enrico Carosio.

PNRR: sintesi istruzioni operative Scuola. 4.0

Ricordiamo che il personale scolastico che può percepire compensi, a valere sulle risorse del PNRR nell’ambito delle attività tecnico-operative indicate, deve:

▪ essere individuato dalle scuole, soggetti attuatori degli interventi, attraverso procedure selettive comparative pubbliche;
▪ essere in possesso delle necessarie competenze per l’espletamento di funzioni aggiuntive;
▪ svolgere le attività al di fuori dell’orario di servizio;
▪ realizzare unicamente le attività connesse al progetto ed essenziali alla sua realizzazione, funzionalmente vincolate all’effettivo raggiungimento di target e milestone di progetto, ed espletate in maniera specifica per assicurare le condizioni di realizzazione del medesimo
progetto.

In caso di incarichi aggiuntivi da conferire al personale interno individuato, gli stessi potranno essere conferiti nel rispetto puntuale della parte normativa dei CCNL vigenti di riferimento per ciascuna figura operante nella scuola.

Covid 19: allentamento misure autosorveglianza

da Tuttoscuola

Approvato dal Senato il disegno di legge di conversione del decreto legge 31 ottobre 2022 n. 162 “Misure urgenti in materia di benefici penitenziari per i condannati per i reati ostativi, di contrasto ai raduni illegali, di applicazione della riforma del processo penale, di giustizia sportiva, di obblighi di vaccinazione anti Covid 19 e in materia sanitaria”. Il provvedimento, come segnalato dal FLC Cgil, è stato trasmesso alla Camera dei deputati che dovrà approvarlo entro la fine del mese di dicembre 2022. Apportate numerose modifiche al testo con specifico riferimento alla pandemia da Covid 19. Di seguito la sintesi delle norme presenti nel testo su questo specifico argomento, con l’avvertenza che molte di esse entreranno effettivamente in vigore solo dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del decreto legge.

Autosorveglianza

Ridotto da 10 a 5 giorni il regime di autosorveglianza per coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al SARS-CoV-2.

Approfondimento

Il “contatto stretto” (esposizione ad alto rischio) di un caso probabile o confermato è definito dal Ministero della salute come una persona che

  • vive nella stessa casa di un caso Covid 19;
  • ha avuto un contatto fisico diretto con un caso Covid 19;
  • ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso Covid 19;
  • ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti;
  • si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d’attesa dell’ospedale) con un caso Covid 19 in assenza di DPI idonei;
  • ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti in qualsiasi direzione rispetto a un caso Covid 19 (sono contatti stretti anche i compagni di viaggio e il personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto).

Regime di isolamento

Tutta la materia del regime di isolamento sarà definita dal Ministero della Salute. Infatti sono state confermate le norme che stabiliscono che con circolare del Ministero della salute siano definite le modalità attuative della misura dell’isolamento per provvedimento dell’autorità sanitaria in quanto risultate positive al SARS-CoV-2, fino all’accertamento della guarigione, salvo che per il ricovero in una struttura sanitaria o altra struttura destinata a tale scopo.

Pertanto:

  • viene eliminato l’obbligo di effettuare un test antigenico rapido o molecolare per la rilevazione di SARS-CoV-2, anche presso centri privati a ciò abilitati, alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto.
  • viene cancellata la norma che prevede, per coloro che sono risultati positivi al SARS-CoV-2, la cessazione del regime di isolamento all’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare per la rilevazione di SARS-CoV-2, effettuato anche presso centri privati a ciò abilitati.

(art. 7-quater)

Sanzioni amministrative per violazione dell’obbligo vaccinale

Dalla di entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge 162/22 e fino al 30 giugno 2023 sono sospesi le attività e i procedimenti di irrogazione della sanzione amministrativa pecuniaria, pari a cento euro, prevista per l’inadempimento dell’obbligo di vaccinazione contro il COVID-19, obbligo già stabilito per i soggetti di età pari o superiore a cinquanta anni nonché per specifiche categorie di lavoratori a prescindere dall’età del soggetto (ad es. il personale scolastico, delle università, delle istituzioni Afam, degli ITS, ecc.). Ricordiamo che la sanzione amministrativa è irrogata dal Ministero della salute, tramite l’Agenzia delle entrate-Riscossione, il quale vi provvede sulla base degli elenchi dei soggetti inadempienti all’obbligo vaccinale, periodicamente predisposti e trasmessi dal Ministero. (art. 7 comma 1 bis).

Obbligo vaccinale

L’obbligo vaccinale per gli studenti dei corsi di laurea impegnati nello svolgimento dei tirocini pratico-valutativi finalizzati al conseguimento dell’abilitazione all’esercizio delle professioni sanitarie non trova più applicazione dal 2 novembre 2022 (in precedenza dal 1° gennaio 2023). La norma è in vigore dal 1° novembre 2022 (art. 7 comma 1 lettera a) n. 1).

Unità per il completamento della campagna vaccinale

Prorogate dal 31 dicembre 2022 al 30 giugno 2023 le norme sulla istituzione e funzionamento dell’Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l’adozione di altre misure di contrasto della pandemia (da COVID-19). Conseguentemente il subentro del Ministero della salute nelle funzioni e nei rapporti attivi e passivi facenti capo alla suddetta Unità. Viene differito dal1° gennaio 2023 al 1° luglio 2023. (art. 7 comma 1 ter).